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Presidente
Delibera n. 50/2013
Linee guida per laggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e lintegrit
2014-2016
INDICE
Premessa............................................................................................................................................... 3
1. Sullambito soggettivo di applicazione del d.lgs. n. 33/2013 ......................................................... 5
2. Aggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e lintegrit....................................... 6
2.1. Termine per ladozione del Programma triennale per la trasparenza e lintegrit .................... 7
2.2. Elaborazione del Programma triennale per la trasparenza e lintegrit..................................... 8
2.3. Contenuti del Programma triennale per la trasparenza e lintegrit .......................................... 9
2.4. Dati ulteriori ............................................................................................................................ 13
3. Attestazione sullassolvimento degli obblighi di pubblicazione e monitoraggio sullelaborazione
del Programma triennale per la trasparenza e lintegrit............................................................... 14
4. Accesso civico ............................................................................................................................... 16
Allegati
Allegato 1
Allegato 1.1
Allegato 2
Allegato 3
Allegato 4
Monitoraggio sullavvio ciclo della trasparenza 2014 da parte degli OIV (solo
per le amministrazioni statali e gli enti pubblici non economici nazionali)
Allegato 5
Calendario delle attivit in materia di trasparenza per gli anni 2013 e 2014
Premessa
La disciplina sulla trasparenza nelle pubbliche amministrazioni stata oggetto, negli ultimi mesi, di
penetranti interventi normativi.
Innanzitutto, il 28 novembre 2012 entrata in vigore la legge 6 novembre 2012, n. 190,
Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dellillegalit nella pubblica
amministrazione, che ha fatto del principio di trasparenza uno degli assi portanti delle politiche di
prevenzione della corruzione, e ha previsto che le amministrazioni elaborino i Piani triennali di
prevenzione della corruzione entro il 31 gennaio. La legge ha conferito, inoltre, una delega al
governo ai fini delladozione di un decreto legislativo per il riordino della disciplina riguardante gli
obblighi di pubblicit, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte delle pubbliche
amministrazioni.
La legge 17 dicembre 2012, n. 221, Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese, aveva poi
differito al 31 marzo 2013 il termine per ladozione del Piano della prevenzione della corruzione, ai
sensi dellart. 1, c. 8, della legge n. 190/2012. In considerazione del rilievo della trasparenza
allinterno dei Piani triennali di prevenzione della corruzione, del predetto differimento del termine
per la loro adozione, nonch della delega sul riordino degli obblighi di trasparenza, questa
Commissione, quale Autorit Nazionale Anticorruzione, nella delibera n. 6/2013, Linee guida
relative al ciclo di gestione della performance per lannualit 2013, al fine di evitare duplicazioni,
si era riservata di intervenire successivamente, per definire il termine e le modalit di
aggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e lintegrit e il suo coordinamento con
il Piano triennale di prevenzione della corruzione.
Da ultimo, in attuazione della delega contenuta nella legge n. 190/2012 sopra citata, il Governo ha
adottato il d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33, recante il Riordino della disciplina riguardante gli obblighi
di pubblicit, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni in
cui, nel ribadire che la trasparenza intesa come accessibilit totale delle informazioni concernenti
lorganizzazione e lattivit delle pubbliche amministrazioni, stato evidenziato che essa
finalizzata alla realizzazione di una amministrazione aperta e al servizio del cittadino (art. 1, c. 2,
d.lgs. n. 33/2013). Nel decreto specificato che le misure del Programma triennale della trasparenza
e dellintegrit sono collegate al Piano triennale della prevenzione della corruzione e che, a tal fine,
il Programma costituisce, di norma, una sezione di detto Piano.
Il d.lgs. n. 33/2013 di rilevante impatto sullintera disciplina della trasparenza.
tenute alla pubblicazione dei dati indicati dallart. 1, commi da 15 a 33, della legge n. 190/2012,
limitatamente allattivit di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o dellUnione
europea. Ne consegue che esse sono tenute a costituire la sezione Amministrazione trasparente
nei propri siti internet. Tali societ opportuno che prevedano, al proprio interno, una funzione di
controllo e di monitoraggio dellassolvimento degli obblighi di pubblicazione, anche al fine di
dichiarare, entro il 31 dicembre, lassolvimento degli stessi. Esse provvedono a organizzare, per
quel che riguarda le richieste da parte dei cittadini e delle imprese sui dati non pubblicati, un
sistema che fornisca risposte tempestive secondo i principi dellart. 5 del d.lgs. n. 33/2013. Non
sono tenute, invece, ad adottare il Programma triennale per la trasparenza e lintegrit.
