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Ezra Pound Cathay

traduzioni di Costantino Belmonte


Introduzione a CATHAY di Ezra Pound
Autore Nicola D'Ugo
Articolo pubblicato nell'agosto 1996 sulla rivista Praz!
Quaderno di poesia straniera, nn. 4-5
con il titolo "Cathay di Ezra Pound".
Copyright Semar 1996
Il primo aprile 1977 compariva su The Times Literary Supplement, in traduzione inglese,
un articolo di Gianfranco Contini su Ezra Pound, che cos recitava: "[] Il punto dolente
proprio questo: uno scrittore che stato un traduttore principe, non soltanto dalle quasi
per tutti inverificabili lingue dell'Estremo Oriente, ma da territor familiari, quale che fosse
la sua comprensione della lettera (basti citare come esempio minimo la parafrasi del finale
di Inferno XXVIII in Near Perigod), non poeticamente fruibile in traduzioni italiane. Non
certo che le versioni manchino, basti menzionare a titolo di lode, a parte quelle della figlia
esegeticamente capitali, il fedelissimo Alfredo Rizzardi e l'impegnato Giovanni Giudici. Ma
troppi, anche di firme celebrate, si sono cimentati alla spicciolata con Pound per omaggio
e come per una sorta di gioco di societ. [] Non esito a dire che [queste tentazioni
approssimative] o distorcono la lettera o lasciano svaporare la poesia" ("Ezra Pound e
l'Italia", in Ultimi elzeviri ed eserciz, Einaudi, Torino 1989, pp. 267-268). Il rischio certo
notevole, se si considerino le eccezionali capacit musicali di Pound che hanno
accompagnato per tutta la sua vita quel suo carattere coriaceo e ostinato che dava dietro
al miraggio di un'intuizione, che si chinava sulla pagina per raffinare un verso (ci mise due
anni per comporre i due versi di "In a Station of the Metro", che riflettono le impressioni
dei primi volti intravisti al suo arrivo a Parigi), che riadattava il senso e il suono di una
parola che cento altri poeti avrebbero lasciata inalterata. In una intervista newyorkese
registrata il 22 novembre del 1968 da Fernanda Pivano, Allen Ginsberg dichiar che
William Carlos Williams gli aveva detto che Pound era dotato di un "orecchio mistico", vale
a dire, aveva una capacit straordinaria nel captare la lunghezza prosodica delle vocali, la
ricorrenza accentuativa di frasi in apparenza metricamente irregolari: "L'orecchio di Pound
era sensibile 'misticamente' alle qualit musicali e alla lunghezza delle vocali. []
Quell'orecchio condusse a poeti che prestavano pi attenzione al contenuto di ci che
veniva detto, perch dovevano essere consapevoli del modo in cui pronunciavano le frasi,
del modo in cui andava pronunciato il verso e di quale enfasi doveva essere posta su
questa o quella vocale" ("Conversazione sulla prosodia: intervista di Fernanda Pivano a
Allen Ginsberg", in Allen Ginsberg, Mantra del Re di Maggio, Mondadori, Milano 1976, pp.
12-13). Detto da William Carlos Williams, la cui capacit d'orecchio e di riproduzione dei
toni del parlato ci ha offerto esemplari poetici di straordinaria suggestione (basti pensare
al candore delle poesiole "This Is Just to Say" e "Turkey in the Straw", in Collected Poems,
Paladin, Londra 1986, vol. I, p. 372 e Paladin, Londra 1991, vol. II, p. 231), quell'
"orecchio mistico" suona come un tributo enorme nell'ambito della letteratura americana a
un autore la cui formazione fu in special modo attenta, nonch alle ultime istanze
contemporanee, alle vicende dell'Era volgare, esportando, di conseguenza, i
conseguimenti europei di quell'epoca nel mondo letterario americano. Ci che traspare
subito con immediata chiarezza nelle poesie che compongono Cathay la sensualit resa
dalla raffinata sensibilit fonica di Pound e dalla concretezza del suo linguaggio, che
rifugge i termini astratti, facendoseli passare per le labbra a piccole dosi solo quando ne

