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ISOLA DELLE FEMMINE 4 FEBBRAIO AD OGNI ORA DEL GIORNO DELLA NOTTE
OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA OGNI GIORNO DEL MESE OGNI GIORNO
DELLANNO
VELENI INQUINNANTI FUMI INQUINAMENTO VELENI VELENI VELENI VELENI
Il giorno 18 luglio 2008 il servizio 2 V.I.A/V.A.S. della Regione Sicilia a firma
del suo dirigente Ing Vincenzo Sansone stato emesso decreto 693
concernente lAutorizzazione Integrata Ambientale alla ditta Italcementi di
Isola delle Femmine.
Mentre tutti guardano la montagna (di Bellolampo), non ci si accorge di quello
che gi esiste a Isola delle Femmine e Capaci.
ECO LE TIPOLOGIE E LA QUANTITA DI VELENI AUTORIZZATI CON L A.I.A.
per il cementificio Italcementi di Isola delle Femmine che consente la
combustione di pet coke rifiuti e..ed altro:
Portata giornaliera dei fumi = 10.423.200 m3 (un p pi dell'inceneritore di
Bellolampo)
Se vengono rispettati i limiti dell'autorizzazione, secondo i flussi di massa
abbiamo:
Diossine emesse = 1.042.320.000 pg/giorno
equivalente alla dose di "tollerabilit" giornaliera (140 pg, secondo l'OMS) di
7.445.142 persone,
ovvero una "razione" (si tratta sempre di un calcolo teorico) di 65145
pg/uomo e cio 465 volte la dose di 140 pg (calcolo riferito a 16000 abitanti,
cio Isola + Capaci)
Diossine in ricaduta al suolo: per rispettare il limite di 3.4 pg/m2 (legislazione
Belga) necessaria una superficie di 306.6 Km2
Superfice Isola delle Femmine km2 3,54
Superfice Capaci km2 6,12
Vanadio: 1.17 Kg/giorno; Nichel: 292 gr/giorno; Mercurio: 348 gr/giorno;
Altri metalli: 3.48 Kg/giorno
Sempre secondo i dati ISPRA, nel solo anno 2009 lincenerimento di rifiuti in
Italia ha prodotto 43.423 t di scorie pesanti, ceneri leggere e altre scorie
classificate come pericolose, 428.168 tonnellate di scorie pesanti e altre
scorie classificate come non pericolose, 19.767 tonnellate di rifiuti liquidi e
fanghi pericolosi prodotti dal trattamento dei fumi (ISPRA, Rapporto Rifiuti
urbani 2011).
I residui solidi dellincenerimento dei rifiuti dovrebbero essere successivamente
smaltiti in maniera sostenibile (1,2), se questo non fosse estremamente
difficile a causa delle loro peculiari caratteristiche fisico-chimiche, che rendono
praticamente inevitabile la diffusibilit nellambiente delle sostanze tossiche in
essi contenute.
Il crescente ricorso allincenerimento dei rifiuti (con conseguente produzione di
inquinanti atmosferici e di scorie residue), lelevato costo di smaltimento in
discariche speciali dei residui e la scarsa disponibilit di siti da adibire a
discarica ha dunque aggiunto ai gi noti problemi legati alle emissioni
atmosferiche degli inceneritori, quelli relativi allo smaltimento dei residui (3).
Si dunque suggerita lindividuazione di pratiche alternative alla discarica,
quali quelle della cosiddetta valorizzazione dei residui prodotti dagli
inceneritori, che creano ulteriori preoccupazioni per limpatto ambientale e per
i rischi per la salute umana.
Nel nostro Paese le scorie pesanti, nonostante la loro composizione tossica (413), vengono definite rifiuti speciali non pericolosi (codice CER 190112) e,
come previsto dal DM 05/02/98 (emanato in attuazione del DLgs 22/97),
possano essere utilizzate tal quali e senza leffettuazione preventiva di test di
cessione quando vengono utilizzate nei cementifici, nella produzione di
conglomerati cementizi e nellindustria dei laterizi e dellargilla espansa. Il test
di cessione viene richiesto solo qualora vengano utilizzate per la realizzazione
di rilevati, sottofondi stradali e recuperi ambientali.
Numerose osservazioni sperimentali hanno tuttavia dimostrato come gli eluati
delle scorie pesanti siano tuttaltro che inerti.
Le scorie prodotte dalla combustione dei rifiuti sono caratterizzate da un
elevato contenuto di prodotti chimici estremamente tossici, il cui rilascio
nellambiente (14) pu generare conseguenze gravi sulla salute umana (4).
Inoltre, quando incorporate nel cemento, le caratteristiche fisiche di questo
vengono alterate in maniera direttamente proporzionale alla quantit di scorie
impiegate (15), e nel breve termine le alterazioni causate dagli agenti
atmosferici naturali non sembrerebbero garantire il mantenimento dei limiti
imposti dalla legge (16).
