Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Monica Id`a
February 22, 2015
Queste sono le note del secondo modulo del corso di Geometria 1, di cui il primo modulo `e stato
tenuto dalla prof.M.Manaresi; quindi qui assumiamo noto tutto quanto visto in tale modulo.
Useremo le seguenti notazioni:
Se A e B sono due insiemi, A B vuol dire che A `e contenuto in o uguale a B, mentre A B
vuol dire che A `e incluso strettamente in B.
Siano f : X Y e g : Y Z due funzioni; la composizione di f e g `e la funzione
gf : X
x
Z
g(f (x))
f|U
1
1.1
f (U )
7
f (v)
U
v
Applicazioni lineari
Le prime definizioni
R2
(x, y)
3) d :
3x
R2
7 (x + y, 3x y)
R[x]
a0 + a1 + . . . + an xn
R[x]
a1 + 2a2 x + . . . + nan xn1
M2 (R)
ad b
7
c
0
4) f : M2 (R)
a b
c d
R2
(x, y)
2) f : R
x 7
R2
7 (1 + x, y)
R
x2
id
V
=W W
= V per il punto b);
f
gf
V
= W, W
=U V
= U per il punto a), tenendo conto che la composizione di due biezioni `e
una biezione.
Notazione 1.7 Sia V un K-spazio vettoriale finitamente generato (dora in poi scriviamo f.g.),
e sia B = (v1 , . . . , vn ) una base. Il vettore di coordinate (a1 , . . . , an ) rispetto alla base B verr`
a
denotato cos`:
(a1 , . . . , an )B := a1 v1 + . . . + an vn
Proposizione-Definizione 1.8 Sia V un K-spazio vettoriale f.g., e sia B = (v1 , . . . , vn ) una base.
Lapplicazione:
B :
Kn
V
(a1 , . . . , an ) 7 (a1 , . . . , an )B
`e un isomorfismo di K-spazi vettoriali, detto lisomorfismo tra V e K n definito dalla base B.
Dimostrazione Sappiamo che B `e biunivoca. Linearit`a:
B (a(a1 , . . . , an )+b(b1 , . . . , bn )) = B ((aa1 +bb1 , . . . , aan +bbn )) = (aa1 +bb1 )v1 +. . .+(aan +bbn )vn =
= a(a1 v1 + . . . + an vn ) + b(b1 v1 + . . . bn vn ) = aB ((a1 , . . . , an )) + bB ((b1 , . . . , bn ))
Notazione 1.9 Nel seguito denotiamo sempre con B lisomorfismo inverso di B , che associa ad
ogni vettore v V , v = (a1 , . . . , an )B , le sue coordinate rispetto alla base B:
B :
V
v
Kn
7
(a1 , . . . , an )
i = 1, . . . , n
()
Dimostrazione ):
f(
ai vi ) :=
P
bi vi , a, b K, si ha:
bi vi ) = f (
a i wi + b
ai vi ; poniamo
a i wi
ai vi , v 0 =
ai vi + b
bi wi = af (v) + bf (v 0 )
f (v) = f (
ai vi ) |{z}
=
ai f (vi ) =
ai wi =
f lineare
i = 1, . . . , n; allora v V ,
ai g(vi ) |{z}
= g(
ai vi ) = g(v)
g lineare
Notazione 1.13 Nelle notazioni di Teorema 1.12 diciamo che lapplicazione lineare f `e ottenuta
estendendo per linearit`
a le ()
Esempio 1.14 Lapplicazione definita in 1.8 `e ottenuta estendendo per linearit`a le ei 7 vi .
Teorema 1.15 Sia f : V W lineare. Allora valgono le seguenti affermazioni:
a) Se v1 , . . . , vn V sono l.d., allora f (v1 ), . . . , f (vn ) sono l.d.
b) Se U `e sottospazio di V , allora f (U ) := {f (u) | u U } `e sottospazio di W .
c) Se T `e sottospazio di W , allora f 1 (T ) := {v V | f (v) T } `e sottospazio di V .
d) Se U =< u1 , . . . , un >, allora f (U ) =< f (u1 ), . . . , f (un ) >.
Dimostrazione a) Per ipotesi esistono a1 , . . . , an K non tutti 0 tali che:
allora
0 = f (a1 v1 + . . . + an vn ) = a1 f (v1 ) + . . . + an f (vn )
a1 v1 + . . . + an vn = 0;
c) a, b K, v, v 0 f 1 (T ), si ha f (v), f (v 0 ) T , e quindi:
f (av + bv 0 ) = af (v) + bf (v 0 ) T av + bv 0 f 1 (T )
d) Si ha
f (U ) = {w W | u U, w = f (u)} =
= {w W | a1 , . . . , an K, w = f (a1 u1 + . . . + an un ) = a1 f (u1 ) + . . . + an f (un )} =
=< f (u1 ), . . . , f (un ) >
f|U
: U
v
f (U )
,
7
f (v)
1 |f 1 (T )
f|T
T
w
f 1 (T )
7
f 1 (w)
sono lineari e biettive, quindi isomorfismi di spazi vettoriali, e si conclude usando d).