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Vincenzo Omaggio
Gaetano Carlizzi
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ERMENEUTICA
E INTERPRETAZIONE
GIURIDICA
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CAPITOLO III
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Premessa
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Dei giudizi degli altri protagonisti del processo penale (in particolare: del difensore dellimputato) non ci occuperemo, in quanto, sebbene praticamente rilevan-
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1. Comunicazione di notizia
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Ora, cosa ha reso possibile la formazione intenzionale di tale comunicazione, e in particolare del complesso giudizio in essa contenuto? Dal nostro punto di vista, la risposta non pu che avere unim2
pronta logico-trascendentale . Sebbene a tal fine intendiamo seguire
un approccio fenomenologico, non possiamo dar conto di tutti i
momenti che Caio ha necessariamente attraversato per arrivare a tanto (es.: lessere Caio affettato dalla presenza corporea di Tizio, laver
ti, non sono strettamente necessari dal punto di vista dellunit organica del processo accusatorio (v. ancora sub II.4.1.).
2
Lidea del trascendentale in senso soggettivo pu essere considerata un altro
dei topoi dellermeneutica giuridica. Essa, quando non indicata esplicitamente,
comunque tematizzata come insieme delle condizioni di possibilit della decisione
giuridica. Sul punto, cfr. G. RADBRUCH, Rechtsidee, cit., pp. 453, 455; J. HRUSCHKA,
La costituzione, cit., pp. 21, 43, 53, 63; ID., La comprensione, cit., pp. 11 s., 69, 73;
W. HASSEMER, Fattispecie, cit., pp. 59, 167, 175; ARTH. KAUFMANN, Rechtsphilosophie, cit., pp. 44 s., 86, 94, 198, 264 s.
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5) interesse
rammemorativo
6) delimitazione,
selezione e organizzazione dei
dati percepiti
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rizzando le tendenze in genere registrate in persone simili al denunciante), con tutti i limiti connessi alla ipoteticit (tuttora insuperabile)
ed empiricit (sempre falsificabile in linea di principio) di questo genere di spiegazioni.
2. Imputazione
2.1. Quandanche non sia positivamente previsto che il pubblico
ministero fissi limputazione per iscritto sin dallinizio del processo,
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Formulazione
ideale dellimputazione
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Nella letteratura ermeneutico-giuridica non si riscontra uniformit terminologica al riguardo, anzi spesso non si presentano affatto chiare delimitazioni di figure.
Lo mostra il fatto che termini come Lebenssachverhalt, Sachverhalt, Rechtstatsache e Rechtsfall e simili sono non di rado usati in modo promiscuo. Ci dipende, probabilmente, dalla circostanza che il tema dellelaborazione del caso giuridico in genere trattato al di fuori di quella prospettiva processuale che abbiamo
cercato di valorizzare in questa sede. Ma per alcuni istruttivi tentativi di distinzione,
v. J. HRUSCHKA, La costituzione, cit., p. 28 s., W. HASSEMER, Fattispecie, cit., pp. 117
nota 30, 183 nota 134, e ARTH. KAUFMANN, Rechtsphilosophie, cit., pp. 89, 145.
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Infine, quandanche il denunciante riferisse i soli dati effettivamente rilevanti per il diritto penale, tale qualit non potrebbe mai avere unevidenza immediata, bens richiederebbe comunque lindividuazione e comprensione, da parte del pubblico ministero, di una
norma giuridica pertinente. Sotto questo profilo si coglie la differenza
essenziale tra la rilevanza penale potenziale originaria, quale dato di
evidenza intuitiva e dunque immediata, da un lato, e la rilevanza pe11
Lesigenza di selezionare i dati della vicenda, per adottare una decisione secundum ius, costituisce uno dei temi centrali dellermeneutica giuridica. Ci nonostante, come anticipato nella nt. 32 del Cap. I, esso stato meno approfondito di
quello della comprensione della norma alla luce del fatto. Su tale esigenza, cfr. K.
ENGISCH, Introduzione al pensiero, cit., pp. 71, 80; J. HRUSCHKA, La costituzione, cit.,
pp. 25-29, 33, 42 s., 53, 59, 86, 90-92, 96 s., 101, 111 s., 116; W. HASSEMER, Fattispecie, cit., pp. 116-118, 171 s., 175-177, 238 s.; K. LARENZ, Methodenlehre, cit., pp.
