Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Si tratta della trascrizione di una conferenza tenuta al Convegno dal titolo: Ospitalit e accoglienza, nel mese di
maggio del 2015, nella sala Teresiana dellUniversit di Pavia. Il contesto delliniziativa spiega il carattere sintetico e
divulgativo del tema.
2
Cfr., d esempio: AA.VV., Liberaci dal male. Male e vie di liberazione nelle religioni, ed. Emi, Bologna 1983;C.
Impera, Il significato della vita e della morte. Unanalisi critica dei pi importanti testi ind, ed. Guaraldi, Rimini
1995; G. Rizzardi, Lislm: il linguaggio della morale e della spiritualit, ed. Glossa, Milano2007, 65-96.
3
Cfr., G. Rizzardi, Luomo interroga se stesso,ed. Pime, Pavia 012, 19-46.
A-Rz, Guida del medico nomande del deserto. Precetti di medicina ecologica del IX secolo,edizioni di red./studio
redazionale, Como 1980.
Per uninformazione in merito, cfr., G. Rizzardi, Luomo interroga se stesso, cit., 19-36.
Cfr., G. Rizzardi, Luomo interroga, cit., 143-162.
modulazioni del tema, che non sono tutte rettamente giustificabili dentro il sistema
sebbene siano derivate dallo stesso. Nominiamo alcune forme.
a)La concezione sistemica della salute convergente attorno al concetto di energia: la
via del nirmnakaja tibetano.
Questa teoria gi dellayurveda condivisa dalla medicina cinese e tibetana nonch
dalla corrente contemporanea della New Age; essa parte dal principio dello stretto
rapporto tra macrocosmo e microcosmo; il macrocosmo si specchia nel micro-cosmo
che il corpo delluomo. C uno scambio di energia ed una correlazione permanente
che consente che lenergia cosmica venga partecipata allo spirito delluomo; nella
misura in cui luomo sa e vuole parteciparne trova la sua salute e la sua energia
positiva vitale. Questa energia che viene detta diversamente nelle culture (prana
nellinduismo, chi nella cultura cinese, ka nella cultura egiziana, oceano dellessere
nella cultura yogica) determina unequilibrio energetico grazie allo scambio e la
perfetta armonia tra elementi cosmici e corporei, dalla quale deriva la salutebenessere. Qui sta il fondamento dellecologia, secondo il quale la salute-benessere
una, cio simultaneamente del cosmo e del corpo e di conseguenza il benessere
cosmico fondante il benessere corporeo. Qui sta anche il fondamento del potere
terapeutico della natura come la grande guaritrice, professato dallAyurveda,
riflettuto e ripreso con un corredo culturale aggiornato da parte della New Age. Qui
sta il fondamento dellomeopatia come medicina alternativa (il simile guarisce il
simile), dello shiatzu, della pranoterapia, della cromoterapia, della fitoterapia, della
riflessologia e di altre tecniche terapeutiche. Al di sopra di tutte queste tecniche va
collocato lo yoga, la meditazione trascendentale, la meditazione zen, il training
autogeno, fondate sul principio che la mente ha un potere capace di ristabilire
lequilibrio determinato dalla stato disarmonico della malattia, in quanto capace di
riconciliare luomo con il cosmo.
b)La concezione psichica e mentale della salute derivante dalla potenza
incontrollabile della mente: il sambhoga Kya.
Nella letteratura dellAyurveda si sostiene il principio che tutto ha origine dalla mente
e le stesse cellule del corpo, dotate di intelligenza, collaborano a far crescere il potere
della mente. Questo principio suppone la visione del corpo come campo di energia
interagente con lenergia della mente, la quale, a sua volta, pu attingere la sua
energia dall infinito spirituale. Naturalmente la mente necessita di essere attivata
grazie alla meditazione, lo yoga, la preghiera; queste pratiche non producono sono
direttamente salute, ma aiutano il soggetto umano a percepire consapevolmente il
senso del vivere nellOrdine, ad infondere il coraggio di esistere per non essere
sopraffatti dal male-malessere.
c)La concezione animica, medianica della salute. Il dharma kya: la via dharmica
della visione tibetana
La malattia viene collegata con disturbi psichici, con la possessione di spiriti e di
demoni, ragion per cui la guarigione non avviene attraverso la forza della propria
mente ma attraverso lesorcismo, la recita dei mantra e le tecniche ipnotiche. Le
pratiche magico-spiritiche dellAtharva veda sono passate nellAyurveda e diffuse in
seguito in tutto il Tibet. Il concetto di malattia che presiede a questa terapia che essa
sia un blocco energetico, causato da forze occulte, soprattutto nel caso di malattie
psichiche, vinte da un medium che riesce a cacciare le forze malvagie individuate
attraverso laura che circonda il corpo.
