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ll r.ma deltorno c oggi alccnrro di m"Ir rl barrr,.

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.oinvolsono le disciplire s rcnti[ir 5e, r masr media c
lupinionc pubblicr I a,rrropologia h: mc'so in evrdcnza
come il corpo non .ja s"I,,n,o un "n,ira hiolosrca. mar"rial'
ma an, h" iJ prodorro di complesi prore+r .o, ra, .rnr ici
"
. uhu,ali. La cuIur, fo,gia i Lorpi. nc s(sn.1 la .up.rlrcrc
c.r.ma. i modrfr.a internan,ente. determina gesr. po!rrrre e
movimenrr. I corpi, a loro vol a, influen,,,rno r pro, essi stor'c
e clrrural reaecrido ar risremr J aurorrs ^ dr rnlollo .l-e
normalizzaro

azione sociale.

Latru:rle inrere*c detl anrropoogi: p.r Ll .orpo nas,e


dall c.ieenza dr.omprcndere le conrraclJizronr che
cararrciizzaro rm"ndi conrcrnporarei, ma e uqualmcnre il
prodomo di un pro.esso d revvone.rrrca d.lh cistiplir;.
oggr 5cmpre pru allcnta ad a<(umere una nrocp.'r'v.r vri In.
allesoerienza dceli attori 'o, rai. Questo vo'urre dr
Anriopoogia racr.glie 'er anicoli r he e.plor:ro la
corDorcira nei mondi contemporaneir eli r'urori a{tronrano i
r.mi d"tla mala r ia. Jerra se.'i,alir;. del rrait;Lo e Jella
reerituzinne dcr resrr umanrc J"l Lo ror"r. inrirnrrdoci r
rifle(re criticamente sui rapponi di scambio e di munra
im;'Lcazione chc irter,orron rr) .trien/F ..,us.r'i!e.
Proscuo graco di Cianni TroTzi

ww.mcltemcclitorc.it

ISBN 8-353 E?5-r

iluil,[ilil"t[|ilil

Glaudia Mattalucci-Yrlmaz

lntroduzione'

1. Do[rG cha

porttrc la pr]rrcca

Peruk takar leadnlat l'opera chc nel 19991'artista e cineasia tur


m Kudu Ataman ha presentato alla Biennale di Venezia curata da
Harald Szeemannl. Quattro schermi giustapposti proiellano le resti
monianze di donne che, per un periodo della loro vita, hanno porta
to una patrucca; un'attivista politica di sinistra che nel 1971, dopo il
colpo di stato militate, utilizzava uh nome in codice, una divisa delle
Turkish Airlines e una parrucca per sfr.rggire al controllo della polizia;
una giornalista, colpita da un tmore al seno, che ha poitato una parrucca per maschere gli effetti della chemioterapia; un, studentessa ..
musulmana che indossa una parnrcca per frcquentare l'univesit, in
un contesto - quello turco - che in nome della laicit dello Stato, in
terdice l'uso nel foulard nelle sorole, nelle universit e nella pubblica
amministrazione2; e infine un transessuale'. Impegnata nella lotta pr

i dititti all'uguaglianza, quest'ultima ha portato una parrucca per un


breve periodo della sua giovent e nuovamente, a distanza di anni,
dopo aver subito un arresto cotr na prctestuosa accusa di vilipendio
ad Atatiirk; in quest'occasione i polizioni, dopo averla to urata, le
avevano tagliato i capelli.
Per la sua intensit e ricchezza di spunti che offre allo spettatore,
l'opera di Ataman meriterebbe un'analisi a parte. In questa sede, mi
limiter tunavia a evocarne alcuni tratti. Come gli autori degli articoli che questo numero di <<Antropologia raccoglie, At4mon mostra,
con una straordinaria ircisivit, che i cotpi sono il prodotto dell'interazione tra praliche culturalmente cdificaE ed esperienze personali,
tra dispositivi di controllo che il potete esercita sui soggetti indivi'
'Rinerazio, pct ilro comnenti