Per le autorit di garanzia, vigilanza e regolazione, il legislatore ha stabilito che esse provvedono
allattuazione della disciplina vigente in materia di trasparenza secondo le disposizioni dei rispettivi
ordinamenti.
Le disposizioni del decreto vanno poi coordinate con quanto previsto dallart. 1, c. 34, della legge
n. 190/2012 secondo cui anche gli enti pubblici nazionali, da intendersi come enti pubblici
economici, sono tenuti allapplicazione dei cc. da 15 a 33 dellart. 1 della medesima legge, che
riguardano, in gran parte, obblighi di trasparenza. Ne consegue lopportunit, anche per tali enti, di
costituire la sezione Amministrazione trasparente nei propri siti internet e di prevedere, al proprio
interno, una funzione di controllo e di monitoraggio dellassolvimento degli obblighi di
pubblicazione, anche al fine di dichiarare, entro il 31 dicembre, lassolvimento degli stessi. Essi
provvedono a organizzare, per quel che riguarda le richieste da parte dei cittadini e delle imprese sui
dati non pubblicati, un sistema che fornisca risposte tempestive secondo i principi dellart. 5 del
d.lgs. n. 33/2013. Non sono tenuti, invece, ad adottare il Programma triennale per la trasparenza e
lintegrit.
Il d.lgs. n. 33/2013 contiene, poi, una serie di obblighi di pubblicazione settoriali (ad esempio in
materia ambientale, in materia sanitaria e di pianificazione e governo del territorio) il cui ambito di
applicazione circoscritto a categorie di soggetti individuati volta per volta dalle singole norme. Al
riguardo si rinvia allallegato 1.
Il d.lgs. n. 33/2013, nel modificare, in parte, la disciplina sul Programma triennale per la trasparenza
e lintegrit contenuta nellart. 11 del d.lgs. n. 150/2009, conferma, allart. 10, lobbligo per
ciascuna amministrazione di adottare un Programma triennale per la trasparenza e lintegrit. In
6
proposito, opportuno sottolineare che la mancata predisposizione del Programma valutata ai fini
della responsabilit dirigenziale e della corresponsione della retribuzione di risultato e del
trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei responsabili e pu dar luogo a
responsabilit per danno allimmagine dellamministrazione (art. 46, d.lgs. n. 33/2013).
2.1. Termine per ladozione del Programma triennale per la trasparenza e lintegrit
Innanzitutto, il Programma triennale per la trasparenza e lintegrit delineato come strumento di
programmazione autonomo rispetto al Piano di prevenzione della corruzione, pur se ad esso
strettamente collegato, considerato che il Programma di norma integra una sezione del predetto
Piano. Il Programma triennale per trasparenza e lintegrit e il Piano triennale di prevenzione della
corruzione possono essere predisposti altres quali documenti distinti, purch sia assicurato il
coordinamento e la coerenza fra i contenuti degli stessi.
In ragione di questo stretto raccordo fra i due strumenti programmatori, che ogni amministrazione
potr realizzare secondo le proprie peculiarit organizzative e funzionali, discende lopportunit
che, a regime, il termine per ladozione dei due atti sia lo stesso e cio il 31 gennaio (art. 1, c. 8,
legge n. 190/2012).
In sede di prima applicazione la legge n. 221/2012 aveva disposto che il termine per ladozione dei
Piani triennali per la prevenzione della corruzione fosse il 31 marzo 2013. Nelle more delladozione
del Piano nazionale anticorruzione, che costituisce la base per i singoli Piani triennali di
prevenzione della corruzione, e in considerazione dellentrata in vigore del d.lgs. n. 33/2013 nonch
dellavvenuta adozione dei Piani della performance per il triennio 2013-2015, o di analoghi
strumenti di programmazione, il termine per ladozione del Programma triennale per la trasparenza
e lintegrit il 31 gennaio 2014, salvo successive integrazioni al fine di coordinarne i contenuti
con quelli del Piano triennale per la prevenzione della corruzione qualora entro quella data non sia
stato adottato anche questultimo.
Il differimento del termine per ladozione del Programma risponde a esigenze di semplificazione
volte a non creare duplicazioni di adempimenti da parte delle pubbliche amministrazioni e a
consentire ladozione di atti programmatori fra loro coerenti e coordinati.
