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VERBALE RELATIVO AL SOPRALLUOGO PRESSO LITALCEMENTI DI ISOLA DELLE

FEMMINE PROT. 9942393 14.X.2005


ATTIVITA PRODUTTIVA:
ITALCEMENTI S.p.a. Stabilimento sito in via della cementerie n 10 Isola delle Femmine
(PA), in atti rappresentata da: Ing Giovanni La Maestra nato a Francavilla di Sicilia (ME) il
18.01.1960 nella qualit di Direttore pro-tempore dello stabilimento
Verbalizzanti dr. Ruvolo Vincenzo Dipartimento ARPA di Palermo; dr Andrea Macaluso
Dipartimento ARPA di Palermo; Mar.Ca. Domenico Curaro Comandante Regione Carabinieri
Sicilia Stazione Isola delle Femmine.
In data 13 ottobre 2005 alle ore 14,45, circa, il personale ARPA sopra indicato a seguito
della comunicazione del Direttore Generale ARPA prot 14084 del 26.9.05 assunta a n.s.
prot con il num. 9942035 del 3.10.05, si presentato, unitamente al Comandante della
Stazione Carabinieri di Isola delle Femmine, al fine di effettuare delle verifiche in relazione
alla segnalazione di presunto inquinamento atmosferico prodotto dalla Italcementi s.p.a.
nel mese di agosto e successivamente nel mese di settembre 2005.
Gli episodi in oggetto come si evidenzia dalla documentazione fotografica fornita dai Cc si
sono verificati in prossimit rispettivamente, dei P.E. E61, E62, E63, ed E64
(estrazione/alimentazione sili muniti di filtri a tessuto) in data agosto 2005, e del P.E. E43
(depolverizzazione scarico clinker a capannone-I camerine) munito di filtro a tessuto.
Ling La Maestra evidenzia che periodicamente vengono svolte operazioni di controllo ed
eventuale manutenzione su tutti gli impianti ed in particolare, di recente, sugli impianti
relativi ai P.E.
E61, in data 27/6, 14/7, 18/8 e tra il 5-7/9 2005;
E62, in data 14/7, 9/8 e tra il 5-7/9 2005;
E63, in data 15/7, 11/8 e tra il 5-7/9 2005;
E64, in data 15/7, 11/8 e tra il 5-7/9 2005;
E43, in data 17/6,, 8/7 17/8 e 12/9 2005.
Vengono acquisite copie delle date in cui sono state effettuate tali ispezioni da personale
della Italcementi spa e copie delle attivit effettuate.
Dallesame dei certificati di analisi relativi alle misure periodiche alle emissioni effettuate
nel periodo 15/23 marzo 2005, non si evidenziano superamenti rispetto ai valori prescritti,
mentre i dati relativi ai campionamenti effettuati in data settembre-ottobre 2005 non sono
ancora disponibili.
Per quanto concerne lincidente realativo al mese di Settembre lIng La Maestra dichiara
che in data 11/9/2005 si sono verificati problemi tecnici sullimpianto (P.E. 43) consistenti,
nello specifico, nella rottura di alcune maniche filtranti con conseguente aumento della
polverosit emessa.
Lincoveniente stato evidenziato a seguito di una segnalazione esterna e limpianto
stato fermato, con conseguente blocco della polverosit, in un tempo inferiore ad unora.
Successivamente si proceduto al ripristino funzionale del filtro. Dellavvenuta esecuzione
di queste operazioni vengono fornite dalla Italcementi spa i seguenti documenti:
1)Programma giornaliero dei lavori eseguiti dalla ditta manutentrice CEM Montaggi spa in
data 12/9/2005;
2)Scheda segnalazione anomalia sala C con la controfirma dellesecuzione lavori;
3)Copia del modello di comunicazioni interne ed esterne del sistema di gestione
ambientale.
Il mar Domenico Curaro evidenzia che la foto dellincidente avvenuto nel mese di
settembre relativa al giorno 9/9/2005 cos come dichiarato dal Sig Marcello Cutino autore
1

delle foto relative; Ling La maestra dichiara che in quella data (9/9/2005) non risultano
dagli atti ulteriori problemi tecnici relativamente allimpianto in oggetto (E43); pur tuttavia
risulta agli atti una segnalazione esterna effettuata dal Sig Marcello Cutino realativamente
ad una polverosit notata a valle dello stabilimento risolta con la chiusura dei portoni al
frantoio Clinker. Di questa segnalazione e del relativo intervento viene fornita copia del
modello di comunicazioni interne ed esterne del sistema di gestione ambientale.
Per quanto concerne l0incidente relativo al mese di Agosto ling La Maestra dichiara che in
data 9/8/2005 sono stati evidenziati alcuni problemi tecnici relativi agli impianti PE E62
(intasamento di uno scarico del filtro), che sono stati risolti nellarco del turno lavorativo.
Dellevidenza di tali inconvenienti vengono fornite dalla Italcementi spap i seguenti
documenti:
1.Esercizio di sala centralizzata relativo al giorno 9/8/2005
Successivamente i verbalizzanti hanno proceduto ad un sopralluogo presso gli impianti in
oggetto effettuando anche rilievi fotografici.
In atto si evidenzia che allinterno del capannone materie prime (Petcoke, Clinker, Argilla,
Perlite, Gesso, Sabbia, Calcare) (adiacenze P.E. E43 ed E45) viene effettuato stoccaggio e
movimentazione a mezzo gru a ponte di materiale pulverulento che produce una
emissione diffusa. Si evidenzia altres che parte del capannone risulta aperto verso
lesterno come da rilievi fotografici.
Il presente verbale, costituito da n 2(due) pagine, previa lettura e conferma, viene chiuso
e sottoscritto, in data odierna alle ore 19,30 dai verbalizzanti e dalla parte a cui si rilascia
copia.
PROVINCIA REGIONALE DI PALERMO DIREZIONE CONTROLLO E PREVENZIONE
AMBIENTALE
ARPA SICILIA PROT 9943014 PALERMO 7.11.05
Oggetto: Richiesta monitoraggio ambientale Comune di Isola delle Femmine
Al Sindaco di Isola delle Femmine
Alla provincia regionale di Palermo area tutela ambientale e difesa del suolo Direzione
Controllo Ambientale e Smaltimento rifiuti
Servizio Inquinamento Atmosferico fax 0916628389
E p.c. Alla Direzione ARPA Sicilia Via ugo La Malfa 169 90146 Palermo fax 0917078691
AllAssessorato territorio ed Ambiente Regione Sicilia Servizio 3 Via Ugo La Malfa 169
90146 Pa lermo fax 0917077504
Con riferimento alla nota prot 11409 del 13.10.2005, che si allega in copia, del Sig Sindaco
del Comune di Isola delle Femmine avente per oggetto la richiesta di monitoraggio
ambientale relativamente al rispetto dei limiti ambientali degli impianti industriali siti nel
territorio di Isola delle Femmine ed in particolare dellItalcementi spa si ritiene opportuna
la convocazione da parte del Sindaco di una Conferenza dei servizi tra tutti i soggetti
interessati al fine di definire e programmare gli interventi relativi.
Si coglie loccasione per porgere cordiali saluti.
Il Dirigente Chimico ed Il Direttore
PROVINCIA REGIONALE DI PALERMO
DIREZIONE CONTROLLO E PREVENZIONE AMBIENTALE
ARPA VERBALE RELATIVO AL SOPRALLUOGO PRESSO LITALCEMENTI DI ISOLA DELLE
FEMMINE PROT. 9944173 12.12.2005
ATTIVITA PRODUTTIVA:
ITALCEMENTI S.p.a. Stabilimento sito in via della cementerei n 10 Isola delle Femmine
(PA), in atti rappresentata da: Ing Giovanni La Maestra nato a Francavilla di Sicilia (ME) il
18.01.1960 nella qualit di Direttore pro-tempore dello stabilimento. Sono presenti il Per
Chimico Vincenzo Guadagna in qualit di Capo Processo e lIng Amaro paolo in qualit di
2

Capo Servizi Primari.


