RELATORE
Dott. Claudio Russo
CANDIDATO
Salerno Andrea
MATR. 147695
II
INDICE
Introduzione ..................................................................................................................... 1
Capitolo Primo: Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) .................................... 2
1.1
Definizione .......................................................................................................... 2
1.2
Epidemiologia ..................................................................................................... 4
1.3
Eziologia ............................................................................................................. 7
1.4
Patogenesi ....................................................................................................... 13
1.5
1.6
Fisiopatologia ................................................................................................... 21
1.7
Diagnosi ........................................................................................................... 23
1.7.1
1.7.2
1.8
1.9
Riacutizzazioni ................................................................................................. 31
2.1.1
Broncodilatatori .......................................................................................... 32
2.1.2
2.1.3
2.1.4
2.2
2.3
2.4
2.5
2.6
III
3.1.1
3.1.2
3.1.3
Follow-up ................................................................................................... 63
3.1
3.2
3.2.1
3.2.2
Conclusioni ................................................................................................................... 76
Bibliografia .................................................................................................................... 78
IV
Introduzione
Linvecchiamento della popolazione italiana un fenomeno noto ed legato a numerosi
problemi dal punto di vista sanitario, accompagnato da una maggiore frequenza di
patologie
croniche
ad
unelevata
incidenza
di
malattie
invalidanti.
la
patologia
definizione
alla
classificazione),
il
trattamento
Capitolo Primo
Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
1.1 DEFINIZIONE
La Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) o Chronic obstructive pulmonary
disease (COPD) secondo le linee guida GOLD definita come una malattia comune,
prevenibile e trattabile, che caratterizzata da una persistente ostruzione bronchiale
che solitamente evolutiva e associata ad una aumentata risposta infiammatoria
cronica delle vie aeree e del polmone a particelle nocive o gas. Le riacutizzazioni e la
presenza di comorbidit contribuiscono alla gravit complessiva del quadro clinico nel
singolo paziente.[1]
Nella definizione di ERS e ATS la BPCO uno stato di malattia prevenibile e curabile
caratterizzata da limitazione del flusso aereo che non completamente reversibile . La
limitazione al flusso generalmente progressiva e associata ad un risposta
infiammatoria anomala dei polmoni a particelle nocive o gas, principalmente causato dal
fumo di sigaretta. Sebbene la BPCO colpisce i polmoni, produce anche conseguenze
sistemiche significative.[2]
Caratteristica della BPCO la cronica ostruzione bronchiale causata in parte dalla
bronchiolite ostruttiva (alterazioni a carico delle piccole vie aeree) e in parte dall
enfisema (distruzione del parenchima). Queste condizioni
possono manifestarsi
la bronchite cronica,
enfisema e asma mostrato nella Figura 1. Bisogna specificare che i pazienti con
segni di bronchite cronica o di enfisema ma senza ostruzione al flusso aereo hanno una
2
di queste patologie o entrambe ma non la COPD. Quasi tutti i pazienti con COPD ha
segni sia di bronchite cronica che di enfisema. I pazienti affetti da asma caratterizzato
da un'incompleta reversibilit dell'ostruzione bronchiale sono considerati affetti da una
specifica forma di COPD (Negli USA chiamata bronchite asmatica o COPD asmatica),
in quanto
1.2 EPIDEMIOLOGIA
Mortalit
A livello mondiale sono presenti notevoli differenze tra i tassi di mortalit per BPCO dei
vari paesi a causa della diversa distribuzione alluso del tabacco e degli altri principali
fattori di rischio. Nel 2012 secondo lOMS in tutto il mondo sono morte circa 3.1 milioni
di persone per BPCO ovvero il 6% di tutte le morti di quellanno, attestandosi al terzo
posto dietro le patologie cardiache ischemiche e lo Stroke (ictus). Pi del 90% delle
morti si presentano nei paesi a basso e medio reddito. La patologia colpisce ora gli
uomini e le donne quasi equamente, dovuto in parte ad un aumento dell'uso di tabacco
tra le donne ed in particolare nei paesi ad alto reddito.[4] Negli Stati Uniti si stima che
nel 1994 16 milioni di persone fossero affette da BPCO in aumento del 60% rispetto al
1982. Gi nel 1993, la BPCO stata la quarta causa di mortalit: pi del doppio del
1979. La frequenza di mortalit della BPCO standardizzata per l'et aumentata quasi
del 50% dal 1979 al 1993 (dal 14 al 20%), la mortalit complessiva si ridotta all'11% e
i decessi per cause cardiovascolari sono diminuiti. I dati mostrano che contrariamente
alla mortalit cardiovascolare quella
Prevalenza
Nei paesi sviluppati i dati sottovalutano il peso totale della BPCO perch la malattia di
solito non diagnosticata fin quando non clinicamente evidente e comunque in stato
moderatamente avanzato, anche per via dei differenti criteri diagnostici. Se la
prevalenza calcolata utilizzando metodi epidemiologici appropriati, la diffusione della
BPCO generalmente superiore a quello riconosciuto dalle autorit sanitarie o nei
database amministrativi.[7] LOMS stimava che nel 2006 in tutto il mondo ci fossero
circa 64 milioni di persone con BPCO, mentre secondo recenti studi al 2010 sono circa
329 milioni di persone (il 4,8% della popolazione) ed leggermente pi frequente negli
uomini rispetto alle donne.[8] Si stima che ne sono affetti i soggetti con pi di 40 anni in
una percentuale che va dal 4 al 20%, che aumenta con laumentare dellet. In Europa
le stime dei tassi di prevalenza di BPCO variano ampiamente, in parte dovute alle reali
differenze nella prevalenza tra i paesi e le regioni e in parte a causa di altri fattori, ecco
per cui risulta difficile ottenere dati precisi sulla reale diffusione della patologia . La Fig.2
mostra il tasso di prevalenza ogni 100 mila abitanti nel 2007 in Europa.
In Italia una stima della prevalenza conferma che la BPCO colpisce una notevole
porzione della popolazione circa 2,6 milioni di persone ovvero il 4,5% della popolazione
generale, con una prevalenza che aumenta gradualmente con let, arrivando a colpire
il 20% della popolazione che ha pi di 65 anni, con una maggior prevalenza nei maschi
rispetto alle femmine (ISTAT 1999). Si stima che circa il 50% dei pazienti con BPCO
non sia diagnosticato.
I ricoveri ospedalieri per BPCO in italia risultano essere al settimo posto.[9] I dati relativi
al 2000 hanno mostrato che il 20,6% delle dimissioni per patologie respiratorie, vale a
dire 126.927 casi, stato codificato con il DRG corrispondente alla BPCO un dato che
pu essere sottostimato in quanto molti ricoveri per BPCO sono stati classificati sotto
altri DRG.[10] Secondo lOMS invece in italia si stima, sulla base di diagnosi eseguite
con la spirometria (ERS spirometric criteria), una prevalenza dell11% sui soggetti con
pi di 25 anni.
Da un punto di vista sociale la BPCO una delle prime cause di disabilit insieme alla
cardiopatia ischemica, alla depressione grave, agli incidenti stradali e alle vasculopatie
cerebrali. Un metodo per misurare la mortalit e la disabilit attribuibile ad una specifica
malattia la misura del DALYS (anni di vita persi a causa della disabilit) che nel 1990
era per la BPCO al 12 posto delle principali cause di DALY persi nel mondo. In base
alle proiezioni invece, nel 2020 la BPCO sar la 5 causa di DALY persi nel mondo.
NellUnione Europea da un punto di vista economico la BPCO responsabile del
56% delle spese per malattie respiratorie, che quindi ammontano al 6% circa delle
spese totali per lassistenza sanitaria. Spesa destinata ad aumentare a causa
dellinvecchiamento della popolazione ed il relativo aumento delle malattie croniche.[11]
1.3 EZIOLOGIA
Convenzionalmente i
fattori ambientali o
Fattori ambientali
Fumo di sigaretta
Il comitato consultivo per il Surgeon General degli Stati Uniti gi nel 1964
aveva
concluso che il fumo di sigaretta stato un importante fattore di rischio per la mortalit
da bronchite cronica e enfisema. Viene chiaramente evidenziata una relazione casuale
nello studio di coorte di Peto e Fletcher (Fig.3) del 1977 [13] ed ancora oggi tale studio
risulta confermato da altre ricerche che dimostrano come il fumo di sigaretta sia il
principale responsabile della patologia.[14] Il rischio di morte e di sviluppo della BPCO
aumenta con il numero di sigarette fumate e si riduce (ma non del tutto) con la
cessazione dellabitudine tabagica [15].