Rileva, infatti, lesigenza di evitare la nuova rielaborazione del Piano della performance per il
triennio 2013-2015, o di analoghi strumenti di programmazione, volta a garantirne il collegamento
con il Programma triennale per la trasparenza e lintegrit. Inoltre, questo differimento tiene anche
conto del fatto che ad oggi non stato ancora adottato il Piano nazionale anticorruzione che
costituisce un importante presupposto per la definizione delle misure in materia di trasparenza.
Infine, il differimento del termine consentir alle amministrazioni di definire laggiornamento del
Programma muovendo dai risultati della verifica sullassolvimento degli obblighi di pubblicazione
da parte degli OIV la cui attestazione dovr pervenire alla Commissione entro il 31 dicembre
2013 (sul punto si veda il paragrafo 3).
Gli enti territoriali adottano il Programma triennale per la trasparenza e lintegrit secondo le
modalit e i termini definiti dalla presente delibera fino a quando e nei limiti in cui interverranno le
intese in sede di Conferenza unificata, previste dallart. 1, c. 61, della legge n. 190/2012.
Le presenti indicazioni sul Programma triennale costituiscono, altres, principi di riferimento per le
autorit indipendenti di garanzia, vigilanza e regolazione per lattuazione di quanto previsto dalla
normativa vigente in materia di trasparenza ai sensi dellart. 11, c. 3, del d.lgs. n. 33/2013.
indirizzo politico, allorganismo indipendente di valutazione (OIV), a CiVIT e, nei casi pi gravi,
allufficio di disciplina (art. 43, cc. 1 e 5, d.lgs. n. 33/2013).
Gli inadempimenti sono altres segnalati da CiVIT ai vertici politici delle amministrazioni, agli OIV
e, ove necessario, alla Corte dei conti ai fini dellattivazione delle altre forme di responsabilit (art.
45, c. 4, d.lgs. n. 33/2013). Peraltro, si fa presente che sia la mancata predisposizione del
Programma triennale sia linadempimento degli obblighi di pubblicazione sono valutati ai fini della
responsabilit dirigenziale e possono dar luogo a responsabilit per danno allimmagine della
amministrazione (art. 46, d.lgs. n. 33/2013). Tali responsabilit, per, non ricadono unicamente sul
Responsabile della trasparenza; infatti, ai sensi dellart. 46, c. 2, questi non risponde
dellinadempimento degli obblighi di pubblicazione o della mancata predisposizione del
Programma triennale per la trasparenza e lintegrit se prova che ci dipeso da causa non
imputabile alla sua persona.
Infatti, in linea con le pregresse indicazioni della Commissione sulle attribuzioni dei dirigenti ai fini
della pubblicazione dei dati, il d.lgs. n. 33/2013 prevede esplicitamente che i dirigenti responsabili
degli uffici dellamministrazione garantiscono il tempestivo e regolare flusso delle informazioni da
pubblicare ai fini del rispetto dei termini stabiliti dalla legge (art. 43, c. 3). Al riguardo si precisa
che per trasmissione si intende, nel caso in cui i dati siano archiviati in una banca dati, sia
limmissione dei dati nellarchivio sia la confluenza degli stessi dallarchivio al soggetto
responsabile
della
pubblicazione
sul
sito.
In
particolare,
nella
amministrazioni
con
ciclo di gestione della performance, che la esplicita previsione nel Piano della performance di
specifici obiettivi in tema di trasparenza.
Nel decreto riaffermata e sottolineata la necessit che vi sia un collegamento fra la
programmazione strategica e operativa dellamministrazione, contenuta nel Piano della
performance o negli analoghi strumenti di programmazione, e gli obiettivi di trasparenza indicati
nel Programma triennale.
Si richiama, al riguardo, quanto la Commissione ha previsto nella delibera n. 6/2013, par. 3.1., lett.
b), in merito alla necessit di un coordinamento e di una integrazione fra gli ambiti relativi alla
performance e alla trasparenza, affinch le misure contenute nei Programmi triennali per la
trasparenza e lintegrit diventino obiettivi da inserire nel Piano della performance.
Il Programma, infatti, deve indicare le iniziative previste per garantire un adeguato livello di
trasparenza, nonch la legalit e lo sviluppo della cultura dellintegrit in quanto definisce le
misure, i modi e le iniziative volti allattuazione degli obblighi di pubblicazione previsti dalla
normativa vigente, ivi comprese le misure organizzative volte ad assicurare la regolarit e la
tempestivit dei flussi informativi di cui allarticolo 43, comma 3, misure e iniziative che devono
essere collegate con quelle previste dal Piano di prevenzione della corruzione (art. 10, c. 2, d.lgs. n.
