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Patologia generale 14.10.

2015
Proteine della fase acuta: definizione, proteine positive e negative,
funzioni biologiche generali. PCR, SAP, PTX3, Alfa1- antitripsina.
Amiloidosi.
1.Introduzione
In seguito ad uno stimolo flogogeno si ha linstaurarsi della risposta di fase acuta.
In questa fase si avr unalterazione del profilo biosintetico del fegato infatti alcune proteine
che vengono prodotte giornalmente (circa 20 g) subiranno una riduzione (shift a livello della
biosintesi epatica) mentre alcune specifiche proteine verranno prodotte in quantit maggiori. Si
tratta proprio delle proteine di fase acuta.
Studiandole dal punto di vista chimico laboratoristico possibile verificarne la cinetica di
espressione e vedere che effettivamente aumentano sensibilmente. Bisogna per considerare
che i livelli plasmatici non sono sempre indicativi della reale quantit di proteina prodotta
perch queste proteine una volta sintetizzate possono essere sequestrate dal sistema monocito
macrofagico.
Oltre al fegato, altri organi e tessuti sono coinvolti nella risposta di fase acuta: interessati sono
lipotalamo responsabile della febbre, lipofisi con la produzione di varie tropine, alcune
ghiandole endocrine e il midollo osseo con reclutamento dei leucociti e altri meccanismi che
riguardano la proliferazione delle cellule del sistema immunitario.
Le proteine di fase acuta agiscono a vari livelli :
-eliminazione in maniera diretta e indiretta del patogeno
-riparano le ferite
-producono anti proteasi volte a contrastare e limitare il danno tissutale dovuto alla liberazione
di enzimi lisosomiali o delle proteasi rilasciate ad esempio dai neutrofili.
Durante la risposta di fase acuta dunque si ha un cambiamento del profilo biosintetico del
fegato.Le proteine coinvolte non sono prodotte solo dal fegato ma alcune di queste proteine
vengono prodotte anche da altri tipi cellulari come cellule dendridiche ed endoteliali (vedremo
ad esempio la proteina ptx3 che viene sintetizzata da questi citotipi.)

2.Ruolo biologico delle proteine di fase acuta


-sono coinvolte nellattivazione del complemento in maniera diretta
-fungono da opsonine
- alcune anafilotossine hanno unazione chemiotattica: sono coinvolte nel reclutamento di
cellule di natura infiammatoria che sono deputate alleliminazione del patogeno
-attivano i fattori della coagulazione che determinano il blocco dellemorragia ma anche la
creazione di un microambiente particolare che protegge da ulteriori infezioni e contribuisce
alleliminazione del patogeno
-inibiscono le proteasi. Un eventuale deficit di proteine con questa funzione come ad esempio
lalfa 1-antitripsina determina delle patologie che inizialmente venivano considerate ad
eziologia ignota (enfisema polmonare, lepatopatia neonatale e la cirrosi epatica negli adulti).
Per fare diagnosi sar necessaria lidentificazione dellallele mutato e la valutazione a livello
sierico della concentrazione della proteina.

-alcune hanno la capacit di legare i metalli. Anche questo unespediente per interferire con la
crescita batterica. Una volta rilasciate, deprivano il circolo del ferro che un metabolita
importante per i batteri.
Riassumendo: si creano delle condizioni sfavorevoli per il patogeno e deputate alla sua completa
eliminazione.
La febbre ad esempio, sfavorisce la crescita batterica.

3.Caratteristiche della risposta di fase acuta


Solitamente dura solo pochi giorni. E possibile che lattivazione delle componenti sia cellulari
che umorali (del sistema immune) determini linsorgenza di un danno tissutale. In base alla
persistenza del patogeno per possibile che il danno si aggravi e insorga la patologia che pu
addirittura cronicizzare. Ad esempio, alcune proteine possono provocare danni vascolari il caso
dei precursori delle beta fibrille che possono depositarsi appunto nei vasi.
La caratteristica di queste proteine quella di essere colorabili con soluzione iodata, la stessa
usata per la colorazione dellamido. E possibile comunque usare altri tipi di colorazione che
identificano quella sostanza di tipo amiloide.