Fig.3 Riduzione del volume espiratorio forzato in un secondo (FEV1) a partire da 25 anni, fino
allet avanzata. Si evidenzia, con le linee continue, la differenza fra soggetti non fumatori o
fumatori non suscettibili e i fumatori suscettibili all effetto del fumo di tabacco (linee continue).
L effetto dato dalla cessazione rappresentato dalle linee tratteggiate che si dipartono dalla
linea continua dei fumatori suscettibili. Le linee tratteggiate orizzontali corrispondono ad una
condizione di disabilit o morte relativa ai diversi livelli di FEV1. Modificato Da Fletcher e Peto
Le persone con BPCO che continuano a fumare hanno una prognosi peggiore dei
soggetti che sospendono labitudine al fumo, inoltre maggiore il numero delle sigarette
maggiore la velocit di declino della funzionalit polmonare. [16]
Il rischio di BPCO aumenta anche con lesposizione al fumo passivo, in particolare per
chi si espone per molto tempo in modo continuo (partners e per i figli dei fumatori). Il
fumo di sigaretta non direttamente inalato per (detto comunemente sidestream ) non
un fattore di rischio per BPCO identificato con indubbia evidenza nella letteratura
scientifica.[17] Sulla relazione fra esposizione a fumo passivo e ridotta funzione
polmonare nellinfanzia invece risultano concordi molti studi. Il polmone dei bambini
sembrerebbe infatti sensibile alleffetto dellesposizione al fumo di sigaretta in ambienti
ristretti
Secondo uno studio pubblicato su JAMA [32] il numero di fumatori abituali nel mondo
passato dai 721 milioni del 1980 ai 967 milioni del 2012 aumento causato in particolare
nei paesi in via di sviluppo.
In Italia nel 2014 secondo lISTAT, si stima pari al 19,5 per cento la quota di fumatori di
tabacco tra la popolazione di 14 anni e pi. Si osserva rispetto al 2013 una diminuzione
(-1,4%) che per si registra
Causa ristagno delle secrezioni poich altera lefficienza della clearance mucocigliare facilitando le infezioni.[20]
Esposizione professionale
Lesposizione occupazionale ad alcune polveri biologiche un fattore di rischio
accertato per BPCO. Le principali attivit lavorative coinvolte sono la lavorazione di
materie plastiche, tessili, gomma e pelli, lattivit edile ed estrattiva e lattivit agricola di
allevamento di animali. Nella maggior parte dei casi lesposizione a questi fattori
probabilmente meno importante che l'effetto dato dalle sigarette per linsorgenza della
BPCO.[21]
Inquinamento ambientale
La morbilit e la mortalit relative alla COPD sono nettamente pi elevate nelle aree
urbane e industrializzate rispetto a quelle rurali. Non stata dimostrata per una
relazione causale tra linquinamento outdoor e la BPCO infatti fumo ed inquinamento
atmosferico agiscono sinergicamente nel produrre il danno alla mucosa respiratoria che
allorigine della bronchite cronica.[21]
Il fumo che si sprigiona da combustibili vegetali, animali, carbone, in ambienti chiusi non
ventilati (inquinamento indoor) in particolare nei Paesi in via di sviluppo un fattore di
rischio per la BPCO.
Nutrizione
Allorigine dellinfiammazione bronchiale si ritiene possa esservi un danno ossidativo
delle membrane cellulari ecco per cui fattori dietetici come la vitamina C ed E
(antiossidanti), potrebbero avere un ruolo protettivo nei soggetti che assumono maggiori
quantit di frutta e verdura fresche.[22] Le evidenze disponibili su tali temi non sono
particolarmente forti ma alcuni studi clinici controllati di piccole dimensioni hanno fornito
conferme del potenziale beneficio di una dieta ricca di omega-3 [23]. Per quanto
riguarda i fattori dietetici questi si riferiscono quasi esclusivamente allasma bronchiale
cronico.
Stato socio economico
stata dimostrata la relazione tra basso livello socio economico e di istruzione ed
aumento della mortalit per BPCO.[24]
Infezioni respiratorie
Le infezioni durante il primo anno di vita fanno si che si raggiungano bassi livelli di
FEV1 nel momento del massimo sviluppo e la conseguente facilitazione al
raggiungimento di un valore criticamente basso di FEV1 quando si presentano delle
circostanze che inducano lo sviluppo della BPCO.[25] Le infezioni possono svolgere un
ruolo importante nelle riacutizzazioni e nella prognosi della malattia in soggetti con
grave compromissione funzionale.[26]
Fattori individuali
Familiarit
Sono molti gli studi che hanno dimostrato unimportante correlazione familiare nei test
di funzionalit respiratoria. Alcuni studi hanno concluso che oltre il 40% della variabilit
10
del FEV1 attribuibile a fattori genetici.[30] Altri studi hanno stimato che a parit di
esposizione al fumo di sigaretta, nei fratelli dei soggetti affetti da BPCO il rischio di
malattia superiore di 2 o 4 volte che nei soggetti senza storia familiare di BPCO.[31]
Deficit di 1-antitripsina
Uno dei fattori genetici pi importanti e chiaramente associato ad un aumento del
rischio di BPCO riguarda il deficit severo di 1-antitripsina. L 1-AT una glicoproteina
che viene prodotta soprattutto dal fegato, dai macrofagi e dalle cellule epiteliali
respiratorie e poi immessa in circolo.Lalfa-1-antitripsina costituisce il pi importante
sistema di difesa delle vie respiratorie inferiori contro i danni causati in particolare
dallelastasi neutrofila (una proteasi) sulle pareti degli alveoli a livello dei polmoni. [27]
Ecco perch linsufficienza di alfa-1-antitripsina funzionante riduce il sistema difensivo
predisponendo allo sviluppo di enfisema. Il fumo inibisce lattivit di tale proteina
ampliando Il deficit di 1-antitripsina la quale una condizione genetica e quindi
ereditaria. Il gene che codifica per l'Alfa 1-antitripsina si trova sul quattordicesimo
cromosoma, esistono malattie genetiche che determinano una alterazione a questo
livello che porta ad un deficit di tale proteina. Il genotipo omozigote M associato a
normali livelli di 1-AT, quello SS associato ad una leggera diminuzione dei livelli di
1-AT, mentre il genotipo omozigote ZZ associato ad una riduzione marcata di 1AT. I genotipi eterozigoti MS e MZ sono caratterizzati da un grado intermedio di
deficienza di 1- AT ma non sviluppano lenfisema se il soggetto non si espone ad altri
fattori di rischio.[28]
Basso peso alla nascita
Il basso peso alla nascita causa il mancato raggiungimento della funzionalit
respiratoria massima individuale e di conseguenza aumenta il rischio di sviluppare la
BPCO in et adulta.[33]
Altri fattori genetici
Sono numerosi i fattori rilevanti per laumento del rischio di insorgenza (mostrati in
Tab.II) della BPCO ma che non sono del tutto confermati. I pi importanti sono: deficit
di altre antiproteasi (1-antichimotripsina), deficit di 2-macroglobulina, deficit
11
Tab. II Principali fattori individuali studiati in relazione allo sviluppo della BPCO
12
1.4 PATOGENESI
La BPCO si caratterizza per la presenza di uninfiammazione cronica che interessa le
vie aeree, il parenchima polmonare ed i vasi polmonari. Con il tempo, il processo
flogistico danneggia il polmone, determinando le alterazioni anatomo-patologiche
caratteristiche della BPCO. Anche lo squilibrio del sistema proteinasi-antiproteinasi
a livello polmonare e lo stress ossidativo sembrano avere un importante ruolo nella
patogenesi della patologia. [34] La Figura 4 mostra nel dettaglio le interazioni fra questi
meccanismi e la necessit di pi fattori per lo sviluppo della BPCO.
Fig. 4. Patogenesi della BPCO. Il polmone possiede naturali meccanismi difensivi e di riparazione,
ma il funzionamento di tali meccanismi pu variare in rapporto al corredo genetico dellospite
(come il deficit di alfa-1 antitripsina) e ad altri fattori di rischio presenti nellambiente (ad esempio
le infezioni e linquinamento atmosferico), ma anche in conseguenza della natura cronica
dellinfiammazione e per il ripetersi di meccanismi lesivi.