*e

azioni,

S.is Minorki,..l,.v.nr Yrlmiz

I2

6
d

duali e srrategie di resistenza che questi stessi soggetti elaborano. Lo


fa dando visibilit a quattro storie chc, come egli stesso sonolinea nel'
la sua introduzione (2001, pp. 7 8), si oppongono al discorso ufficia
le che lo Stato proietta sui cittadini. Ciascuna delle soe Donne cbe porrano la parructa, vive ai margini di una "normalit defrnita dal .iste
ma eiuiziario, dalle politiche.essuali, dalle norme che limirano la Ii
ben religiosa, da quelle che definiscono Ia salure e la malatria.
Lattenzione rivolta all'uso della parrucca genera risonanze e fa interagire le narrazioni.
La parrucca uno dei numerosi mezzi attraverso cui possibile forgiare e modificare il corpo umano. Appartiene a una vasta gafirma di
i'oggeni", che sono costruiii , parte rispe$o al corpo e sono indossati o
smessi conformemente a-lle situazioni interattive (Remotti 2001). Tre
delle quanro donne che Atarnan ha intcrvistato riferiscono dr aver scel
ro una Darrucca conforme a un ideale di lemminilita e desiderabilit
.ultu.i^ent. diffuso: sono parrucche di capelli bionrli e lunghi.
Diverge da quest'ideale la scelta della sludentessa musulmana che si
conforma a un a.ltro modello culturalmente disponibile. Generalmente,
la parrucca indossata come sostitulo del lovlaa - teseu 1eruk -
bruna e poco appariscente. Nelle storie raccontare l''rso dclla parrucca
si accompagna a interventi modificatori di altra natura che compren
dono l'abbigliamento, l'uso del velo, la chirurgia terapeutica, la chirur'
gia genitale, l'assu.nzione di ormoni, ccc. Dalle interviste cmcrgono gli
effctti che quesli interventi producono sulla soggettivit, La parrucca
non modifica sohanto l'immagine sociale; trnsforma anche Ia percezio
ne di s. Cos Melck Ulagay, la donna che appare sul primo schermo,
mctte in evidenza la funzionc protettiva dell'accessorio che se da un Irro attirava l'attenzione, dall'altto, le infoncleva sicurezza:
Ero abbastanza convinta che menre indossavo la parrucca non miavretr
bero riconosciuta. Mi senrivo al sicuro. Ogni tanto la indossavo e mi sen
tivo come se venissi da n altro mondo (...) (p. 26).

Per NewalSevindi, la giornalista colpita da tumore al scno, ica


pelli persi in segito alla chemiolcrapia erano una mctonimia dclla
femminilit.
Durenie tutta la mia viia, ho sempre tcnuto noto ad avere un identit
fenminile. Con il cancro rni scmbrato che l. mia femminilit rcnisse
messa alla prova, prch il seno cd i capelli sono i simtoli pi impo an.
d della femminilit. E il cancro atacca proprio questi simboli. Mi scnri
vo come se alcune cellLrle terroristiche attaccassero l: mia femminilir c
ho rcsisrio all'atracco (p. 4l)5.

La parrucca le restituisce la femmililit perduta; si tralta, tuttavia,


di una femminilit posticcia, riservata alla sfera pubblica c continua
mente minacciata:
quando ti sta male, quando non a come dovrebbe, ri senri comc un
nansesuale. Hai la sensazione di sembsre un transesuale (p. 54).

La studentessa musulmana descrive l'uso della partucca durante le


lezioni come un'esperienza umiljante e dolorosa. Indossan<lo la parrucca il suo corpo si piega alla norma di un sistema repressivo che,
prescrivendo un ceno modello di visibilit, nega all'individrro la possibilit di esibire un simbolo di appanenenza re!igiosa. Per questo fa
in modo che la patrucca riveli la sua artificialit e sia il piir possibile
ridotta alla funzione del coprirc. Portando la parrucca dice di non ri'
uscire a concentrarsi e di pcrccpire una scissionc tra il proprio corpo
e iJ proprio spirito.
uno srato molto confuso. Sci l e non sei l. (...) Da un lato, non sci si
.um di fare h cosa giusta. tl cuore ti fa male, la rua coscienza soffre.
Dzl1'altro lato, sai che stai f.ccndo la.osa giusta, e ti fai comggio 1'cnsaodo che solo pet Lrn periodo (p. 67).