278 ss., 304 ss.; F. VIOLA, G. ZACCARIA, Diritto e interpretazione, cit., p. 186 s.; B.
PASTORE, Giudizio, prova, cit., pp. 55 ss., 69, 79 s.
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2.2. Il riferimento del giudizio del pubblico ministero alla rilevanza penale della vicenda comunicata si realizza dunque grazie a una
particolare rielaborazione di questultima, la quale dipende da una
serie di condizioni.
Innanzitutto, come anticipato, il pubblico ministero deve comprendere il senso sociale della comunicazione ricevuta. Dato che non ogni
informazione che perviene alla Procura pu costituire unautentica
comunicazione, allatto della ricezione egli non necessariamente
mosso da un interesse ad attivarsi in veste istituzionale. La comprensione in esame possibile, in quanto anche il pubblico ministero partecipa a quella vita associata dalla quale il denunciante ha tratto le categorie con cui ha espresso il proprio giudizio. In termini pi semplici: la denuncia formulata con termini del linguaggio naturale, del
linguaggio comune a chi parla e comprende la lingua italiana, e il
pubblico ministero, che un autore/utente del relativo linguaggio,
in grado di comprenderne il senso sociale. Tale senso fondamentale
perch il giudizio del pubblico ministero deve formarsi in riferimento
alla vicenda che ne rivestita. Il pubblico ministero deve allora comprendere le indicazioni del denunciante come indicazioni di luoghi
fisici (es.: una piazza, piuttosto che una via), di tempi storici (es.: un
certo giorno del mese e dellanno, piuttosto che un altro) di persone
di un certo genere (es.: un avventore giovane, piuttosto che un parente anziano), di comportamenti socialmente tipici (es.: uno schiaffo,
piuttosto che una coltellata) e cos via, che hanno gi un significato
sufficientemente determinato nella vita di relazione.
Una volta compreso il senso sociale della comunicazione del denunciante, e riconosciuto dunque il carattere autentico di questultima, il pubblico ministero deve andare oltre, per stabilire se la vicenda
comunicata abbia anche effettivamente rilevanza penale. Se egli segue
Condizioni di
formazione
dellimputazione ideale:
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nale effettiva, quale risultato di uno sforzo comprensivo, dallaltro lato. Tale differenza si fonda su ci: il sentimento prepositivo di giustizia, che fonda il primo tipo di rilevanza, fa parte della cultura di ogni
uomo, mentre la convinzione positiva di giuridicit, che fonda il secondo tipo di rilevanza, rappresenta una sovrastruttura, dato che la
giuridicit effettiva il frutto di unelaborazione di quella potenziale.
Anzi, a ben vedere, lo stesso sentimento prepositivo di giustizia una
sovrastruttura della struttura dossica veramente originaria, cio della
credenza nella fisicit della realt corporea. Sicch la convinzione di
giuridicit effettiva rappresenta una sovrastruttura di secondo grado.
2) interesse a
una decisione sul
procedimento
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Al quale si riferiscono gli artt. 335, 109 disp. att. c.p.p. e 1 d.m. 30 settembre
1989.
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Linteresse indicato non altro che la specificazione processuale del pi generale interesse alla comprensione normativa, sul quale v., per tutti, J. ESSER, Precomprensione, cit., p. 133; F. VIOLA, G. ZACCARIA, Diritto e interpretazione, cit., p. 189.
3) reperimento
di una disposizione pertinente
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6) tematizzazione
delle suddette
corrispondenze
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5) selezione dei
dati della vicenda
4) instaurazione
di potenziali
corrispondenze
tra la vicenda e
la norma
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La precomprensione normativa:
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po di giudizio che si forma allorquando la certezza originaria del soggetto, prima ancora di giungere alla stabilit predicativa, viene scossa
dal dubbio. Per uscire da questa situazione di stallo, il soggetto costretto a porsi delle domande, le quali hanno un contenuto determinato dallalternativa tra la credenza originaria problematizzata e la
credenza o le credenze che hanno dato origine alla problematizzazione. E poich lo scioglimento del dubbio consiste nella reductio ad unam delle alternative emerse, ecco che il giudizio solutorio ha un contenuto relativamente predeterminato. Il seguente passo, pur nella sua
complessita, lo mostra con estrema potenza:
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Dato che la tensione interrogativa si realizza in giudizi corrispondenti, risponde a, ovvio che lesperienza delle forme di giudizio, la quale si adegua in
parallelo al contenuto di senso delle domande, comporta che linterrogante anticipa queste possibili risposte gi secondo la propria coscienza, e che esse si presentano come contenuti interrogativi gi nella formulazione delle domande. Ogni
possibile contenuto di giudizio pensabile come contenuto di una domanda. Naturalmente nella domanda c un giudizio non ancora effettivo, ma solo preso in
considerazione, meramente rappresentato (neutralizzato), che indica un s e un
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no come contenuto della domanda .
