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sesto (vi)

cielo di mercurio, spiriti attivi per la gloria terrena


come tutti gli altri sesti un canto politico. c una rivisitazione della storia dellimpero romano, a
partire da romolo e remo fino a carlo magno. molto importante la figura di giustiniano, che ha
meriti importanti: ha dato ordine allimpero grazie al corpus iuris civilis, una raccolta di leggi, ha
unito per la religione (eresia monofisita), ha cercato di ricostruire il vecchio impero romano. il
canto un unico discorso diretto di giustiniano. invettiva contro guelfi e ghibellini, causa dei mali
del mondo: i primi rifiutano laquila romana (sacro romano impero), i secondi la sfruttano per
scopi politici.
ricorrenti riferimenti al simbolo dellaquila romana.
decimo (x)
cielo del sole, spiriti sapienti
ascesa del sole; dodici spiriti, brillanti e disposti in maniera circolare danzano e cantano intorno
a dante e beatrice. quando si fermano, una di loro (s tommaso) gli descrive il cielo e le altre
anime, tutti sapienti.
undicesimo e dodicesimo sono due canti gemelli (chiasmo);
nel primo s. tommaso (domenicano) parla di s.francesco e critica i domenicani
nel secondo s.bonaventura (francescano) parla di s.domenico e critica i francescani
esigenza di rifondare la chiesa e combattere contro i nemici interni (corruzione vs povert di
francesco) e contro i nemici esterni (eretici vs domenico)
undicesimo (xi)
cielo del sole, spiriti sapienti
invettiva di dante verso gli uomini che si affannano per la gloria o i beni terreni, non pensando
alla propria gloria celeste.
panegirico di san francesco, ne viene raccontata la vita, dallincontro con la povert alla
santificazione. matrimonio fra san francesco e povert.
critica allordine dei domenicani, hanno lasciato la strada di domenico, i cui esponenti non sono
pi testimoni di una vita santa, cercando beni terreni.
dodicesimo (xii)
cielo del sole, spiriti sapienti
panegirico di s domenico, ne viene raccontata la vita e la lotta contro le eresie. matrimonio fra
domenico e la fede.
critica allordine dei francescani, battaglie interne fra chi vuole inasprire e ammorbidire la regola
di francesco, sbalgiando.
diciassettesimo (xvii)
cielo di marte, spiriti combattenti per la fede
troviamo cacciaguida, avo di dante e combattente nella seconda crociata, dove mor.
dante vuole fare chiarezza sulle profezie ricevute nel corso del viaggio e vuol sapere notizie
sulla sua vita futura. cacciaguida precisa che gli eventi sulla terra, pur essendo presenti in dio,

dipendono dallarbitrio umano. gli rivela quindi che sar esiliato, a causa di personaggi
ecclesiastici corrotti. parte unanalisi dellesilio, rimarcando lingiustizia dellla condanna, la
miseria del pellegrinaggio, le umiliazioni del cercare protezioni e aiuti e dover lasciare la patria.
lo consola per parlandogli di cangrande della scala, uno dei suoi ospitanti, descrivendolo come
un grande uomo, capace di grandi imprese e dotato di molte virt (panegirico di cangrande).
dante non sa se rivelare le verit apprese nel suo viaggio, perch molte di queste potrebbero
risultare sgradevoli e teme di non ottenere la fama di poeta e non essere ricordato nei poster.
cacciaguida lo tranquillizza e gli dice di trascrivere tutto ci che ha visto senza timore, perch
verit sacra di cui egli sar portatore, e avranno una funzione redentrice, colpendo proprio i
rappresentanti pi alti della societ decaduta dellepoca.
trentatreesimo (xxxiii)
empireo, spiriti beati
preghiera di san bernardo alla madonna, invocata come pi alta e umile di tutte le creature, che
ha nobilitato la natura umana e ha spinto dio a incarnarsi nellumano. la invoca per far si che lei
interceda per dante e gli consenta di andare presso dio e quindi la visione finale. tutti i santi
sono uniti nellinvocazione, beatrice prima fra tutti. maria accoglie la preghiera, e la rivolge alla
luce di dio, nella quale solo lei pu addentrarsi. dante si avvicina al compiimento dei suoi
desideri, e rivolge quindi lo sguardo verso dio. descrivere la visione impossibile a parole, e
della visione non rimane il ricordo ma solo la forte impressione provata. fissando lo sguardo di
dio dante vede nella mente divina tutto luniverso, legato in volume sostanze accidenti e tutti i
loro rapporti uniti insieme, scorde lessenza divina. non riesce a ricordare nemmeno questo
evento. mantiene lo sguardo fisso nella luce divina, tutto il bene possibile l raccolto.
allinterno della luce divina crede di vedere tre cerchi di colore diverso ma ugualmente luminosi
e grandi; la trinit non devessere compresa perch si comprende da se.
grazie ad unultima folgorazione, dante riesce a comprendere anche lincarnazione dellumano
del divino.

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