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F = P/R
S = 1cm2
V= F/A
A
1cm
B
Tempo = 1 s
Secondo la legge della continuit, in un sistema di tubi a sezione diversa, il flusso deve
essere costante in qualsiasi sezione totale, indipendentemente dalla sezione del singolo
tubo. Questo comporta variazioni della velocit in funzione della sezione trasversa.
S = 1cm2
F2
F1
1cm/s
F1 = 1cm3/s
V1 = 1cm3/s / 1cm2
V1 = 1cm/s
S = 0.25 cm2
4 cm/s
F2 = 1cm3/s
V2 = 1cm3/s /0.25 cm2
V2 = 4cm/s
A
F
S1
S2
S3
In B la sezione trasversa
attraversata dal flusso la somma di
Numero vasi
Letto vascolare
Volume totale
PRINCIPIO di BERNOULLI
PT1
Pl1
PT2 Pl2
B
Pl3
PT3
ET = Es + Ed
Es = Pl
Ed = Ec = 1/2 v2
Nella sezione del condotto a diametro minore (B), la velocit lineare v, e
pertanto la componente dinamica dellenergia v2, maggiore rispetto a
quella delle sezioni con diametro maggiore (A, C).
Se lenergia totale ET, rimane costante lungo il condotto (PT1 = PT2 =
PT3) nella sezione B, laumento di Ed comporta una riduzione della Pl
rispetto alle sezioni A e C (Pl2 < Pl1= Pl3).
Quale interesse?
LEGGE DI HAGEN-POISEUILLE
= P/R si ricava:
R = 8
l / r4
F = Pr4 / 8l
R = 8
l / r4
Moto laminare
Moto turbolento
Esperimento
P
V = r2
V*A = F = r2* r2 = r4
R = 8
l / r4
Flusso
Flusso laminare
FP
Flusso turbolento
F P
Velocit critica
Velocit di scorrimento
V = F/A
NR = r v /
NR una costante adimensionale detta numero di Reynolds.
Per un liquido che scorre in un condotto cilindrico:
si ha moto laminare per NR < 1000 e moto turbolento per NR > 2000
Laumento della velocit di scorrimento v, al di sopra di una certa velocit
critica vc laumento del raggio r o la diminuzioni della viscosit
determinano aumenti di NR con conseguente turbolenza.
In due condotti in cui scorre lo stesso liquido, in uno con moto laminare e
nellaltro con moto turbolento, per lo stesso incremento di P laumento di
flusso, F, maggiore nel primo che nel secondo caso. Infatti nel moto
laminare F P, mentre nel moto turbolento F P a causa dei vortici
che dissipano una maggior quota di energia negli urti tra le molecole di
liquido.
Moto turbolento
Moto laminare
NR = r v /
A
F1
C
B
r, v
NR < 1000
r<, v>
r, v>
F2 = F1
PRINCIPIO di BERNOULLI
PT1
Pl1
PT2 Pl2
B
Pl3
PT3
ET = Es + Ed
Es = Pl
Ed = Ec = 1/2 v2
Nella sezione del condotto a diametro minore (B), la velocit lineare v, e
pertanto la componente dinamica dellenergia v2, maggiore rispetto a
quella delle sezioni con diametro maggiore (A, C).
Se lenergia totale ET, rimane costante lungo il condotto (PT1 = PT2 =
PT3) nella sezione B, laumento di Ed comporta una riduzione della Pl
rispetto alle sezioni A e C (Pl2 < Pl1= Pl3).
Si ha moto turbolento:
Nel primo tratto dellaorta durante la fase di eiezione rapida e
per aumenti della gittata cardiaca (esercizio fisico). Laumento di
gittata cardiaca determina infatti un aumento della velocit.
Per stenosi di un vaso, a valle della stenosi.
Nellanemia, dove si verifica la riduzione della viscosit per
diminuzione dellHt, e laumento di v per aumento di gittata
cardiaca.
R = 8
l / r4
VISCOSITA
Lamina in movimento
F Velocit di scorrimento
x
v
lamine, G = v/x
v = differenza velocit tra le due
lamine
x = distanza tra le due lamine
Superficie solida
10
Viscosit, centopoise
9
8
7
6
5
Viscosit sangue normale
4
3
Viscosit plasma
2
1
Viscosit acqua
10
20
30
40
50
Ematocrito
60
70
Laumento di (per
esempio nella policitemia)
determina un aumento
della resistenza al flusso,
con conseguente aumento
del lavoro cardiaco.