Come rrna maschera, la parrucca le impedisce di riconoscersi. A


scuola, dopo averla indoss.ra, si scnte come uo altra persona:

La donna sottolinea ugualmcnte il potete tasformativo che i trave


stimenti e !'uso di nom in codice hanno esercitato sulla sua petsona:
non hai pi un'idcntit unica, tissa, clefinita, nota e riconosci(a da tutti.
lnizi a vivere la vita con diverse identit. E qundo le ne accorSi cosa
che accade soltanto quando ti trovi effettivamente in quella situazione
senti di non aveme pi alcuna (...). Esisti tino . quantlo sistono qucsre
fahe idenr;t (p. )0).

introverca, chiusa, scparata dal mondo estcrno, non interessata allc lczio
ni, apatica, come dire? Comc qtrelli che stanno in manicomioi ri r.lsfor
mi in qualcono che resra cos, sospeso Del vuoro (p. 72).

Demet Demir, l'ultinra rlonna che porta Ja parrucca, rfcrcndosi al


periodo in cui vivera in r'ara rlci srroi senit,,ri c nnr (i cra irnc, ra (,,t
toposta alla chirrrrgia geoitrle, flffcrmr:

g
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Del momento che avevo i capelli corti la parucca mi faceva sembrare pi


femminiJe. Voglo dire che mi ha aiutato. mi ha tano crescere spiritualmente. Ha aiutato i.l mio corpo a adeguarsi alla mia anima. Mi man.ava
qualcosa; mancava nel corpo, non aell'anima (pp.84-8)).

Della seconda parrucca, invcce, sottolinea cssenzialmente il carattere funzionale.


Le donne hanno i capelli lunghi. I travesriri. perch anche loro amano i
caxlli lunehi... nd momento in cui gdi tagliano lquando. dopo rverli
rrrestaLi, i poliziotti elieli taglianol perdono il loro sex appeal. Subiscono
.ro trauma spiritualc. Senza capelli non puoi neppure uscire pcr stradai
(. . .) Comunque, c' sempre la soluzione delJa parrucca. (. . ) E quando ti
tagliano la parrucca, vai a compranene un'altra. 1...) Tutti comprano una
parucca e sono di nuovo per slrrda lpP q6 q7)

2. Corpi e .lllropolo8la

Lanttopologia ha messo h evidenza come il corpo non sia soltan


lo un'entit biologica e matedale, ma sia ,rche il prodotto di pmcessi sociali, storici e culturali. Le cultura foqgia i cotpi, ne segna la- su_
perficie eslerna, li modifca intemamente, determina gesti. Poslure e
movimnri. Gli interventi opereti sul corpo sono inlormati daLle rapeiitjzjni retative al genere, allo status. all'identit religiosa, all e
i. In molti contesti culturali,lc modificazioni e Ie tecniche del corpo
rinviano, inoltrc, alle relaziotri tra corpo individuale e corpo ociale,
rra corpo e cosmo. Queste relazioni sono simbolizzate anraverso I ab'
bigliamento, Ie regole alimentari, le norme igieniche. le interdizioni o
lerescrizioni che riguardano i conlalti, i passaggi e gli scambi tra
coipi. Anche i discorsi che defi.niscono la sessualit. la riproduzione,
Ia salute, la malattia, la possessione e la morte fanno pane di quei
complessi sistmi disenso che qualificanoil corpo come ptodotto cl_
tutale e storico.
Oltre ad aver esplicitato in che modo le diverse societ si rappre
sentano la produzione del corpo umalo dallosviluppo prenatale. al_
la nascita, dla pubert, alla maturit e alla mone -, moslraodo che i
lmbllcatl in
tl quelli di riprodu'
processr
produzione del corpo sono imbricati
processi dl
di produzrone
dl appartenenza religiosa, politica.
rapporti di parentela. dr
zione dei rpporti
iione
allra_
corpo o attlaecc.,la ricer;a ernografica ha rilevato come agendo sul corPo
verso di esso sie anche possibile contestare o sowertile lrordrne so
ciale (si vedano tra gli altri Godelier, Panoff, a cura, 1998a; 1998b;

