Vi avevo promesso il dolceed eccomi qua. Chiamare panetteria una bakery inglese riduttivo; sono piuttosto delle boutique dei prodotti da forno, dove oltre al pane fresco si trovano torte salate e una gamma di dolci e pasticceria assortita il cui profumo farebbe interrompere lo sciopero della fame anche al pi ascetico dei santoni indiani. C solo limbarazzo della scelta! Qualche esempio? La strifle, la torta multistrato simile alla zuppa inglese, ma mooooolto pi succosa, pannosa e deliziosa! La Victoria sponge, (dedicata alla regina Vittoria) soffice e imbottita di marmellata o crema o panna o tutte e tre le cose! Troppo caloriche?! Prendete una carrot cake, che non arancione e sa di mandorleoppure un raspberry pudding; crema con lamponi, illusione di leggerezza! Whats for pudding? la tipica domanda del bambino che chiede che cosa c per dolce. Pudding infatti il dolce tipico. Provate lo Sticky Toffee Pudding e capirete cosa intendo Altri dolci sono: cheesecake (un classico che non delude e che l in versione originale!), fruit cake, shortbread (biscotti al burro), apples crumble (mele al forno ricoperte di frolla dallaspetto orrido ma dal sapore celestiale, soprattutto quando servito con gelato alla crema!), chocolate chips cookies (biscotti con pezzi di cioccolato), le colorate cupcakes (non ne mangiano cos tante, ma te le tirano talmente dietro che evitarle pressoch impossibile), e scones, panini dolci farciti con marmellata di fragole e clotted cream, una panna molto densa e spalmabile; deliziosi e ad alto rischio di dipendenza al primo boccone Sono immancabili per accompagnare un autentico cream tea, un afternoon tea, con un velo di latte, please! In tutta la Gran Bretagna, il t tra le bevande pi consumate, forse addirittura supera lacqua e la birra, e non strano, perci, trovarlo nei negozi di souvenir accanto alle cartoline! You drink coffee and I drink tea, my dear Cos Sting si rivolge agli americani allinizio della sua canzone Englishman in New York, mettendo subito in chiaro che lui,
da bravo suddito di sua maest britannica, preferisce il decotto di
foglioline aromatiche allinfuso di caff macinato, e considerando che negli Stati Uniti non sono certo famosi per la bont del loro famigerato brodino al gusto blando di caff, non si pu proprio biasimare lex cantante dei Police. E allora anche voi se andate in Inghilterra, e non potete aspettarvi un caff come quello che trovereste a Napoli, provate a capire cosa rende il t una bevanda cos popolare per gli inglesi. Accomodatevi in una delle tante accoglienti sale da t, luogo perfetto dove trovare unatmosfera tea-time daltri tempi, sorseggiare pi di sedici variet diverse di t, gustare deliziose specialit come dolci e marmellate fatte in casa e dove il vostro momento di relax sar sottolineato dalle note di un pianista. Il t un gran rito che devi rispettar: sono le parole iniziali di una canzoncina tormentone che faceva parte di una rclame (del 1987) di una nota marca di t inglese. I ritmi frenetici a cui sono sottoposti gli inglesi impediscono spesso di potersi rilassare con quello che il vero rito del t delle cinquee lo bevono praticamente a qualsiasi ora del giorno e della sera e ce n per tutti i gusti, fragranze e intensitaffumicato, speziato, leggero e dorato o forte e profumato. Vi consiglio il t bianco al melograno. Mentre in Italia la pausa pranzo abbastanza unistituzione ed costume alzarsi dalla scrivania e pranzare altrove e in compagnia, a Londra invece una grandissima percentuale di lavoratori, ahim, pranza alla scrivania, davanti al computer, magari con le cuffie. Viva la socialit, eh? Gli inglesi vanno sempre di fretta e spesso mangiano fuori, riscaldano piatti pronti del supermercato, si accontentano di uno snack o un
pezzo di torta. Ovunque si sente ordinare un Latte-to-go, please.
