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senza confini

Africa/2

La “cattedrale della speranza”


di Livia Ermini Africa. Chaaria è un insediamento nato per il merca-

«S
tanotte abbiamo avuto tre cesarei e
un intervento per peritonite… to del bestiame nel cuore del Kenya, a 400 chilome-
situazione in sé già molto dura, con- tri da Nairobi. Ma è anche la sede del Cottolengo
siderando che siamo sempre gli Mission Hospital, un nosocomio di frontiera all’inter-
stessi a lavorare di giorno e di notte. Nel bel mezzo no di una delle 5 missioni della Piccola Casa di Tori-
del secondo cesareo, il generatore piccolo ha no in questa terra. Una struttura d’avanguardia per
improvvisamente smesso di funzionare. Ci siamo la zona (8mila ricoveri e 70mila visite ambulatoriali
trovati nel buio assoluto in sala. Ho dovuto chiedere l’anno) che serve tutti i dintorni e si aggiunge, quan-
ai miei collaboratori di mettere dei teli sterili sulla do non sostituisce, agli ospedali governativi del
ferita operatoria, mentre io camminavo fin sulla col- paese in una regione poverissima in cui clima e
Nelle foto: lina dove si trova il pannello di controllo del genera- malattie sono calamità legate a doppio filo.
fratel Beppe Gaido svolge tore principale. È pericolosissimo lavorare con il Fratel Beppe Gaido è da 10 anni il direttore dell’O-
il suo compito supporto del solo generatore». Adesso la situazione spedale, missionario cottolenghino, nonché ndagi-
all’ospedale in Kenia è legata a un filo: «Rimane l’unità autogena principa- tari (medico) tuttofare, vista l’endemica carenza di
le, che gira per più di diciotto ore al dottori da queste parti. Una laurea in infettivologia,
Fratel Beppe, missionario giorno per pompare acqua, assicu- un master a Londra e anni di pratica in prima linea.
e medico in un nosocomio rare il funzionamento delle steriliz- Un po’ come il vecchio medico condotto, cura le
in Kenya. Che racconta: zatrici, delle celle mortuarie, delle ulcere ma anche i tumori. Solo che in Africa le pato-
«per me il reparto incubatrici. Quanto reggerà? E se un logie sono più gravi complici la latitudine, la povertà
ospedaliero diventa una incidente capitasse nuovamente in estrema, l’arretratezza e l’assoluta mancanza di
cattedrale con tanti altari un momento dell’operazione che mi prevenzione medica. La malaria è il nemico numero
quanti sono i letti. Faccio impedisse di assentarmi dalla sala? uno ma a uccidere sono lebbra, tubercolosi, aids.
fatica a pensare alla La cosa che mi consuma la testa è il Contrariamente a quanto alberga nell’immaginario
vecchia dicotomia tra fatto che nessuno sa quando tor- collettivo infatti il Kenya non è soltanto quel paradiso
lavoro e preghiera, tra nerà la corrente». per turisti rappresentato dalle spiagge come Malindi
ospedale e cappella: mi Un black out di oltre 10 giorni è un o dai Safari nella savana. È un paese minato da una
sembrano solo due facce problema ovunque, ma può diventa- fortissima disparità economica che relega a una vita
della stessa medaglia» re una tragedia per un ospedale in di stenti gran parte della popolazione e in cui regna-

