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chiamato a scommettere sul futuro, estendendo la coscienza storica e dando vita a una societ
degna della persona umana, invece di crollare sotto i colpi del senso di colpa immobilizzante
del passato.
Secondo la Zambrano, l'aspetto decisivo della nostra epoca sarebbe proprio la coscienza
storica :<< ... da cui l'uomo assiste a questa dimensione inevitabile del suo essere che la
storia >>2, senza la quale tutto si accetta superficialmente, subendo l'ordine imposto senza
pulsioni di rivolta, di cambiamento, di messa in discussione delle autorit, senza filtro,
distanza critica tra s e gli eventi.
Grazie a questa coscienza, partecipiamo con maggiore lucidit alla storia, percependo
chiaramente i conflitti che si presentano oggi come problemi; la differenza col passato che
per la prima volta l'uomo pretende di dirigere la sua storia, quando in passato il suo corso non
era messo in dubbio.
L'accettazione passiva del destino come forza o divinit a cui essere assoggettati, lascia il
posto alla coscienza e alla volont di sapere e di autodeterminarsi.
Da queste battute, emerge la fiducia e la non banale capacit della Zambrano - considerando il
periodo in cui fu scritta l'opera, ovvero dopo la seconda guerra mondiale e lo smascheramento
crudele delle ideologie della prima met del '900 -
Ivi, p.11.
Ivi, p.29.
Ci risulta esplicito e tematizzato chiaramente nel saggio del prof. G.Cacciatore, in relazione
al rapporto metaforico ed effettivo instaurato dalla filosofa con le isole; infatti, la sua dolorosa
esperienza biografica ha compreso un lungo esilio dalla Spagna, successivo alla conclusione
della guerra civile del 1939, sulle isole di Cuba e Puerto Rico, in cui queste hanno finito per
rappresentare :<< non solo un luogo fisico della peregrinazione dell'esule, ma [..] un vero e
proprio luogo dell'anima >>4 talmente determinanti nell'economia del pensiero e
dell'esperienza della Zambrano, al punto da spingere Cacciatore a parlare di lei come di una
filosofa insulare.
L'isola, per la pensatrice, simboleggia la nostalgia di un mondo ideale e un possibile modello
di democrazia realizzato, un equilibrio intatto, senza dissonanze, una risposta paradossalmente
pratica alla crisi del mondo attuale, promessa trasformata in regalo, traccia di una vita
migliore preservata e via di fuga dal caos del mondo.
L'isola, in questo senso in rapporto col passato e col futuro, in s custodisce indizi
dell'immemorabile, i residui di un sogno perduto, le tracce, i fossili di una natura precedente
che chiedono di essere letti, considerati proiettandosi verso il futuro, in cui risplenda :<<
...l'improvviso prodigio di una vita dominata dalla pace e dall'armonia, di una vita in cui torni
a regnare la purezza originaria della parola, la gioia di un lavoro libero e di un amore non
ancora condannato a convivere con l'invidia. >>5
Perch tutto ci sia possibile, occorre superare la struttura tragica e sacrificale della storia,
data dalla presenza di un idolo e di una vittima, che esclusi determinati livelli di umanit
finora ha caratterizzato ogni tipo di societ, di aggregazione, famiglia compresa.
Va dunque superata la dialettica idolo-vittima per fondare una societ nella quale si riesca a
credere e obbedire senza bisogno di idolatria. Idolo ci che esige adorazione, completa
devozione. Idolo ci che si nutre di questo culto totalizzante, che nel momento in cui finisce,
lasciato a se stesso, senza seguaci, crolla nella sua inconsistenza.
L'uomo ha bisogno di illudersi e di proiettare sugli idoli, su immagini santificate, gonfiate, la
propria mancanza di senso, ha bisogno di colmare un vuoto con un feticcio che aggreghi corpi
e intenzioni, poich non in grado, non sopporterebbe di tollerare la lucidit e la nuda
crudelt delle cose.
L'idolo sacrificato, diviene vittima. L'idolo muore in un attimo, la vittima giorno dopo giorno.
come se l'uomo non fosse in grado di vivere senza finzioni, autosuggestioni, avendo
4
Ivi, p.164.
Ivi, p.146.
invocarla e una volta risvegliata, bisogna vivere nel suo nome >>.8
Solo cercando la verit la persona pu realizzarsi, cercando nel tempo il suo orizzonte di vita,
creandolo, mantenendo la sua posizione che non nel presente ma nell'anticipazione del
futuro.
La societ deve adattarsi alla persona umana, affinch diventi: << ..il suo spazio ideale e non
il suo luogo di tortura>>9. In questo senso, la democrazia la societ nella quale non solo
permesso, ma soprattutto richiesto essere persona; in cui la persona sperimenta il proprio
rapporto con l'altro, accogliendo il diverso; persona qualcosa in pi di individuo, proprio
di ogni uomo prima di qualunque inclusione in una classe.
La Zambrano teorizza che solo quando si saranno estinte le classi sociali, la realt della
persona umana avr invaso tutta la realt sociale, cos luomo acquisir una visione pi aperta
della sua vita, liberandosi del timore che questa gli incute.
In ogni assolutismo e dispotismo, osserva la Zambrano, si nasconde la paura della realt sia
umana sia quella in s; la variet, la pluralit, l'innovazione sono percepiti come minacce alla
solidit e all'integrit della ragione e dell'identit.
Al contrario, la societ democratica flessibile e ospitale. Il razionalismo assolutismo e ha
provocato l'astrazione dal tempo, poich i suoi principi la collocano nel sempre,
nell'atemporale, estende i principi della ragione allintero campo del reale, non per scoprire la
struttura delle cose, ma per ricondurla forzatamente alla comprensibilit.
Questo ha allontanato l'uomo dal tempo, proiettandolo al di sopra della materialit,
eliminando l'opposizione e resistenza del mondo circostante. Vivere nel tempo, tuttavia,
fondamentale nella disposizione e nell'esercizio della nostra libert. A tal riguardo scrive
M.Zambrano :<< Solo se ci sappiamo muovere nel tempo possiamo essere effettivamente
liberi, cio sappiamo esercitare la nostra inesorabile libert >>. 10
Una vita sar autenticamente umana solo se si riuscir a conciliare tempo e libert: << .. solo
se si capaci di armonizzarli insieme la vita sar veramente umana >> 11 considerando s e
l'altro come persona, utilizzando la ragione come strumento di comprensione e azione, in una
continua ricaduta nelle cose.
8
Ivi, p.147.
Ivi, p.160.
10 Ivi, p.102.
11 Ibidem.