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ITIS G.

Marconi Bari
Corso di Meccanica Applic. e Macchine a Fluido
prof. Ing. Nazzareno Corigliano

Alberi, Perni e Cuscinetti Radenti

5 serale

PAG.

ALBERI, PERNI E CUSCINETTI RADENTI


ASSI E ALBERI
ALBERO: organo utilizzato per la trasmissione diretta del moto rotatorio e di un momento
torcente.
ASSE: organo che sostiene, senza trasmissione di momento torcente, corpi rotanti liberi di
muoversi intorno ad esso.
Sulle opportune sedi di un albero possono essere calettati organi rotanti come pulegge, ruote
dentate, volani, dischi, ecc.; il calettamento consiste nel rendere solidale allalbero i mozzi degli
organi rotanti mediante linguette, chiavette, profili scanalati o collegamento forzato.
Lalbero viene vincolato al basamento o al telaio mediante supporti e coppie rotoidali che
consentono la rotazione intorno allasse.
La coppia rotoidale e costituita dal cuscinetto (a strisciamento o volvente) e dal perno (intermedio o
di estremit, secondo la sua posizione).
La coppia perno-cuscinetto si definisce portante, quando sopporta carichi perpendicolari allasse, e
reggispinta, quando sopporta carichi diretti con lasse. In taluni casi di tipo misto.
Gli assi si calcolano generalmente a flessione e si tiene conto di eventuali sforzi di taglio e normali,
ma non mai presente torsione.
Gli alberi si calcolano a flessione, a torsione, a flesso torsione, a seconda del carico, della loro
lunghezza e della distanza tra i supporti; si tiene poi conto del taglio e degli sforzi normali mediante
verifiche.

CALCOLO DEGLI ALBERI


Gli alberi sono realizzati con sezione circolare piena o cava. Tale sezione pu essere costante o
variabile per tener conto dei diametri dei mozzi degli organi calettati o del diametro interno dei
cuscinetti.
Per il calcolo si considera lalbero alla stregua di una trave caricata in corrispondenza delle sedi
degli organi calettati e vincolata in corrispondenza dei cuscinetti che offrono le reazioni vincolari.
Una volta determinate le reazioni vincolari e i diagrammi delle sollecitazioni di flessione, torsione
e sforzo normale, eventualmente presenti, si procede al calcolo, a sola flessione, per gli assi e gli

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alberi lunghi e con ridotti momenti torcenti, a sola torsione, nel caso di alberi corti, a flesso torsione
negli altri casi. Si tiene conto, poi, con opportune verifiche di eventuali altre sollecitazioni.

CALCOLO A TORSIONE:
Si sceglie il materiale, per alberi poco sollecitati acciaio di uso generale con r > 610
N/mm2, per alberi molto sollecitati acciai al carbonio o legati da bonifica.
Si ricava la amm =

r
n

con grado di sicurezza n = 5 6 quindi si pu calcolare la tensione

amm

tangenziale ammissibile amm =

Il momento torcente o dato o si calcola M t =

quindi, nota lespressione del modulo di

resistenza a torsione per sezioni cave


Wt =

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che con rapporto di cavit c =

D 3 1 c 4 0,2 D 3 (1 c 4 )

d
= 0 quello per sezione piena, si calcola il diametro con
D

D=3

Mt
0,2 1 c 4 amm

CALCOLO A FLESSOTORSIONE:
Si sceglie il materiale, per alberi poco sollecitati acciaio di uso generale con r > 610
N/mm2, per alberi molto sollecitati acciai al carbonio o legati da bonifica.
Si ricava la amm =

r
n

con grado di sicurezza n = 9 12 per tener conto della

sollecitazione dinamica di fatica (flessione rotante)


Si calcola il momento flettente ideale, essendo noti il momento flettente M f e quello
torcente M t , M fid = M 2f + 0,75 M t2 quindi, nota lespressione del modulo di resistenza
a flessione per sezioni cave

Wf =

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D 3 1 c 4 0,1 D 3 (1 c 4 )

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che con rapporto di cavit c =

d
= 0 quello per sezione piena, si calcola il diametro con
D
D=3

M fid

0,1 1 c 4 amm

PERNI E SEDI DI ESTREMIT


Per perni e sedi di estremit, il momento flettente sullalbero nullo. La sede di un organo che
trasmette potenza sollecitata a torsione. Nel caso del perno nullo anche il momento torcente.
Pertanto, sui perni si opera una verifica a flessione considerandoli come travi incastrate sul resto
dellalbero e caricate in mezzeria con le reazioni vincolari dellalbero.
Con le indicazioni della fig. 1 si ha:
Mf =F