Infiammazione cronica
Lostruzione cronica al flusso delle vie aeree risulta determinata prevalentemente
dallinfiammazione
cronica
bronchiale,
che
favorendo
il
rimodellamento
il
restringimento delle piccole vie aeree e, a livello del parenchima, la perdita della
struttura alveolare, determina la riduzione del ritorno elastico polmonare e la
conseguente precoce chiusura delle piccole vie aeree durante latto espiratorio.
13
Linfociti T e Neutrofili.
I Neutrofili risultano aumentati nellespettorato e nel BAL (lavaggio broncoalveolare) di
pazienti con BPCO oltre che nei fumatori asintomatici ed aumentano nelle
riacutizzazioni. Questi producono elastasi neutrofila, proteinasi 3 neutrofila e catepsina
G neutrofila le quali contribuiscono alla distruzione del tessuto polmonare ed alla
ipersecrezione mucosa.
I
Macrofagi
aumentano
di
numero
rilasciando
mediatori
che
promuovono
linfiammazione neutrofila (TNF-alfa, IL-8, LTB4). Nei pazienti con enfisema i macrofagi
si localizzano nei siti di distruzione delle pareti alveolari.
Laumento dei Linfociti T (in particolare dei CD8+ citotossici) stato dimostrato in studi
su biopsie bronchiali in pazienti con BPCO. Anche se il ruolo dei CD8+ citotossici nella
BPCO non ancora completamente chiaro questi favoriscono il danno cellulare
alveolare tramite il rilascio di: 1) Perforine, sostanze che producono pori nella
membrana delle cellule attraverso i quali enzimi proteolitici passano dalla cellula T
citotossica alla cellula bersaglio; almeno uno di questi enzimi proteolitici va ad attivare
lenzima caspasi, che media lapoptosi nella cellula bersaglio; 2) TNF-alfa (citochina
pro-infiammatoria).
Gli Eosinofili durante le riacutizzazioni aumentano di numero a livello delle vie aeree
dei soggetti che presumibilmente presentano anche una componente asmatica
14
tra
condurrebbe
ad
una
distruzione marcata
del tessuto
polmonare. Altre proteinasi coinvolte nella BPCO sono rappresentate dalla catepsina
neutrofila G, la proteinasi 3 neutrofila, le catepsine (B, L, S) che vengono rilasciate dai
macrofagi e dalle metalloproteinasi. Le proteinasi sono in grado di degradare lelastina
ed il collagene (altro importante componente della parete alveolare). Alcune proteinasi
(elastasi neutrofile) possono indurre secrezione di muco ed iperplasia delle ghiandole
mucose. Le antiproteinasi implicate nella BPCO comprendono, oltre allalfa-1
15
risultano pi elevati nel respiro del paziente con BPCO riacutizzata. Lisoprostano F2alfa-III un isomero della prostaglandina che si ottiene dalla perossidazione dellacido
arachidonico da parte di radicali liberi il quale risulta aumentato nel respiro e nelle urine
dei pazienti con BPCO. Questi agenti ossidanti reagiscono con numerose molecole
(proteine, lipidi, acidi nucleici), danneggiandole e favorendo la loro disfunzione. Lo
stress ossidativo contribuisce ad inattivare alcune antiproteinasi attivando le proteinasi,
promovendo quindi linfiammazione ed il danno tissutale.[35]
16
flusso d'aria.[38]
Le
Fig. 5.1 Alterazioni anatomo-patologiche delle vie aeree centrali. A) Sezione di bronco
centrale di fumatore con funzionalit ventilatoria normale. B) Iperplasia muscolare ed
ipertrofia ghiandolare. C) Ulteriore ipertrofia ghiandolare. La freccia indica un processo
infiammatorio cronico che coinvolge i polimorfonucleati e i mononucleati, compreso le
plasmacellule. Fonte: Dott. James C. Hogg e di Stuart Greene
17
bronchiale e l aumento del muco nelle vie aeree.[39] Lalterazione pi importante delle
piccole vie aeree rappresentata dallostruzione bronchiale. Ai ripetuti cicli di danno
(come il fumo ) conseguono i processi riparativi delle piccole vie aeree che determinano
probabilmente un rimodellamento delle stesse causando unalterazione funzionale e
strutturale (Figura 5.2). Il rimodellamento della parete bronchiale causa un aumento del
contenuto di collagene e la formazione di tessuto cicatriziale che provoca lostruzione
del lume e determinando
periferiche sono il principale sito che nella BPCO causa ostruzione bronchiale e la
fibrosi di queste vie si caratterizza per laccumulo di cellule mesenchimali (fibroblasti e
miofibroblasti) e di matrice di tessuto connettivale extracellulare. I mediatori che
provocano laccumulo di tali cellule e della matrice extracellulare non sono
completamente definiti, ma probabile che diversi mediatori siano coinvolti come il
TGF-, lET-1, il fattore insulino-simile di accrescimento, la fibronectina e il PDGF.
Fig. 5.2 Alterazioni anatomo-patologiche delle vie aeree periferiche. Sezione istologica in un
paziente fumatore. A) normale B) presenza di muco nel lume con leggera o nessuna evidenza
di infiammazione della parete bronchiale C) essudato infiammatorio nella parete e nel lume D)
riduzione del lume, rimodellamento della parete, aumento della componente muscolare, e
deposito di tessuto connettivale peribronchiale. Fonte: Dott. James C. Hogg e di Stuart Greene
18
Parenchima polmonare
Il parenchima polmonare costituito dalla
19
Vasi polmonari
Nella BPCO la parete vasale risulta ispessita e la pi precoce alterazione strutturale
rappresentata dallispessimento della parete intimale (la parete pi interna delle tre
tonache dellarteria) successivamente si verifica un aumento delle cellule muscolari
lisce e infiltrazione della parete vasale da parte di macrofagi e linfociti T CD8+.
Probabilmente le alterazioni endoteliali danno inizio alla sequenza di eventi che
determina tali alterazioni strutturali correlate ad un aumento della pressione polmonare
che, inizialmente si presenta
successivamente
Fig. 5.4 Arteria polmonare da un paziente con BPCO che mostra ispessimento intimale e
restringimento del lume. A) Abbondante proliferazione delle cellule muscolari lisce in intima
B) abbondante deposizione di fibre elastiche nello strato intimale. Fonte: American Thoracic
society
20
1.6 FISIOPATOLOGIA
I diversi meccanismi patogenetici producono i cambiamenti patologici, che, a loro volta,
danno luogo alle seguenti anomalie fisiologiche nella BPCO: ipersecrezione di muco e
disfunzione ciliare, limitazione del flusso aereo e iperdistensione polmonare, anomalie
degli scambi gassosi, ipertensione polmonare e cuore polmonare ed infine gli effetti
sistemici. In genere nel decorso della malattia queste alterazioni si sviluppano di solito
in questo ordine e saranno responsabili dei caratteristici sintomi della patologia.[41]
Ipersecrezione e disfunzione ciliare
Questi sono in genere le prime anomalie fisiologiche nella BPCO. Lipersecrezione
mucosa indotta dalla stimolazione delle ghiandole mucosecernenti di dimensioni
aumentate e dalla proliferazione delle cellule caliciformi mucipare. A causa di
metaplasia squamosa delle cellule epiteliali si ha invece la disfunzione ciliare.[34]
Limitazione del flusso aereo e iperdistensione polmonare
La riduzione del flusso aereo espiratorio (in gran parte irreversibile ) lalterazione
fisiologica pi caratteristica della BPCO causata da unaumento delle resistenze
espiratorie. Con la progressione della patologia, in cui la riserva di flusso espiratorio
scarsa o nulla, per incrementare il flusso espiratorio occorrono volumi correnti pi
elevati e di conseguenza si verifica uniperinflazione. Nella BPCO dovuta a due
meccanismi: la diminuzione del ritorno elastico del polmone (iperinflazione statica) a
causa della distruzione delle pareti alveolari e linterruzione dellespirazione prima del
raggiungimento del volume di FRC (capacit funzionale residua) a causa della riduzione
del flusso espiratorio (iperinflazione dinamica) durante lesercizio fisico.
Il sito principale della riduzione del flusso nelle piccole vie aeree di conduzione con
meno di 2 mm di diametro ed dovuto principalmente al rimodellamento delle vie aeree
(fibrosi e restringimento).[39]
Altri fattori che contribuiscono sono la distruzione del parenchima alveolare, l'accumulo
di cellule infiammatorie, di essudato mucoso e plasma nei bronchi, la contrazione della
muscolatura liscia.[42]
21
22
1.7 DIAGNOSI
Lapproccio
diagnostico
al
paziente
con
sospetta
BPCO
deve
prendere
in
23
Esame obiettivo
ritenuto un momento importante tuttavia di scarsa significativit diagnostica nella
BPCO, infatti segni di broncospasmo sono raramente presenti fin
quando non si
inspiratori. Lauscultazione del cuore ed i relativi suoni (meglio apprezzabili sopra larea
xifoidea) possono mostrare segni di cuore polmonare, come la scissione del secondo
suono cardiaco (pulmonic), mormorii di insufficienza polmonare o della tricuspide.
