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http://www.studiocataldi.it/articoli/20509-cassazione-la-critica-anche-se-quotaspra-quot-prevale-sulla-diffamazione.asp
inserisce".
Quindi il ricorrente, lungi dall'attribuire uno specifico interesse fraudolento alla persona offesa, intendeva soltanto
evidenziare, "si ripete in termini scortesi", di aver trovato un funzionario eccessivamente formalistico nel suo
operato e poco attento ai profili sostanziali della vicenda che aveva interessato il ricorrente.
Tale principio ha trovato conferma in un precedente della Corte (Sez. 5, n. 23579 del 17/02/2014) che aveva ritenuto
sussistente l'esimente di cui all'art. 51 c.p. nel caso in cui le espressioni utilizzate, pur aspre e polemiche, non
avevano rappresentato aggressioni gratuite, essendo preordinate al ripristino di comportamenti corretti.
La sentenza impugnata va dunque annullata senza rinvio perch il fatto non costituisce reato.