33/2013).
Tra le possibili misure, con riferimento in particolare alle amministrazioni con organizzazione
complessa, pu essere valutata quella relativa allindividuazione di referenti per la trasparenza in
strutture interne allamministrazione, anche territoriali. Le modalit di coordinamento tra il
Responsabile della trasparenza e i referenti vanno indicate nel Programma triennale per la
trasparenza e lintegrit.
, inoltre, opportuno segnalare che allinterno del Programma devono essere previste specifiche
misure di monitoraggio e di vigilanza sullattuazione degli obblighi di trasparenza (art. 10, cc.
2 e 7, e art. 43, c. 2, del d.lgs. n. 33/2013) la cui definizione rimessa allautonomia organizzativa
delle singole amministrazioni. Si ricorda che alla corretta attuazione del Programma triennale, come
gi indicato nella delibera n. 2/2012, concorrono, oltre al Responsabile della trasparenza, tutti gli
uffici dellamministrazione, sia centrali che periferici e i relativi dirigenti.
Resta inteso il necessario rispetto delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali ai
sensi dellart. 1, c. 2, del d.lgs. n. 33/2013, e, in particolare, della disposizione contenuta nellart. 4,
c. 4, del d.lgs. n. 33/2013 secondo la quale nei casi in cui norme di legge o di regolamento
prevedano la pubblicazione di atti o documenti, le pubbliche amministrazioni provvedono a rendere
non intelligibili i dati personali non pertinenti o, se sensibili o giudiziari, non indispensabili
rispetto alle specifiche finalit di trasparenza della pubblicazione, nonch di quanto previsto
10
dallart. 4, c. 6, del medesimo decreto che prevede un divieto di diffusione dei dati idonei a
rivelare lo stato di salute e la vita sessuale.
Per la redazione del Programma triennale fortemente auspicato che le amministrazioni seguano
lindice riportato nella Tabella n. 1 al fine di garantire luniformit e, dunque, la comparabilit dei
Programmi stessi.
1. Le principali novit
In questa sezione del Programma vanno evidenziati i principali cambiamenti intervenuti rispetto al
Programma precedente
gli obiettivi strategici in materia di trasparenza posti dagli organi di vertice negli atti di indirizzo
lindicazione degli uffici e dei dirigenti coinvolti per lindividuazione dei contenuti del
Programma
iniziative e strumenti di comunicazione per la diffusione dei contenuti del Programma e dei dati
pubblicati
4.
individuazione dei dirigenti responsabili della trasmissione dei dati (nel caso in cui i dati siano
archiviati in una banca dati, per trasmissione si intende sia limmissione dei dati nellarchivio
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strumenti e tecniche di rilevazione delleffettivo utilizzo dei dati da parte degli utenti della
sezione Amministrazione Trasparente
5.
Dati ulteriori
indicazione dei dati ulteriori, in tabelle in formato aperto, che lamministrazione si impegna a
pubblicare entro la fine dellanno e nel triennio, nel rispetto di quanto previsto dallart. 4, c. 3,
del d.lgs. n. 33/2013
La Commissione ribadisce, inoltre, che il Programma triennale innanzitutto uno strumento rivolto
ai cittadini e alle imprese con cui le amministrazioni rendono noti gli impegni in materia di
trasparenza. Ne consegue limportanza che nella redazione del documento sia privilegiata la
chiarezza espositiva e la comprensibilit dei contenuti anche per chi non uno specialista del
settore.
Come gi previsto dalle delibere CiVIT nn. 105/2010 e 2/2012, tutte le amministrazioni sono
tenute a pubblicare il testo del Programma sul proprio sito istituzionale nella sezione
Amministrazione trasparente, secondo quanto previsto dallallegato A del d.lgs. n. 33/2013,
impiegando un formato aperto di pubblicazione (ad esempio HTML o PDF/A).
Le amministrazioni statali, gli enti pubblici non economici nazionali, le Agenzie, incluse quelle
fiscali di cui al d.lgs. n. 300/1999, le Universit e le Camere di Commercio sono tenuti a
comunicare alla CiVIT, allindirizzo e-mail segreteria.commissione@civit.it, esclusivamente il link
della pagina nella quale pubblicato il Programma, specificando nelloggetto della
trasmissione la denominazione dellamministrazione e la dicitura Programma triennale per
la trasparenza e lintegrit 2014-2016.
Nelle more della definizione di un sistema e di un programma di controllo che la CiVIT si riserva di
comunicare, tutti gli altri enti e amministrazioni non sono tenuti a trasmettere il link del
Programma alla CiVIT.