Segni sistemici: Distensione della vena del collo, ingrossamento del fegato ed edema
periferico potrebbero essere causa di cuore polmonare causati da una grave
iperinflazione. La perdita di massa muscolare e la debolezza dei muscoli periferici sono
in linea con la malnutrizione e / o disfunzione del muscolo scheletrico. Il colore bluastro
delle membrane mucose (cianosi) possono indicare ipossiemia. [43]
FVC (capacit vitale forzata) ovvero massimo volume di aria che pu essere
espirato con una espirazione forzata dopo una inspirazione massimale.
25
Questi valori ottenuti dallesame spirometrico sono messi a confronto con i valori di
riferimento calcolati in base allet, allaltezza, al sesso ed alla razza in modo da
utilizzarli in maniera appropriata. Un rapporto FEV1/FVC < 70% ed un FEV1 postbroncodilatazione < 80% confermano la presenza di una riduzione del flusso aereo
espiratorio che non completamente reversibile. Il rapporto FEV1/FVC < 70%
considerato un segno precoce della riduzione del flusso aereo espiratorio anche nei
pazienti il cui FEV1 si mantiene nei limiti di norma ( 80%). La Figura 6 mostra un tipico
tracciato spirometrico normale ed uno tipico di un paziente con BPCO da lieve a
moderata. bene notare che non esistono valori di riferimento di FVC e FEV1 che
possono essere applicati a tutta la popolazione poich si rischia di sovrastimare la
presenza della patologia in alcuni gruppi di anziani.
Il picco di flusso espiratorio (PEF) viene utilizzato per misurare la riduzione del flusso
aereo espiratorio, ma nella BPCO esiste una scarsa correlazione fra PEF e FEV1, in
quanto il PEF potrebbe sottostimare il grado di ostruzione bronchiale.
26
diagnosi di asma. In pazienti con BPCO, il rapporto FEV1/FVC rimane < 0.7 anche
dopo somministrazione
di un
27
28
Gravit
FEV1/FVC dopo
Percentuale FEV1
broncodilatatore
sul teorico
>0,7
80
0,7
80
0,7
50-80
0,7
30-50
Pazienti a rischio:
-Fumo o esposizione a polveri
-Tosse, espettorato e/o dispnea
-Storia familiare di malattie respiratorie
BPCO lieve. Con o senza sintomi cronici
(tosse, iperproduzione espettorato)
BPCO moderata. Con o senza sintomi
cronici
BPCO grave. Con o senza sintomi cronici
Anche il BMI e il grado di dispnea si sono dimostrate utili nel predire esiti come la
sopravvivenza. Il BMI ottenuto dal rapporto del peso espresso in Kg e l'altezza
espressa in metri al quadrato. I valori <21 kg altezza in 2 sono associati ad un
aumento della mortalit.
29
30
1.9 RIACUTIZZAZIONI
Una riacutizzazione di BPCO un evento nel decorso naturale della malattia
caratterizzato da una variazione delle condizioni del paziente rispetto allo stato stabile
ed oltre le normali variazioni giornaliere che richiede una modificazione del
trattamento.[48] I principali criteri diagnostici di riacutizzazione sono: incremento della
dispnea, il cambiamento di colore e caratteristiche (purulenza) dellespettorato, maggior
produzione di espettorato.
Non esiste una classificazione comunemente accettata delle riacutizzazioni utile ai fini
di una valutazione del rischio del paziente. La seguente classificazione operativa di
gravit pu aiutare a classificare la rilevanza clinica dellepisodio e del suo esito.
Livello I: Assistito a domicilio.
Livello II: Necessita di ricovero in ospedale.
Livello III: Porta a insufficienza respiratoria.
I Fattori di rischio in circa l80% dei casi sono rappresentati da uninfezione dellalbero
tracheo-bronchiale di cui un 30-40% di queste virali ( Rhinovirus spp, virus influenzale,
coronavirus, adenovirus, vrs), nel 40-50% dei casi da batteri (Haemophilus influenzae,
Streptococcus
pneumoniae,
Moraxella
catarrhalis,
Enterobacteriaceae
spp.,
31
Capitolo Secondo
Trattamento
Broncodilatatori:
- 2 agonisti a lunga durata dazione (LABA) e breve durata dazione
- Agenti antimuscarinici a lunga durata d'azione (LAMA) e breve durata dazione
- Metilxantine
La scelta del farmaco dipende dalla sua disponibilit, dal costo e dalla risposta del
paziente. La terapia deve essere personalizzata sul paziente poich la relazione tra la
gravit dei sintomi, la gravit dellostruzione bronchiale e la gravit delle riacutizzazioni
varia tra i diversi pazienti.
2.1.1 Broncodilatatori
Sono detti broncodilatatori quei farmaci che, agendo generalmente sul tono della
muscolatura liscia bronchiale, aumentano la FEV1 o modificano altri parametri
spirometrici [52]. I broncodilatatori a lunga durata dazione (LABA e LAMA) sono i
farmaci pi efficaci nel trattamento della BPCO stabile, per controllare o migliorare i
sintomi, lo stato di salute e la compliance rispetto a quelli di breve durata dazione
(prova di efficacia A).[53] I farmaci broncodilatatori possono essere somministrati al
bisogno o regolarmente per prevenire o ridurre i sintomi.[54] Combinare broncodilatatori
di classi
32
rispetto allaumento della dose di un singolo broncodilatatore (utile solo nel caso di
episodi acuti).[55] Si conoscono tre classi di broncodilatatori: 2 agonisti, farmaci
anticolinergici e le metilxantine (teofillina).
2 - agonisti [56,57]
I 2 agonisti sono composti aminici di sintesi, strutturalmente correlati alladrenalina,
la cui azione principale il rilasciamento della muscolatura liscia delle vie aeree grazie
alla stimolazione dei recettori 2 adrenergici. I 2 agonisti vengono distinti in base
alla durata dazione:
-
Chimica. Dal punto di vista chimico, gli agonisti adrenergici derivano fondamentalmente
dalla via biosintetica del Catecolo.
Catecolo
Salbutamolo
Adrenalina
33
34
per
Riduzione del k+ plasmatico con aumento della glicemia, acido lattico e acidi
grassi. Nei pazienti con BPCO o sindromi ostruttive la causa non di natura
polmonare, ma di natura cardiaca (scompenso, stenosi mitralica, cuore
polmonare etc.). Ci vuol dire che probabilmente questi pazienti assumeranno
anche farmaci per lo scompenso, diuretici, ace inibitori, corticosteroidi e agonisti
2. Questi
35
somministrazione
(simpaticomimetici),
contemporanea
inibitori
MAO,
di
altri
farmaci
anti-ipertensivi
ad
azione
inibitori
adrenergica
COMT
(catecolo
INIZIO/DURATA DAZIONE
DOSAGGIO
A breve durata dazione
Fenoterolo
Inalatoria:
Entro 5 min./4-6 h
Inalatoria:
Entro 5 min./6-8 h
Inalatoria:
Inalatoria:
1-2 min./4-6 h
Inalatoria:
1-3 min./12 h
Inalatoria:
20-30 min./12 h
Indacaterolo
Inalatoria:
<5 min./24 h
36
Tulobuterolo
Transdermico:
24h
2 mcg
Tab. IV 2-agonisti pi comunemente utilizzati nel trattamento della BPCO. MDI=inalatore
predosato DPI=inalatore a polvere secca
dei recettori M2 ed M3 e la
modificazione
della
BPCO.[62] I farmaci a lunga durata dazione (LAMA) come il Tiotropio sono selettivi per
i recettori M3 ed M1[63]. Il blocco di tali recettori antagonizza leffetto fisiologico
dellacetilcolina provocando l Inibizione del broncospasmo da iperattivit colinergica e
la riduzione delle secrezioni bronchiali senza inibizione della clearance mucociliare
(quelli pi recenti).
