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Storicit di Ges

Testi non cristiani


Le fonti non cristiane che si sono occupate di Ges o del Cristianesimo comprendono testi di origine ebraica, romana e greca,
oltre al Corano, libro sacro dell'Islam. Dalle notizie diTacito sulle persecuzioni neroniane, si apprende che il Cristianesimo era
gi diffuso a Roma negli anni 60. Sempre secondo Tacito, i cristiani erano sufficientemente noti in citt da essere accusati
ingiustamente dell'incendio di Roma del 64 e condannati ad atroci supplizi nel circo. Dopo questi avvenimenti, negli anni 70,
sono imperatori Vespasiano e suo figlio Tito, due generali che avevano combattuto in Giudea e conoscevano perfettamente la
situazione religiosa e sociale della Palestina dei tempi di Ges. Non risulta da nessuna fonte antica che il Cristianesimo, a loro
necessariamente noto per i fatti accaduti sotto il principato di Nerone, fosse considerato da questi due imperatori una fede priva
di collegamento con fatti storici reali. Lo stesso Tacito, d'altra parte, nonostante consideri il Cristianesimo come una 'moda'
negativa, cita Ponzio Pilato e la condanna a morte diCristo[27]. Lo stesso autore rileva comunque come le fonti su Ges siano pi
attendibili di quelle disponibili, ad esempio, su Alessandro Magno, le cui biografie originali sono andate perdute e ci sono note
solo per l'uso che ne fecero autori di epoche successive[28]. In conclusione, secondo Sanders: "Su Ges sappiamo parecchio,
molto pi che su Giovanni Battista, Teuda, Giuda il Galileo, o qualche altro personaggio della stessa regione a lui pi o meno
coevo"[29].
Non sono stati trovati documenti d'archivio o archeologici che si riferiscano direttamente a Ges, le principali notizie storiche su
Ges diffuse dai Cristiani (a voce sin dagli anni 30, e nei Vangeli a partire dagli anni 50) furono evidentemente considerate
attendibili dai contemporanei, in particolare dai molti ebrei convertiti al Cristianesimo. Il nucleo originario dei primi Cristiani
includeva numerosi contemporanei di Ges vissuti in Giudea e, fra questi, anche molti che emigreranno successivamente nei
vari paesi dell'Impero Romano dopo la Guerra Giudaica del 70 (un evento accaduto quarant'anni dopo la Crocefissione).
Nonostante la forte rivalit religiosa degli ebrei tradizionalisti nei confronti degli ebrei convertiti al Cristianesimo (in entrambi i
gruppi erano presenti testimoni oculari e contemporanei di Ges), non risulta da nessuna fonte antica l'accusa nei confronti dei
Cristiani di aver inventato la vicenda narrata dai Vangeli, cio non abbiamo alcun autore o storico o letterato contemporaneo di
Ges, o comunque vissuto nel secolo successivo, che affermi che Ges fosse una "creazione" mitologica dei cristiani. Piuttosto,
in alcune fonti ebraiche contrarie al Cristianesimo si avanza il sospetto che i seguaci di Cristo ne avessero occultato il cadavere
dopo la morte in croce. Questa diffidenza da parte degli ebrei non-cristiani peraltro menzionata anche nei Vangeli.
L'assenza di menzione da parte di scrittori quali Filone di Alessandria, Seneca e Plutarco pu indicare che Ges non ha
incontrato il loro interesse. N poteva essere altrimenti, in quanto la crocefissione di un "criminale" accusato di aver sobillato il
popolo contro Cesare, era avvenimento non particolarmente degno di nota. Ges non scrisse trattati, non ebbe cariche politiche,
non predic in grandi centri urbani (al di fuori di Gerusalemme), e per questo, in poche parole, risult essere, secondo la
definizione di Meyer, un "ebreo marginale" per i suoi contemporanei [30].
Anche se un noto testimone delle vicende palestinesi del periodo 65-70 d.C., come Plinio il Vecchio, ignora totalmente
l'esistenza di Ges, i lavori di quattro tra i maggiori storici non cristiani (Plinio il Giovane, Giuseppe Flavio, Svetonio e Tacito)
contengono passaggi riferiti ai cristiani, alcuni proprio a Ges. Plinio il Giovane, in una lettera all'imperatore Traiano, considera
dal suo punto di vista i cristiani come sacrileghi, per il loro rifiuto di prestare culto alle divinit romane, ma ne riconosce l'integrit
morale per quanto riguarda il rispetto delle leggi.
Svetonio, a proposito di scontri di piazza avutisi a Roma all'inizio degli anni 50, nomina come causa dei disordini un certo
"Chrestus". L'identificazione con Ges di Nazareth tuttavia incerta, perch le parole greche Chrests - "buono, eccellente" - e
Christs - "unto, Messia"- erano infatti pronunciate in modo identico, e pertanto potevano essere facilmente confuse. Non
impossibile che "Chrestus" fosse il nome di un personaggio diverso da Ges.
Tacito, negli Annales, riporta notizie pi precise, da una fonte che non ci nota:

Il fondatore di questa setta, il Cristo, aveva avuto il supplizio sotto il regno di Tiberio, per ordine del procuratore Ponzio Pilato. Momentaneamen
(Tacito, Annali, XV, 44)