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A) precomprensione passiva
B) precomprensione attiva
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sunto a suo tema principale le corrispondenze gi instaurate spontaneamente tra certi dati della vicenda e certi elementi costitutivi della
funzione evidenziata, mosso dallinteresse a stabilire se essi sussistano anche in effetti. Proprio la struttura relazionale di tale tema conferma che lattivit di comprensione normativa non avviene in astratto, bens in stretto riferimento ai dati della vicenda stessa.
Alla luce di ci, va rimarcata la particolare complessit della precomprensione normativa passiva che precede quella attiva. Essa consiste, cio, non solo nel reperimento di una disposizione potenzialmente pertinente alla vicenda da decidere, ma anche nellinstaurazione di nessi di potenziale corrispondenza tra alcuni dei dati di questultima e gli elementi costitutivi della funzione normativa. Questo
secondo passaggio di grande rilievo. Il pubblico ministero, da un
lato, afferrando il senso sociale della vicenda, ne categorizza i dati, in
particolare individuando un soggetto principale, il denunciato, e un
insieme di aspetti ulteriori a lui riferiti (tempi e luoghi occupati, qualit possedute, comportamenti tenuti, oggetti da questi investiti ecc.).
Daltro canto, anche la norma ricavabile dalla disposizione viene da
lui assunta come una struttura categoriale, cio come un insieme di
elementi costitutivi che il suo autore ha tratto dalla realt sociale e ha
rielaborato secondo i propri fini (un certo tipo di agente, di qualifica
soggettiva, di condotta, di oggetto materiale ecc.). Ed proprio grazie a questa dipendenza genetica, nonch grazie alla propria preparazione teorica ed esperienza applicativa, che il pubblico ministero riesce, senza particolari sforzi riflessivi, a selezionare alcuni dati della vicenda che potrebbero corrispondere agli elementi costitutivi della
funzione normativa. cos che la vicenda umana si trasforma nel fatto materiale, e il pubblico ministero costituisce il contenuto della propria successiva precomprensione attiva, cio il termine di riferimento
delle domande (ipotesi) alternative da porre alla funzione normativa.
Domande, queste, che il pubblico ministero potr rielaborare pi volte, tenendo conto dei risultati dei controlli metodici compiuti per
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darvi risposta .
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Sul ruolo euristico della precomprensione e sui controlli cui essa deve esser
sottoposta, v. J. ESSER, Precomprensione, cit., pp. 18, 21 s., 30, 35, 42, 65 s., 87-91,
112-119, 122, 130 s., 136, spec. 138-172; L. MENGONI, Ermeneutica e dogmatica giuridica, cit., pp. 43-65, 81-89; F. VIOLA, G. ZACCARIA, Diritto e interpretazione, cit.,
pp. 188, 234. Volendo, v., inoltre, G. CARLIZZI, Forma e valore nella decisione giuridica, cit., pp. 112-116.
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Chiunque si impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per s o per altri
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Sul circolo ermeneutico(-trascendentale), nella letteratura ermeneutico-giuridica, v., innanzitutto, K. ENGISCH, Logische Studien zur Gesetzesanwendung, Carl
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Winter, Heidelberg, 1963 , p. 15 e passim, e G. RADBRUCH, Die Natur der Sache als
juristische Denkform (1948 riel. e ampl. di ID., La natura della cosa, cit.), in GRGA,
3, cit., p. 249. Alluna o allaltra di tali concezioni si richiamano pressoch tutti i teorici ermeneutici successivi: ARTH. KAUFMANN, Analogia, cit., pp. 53-57; K. LARENZ,
Methodenlehre, cit., pp. 206 s., 281, 321, 325, 459, 469, 485; J. ESSER, Precomprensione, cit., pp. 16-19, 118, 124, 133; J. HRUSCHKA, La costituzione, cit., pp. 25 s., 9092. La figura della spirale ermeneutica, costituente un perfezionamento di quella
del circolo, risale invece a W. HASSEMER, Fattispecie, cit., pp. 176 e nota 114, 177 s.