Verbalizzanti Dr. Capilli Gaetano ARPA Sicilia Direzione Generale dr. Ruvolo Vincenzo
Dipartimento ARPA di Palermo; dr Andrea Macaluso Dipartimento ARPA di Palermo; TPALL
Domenico Puleo Dipartimento ARPA di Palermo; Per Chim Sandro Spataro Dipartimento
Arpa Palermo; Dr.sa Maria Rita Pecoraio Provincia Regionale di Palermo; ADT Liborio
Mammana Provincia Regionale di Palermo.
Il data 6 dicembre 2005 alle ore 9,30 circa, il personale ARPA e della Provincia Regionale
di Palermo sopra indicato, si presentato al fine di effettuare delle verifiche sullimpianto e
sui relativi punti di emissione in atmosfera.
Il per chim Guadagna ha illustrato il processo produttivo ed i relativi punti di emissione in
atmosfera. Presa visione dellautorizzazioni alle emissioni D.A. 292717 del 17/3/94, D.A.
871/17 del 6/10/94, D.A. 141/17 del 15/3/95, e D.A. 187/17 del 4/4/97, nonch dei
documenti tecnici prodotti dalla Ditta allegati alla richiesta di autorizzazione integrata
ambientale ex art 5 del D.Lgs 372/99, si evidenzia quanto segue:
1)modificazione nella identificazione di alcuni punti di emissione rispetto ai decreti
autorizzativi (P.E. E1 e E10);
2) che viene utilizzato il petcoke quale combustibile di alimentazione del Molino Crudo 3
(P.E. E14- macinazione di argilla, sabbia e calcare per la produzione di farina) e del forno 3
(P.E. E35- forno di cottura di farina per la produzione di clinker).
A tal proposito la Italcementi S.pa. dichiara che il petcoke viene trasportato dal porto di
Palermo trimestralmente, mediante automezzi e stoccato allinterno della ex cava
denominata Raffo Rosso; da qui raggiunge attraverso automezzi il Capannone Materie
Prime dello stabilimento dove subisce un processo di macinazione (P.E. E21) e stoccaggio
in sili (P.E. E15, E22, E23) prima dellutilizzo di cui sopra. A richiesta dei verbalizzanti la
italcementi non in grado di fornire la documentazione tecnica allegata ai decreti
autorizzativi sopraelencati, ne di indicare quali fossero i combustibili autorizzati, ne la data
di inizio di impiego del petcoke; si evidenzia altres che la natura del combustibile utilizzato
non indicata nei Rapporti di Prova relativi alle misure periodiche delle emissioni in
atmosfera effettuate dalla Ditta;
3)le modalit di gestione del petcoke non vengono citate nei decreti autorizzativi ex DPR
203.88 e non sono descritte nelle realazioni anuali prodotte dalla Ditta sul contenimento
delle emissioni diffuse;
4)il D.A. 187.17 del 4.4.97 prevede per il P.E. E50 relativo al Molino Cotto 3 (macinazione
clinker, perlite, gesso, calcare) il monitoraggio in continuo delle polveri, ossigeno, ossidi di
azoto e ossidi di zolfo, mentre in atto viene effettuato il monitoraggio in continuo
esclusivamente delle polveri; la ditta dichiara che gli altri parametri non sono presi in
considerazione in quanto il processo avviene a freddo e il fornello flangiato. Non viene
esibita alcuna comunicazione da parte della ditta relativa a tale variazione, n si a
conoscenza di una revizione dei provvedimenti autorizzativi precitati;
5)la ditta effettua attivit di recupero rifiuti costituiti da refrattari nella linea di produzione
clinker (p.E. E14, E16, E17, E35), e di gessi chimici da desolforazione nella produzione di
cemento nel molino cotto 3 (P.E. E50). Di questa attivit di recupero non viene data
evidenza nelle relazioni analitiche relative ai punti di emissione.
I verbalizzanti richiedono di inviare presso gli uffici in intestazione i seguenti documenti:
a) copia di tutte le documentazioni tecniche allegate ai decreti autorizzativi sopraelencati,
oltre a quelle fornite in occasione dei sopralluoghi effettuati dal Dipartimento ARPA di
Palermo in data 15.3.05 e 24.6.05;
b) schede tecniche e ventagli caratterizzazioni analitiche delle materie prime e dei
combustibili utilizzati;
c) scheda tecnica del forno 3 con relativa potenzialit;
3

d) relazione sulle attivit di recupero rifiuti che indichi i periodi di utilizzo dei rifiuti e la
quantit degli stessi a partire dalla comunicazione di effettuazione attivit di recupero;
e) schema di processo del ciclo produttivo completo, quantificato nei flussi di massa, e con
le indicazioni dei punti di emissione e dei relativi impianti di abbattimento;
f) relazione sulle procedure di manutenzione dei sistemi di abbattimento messe in atto
dalla Ditta;
g) che la Italcementi effettui le verifiche in campo previste dal D.M. 21.12.95, dandone
comunicazione agli enti in considerazione che le ultime risalgono ad ottobre 2004;
h) copia del verbale relativo alla conferenza dei servizi tenutasi in data 22.2.99 relativa al
protocollo aggiornato di gestione del sistema di controllo in continuo delle emissioni
installato presso la Italcementi.
Si evidenzia che permane quanto descritto nel verbale di sopralluogo effettuato dal
Dipartimento ARPA di Palermpo in data 13.10.05 relativo allo stoccaggio e movimentazione
a mezzo di gru a ponte di materiale pulverulento allinterno del capannone materie prime
(petcoke, clinker, argilla, perlite, gesso, sabia, calcare) (adiacenze P.E. E43 ed E45),
(parzialmente aperto sul lato Trapani) con la produzione di emissione diffusa. A tal
proposito si richiede alla Italcementi quali verifiche siano state effettuate al fine di valutare
lentit delle emissioni prodotte, e di produrre documentazione scritta.
LIng Amaro dichiara che in data odierna in occasione del sopralluogo presso il capannone
materie prime il carroponte operava in zona argilla e che quindi vista la posizione dei
verbalizzanti non si intravedeva materiale polverulento in sospensione.
Si richiede alla ditta che quanto richiesto ai punti di cui sopra venga fatto pervenire entro il
termine di giorni 15 LIng Amaro evidenzia che allatto del sopralluogo risulta assente il
Responsabile dello stabilimento, lIng Giovanno La Maestra, e che per motivi di servizio il
Per Chim Guadagna si dovuto allontanare al momento della stesura del presente verbale.
Il presente verbale, costituito da n3(tre) pagine, previa lettura e conferma, viene chiuso e
sottoscritto, in data odierna alle ore 20,10 dai verbalizzanti e dalla parte a cui si rilascia
copia.
Prot. 9945311
del 25/1/2006
VERBALE RELATIVO AL SOPRALLUOGO PRESSO LITALCEMENTI DI ISOLA DELLE
FEMMINE
ATTIVIT PRODUTTIVA:

ITALCEMENTI S.p.A. Stabilimento sito in via della Cementerie n 10 Isola delle Femmine
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(PA), in atti rappresentata da: Ing. Giovanni La Maestra nato a Francavilla di Sicilia (ME) il
18/01/1960 nella qualit di Direttore pro-tempore dello stabilimento. E presente lIng.
Amaro Paolo in qualit di Capo Servizi Primari.
VERBALIZZANTI:
Dottssa Anna ABITA Dipartimento ARPA di Palermo
Dott Vincenzo RUVOLO Dipartimento ARPA di Palermo
TPALL Domenico PULEO Dipartimento ARPA di Palermo
Per. Chim. Rosalia ALAGNA Dipartimento ARPA di Palermo
In data 24 gennaio 2006 alle ore 10.00 circa, il personale ARPA sopra indicato, si
presentato presso lo stabilimento Italcementi al fine di effettuare un sopralluogo presso il
deposito di combustibile solido (pet-coke) in localit Raffo Rosso e delle verifiche
sullimpianto e sui relativi punti di emissione in atmosfera.
Sono state presentate ed acquisite lautorizzazione edilizia del Comune di Isola delle
Femmine del
5/4/01 relativa alla realizzazione del deposito completa di relazione descrittiva del deposito
redatta dalling. Enzo Denti per conto di Italcementi s.p.a. e del nulla osta della
Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali.
Il sito allocato in unarea precedentemente oggetto di attivit estrattiva. In particolare il
pet-coke
viene depositato in una parte dellarea lunga circa 150 metri e larga 40 metri il cui fondo
stato impermeabilizzato con 50 cm circa di argilla (foto 1). La delimitazione dellarea
riportata nella fotocopia di una fotografia fornita dalla ditta, che si allega. Tale zona si
presenta su due lati (sud e ovest) con una quota superiore di circa 1 metro rispetto al
resto (foto 40), sul lato est confina con una vasca di raccolta acque e a nord risulta
limitrofa una parte ad un altipiano ed una parte vicina ad una scarpata.
Sui lati sud e nord dellarea di stoccaggio sono posti degli irrigatori a pioggia (foto 50).
Larea esterna confinante con larea di stoccaggio non stata impermeabilizzata in alcun
modo e presenta un terreno di tipo calcareo.
Le acque di percolamento dovrebbero essere convogliate allinterno della vasca (foto 7)
esclusivamente grazie alla pendenza del fondo del sito di stoccaggio. Tale vasca
collegata tramite una stazione di pompaggio ad un serbatoio (foto 4). Tale sistema, a
circuito chiuso, alimenta limpianto di irrigazione e limpianto antincendio. Un sistema di
galleggianti dovrebbe garantire che il livello delle acque non superi i margini della vasca.
Al momento del sopralluogo erano in atto delle attivit di manutenzione per ripristinare i
cumuli di contenimento dellarea di stoccaggio e le pendenze idonee a far confluire le
acque piovane nellinterno della vasca.
In una zona non impermeabilizzata a sud del sito di stoccaggio si evidenzia un cumulo di
argilla di
colore scuro presumibilmente contaminata da pet-coke (foto 3). Tale materiale, secondo
quanto affermato dalla ditta, stato asportato dal sito di stoccaggio e momentaneamente
stoccato in quella zona, in attesa di essere ridepositato sul sito di provenienza.
Complessivamente nellarea sud-ovest sono presenti alcune pozze dacqua (foto 2 44) e
varie quantit di pet-coke sparse sul terreno (foto 51).
Nei cumuli di contenimento, attorno alla zona di stoccaggio, presente del materiale che
in alcune zone risulta di colore scuro, probabilmente contaminato da pet-coke.
Nella zona ad est, limitrofa alla vasca di raccolta acque, si osserva uno straripamento
dellacqua stessa sullarea circostante non impermeabilizzata (foto 60 63 64). In
particolare questa zona, che si estende fino alla scarpata nord, presenta evidenti segni di
contaminazione quali il colore del terreno molto scuro in maniera compatta ed estesa in
tutto lo strato superficiale (foto 65 66 67 69), oltre a diversi pezzi di pet-coke (foto
5

