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ASSOCIAZIONI Betania: anno di bilancio e Progetto Chance a curadi Giuseppe Bonfanti Intervista a Marco Redolfi, presidente dell'associazione Betania BETANIA - ONLUS @ una Associa- zione di Volontariato che si ispira a principi cristiani della centralita della persona e della famiglia, della solidarieta, trasparenza e demo- crazia. Persegue il fine di cristiana solidariet nel campo civil, sociale, culturale ed ecclesiale nello spiri- to della tradizione caritativa della Chiesa di Bergamo ed in diretta e particolare collaborazione con la Caritas Parrocchiale di Seriate. ‘AMarco Redolfi, presidente dell'as- sociazione, poniamo alcune do- mande Lassociazione Betania sembra es- sere molto attiva nell'ambito ex- tra-scolastico e gode anche di una buona collaborazione con altre re- alta associative e di un buon livello tra i volontari. Le risorse umane ‘fon mancano come non mancano i corsi di formazione. Su questo ultimo fronte come lo definiresti il “pilancio” dell‘anno in corso? |clima collaborativo e fraterno che si @ instaurato tra noi soci ci per- mette di cogliere al meglio i bisogni social nel particolare, dovuti spes- 0 ai repentini cambiamenti globali di una societa molto frammentaria e in continua evaluzione con 'ag- giunta di tutto questo movimen- to, drammatico, di popol, Siamo di fronte alle sfide di questa comples- sit, con competenze volontarie che non possono non essere ag- giormate, ma la fatica diventa an- che uno stimolo e un arricchimen- to personale. Quest'anno, e faccio riferimento al periodo scolastico a RIATE | MAGGIO2OTS 2014/2015, abbiamo portato a termine una magnifica e importan- te giornata di formazione al rifugio San Lucio a Clusone grazie alla Dott. ssa Laura Baizini, psicopedagogi- sta, e alla Dott.ssa Romina Digena, psicologa-psicoterapeuta. Si capi- sce bene quanto sia importante, per esempio, accompagnare I'evoluzio- ne cognitiva-emotiva-relazionale dei bambini e dei ragazzi, non solo per obiettivi, ma anche attraverso strategie e accorgimenti motiva- zionali ed altri approcci metodo- logici di coinvolgimento. Questo é stato un buon inizio che ha dato un riscontro positivo sulle attivité svolte allo «Spazio non solo com- piti», cio quello che un tempo era il doposcuola. Ho tracce di un primo doposcuola dell'anna 1997/1998 su iniziativa di alcune insegnanti in pensione della scuola «Batti- sti» presso oratorio San Giovan- ni Bosco. Quest’anno ho visto un crescente numero di richieste non solo dei ragazzi che sentono il biso- gno di portarsi avanti con i compiti, ma anche dei laboratori. Uno spa- Zio questo molto interessante non solo per attivare la creativit, la co- noscenza del sé e il confronta con Yaltro, ma per sentirsi parte di una vera comunita, lo reputo un succes- 0 la pubblicazione di una filastroc- caillustrata dai ragazzi stessi di uno di questi laboratori, E in sostanza tuna produzione dei ragazzi stessi e non si tratta di un attivismo fine a stesso. Dopo la filastrocca del ‘Nonno ombrello si racconta si sono svolti il laboratori degli Acchiappa~ ogni e quello del Musicolorando. Fiore alfocchiello @ anche il pro- getto «Casa della Carita». Di cosa sitratti é subito detto: si é pensato allopportunita di una struttura per Vaccoglienza di persone che assi- stono parent ricoverati e/o di pa- ienti che devono effettuare cure. A questo progetto sono coinvolti cin- que volontari. La struttura, ubicata nel quartiere di Boccaleone a Ber- gamo, @ offerta in comodato d'uso dalle sorelle Clarisse, Vassociazio- ne provwede a pagare le spese di gestione della struttura e gli ospiti contribuiscono (quando e se pos- sibile) con una donazione liberale. Definire, poi, un bilancio in ambito caritatevole @ arduo, Le cose da fare sono ancora molte. Facciamo il pos- sibile. Poi sai, ma questo vale per tutti, portare a casa una coscienza meno pesante e un sorriso in pit & gia qualcosa di positivo. Comungque sia andata questo anno scolastico 2014/2015 é stato in- tenso. Si @ aggiunto il progetto Chance, una sorta di extra-scuola nella scuola. Come é nata questa idea, e in quale scuola? Sitratta di un progetto per noi mol- to importante allinterno di una struttura scolastica, una scom- messa per il futuro, ossia un av- vicinamento ancora pid osmatico, compenetrante, tra mondo della scuola e mondo del volontariato con caratteristiche specifiche quali quelle della nostra associazione, La scuola offre opportunita (da qui la parola chance) ad alcuni ragazzi di portare a termine in modo digni- toso i tre anni delle medie. Allora le difficolta non vengono pid viste come tali, ma superate da una con- di progettualita su pid li- velli e soggetti In questa comples sita di relazioni entra in gioco anche la nostra associazione con lobiet tivo di recuperare alla comunita persone veramente valide e attive per sé e per gli altri, Quest’anno il nostro contributo di volontariato si @ limitato a sole due ore e mezza del giovedi mattina lungo tutt co dell'anno scolastico puntando Su esercitazioni alla multimediali- ta presso la scuola Aldo Moro con eventuale produzione di un video- clip 0 cortometraggio, presentazio- ni in powerpoint e l'utilizzo di sof tware adatti al montaggio di video relativi alla fotografia digitale. Realisticamente la scuola @ una «agenzia educativa» molto impo te, ma non @ il solo punto di ri- ferimento. Bello o brutto che sia sembra che da recenti studi influ- isca sulla crescita complessiva e sullapprendimento solo per il 20% Metti che le statistiche sbaglino, ma il sentire comune é che attor- no ai ragazzi giri tutto un mondo di stimoli e frastuoni di ogni genere e direzione. Tante volte c’é perd solo quel 20% che indichi la rotta per una navigazione futura e autonoma, perché forse manca una famiglia 0 altre figure di riferimento, oppure ci sono dinamiche tali da rendere impossibile un equilibrio. A questo punto si rischia il naufragio. Inutile negare che le difficolta e i bisogni legati a questa eta evolutiva siano scita ‘osa ma positiva. Un futuro meno incerto sta a cuore innanzi- tutto a loro ma anche a tutti noi Ecco perché la formazione sco- lastica e t'struzione @ di estrema importanza: & come riempire lo zainetto della propria vita non di merendine, ma con qualcos‘altro di pid valore. Probabilmente si. Mi sembra una strada percorribile a tutto vantag- gio della crescita personale di ra- gazzi che possono scoprire risorse ancora inespresse. Punterei soprattutto alla parte- cipazione attiva di volontariato, poi ben vengano le donazioni e il 5xmille. Seriate non ha di che la~ mentarsi per la presenza di vo- jontari, ma considerando lo sfilac- ciamento del tessuto sociale e un eventuale ricambio generazionale cisarebbe davvero bisogno di con- siderare la priorita di un maggio- re sforzo da dedicare a interventi educativi che affianchino scuola e famiglia.

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