Lossidazione dellalluminio contenuto nei residui dellincenerimento causa
produzione di idrogeno nel concreto (tipo di cemento Portland), in entit tale
da danneggiarlo (17).
Le scorie pesanti costituiscono circa l80% del residuo dellincenerimento dei
rifiuti e contengono varie sostanze a rischio di inquinamento ambientale quali
diossine (5) (un kg di scorie pesanti contiene circa 34ng di diossine (6)),
metalli pesanti (7) e composti organici di varia natura (principalmente
composti aromatici) (8).
Uno studio condotto sulla biotossicit di eluati di scorie pesanti prodotti da
inceneritori operanti in Belgio, Francia, Germania, Italia, e Regno Unito, li ha
classificati tutti come eco-tossici (18).
stato dimostrata nelle scorie pesanti una elevatissima concentrazione di
stronzio, che contribuisce in maniera significativa alla genotossicit di queste
sostanze (9), e di piombo (10), che pu arrivare sino ad un massimo di 19.6
mg/L (11), una concentrazione significativamente superiore a quella concessa
dalla normativa Europea (5 mg/l), che comunque prevede di ridurla (19).
Notevoli rischi presenta la difficile stabilizzazione del cromo, soprattutto nella
prospettiva di riutilizzo delle scorie per la preparazione di cemento (20). Shim
e coll. hanno dimostrato che le concentrazioni di piombo nelleluato delle scorie
pesanti e leggere spesso eccedeva i limiti legali in due diversi Paesi (12).
Test di lisciviazione sul cemento hanno dimostrato un significativo rilascio di
arsenico, cromo, bario, antimonio, nichel, selenio, rame, zinco (20), in alcuni
casi con valori che eccedevano i limiti per il conferimento in discariche per
inerti (20).
In un recente lavoro sulla biotossicit delle scorie prodotte da inceneritori di
rifiuti stata dimostrata la presenza di differenze significative nella
concentrazione di metalli in eluati da scorie pesanti. Le concentrazioni valutate
con metodica TCLP (Toxicity Characteristic Leaching Procedure) erano
inferiori a quelle indicate dalla normativa di riferimento e, dunque, i materiali
di provenienza venivano indicati come non pericolosi.
Dagli stessi materiali, tuttavia, una quantit di metalli notevolmente maggiore
veniva estratta con metodica PBET (Physiologically Based Extraction Test),
una tecnica che usa succo gastrico simulato come agente per lestrazione di
inquinanti al fine di valutare la loro bioaccessibilit a livello del tratto
gastrointestinale. In questo modo venivano estratte concentrazioni
considerevolmente superiori di rame (81558 mg/kg) e piombo (28
267mg/kg) rispetto alla prima metodica. Gli autori concludevano che, sebbene
le scorie pesanti vengano classificate come materiale non pericoloso, queste
dovrebbero essere usate con cautela e lingestione da parte delle popolazioni
residenti [come avviene in materiali e suoli contaminati, n.d.r.] dovrebbe
essere evitata. Nello stesso studio veniva dimostrata una evidente biotossicit
acuta indotta da scorie pesanti classificate come non pericolose (21).
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http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/01/bruciare-rifiuti-negliimpianti-di.html
http://lagazzettadiisola.files.wordpress.com/2013/02/dottore-salvatore-anzacondannato-a-18-mesi-reg-sent-5455-2012-udienza-18-10-2012-rgt-48632010-rg-nr-7076-20092.pdf
http://lagazzettadiisola.wordpress.com/2013/02/04/dottore-salvatore-anzacondannato-a-18-mesi-reg-sent-5455-2012-udienza-18-10-2012-rgt-48632010-rg-nr-7076-2009/
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.4973261303323.175224.165300
3729&type=1
http://isolapulita.blogspot.it/2008/06/httpisoladellefemminedaliberare.html
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http://www.facebook.com/photo.php?v=4970945245423
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Di fronte alle reazioni degli indignados dell'ARTA - ce ne vuole faccia tosta non sarebbe il caso di puntualizzare i metodi con cui sono stati attribuiti gli
incarichi (senza trasparenza e senza valutazione comparativa scritta dei
curricula, per tutti valga la posizione di Sergio Lucia, ingegnere chimico che fa
l'avvocato, e per giunta il responsabile regionale CISL per la dirigenza), e le
relative indennit (oltre 23400 euro/anno), sottolineando chi ha certificato il
raggiungimento degli obiettivi (oggi smentiti dal Presidente data la mole di
pratiche inevase ed altro ancora) ed ha consentito la corresponsione delle
indennit di risultato (oltre 9200 euro/anno)?
Ed i DG che si sono avvicendati, quelli che hanno conferito gli incarichi ed
erogate le indennit, non hanno visto niente? E come hanno fatto anche loro a
raggiungere gli obiettivi, intascando le indennit di oltre 45000 euro/anno? Si
scoperchi una buona volta questa immonda pentola.
A cura del Comitato Cittadino Isola Pulita di Isola delle Femmine
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/02/dottore-salvatore-anzadirigente.html
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