37
Il sistema nervoso parasimpatico svolge un ruolo molto importante nella regolazione del
tono bronchiale. Le fibre del vago attivano recettori nicotinici e muscarinici M1 su gangli
parasimpatici del sistema respiratorio. Brevi fibre post-gangliari rilasciano acetilcolina
che stimola i recettori muscarinici M3 sulle cellule muscolari lisce bronchiali con
conseguente aumento della motilit. Le ghiandole sottomucose bronchiali presentano
recettori muscarinici M3 la cui stimolazione provoca aumento della secrezione
bronchiale. I mediatori dellinfiammazione (eicosanoidi, istamina e bradichinina)
possono scatenare riflessi parasimpatici che spiegano parte del loro effetto
broncocostrittore. I farmaci antimuscarinici somministrati come broncodilatatori sono
antagonisti non selettivi dei recettori colinergici muscarinici. Il loro effetto sullostruzione
bronchiale principalmente dovuto allantagonismo di recettori muscarinici M3 su
cellule muscolari lisce bronchiali con conseguente effetto broncodilatatore e di recettori
muscarinici M3 su cellule delle ghiandole sottomucose con riduzione dellattivit
parasimpatica
colinergica
basale
sotto
stimolo
conseguente
riduzione
dellostruzione bronchiale (Figura 7.2). Lefficacia dei farmaci anticolinergici dipende dal
ruolo del tono vagale colinergico nella fisiopatologia dellostruzione bronchiale.[64]
38
INIZIO/DURATA DAZIONE
DOSAGGIO
A breve durata dazione
Ipratropio bromuro
Inalatoria:
15 min. / 6-8 h
(somministrabile 3 volte al
giorno)
Glicopirronio bromuro
Inalatoria:
322 (DPI)
Inalatoria:
5 min. / 24 h
44 (DPI)
Tiotropio
Inalatoria:
30 min. / 24h
18 (DPI), 5 (SMI)
Umeclidinio
Inalatoria:
24h
62.5 (DPI)
Tab. V Antimuscarinici
predosato DPI= inalatore a polvere secca SMI= inalatore con emissione a nebbiolina.
39
(rilascio da depositi
citoplasmatici)
-
I primi due effetti richiedono concentrazioni pi elevate per cui si ritiene che la maggior
parte degli effetti clinici sia dovuta al blocco dei recettori adenosinici.[64,68]. Leffetto
principale
bronchiale).
La teofillina metabolizzata dalle ossidasi a funzione mista del citocromo P450 a livello
epatico. Lemivita di eliminazione del farmaco di 8-9 ore nelladulto di circa 3,5 ore nei
bambini. Nella tabella sottostante (VI) sono mostrate le Metilxantine [58].
FARMACO
Aminofillina
INIZIO/DURATA DAZIONE
DOSAGGIO
Orale: 200-600 mg (cpr)
Variabile, fino a 24 h
Tab. VI Metilxantine
40
3 h / Variabile, fino a 24 h
un
DURATA DAZIONE
DOSAGGIO
6-8 h
Salbutamolo/Ipratropio
6-8 h
41
12 h
Indacaterolo/Glicopirronio
Vilanterolo/Umeclidinio
24 h
24 h
Tab. VII Combinazioni tra i 2-agonisti e anticolinergici. DPI = inalatore a polvere secca;
SMI
da
beclometasone,
dipropionato,
budesonide,
flunisolide,
fluticasone
42
Gli
effetti
collaterali
degli
ICS
sono
candidosi
orale
(dovuta
alleffetto
in parte con
DOSAGGIO
Beclometasone
Budesonide
Via inalatoria: 100, 200, 400 mcg (DPI), 0.20, 0.25m, 0.5
mg/ml (aerosol)
Fluticasone
Tab. IIX Corticosteroidi inalatori utilizzati nella BPCO. MDI = inalatore predosato; DPI =
inalatore a polvere secca
DOSAGGIO
Formoterolo/Mometasone
Salmeterolo/Fluticasone
Fluticasone/ Vilanterolo
43
44
esistono indicazioni per una loro somministrazione generalizzata nei pazienti con BPCO
tranne nei casi di soggetti, anche giovani, con significative comorbidit come le malattie
cardiache.[76]
Gli antibiotici non sono indicati nella BPCO ma solamente per trattare le riacutizzazioni
infettive e altre infezioni da batteri. Molti studi hanno dimostrato che la profilassi
antibiotica o la somministrazione cronica di antibiotici non hanno alcun effetto sulla
frequenza delle riacutizzazioni.[77]
I Farmaci mucolitici come lambroxolo, erdosteina, carbocisteina e il glicerolo iodato
utilizzati regolarmente hanno portato benefici solo in alcuni pazienti affetti da BPCO ma
in generale non sono farmaci indicati nel trattamento in quanto i risultati di studi a lungo
termine sono controversi.[78] N-Acetilcisteina, un farmaco mucolitico ed antiossidante,
potrebbe essere utile nel trattamento dei pazienti con riacutizzazioni ricorrenti.[79]
Terapie farmacologiche per smettere di fumare. La cessazione dellabitudine al
fumo lintervento con la maggiore capacit di influenzare la storia naturale della
BPCO. La terapia sostitutiva della nicotina con gomme da masticare, inalatori, spray
nasali, cerotti transdermici, compresse sublinguali e pastiglie
aumenta in modo
45
Nel trattamento della BPCO stabile necessario vi sia un progressivo incremento della
terapia in relazione alla gravit della malattia. La riduzione dei fattori di rischio (in
particolare labitudine al fumo) un trattamento comune a qualsiasi livello di gravit
come leducazione del paziente a una migliore conoscenza della patologia e al
perseguimento di uno stile di vita pi salutare. Nella tabella X sono riportate le opzioni
terapeutiche in relazione al livello di gravit stabilito sulla base della valutazione
personalizzata dei sintomi e del rischio di riacutizzazioni secondo le ultime linee guida
GOLD [82] e gli altri interventi aggiuntivi oltre la terapia farmacologica.
Gruppo
Farmaci di
Farmaci
Altri possibili
Altri
Pazienti
prima scelta
alternativi
farmaci
trattamenti
Anticolinergico a
Anticolinergici a
Gruppo A:
breve durata
lunga durata
fumare, riduzione
presentano
dazione al
dazione (LAMA)
bisogno
oppure
rischio,
oppure
2 -agonista a lunga
vaccinazione
2 -agonista a
durata dazione
anti influenzale e
breve durata
(LABA)
anti
dazione al
oppure
pneumococcica.
bisogno
2 -agonista a
sintomi lievi e
un rischio
basso di
riacutizzazioni.
Teofillina
Smettere di
breve durata
dazione e
anticolinergico a
breve durata
dazione
Anticolinergico a
Anticolinergici a
2-agonista a
Smettere di
Gruppo B:
lunga durata
lunga durata
breve durata
fumare, riduzione
sintomi pi
dazione (LAMA)
dazione (LAMA)
dazione
oppure
2 -agonista a
2-agonista a lunga
e/o
di rischio,
durata dazione
Anticolinergico a
vaccinazione
lunga durata
dazione (LABA)
(LABA)
breve durata
anti influenzale e
di
dazione
anti
riacutizzazioni
Teofillina
pneumococcica.
significativi ma
ancora un
rischio basso
46
Corticosteroidi
Anticolinergici a
Anticolinergici a
Smettere di
inalatori (ICS) +
lunga durata
lunga durata
fumare, riduzione
2 -agonista a
dazione (LAMA)
dazione (LAMA)e
lunga durata
e 2-agonista a
2 -agonista a
rischio,
dazione (LABA)
lunga durata
lunga durata
vaccinazione
oppure
dazione
dazione (LABA)
anti influenzale e
Anticolinergico a
oppure
oppure
anti
sintomi lievi
lunga durata
Anticolinergici a
Anticolinergici a
pneumococcica.
ma un elevato
dazione (LAMA)
lunga durata
lunga durata
rischio di
dazione (LAMA)
dazione (LAMA) e
riacutizzazioni.
e Inibitore della
Inibitore della
fosfodiesterasi-4
fosfodiesterasi-4
oppure
oppure
2 -agonisti a lunga
2 -agonisti a
durata dazione
lunga durata
e Inibitore della
dazione (LABA) e
fosfodiesterasi-4
Inibitore della
Gruppo C:
presentano
fosfodiesterasi-4
Gruppo D:
molti sintomi e
un rischio
elevato di
riacutizzazioni.