38 58 72 73).
La scarpata confinante a nord con larea di stoccaggio presenta due conglomerati di petcoke di dimensioni circa 1 x 0.7 m (foto 74 75).
Larea sottostante la scarpata si presenta attualmente coperta da vegetazione per cui non
stato possibile valutare eventuali contaminazioni della zona.
Sempre a nord a ridosso dellaltopiano si osserva una contaminazione del terreno, esterno
allarea di stoccaggio, favorito attualmente dalle cospicue piogge e dalla mancanza dei
cumuli di contenimento su questo lato dellarea di stoccaggio (foto 36).
Successivamente si effettuato un sopralluogo presso i P.E. denominati: E21, E22, E23,
E35, 14 ed E15, (camini le cui emissioni sono in relazione allutilizzo di pet-coke allinterno
dello stabilimento), al fine di valutarne il contesto e predisporre tutte le fasi preliminari
allesecuzione delle successive misure.
Dal sopralluogo di cui sopra si evidenzia:
a) i punti di prelievo relativi ai camini E22, E23 ed E15, presentano difformit nella
direzione del flusso rispetto a quanto riportato nelle relazioni di analisi relative ai
campionamenti effettuati dalla Italcementi nellottobre 2005;
b) che il posizionamento del tronchetto di prelievo non risulta idoneo al fine di garantire
condizioni di flusso rappresentativo durante il campionamento.
Si comunica al Direttore di stabilimento che a far data dal 01/02/2006 questo Dipartimento
ARPA, inizier un ciclo di campionamenti e misure ai suddetti camini di emissione e
pertanto si richiede di predisporre:
1) un calendario di attivit dello stabilimento, da far pervenire preventivamente a questo
Dipartimento, che consenta di effettuare le misure ed i campionamento nelle condizioni di
esercizio pi gravoso cos come previsto dal D.M. 12/07/1990, nellarco di tempo
interessato pari a circa otto ore per ciascun camino;
2) Ladeguamento dei punti di prelievo dei camini E21, E23 ed E25 a quanto previsto dalle
norme
UNI.
I verbalizzanti richiedono di inviare i seguenti documenti:
a)lo stralcio planimetrico relativo allarea del deposito di pet-coke;
b)i controlli analitici effettuati sui pozzi 1 e 2 ubicati allinterno dello stabilimento in
dirczione nord ed ad una distanza di circa 1000 m rispetto il deposito del pet-coke;
e)eventuale documentazione presentata dalla Italcementi in corso di richiesta di
autorizzazioni varie attestante lutilizzo di pet coke quale combustibile solido utilizzato
allinterno dello stabilimento.
In occasione dei sopralluoghi sono stari effettuati dei rilievi fotografici che costituiscono
parte integrante del presente verbale e che si rilasciano in copia informatica alla parte.
La parte si riserva di presentare successivamente eventuali osservazioni in merito.
Il presente verbale, costituito da n3 (tre) pagine, previa lettura e conferma, viene chiuso
e sottoscritto, in data odierna alle ore 18.30 dai verbalizzanti e dalla parte a cui si rilascia
copia.
PROVINCIA REGIONALE DI PALERMO
DIREZIONE CONTROLLO E PREVENZIONE AMBIENTALE
Arpa 30 gennaio 2006 prot 9945432
Comune di Isola delle Femmine; Assessorato Regionale Territorio Ambiente Servizio 4 Via
Ugo La Malfa 169; Provincia Regionale di Palermo Direzione Controllo Ambientale Via San
Lorenzo 312/g Palermo; Settore Igiene e sanit Pubblica AUSL 6 Via Siracusa 45 Palermo;
D.S. 8 AUSL & Carini; Italcementi s.p.a. Via delle cementerei 10; e p.c. Prefettura di
Palermo Ufficio del Governo; Procura della Repubblica c.a. Dottoressa Contraffatto (pp nr
3076/2005 mod 45); ARPA Sicilia Direttore Generale.
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Oggetto: relazione del sopralluogo presso il deposito di combustibile solido (pet-coke) in


localit Raffo Rosso della Ditta Italcementi S.p.a. Stabilimento sito in via della Cementerei
10 Isola delle Femmine. (pa).
In riferimento al verbale di sopralluogo prot. 9945311 del 25-01-06, effettuato in data 2401-06 presso il deposito di combustibile solido (pet-coke) della Ditta Italcementi S.p.a.
Stabilimento sito in via della Cementerei n 10 Isola delle Femmine (PA) , si evidenzia
quanto segue:
Il deposito di pet-coke viene effettuato in una parte di unarea, allocata in una zona
precedentemente oggetto di attivit estrattiva, impermeabilizzata con 50 cm circa di
argilla.
Larea esterna confinante con larea di stoccaggio non stata impermeabilizzata in alcun
modo e presenta un terreno di tipo calcareo.
Complessivamente larea non impermeabilizzata presenta alcune pozze dacqua e varie
quantit di pet-coke sparse sul terreno.
Le acque di percolamento dovrebbero essere convogliate allinterno della vasca
esclusivamente grazie alla pendenza del fondo del sito di stoccaggio. Un sistema di
galleggianti dovrebbe garantire che il livello delle acque non superi i margini della vasca.
Nella zona limitrofa alla vasca di raccolta acque si osservato invece uno straripamento
dellacqua stessa sullarea circostante non impermeabilizzata. In particolare questa zona
presenta evidenti segni di contaminazione quali il colore del terreno molto scuro in
maniera compatta ed estesa in tutto lo strato superficiale, oltre a diversi pezzi di pet-coke.
Si precisa che il pet-coke dalla scheda di sicurezza, acquisita nellambito di un servizio
presso lAutorit Portuale di Palermo durante le attivit di scarico del pet-coke stesso,
contiene una percentuale di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) inferiore al 15%, una
percentuale di vanadio e nichel rispettivamente inferiore al 0,3%. La sostanza inoltre
classificata come pericolosa (Xn) e categoria cancerogena 3.
In considerazione di ci, a nostro avviso, andrebbero effettuati sul sito i seguenti
interventi:
messa in sicurezza di emergenza per quanto concerne lo straripamento delle acque dalla
vasca di raccolta, il materiale depositato sullarea non impermeabilizzata e la mancanza di
una protezione lungo la scarpata confinante a nord con larea di stoccaggio;
Caratterizzazione di tutta la zona limitrofa al deposito e interessata dalla contaminazione
del pet-coke, sia per quanto concerne le acque sotterranee che il suolo e sottosuolo, al
fine di valutare un intervento di bonifica;
adeguata impermeabilizzazione di tutto il fondo della cava, a prescindere dallesito della
caratterizzazione, in modo di avere delle zone sicure, limitrofe al deposito, su cui effettuare
le attivit di manutenzione e di transito dei mezzi che compiono le operazioni di carico e
scarico. A tale proposito andrebbe inoltre predisposta una zona di lavaggio dei mezzi in
modo da evitare la diffusione del pet-coke nelle aree circostanti;
realizzazione di una canalizzazione di drenaggio per le acque di percolazione;
predisposizione di un piano di monitoraggio sulle acque e sullaria per controllare
rispettivamente lefficacia del sistema di impermeabilizzazione ed il contenimento delel
emissioni diffuse.
Ai sensi dellart 8 del D.M. 471/99, si comunica per i provvedimenti di competenza agli Enti
in indirizzo quanto sopra evidenziato.
Si allega copia del verbale di sopralluogo e della scheda di sicurezza del pet-coke.
Dirigente chimico Dr Anna Abita Il direttore Dr. Luigi Librici
Palermo 30-01-06
COMUNE DI ISOLA DELLE FEMMINE
PROVINCIA DI PALERMO Protocollo n. 3975
7