Scheper-Hughes, Lock 1991). Nell'opera di Ataman l'alienazione, la


sofferenza e la frustrazione descritte dalle intervistate non sono soltanto sentimenti individuali; sono snche comuni e sociali. I modi in
cui queste donne vivono il proprio cotpo, le relazioni che riconosco
no tra il corpo e i valori in cui si identificano o le identit che tiven,
dicano, sono crituralmente informate e, almeno in parte, condivise da
altre donne, Per questo, le strategie messe in atto per resistere alle vio
lenze subite (cercare di entrare in uoiversit con il foulard; cammina,
re fino alla propria cella come una do[na; ecc.), trascendono il vissuto individuale e si caticano di valenze politiche.
Oggi I'anropologia dei saperi e delle pratiche relative al corpo ha

rlno statuto riconosciuto all'interno della disciplina (Lock 199!), La


crescente attenzione che, negli ultimi decenni, stata dedicata alla
corpoteii, viene spesso associata ai fenomeni che carattetizzano la
contemporaneit. Gli sviluppi delle biotecnologie e i problemi etici
che esse sollevano hanno fatto dcl corpo un soggetto di cogente at
tualit (Battaglia 1995;Hritier 1996), I processi di mercificazione dei
suoi fluidi e delle sue parti hanno messo in discussione una concezio'
ne del cotpo come entit circoscritta, stlettamente vincolata all'identit personale (I-e Breton 1994; Sharp 2000; Scheper Hughes 2000;
2002). Le modificazioni corporee (Featherstone, cura, 2000), otte
nute attraveEo pratiche pi o meno iDvasive, che comprendono il ta
tuaggio, l'allenamento sportivo, la chirurgia estetica, i disturbi ali
menkti, ecc., ridefiniscono le appaitenenze, rimodellano i generi e
occultano le et, mettendo in discussione I'idea chc csista un divenirc
corporeo biologicamente e socia.lmenie determinato. Anche Ie dislocazioni di interi gruppiumani e i fenomeni migratori hanno arruto delle ripercussioni sul modo in cui pensiamo la corporeit. Lontani dalle reti di relazioni di cui un tempo erano parte, i corpi dei migraoti e
dei rifugiati sono il l.rogo in cui si incatnano identit ibride, sradicate
e mobili prodotte dalle tensioni tra mondi locali e pi ampi scenari
storici, economici e politici (Pandolfi, a cura, 1996;siveda inolre I'ar
ticolo qui pubblicato).
Se il rinoovato interesse dell'anttopologia pe. il corpo nasce dal'
l'esigenza di comprenderc le contraddizioni che caratterizzano imondi contemporanei, esso dedva d'altra parte da un processo di rwisio
ne c tica che ha porteto la disciplina a ripensare gli obiettivi e i metodi della sua impresa cofloscitivr. Come sottolinea Ilario Rossi ncl,
l'articolo incluso in questo numero della rivista, oggi l'antropologia si
intetssa sempre pi al modo in cui i significati culturali sono ripro
dotti, trasformati o contestati a livello delle esperienze individuali e

o
q
o

collertive. Dai lsvori di Piette Bourdieu sulla somatizzazione dei co


dici culturali (1972; 1979) e dagli studi di Michel Foucault sugli effetti
del bio potere (1976, 1994), il corpo si imposro come un punto di
vista privilegiato per analizzare i modi in cui le soggettivit sono prodotte c le forme culturali elaborate. Sotto questo profilo, le prospeftive antropologiche aflente alla cotporeit si siruano in linea di con
nuit con quclle impemiate sulla persona o sul s (Levy lc94), ar.
ch es"e interessale a capire in che modo i membri di una comunit so
no forgiati dai contesti in cui vivono, e le strategie in vin delle quali
manrengono, invece. uno spazio di autonomia e creativit. Sposlando
I attenzione verso il corpo. tuttavia. oggi diventato possibile analizzare
s