Corticosteroidi
Corticosteroidi
Carbocisteina
Smettere di
inalatori (ICS)+
inalatori (ICS) +
N-acetilcisteina
fumare, riduzione
2-agonisti a
2-agonista a lunga
2-agonista a
lunga durata
durata dazione
breve durata
rischio,
dazione (LABA)
(LABA) e
dazione
vaccinazione
e/o
Anticolinergico a
e/o
anti influenzale e
Anticolinergici a
lunga durata
Anticolinergico a
anti
lunga
dazione (LAMA)
breve durata
pneumococcica.
durata dazione
oppure
dazione
Aggiungere
(LAMA)
Corticosteroidi
Teofillina
ossigenoterapia
inalatori (ICS) +
a lungo termine in
2-agonista a lunga
caso di
durata dazione
insufficienza
(LABA) e
respiratoria e
Inibitore della
prendere in
fosfodiesterasi-4
considerazione
oppure
la terapia
Anticolinergico a
chirurgica.
47
lunga durata
dazione (LAMA)
e 2-agonista a
lunga durata
dazione (LABA)
oppure
Anticolinergico a
lunga durata
dazione (LAMA) e
Inibitore della
fosfodiesterasi-4
48
49
II stadio
LABA o LAMA +
ICS
III stadio
IV stadio
LAMA + LABA +
LAMA + LABA +
ICS
ICS (considerare
laggiunta della
LABA + ICS
teofillina)
LAMA + LABA
LAMA o LABA
LAMA o LABA +
LAMA + LABA +
LAMA + LABA +
ICS
ICS o Inibitori
ICS o inibitori
o inibitori PDE4
PDE4
PDE4
LAMA o LABA +
LAMA + LABA +
LAMA + LABA
ICS + inibitori
ICS + inibitori
LAMA o LABA
PDE4
PDE4
LAMA o LABA +
(considerare
(considerare
PDE4 inhibitors
laggiunta
laggiunta di
Di mucolitici)
mucolitici, della
LABA + ICS
teofillina e/o
Antibiotici)
50
La BPCO una patologia che coesiste in molti casi con altre patologie e ci influenza
notevolmente la prognosi.[82] Nei pazienti che presentano pluripatologie il trattamento
farmacologico per la BPCO deve essere modificato tenendo conto degli effetti collaterali
e delle interazioni tra pi farmaci.
Scompenso cardiaco (SC). Lutilizzo dei bloccanti 1 selettivi non considerato
pericoloso nei pazienti che presentano BPCO. Il bisoprololo in particolare riduce la
FEV1 ma non associata ad un aumentato rischio di peggioramento dei sintomi e della
qualit di vita.[121] stato osservato che vi un aumentato rischio di morte e di
ospedalizzazione nei soggetti con grave scompenso e BPCO in terapia con agonisti
inalatori. Risulta quindi necessario effettuare con elevata frequenza i follow-up.
Cardiopatia Ischemica. Nei pazienti con BPCO e cardiopatia concomitante aumenta il
rischio di mortalit e morbilit. Il trattamento con 1 selettivi non controindicato ma
importante evitare elevati dosaggi di agonisti inalatori.
Ipertensione arteriosa. Patologia molto frequente nei soggetti con BPCO. Se si
scelgono i bloccanti e bene utilizzare quelli selettivi per i recettori 1.[82]
Fibrillazione atriale. Come nello scompenso e nella cardiopatia anche in caso di
fibrillazione atriale sono da preferire i 1 selettivi. Monitorare i pazienti che assumono i
2 agonisti in quanto si presentano difficolt nel controllare la frequenza cardiaca.
L Osteoporosi una delle principali patologie concomitanti della BPCO ma spesso
sotto-diagnosticata.[122] Il triamcinolone somministrato per via inalatoria stato
associato ad un aumentato rischio di riduzione della massa ossea mentre per la
budenoside e il fluticasone propionato per via inalatoria non si verificato. Iaumento
del rischio di fratture stato associato allassunzione di corticosteroidi inalatori mentre
quelli sistemici aumentano notevolmente il rischio di peggiorare losteoporosi per cui
vanno evitati.[82]
51
Ossigenoterapia
Negli stadi pi avanzati e gravi della BPCO si presenta spesso
insufficienza
PaO2 compresa fra 55 (7.3 KPa) e 60 mmHg (8.0 KPa), oppure saturazione O2
uguale a 88% in presenza di ipertensione arteriosa polmonare, cuore polmonare,
edemi declivi ed ematocrito >55%.
52
Implementare l'uso di routine della NIV nei pazienti critici con riacutizzazione di BPCO
stato associato ad un miglioramento della sopravvivenza e la riduzione delle infezioni
nosocomiali [89]
Trattamento chirurgico
In alcuni tipi di pazienti, per migliorare la funzionalit polmonare, possibile ricorrere
anche a tecniche chirurgiche.
Nella Chirurgia di riduzione del volume polmonare (LVRS) parti del polmone vengono
resecate per ridurre liperinsufflazione e migliorando lefficienza meccanica dei muscoli
respiratori. Inoltre aumenta la pressione di ritorno elastico del polmone migliorando il
tasso di flusso espiratorio. Questo trattamento vantaggioso nei pazienti con bassa
capacit allesercizio fisico prima del trattamento ed enfisema predominante ai lobi
superiori.[90,91] Sono state sperimentate inoltre diverse tecniche di Riduzione
broncoscopica
del
volume
polmonare
(BLVR)
come
ad
esempio
mediante
53
- Educazione
- Fisioterapia toracica
- Coordinazione respiratoria
- Terapia occupazionale
- Supporto psicosociale
- Nutrizione
Tab. XII Componenti dei programmi di riabilitazione respiratoria (PRR) e relativa evidenza
scientifica di efficacia
54
viene
valutata con prova da sforzo su cicloergometro o su tapis roulant con la misura di una
serie di variabili tra cui il massimo consumo di ossigeno, la massima frequenza cardiaca
e il massimo lavoro eseguito. I test del cammino, detti shuttle test, forniscono
informazioni pi complete di un test completamente al proprio passo, come esempio il
test del cammino 6 minuti, ma sono pi semplici da eseguire rispetto a una prova da
sforzo su tapis roulant. [101] Alcuni programmi includono anche esercizi degli arti
inferiori, di quelli superiori e dei muscoli respiratori che possono essere utili in pazienti
con comorbidit.
Educazione. La componente educazionale molto importante in un programma di
riabilitazione, di questa ne fanno parte: la cessazione del fumo, informazioni di base
sulla BPCO, informazioni sulla terapia e aspetti specifici di trattamento medico, strategie
ed interventi per aiutare a ridurre la dispnea, autogestione e capacit di prendere
decisioni durante le riacutizzazioni, direttive anticipate e problemi di fine vita.[82]
Nutrizione. utile il supporto nutrizionale, in particolare in soggetti malnutriti, per
migliorare la forza dei muscoli respiratori e la tolleranza allesercizio fisico.
55
Capitolo Terzo
Assistenza al paziente con BPCO
56
Arrange. Pianificare follow-up per tutti i fumatori, il primo dopo una settimana
dalla cessazione, il secondo dopo un mese e successivamente durante il primo
anno in quanto elevato il rischio di ricadute.
importante inoltre porsi come modello di non fumatore evitando di fumare davanti al
paziente per essere coerenti con il messaggio trasmesso.
Abolire il fumo di tabacco possibile ma
57
dal nutrizionista in
58
59
effettuare linspirazione
con il naso e
60
Istruire nel corretto utilizzo dei farmaci inalatori (come mostrato in tabella XIV)
utilizzando un distanziatore per permettere al farmaco di arrivare nelle basse vie
aeree ed evitare effetti collaterali.