avverte una necessit inderogabile. Cos abbondano, come per diletto, ma mai con
l'approssimazione del dilettante, immagini senza disegno, come fatte a pennello, con
richiami impressionistici di grande suggestione:
"Five clouds hang aloft, bright on the purple sky, The imperial guards come forth from the
golden house with their armour a-gleaming."
"Cinque nuvole sospese irradiano nel cielo porpora, Le guardie avanzano da casa d'oro in
armature sgargianti."
The River-Song/Canto fluviale
"The smoke flowers are blurred over the river. His lone sail bolts the far sky."
"Fumo a vampe che punteggia il fiume. La sua vela, sola, riga un cielo distante."
Separation on the River Kiang/Separazione sul fiume Kiang
"The red and green kingfishers flash between the orchid and clover, One bird casts its
gleam on another."
"I martin pescatori rosso blu piombano fra le orchidee e i trifogli scambiandosi i bagliori."
Sennin Poem by Kakuhaku/La poesia ai sennin di Kakuhaku
Si tratta degli echi di un tempo incantato e scoperto, come si fosse perduto a sbando
nell'Occidente tormentato da altri richiami, che si riaffaccia come per incanto da un mondo
che antecede lo Stilnovo, da un Medioevo leggendario, di imprese belliche e di scorribande
non colte nella ressa della rappresentazione, ma nel torpore di solitudini e di incerte
attese che, nei momenti di maggiore conforto, potrebbero invidiare al Re Pescatore il suo
deserto. In questo senso va forse letta la nota di Ford Madox Ford: "Queste poesie ci
mostrano [i cinesi] simili a noi." ("From China to Peru", in Outlook, 19 giugno 1915; ed.
ital. in Catai, Scheiwiller, Milano 1988, p. 9). Perch l'aura dell'antica Cina di Pound evoca
in noi l'esotico del passato europeo vissuto a distanza, ma senza l'accento di una nostalgia
che lo invochi per intero e incondizionatamente. L'omaggio, sempre con Madox Ford, alla
"bellezza", e al sentimento. La constatazione di Contini, che suonava come un monito,
vale per tutti coloro che si provino a tradurre l'opera di un grande poeta che, nonostante
le numerosissime pubblicazioni in vita e postume, la facilit nel reperimento di una
vastissima mole del suo lavoro e la moltitudine dei suggerimenti che egli ha offerto agli
scrittori della sua epoca e di quelle a venire (oltre agli immancabili don'ts che ha cercato,
anche bruscamente, di imporre) resta in grande misura misconosciuto. Proprio la difficolt
nel tradurre Pound richiede lo sforzo di traduttori che si provino a "interpretarlo", a
sondarne, anche con la scelta di testi che sarebbero altrimenti abusati, le possibilit
evocative e interpretative.
Costantino Belmonte si avventurato, con naturalezza e amore, a tradurre una parte di
Cathay (di cui una prima edizione, poi ampliata, fu pubblicata a Londra nel 1915),
omettendo di seguirne con ostinazione la traccia ordinale, richiamandosi piuttosto a un
senso non scolastico d'interpretare la poesia, sacrificando la lettera al sentimento e alla
sensualit del testo poundiano. il tributo amabilmente pagato a un autore i cui versi
anticipano di circa quindici anni le movenze monosillabiche e fortemente accentuative
degli Ariel Poems di T. S. Eliot, e di quasi trenta quelle pi variegate dell'edizione integrale
dei Four Quartets. Spero che, in premio alla non facile atmosfera suggerita da Belmonte
nell'offrirsi apertamente al gusto della poesia pi che alla stretta esegesi letteraria, non si
debba dire di questo encomiabile sforzo di avvicinarci un po' pi a Pound ci che il poeta e
critico Matthew Arnold scrisse nel 1865 in merito alla versione dell'Iliade di Wright:
"[] Mr. Wright's version of the Iliad, repeating in the main the merits and defects of
Cowper's version, as Mr. Sotheby's repeated those of Pope's version, had, if I might be
pardoned for saying so, no proper reason for existing."
"La versione dell'Iliade di Wright, ripetendo in gran parte i pregi e i difetti della versione