Del 15/03/2006 II SINDACO


VISTA la nota dellA.R.PA, introitata il 31/01/2006 protocollo n. 1554, con cui viene
trasmessa la relazione di sopralluogo effettuato presse il deposito di combustibile solido
(pet-coke) sito in questo Comune, in localit Raffo Rosso della ditta ITALCEMENTI s.p.a.
stabilimento sito in via Delle Cementerie n. 10;
VISTA la nota dellAUSL 6, Dipartimento di Prevenzione del 10/03/2006 prot. 437/IP,
introitata al nostro protocollo n. 3965 del 15/03/2006, con la quale si chiede di adottare i
necessari provvedimenti al fine di salvaguardare lambiente dalle situazioni di pericolo;
PRESO ATTO dalla relazione sopra citata che in riferimento al sopralluogo effettuato
dallA.R.P.A. risultato che:
1.il deposito di pet-coke viene effettuato in una parte di unarea allocata in una zona
precedente oggetto di attivit estrattiva, impermeabilizzata con cm. 50 circa di argilla;
2.Larea esterna confinante con larea di stoccaggio non stata impermeabilizzata in alcun
modo e presenta un terreno di tipo calcareao;
3.complessivamente larea non impermeabilizzata presenta alcune pozze dacqua e varie
quantit di pet-coke, sparse sul terreno;
4.le acque di percolamento dovrebbero essere convogliate allinterno della vasca
esclusivamemente grazie alla pendenza del fondo del sito si stoccaggio. Un sistema di
galleggiamenti dovrebbe garantire che il livello delle acque non superi i margini della
vasca.
5.nella zona limitrofa alla vasca di raccolta acque si osservato invece uno straripamento
dellacqua stessa sullarea circostante non impermeabilizzata. In particolare questa zona
presenta evidenti segni di contaminazione, quali il colore del terreno molto scuro in
maniera compatta ed estesa in tutto lo stato superficiale, oltre a diversi pezzi di pet-coke.
CONSIDERATO che necessaria la messa in sicurezza del sito, come prescritto nella
relazione a firma del dirigente chimico del Dr. Anna Abita e del Direttore Luigi Librici;
VISTA il D.M. del 25/10/1999 n. 471;
VISTI gli atti;
per tutto quanto sopra
DIFFIDA
(Al SENSI DEL D.M. 25/10/1999- N. 471 -ART.
La ditta ITALCEMENTI s.p.a. ad adottare i necessari interventi di messa in sicurezza
demergenza, di bonifica e ripristino ambientale, ai sensi e per gli effetti dellart. 8-9-10 e
11 di cui al DM 471/1999, come meglio indicato nella nota dellARPA del 30/01/2006,
ovvero:
1.messa in sicurezza di emergenza per quanto concerne lo straripamento delle acque dalla
vasca di raccolta, il materiale depositato sullarea non impermeabilizzata e la mancanza di
una protezione di una scarpata confinante a nord con larea di stoccaggio;
2.caratterizzazione di tutta la zona limitrofa al deposito ed interessata dalla
contaminazione del pet-coke, sia per quanto concerne le acque sotterranee che il suolo e
sottosuolo, al fine di valutare la necessit di un intervento di bonifica.
3.adeguata impermeabilizzazione di tutto il fondo della cava, a prescindere dallesito della
caratterizzazione, in modo da avere delle zone sicure, limitrofe al deposito, su cui
effettuare le attivit di manutenzione e di transito dei mezzi che compiono le operazioni di
carico e scarico. A tale proposito andrebbe inoltre predisposta una zona di lavaggio dei
mezzi, in modo da evitare la diffusione del pet-coke nelle aree circostanti.
4.realizzazione di una canalizzazione di drenaggio per le acque di percolazione.
5.predisposizione di un piano di monitoraggio sulle acque e sullarea per controllare
rispettivamente lefficacia del sistema di impermeabilizzazione ed il contenimento delle
emissioni diffuse.
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Si allega copia della nota dellAUSL e copia del verbale dellARPA.


IL SINDACO
Prof. Gaspare Portobello
ITALCEMENTI p.Mes DCTI/SECO Raccomandata r.r.
Isola delle femmine 16.03.2006
Comune di Isola delle Femmine; Assessorato Regionale Territorio Ambiente Servizio 4 Via
Ugo La Malfa 169; Provincia Regionale di Palermo Direzione Controllo Ambientale Via San
Lorenzo 312/g Palermo.
Protocollo del Comune di Isola 22.03.06 n 4331
Oggetto: Italcementi S.p.a. cementeria di Isola delle Femmine- Diffida Comune di Isola
delle Femmine prot del 15.03.06
In relazione alla diffida in oggetto e facendo seguito alla nostra i. TAC/04 del 14.03.06,
con la presente segnaliamo quanto segue:
La messa in sicurezza di emergenza per quanto concerne la fuoriuscita delle acque era in
corso gi alla data del sopralluogo ARPA. Le opere mirate alla riduzione del rischio
straripamento della fossa di contenimento delle acque meteoriche e quelle per la
realizzazione di argini atti a migliorare la regimazione delle acque piovane nellarea del
carbonile nonch il loro drenaggio verso la vasca di raccolta sono state completate.
Sono state rimosse completamente le tracce di materiale accidentalmente depositatosi
sullarea non impermeabilizzata dedicata esclusivamente al transito degli automezzi.
E stato conferito incarico ad una societ specializzata per leffettuazione di una
caratterizzazione dellarea circostante il carbonile e delle acque sotterrane.
In meriot ai punti 3,4 e 5 della diffida in oggetto facciamo riferimento a quanto
comunicato con la ricordata nostra nota del 14.3.06.
Riservandoci di tenerVi informati in merito alla caratterizzazione in corso, desideriamo
tuttavia precisare che non riteniamo sussistere i presupposti alla base della diffida e che,
pertanto, gli interventi di cui sopra pur costituendo sostanziale adempimento a quanto
prescritto sono da noi intesi quale mezzo al fine di raggiungere gli obiettivi che ci si era
comunque posti gi prima della notifica della diffida.
Siamo a disposizione e porgiamo distinti saluti. Cementeria di Isola delle Femmine Il
Direttore
DIPARTIMENTO A.R.P.A. PROVINCIALE PALERMO REGIONE SICILIANA
VERBALE DELLE OPERAZIONI DI CAMPIONAMENTO E MISURE DELLA ITALCEMENTI DI
ISOLA DELLE FEMMINE
ATTIVIT PRODUTTIVA:
ITALCEMENTI S.p.A. Stabilimento sito in via delle Cementerie n 10 Isola delle Femmine
(PA), in atti rappresentata da: Ing. Giovanni La Maestra nato a Francavilla di Sicilia (ME) il
18/01/1960 nella qualit di Direttore pro-tempore dello stabilimento.
VERBALIZZANTI:
Dott. Vincenzo RUVOLO
TPALL Domenico PULEO
Per. Chimico Sandro SPATARO
Dipartimento ARPA di Palermo
In data 17 marzo 2006 alle ore 10.30 circa, il personale sopra indicato, ha redatto presso
la Italcementi S.pA il presente verbale relativo alla campagna di campionamenti e misure
ad alcuni dei camini di emissione dello stabilimento, in particolare a quelli denominati
come E35, E14, E21, E23, E24 ed E15 D.A. n 292/17 del 17/03/94; dal DA. n 141/17 del
15/03/95; D.A. n 1051/17 del 21/12/93, e contestualmente a misure di polverosit lungo
le vie di corsa (lato Palermo e lato Capaci) del Capannone deposito Materie Prime.
Sono presenti alla stesura del presente verbale i sigg. Marco Messina nato a Bergamo il
9