4.Proteine positive della fase acuta


Aumentano durante la fase acuta, la loro concentrazione plasmatica superiore al 25% delle
proteine totali (n.d.a. : io ho riportato le parole della prof, ma cercando da altre fonti la
definizione corretta sembrerebbe proteine la cui concentrazione aumenta del 25% durante la
fase acuta, e intuitivamente, le proteine negative di fase acuta sono quelle che diminuiscono la
loro concentrazione del 25%).
Perci bisogna evidenziare il loro valore dal punto di vista clinico (diagnostico?)
Queste sono: la proteina c reattiva e ptx3 che sono importanti da rilevare sia per la cinetica di
espressione sia per il loro ruolo biologico. Rappresentano sempre un segno di infiammazione.
E chiaro che la loro persistenza in circolo dipende dalla presenza o meno del patogeno.
Ad esempio. Se un batterio viene eliminato con una buona terapia antibiotica, in pochi giorni i
livelli sierici della proteina c reattiva saranno diminuiti, viceversa se la terapia non efficace la
proteina c reattiva non diminuir. Quindi il dosaggio della Pcr pu essere un utile strumento per
verificare lefficacia di una terapia.
Ricordiamo che la fase acuta indotta da citochine (richiamate dallo stimolo) che agiscono a
livello epatico. Eliminando lo stimolo verr inibita tutta la risposta di fase acuta. Le tipiche
proteine positive della fase acuta sono:

Proteina dellamiloide di tipo A


Proteina dellamiloide di tipo P
Proteina c reattiva
Fibrinogeno
Aptoglobina
Ceruloplasmina

5.Proteine negative della fase acuta:


Vengono invece sintetizzate di meno durante la risposta di fase acuta e tra queste abbiamo:
albumina, prealbumina e transtiretna, transferrina, proteine che legano il retinolo

6.Cinetica delle proteine di fase acuta

La diapositiva mostra le proteine che aumentano sensibilmente durante la risposta di fase acuta.
Se prendiamo in considerazione la proteina c reattiva, notiamo che raggiunge il picco tra le 6 e
le 8 ore dallinsulto patogeno,ha
quindi una cinetica molto rapida, la
concentrazione rimane elevata fino
alleliminazione dello stimolo.
Anche il precursore amiloide P e A
hanno una cinetica simile,
mentre Albumina e transferrina ( che
vengono sintetizzate normalmente)
diminuiscono.
Il fibrinogeno aumenta tardivamente
visto che interviene nei processi di
rigenerazione tissutale e di riparazione
delle ferite.

7.Proteina c reattiva (Pcr)


La proteina c reattiva stata scoperta negli anni 30 da
Avery, venne definita cos perch in grado di legare il
polisaccaride c dello Pneumococco. La struttura tipica,
infatti possiede dei dischi pentagonali, che sono singoli o
doppi, che mantengono una sequenza di otto amminoacidi.
Questa conformazione caratteristica di tutta la famiglia
delle pentrassine, la particolarit che questa disposizione
di otto amminoacidi presenta dei residui di cisteina che sono
altamente conservati.(Le porzioni globulari sono i residui di
cisteina).
La concentrazione in stati fisiologici di 3mg/l ma in una risposta di fase acuta aumenta da 100
a 1000 volte.
Funzioni biologiche

Lega la componente C1q e attiva il complemento


Come le altre pentrassine (Sap e Ptx3) in grado di innescare il meccanismo della
fagocitosi, coinvolta nelleliminazione dei corpi apoptotici prevenendo cos eventuali
risposte autoimmunitarie.

Le pentrassine sono omologhe per il 51% nella struttura e nella sequenza e hanno anche delle
funzioni in comune. Tra queste funzioni comuni abbiamo lattivazione del complemento sia per
la via alternativa che via lectinica, la capacit di legare C1q, leliminazione dei corpi apoptotici.
Bisogner poi per distinguere la proteina Ptx3 che ha delle funzioni biologiche peculiari, tanto
da poter essere usata come biomarcatore ad esempio nellaterosclerosi e nellinfarto del
miocardio.

8.Componente sierica P dellamiloide.