del Cowper, come quella del Sotheby ripet quelli della versione del Pope, non aveva, se
mi si perdona di dirlo, una appropriata ragione d'esistere."
Essays in Criticism, Tauchnitz, Lipsia 1887, vol. I, pp. 6-7
Traduzioni di Costantino Belmonte
[selezione da Praz! Quaderno di poesia straniera, nn. 4-5, ago-ott. 1996]
The Beautiful Toilet
Blue, blue is the grass about the river
And the willows have overfilled the close garden.
And within, the mistress, in the midmost of her youth,
White, white of face, hesitates, passing the door.
Slender, she puts forth a slender hand;
And she was a courtezan in the old days,
And she has married a sot,
Who now goes drunkenly out
And leaves her too much alone.
by Mei Sheng, B.C. 140
La bella toeletta
Il blu dell'erba lungo il fiume
E i salici riempivano il giardino al chiuso.
E dentro lei, nel pieno della giovinezza,
Bianca, bianca nel volto, esita al passaggio della porta.
Tende tenera una mano, lei;
Era una cortigiana in altri tempi
Ora sposa d'un alcolizzato, lui
Sta uscendo ubriaco
E la abbandona nella solitudine.
Mei Sheng, 140 a.C.
The River-Merchant's Wife: a Letter
While my hair was still cut straight across my forehead
I played about the front gate, pulling flowers.
You came by on bamboo stilts, playing horse,
You walked about my seat, playing with blue plums.
And we went on living in the village of Chokan:
Two small people, without dislike or suspician.
At fourteen i married My Lord You.
I never laughed, being bashful.
Lowering my head, i looked at the wall.
Called to, a thousand times, I never looked back.
At fifteen I stopped scowling,

I desired my dust to be mingled with yours


Forever and forever, and forever.
Why should i climb the look out?
At sixteen you departed,
Yau went into far Ku-to-Yen, by the river of swirling eddies,
And you have been gone five months.
The monkeys make sorrowful noise overhead.
You dragged your feet when you went out.
By the gate now, the moss is grown, the different mosses,
Too deep to clear them away!
The leaves fall early this autumn, in wind.
The paired butterflies are already yellow with August
Over the grass in the West garden;
They hurt me. I grow older,
lf you are coming down through the narrows of the river Kiang, Please let me know
beforehand,
And I will come out to meet you,
As far as Cho-fu-Sa.
By Rihaku
La moglie del mercante fluviale: lettera
Coi capelli sfrangiati sulla fronte
Giocavo al primo cancello, cogliendo fiori e tu
Venivi su trampolini di canna, ti fingevi un cavallo
E mi giravi intorno, giocando con le prugne blu.
E cos si viveva nel villaggio di Chokan:
Due persone senz'odio ne sospetto.
Mio Signore
a quattordici anni ti sposai.
Non ho mai riso, per la timidezza.
Fissavo il muro abbassando la testa.
Chiamata mille volte non mi giravo mai.
A quindici deposi l'orgoglio, volevo
Che la nostra polvere si confondesse
Sempre e sempre, e sempre.
Dovrei montare di guardia?
A sedici te ne sei andato
Nel lontano Ku-to-Yen, seguendo il fiume dei vortici
E sei stato cinque mesi via.
Le scimmie danno lamenti strani sul mio capo.
Uscendo hai trascinato i piedi.
Ora il cancello devastato dai muschi,
cos profondi per strapparli!
Quest'anno le foglie cadono precoci.

Falene in coppia sono gialle in Agosto


sull'erba del giardino ad ovest;
Mi feriscono. lo invecchio,
Se stai scendendo dalle chiuse del Kiang
Avvisami per tempo
Ed io verr a incontrarti
Fino a Cho-fu-Sa.
Rihaku
The Jewel Stairs' Grievance*
The jewelled steps are already quite white with dew,
lt Is so late that the dew soaks my gauze stockings,
And I let down the crystal curtain
And watch the moon through the clear autumn.
by Rihaku
*Jewel stairs, therefore a palace. Grievance therefore there is something to complain of.
Gauze stockings, therefore a court lady, not a servant who complains.
Clear Autumn, therefore he has no excuse on account of weather.
Also she has come early, for the dew has not merely whitened the stair, but has soaked
her stockings.
The poem is especially prized because she utters no direct reproach.
Rammarico sulle scale di gemma*
Gradini gi imperlati da rugiada bianca,
Questo ritardo bagna le mie calze a velo,
Abbasso tende di cristallo e guardo
Il filtro della luna nell'autunno terso.
Rihaku
*Scale di gemma, un palazzo. Rimpianto, c' qualcosa di cui dolersi.
Le calze a velo, quindi una donna a corte, non il lamento di una serva.
L'autunno terso e lui non ha il maltempo a sua scusa.
E poi lei giunta presto, la rugiada che imbiancava le scale le ha reso umide le calze.
La poesia deve il suo valore al fatto che la donna non rimproveri apertamente.
FOUR POEMS OF DEPARTURE
Light rain is on the light dust.
The willows of the inn-yard
Will be going greener and greener,
But you, Sir, had better take wine ere your departure,
For you will have no friends about you
When you come to the gates of Go.
Rihaku o Omakitsu
I. Separation on the River Kiang
Ko-jin goes west from Ko-kaku-ro,

The smoke flowers are blurred over the river.