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no favoritismi tribali e corruzione. d’acqua ed è la puerpera in persona che deve anne-
Nel 2007 le elezioni presidenzia- gare il pupo... in un’altra clinica se il feto abortito
li, che videro vincitore Mwai ancora respira, alla madre viene consegnato un
Kibaki, provocarono pesanti martello... ed è la paziente che deve finire il lavoro».
scontri e oltre mille morti. Fuori E poi c’è l’aids. Anche se il virus dopo il 2001 è più
dai circuiti turistici mancano le contenibile grazie alla distribuzione degli antiretrovi-
infrastrutture di ogni tipo, dalle rali le sue conseguenze sono disastrose. Dei 15
strade alle telecomunicazioni. La milioni di bambini del Kenya il 10% è orfano, 150
popolazione non ha accesso mila sono i piccoli affetti da Hiv.
all’energia, alla terra e all’acqua «Il fenomeno dei ragazzi di strada – testimonia fratel
potabile. La mortalità infantile Beppe a Segno – costretti a vagare e a sniffare la
secondo l’Unicef è del 121 per colla per non sentire i crampi della fame, è senza
mille. dubbio una delle più terribili eredità dell’Aids. La
Ma quali sono le principali diffi- scomparsa degli adulti ha portato alla dissoluzione
coltà a Chaaria? «Siamo flagellati di interi nuclei familiari portando così i piccoli a vive-
dalla piaga degli aborti clandesti- re di espedienti». Infine il fenomeno dei “bambini
ni. Le ragazze spesso si rivolgono posseduti” che vengono abbandonati perché non si
a “traditional midwives” delle fat- capisce da quale malattia siano affetti e si ritengono
tucchiere senza alcuna prepara- figli del demonio.
zione medica. Ufficialmente il Non mancano i problemi pratici all’interno della mis-
Kenya è uno dei paesi con le sione. Il bilancio perennemente in rosso, i furti di
leggi più severe in materia, ma gasolio e farmaci, i rapporti con i locali che ancora
nel sottobosco assistiamo a una vedono il bianco come l’invasore colpevole della loro
vera epidemia di “cliniche degli povertà, la società profondamente maschilista in cui
aborti” che operano nella totale la donna oggetto paga con gravidanze indesiderate
illegalità. Ho sentito di un posto e violenza la vita coniugale. «A volte ci sentiamo
dove gli aborti vengono eseguiti come dei nani – si sfoga il dottore – che cercano di
anche su gravidanze quasi a ter- arginare le falle di una diga infilando il pollice nei
mine. Se poi il feto fosse vivo alla buchi del muro: che senso ha lottare quando non hai
nascita, alla mamma viene con- mezzi? che senso ha inseguire una diagnosi quando
segnato un secchiello pieno alla fine sai benissimo che non avrai né soldi né stru-
menti per offrire una cura? Vedi tutti quei giovani che
Per dare una mano muoiono di cancro o di insufficienza renale o cardia- Per da
ca, sai che altrove sopravvivrebbero e ti senti un Contat
Contatti diretti o via internet
verme».
http://chaariahospital.blogspot.com è il filo che tiene uniti Beppe Non c’è il rischio di buttare a mare speranza e fede?
Gaido e i confratelli all’Italia. Ma è anche lo strumento per “chia-
mare” a raccolta medici e infermieri che vogliono dare il loro contrib-
«Quando ci sentiamo come svuotati e mangiati dagli
uto con periodi di volontariato a Chaaria. Molte le iniziative messe in altri, facciamo l’esperienza della carità autorigene-
campo: dal progetto Buon Samaritano per salvare un bimbo dalla rante. Si crede di essere sull’orlo dell’esaurimento
malaria, all’adozione a distanza, alla donazione di strumenti diagnos-
nervoso e invece si sperimenta che si ha di nuovo
tici necessari all’ospedale.
Per informazioni: Associazione volontari Cottolengo, tel 011 3184861 voglia e soprattutto lucidità per ricominciare. Per me
– Fr. Giuseppe Meneghini: fratelli.cottolenghini@cottolengo.org – il reparto diventa una cattedrale con tanti altari
Lino Marchisio lima@mnemeroma.com. quanti sono i letti. Faccio fatica a pensare alla vec-
Per dare una mano e inviare contributi contattare: Associazione
volontari Mission Hospital Chaaria – Kenya (Onlus), via Cottolengo 13 chia dicotomia tra lavoro e preghiera, tra ospedale e
- 10152 Torino cappella: mi sembrano solo due facce della stessa
medaglia». ■ g

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