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com

luned 4 aprile, ore 19


marted 5 aprile, ore 21
Teatri Uniti
in collaborazione con Ex Asilo Filangieri/la
Balena | Laboratorio Memini | A Puteca
TITANIC THE END
ideazione e regia Antonio Neiwiller
in una visione di Salvatore Cantalupo
con Salvatore Cantalupo, Carmine Ferrara,
Massimo Finelli, Amelia Longobardi, Ambra
Marcozzi, Claudia Sacco, Sonia Totaro,
Chiara Vitiello
luci Cesare Accetta
direzione tecnica Lello Becchimanzi

mercoled 6 sabato 9 aprile, ore 21


Teatri Uniti Napoli Teatro Festival Italia
in collaborazione con Universit della
Calabria
DOLORE SOTTO CHIAVE /
PERICOLOSAMENTE
due atti unici di Eduardo De Filippo
con un prologo in lingua napoletana di
Raffaele Galliero da I pensionati della
memoria di Luigi Pirandello
con Tony Laudadio, Luciano
Saltarelli, Giampiero Schiano
scene e costumi Lino Fiorito
luci Cesare Accetta
suono Daghi Rondanini
assistente alla regia Giovanni Merano
assistente ai costumi Francesca Apostolico
direzione tecnica Lello Becchimanzi
regia Francesco Saponaro

Da luned 4 a sabato 10 aprile debutta la prima settimana della rassegna Teatri Uniti in
Toscana alla Pergola di Firenze.
Nel Saloncino del teatro, luned 4 e marted 5 aprile Salvatore Cantalupo ripropone Titanic
The End, spettacolo che recit con Antonio Neiwiller, compianto fondatore dei Teatri Uniti
con Mario Martone e Toni Servillo. Da mercoled 6 a sabato 9 aprile, sempre in Saloncino,
Francesco Saponaro torna a confrontarsi con Eduardo De Filippo presentandone due atti
unici Dolore sotto chiave (1958) e Pericolosamente (1938).
Tutti i pomeriggi poi, in Sala Spadoni, spazio alle proiezioni a ingresso libero di pellicole
legate allattivit cinematografica di Teatri Uniti e presentate con successo nei principali
festival internazionali. 5 le aree tematiche: Ricordando Neiwiller, Toni Servillo a Teatro,
Servillo / Sorrentino fra cinema e teatro, Francesco Saponaro videomaker, Mario Martone
dal teatro al cinema.
Titanic The End, nel Saloncino del Teatro della Pergola luned 4 aprile, ore 19, e marted 5
aprile, ore 21, unopera universale che affronta leterno viaggio dentro noi stessi e verso laltro,
lesterno, lo sconosciuto. Si racconta di naufraghi in attesa, in fuga, o forse entrambe, e di ci che
queste anime vagabonde, reiette, profughe possono incarnare: un marinaio, un gruppo di
emigranti, una nave che anche una balera, con un gioco di luci e girotondi che incanta per forza
e semplicit.