Viceversa nelle anemie la
tende a ridursi
FLUSSO
Pressione frontale
Pressione a valle
Attrito viscoso
vA > vB
vB
I globuli rossi dispersi in un fluido, che scorre con moto laminare a velocit
sufficientemente elevata, sono spinti verso lasse centrale del vaso, dove la
velocit di scorrimento maggiore (accumulo assiale).
Velocit migrazione globulo rosso proporzionale al gradiente di velocit V/
X.
Gradiente di velocit diminuisce dalla periferia verso il centro del vaso,
determinando accumulo dei globuli rossi al centro del vaso.
Per accumulo assiale la viscosit relativa del sangue maggiore al centro del
vaso (elevato ematocrito) e minore alla periferia. La viscosit media risulta
cos inferiore a quella attesa dal valore dellematocrito.
Viscosit, centipoise
4
3
Capillari
Arteriole
2
1
100
6 m
200
300
400
500
Diametro vaso, m
velocit
(riduzione di attrito
tangenziale) aumenta la tendenza
dei globuli rossi ad accumularsi
nelle lamine assiali.
velocit
(aggregazione
globuli rossi, forma a rouleaux o
pila di monete).
Aggregazione a basse velocit di
flusso dipende dalla concentrazione
nel plasma del fibrinogeno.
Nelle condizioni di stasi circolatoria:
resistenza al flusso.
R2
R3
F
Pi
Rt = R1+R2+R3
Pu
La caduta di pressione
attraverso lintero sistema,
DP (Pi-Pu), la somma delle
cadute di pressione
attraverso ogni resistenza.
Il flusso F, in condizioni di
equilibrio, uguale in tutti i
condotti, per cui la
resistenza totale risulta
dalla somma delle singole
resistenze.
Pi
R1
F1
R2
F2
R3
F3
La caduta di pressione,
DP (Pi-Po), uguale in
tutti i condotti.
In condizioni di
Puequilibrio, il flusso F la
somma dei flussi
attraverso i singoli
elementi, per cui si
sommano le conduttanze
1/R. Risulta quindi che la
resistenza totale
minore di ogni singola
resistenza.
Numero vasi
Letto vascolare
Volume totale
Caduta P
58 mmHg
Caduta P
20 mmHg
Pressione, mmHg
100
Normale
Costrizione arteriolare
Dilatazione artteriolare
50
Arterie
Arteriole
Capillari
Vene
Atrio Ds
LEGGE DI LAPLACE
In contenitori (organi cavi, vasi), con parete distensibile, il
riempimento deforma la parete, che sviluppa una tensione in
risposta allallungamento.
Secondo la LEGGE DI LAPLACE, la tensione parietale, T, dipende
dalla pressione transmurale, Ptm, dallo spessore della parete, d e
dal raggio del contenitore, r secondo lequazione:
T = Ptm.r/d
Pe
Pi
LEGGE DI LAPLACE
T
Tensione parietale:
forza distendente
(Ptm.r)/d
Pressione transmurale
forza che tende a
dilatare il vaso
Vaso
r
T
P
T
T
d
T
Porzione della parete del
vaso vista dallinterno
Legge di La Place
P = 2T*d/r
T= P*r/2d
T
P = T*d/r
T ( ) = P*r ( )
P
r
T = P*r/d
T (2 ) = P(1 )*r (3 )
2
T>
P
1
Capillari
Vene, Arterie aneurisma
T ( 2 ) = P ( 1 )*r ( 3)
T
P
r
Pressione critica di chiusura
P = .g.h
P1=P0-gh
h1<0
Livello 1
h2>0
Livello riferimento 0
Livello 2
P1=P0+gh
P0
-gh
-h
Piano di indifferenza idrostatica
0
+h
+gh
Cervello
100 mmHg
PI inizio
cuore
10 mmHg
10 mmHg
PI fine
0 mmHg
ALTO
80 40 mmHg = 40
PI
10 40 mmHg = - 30
cuore
0 + 0 mmHG = 0
80 + 90 mmHg = 170
10 + 90 mmHg = 100
BASSO
-rgh
-h
+h
+rgh
<
Tubo rigido
Tubo elastico
>
<
Pc
P
Nei tubi elastici (vasi) la relazione P/F non lineare, esiste un valore
minimo di P = Pc (pressione critica di chiusura), al di sotto della quale
il vaso tende a chiudersi. Quando il vaso aperto, laumento di P
determina un aumento di flusso maggiore rispetto ad un vaso rigido
dello stesso diametro, perch le pareti del vaso si distendono con
conseguente riduzione della resistenza al flusso.