l'i$patto che le categotie cultuMli - come quelle di persona e di


hanoo sulla espeenza incorporata e, reciprocamente, i modi in

cul la nostm condizione di esseti corporei inlluisce sulle categorie cul


turali e sulle pratiche sociali (Lambek, Stathern, a cure, 1998).

3. lncorDoiadona

I corpi di cui trana l'analisi culturale - rivolgendosi a processi come l'.zione sociale, I esperienza rcligiosa. la loha politica, ecc. non
sono riducibili alla somma delle lorc componenti oqaniche, ma non
sono per questo meno teali dei corpi-mosaico descaitti e ptodotti dalle bioscienze (quegli insiemi di orgari senza corpo di cui parla
Braidoni 1994). Nell'opera di Ataman,la giornalista colpita da tumore al seno racconta il trauma subito all'annuncio della malattia e il suo
iniziale dfiuto di sottoporsi e intervento. Mentre il chirurgo cercava di
convincerh che il sno non un organo vitale, e in quanto tale pu essere facilmente asportato, Newal Sevindi lo coosidemva come rma

compohente essmziale della sus corporeil: la sua asponazione


avretbe reso il suo corpo 'incompleto'e generato in lei una prclon
da crisi diidentit. Al linguaggio biomedico della funzionalit,la don'
na oppohc un discorso che situa gli organi all'interdo di un certo modo di abitare il corpo, di un insieme di abitudini (portare i capelli lunghi, indossarc abiti femmioili, ttuccarsi, ecc.) che la catatterizzano e
in cui si riconosce.
Come Thomas Csordas sottolinea, nell'articolo qui proposto in
raduziooc, gli studi che s'interessano al corpo come base esistmziale
della cultuta e del s, nqn analizzano il cotpo per s, ma i modi in cui
le persone abitano i propri corpi- nelle parole di Csordas. "le iorme
di incorporazione". 'gli slili dioggertiva/ione corporea . nella (on

vinzione che questi possano ziutarci a capire te pratiche cuhurali e i


proces.i sociali. Il termine -incorporazione- in inglese eubodi"tear
rilerisce a quel!'insieme di abitudini apprese e di recniche somari
_si
che culturalfiente forgiate (Mauss l9l4: Bourdieu l9]-2). arazie alle
quali gli esseri umani sono nel corpo e nel mondo. Diversimente da
"corpo", "incorporazione" un rermine processuale e [a riferimenro
sia alla somaizzazione della culura, sia all'impegno det coroo nella
produzione delle forme culrurali e storiche. Dal punro di vista dell'incorporazione, il corpo non un'entit soltanto Liologica, ma anche un fenomeno storico e culrurale. Reciprocamenre, ia cultura e la
storia non sono soltanro il prodorto di idec. rappresentazionie condi
zioni materiali, ma sono anche lenomeni corpiei.
Csordas propone una fenomenologia culturale bzsara sull'incoroo
tazione,-un approccio la cui elaborazione risale ai suoi scritti price.
denti (cfr Csordas 1990; a cura, 1994). Dopo aver sotrolinearo ihe. a
panre.dagli anni Seuarta, 'a-nrropologia ha sopratrutto privilegiaro
nozioni quali "testualir", "discorso" e "tappresentazion,, l,aritore
_incorporazione ''csperienza_
suggerisce di considerare
,
e .,essere.
nel.mondo" come panner dialogici di queste nozioni. Prestare mas
giore attenzione_all esperimza incorporata Ia propria e quella degi
altri - non significa aggiungere dei dati allc nosrre inrerpreiazioni. a
acqsire una diversa prospetriva sulla realt. Derro alirimenti, se ci
abituiamo a coosiderare la cultura e lo studio delle culture anchecome
processi cotporei, il nostro sguatdo si arricchjr. Csordas attinge dalla
tradizione lenomenologica gli strumenti per elaborare una proiperriva
complementare alJo srudio delle rappreienrazioni. Se per'la finome.
nologia Iesperienza della percezione iJ luogo in cui. in un rappolo
ot rcdproca rnpltcazone, sl costttutscono sogge[o e oggetto, coscien
za e mondo, per la "fenomenologia culturale' nell esrienza incor
porata degli attori sociali che si costituiscono, atrraverso rapporri di
scambio e interazione, soggettivit e processi storici e culturaii.
_Per_Csordas uno degli obiettivi della fenomenologia culturale l,a
nalisi dei processi corporei. culruralmente dererminari, attravcrso cui
si lormano le rappresentazioni. Questo programma - che gli ha permesso di studiare le esperienze caratteristrche della cura car]smatica
non privo di- consegumze per la stessa pratica etnografica, il cui
obiettivo produrrequel particolare tipo di iappresentaiioniche chia.
mamo rinogmlie. Applicara alla ricerca etnoerafica la fenommolosia
cuJturale pu produrre ri.ulrati complement;ri alta critica riflessiia.
Uno degli esitipiir signilicativi dclla svolta riflessiva in antropologia e
stato quello di condurre i ricercarori a problematizzarc I'intiecci tra