Lo spettacolo debutt nellaprile del 1984 a Napoli al Teatro Nuovo per la regia di Antonio
Neiwiller, dopo un intenso laboratorio teatrale durato nove mesi. stata unesperienza che ha
completamente rivoluzionato la vita e il modo di guardare allarte di Salvatore Cantalupo, che oggi
ripropone Titanic The End nella sua visione.
Sento il desiderio di risalire su quella nave, afferma Cantalupo, unemblematica
rappresentazione di una societ in via di disgregazione, di rivivere quelle emozioni, quei suoni,
quegli odori. La mia vuole essere una visione nella visione, un dono intimo e personale e al tempo
stesso un lasciar tracce, cos come mi ha insegnato Antonio.
Antonio Neiwiller stato un artista geniale, un poeta costruttore di idee fuori dai canoni tradizionali.
Le sue denunce sulla fine dei mondi colpiscono ancora per leccezionale attualit. Trentanni fa
Neiwiller spiegava i motivi veri per cui a Beirut cadevano bombe su donne e bambini, raccontava
come le ideologie nel tempo sarebbero cadute a una a una e come lunica speranza sarebbe stata
raggiungere il fondo, perch solo a quel punto ci saremmo rimboccati le maniche e avremmo
ricominciato a costruire.
Frammenti
di Antonio Neiwiller
Osceno ci
che mette fine a ogni specchio,
a ogni sguardo, a ogni immagine.
Osceno ci
che pone termine ad ogni rappresentazione.
Osceno ci
che non ha pi segreti,
ed completamente solubile
nellinformazione e
nella comunicazione.
Cos,
ora che non viviamo pi
il dramma dellalienazione,
ma lestasi della comunicazione,
sappiamo che tutto ci osceno. []
Allora bisogna far vedere
che c qualcosa che si pu pensare
e che non si pu vedere
n far vedere
ma alla quale si allude.
(1983)
BIGLIETTI
Interi 12
Ridotti 10 (over 60, under 26, soci UniCoop Firenze, abbonati Teatro della Toscana (Pergola/Teatro Era),
possessori di PergolaCard, possessori di tessera SDIAF)
BIGLIETTERIA
Teatro della Pergola, via della Pergola 30, 055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com.
Orario: dal luned al sabato dalle 9.30 alle 18.30.
Online su www.boxol.it/TeatroDellaPergola/IT/?A=164138 e tramite la App del Teatro della Pergola.
Circuito regionale Boxoffice

Da mercoled 6 a sabato 9 aprile alle ore 21, sempre nel Saloncino della Pergola, va invece in
scena un dittico realizzato nel nome di Eduardo De Filippo, a oltre trentanni dalla sua scomparsa,
che riunisce Dolore sotto chiave e Pericolosamente. Dopo la felice esperienza dellallestimento
spagnolo di Yo, el heredero (Io, lerede), Francesco Saponaro torna a De Filippo con i due atti
unici arricchiti da una ouverture, un adattamento in versi e in lingua napoletana della novella del
1914 di Luigi Pirandello I pensionati della memoria a opera di Raffaele Galliero.