Nella letteratura italiana, v., per tutti, F. VIOLA, G. ZACCARIA, Diritto e interpretazione, cit., pp. 187, 189, 233.
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Per esigenze di semplificazione non consideriamo la disposizione che prevede,
tra laltro, laggravante della esposizione per destinazione alla pubblica fede della
cosa sottratta (art. 625 comma 1 n. 7 c.p.).
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Esemplificazioni
delle suddette
condizioni
Sotto questultimo profilo, lattivit di giudizio del pubblico ministero (ma ci vale mutatis mutandis anche per il giudice nonch
per il dogmatico) esibisce un andamento tipicamente circolare, anzi
spiraliforme. Nel trascorrere continuamente dalla dimensione del fatto a quella della norma, egli ottiene una comprensione sempre pi elevata delluno e dellaltra, fino ad arrivare alla comprensione finale
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del rapporto che li lega effettivamente .
Tutto ci pu essere chiarito con riguardo al nostro caso esemplificativo. Ipotizziamo che il pubblico ministero sia risalito, tra le altre,
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alla disposizione in materia di furto (art. 624 comma 1 c.p. ), secondo la quale:
Il circolo
ermeneutico
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Replica
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A) inutilit
B) fallacia logica
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lativa vicenda potrebbe imporre al pubblico ministero di riconsiderare le conclusioni raggiunte in passato (che ad es. riguardavano
soltanto casi di violenza consistenti nel contatto fisico diretto tra agente e vittima). E tale riconsiderazione potrebbe imporgli di ampliare la propria pregressa comprensione della funzione considerata, senza per questo trascenderla. In tali ipotesi, in definitiva, vieppi
chiaro che la comprensione della funzione normativa pu esser solo
puntuale, cio non pu che partire dai dati tratti dalla vicenda umana
e riferirsi strettamente a essi.
La seconda obiezione potrebbe suonare cos: affermando che il
fatto giuridico si costituisce sulla base di una funzione normativa reperita secondo la vicenda umana di partenza, e compresa secondo il fatto materiale che da questa deriva, ricadiamo in una circolarit logica
fallace.
A tale frequente obiezione i vari giusteorici di indirizzo ermeneu25
tico hanno gi dato risposte convincenti . La nostra risposta si colloca nella loro stessa prospettiva. I dati tratti dalla vicenda umana non
compongono la funzione normativa sin dallinizio del procedimento
ermeneutico, ma al massimo risultano adempierla alla fine. Sicch essi si limitano a stimolare la comprensione di tale funzione, da sottoporre via via a controllo critico. Lo mostra la circostanza che essi
ricadono in una domanda alternativa, in un enunciato, cio, che non
pone risposte uniche, bens propone soluzioni problematiche, ognuna
delle quali non pu pretendere di imporsi sulla sola base di quei dati,
bens anche e soprattutto dellinteresse pratico che determina la funzione normativa da comprendere.
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Tizio, il 9.11.1989, verso le 13:00, in modo cosciente e volontario, dopo essere entrato nellenoteca gestita da Caio a Napoli, Piazza Garibaldi n. 1, ed aver
prelevato una bottiglia di vino Taurasi dei Feudi di S. Gregorio, ivi esposta in
vendita, ha superato con essa lingresso dellenoteca senza pagarla, al fine di
trarne profitto.
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Esemplificazione
di un fatto giuridico
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Come evidente, la maggior parte dei dati contenuti nella denuncia stata scremata in quanto irrilevante dal punto di vista della funzione normativa compresa e utilizzata selettivamente. Nessuno degli
elementi costitutivi della funzione del furto, cos come compresi dal
pubblico ministero, impone di valorizzare il sesso, labbigliamento, la
capigliatura, il modo di muoversi, linserimento della bottiglia nello
zaino e la telefonata di pentimento di Tizio; lo stesso vale per il prezzo della bottiglia, per la compresenza con Sempronio, la discussione
telefonica con la propria moglie, latteggiamento di sospetto, la preoccupazione e lesclamazione al ladro! di Caio nonch per la presenza di Mevio allesterno dellenoteca.