la propia esperienza, perconale e professonale. e le esperienze degli


altri. e ad acquisire una consapevolezza piir matura delproprio cuolo
nella produzione delle rappresentazioni etnografiche (Fabieui 1999).
La critica riflessiva si . tuttavia. concentrata pi sulla scrinuta che sul
I'espetienza (Piasere 2002). E ha raramente prestato attetrzione all'esperienza incotporata dei ricercatori, ossia al fatto che questi utilizza) no il proprio corpo come strumento di ricerca. Vivendo Lnsieme a co
E loro tra i quali svolge la propria ricerca,l'emografo viene. in qualche
misum, acculturato. Uno dei segni pi immediatamente visibili di questo processo sono i cambiamenti nelle sue posture, nei gestie nei mo
vimcnti. Padando di a/Tetrrrr'r come nozione complnentare alla
,fessprfi, Csordas ci invita aprestare attenzione ai processi corpotei attraverso i quali ci accostiamo alle realt che studiamo, tiflettcndole. Al
fatto, cio, che come ogni attivit sociale, la ricerca etnogtafica non
consiste soltanto di dialoghi e conversazioni, ma anche di esperienze
. cor?oree e sensoriali che lranno un ruolo fondamentale nella produzione delle rappresentazioni etnogtafiche.

ri

4.

lra lologia, cllr.

stodr

Non tutti gli autori di questo numero lavorano nella prospettiva


inaugurata da Csordas. I loro scritti, tunavia, si situano in conrinr.ri
con le due direzioni d'anatsi che I'autore apre nell'ultima pane del
suo anicolor la prima quella che riguarda la relazione tta incorpora
zione e biologia, la seconda quella tra incorporazione e processi cul'

turali e storici.
Sottolineando l'urgenza di mettere in questione i repporti tra biologia e cultura, Csordas ptecisa che I'obiettivo dell'analisi antropologica hon smentire Ia biomedicina. ma studiarla all interno deJJa piir
generale problematica delcambiamentostoricoeculturale. Questosi.
gnifica considerare la biomedicina non soltanto come <trumento per
gestire la fragilit fisica ed emotiva degliesseriumani, ma anche come
sistcma culturale imbticato in contesii sociali, economici e politici un sistemr che, tslvolta, pu servire a occultare le cause delle sofferenze che cararterizzano quegli stessi contesri. in questa prospettiva
che Ilatio Rossi affronta il tema delle malattie croniche, con panicolare riferimento alla Svizzera- Sele risposte mediche alle mutaziooi del
mondo contempoaaneo e alle trasformazioni del panorema pidemiologico sono prodotti storici e cultumli, compito dell'antropologo
p_topome una lenura critica. I-e cosiddette "malattie della civilizza

zione", noo potendo essere definitivamente guarite, devono essere ge.