Eduardo racconta una classe medio borghese che ancora ci rappresenta, con i suoi vizi e le sue
degenerazioni, illustra Saponaro, non si tratta di un teatro di cronaca, piuttosto direi che si
sofferma sugli atteggiamenti umani che toccano tutti e che ci appartengono nel profondo. Nei lavori
di Eduardo De Filippo persiste un sottile e al tempo stesso profondissimo senso civile, ecco perch
il suo teatro appare ancora pi necessario in questo momento in cui si sono perduti tutti i punti di
riferimento. Il suo un modo di analizzare la realt in maniera caustica e diretta, sempre con
unestrema ironia.
Dolore sotto chiave nasce come radiodramma nel 1958, con Eduardo e la sorella Titina nel ruolo
dei protagonisti. Nella commedia i buoni sentimenti come la carit cristiana, la compassione,
diventano armi improprie per dissimulare, negli affetti, quella segreta predisposizione dellessere
umano al controllo e al dominio sullaltro. Il tema della morte incombe silenzioso e il dolore del lutto
viene nascosto e soffocato da un gioco sottile di ricatti e malintesi, tipici dei contesti familiari, con
risvolti comici, a tratti paradossali, carichi di morbosa e grottesca esasperazione.
Lidea principale che la morte sta sempre intorno a noi, anche quando non ce ne accorgiamo,
continua Francesco Saponaro, lo spettacolo parte con una novella di Pirandello riadattata per
loccasione come prologo e direi che allinterno di questo atto unico eduardiano, folgorante e
favoloso, si riconosca in qualche modo unappartenenza o almeno unispirazione a Pirandello.
Tutto si svolge intorno ad un tavolo, quindi la scena molto semplice e contribuisce a
simboleggiare questo concetto della morte che circonda costantemente la dimensione pi privata
dei personaggi.
In Dolore sotto chiave viene evocato un oggetto-simbolo, usato come sottile minaccia di suicidio
dal povero Rocco Capasso: la rivoltella, che in Pericolosamente (1938) si materializza e si
trasforma in un vero e proprio strumento di tortura coniugale e rimedio alle bizzarrie improvvise di
una moglie bisbetica. Latto unico, dallapparente fulmineit di uno sketch, gioca tutto sul classico
litigio coniugale. Ogni volta che Dorotea d sfogo alle sue intemperanze Arturo, per ripristinare
l'ordine familiare, impugna la rivoltella caricata a salve e le spara, scatenando la comica reazione
di terrore da parte dellignaro amico Michele appena rientrato a Napoli da un lungo viaggio di
lavoro.
Il varco tra la vita e la morte rimane labile, e questo vale sia per Dolore sotto chiave che per laltro
atto unico, Pericolosamente, che completa la messinscena, termina il regista, stato un famoso
cavallo di battaglia dei De Filippo negli anni Trenta, molto divertente, e lidea della morte in questo
contesto prende il sopravvento e viene elaborata in chiave farsesca. Il marito protagonista di
questo testo per sedare le bizzarrie, le angherie e le rimostranze di una moglie bisbetica ogni
volta che la donna fa i capricci arma la rivoltella e tenta di spararle. Una volta le spara in presenza
di un avventore ignaro dei fatti scatenando cos una forte comicit che d corpo al testo.
Il filo rosso che lega Dolore sotto chiave a Pericolosamente lipocrisia, lipocrisia della vita
coniugale, dellamore fraterno, in definitiva di tutti i rapporti interpersonali.
Intervista a Francesco Saponaro
di Angela Consagra da Teatri Uniti in Toscana
In che modo le parole di Eduardo De Filippo possono ancora parlare allo spettatore di oggi?
Un classico parla sempre al futuro. La questione eduardiana, la sua forza, che si tratta di un
autore che attraversa il Novecento e che disegna le contraddizioni del genere umano. Eduardo
racconta una classe medio borghese che ancora ci rappresenta, con i suoi vizi e le sue
degenerazioni. Non si tratta di un teatro di cronaca, piuttosto direi che si sofferma sugli
atteggiamenti umani che toccano tutti e che ci appartengono nel profondo. Ritrae certe abitudini,
anche negative: nel caso di Dolore sotto chiave, per esempio, in nome di un amore fraterno
assoluto e fondamentalista si impedisce al proprio fratello, alla persona che si dice di amare, di
vivere una nuova esistenza. Eduardo ci racconta come, in nome di una carit cristiana e di una
morale normalmente considerate ortodosse, si commettano delle scelleratezze affettive. Nei lavori
di Eduardo De Filippo persiste un sottile e al tempo stesso profondissimo senso civile, ecco perch
il suo teatro appare ancora pi necessario in questo momento in cui si sono perduti tutti i punti di
riferimento. Il suo un modo di analizzare la realt in maniera caustica e diretta, sempre con
unestrema ironia.