E una pentrassina.
E particolare perch suoi livelli sierici non aumentano sensibilmente nelluomo durante la fase
acuta, mentre ad esempio in un modello murino in cui viene indotta sperimentalmente una
risposta infiammatoria, rappresenta una tipica proteina di fase acuta.
Nelluomo i livelli rimangono bassi perch nonostante venga prodotta dal fegato in caso di
flogosi la proteina viene catturata dal sistema monocito macrofagico.
E responsabile delle amiloidosi di tipo sistemico o reattivo. Per il fatto che queste proteine
vengono continuamente prodotte e continuamente subiscono un taglio proteolitico. I peptidi che
si formano sono indigeribili e si aggregano a costituire le beta fibrille.
Pcr e Sap a confronto.
1. Entrambe attivano il complemento non solo tramite la via classica, ma anche, legando le
ficoline, la via lectinica e la via alternativa.
2. Entrambe sono in grado di legare componenti nucleari quali cromatina, istoni, DNA e sono
importanti per evitare fenomeni di auto immunit.
3. Hanno ruoli opposti nella modulazione dellattivazione delle piastrine: Pcr attiva le
piastrine, Sap le inibisce.
4. Pcr aumenta della chemiotassi e la fagocitosi di neutrofili e macrofagi e lattivit dei
natural killer.
5. Ruolo nella risposta antitumorale: Pcr aumenta lattivit tumoricida dei macrofagi e
favorisce lopsonizzazione.
6. La componente P sierica dellamiloide pu accumularsi nei tessuti determinando il danno.
E inoltre coinvolta nella mediazione della coagulazione del sangue.

9. Ptx3
Presenta la tipica struttura a dischi pentagonali insieme ad una lunga catena la distingue dalla
Pcr e dalla Sap.
-Il ruolo principale, quello diretto, quello di riconoscere e legare diversi batteri e alcuni tipi di
funghi e di dare avvio alla fagocitosi.
-Altro aspetto importante la possibilit di attivare il complemento anche per via lectinica.
Quando presente in fase fluida, cio non legata a dei patogeni, inibisce la deposizione di
alcune proteine, ad esempio di C3 coinvolte nel danno: inibisce cio il meccanismo di
amplificazione mediato dal complesso di attacco C5b-C9.
-Ha anche un ruolo nella fertilit femminile: si lega al Tnf stimulated gene 6 (o Tsg6) e alla interalpha-1-tripsina-inibitore. Questo importante per la formazione del cumulo ooforo e per la
viscoelasticit. S infatti visto che deficit di questa proteina possono essere correlati a
problemi di infertilit.
-Ptx3 pu inoltre legare il fattore Fgf2 coinvolto nellangiogenesi, nellinfarto del miocardio e
nelle restensi ( un processo infiammatorio insorto dopo un intervento di angioplastica in cui
questa proteina aumenta sensibilmente: infatti un biomarcatore indicatore del danno).
-Inibisce il reclutamento leucocitario. Spegne la risposta e riduce quindi il rischio di provocare
ulteriori danni tissutali.
-Ptx3, come anche Sap e Pcr, viene prodotta in seguito a stimolazione citochinica e reclutamento
dei recettori Toll attivati dal riconoscimento di specifici profili molecolari.
-Ptx3 ha un ruolo diretto nellopsonizzazione e nellapoptosi.
-Inibisce la P selectina. E infatti stata studiata in alcune patologie come linfarto del miocardio,

laterosclerosi e risposte infiammatorie a carico dellapparato vascolare (per stimoli citochinici,


reclutamento di recettori toll oppure per LDL e HLD ossidate) per le quali si possono attivare i
polimorfonucleati, le cellule muscolari lisce, le cellule endoteliali per la sintesi di ptx3.
Limportanza di ptx3 dal punto di vista diagnostico e prognostico
E un biomarcatore, in uno studio su 780 pazienti con infarto del miocardio stata dosata questa
proteina per verificare rischi di reinfarto e di morte. Si visto che i pazienti con elevati livelli di
ptx3 morivano. Quindi dosarla potrebbe essere utile per decidere se e come intervenire
terapeuticamente.
La concentrazione sierica di 2ng/ml in condizioni fisiologiche e aumenta sensibilmente in
seguito ad una risposta di fase acuta o in condizioni patologiche.
Ha una cinetica molto rapida. Infatti viene prodotta dalle 6 (ma spesso anche prima) alle 8 ore
dallo stimolo. E viene prodotta da molti tipi cellulari.
E un biomarcatore di una risposta di tipo infiammatorio.
Il TGF- unaltra delle citochine coinvolta nello spegnimento nella risposta di fase acuta
inducendo la sintesi della proteina c reattiva.