stite nel tempo. I-ladattamento del malato alla nuova situazione del
proprio cotpo ha delle ripercussioni sulle reti sociali all'interno delle z
o
quali questi inserito, e sulle realt - quella cittadina o nazionale
che si fanno carico dei costi ed elaborano strategie per far fronte a o
questo tipo di patologie. La gestione delle malatlie croniche favorisce
l'espaosione del paradigma biomedico. Le risposte dei pazienti, turta- z
via, rivelano un'elaborazione del rappono con il prcprio corpo, in cui
i riferimenti alla medicina sono soltanto una delle molte componenti.
Un'interpretazione ibtida dclla malattia, che tenga simultaneamente
conto dei modelli esplicativi della biomedicina, di quelli cLrlturali veicolati dai reticoli sociali in cui il soggetto inserito, e di quelli esperienziali che si ri{eriscono alla sua stotia individuale, risulta quindi pi
vicina al punto di vista del paziente.
lvo Quaranta, ptesentando i risultati della ricetca che ha condotto
nelle Gtassfields del Camerun, sposta I'attenzione dal rapporto tra incorporazione e biolo8ia a quello tra incorpotazione, cultura e storia,
affermando che a Nso' l'ArDs non esiste nei termini in cui la biomedicinalo costruisce.Il sapere locale intorno alla malauia il prodotto di
continue interpretazioni che rivelano le tensioni della societ post'co.
loniale. A Nso' il disfacimento del corpo vicne interpretato come con.
sguenza della violazione delle 'leggi della terra"r la tottura dei tab
sessuali ha compromesso l'integrit del gruppo e la sua capacit di resisrere agli attacchi di un potere identificato con lo Stato o con le forze internazionali che lo controllano. I discotsi sull'origine e I'eziologia
della malattia possono essete letti come un commento complesso e
stratificato rlle tensioni caratteristiche della societ locale, dove l',uos
visto come un'arma di cui il potere dispone per tenere soiro controllo le capacit riprodurive della popolazione.

cambiamenti significativi dell'ordine politico e sociale sono


di
incorporazione. La colonizzazione e I'evangelizzazione hanno prodotto, a questo riguardo, degli effetti profondi e pewasivi (Comaroff
1985). Ai soggetti colonizzati sono state imposte nove pratjche di
sciplinari che comprendevano norme igieniche, cure mediche, restri
zioni e prescdzioni concementi l'abbigliamento, la danza, ecc.
Queste pratiche sono state istituziooalizzate attraverso la costituzione di appatati diretti al cootrollo della salute pubblica e della mora'
lit. Nel suo contributo Maurizio Gnerre prende in esame gli effetri
che I'azione missionaria ha avuto sulle modalit gestuali e motorie
degli shuar dell'alta Amazzonia, sottolineando le conoessionitra I'ad-