24/01/55 e Dario Gambirasio nato a Presezzo (BG) il 06/04/65 dipendenti della


ITALCEMENTI Servizio Ecologia, e ling. Paolo Amaro nato a Palermo il 17/07/1974 Capo
Servizi Primari dello Stabilimento.
Si da atto con il presente verbale che le operazioni di campionamento e misura ai camini
sopraelencati sono state effettuate nei giorni 23, 24, 27 e 28 febbraio 2006 e nei giorni 1,
2, 3, 13, 14, 15, 16 e 17 alla presenza del personale della Italcementi Servizio Ecologia, e
che per ciascuna delle operazioni effettuate sono stati redatti appositi verbali di
campionamento e rilievi fotografici che vengono allegati e costituiscono parte integrante
del presente verbale.
Sia i verbali di campionamento che i rilievi fotografici vengono controfirmati dalle parti. In
allegato ai verbali di campionamento sono riportate sia le condizioni operative e di marcia
degli impianti durante le misure di caratterizzazione (gli impianti funzionavano a regime e
nelle condizioni di esercizio pi gravose), che i report delle misure effettuate (velocit,
temp. portate ecc.).
Le operazioni di campionamento e misura sono state condotte secondo quanto previsto
dalle UNI 10169 2001, uni EN 13284-1 2003, e DM 25 agosto 2000, compatibilmente con
le condizioni di marcia degli impianti e della disposizione dei punti di prelievo.
Si comunica alla parte che le operazioni analitiche relative ai campionamenti effettuati
avranno inizio il giorno 20 marzo 2006 alle ore 10.00 presso i locali del Dipartimento ARPA
di Palermo e continueranno nei giorni successivi fino a completamento.
La parte dichiara che le postazioni di prelievo di polvere sulle vie di corsa del capannone
sono ambienti di lavoro ove vi solo saltuariamente presenza di personale il quale, di
norma, opera allinterno delle cabine delle gru. In particolare la postazione lato Capaci
posizionata a ridosso delle celle del Capannone a 1,5 m circa dalla rotaia del carroponte.
La polvere presente in prossimit di tali postazioni, generata dalla movimentazione dei
materiali nel capannone, costituita da particelle grossolane la cui ricaduta interessa
principalmente le vie di corsa del Capannone stesso e comunque gli ambienti interni la
Cementeria.
Il presente verbale, costituito da n2 (due) pagine, previa lettura e conferma, viene chiuso
e sottoscritto, in data odierna alle ore 11.45 dai verbalizzanti e dalla parte a cui si rilascia
copia.
ARPA
Prot. n. 9947158
Oggetto: trasmissione rapporto d prova relativo al campione di pet coke effettuato da
questo DAP il 13 gennaio 2006 presso il porto di Palermo.
Autorit Portuaria di Palermo
Via Piano dellUcciardone 4 90139 Palermo Fax 091.63474291
Capitaneria di Porto Palermo
Fax 091325519
Direzione Generale ARPA SICILIA
via Ugo La Malfa 90146 Palermo Fax 091.7078691
AUSL 6 Palermo
Al Dipartimento di Prevenzione
Area Dipartimentale Igiene e Sanit Pubblica
Fax 091.7032607
AUSL 6 Palermo
Dipartimento di Prevenzione
Area Dipartimentale di Tutela e
Sicurezza Ambienti di Lavoro Palermo
Fax 091340861
10

Impresa Portuale NEW PORT


Banchina Puntone Porto di Palermo
Fax 091- 361581
Agenzia Pietro Garbaro
Via P.pe di Belmonte. 55 Palermo
Fax 091-329990
e p.c. Italcementi S.p.A
via delle Cementerie n10
Isola delle Femmine
Fax 035.244905
Assessorato Territorio ed Ambiente
Regione Sicilia Servizio 3
Via Ugo la Malfa 169
90146 Palermo
Fax 091-7077504
Alla Provincia Regionale di Palermo
Area Tutela Ambientale e Difesa del Suolo
Direzione Controllo Ambientale e Smaltimento Rifiuti
Servizio Inquinamento Atmosferico
Fax 091-6628389
Si trasmette il rapporto di prova relativo al campione di pet coke effettuato da questo DAP
il 13 gennaio 2006 presso il porto di Palermo, proveniente dalla stiva della M/N Amber K,
prelevato dalla benna di carico/scarico. Il pet coke era destinato alla Ditta ITALCEMENTI
S.p.A. sita in via delle Cementerie n 10 a Isola delle Femmine (PA).
I risultati relativamente al contenuto di IPA e di vanadio e nichel rientrano con quanto
previsto nella scheda di sicurezza, che riporta una percentuale di idrocarburi policiclici
aromatici (IPA) inferiore al 15%, una percentuale di vanadio e nichel rispettivamente
inferiore allo 0.3%.
In ogni caso le emissioni diffuse che si determinarlo durante le operazioni di carico e
scarico dovrebbero essere oggetto di adeguate misure sia per la tutela dellambiente che
per la sicurezza coi lavoratori, visto il tipo di contaminanti che comunque vengono
veicolati, come gi ampiamente evidenziato da questa Agenzia nel corso della riunione
tenutasi in data 1 Dicembre 2005 presso gli Uffici dellAutorit Portuale di Palermo.
Dirigente Chimico Dr Anna Abita
Il Direttore Dr Luigi Librici
Palermo, 29/03/2006
ARPA
Campione n 20060113-378 PET COKE
Campione Risultato
2 Acenaphthylene <0,01
3 Acenaphthene 0,47
4 Fluorene 3,05
5 Phenanthrene 2,81
6 Anthracene 1,23
7 Fluorantene 0,45
8 Pyrene 2,15
9 Benz a anthracene 2,72
10 Chrysene 3,12
11 Benzo b+k+j fluoranthene 1,29
12 Benzo a pyrene 3,52
11

13 Indeno 1,2,3-co pyrene/ 0,50


14 Dibenz a,h antracene 0,79
15 Benzo ghi pendene 2,05
Sommatoria (8,9,10.12.13,14.15) 14,80
u.d.m.su s.s. mg/kg
Responsabile della supervisione tecnica Chimico dr. Anna Abita
ARPA
Campione n. 20060113-378
Tipologia: Petcoke
19/01/06
u.d.m. mg/kg s.s.
Metodo Analisi: ISO 11466 + EPA 200.7
ICP AES: *
Parametro Risultato
Vanadio (V) 1092.0
Nichel (Ni) 211.1
dott. Chimico Giacomo Manno
PIANO DI CARATTERIZZAZIONE EX D.M. 4171/99 12 APRILE 2006 (introitato a protocollo
Comune di isola 13.04.06 DEPOSITO DI COMBUSTIBILI SOLIDI IN LOCALITA RAFFO
ROSSO ISOLA DELLE FEMMINE
1 Introduzione
In ottemperanza a quanto stabilito dalla Diffida del Sindaco di Isola delle Femmine
prot.n.3975 del 15 marzo 2006, Italcementi S.p.A. con la presente intende formulare una
proposta di piano di caratterizzazione ai sensi del D.M. 471/99 relativo alla area di deposito
di combustibile solido (coke di petrolio) in localit Raffo Rosso.
Il piano, elaborato nel presente documento, stato redatto con riferimento alle linee guida
dellAllegato 4 del D.M. n. 471/99 Regolamento recante alteri, procedure e modalit per la
messa in sicurezza, la bonifica ed il ripristino ambientale dei siti inquinati, ai sensi dellart.
17 del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modificazioni e
integrazioni.
Come disposto dal D.M. 471/99, il piano di caratterizzazione in oggetto articolato nelle
seguenti sezioni:
Raccolta e sistematizzazione dei dati esistenti: in questa sezione sono compendiati tutti i
dati funzionali ad una dettagliata descrizione del sito in esame.
Caratterizzazione del sito: sono sintetizzate le caratteristiche specifiche del sito in termini
di natura del sottosuolo.
Formulazione preliminare del Modello Concettuale: sono presi in esame i principali
percorsi di migrazione delle potenziali sorgenti di contaminazione ed i potenziali recettori.
Piano di investigazione iniziale: descritto il piano di investigazione previsto al fine di
approfondire e meglio comprendere la struttura del sottosuolo ed i fenomeni di
contaminazione dello stesso.
2 Normativa per la tutela del suolo e del sottosuolo
II riferimento normativo per la valutazione dello stato di contaminazione di un sito
larticolo 17 del Decreto Legislativo 5 Febbraio 1997, n. 22 dal titolo Attuazione delle
direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CEE sugli
imballaggi e sui rifiuti di imballaggio, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 15 febbraio
1997. In tale articolo indicato come compito del Ministero dellAmbiente predisporre i
criteri, le procedure e le modalit per la messa in sicurezza, la bonifica ed il ripristino
ambientale dei siti inquinati.
In ottemperanza a tale articolo stato emanato il Decreto Ministeriale n 471 del 25
12