Pc
P
La relazione P/F diversa nei vasi di tipo passivo e reattivo.
Nei vasi di tipo passivo, (esempio, vasi polmonari) il flusso F aumenta
allaumentare della P con landamento tipico dei vasi elastici.
Nei vasi di tipo reattivo (esempio, vasi renali) F dopo un iniziale
aumento, provocato dall aumento di P, tende a rimanere costante. In
questo caso infatti, il vaso reagisce costringendosi. La conseguente
riduzione di diametro incrementa la resistenza, mantenendo il flusso
costante.
GC
VASI
RESISTENZA
Sito produzione
energia P
CUORE
VASI
SCAMBIO
RV
VERSANTE
VENOSO
Sito di
massima
dissipazione
energia P
Sito di
scambio
tra Lp e Li
Effetto mantice:
Aorta e arterie
maggiori
Sistema ad alta
pressione
Sistema a bassa
pressione
Prestazioni variabili
pompa cardiaca:
Ventricolo
Capacit variabile:
Vene e polmone
Scambiatore:
Capillari
Resistenza variabile:
Arteriole
Pressione sistolica
Pressione pulsatoria
120
Pressione media
20
Circolazione
sistemica
Elevata resistenza
Elevata Pa
Vene polmonari
Venule
Capillari
Arteriole
Arterie polmonari
Vene cave
Grosse vene
Venule
Arteriole
40
Piccole arterie
Pressione diastolica
Grosse arterie
60
Capillari
80
Piccole vene
Massima R al flusso
Massima caduta P
Aorta
Pressione, mmHg
100
Circolazione polmonare
Bassa resistenza
Bassa Pa
100 mmHg
5 R
0 mmHg
5 R
10 R
75 mmHg
5 R
0 mmHg
0 R
10 R
100 mmHg
10 R
0 R
0 mmHg
RIEPILOGO
VELOCITA DI FLUSSO:Dipendenza dalla sezione trasversa
Cambiamenti di velocit nelle diverse sezioni del sistema
circolatorio
RELAZIONE PRESSIONE VELOCITA:
Principio di Bernoulli
DEFINIZIONE DI FLUSSO LAMINARE E TURBOLENTO:
Numero di Reynolds e passaggio dal flusso laminare al turbolento
EQUAZIONE DI POISEUILLE:
Fattori che determinano la resistenza al flusso
Importanza del raggio del vaso
VISCOSITA DEL SANGUE:
Dipendenza dallematocrito
Variazioni della viscosit con la velocit e il diametro del vaso
COME LE RESISTENZE IN SERIE E IN PARALLELO
DETERMINANO LA RESISTENZA TOTALE AL FLUSSO
DISTRIBUZIONE
CIRCOLATORIO
DELLE
RESISTENZE
NEL
SISTEMA
Per il flusso di sangue nei vasi valgono le leggi dellemodinamica, per cui il
flusso dipende dalla pressione di propulsione diviso la resistenza.
In vasi a sezioni diverse la velocit di flusso aumenta con la diminuzione del
diametro del vaso
Secondo la Legge di Hagen-Poiseuillle la resistenza al flusso direttamente
proporzionale alla viscosit del liquido e alla lunghezza del vaso e
inversamente proporzionale alla 4a potenza del raggio.
Anche se lapplicazione di questa legge al flusso ematico limitata, essa
spiega comunque il perch della localizzazione della resistenza principale al
flusso nelle arteriole.
Il flusso laminare diventa turbolento quando il Numero di Reynolds supera il
valore critico di 2000
La viscosit del sangue aumenta al diminuire della velocit del sangue per
formazione di aggregati di globuli rossi.
Nei vasi sanguigni di diametro inferiore a 300 si ha una netta diminuzione
della viscosit per effetto Fahraeus-Lindqvist (accumulo assiale dei globuli
rossi).