spesso accompagnati da una trasformazione parallela delle forme

iE

3
o

domesticamento dei corpi selvaggi e l'emergenza di nuove identit


"civili' e cristiane. La concezione cristiana dell'anima e la rrppresentazione delle sue relazioni con la gestionc e il contollo del corpo
hanno aruto un ruolo decisivo nell'introduzione di nuovi tipi di conrollo delle mioo e macto-gestualit. I missionad cercarono di diffondere forme linguistiche e comunicative, contomi prosodici, gesti
e movimenti adeguati a.Ie Duove soggettivi! e agli spazi, fisici e sociali, che andavano edificando.
Lazione dei colonizzatori non ha esclusivamente avuto degli ef,
fetti sui corpi dei vivi; si anche esercitate, spesso in modo aluet
t{nto agglessivo, sui corpi dei morti, che sono stati distrutti, rrafugati, incoryorati alle istituzioni scient iche e che oggi, in alcuni casi, sono restituiti alle comunit locali. Rifacendosi alla leneratura
concemente I'Austialia e I'Oceanie insulare, Adriano Favole affron,
ta il problema dell'appropriazione, dell'incorporazione e della restituzione dei resti umani. IJacquisizione di testi umani da pate di
viaggiatori, coloni e militari veniva caldeggiata dalle istiruzioni
scientifiche, per le quali questi erano un importante materiale di ricerca, Esposti nei musei etnogtafici, i resti umani servivano, inoltre,
a soddisfare la curiosit e la sete di esotismo degli spettatori occidentali. Oltte ad analizzare le logiche dell'hcorpotazione dei resti
umani alle istituzioni occidentali, Favole evidenzia alcuni interrogativi che la loro restituzione solleva, mostrando come i dibattiti in
torno al perch e a chi restituire, chiamino in causa l'intteccio tra
biologia, processi storici e culturali.
Il tema del rappono tra colpo e potere attraversa tutti g[ anicoli,
ed esplicitamente tematizzato da Mariella Pandolfi che si interroga
su alcuni paradossi che contraddistinguono la societ contemporaneaQuesta caratterizzata da un nuovo regime di visibilit, e da un insieme di tecnologie che tendono a riprodurre gli stessi corpi su scala
planetaria. Fotgiando i cotpi,la disciplioa delconsumo e le nuove tecnologie rendono sempre pi inceni i confini della "natura" e fanno
sorgere la necessit di ridefinire il rapporto giuidico tra la persona e
il suo corpo, Partendo da una rilettura dei concetti di bio-potere e

biopolitica introdotti da Foucault e apptofondiri da Giorgio

Agamben (1995), Pandolfi ci invita a riflettere sulla recenre riattivazione del potere assoluto in forma di bio-potere: in nome della ptote
zione della vita,lo Stato e gliorgaoismi internazionali s'insinuano nel,
la vita dei cittadini, definiscooo dititti umani e norme di sicurczze, e
allentano sempre pi i legami di propriet e di responsabilit che legano gli individui ai propti corpi.

In che modo interagiscono le tecniche e le rappreseotazioni del


corpor cultralmente forSiate, e le espe.ienze personali2 Portate una
parrucca un atto di libert? Oppure una scelta obbligata dettata
dalla paura di essere scopena, punita, rifiutata ed esclusa? Le interviste di Kutlu! Ataman alle Donne che portano la parrucca stggeriscono
che I'impiego di quest'accessorio, cos come il ricorso ad altri interventi modificatori operati sul corpo, possa esserc, simultaneamente,
mtrembe le cose. C'invitano, inoltre, a domandarci quali siano i limi
ti del dititto a disporre del proprio corpo, e quali, invece, i limiti del
potcte che le istituzioni esercitano sui corpi. Oltre ad apportare un
importante contributo a questi dibattiti, analizzando le tensioni esi
stenti tra diversi sistemi di autorit e di conrollo e attori sociali, gli
autori di questo numero di
cetcano di rispondere a
"Antropologia
una sfida di ordine metodologico. Come possiamo studiare la cultura
e l'azione sociale non soltanto in termini di simboli o di rappresenta
zioni, ma anche in termini di corpi e di fotme di incorporazione?
Affrootando i temi della malattia, ddla gestualit, del traffico e della
restituzione dei resti umani e del bio-potere, i loro arricoli ci invitano
a riflettere criticamente sulla corporeit e insieme sui rapporti di
scambio e di muta implicazione, che intercorrono tra soggettivit,
cuhure e itoria.

l{otc

I L. cit,ion fno iflin.oto


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a r6to che iipoduc. l asc,izion d.lle inrcdisr

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nb d.ll. d.dds.. S.bh.nc l'!$ dl wlo .ll'int ho d.U. pbblic. .nminhrrzj@., ddlr
sdol. . dcll. .i6n tle conro.io ,i principi di kt'k, il nsoE @n cui l sinsol. .irur
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