ottobre 1999, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 dicembre 1999, che rappresenta il
decreto di attuazione di quanto preliminarmente predisposto dallart. 17 del D.Lgs.22/97.
In particolare, in tale Decreto Ministeriale, sono definiti:
i limiti di accettabilit della contaminazione dei suoli, delle acque superficiali e delle
acque sotterranee in relazione alla specifica destinazione duso dei siti;
le procedure di riferimento per il prelievo e lanalisi dei campioni;
gli elementi e le informazioni che debbono essere inserite nella redazione del Piano di
Caratterizzazione;
i criteri generali per la messa in sicurezza, per la bonifica ed il ripristino ambientale dei
siti inquinati e per la redazione dei relativi progetti.
Sono inoltre esplicitati, anche se gi delineanti nel precedente art. 17 del D.Lgs.22/97, i
tempi e le modalit di notifica di pericolo di inquinamento e gli interventi di messa in
sicurezza demergenza da predisporre da parte di chi cagiona un inquinamento. Sono
inoltre esplicitate le modalit di comportamento per interventi ad iniziativa degli
interessati, i criteri di bonifica e i protocolli per lo sviluppo e lapplicazione dei piani di
bonifica stessi.
3 Raccolta e sistematizzazione dei dati esistenti
3.1 Inquadramento territoriale
II sito si trova nel Comune di Isola delle Femmine (PA) a circa 12 Km da Palermo lungo
lautostrada Palermo Mazara del Vallo, delimitato a Sud dai rilievi dei Monti di Palermo
e a Nord dal Mar Tirreno.
Gli altri centri urbani circostanti sono quelli di Capaci a 2 km e il quartiere di Sferracavallo
a 4 Km. Nella zona vi sono piccoli insediamenti industriali e artigianali. Oltre alla ferrovia,
laltra importante infrastruttura viaria costituita dallautostrada A29 il cui tracciato
lambisce la cementeria.
Larea di deposito di combustibile solido (pet-coke), a servizio della cementeria di Isola
delle Femmine, si trova tra lautostrada e il versante roccioso che si raccorda alla fascia
litoranea pianeggiante.
3.2 Evoluzione storica del Sito
A partire dal 1958 presso il sito ha avuto luogo la coltivazione della cava di calcare,
denominata Raffo Rosso, per la produzione di materia prima per la cementeria di Isola
delle Femmine. Lattivit di cava proseguita fino al 2000.
A partire dal 2001, presso la localit Raffo Rosso si effettuata lattivit di deposito del
combustibile solido (pet-coke) e tale attivit, descritta in seguito, tuttora in essere.
3.3 Descrizione delle attivit in essere
Presso larea di Raffo Rosso realizzato uno stoccaggio di combustibile solido (pet-coke),
tale da garantire lautonomia funzionale degli impianti della cementeria di Isola delle
Femmine e da consentire la ricezione del prodotto scaricato da navi delle dimensioni
utilizzate per il trasporto marittimo di combustibili solidi.
Il suddetto carbonile realizzato ed esercito in virt dellAutorizzazione Edilizia n. 10/2001,
rilasciata dal Comune di Isola delle Femmine il 5/4/2001.
Il deposito costituito da un cumulo a cielo aperto di dimensioni massime pari a:
larghezza 40 m
lunghezza 150 m
altezza 5 m
per un volume stimato di 24000 m3 (pari a circa 20000 t).
Il combustibile trasportato dal porto di Palermo al deposito tramite automezzi. Le varie
fasi di movimentazione sono effettuate tramite apposite pale gommate, che provvedono,
oltre alla formazione del cumulo, alla ripresa del combustibile ed al carico degli automezzi
impiegati per il trasporto al capannone di stoccaggio presso la cementeria.
13

Il deposito si trova in una zona non visibile dallesterno, in quanto delimitata da scarpate
su tre lati e dal fianco della collina sul quarto. In particolare il piano di fondo a quota
pari a circa 7 m s.l.m., mentre la sommit delle scarpate si trova a quote variabili tra i 30 e
40 m s.l.m.
Il fondo del deposito impermeabilizzato tramite la stesura di uno strato di circa 50 cm di
argilla rullata e compattata. La pendenza del fondo stata rimodellata in modo da far
confluire lacqua piovana in una fossa di raccolta anchessa impermeabilizzata, da cui le
acque sono recuperate in ricircolo ed inviate tramite una stazione di pompaggio al
serbatoio di alimentazione dellimpianto di spruzzamento del cumulo stesso, costituito da
quattro irrigatori posti ai lati maggiori del cumulo di pet-coke allo scopo di garantire alla
superficie del cumulo unidonea umidit, funzionale sia ad evitare la dispersione di polveri
che come misura antincendio.
Si rimanda agli Allegati 1 e 2 per un inquadramento planimetrico e per le sezioni dellarea
di cava adibita a stoccaggio di pet-coke.
3.4 Messa in sicurezza d emergenza
Con riferimento al punto 1 della Diffida del Sindaco di Isola delle Femmine del 15 marzo
2006 (messa in sicurezza di emergenza), si precisa che per far fronte ad eventi di natura
meteorica eccezionali (quali quelli registrati negli scorsi mesi) stata portata a termine
una serie di operazioni mirate alla riduzione del rischio di straripamento della fossa di
contenimento delle acque meteoriche, consistenti nella realizzazione di argini atti a
migliorare la regimazione delle acque piovane nellarea del carbonile ed il loro drenaggio
verso la vasca di raccolta.
inoltre in corso di realizzazione una vasca per il lavaggio delle ruote dei mezzi di
movimentazione del combustibile, al fine di evitare il trascinamento di residui di pet-coke
allesterno dellarea di stoccaggio.
4 Caratterizzazione del sito
4.1 Area di studio
Larea di deposito di combustibile solido in localit Raffo Rosso, a servizio della
cementeria della Italcementi S.p.A. di Isola delle Femmine, si colloca nellarea di unantica
falesia.
Infatti percorrendo la zona dal mare verso linterno si nota una prima fascia, localmente
poco estesa, con andamento subpianeggiante in cui ritroviamo linsediamento urbano di
Isola delle Femmine e alcune importanti strutture viarie.
Questa fascia costiera chiusa verso Est da unalta parete con andamento subverticale, il
Raffo Rosso, che localmente si spinge fino ad una quota massima di circa 560 m slm.
Ai piedi della ripida parete del Raffo ritroviamo una zona di transizione in cui il detrito di
falda, originato dalla caduta di materiali rilasciati dalla parete subverticale sotto lazione
degli agenti atmosferici, raccorda la fascia costiera con larea a monte, con andamento
variabile da punto a punto, con inclinazione media intomo ai 30-35 sullorizzontale.
Per una visione dinsieme della cava e delle aree circostanti si vedano le figure 1 e 2 alle
pagine seguenti.
Levoluzione geologica dellarea ha creato geometrie particolari che nel tempo si sono
arricchite di materiale organico in modo diversificato a seconda della posizione e della
morfologia; il risultato un territorio estremamente vario da un punto di vista delle
potenzialit pedologiche e quindi della vegetazione che vi si insediata.
La morfologia particolare dei luoghi con le associazioni naturali proporzionate alle diverse
acclivit ed alle differenti peculiarit dei suoli portano in conclusione ad un paesaggio
molto caratteristico.
La fascia costiera ad andamento pianeggiante ha una modestissima estensione ed
completamente urbanizzata con la presenza dellabitato di Isola delle Femmine e, per la
14

parte pi orientale, con insediamenti produttivi tra cui la cementeria della Italcementi
S.p.A..
Questarea chiusa verso monte dallautostrada Palermo Punta Raisi, oltre la quale si
ritrova una zona con modesti insediamenti artigianali e di piccola industria distribuiti lungo
lasse autostradale.
Risalendo ancora verso monte linclinazione dei terreni aumenta progressivamente e
diminuisce la fertilit del suolo a causa del substrato arido che vi si ritrova (detrito di
falda). Di conseguenza ritroviamo una fascia molto prossima alle pareti subverticali del
Raffo Rosso caratterizzata da modesta o nulla vegetazione e quindi sostanzialmente esente
da utilizzazioni di tipo agricolo ed abitativo.
Per tale fascia lunica utilizzazione del passato stata una pastorizia modesta per le
caratteristiche vegetazionali della zona e per la limitata estensione dellarea disponibile.
Infatti il territorio di cui si tratta, pur cos vario per morfologia e caratteristiche naturali,
assai ridotto in estensione dal momento che nella zona della cementeria la distanza tra il
mare e i punti pi elevati del detrito di falda alla base del Raffo Rosso di circa 1400 m.
Nella fascia tra lautostrada e la base delle pareti subverticali stata in passato coltivata la
cava di calcare denominata Raffo Rosso, il cui nome richiama il versante omonimo.
4.2 Geologia dellarea
Larea oggetto del presente piano di caratterizzazione fa parte delle unit calcaree
mesozoico terziarie dei Monti di Palermo.
Questo complesso sottoposto ai regimi tettonici compressivi alpini stato scomposto in
una serie di falde che sono impilate le une sulle altre a partire dal Miocene.
In particolare la zona in esame appartiene allunit carbonatica di piattaforma che dallalto
verso il basso organizzata con :
calcari grigi o grigio nocciola ben stratificati da compatti a mediamente fratturati,
calcareniti e brecce del Paleocene- Cretacico medio superiore che ritroviamo nella parte
alta del Raffo Rosso;
calcari grigi o grigio nocciola, calcareniti oolitiche e brecce da compatti a mediamente
compatti del Cretacico inferiore Giurassico superiore che emergono nella parte bassa
della cava.
Per una visione dinsieme della distribuzione delle diverse formazione si pu fare
riferimento alla planimetria geologica di cui alla seguente fig. 3.
Il rilievo del Raffo Rosso rappresentato da una dorsale allungata in direzione N-S il cui
versante occidentale, alle cui pendici si collocave la cava, costituiva unantica falesia con
alte pareti rocciose strapiombanti con inclinazioni di 60-70.
Per una visione dinsieme della particolare altimetria della zona si pu fare riferimento ad
una vista fotografica di profilo della zona del deposito di combustibile solido di cui alla
fig.4.
Alla base della parete sub-verticale si ritrova un detrito di falda derivato dalla degradazione
della parete stessa sotto lazione degli agenti atmosferici che si dispone alle pendici delle
pareti del Raffo Rosso con inclinazioni variabili intorno ai 300-350.
Allinterno di detto detrito di falda (ghiaione) si notano variazioni granulometriche che
denunciano irregolarit di alimentazione e ricementazioni secondarie che originano
crostoni e ammassi distribuiti senza ordine.
Nel tempo si avuto un costipamento del materiale brecciato con trasporto dei fini negli
interstizi e ricementazioni tanto che di massima allinterno si possono distinguere due
livelli.
Un primo livello superficiale in genere rappresentato da materiale relativamente sciolto
con blocchi e ghiaie grossolane a scarsa matrice ghiaiosa e forma i coni di detrito attuali
immediatamente a ridosso delle scarpate rocciose sovrastanti.
15

