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Busi D Tanto rumore per nulla

BCE: TANTO RUMORE PER NULLA


di Daniele Busi
29 ago 2015

Introduzione
In questi ultimi mesi e anni la Banca Centrale Europea ha messo in campo una lunga serie di
interventi di politica monetaria volti ad abbassare i tassi di interesse. Lintento? Favorire
unespansione del credito bancario, che rimettesse in moto gli investimenti e la domanda,
portando linflazione verso il target del 2%.
Tutti gli strumenti utilizzati dalla BCE fanno capo ad un principio: inondare gli istituti di credito
di liquidit, tramite prestiti o acquisti di attivit, porter tali istituti a riversare la stessa nel
circuito economico, stimolando gli investimenti e la crescita.
Sembrerebbe un ragionamento ineccepibile, ma tale sembianza superficiale non sufficiente a
comprendere le vere criticit delle operazioni monetarie di una banca centrale: serve una
conoscenza pi approfondita di come funziona un sistema monetario moderno. Offriamo qui,
pertanto, unanalisi che va oltre le considerazioni generiche. Si tratta di capire come fatto il
sistema bancario.
Il sistema bancario
Al centro del sistema, la Banca Centrale lunico emettitore della valuta. In quanto tale, essa
il monopolista della valuta, che viene creata dal nulla nel momento in cui accreditata sui conti
di riserva delle banche commerciali. Le riserve, cio i soldi delle banche, sono la moneta
vera, lunica utilizzata nel sistema interbancario dei pagamenti quando facciamo acquisti.
Le banche commerciali, che detengono le riserve presso la Banca Centrale, non sono abilitate
ad emettere valuta: sono per abilitate ad emettere depositi bancari, cio promesse. I depositi
sono i nostri conti correnti, cio la quasi totalit dei soldi che circolano nelleconomia reale, e
non sono la moneta vera utilizzata per i pagamenti, ma la promessa da parte della nostra
banca di renderci, su richiesta, una certa quantit di moneta vera della Banca Centrale sotto
forma di contante cartaceo. Nel momento in cui leggiamo 1000 sul nostro conto corrente,
dobbiamo interpretare quel numero come la promessa da parte della banca di trasferire 1000
euro veri dal proprio conto di riserva alle nostre mani, in contanti.
Il fatto che i depositi siano solo una promessa ben dimostrato dal fatto che, nel momento in
cui una banca fallisse, parte dei conti correnti dei suoi clienti sparirebbe insieme ad essa: una
banca fallisce quando non pi in grado di tener fede alle proprie promesse.
Ultimo appunto: i mutui. Quando una banca eroga un mutuo, essa non fa altro che emettere
nuovi depositi, accreditando il conto corrente del cliente con promesse create dal nulla. Le
banche non prestano soldi propri, cio riserve, ma creano nuovi depositi alloccorrenza. Si
consideri che questo non crea problemi dal punto di vista della disponibilit di riserve per
effettuare i pagamenti, poich la Banca Centrale offre prestiti in riserve per ogni necessit

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delle banche commerciali (Marginal lending facility). Il non concedere tale possibilit sarebbe
una pericolosa scelta politica della Banca Centrale.
Conclusioni
Abbiamo ora gli elementi per dedurre quali siano gli effetti reali della politica monetaria della
Banca Centrale Europea. Le misure prese dalla BCE seguono tutte modalit affini: limmissione
di riserve nei conti delle banche commerciali, a seguito di prestiti (LTRO, TLTRO) o acquisti di
attivit (Quantitative Easing).
Abbiamo quindi il monopolista della valuta che accredita i conti di riserva, creando soldi che
resteranno sempre e solo nel circuito interbancario, fino a quando verranno restituiti al
monopolista (cio distrutti).
In tutto ci, i nostri soldi, cio i depositi, non sono minimamente interessati. Come abbiamo
visto (e come confermato da Bank of England) le banche commerciali creano depositi per
erogare credito, non usano le proprie riserve. pertanto assurdo pensare che le banche possano
riversare nelleconomia reale le riserve ricevute dalla Banca Centrale.
Inoltre, economisti di alto calibro come Warren Mosler e L. Randall Wray hanno spiegato come
anche labbassamento dei tassi dinteresse legato alle immissioni di riserve non porti alcun
effetto benefico alleconomia reale: da un lato il cavallo non ha sete, cio la bassa domanda
aggregata non invoglia certo le imprese ad investire nonostante i bassi tassi dinteresse,
dallaltro ogni euro risparmiato a causa del calo dei tassi dinteresse corrisponde
necessariamente ad un euro di mancato reddito per un altro agente economico. Ed anzi, essendo
il settore privato un risparmiatore netto per lesistenza dei titoli di Stato, leffetto sulla
domanda aggregata di una diminuzione dei tassi dinteresse potrebbe addirittura essere
negativo.
La politica monetaria della Banca Centrale Europea risulta quindi inefficace nel perseguire i suoi
obiettivi, e inadeguata nel suo proporsi come risposta alla crisi economica. Lunico strumento in
grado di svolgere una funzione anti-ciclica di stimolo alleconomia reale il deficit pubblico,
che immette ricchezza finanziaria netta nel settore privato, aumentando la spesa totale ed
incentivando cos gli investimenti. Solo abbattendo il mantra dellausterit espansiva e
recuperando gli adeguati strumenti di politica fiscale gli Stati europei potranno sperare in un
futuro pi roseo, che sar invece lastricato di disperazione, se si mantenesse invariata lattuale
rotta della politica economica europea.
Articolo scritto da Daniale Busi e pubblicato su Caff Graziani

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