10.Alfa-1-antitripsina
E una antiproteasi che blocca lazione enzimatica delle proteasi.
Localizzata sul cromosoma 14 su una regione genica detta PI (inibitore delle proteasi). Prodotta
da epatociti e cellule di derivazione ematica come fagociti e neutrofili. Una volta che viene
prodotta a livello epatico viene messa in circolo e va ad agire soprattutto a livello polmonare
dove sono localizzati i neutrofili che in questa sede eliminano i patogeni liberando enzimi
lisosomiali.
Lantiproteasi contribuisce quindi al mantenimento dellomeostasi impedendo che questi enzimi
lisosomiali possano determinare un danno al parenchima polmonare.
Deficit di alfa-1-antitripsina
Sono riscontrate varie cause che lo determinano: delezione del gene, leliminazione del DNA
instabile, la polimerizzazione della molecola, la degradazione della proteina formata, il
sequestro della proteina (normale e funzionante) nel reticolo endoplasmatico degli epatociti.
Il sito attivo della proteina si trova in un loop extracellulare.
E stata ritrovata mutata o non funzionale in alcune patologie sotto-diagnosticate ad eziologia
sconosciuta fino alla scoperta di questo gene.
Per fare diagnosi perci si dosano i livelli sierici della proteina oppure si verificano eventuali
mutazioni a carico del gene.
In queste patologie sotto-diagnosticate i soggetti erano affetti da patologie polmonari o epatiche
insorte tra i 40-45 et con sintomi simili alle bronco-pneumopatie dovute al fumo di sigaretta ma
senza esposizione a questi rischi. La somministrazione della proteina una terapia efficace in
questi casi.
Criteri diagnostici
Si misura la concentrazione sierica della proteina. La concentrazione fisiologica tra 1,5 e 3 g/l.
Sulla base della concentrazione (livelli intermedi, elevati, bassi) possibile ricondurre il
genotipo che lha generata.

Esistono infatti diverse varianti alleliche dei gene per lalfa-1-antitripsina.


Alcune varianti sono neutrali e non determinano n vantaggio selettivo n malattia.
Altre varianti invece cambiano la concentrazione sierica della proteina.
Le differenze tra le forme alleliche sono riscontrabili in base alla velocit di migrazione della
proteina in campo elettroforetico:
Migrazione rapida: allele Fast
Migrazione lenta: allele Slow
Migrazione media: allele M
Sempre con la migrazione nel campo elettroforetico riscontrabile un quarto allele che
lallele z.
Individui omozigoti MM hanno livelli sierici sempre superiori a 1,5g/L
Individui omozigoti ZZ O SS hanno livelli di proteina inferiore a 0,5g/l
Individui eterozigoti MZ o MS hanno valori intermedi tra 2,5 e 0,5 g/l
Si visto che le combinazioni alleliche pi frequenti nella popolazione sono SZ ZZ o SS.
Ruolo della proteina nelle patologie sottodiagnosticate
Nellenfisema polmonare: la proteina importante a livello polmonare, dal momento che in
condizioni fisiologiche protegge il parenchima con la sua azione anti-elastasi.
Una maggiore predisposizione a questa patologia si evidenzia nei soggetti fumatori, nei quali si
istaura una condizione di continuo reclutamento di neutrofili. Per via del fumo si ha
lossidazione della metionina situata nel sito attivo lenzima che viene cosi inattivato.
Nei soggetti non fumatori invece la patologia insorge insorge in et precoce (intorno ai 40
anni) senza i tipici fattori di rischio: esposizione professionale, fumo di sigaretta, non per
inattivazione della proteina ma per un deficit nella sua produzione.
Il deficit della proteina stata riscontrato anche nellenfisema della parte bassa del polmone,
nellepatite cronica senza altre spiegazioni diagnostiche e in soggetti con patologie polmonari
insorte in giovane et e con una certa familiarit e nella cirrosi epatica.
Sequestro della proteina nel reticolo endoplasmatico
Nellepatopatia neonatale o nella cirrosi epatica nelladulto i soggetti sono omozigoti ZZ con
mutazione puntiforme che determina sostituzione amminoacidica (un acido glutammico
sostituito con una lisina in posizione 142) che fa in modo che la proteina rimanga allinterno del
reticolo endoplasmatico provocando un danno degli epatociti.
Si istaurer un processo infiammatorio che degenerer in cirrosi.

Significato delle proteine di fase acuta.


Vista limportanza che riveste la loro variazione di concentrazione nelle risposte infiammatorie il
clinico indotto a cercare le cause che hanno indotto la risposta infiammatoria. E importante
evidenziarne il tempo di insorgenza, la durata e lestensione e
conoscere la cinetica delle proteine di fase acuta.
-Prima difficolt: consiste nella selezione delle proteine di fase acuta in quanto il tempo di
insorgenza dallo stimolo lesivo, la velocit di aumento della concentrazione, ed il picco
raggiunto dalle diverse proteine differiscono notevolmente.
-Seconda difficolt : rappresentata dal fatto che non in tutte le patologie le proteine di fase

acuta aumentano sensibilmente, in alcuni casi le concentrazioni sieriche rimangono costanti.