61
62
3. Accendere il dispositivo
4. Consigliare al paziente di stringere il boccaglio tra i denti e con le labbra chiuse
in caso sia presente la valvola espiratoria. In caso contrario indicargli di
respirare con le labbra socchiuse
5. Istruire il paziente ad inalare lentamente e profondamente, trattenendo il
respiro per alcuni secondi prima di espirare
6. Continuare la tecnica fino a quando non sia stato erogato tutto il farmaco
Tab. XIV Modalit corretta di inalazione dei farmaci
3.1.3 Follow-up
La mancanza di continuit delle cure alla dimissione riduce o annulla gli effetti dell
assistenza erogata in ospedale. ll Follow up garantisce la presa in carico costante del
paziente attraverso un percorso che prevede controlli periodici che possono essere
effettuati, in ambulatorio o a domicilio, dallinfermiere secondo uno schema previsto
(Tabella XV)
Indagini
SCHEMA DI FOLLOW-UP
3 volte
2 volte
allanno
allanno
annuale
Valutazione
Clinica, BMI
Circonferenza Vita,
x
Pressione
Arteriosa
Valutazione
x
clinico-terapeutica
BPCO
Spirometria e
lieve/moderata stadio BPCO
x
terapeutico
Pulsossimetria
x
Emogasanalisi
In base al dato alterato pulsossimetria
ECG
Ogni 2 anni
Vaccinazione
x
antinfluenzale
Vaccinazione
Ogni 5 anni
63
antipneumococcica
Valutazione del
grado di dispnea:
x
MMRC
Valutazione
Clinica, BMI
Circonferenza Vita,
x
Pressione
Arteriosa
Valutazione
x
clinico-terapeutica
BPCO
Spirometria e
grave/ molto stadio BPCO
x
grave
terapeutico
Pulsossimetria
x
Emogasanalisi
In base al dato alterato pulsossimetria
Ecocardiografia
In base a esito alterato dellemogasanalisi
ECG
x
Esami ematici
x
Vaccinazione
x
antinfluenzale
Vaccinazione
Ogni 5 anni
antipneumococcica
Valutazione del
grado di dispnea:
x
MMRC
Tab. XV Schema di Follow-up periodicit dei controlli nei pazienti con BPCO
64
Diagnosi incerta
Et avanzata
Mentre le indicazioni al ricovero in unit di terapia intensiva [82] per alcuni pazienti
sono:
-
66
per anticipare le
dimissioni dall'ospedale, evitando o riducendo gli effetti negativi che ogni degenza
prolungata comporta.
67
68
69
Nel monitoraggio dei pazienti con BPCO possono essere richiesti parametri specifici per
la patologia, associati ad altri per patologie concomitanti, dove risulta necessario un
monitoraggio complessivo:
-
Frequenza cardiaca
Frequenza respiratoria
Elettrocardiogramma
Glicemia
Peso
PT INR
Temperatura
ossigenoterapia.
Questi parametri sono rilevati da dispositivi multi parametrici, per la rilevazione di pi
parametri fisiologici contemporaneamente, semplificandone luso.
Tali strumenti inviano automaticamente i dati raccolti, tramite tecnologia wireless o
bluetooth, ad un dispositivo (smartphone, tablet, pc) collegato alla rete internet ( tramite
ad esempio ADSL, 3G ). I dati sono quindi inviati e conservati (crittografati per evitare
problemi di privacy) da un server di gestione attraverso il quale possibile accedere in
qualunque luogo mediante una piattaforma online (figura 8) preferibilmente accessibile
anche in mobilit tramite gli smartphone o tablet di ultima generazione.
Il tele monitoraggio permette anche di collegarsi con i dispositivi ed intervenire sul
paziente, come ad esempio in condizioni di emergenza.
70
71
Utenti, configura i
servizi e gli
e settando le
72
Dispositivi avanzati
Per ottenere un migliore controllo sulladesione farmacologica possibile utilizzare
tecnologie avanzate in ospedale o a domicilio.
Una di queste tecnologie la PillStation sviluppata da SentiCare, progettata per
verificare la compliance farmacologica e linvio di informazioni al personale sanitario.
Tale dispositivo sfrutta due componenti chiave: un contenitore di farmaci intelligente
(PillStation) e il personale sanitario (infermiere o medico). I contenitori trasparenti di
pillole, contenuti nella PillStation, sono scansionati ogni volta che il coperchio viene
chiuso, per confermare che i famaci giusti sono stati collocati nei contenitori giusti e che
i farmaci corretti vengano presi al momento giusto. Nel caso in cui il paziente prenda la
medicina sbagliata o dimentica di prenderla, il dispositivo avvisa, tramite un
collegamento internet, il personale sanitario. [125]
Un dispositivo che consente di conoscere se un farmaco viene ingerito stato
sviluppato da Proteus Health, chiamato Ingestion Event Marker (IEM), inserito in una
pillola e consente di tracciare l'ingestione e di far sapere al medico o infermiere se il
paziente sta assumendo il farmaco. Il sensore ingeribile, una volta raggiunto lo stomaco
e a contatto con i succhi gastrici, viene attivato e invia un segnale in grado di fornire
informazioni sul tipo di farmaco ingerito. Un cerotto posto sulla cute invece rileva
lingestione di quel farmaco, registra lora ed invia tali informazioni ad un altro
dispositivo.[126]
Vantaggi della Telemedicina
Da
numerosi
studi
emerge
che
la
telemedicina
una
valida
alternativa
ottimizzate
le risorse
disponibili.
-
75
Conclusioni
La sfida pi grande per il Sistema Sanitario Nazionale consister nellottimizzare luso
delle risorse attualmente disponibili in previsione di una progressiva crescita delle
patologie croniche causate dallinvecchiamento della popolazione. In Italia esiste ancora
un eccessivo ricorso allospedale per i pazienti con BCPO e, in molti casi, ci non
necessario o addirittura improprio. Le nuove tecnologie permettono di assistere un
paziente anche a domicilio con la stessa qualit dellassistenza ospedaliera.
I vantaggi della Telemedicina, descritti in precedenza, sono numerosi ed evidenti. La
possibilit di assistere una persona a casa deve essere favorita rispetto allassistenza in
ospedale tutte le volte che ci risulta possibile. Grazie allassistenza remota possibile
monitorare molti pi pazienti con semplicit senza la necessit di raggiungerli
fisicamente al domicilio, ci migliora lottimizzazione del tempo, che invece risulta
necessario nellassistenza domiciliare tradizionale per raggiungere il paziente che si
trova ad esempio in una zona isolata. La continuit assistenziale ospedale-territorio
viene garantita dalla telemedicina e si presenta con benefici della qualit di vita dei
pazienti. Leggendo lelaborato chiaro quanto sia importante seguire il trattamento
farmacologico, non farmacologico ed educazionale per il paziente affetto da BPCO per
evitare le riacutizzazioni che sono la principale causa di ospedalizzazione. Con il
Telemonitoraggio possibile migliorare questo aspetto riducendo la distanza tra
professionista sanitario e paziente.
Uno dei limiti di tale sistema potrebbe presentarsi con la difficolt di approccio dei
pazienti, soprattutto anziani, nei confronti delle nuove tecnologie ma anche della
carenza, in alcune aree, di infrastrutture digitali necessarie per il Telemonitoraggio.
76
77
Bibliografia
1. Global Strategy for the Diagnosis, Management and Prevention of COPD, Global
Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease (GOLD) Gennaio 2015.
http://www.goldcopd.org/uploads/users/files/GOLD_Report_2015_Apr2.pdf
[Visualizzato il 05/08/2015]
2. ATS: American Thoracic Society; ERS: European Respiratory Society,
European Respiratory Journal 2007; 30: 9931013
3. Kasper, Dennis L Harrison's principles of internal medicine 18th ed. New York :
McGraw Hill Education Medical; 2012; pg. 4377.
4. World Health Organization: WHO , The 10 leading causes of death in the world,
2000 and 2011, World Health Organization, Aggiornato Maggio 2014
http://who.int/mediacentre/factsheets/fs310/en/
[Visualizzato il 06/08/15]
5. Manuale Merck , malattie dell'apparato respiratorio 68. Malattie ostruttive
croniche delle vie aeree Broncopneumopatia cronica ostruttiva, 2012
http://www.msd-italia.it/altre/manuale/sez06/0680615.html#s1 [Visualizzato il
06/08/15]
6. ISTAT, Anno 2012 le principali cause di morte in italia, 2012
http://www.istat.it/it/files/2014/12/Principali_cause_morte_2012.pdf?title=Principal
i+cause+di+morte+in+Italia+-+03%2Fdic%2F2014+-+Testo+integrale.pdf
[Visualizzato il 06/08/15]
7.
78
9.
79
80
81
45. Medical Research Council. Definition and classification of chronic bronchitis for
clinical and epidemiological purposes: a report to the Medical Research Council
by their Committee on the etiology of Chronic Bronchitis. Lancet 1965; 1: 775-80.
46. Loveridge B, West P, Kryger MH, Anthonisen NR. Alteration of breathing pattern
with progression of chronic obstructive pulmonary disease. Am Rev Respir Dis
1986; 134: 930-4.