Daltro canto, tale esclusione non significa definitiva rimozione di
tutti i dati che ne hanno formato oggetto. Essi permangono sullo sfondo dellattenzione del pubblico ministero, grazie al fatto che la denuncia resta allegata al fascicolo di indagine. Alcuni dei dati esclusi potranno infatti valere come base per i riscontri probatori che il pubblico
ministero cercher nella successiva attivit inquirente. Cos, il riferimento alla chiamata di pentimento che Caio ricevette da Tizio consente di chiedere al gestore telefonico i tabulati delle chiamate fatte da
questultimo il 9.11.1989. Allo stesso modo, il riferimento alla presenza
di Sempronio nel luogo e al momento del fatto, nonch di Mevio in un
luogo e in un momento confinanti con quelli del fatto, consente di
convocarli per chiedere loro sommarie informazioni al riguardo. In entrambi i casi, leventuale corrispondenza tra le dichiarazioni di Caio, da
un lato, e i risultati degli accertamenti svolti, dallaltro, consente di
confermare, in una certa misura, la versione del primo.
proprio in questottica che si giustifica la presenza nellimputazione di dati che potrebbero apparire irrilevanti dal punto di vista
della disposizione interpretata. Ci riferiamo, in particolare, alla specificazione dellora e del posto in cui stato commesso il fatto (verso
le 13:00, nellenoteca gestita da Caio a Napoli, Piazza Garibaldi n. 1)
nonch del contenuto delloggetto materiale di esso (vino Taurasi
dei Feudi di S. Gregorio).
Qui viene in rilievo la complessa questione del grado di determinatezza che limputazione deve presentare. Dato il suo carattere essenzialmente metodologico, dobbiamo limitarci alle seguenti riflessioni,
tuttaltro che superflue, se si considera lassenza di una diffusa cultura dellimputazione nella prassi giudiziaria. Ebbene, limputazione
deve esser formulata in modo da risultare n troppo povera, n troppo
ricca di riferimenti. Povert e ricchezza di riferimenti vanno intese ov-
Direttive per la
formulazione
dellimputazione
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2) attivit probatoria
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1) interesse allo
svolgimento di
unattivit probatoria
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Condizioni di
formazione
dellimputazione
definitiva:
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la cosa mobile ex art. 624 comma 1 c.p., bens solo quelle utili nel
senso suddetto. Ora, chiaro che il vino contenuto in una bottiglia
assorbe pressoch integralmente, a causa della sua qualit, il valore
strumentale delloggetto composto da tale contenuto e dalla bottiglia
che lo contiene. Sicch unimputazione che si riferisse semplicemente
a una bottiglia non esprimerebbe in maniera adeguata il disvalore
del fatto ivi stabilito, e dunque costituirebbe una descrizione imperfetta.
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Esemplificazioni:
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Tizio, il 9.11.1989, verso le 13:00, in modo cosciente e volontario, dopo essere entrato nellenoteca gestita da Caio a Napoli, Piazza Garibaldi n. 1, ed aver
prelevato una bottiglia di vino Taurasi dei Feudi di S. Gregorio, ivi esposta in
vendita, ha superato con essa lingresso dellenoteca senza pagarla, al fine di
trarne profitto.
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Ora, se quel che si tratta di provare che Tizio, il , allora il pubblico ministero deve svolgere ricerche mirate a tale fatto. Ci comporta
numerose conseguenze.
In primo luogo, come anticipato sub 2.5., alcuni dei dati della vicenda umana scartati in sede di costituzione del fatto giuridico, possono riemergere alla sua attenzione. Ci vale a condizione che essi indichino fonti che possono confermare loccorrenza passata del fatto
giuridico stesso (es.: presenza di Sempronio sul luogo e al momento
del fatto, telefonata di pentimento).
In secondo luogo e in generale, possono esser consultate tutte e solo
le fonti dotate di tale capacit di conferma probatoria (es.: teste Sempronio, tabulati relativi alle telefonate fatte da Tizio il 9.11. 1989).