d)La concezione totalmente spirituale della malattia e della salute:la conquista della
buddhit come sanazione sicura
La salute collegata con la ritualit di carattere religioso, alla quale (come al rito del
sacrificio) si attribuisce una forza straordinaria in ordine alla vita. Vi sono anzitutto
riti di de-contaminazione, fatti di abluzioni e bagni rituali; poi riti di purificazione
con la confessione, vomito dei peccati, esorcismi o sedute di de-possessione del
maligno; seguono riti di santificazione mediante la vestizione di abiti puri; si
aggiungono riti di protezione con il crocifisso, le candele, linvocazione della milizia
celeste; infine riti di liberazione psichica con danze, digiuni, astinenze e riti di
captazione del divino con la trance o la morte sacramentale (estasi). Dunque una
totale metamorfosi, una vera nuova nascita, che non si limita a produrre un processo
dinamico di cambiamento ma una trasformazione metafisica, una sorta di liberazione
dal tempo, spazio, condizionamenti per entrare in un mondo della buddhit. Come si
pu vedere alla fine il sistema originario si inquina obbedendo ad alcune istanze di
carattere popolare; il passaggio dalla questione di senso alla prassi evidenzia un
abbassamento di tono alla ricerca di modalit pratiche ordinate al fine.7
A modo di conclusione
1. Il senso della storia del tema
Lorizzonte dentro il quale le religioni e le culture religiose si sono interessate
alluomo nellesperienza della dolore-malessere principalmente quello della cura e
7
Un piccolo saggio di introduzione alle tecniche della terapia vedica: Tomio Hirai, Meditazione zen come terapia,
edizioni di red./studio redazionale, Como1984.
ovvero nella denuncia della mancata buona relazione delluomo con il cosmo e la
socialit (cultura vedica). Qui nasce la motivazione delleducazione allosservanza
delle regole della vita da parte delle religioni, lette e rivisitate come comandamenti
di Dio.
2. La memoria storica d pensare
La questione che il tema evocato storicamente sollecita non in s ma nella sua
modalit di pluralit di interrogazioni e di risposte : che cos la malattia e da quale
parte viene la risposta di senso? A livello antropologico, etico e religioso?
Siamo consapevoli che lesperienza della malattia oggi si profondamente
trasformata; il termine malattia quasi interamente scomparso dal linguaggio
culturale e scientifico, superando il concetto di corporeit come fisicit ed acquisendo
il concetto di organismo fisico o meglio di vita biologica, volendo salvare da una
parte lintegrit delluomo e dallaltra la sua dignit antropologica. Da questo punto
di vista la scienza medica, che si aperta verso la totalit della condizione fisica
delluomo e che ha acquisito una conoscenza profonda del tutto e delle parti
dellorganismo umano, accresce il suo potere sul malato fino al punto di espropriarlo
dalla gestione della sua malattia e di limitare lesercizio della sua libert rispetto ad
essa. Accanto al potere della medicina sul malato si sviluppato parimenti il peso che
la malattia esercita sulla coscienza del soggetto; il pensiero della salute e della
minaccia della malattia lo prende al punto di affidarsi a qualsiasi forma di
prevenzione ed allabuso degli stessi medicinali. Questa trasformazione in atto
rispetto allesperienza della malattia mette in crisi non solo i processi terapeutici
tradizionali ma anche quelli orientati a giustificare e a significare lesperienza della
sofferenza.
Laltro aspetto del problema: chi legittimamente candidato a sviluppare in questo
nuovo contesto la questione di senso? Pesa sulla questione una tradizione di
ispirazione ingombrante , quella rappresentata da una letteratura ascetica e devota che
ha elevato il valore della malattia e del malessere ai fini salutari, redentivi. Come
gi detto, qualsiasi nesso tra peccato e sofferenza colloca questultima in una
dimensione penitenziale. Alcune forme pastorali che hanno reso amabile il
conferimento dellolio santo celebrato comunitariamente lontano dalla malattia grave
non fanno che isolare il malato dalla sua angoscia e solitudine, soprattutto se questa si
trasforma alla fine in un pasto gioioso. E dunque la questione merita un ripensamento
sia a livello morale che teologico, il quale non pu contare sul patrimonio biblico,
limitato e debitore alla cultura epocale. Il rischio quello di affidare unicamente alle
Per una conoscenza dello status quaestionis del tema in ambito morale e teologico rimando a: G. Angelini, La
malattia, un tempo per volere. Saggio di filosofia morale, ed.Vita e Pensiero, Milano 2000.