Un secondo livello invece presenta granulometria assai variabile con cementazione


mediamente pi spinta fino ad arrivare a zone con forte cementazione. In tale livello si
distinguono fasce a colorazioni diverse (grigio, giallastro e rossiccio) e si ritrovano lenti
sabbiose poco cementate e talora livelli di terra rossa derivante dal disfacimento del
calcare.
Si veda a tale proposito la planimetria geologica di fig. 3 prima citata e anche due sezioni
verticali indicative delle fgg. 5 e 6 alle pagine seguenti.
La roccia madre caratterizzata da un alto contenuto in CaCO3. Pertanto la parte bassa
della cava (zona della cava a fossa), in cui si sfruttava tale formazione, produceva un
materiale ad alto titolo calcimetrico e assai costante per caratteristiche chimiche e chimicofisiche.
Per contro nella zona del detrito di falda si ha in media un tenore in CaCO3 inferiore a
causa delle alterazioni subite e della presenza di granulometrie fini in cui si concentrano i
residui insolubili. Tra laltro il materiale prodotto in questa fascia presenta una discreta
variabilit di caratteristiche chimiche e chimico-fisiche.
Da un punto di vista idrogeologico si nota che la formazione originaria presenta una
permeabilit variabile in funzione della fratturazione delle litologie carbonatiche tanto che
le acque meteoriche possono penetrare in profondit fino al contatto con il Flysch
Numidico sottostante. Lungo tale contatto il drenaggio avviene direttamente verso il mare
oppure verso zone costiere particolarmente disturbate per faglie e piegamenti.
Il detrito di falda altrettanto permeabile a causa della elevata porosit del materiale..
Nella ex zona estrattiva non sono rilevate interferenze degli scavi con le falde che restano
confinate circa al livello del mare al di sotto della quota finale di scavo; il piazzale di fondo
scavo si colloca infatti mediamente a 7 m s.I.m..
Per quanto concerne la stabilit dei versanti naturali e artificiali in essere e futuri si pu
fare riferimento alla relazione geotecnica di verifica allegata.
Da dette verifiche emerge che sia nella parte di scavo in calcare compatto (scavo a fossa)
che nelle zone in cui i fronti di cava sono aperti nel detrito di falda si hanno buone
condizioni di stabilit.
5 Formulazione preliminare del modello concettuale
II modello sviluppato sulla base delle attuali conoscenze del sito e pertanto passibile di
modifiche ed affinamenti dipendenti dallacquisizione di ulteriori dati specifici, a seguito di
indagini dirette.
5.1 Modello idrogeologico identificato
Sulla base delle informazioni raccolte, dallanalisi dati esistenti nonch attraverso i dati
emersi dal rilevo di campagna stato possibile identificare un modello idrogeologico
schematizzato graficamente nella figura 7.
Questo modello prevede un acquifero a pelo libero sovrapposto ad una zona di saturazione
ad acqua salata/salmastra con direziono prevalente del flusso freatico in direzione E-W (da
monte verso mare).
Sulla base delle informazioni fin qui raccolte, stato possibile verificare che possono
esistere, nellarea in studio, significative variabilit laterali nella distribuzione della falda
acquifera presumibilmente legate a:
asimmetrie laterali nella permeabilit dei complessi dimposta dellacquifero;
riduzione areale della freatica causa sovrasfruttamento dellacquifero di falda;
Nel sito oggetto del presente studio, qualora dovesse essere accertata a mezzo indagini la
presenza di falda idrica, questa, sulla base del modello idrogeologico ipotizzato, dovrebbe
collocarsi a breve profondit dal p.d.c. (2-5 m) considerato che in passato la coltivazione in
fossa della cava Raffo Rosso ha prodotto un abbassamento del piano originario di
campagna di circa 30 m.
16

5.2 Le fonti di inquinamento


II sito in oggetto sede di un deposito di Pet-Coke (combustibile solido) destinato
allutilizzo nel forno per la produzione di clinker della vicina cementeria d Isola delle
Femmine.
Sono pertanto sono da tenere in considerazione, nel processo di formulazione del modello
concettuale le probabilit di formazione:
di un percolato contaminato da IPA (idrocarburi policiclici aromatici) e/o metalli pesanti
quali vanadio e nichel;
di polveri sottili che possano contaminare i suoli vicini al deposito.
Gli ambienti naturali particolarmente vulnerabili a possibili fonti inquinanti possono essere
identificati:
nellambiente suolo;
nellambiente sottosuolo ed in particolare le acque di falda freatica se presenti.
Lambiente suolo
Lambiente suolo pu ricevere contaminazione non solo attraverso la dispersione di polveri
veicolate dai venti ma principalmente attraverso le polveri veicolate alloperativit dei
mezzi meccanici addetti al movimento e trasporto dello stesso coke. Deve pertanto essere
valutato se questo tipo di contaminazione esterna al sito pu essere considerata dannosa
o potenzialmente trascurabile.
Lambiente sottosuolo
Considerata lunicit tipologica del materiale depositato nel sito, nonch lassetto
morfologico e litologico dei terreni dimposta descritti in precedenza, si pu
ragionevolmente ipotizzare che i maggiori impatti potenziali siano imputabili ad eventuali
infiltrazioni nel sottosuolo di percolato contaminato proveniente dal dilavamento del
materiale del combustibile solido quali idrocarburi policiclici aromatici e metalli pesanti
(Nichel, Vanadio).
Tuttavia stata per accertata la presenza di una impermeabilizzazione del fondo dellarea
di stoccaggio di combustibile solido con materiali argillosi rullati e costipati
meccanicamente oltre ad un sistema di raccolta delle acque di prima pioggia che vengono
raccolte e fatte convogliare in una vasca di drenaggio, impermeabilizzata.
Le acque cos raccolte sono recuperate e inviate ad un sistema di ricircolo utilizzato per lo
spruzzamento, attraverso irrigatori, del deposito stesso allo scopo di garantire un grado di
umidit tale da evitare la dispersione di polveri nellambiente circostante.
Nella porzione di territorio interessata da suolo-sottosuolo devono pertanto essere
verificati, per scongiurare fenomeni di contaminazione, la presenza di valori di
concentrazione limite accettabili cos come previsto dalla Tabella 1 dell Allegato 1 del D.M.
471/99 per i siti destinati ad uso commerciale o industriale.
5.3 Percorsi potenziali di inquinamento
Considerate le potenziali caratteristiche di permeabilit dei terreni dimposta del deposito
(roccia nuda) il percolato, prodotto dalle azioni di dilavamento delle acque meteoriche sul
combustibile solido di Pet-Coke, potrebbe:
infiltrarsi sotto il substrato impermeabile di natura argillosa, posto alla base del deposito,
con la possibilit di inquinare aree esterne al deposito;
infiltrarsi, attraverso i punti di debolezza strutturale e/o granulometrica
dellimpermeabilizzazione di fondo direttamente nel bedrock sottostante con inquinamento
diretto dei relativi corpi idrogeologici sotterranei.
In entrambi i casi, vista la natura morfologica e geologica del sito, gli eventuali apporti
inquinanti prevalenti possono essere considerati come localizzati allinterno della cava a
fossa. Pertanto, qualora necessario, possono essere ipotizzati eventuali progetti di
recupero e messa in sicurezza circoscritta alla superficie occupata dal deposito.
17