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Sui due aspetti in esame ci siamo soffermati in G. CARLIZZI, Ragionamento giudiziario, cit., cui si rimanda anche per ulteriori indicazioni bibliografiche.
1) con riguardo
al nostro caso
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2) con riguardo
a un caso di violenza sessuale
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In terzo luogo, il pubblico ministero, che non certo tenuto ad arrestarsi ai riferimenti immediati o mediati del denunciante, pu andare alla ricerca di fonti ulteriori (es.: informazioni di un teste oculare
non indicato in denuncia). Ma, nel far ci, egli dovr attenersi allo
stesso criterio di pertinenza probatoria appena illustrato.
In quarto luogo, il tentativo di ricavare elementi probatori da tutte
queste fonti non pu essere esperito in maniera casuale, bens ponendo domande volte a valorizzare la loro capacit di conferma (es.:
richiesta a Sempronio di informazioni sulla sua presenza sul luogo e
al momento del fatto e su ci che ha notato in tale contesto; verifica
di coincidenza tra il numero telefonico del destinatario della chiamata
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fatta da Tizio allora indicata da Caio e quello dello stesso Caio) .
Il fenomeno della sostanzializzazione dellattivit probatoria si
comprende ancor pi chiaramente nei casi in cui il pubblico ministero si trova di fronte a possibilit alternative di costituzione del fatto
giuridico. Se ci accade sempre, data limpossibilit di concepire il
tipo di fatto normativo come concetto chiuso, il fenomeno in esame
particolarmente evidente nelle ipotesi in cui la disposizione descrive
due o pi tipi diversi. Esemplare il caso dellart. 609-bis c.p., che
cos descrive il tipo della violenza sessuale:
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Tizio, il 9.11.1989, dopo aver percosso e immobilizzato a terra Caia, si congiungeva carnalmente con lei nel proprio appartamento, sito a Napoli, Piazza
Garibaldi n. 2, nonostante ella avesse manifestato e continuasse a manifestare
unintenzione contraria.
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Ebbene, il dato della visita al pronto soccorso, che pure non entrato nellimputazione per le ragioni chiarite, riacquister valore nella
fase delle indagini. Dovendo stabilire se il fatto giuridico sia effettivamente occorso, ed avendo il certificato medico rilasciato a Caia una
chiara pertinenza al riguardo, il pubblico ministero ne chieder la trasmissione al proprio ufficio e potr trarre le proprie conclusioni pro30
batorie in coerenza col suo contenuto .
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Su questi e su ulteriori problemi relativi a un caso analogo a quello appena indicato, si permetta di rinviare a G. CARLIZZI, Ragionamento giudiziario, cit., pp.
1201-1204.
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Nella penalistica italiana, il primo a richiamare in generale lattenzione su questo fenomeno, ritenuto entro certi limiti fisiologico, stato G. FIANDACA, Il diritto
penale tra legge e giudice, cit., p. 77.
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Esemplificazione
della suddetta
condizione
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Tipi di elementi
coinvolti nella
suddetta condizione
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Qui non possiamo soffermarci sulla questione, eminentemente dogmatica, relativa alla collocazione dei criteri di imputazione soggettiva nella sola dimensione
della colpevolezza (come ritiene la dottrina tradizionale) ovvero anche in quella della tipicit (come ritiene la dottrina pi recente). Sul punto, v., per tutti, M. DONINI,
Teoria del reato Una introduzione, Cedam, Padova, 1996, p. 272 ss.
33
Con particolare riguardo al tema del nesso di causalit, v. le penetranti riflessioni di O. DI GIOVINE, Probabilit statistica e probabilit logica nellaccertamento del
nesso di causalit, in Cass. pen., 2008, pp. 2151-2153.
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riamo ora lart. 575 c.p., che cos descrive il tipo dellomicidio doloso:
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Chiunque cagiona la morte di un uomo .
Ora, se, sulla base di quanto detto, non vi sono dubbi che il pubblico ministero pu trarre conclusioni direttamente riferite ai dati corrispondenti ai tipi del chiunque (Tizio), delluomo [ucciso] (Caio) e
dellazione [che cagiona la morte] (accoltellamento), lesatto contrario
vale per i dati selezionati in corrispondenza ai restanti elementi costitutivi del tipo dellomicidio: cagiona (nesso eziologico), morte (evento) e con coscienza e volont (dolo). In rerum natura non si presenta
nulla che sia percepibile come cagionare, morte e coscienza e volont.