His lone sail blots the far sky.
And now l see only the river,
The long Kiang, reaching heaven.
II. Taking Leave of a Friend
Blue mountains to the north of the walls,
White river winding about them;
Here we must make separation
And go out through a thousand miles of dead grass.
Mind like a floating wide cloud.
Sunset like the parting of old acquaintances
Who bow over their clasped hands at a distance.
Our horses neigh to each other as we are departing.
III. Leave-Taking near Shoku
"Sanso, King of Shoku, built roads"
They say the roads of Sanso are steep,
Sheer as the mountains.
The walls rise in a man's face,
Clouds grow out ofthe hill
at his horse's bridle.
Sweet trees are on the paved way of the Shin,
Their trunks burst through the paving,
And freshets are bursting their ice
in the midst of Shoku,a proud city.
Men's fates are already set,
There is no need of asking diviners.
IV. The City of Choan
The phoenix are at play on their terrace.
The phoenix are gone, the river flows on alone.
Flowers and grass
Cover over the dark path
where lay the dynastic house of the Go.
The bright cloths and bright caps af Shin
Are now the base of old hills.
The Three Mountains fall through the far heaven,
The isle of White Heron
splits the two streams apart.
Now the high clouds cover the sun
And I can not see Choan afar
And l am sad.
QUATTRO POESIE D'ADDIO
Pioggia leggera sulla polvere fine.
I salici nella corte diventano
pi verdi e tu,
signore, bevi un po' di vino prima dell'addio

poich giungendo ai cancelli di Go


non avrai nessun amico intorno.
Rihaku o Omakitsu
I. Separazione sul fiume Kiang
Da Ko-kaku-ro
il Ko-jin scorre a occidente,
Fumo a vampe che punteggia il fiume.
La sua vela, sola, riga un cielo distante.
E nel mio viso ho solamente il fiume
Il lungo Kiang, che tende al paradiso.
II. Commiato da un amico
Blu di monti verso le mura a nord,
Il fiume bianco le avviluppa;
Noi dobbiamo separarci qui
Passando miglia e miglia d'erba morta.
La mente un'ampia nuvola fluttuante.
Come un tramonto
La partenza di vecchi conoscenti
Che s'inchinano su mani giunte
A una distanza e nel distacco
I nostri due cavalli si nitriscono.
III. Separazione vicino a Shoku
"Sanso, Re di Shoku, fece fare le strade"
Dicono che i viali a Sanso sono ripidi
Come spioventi di montagna.
Contro i volti si alzano le mura
E le nubi gonfiano sul colle
affiancando le briglie.
Begli alberi sulla via lastricata di Shin,
I tronchi sbucano dal suolo,
Nel centro della fiera Shoku
I rigagnoli
si slegano dal gelo.
Se questo il destino di ogni uomo
Non ci sar bisogno di indovini.
IV. La citt di Choan
Le fenici, veleggiando le alture
Se ne sono andate e adesso il fiume va solo.
Fioriture sul prato
gravano il sentiero scuro
dove resta la casa della dinastia dei Go.
Berretti ed abiti di Shin
Sgargianti, adesso dentro il fianco dei colli.

Le Tre Montagne decantano sul cielo,


L'isola d'Airone Bianco
sega la corrente in due.
Non mi possibile vedere Choan lontana
Ora che i cirri velano alla vista
Il sole.
E sono triste.
By the River of Stars
By the river of stars, its brightness
the ox herd far from stargirl
Her white hand on the shuttle
and at day's end no pattern yet made
A rain of tears for their distance
tho' the river is clear and shallow
they cannot cross it;
Nor their pulse beat, come into words.
Baijo's poem in the Koshigen
Lungo il fiume di stelle
Lungo il fiume di stelle, la sua luce,
La mandria e lui lontani dalla donna l'astro
Dalla mano bianca sul telaio
E alla fine del giorno la sua trama incompiuta
Pioggia del pianto sulla lontananza
Ma il fiume chiaro secco
E non si pu passare;
N propaga il battito del loro canto.
il poema di Bai Jo's nel Koshigen

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