Permettono quindi unanalisi differenziale.
-La terza difficolt costituita dalle modalit di misurazione e i costi.
La proteina c reattiva la pi utilizzata perch non risente del sequestro e la concentrazione nel
plasma equivale alla quantit che stata effettivamente prodotta.
Nel 90% delle patologie infiammatorie viene prodotta, in rari casi i livelli si innalzano ma non
tanto da poterla considerare un marcatore di patologia.
Solitamente si guardano contemporaneamente Pcr, Ptx3 e fibrinogeno perch hanno tre
cinetiche differenti.
La Pcr aumenta sensibilmente da 6-8 ore dopo lo stimolo flogogeno, raggiunge il picco in 24-48
ore e poi decade in 96 ore (se lo stimolo stato eliminato) utile quindi dosarla nelle prime fasi
della risposta.
Se ci sono state complicazioni o se la terapia non efficace i valori di pcr resteranno elevati pi
a lungo.
In quasi tutte le patologie di natura infettiva, autoimmunitaria, tumorale o in caso di traumi, la
Pcr aumenta sensibilmente. Gli unici casi dove non aumenta sono:
nel Les, nella sclerodermia, rettocolite ulcerosa, alcune forme di leucemia, graft versus host
disease in cui i valori rimangono costanti.
Se devo monitorare un certo tipo di terapia immunosoppressiva allora sar utile valutare la
concentrazione di Pcr se invece devo valutare una terapia del LES questo non utile. Ci sono
diversi criteri da tenere in considerazione. Quindi in molte patologia sia di natura effettiva o
autoimmunitaria la sua concentrazione risultata variata.
Sulla base della concentrazione possibile fare analisi differenziale tra malattie che sono tra
loro molto simili come les e artrite reumatoide, rettocolite ulcerosa e morbo di crohn.
Nelle patologie infiammatorie croniche viene sempre valutata , nei trattamenti farmacologici di
endocarditi batteriche, menigite neonatale, patologie annesse al lupus eritematoso sistemico,
complicanze post operative, trombo embolismo.. (la frase rimane come molte altre sospesa nel
vento)

11.Le amiloidosi
Sono delle patologie caratterizzate dallaccumulo di subunit proteiche (fibrille) negli spazi
extracellulari, soprattutto in sede perivascolare. Ne consegue un danno funzionale dellorgano.
Queste beta fibrille derivano da taglio proteolitico e possono avere origine diversa (cio un
precursore diverso).
La sostanza amiloide stata definita cos perch le sezioni istologiche sono colorabili con i
coloranti dellamido ad esempio soluzioni ioduro iodate o anche con rosso Congo e possono cos
essere valutate mediante microscopia. Da qui il termine amiloide che fu appunto coniato da
Virchow, proprio perch il materiale si colorava di blu porpora con i coloranti dellamido.
Altre possibili colorazioni sono lematossilina eosina, che colora il materiale di rosa o il crystal
violetto che conferisce metacromasia e come si diceva il rosso Congo, che conferisce la
caratteristica bifrangenza rosso-verde.
Le diverse colorazioni permettono lesame microscopico sia con microscopio a luce polarizzata
sia con microscopio a luce normale.
In microscopia elettronica possibile invece rilevare la disposizione ordinata delle beta fibrille.

Sulla base del precursore proteico possibile


andare ad identificare lorigine della
deposizione di sostanza amiloide ed adottare
una terapia farmacologica adeguata per
evitare ulteriore accumulo della sostanza nei
vari organi.
Vige oggi una classificazione pi moderna che
si riferisce al precursore proteico, ma la
definizione classica si riferiva invece al tipo di patologia correlata alla deposizione di sostanza
amiloide e alla caratteristica di essere patologia dorgano oppure sistemica.