E dal punto di vista dellimpianto registico, come si sviluppa lo spettacolo Dolore sotto
chiave?
Lidea principale che la morte sta sempre intorno a noi, anche quando non ce ne accorgiamo
Lo spettacolo parte con una novella di Pirandello riadattata per loccasione come prologo e direi
che allinterno di questo atto unico eduardiano, folgorante e favoloso, si riconosca in qualche modo
unappartenenza o almeno unispirazione a Pirandello. Tutto si svolge intorno ad un tavolo, quindi
la scena molto semplice e contribuisce a simboleggiare questo concetto della morte che circonda
costantemente la dimensione pi privata dei personaggi. Il varco tra la vita e la morte rimane labile,
e questo vale anche per laltro atto unico, Pericolosamente, che completa la messinscena. stato
un famoso cavallo di battaglia dei De Filippo negli anni Trenta, molto divertente, e lidea della
morte in questo contesto prende il sopravvento e viene elaborata in chiave farsesca. Il marito
protagonista di questo testo per sedare le bizzarrie, le angherie e le rimostranze di una moglie
bisbetica ogni volta che la donna fa i capricci arma la rivoltella e tenta di spararle. Una volta le
spara in presenza di un avventore ignaro dei fatti scatenando cos una forte comicit che d corpo
al testo.
Quali sono gli aspetti fondamentali che caratterizzano inequivocabilmente i Teatri Uniti?
Teatri Uniti una compagine estremamente particolare, una sorta di laboratorio aperto in cui
diverse personalit possono incontrarsi attraverso il teatro. Una grande opportunit costituita dal
dialogo costante, ormai fecondo, esistente tra teatro e cinema. Lattenzione di Teatri Uniti rivolta
al cinema, alla musica, alla drammaturgia contemporanea europea un luogo che conserva un
tratto artigianale: partendo da Napoli, dal lavoro fatto da Toni Servillo in questi anni, fino
allimpegno dei pi giovani attraverso lEuropa. Teatri Uniti unofficina di sperimentazioni
artistiche che non si concentra solo sul teatro, ma anzi che lo usa per aprirsi al nuovo e
allesterno.
Come sono cambiati i Teatri Uniti nel corso del tempo?
Tutto cambia. Limportante cercare di mutare senza tradire mai le proprie radici, affrontando il
futuro con uno sguardo coerente, attento al contemporaneo e sempre vigile a ci che ci circonda.
Cos ci si trasforma continuamente, ma rimanendo fedeli ad unidea di seriet e di qualit, di
approfondimento e di sperimentazione. Forse, per quanto riguarda il modo di porsi del gruppo dei
Teatri Uniti, pi che di semplice cambiamento direi invece che si possa parlare di costante
vitalit
BIGLIETTI
Interi 12
Ridotti 10 (over 60, under 26, soci UniCoop Firenze, abbonati Teatro della Toscana (Pergola/Teatro Era),
possessori di PergolaCard, possessori di tessera SDIAF)
BIGLIETTERIA
Teatro della Pergola, via della Pergola 30, 055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com.
Orario: dal luned al sabato dalle 9.30 alle 18.30.
Online su www.boxol.it/TeatroDellaPergola/IT/?A=164143 e tramite la App del Teatro della Pergola.
Circuito regionale Boxoffice

Le proiezioni di film in Sala


Spadoni
(ingresso libero fino a esaurimento dei posti
disponibili)
5 aree tematiche: Ricordando Neiwiller,
Toni Servillo a Teatro, Servillo / Sorrentino
fra cinema e teatro, Francesco Saponaro
videomaker, Mario Martone dal teatro al
cinema.
luned 4 aprile
ore 18 Ricordando Neiwiller
Antonio Neiwiller: Il monologo de Laltro
sguardo
(30) 1996
regia Rossella Ragazzi
Antonio Neiwiller al cinema (12) 1992/1994
scene da Morte di un matematico napoletano
e Caro diario
Antonio Neiwiller con Leo (10) 1989
scene da Ha da pass a nuttata
marted 5 aprile
ore 16 Toni Servillo a Teatro
Le false confidenze
(72) 2015
di Marivaux
nella traduzione di Cesare Garboli
con Anna Bonaiuto, Andrea Renzi, Toni
Servillo
regia teatrale Toni Servillo
riprese e montaggio Tommaso Pitta
ore 17.30 Toni Servillo a Teatro
Toni Servillo legge Napoli (98) 2015
testi di Salvatore Di Giacomo, Eduardo De
Filippo, Ferdinando Russo, Raffaele Viviani,
Mimmo Borrelli, Maurizio De Giovanni, Enzo
Moscato, Giuseppe Montesano, Tot, Alfonso
Mangione, Michele Sovente
regia teatrale Toni Servillo
riprese e montaggio Massimilano Pacifico,
Diego Liguori
ore 19.30 Ricordando Neiwiller
Antonio Neiwiller: Il monologo de Laltro
sguardo
(30) 1996
regia Rossella Ragazzi
Antonio Neiwiller al cinema(12) 1992/1994
scene da Morte di un matematico napoletano
e Caro diario
Antonio Neiwiller con Leo (10) 1989
scene da Ha da pass a nuttata