l
;
2

con W f = 0,1 D 3 1 c 4 , che per il rapporto di cavit

Fig. 1 Perno di estremit

c=

d
= 0 quello per sezione piena, deve essere
D

Mf

F l
0,2 D 3 1 c 4

cui si pu ricavare, infine,

D=

Per quanto riguarda il rapporto

Wf

l
si pu assumere:
D

l
2 nei casi normali
D

0,5

0,2 amm 1 c

l
1 in caso di lubrificazione forzata.
D

l
D

l
D
=
amm
0,2 D 2 1 c 4
F

da

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ATTRITO NEI PERNI


Nel caso di accoppiamento perno-cuscinetto di strisciamento, interviene lattrito radente che causa
di perdita di potenza, riscaldamento e usura. Si rende allora necessaria la lubrificazione che pu
essere:
Idrostatica, in cui la pressione del fluido lubrificante tale da impedire il contatto diretto
tra perno e cuscinetto anche ad albero fermo.
Idrodinamica, in cui le due superfici in moto relativo formano uno spazio convergente o
convergente-divergente, detto meato, in cui il fluido viene richiamato assumendo una
pressione sufficiente a sopportare il carico.
Limite, quando il carico troppo grande o la velocit troppo bassa per cui il fluido non ha
sufficiente pressione e le superfici metalliche vengono parzialmente a contatto.
Nel, necessario, gioco che esiste tra perno e bussola, lattrito pu essere molto diverso a seconda
della presenza, pi o meno consistente, di lubrificante. Possiamo avere quindi:
Attrito secco, in caso di contatto diretto perno-bussola;
Attrito untuoso, nel caso di superfici ingrassate o
lubrificate.
Nei casi migliori, realizzando una lubrificazione idrodinamica,
lattrito dipende dalle caratteristiche del lubrificante giacch non
vi pi contatto diretto tra perno e bussola.
Riferendoci alla fig. 2 si vede come, nella situazione statica il
carico F e la reazione R risultano allineate mentre con lalbero in
rotazione, il punto di contatto C si sposta e le due forze vengono
a creare una coppia resistente al moto di momento pari a
Mr = F u = F

d
sen
2

dove oltre ad essere langolo geometrico rappresentato in fig.


2, anche langolo di attrito nella coppia rotoidale. Perci il
coefficiente dattrito sar
f = tg

Fig. 2 Forze tra perno e bussola

e, accettando lapprossimazione, lecita per la piccolezza di ,

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sen tg = f si ha:
Mr = F f

d
2

e, la potenza dissipata:
N diss = M r = f F v
In tab. 1 vengono riportati i valori indicativi di f in alcuni con perno in acciaio dolce.

Tab. 1 Coefficiente dattrito f

Per poter accogliere meglio il lubrificante, i cuscinetti di strisciamento (boccole o bussole o


bronzine), realizzati in ghisa grafitica, metallo bianco (leghe a base di stagno e piombo), metallo
rosa (leghe a base di rame), bronzo, recano delle scanalature che quando incrociate sono dette a
zampa di ragno. Oppure si utilizzano boccole sinterizzate porose che sono capaci di trattenere il
lubrificante come spugne.
Si utilizzano anche boccole in materiale plastico come nylon, poliacetato e, in particolare PTFE
(PoliTetraFluoroEtilene o TEFLON) che ha un coefficiente dattrito cos basso da poter essere
utilizzato a secco.

VERIFICHE SUI PERNI


Il calcolo dei perni poggia sullipotesi di lubrificazione limite (inevitabile allavviamento), pertanto,
una volta dimensionati (come descritto al paragrafo 3) occorre verificare che lusura e il
riscaldamento non siano eccessivi.
Per lusura si fa la verifica della pressione specifica:
con riferimento alla fig. 3, si calcola la pressione
specifica
ps =

Fig. 3 Perno portante

F
d l

N
mm 2

e si controlla che risulti inferiore o, al pi, uguale alla

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pressione ammissibile
p s p amm

Alcuni valori della p amm sono riportati in tab. 2.

Tab. 2 Pressioni ammissibili e fattore K secondo lapplicazione e il materiale

Tab. 3 Fattore K secondo lavorazione, lubrificazione e raffreddamento

Per la verifica al surriscaldamento si calcola il fattore


K = ps v

W
mm 2

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N
m
se p s in
e v in
2
mm
s

Tale valore di K deve essere inferiore a quelli riportati in tab. 2 e tab. 3


Per i perni di spinta, intermedi (fig. 4) costituiti da pi ralle, o di estremit
(fig. 5), la superfice di contatto anulare :
A=
A = n

D2 d 2

D2 d 2

per perni di estremit

per perni intermedi con n ralle

In ogni caso le verifiche sono identiche a quelle dei perni portanti:


ps =

F
p amm
A

K = ps v

Dove la velocit periferica v , in questo caso, quella calcolata in


corrispondenza del diametro medio

v =

D+d
4

Fig. 4 Perno di spinta intermedio

Fig. 5 Perno di spinta destremit

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