Principali precursori della proteina amiloide e amiloidosi


correlate
In caso di risposta infiammatoria cronica (sia di natura
infettiva che non) la proteina amiloide di tipo A pu accumularsi (dato che difficile
eliminarla) e depositarsi in maniera ordinata nei vari tessuti. Secondo la classificazione
antica laccumulo di beta fibrille formate dalla proteina amiloide di tipo A veniva definito
amiloidosi secondaria o reattiva (di tipo sistemico)
Precursore proteico pu anche essere rappresentato dalle catene pesanti e leggere delle
immunoglobuline.
In alcune condizioni patologiche, ad esempio nel Mieloma multiplo, si pu assistere ad
una aumentata sintesi delle catene delle immunoglobuline. Anche un tumore a carico
delle plasmacellule (plasmocitoma o displasie plasmocellulari) pu aumentare la
produzione anticorpi monoclonali.
Alcuni studi hanno dimostrato che in questo caso, la sostanza amiloide costituita dalle
catene leggere delle immunoglobuline si accumula soprattutto a livello renale. Anche le
catene k in realt sono coinvolte ma solitamente si pi predisposti alla deposizione del
precursore delle catene leggere. (n.d.a.: anche le k sono catene leggere delle
immunoglobuline)
Nella classificazione originaria veniva definita amiloidosi primaria.
Nellamiloidosi AH il precursore proteico dato dalle catene pesanti delle
immunoglobuline. la patologia si manifesta nella macroglobulinemia di Waldenstrom.
La polineuropatia amiloidotica familiare (FAP) dovuta allaccumulo di sostanza amiloide
dovuta alliperproduzione della trantiretina o prealbumina. E anche detta amiloidosi
senile perch si manifesta soprattutto negli anziani. In questo caso la proteina non
mutata ma viene prodotta in maniera eccessiva.
Amiloidosi familiare dovuta allaccumulo di gelsolina. Studiata nella popolazione finnica
di tipo ereditario.
Altre forme possono insorgere per accumulo di lisozima o di cistatina o fibrinogeno.
Lamiloidosi degli emodializzati con compromissione funzionale del rene invece dovuta
allaccumulo di beta2 microglobulina.
NelAlzheimer, patologia neurodegenerativa, si ha laccumulo del Il precursore della
proteina beta. Si ha deposizione quindi sostanza A, che determina la degenerazione del
snc, con particolare compromissione della corteccia cerebrale e dellippocampo.

Allinsorgenza della malattia per contribuisce anche la proteina Tau che viene fosforilata
ed causa dellapoptosi neuronale. La proteina deriva da un clivaggio proteolitico ad
opera di particolari secretasi. Si forma un peptide, di 40 amminoacidi che
amiloidogenico, cio si deposita a formare le beta fibrille che stimolano diversi tipi
cellulari, ad esempio le cellule endoteliali dei vasi cerebrali al rilascio di citochine e al
reclutamento di cellule che concorrono al danno a carico di questi distretti.
Il gene per la sostanza A si trova nel cromosoma 21. Nella sindrome di Down infatti vi
la stessa deposizione della proteina.
La calcitonina, pu accumularsi ed correlata al carcinoma della midollare della tiroide.
Il fattore natriuretico atriale pu anchesso essere il precursore proteico della sostanza
amiloide.
Esistono anche altre proteine che possono accumularsi ed essere amiloidogeniche e che
vengono studiate su modelli sperimentali murini.

In tutte queste patologie il


meccanismo patogenetico lo
stesso. Cambia solamente il
precursore
che
pu
accumularsi per mutazioni a
carico della proteina (come
nel caso della transtiretina).
Le proteine possono deporsi
per limpossibilit di essere
digerite.
Nelle amiloidosi secondarie di
tipo reattivo, che insorgono
nelle
patologie
croniche
(infettive,
oppure
pu
trattarsi di neoplasie) in cui lo stimolo flogogeno persiste si avr tutta la risposta di fase
acuta (le citochine inducono liperproduzione delle proteine di fase acuta). La proteina
che viene prodotta, si accumula nei macrofagi (in questo caso il precursore A
dellamiloide) legandosi alle LDL e rappresenta una riserva energetica per i macrofagi
stessi.
In presenza di altre proteine si forma un microambiente fibrillogenico, che fai in modo
che le beta fibrille non vengano eliminate, che si accumulino e che insorga lamiloidosi.
Lutilizzo di farmaci corticosteroidi, farmaci che inibiscono lazione del TNFalfa, dellIL-1
o dellIL-6 (oggi si utilizzano anticorpi monoclonali che legano la citochina stessa oppure
il suo recettore) permette il blocco nella produzione delle proteine di fase acuta e la
deposizione a livello renale, nel tratto gastrointestinale a livello epatico e splenico.
Professore:Nadia Caccamo
Sbobinatore: Eleonora DAgati
Controsbobinatore:Serena Fura

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