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Per le amministrazioni statali e gli enti pubblici non economici nazionali, sar cura del
Responsabile della trasparenza inserire entro il 28 febbraio 2014 sul Portale della trasparenza le
informazioni sugli aspetti pi rilevanti del Programma secondo il formato standard contenuto
nellallegato 3. La Commissione si riserva di fornire a queste medesime amministrazioni,
successivamente a una fase di sperimentazione, le modalit di accesso e trasmissione al Portale
della trasparenza.
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obbligatori, resi pi comprensibili per gli interlocutori che non hanno specifiche competenze
tecniche.
A titolo esemplificativo si richiamano alcune categorie di dati gi indicate dal paragrafo n. 5 della
delibera CiVIT n. 2/2012, quali ad esempio quelli sulle tipologie di spesa e sulle tipologie di
entrata, quelli sullattivit ispettiva e quelli sul sistema della responsabilit disciplinare e, per
quanto riguarda i pagamenti, i dati sulle fatture, i mandati e i relativi tempi di pagamento.
Resta inteso che la pubblicazione di dati ulteriori deve essere effettuata nel rispetto dellart. 4, c. 3,
del d.lgs. n. 33/2013, in virt del quale le pubbliche amministrazioni possono disporre la
pubblicazione nel proprio sito istituzionale di dati, informazioni e documenti che non hanno
lobbligo di pubblicare ai sensi del presente decreto o sulla base di specifica previsione di legge o
regolamento, fermi restando i limiti e le condizioni espressamente previsti da disposizioni di legge,
procedendo alla anonimizzazione dei dati personali eventualmente presenti.
Nel Programma le amministrazioni indicheranno, in tabelle pubblicate in formato aperto, i dati
ulteriori individuati ai fini della pubblicazione entro la fine dellanno e nel triennio.
Come riportato nellallegato 1 alla delibera, i dati, le informazioni e i documenti ulteriori per i quali
non sussiste un espresso obbligo di pubblicazione dovranno essere pubblicati nella sotto-sezione di
primo livello Altri contenuti - Dati ulteriori, laddove non sia possibile ricondurli ad alcuna delle
sotto-sezioni in cui deve articolarsi la sezione Amministrazione trasparente.
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4. Accesso civico
Tra le novit introdotte dal d.lgs. n. 33/2013 una delle principali riguarda listituto dellaccesso
civico (art. 5). Le amministrazioni sono tenute ad adottare autonomamente le misure organizzative
necessarie al fine di assicurare lefficacia di tale istituto e a pubblicare, nella sezione
Amministrazione trasparente, gli indirizzi di posta elettronica cui inoltrare le richieste di accesso
civico e di attivazione del potere sostitutivo, corredate dalle informazioni relative alle modalit di
esercizio di tale diritto.
Il Responsabile della trasparenza, ai sensi dellart. 5, c. 2, del decreto, si pronuncia in ordine alla
richiesta di accesso civico e, in virt dellart. 43, c. 4, ne controlla e assicura la regolare attuazione.
Peraltro, nel caso in cui il Responsabile non ottemperi alla richiesta, lart. 5, c. 4, prevede che il
richiedente possa ricorrere al titolare del potere sostitutivo che dunque assicura la pubblicazione e la
trasmissione allistante dei dati richiesti.
Ai fini della migliore tutela dellesercizio dellaccesso civico e preferibilmente nei casi in cui vi sia
un unico dirigente cui attribuire le funzioni di Responsabile della trasparenza e di prevenzione della
corruzione, le funzioni relative allaccesso civico di cui allart. 5, c. 2, del citato decreto possono
essere delegate dal Responsabile della trasparenza ad altro dipendente, in modo che il potere
sostitutivo possa rimanere in capo al Responsabile stesso. Questa soluzione, rimessa allautonomia
organizzativa degli enti, consentirebbe di evitare che il soggetto titolare del potere sostitutivo
rivesta una qualifica inferiore rispetto al soggetto sostituito.
Inoltre, anche al fine di monitorare e migliorare il sistema della trasparenza, la Commissione
evidenzia quanto gi indicato nella delibera n. 2/2012 in relazione allopportunit che le
amministrazioni approntino propri strumenti e iniziative di ascolto dei cittadini e delle imprese con
riferimento alla rilevazione quantitativa degli accessi alla sezione Amministrazione trasparente e
alla raccolta del feedback degli stakeholder sul livello di utilit dei dati pubblicati nonch di
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