47. American Thoracic Society, Definition Diagnosis and Staging, COPD guidelines,
New York; Febbraio 2015
48. American Thoracic Society, exacerbation, COPD guidelines, New York;
Febbraio 2015
49. C. Terzano, Cap. 18: Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) Malattie
dell'apparato respiratorio, Riacutizzazioni della BPCO, C.Terzano, A. Petroianni,
Milano, Springer, 2007; pg 430-440
50. Calverley PMA, Anderson JA, Celli B, Ferguson GT, Jenkins C, Jones PW et al.
Salmeterol and fluticasone propionate and survival in chronic obstructive
pulmonary disease. N Engl J Med 2007; 356: 775-789
51. Tashkin DP, Celli B, Senn S, Burkhart D, Kesten S, Menjoge S et al. A 4-year
trial of tiotropium in chronic obstructive pulmonary disease. N Engl J Med 2008;
359: 1543-1554
52. Calverley PMA. Symptomatic bronchodilator treatment. In: Calverley PMA, Pride
NB, eds. Chronic obstructive pulmonary disease. London: Chapman and Hall;
1995:419- 45.
53. Oostenbrink JB et al. One-year cost-effectiveness of tiotropium versus
ipratropium to treat chronic obstructive pulmonary disease. Eur Respir J 2004;
23: 241-49.
54. Chrystyn H, Mulley BA, Peake MD. Dose response relation to oral theophylline in
severe chronic obstructive airways disease. BMJ 1988;297:1506-10
55. Jenkins SC, Heaton RW, Fulton TJ, Moxham J. Comparison of domiciliary
nebulized salbutamol and salbutamol from a metered-dose inhaler in stable
chronic airflow limitation. Chest 1987;91:804-7.
56. Katzung - Preziosi - Masters Trevor, Farmacologia Generale e Clinica, Piccin,
IX 3/2014
82
83
68. Taylor DR, Buick B, Kinney C, Lowry R, McDevitt DG. The efficacy of orally
administered theophylline, inhaled salbutamol, and a combination of the two as
chronic therapy in the management of chronic bronchitis with reversible air-flow
obstruction. Am Rev Respir Dis 1985;131:747-51.
69. Undem, JB, Lichenstein LM. Drugs used in the treatment of asthma. In: Hardman
JG, Limbird LE, Goodman Gilman A (Ed.). The pharmacological basis of
therapeutics. 10. ed. New York: McGraw-Hill; 2001. p. 733-54.
70. Respiratory system. In: British National Formulary. 45. ed. London:
Pharmaceutical Press; 2003. p. 131-65.
71. Vogelmeier C, Kardos P, Harari S, Gans SJ, Stenglein S, Thirlwell J. Formoterol
mono- and combination therapy with tiotropium in patients with COPD: a 6-month
study. Respir Med 2008;102:1511-20.
72. Hatzelmann A, Morcillo EJ, Lungarella G, et al. The preclinical pharmacology of
roflumilast a selective, oral phosphodiesterase 4 inhibitor in development for
chronic obstructive pulmonary disease. Pulm Pharmacol Ther 2010;23:235-56.
73. Fabbri LM, Calverley PM, Izquierdo-Alonso JL, et al. Roflumilast in moderate-tosevere chronic obstructive pulmonary disease treated with longacting
bronchodilators: two randomised clinical trials. Lancet 2009;374:695-703.
74. Calverley PM, Rabe KF, Goehring UM, Kristiansen S, Fabbri LM, Martinez FJ.
Roflumilast in symptomatic chronic obstructive pulmonary disease: two
randomised clinical trials. Lancet 2009;374:685-94
75. Nichol KL, Margolis KL, Wuorenma J, Von Sternberg T. The efficacy and cost
effectiveness of vaccination against influenza among elderly persons living in the
community. N Engl J Med 1994;331:778-84.
76. Jackson LA, Neuzil KM, Yu O, et al. Effectiveness of pneumococcal
polysaccharide vaccine in older adults. N Engl J Med 2003;348:1747-55.
77. Siafakas NM, Celli BR. Overall management of stable chronic obstructive
Pulmonary disease. In: Management of Chronic Obstructive Pulmonary Disease
Edited by N.M. Siafakas. Eur Respir Mon 2006; 38: 258-265.
78. Allegra L, Cordaro CI, Grassi C. Prevention of acute exacerbations of chronic
obstructive bronchitis with carbocysteine lysine salt monohydrate: a multicenter,
double- blind, placebo-controlled trial. Respiration 1996;63:174-80.
84
79. Decramer M, Rutten-van Molken M, Dekhuijzen PN, et al. Effects of Nacetylcysteine on outcomes in chronic obstructive pulmonary disease (Bronchitis
Randomized on NAC Cost-Utility Study, BRONCUS): a randomised placebocontrolled trial. Lancet 2005;365:1552-60
80. Tonnesen P, Mikkelsen K, Bremann L. Nurse-conducted smoking cessation in
patients with COPD using nicotine sublingual tablets and behavioral support.
Chest 2006;130:334-42.
81. Lancaster T, Stead L, Silagy C, Sowden A. Effectiveness of interventions to help
people stop smoking: findings from the Cochrane Library. BMJ 2000;321:355-8.
82. Strategia globale per la diagnosi, il trattamento e la prevenzione della
broncopneumopatia cronica ostruttiva Aggiornamento 2015;
http://www.goldcopd.it/materiale/2015/GOLD_workshop_report_2015.pdf
[Visualizzato il 22/08/15]
83. Celli BR, MacNee W. Standards for the diagnosis and treatment of patients with
COPD: a summary of the ATS/ ERS position paper. Eur Respir J 2004;23:93246.
84. Davies L, Angus RM, Calverley PM. Oral corticosteroids in patients admitted to
hospital with exacerbations of chronic obstructive pulmonary disease: a
prospective randomised controlled trial. Lancet 1999;354:456-60.
85. Leuppi JD, Schuetz P, Bingisser R, Bodmer M, Briel M, Drescher T, et al.. Shortterm vs conventional glucocorticoid therapy in acute exacerbations of chronic
obstructive pulmonary disease: the REDUCE randomized clinical trial. JAMA
2013 Jun 5;309(21):2223-31.
86. Decramer M, de Bock V, Dom R. Functional and histologic picture of steroidinduced myopathy in chronic obstructive pulmonary disease. Am J Respir Crit
Care Med 1996;153:1958-64.
87. Woodhead M, Blasi F, Ewig S, et al. Guidelines for the management of adult
lower respiratory tract infections. Eur Respir J 2005;26:1138-80
88. Stoller JK, Panos RJ, Krachman S, Doherty DE, Make B. Oxygen therapy for
patients with COPD: current evidence and the long-term oxygen treatment trial.
Chest 2010;138:179-87.
85
86
101.
104.
Dal Negro R, Rossi A, Cerveri I. The burden of COPD in Italy: results from
the Confronting COPD survey. Respir Med 2003; 97(Suppl. C): S43-50
87
113.
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2129_allegato.pdf
[Visualizzato il 21/09/2015]
117.
I Quaderni della BPCO - Il volto della BPCO che cambia, UTET 2002
121.
Hawkins NM, Jhund PS, Simpson CR, et al. Primary care burden and
treatment of patients with heart failure and chronic obstructive pulmonary disease
in Scotland. Eur J Heart Fail 2010;12:17- 24.
122.
http://www.msd-italia.it/altre/manuale/sez06/0650589b.html [visualizzato il
04/10/2015]
124. Bartolini, Patrizio Caputi, Cianfarani, Corti, Loche, Messina, Terranova Manifesto
per laderenza alla terapia farmacologica sul territorio italiano, 2013
88
125.
Eric Bushlow, Three technologies to improve medication adherence ,
2012 https://www.advisory.com/research/cardiovascularroundtable/cardiovascular-rounds/2012/08/three-technologies-to-improvemedication-adherence [Visualizzato il 30/09/15]
126.
Proteus Digital Health, luglio 2012 http://www.proteus.com/pressreleases/proteus-digital-health-announces-fda-clearance-of-ingestible-sensor-2/
[Visualizzato il 30/09/15]
Immagini e tabelle
-
Tab.IV, Tab. V, Tab. VI, Tab. VII, Tab. IIX, IX, X modificate da GOLD, Strategia
globale per la diagnosi, il trattamento e la prevenzione della broncopneumopatia
cronica ostruttiva Aggiornamento 2015; pg 40-45
http://www.goldcopd.it/materiale/2015/GOLD_workshop_report_2015.pdf
[Visualizzato il 21/08/15]
Tab. XIII A.C.O. San Filippo Neri, Esercizi respiratori raccomandati ai pazienti
BPCO, 2009 http://www.bussolasanita.it/documenti/schede/436_Allegato_776.pdf
[Visualizzato il 07/10/15]
90
91
92