Gli scritti di Giuseppe Flavio contengono informazioni pi interessanti, specialmente il Testimonium flavianum, breve passo
contenuto inAntichit giudaiche, sebbene vi sia il sospetto che possa essere stato oggetto di interpolazioni da parte di copisti
cristiani. Solo recentemente, ad opera del filologo ebreo Shlomo Pines, professore all'Universit di Gerusalemme, stata
trovata la forma originaria delTestimonium Flavianum, all'interno della "Storia Universale " di Agapio di Ierapoli,un vescovo e
storico di lingua araba vissuto nel X secolo. Tale citazione del Testimonium, non edulcorata e non interpolata, evidenzia come
Giuseppe Flavio, senza entrare nel merito della divinit di Ges, ne parli come personaggio storico realmente esistito. Questa
la versione del testimonium di Agapio:

Egli afferma nei trattati che ha scritto sul governo dei Giudei: In questo tempo viveva un uomo saggio che si chiamava Ges, e la sua condotta
(Traduzione di Shlomo Pines, citata da J.D. Crossan. )
[31]

Un'obiezione al Testimonium Flavianum risiederebbe nel fatto che il Patriarca di Costantinopoli Fozio (820-893 d.C.), vissuto al
tempo di Agapio di Ierapoli, nella sua analisi sull'opera di Giuseppe Flavio Antichit Giudaiche non fa nessuna menzione di
Ges e dei suoi miracoli[32]. Tuttavia il documento di Fozio viene giudicato da vari studiosi come un ulteriore elemento di
supporto all'autenticit del Testimonium[33][34][35].
I primi scrittori cristiani non fanno per mai riferimento a questi testi, i cui riferimenti a Ges sono stati scoperti successivamente
(ad esempio Sulpicio Severo fu il primo a citare Tacito in merito).
Alcune delle testimonianze di non cristiani sono molto ostili nei confronti dei cristiani stessi. Questo emerge chiaramente dal
testo del pensatore cristiano Origene che, nella sua opera Contra Celsum, discute le tesi del filosofo pagano Celso. L'opera di
Origene l'unica fonte dello scritto di Celso "Discorso vero", a cui l'autore fa riferimento per confutarlo. Il colto pagano Celso
afferma che, se esistito un Cristo storico, si tratterebbe soltanto di un brigante e mistificatore. [senza fonte].
Un'altra testimonianza non cristiana e decisamente ostile ai cristiani contenuta nel Talmud Babilonese. Il Talmud Babilonese
considerato un testo sacro dell'Ebraismo. Esso raccoglie in forma scritta la Torah (la Legge) orale, trasmessa a partire
da Mos in forma non scritta dalle varie scuole rabbiniche fino alla caduta di Gerusalemme nella guerra giudaica del 66-74 d.C.
Con la distruzione del secondo tempio nel 70 d.C., la fine della successiva guerra di Bar Kokhba contro i Romani (135 d.C.) e
l'inizio della diaspora degli ebrei, gli antichi insegnamenti che si tramandavano solo oralmente a commento o integrazione della
Torah scritta (i primi cinque libri della Bibbia) furono messi per iscritto per timore che andassero perduti dalle generazioni
successive. Il Talmud Babilonese costituito da una raccolta di discussioni avvenute tra i sapienti (hakhamim) e i maestri (rabbi)
riguardanti le applicazioni e i problemi pratici della Torah scritta. Orbene, in un passo di un trattato appartenente al Talmud
Babilonese, il Sanhedrin, si accenna ad un personaggio chiamato Ges. Sanhedrin il termine che corrisponde al Sinedrio, la
pi alta istituzione in materia legale che ci fosse presso gli ebrei nel I secolo d.C. Cos recita il Talmud:

...Alla vigilia della Pasqua [ebraica], Yeshu fu appeso. Per quaranta giorni prima dell'esecuzione, un araldo gridava "Egli sta per essere lapidato
(Soncino Babylonian Talmud, editor I. Epstein, Tractate Sanhedrin, folio 43a, London, Soncino Press, 1935-1948 )

L'edizione del Talmud babilonese qui citata curata direttamente dal rabbino Isidore Epstein che osserva, tra l'altro, che questo
riferimento a Ges veniva omesso nelle edizioni censurate del Sanhedrin, a conferma del fatto che anche molti interpreti del
passato hanno inteso che esso alludesse a Ges Cristo. Inoltre, sempre dai commenti del rabbi I. Epstein, apprendiamo che un
manoscritto (denominato come "M") riporta "Ges Nazareno" invece che solo "Ges", mentre un altro manoscritto ancora,
invece della frase "egli fu appeso alla vigilia della Pasqua" nella parte conclusiva della citazione di cui sopra, legge: "egli fu
appeso alla vigilia del sabato della Pasqua", concordando con il Vangelo di Giovanni [36].
Infine varie informazioni su Ges sono contenute nel Corano, il libro sacro dell'Islam. Ges citato in 15 sure su 114 per un
totale di 93 versetti[37] ed considerato dal Corano come autore di molti miracoli e il pi santo dei profeti prima di Maometto[38].
Ges Cristo ha poi un ruolo decisivo nella cristologia islamica: deve tornare alla fine dei tempi quando sconfigger l'Anticristo[39].

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