mercoled 6 aprile
ore 16 Toni Servillo a Teatro
C.A.F.S.O.B.
(20) 2007
con Toni Servillo e la compagnia di Trilogia
della Villeggiatura
regia Massimiliano Pacifico
Le smanie per la villeggiatura (51) 2015
di Carlo Goldoni
con Toni Servillo e la compagnia di Trilogia
della Villeggiatura
regia teatrale Toni Servillo
riprese e montaggio Diego Liguori
ore 17.30 Servillo / Sorrentino fra cinema e
teatro
Luomo in pi
(101) 2001
con Toni Servillo, Andrea Renzi
regia Paolo Sorrentino
ore 19.30 Francesco Saponaro
videomaker
Eduardo, la vita che continua (55) 2014
regia Francesco Saponaro
gioved 7 aprile
ore 16 Toni Servillo a Teatro
Le avventure della villeggiatura (80) 2015
di Carlo Goldoni
con Toni Servillo e la compagnia di Trilogia
della Villeggiatura
regia teatrale Toni Servillo
riprese e montaggio Diego Liguori
ore 17.30 Servillo / Sorrentino fra cinema e
teatro
Sabato, domenica e luned (143) 2004
di Eduardo De Filippo
con Anna Bonaiuto, Toni Servillo
regia teatrale Toni Servillo
regia televisiva Paolo Sorrentino
ore 20 Francesco Saponaro videomaker
Eduardo e i burattini (45) 2015
regia Francesco Saponaro
venerd 8 aprile
ore 16 Toni Servillo a Teatro
Il ritorno dalla villeggiatura (74) 2015
di Carlo Goldoni

con Toni Servillo e la compagnia di Trilogia


della Villeggiatura
regia teatrale Toni Servillo
riprese e montaggio Diego Liguori
ore 17.30 Servillo / Sorrentino fra cinema e
teatro
Cinque minuti prima dello spettacolo (5)
2014
con Toni Servillo e la compagnia de Le voci
di dentro
regia Paolo Sorrentino
Le voci di dentro (111) 2014
con Peppe Servillo, Toni Servillo
regia teatrale Toni Servillo
regia televisiva Paolo Sorrentino
ore 19.30 Francesco Saponaro
videomaker
Chive (70) 2007
di Pau Mir
con Chiara Baffi, Enrico Ianniello, Giovanni
Ludeno
regia Francesco Saponaro
sabato 9 aprile

Matteo Brighenti
Ufficio stampa e Social media
Fondazione Teatro della Toscana
Teatro della Pergola, Teatro Niccolini, Teatro Studio
055 2264347
348 0394310
stampa@teatrodellapergola.com

ore 16 Mario Martone dal teatro al cinema


Rasoi (53) 1993
con Enzo Moscato, Iaia Forte, Licia Maglietta,
Toni Servillo
regia Mario Martone
ore 17 Mario Martone dal teatro al cinema
Finale di partita (80) 1996
di Samuel Beckett
con Carlo Cecchi, Valerio Binasco
regia teatrale Carlo Cecchi
regia televisiva Mario Martone
ore 18.30 Mario Martone dal teatro al
cinema
Teatro di guerra (108) 1998
con Andrea Renzi, Anna Bonaiuto, Marco
Baliani, Toni Servillo
regia Mario Martone
ore 20.30 Francesco Saponaro
videomaker
Come un eroe del 900 (30) 2001
con Cesare Garboli, Toni Servillo e la
compagnia di Tartufo
regia Francesco Saponaro

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