Piuttosto, il pubblico ministero riceve da terzi informazioni su eventi
direttamente percepiti, i quali costituiscono i rappresentanti fenomenici degli stati o dei processi cui rimanda la designazione dei tipi (parziali) suddetti. Ad esempio, assumiamo che il tipo (parziale) della morte
rifletta il senso dellinterruzione totale e irreversibile dellattivit cerebrale. Ebbene, qui si pu dire al pi che, sullo schermo dellelettroencefalografo applicato a Caio dopo laccoltellamento, a un certo punto
comparve una linea continua. Ma nessuno potrebbe affermare di aver
35
direttamente percepito con i propri sensi il suddetto processo .
Ancora, dopo aver premesso che la morte cos accertata di Caio
occorsa subito dopo lemorragia provocata dallaccoltellamento compiuto da Tizio; che tale morte corrisponde al tipo di decesso che, secondo una legge scientifica collaudata, deriva con relativa frequenza
da condotte del tipo di quella di Tizio (probabilit statistica); che non
sono emersi ulteriori elementi probatori tali da far pensare a un decorso diverso da quello ipotizzabile secondo la suddetta legge di copertura (probabilit logica); si potrebbe concludere che tra laccoltellamento compiuto da Tizio e la morte di Caio vi un nesso eziologico. Ma anche un osservatore che avesse seguito tutte le fasi di questa
tragica vicenda non potrebbe dire di aver direttamente esperito il rea36
lizzarsi di tale nesso .
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34
Sorvoliamo sulla circostanza che tale disposizione non contiene (anche in rubrica) lavverbio volontariamente o una locuzione simile, e diamo per scontato
(sulla base di un confronto sistematico con lart. 589 c.p., relativo allomicidio colposo) che essa disciplina appunto il tipo dellomicidio doloso.
35
Sulla nozione di morte rilevante nellambito delle fattispecie di omicidio, v.
F. MANTOVANI, Diritto penale P.S., I Delitti contro la persona, Cedam, Padova,
1995, p. 74 ss. In termini generali, v. la documentata indagine di P. BECCHI, Morte
cerebrale, cit., p. 139 ss.
36
Sulla nozione criminalistica di nesso eziologico, v. le diverse impostazioni di
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O. DI GIOVINE, Probabilit statistica, cit., spec. pp. 2156, 2162, 2175 ss.; F. STELLA,
Giustizia e modernit La protezione dellinnocente e la tutela delle vittime, Giuffr,
3
Milano, 2003 , p. 221 ss. In giurisprudenza, v. la fondamentale SS.UU. 10.7.2002
(est. G. Canzio), in Foro it., 2002, coll. 601 ss.
37
Sulla nozione e sulle varie forme (intenzionale, diretto ecc.) di dolo in diritto
penale, v., per tutti, G. FIANDACA, E. MUSCO, Diritto penale P.G., cit., p. 305 ss.; F.
MANTOVANI, Diritto penale P.G., cit., p. 320 ss. In giurisprudenza, la quale tende
ad affrontare questi problemi, pi che in generale, con prevalente riguardo al tipo di
reato e ai profili probatori del caso giuridico in giudizio, v., tra le pi recenti, Cass.
sez. I, 17214/2008, CED 240002; Cass. sez. I, 27620/2007, CED 237022; Cass. sez.
VI, 18149/2005, CED 231343; Cass. sez. V, 6168/2005.
197
Ricadute di tale
condizione sulle
costruzioni
dogmatiche
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2.9. Alla luce di quanto detto, ipotizziamo che il pubblico ministero formuli infine la seguente imputazione, con la quale costituisce il
vero e proprio caso giuridico:
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3. Sentenza
3.1. In caso di positivo compimento, il giudizio del pubblico ministero formatosi allinizio e nello svolgimento delle indagini viene stabilmente espresso con la formulazione definitiva dellimputazione,
costitutiva del vero e proprio caso giuridico.
3) selezione dei
dati dellimputazione definitiva