LEspresso di Costa Coffee il migliore, se dovete scegliere dove andarvi a sedere per gustarvi lamata tazzina di caff allItaliana. E se chiedete tap water (acqua di rubinetto), vi daranno tranquillamente da bere tutta lacqua che volete (che spesso si trova gi disponibile allinterno di grosse caraffe di vetro, a disposizione di tutti). Vittima anchio del fascino del confortante locale americano dal logo verde e dagli ampi divani, Starbucks, mi ci rifugio spesso, quindi, dovendo consumare qualcosa, invece di un sano t verde scelgo uno dei loro beveroni bollenti. Tra i miei preferiti il frappuccino e il Caf Mocha. La tazza in cui li servono quando ti siedi di ceramica, se invece scegli il take away hai quelle meravigliose tazzone di carta che diventano un accessorio simbolico di giovani globalizzati in pi scaldano le mani. Trovare sulla propria tazza di cartone il proprio nome storpiato cambia radicalmente il mood della giornata regalandoti un sorriso. Ma c di pi. Dietro la creativit dei dipendenti di Starbucks c una grandissima operazione di marketing. Tra i pi giovani scatta lirresistibile tentazione di scattare una foto e pubblicarla sui social, facendo inevitabilmente accrescere la popolarit del marchio e spingendo gli altri a desiderare la stessa cosa. Ed in effetti funziona, quale turista non ha approfittato di una sosta nella celebre caffetteria solo per tenere in mano un caff con il proprio nome scritto male? Le catene di coffee shop sono numerose, i loro loghi visibilissimi. Da Eat, Nero, Pret Manger, Coffee Republic ci si ferma per grosse mugs di caff, latte, shakerati di
GIUGNO/LUGLIO 2015
VACANZE... INGLESI
N. 120
vari gusti e tipi, un pimms (esclusivamente estiva, questa bevanda a
base di frutta, fragola di solito, menta e cetriolo va per la maggiore quando le temperature superano i 18 gradi o semplicemente quando arriva giugno), uno smoothie (sono diventata unesperta a fare smoothies: banane surgelate, che li rendono pi cremosi e freddissimi da subito, frutta tropicale o berries, latte di mandorla e un goccio di sciroppo dagave), un muffin o un sandwich al cetriolo o formaggio e prosciutto, o gamberetti e salmone. Il cibo spesso disposto come al supermercato, su ripiani per facilitare lo stile grab and go, afferra e vai. Volendo, nulla vieta di sedersi e godersi un pasto stile slow-food. Nelle librerie, come Waterstoons o Borders e in alcuni cinema, le stesse catene offrono spazi con poltrone comode dove praticare il chil-
ling: seduti con una bibita a chiacchierare, leggere o usare il pc.
La ristorazione nei musei e nelle gallerie quasi sempre eccellente. A pranzo, la scelta su cosa mangiare ampissima e, se vero che il sandwich impacchettato (il sandwich risale ad una tradizione settecentesca) va ancora per la maggiore anche vero che tutti i take away sono dotati di meravigliose monoporzioni di frutta, insalate e pasti sani e sostanziosi. LInghilterra ha cambiato la mia percezione di frutta secca e noci spostandola da cibo da scoiattoli a snack accettabile e tutto sommato pi salutare di tanti altri. Per secoli, gli inglesi non hanno avuto una cucina degna di questo nome n ci tenevano; consideravano la buona tavola un vizio da popoli rammolliti, come i mangiarane, ovvero i francesi, e i loro pittoreschi cugini meridionali, noi ita-
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liani, altrimenti detti macaroni. Le
cose sono cambiate solo negli ultimi ventanni, in particolare durante il lungo boom economico degli anni del blairismo, che ha trasformato lInghilterra, e Londra in particolar modo, in una rutilante fiera delle vanit. I soldi, lafflusso di un gran numero di stranieri raffinati, e la decisione di abbracciare il multiculturalismo tout court, dunque anche a tavola, hanno influenzato ogni ambito del quotidiano, compreso il modo di nutrirsi. From zero to hero, da zero al massimo, verrebbe la tentazione di ironizzare. Ma si sorride con benevolenza. Sia perch consolante scoprire che gli inglesi si sono infine un po rammolliti anche loro (che bello scoprire che in fondo sono umani come noi!) sia perch il risultato, per quanto leggermente comico, che in U.K. si mangia meglio. Marianna Luce