5.4 Bersagli dellinquinamento


Vista la particolare configurazione geologica e geomorfologica del sito i principali bersagli
di contaminazione possono essere individuati:
nei suoli prossimi allarea di deposito a causa della contaminazione da polveri sottili di
Pet-Coke per trasporto del vento e per veicolazione di polveri ad opera dei mezzi
meccanici;
nelle falde freatiche sotterranee, se presenti, per contaminazione diretta dalle acque di
falda ad opera di soluzioni percolanti contaminate da IPA (idrocarburi policiclici aromatici)
e/o metalli.
6 Piano di investigazione iniziale
Nella presente sezione si descrive, sinteticamente, il programma delle indagini
geognostiche in sito e in laboratorio finalizzate alla caratterizzazione del suolo e del
sottosuolo dellarea oggetto della caratterizzazione.
In particolare, il programma redatto sulla base delle indicazioni contenute nel D.M.
25/10/1999 n. 471 All. 2 prevede lesecuzione di n. 6 sondaggi geognostici meccanici, a
rotazione a carotaggio continuo, prelievo di campioni sia di rocce che di acque, prove di
permeabilit in foro, installazione di tubi piezometrici. (All. 3 Stralcio planimetrico scala
1:2.000).
Il programma di investigazione iniziale prevede, infatti, lesecuzione di cinque sondaggi
denominati S1, S2, S3, S4, e S5, ubicati allinterno dellarea di stoccaggio, di profondit
mediamente pari a circa m 10 p.c., mentre il sesto sondaggio S6 sar eseguito
esternamente allarea da indagare , e raggiunger la profondit di circa 30/35 m dal p.c
Dal sondaggio S6 verranno prelevati campioni del fondo naturale.
Il carotaggio sar effettuato con metodi di perforazione idonei utilizzando carotieri adatti a
prelevare campioni di roccia indisturbati evitando fenomeni di surriscaldamento; nel corso
delle perforazioni saranno inoltre adottati accorgimenti necessari allo scopo di evitare
immissioni nel sottosuolo di sostanze estranee (rimozione dei lubrificanti dalle filettature,
uso di corone o scarpe non verniciate etc.).
Nel corso dei sondaggi geognostici si prevede di prelevare, secondo le modalit di prelievo,
conservazione e trasporto previste dalla vigente normativa n. 12 campioni di roccia
(mediamente 2 per sondaggio) da sottoporre a prove ed analisi di laboratorio per il
controllo e la verifica di eventuali sostanze inquinanti presenti richiamati nella nota
A.R.P.A. del 30/01/2006 ossia gli IRA (idrocarburi policiclici aromatici) il vanadio e il nichel
ed in aggiunta a questi Cromo (VI) e Cromo Totale.
Verranno inoltre istallati nei fori di sondaggio n. 4 piezometri di cui tre allinterno dellarea
di stoccaggio (S2, S3, S5) e uno a monte di essa (S6), per la verifica e il controllo della
circolazione idrica sotterranea (in ingresso e in uscita) considerando che la direzione di
flusso delle acque sotterranee si muove da monte verso valle.
In questa fase si prevede infine il prelievo, secondo le modalit previste dalla normativa
(campionatore pneumatico o elettropompa sommersa), di n. 8 campioni di acqua che
saranno sottoposti ad analisi chimiche in laboratorio per la determinazione di eventuali
inquinanti presenti richiamati nella gi citata nota A.R.P.A..
In particolare, le metodologie analitiche di laboratorio per quanto riguarda gli IPA verranno
effettuate mediante gas-massa previa estrazione con solvente organico (cloroformio); la
metodologia la stessa sia su solido che su liquido.
Per quanto attiene, infine, la determinazione del nichel, del vanadio e del cromo su
campioni di roccia e di acqua, questultima sar effettuata mediante spettrofotometria di
assorbimento atomico (AAS). Sul campione di roccia, in particolare, lanalisi verr svolta
previa solubilizzazione in acido dello stesso.
7 Allegati
18

Allegato 1: Deposito carbone in localit Raffo Rosso Pianta (Dis. 870203042PE)


Allegato 2: Deposito carbone in localit Raffo Rosso Sezioni (Dis.870203043PE)
Allegato 3: Stralcio planimetrico scala 1:2.000
PROVINCIA REGIONALE DI PALERMO
DIREZIONE CONTROLLO E PREVENZIONE AMBIENTALE
RELAZIONE TECNICA
In data 23/05/06, presso gli uffici del Dipartimento Provinciale dellARPA, viene redatta la
presente relazione. Sono presenti la Dott.ssa M.R. Pecoraro, lADT L. Mammana per la
Provincia Regionale di Palermo e il Dott. V. Ruvolo e il Dott. A. Macaluso del Dipartimento
ARPA Provinciale di Palermo.
La Ditta Italcementi s.p.a. titolare delle seguenti autorizzazioni alle emissioni in
atmosfera con provvedimenti rilasciati dallAssessorato Regionale Territorio ed Ambiente ed
iscrizione presso il Registro della Provincia di Palermo:
1. D. A. n. 292/17 del 17.03.1994, ai sensi dellari. 12 del DPR 203/88, per le emissioni
derivanti dalla produzione di cementi presso limpianto sito in Vie delle Cementerie n. 10 a
Isola delle Femmine ( n. 82 camini denominati da E1 a E81);
2. D.A. n. 871/17 del 06.10.1994 e D.A. n. 141/17 del 15.03.1995 che modificano le
prescrizioni dellautorizzazione di cui al punto 1;
3. D.A. n. 187/17 del 04.04.1997 che prescrive la misurazione in continuo delle emissioni
relative ai camini denominati E14, E35, E38 ed E50;
4. D.A. n. 1051/17 del 21.12.199, ai sensi dellart. 6 del D.P.R. 203/88, per le emissioni in
atmosfera derivanti dallattivit di frantumazione svolta nella cava denominata Pian dellAia
(n. 4 camini denominati E82, E83, E84, E85);
5. Iscrizione al n. 231 del registro delle imprese che effettuano attivit di recupero, ai sensi
degli articoli 31 e 33 del D.L.vo 22/97, per il recupero delle tipologie di rifiuti 7.8 rifiuti di
refrattari, refrattari da forno e tipologia 13.6 gessi chimici utilizzati per la produzione di
cemento. La prima comunicazione stata prodotta in data 20.05.1998 ed stata rinnovata
il 20.05.2003.
A seguito del sopralluogo del 6 dicembre 2005, effettuato congiuntamente da tecnici del
Dipartimento Provinciale dellARPA e della Provincia Regionale di Palermo, stato chiesto
alla Ditta di produrre documenti e relazioni inerenti lattivit di produzione cemento ed il
recupero di rifiuti.
La Italcementi, con nota del 19.12.2005, ha prodotto le relazioni e le notizie sullimpianto.
La lettura degli atti acquisiti unitamente alle verifiche durante il sopralluogo e le analisi
effettuate dal Dipartimento ARPA Provinciale hanno permesso di verificare:
a. La modifica di alcuni punti di emissione, come stato dichiarato dalla Ditta (verbale di
sopralluogo del 20.09.2000), in particolare:
E1 stato dismesso;
E10 inattivo, cio non collegato allestrazione sili;
E13 convoglia anche le emissioni precedentemente convogliate al camino E10.
Pertanto non sarebbero attivi E1 ed E10. Tali variazioni dellimpianto non sono state
preventivamente comunicate e/o autorizzate, inoltre non risulta sia stato dato seguito alla
richiesta della CPTA (nota protocollo n. 439/CPTA del 03.03.2003) di produrre relativa
documentazione in conformit alla normativa;
b. Linattivit da svariati anni degli impianti a monte di 21 punti di emissione. Risultano
momentaneamente inattivi i seguenti punti di emissione:
E4 (dal 1995) essiccazione correttiva;
E20 (dal 1995) canaletto F1 e F2;
E25 e E26 (dal 1995) alimentazione F1 e F2;
E33 ed E34 (dal 1995) forno n.1 e n.2;
19

E36 (dal 1995) raffreddatore F1 ;


E37(dal 1995) raffreddatore F2;
Pagina 1 di 5
E40, E41 e E44 (dal 1998) catene Peters trasporto e spedizione clinker;
E46 e E47 (dal 1997) mulino cotto 1 e separatore cotto 1;
E51 (dal 1999) mulino cotto 3;
E52 e E53 (dal 1995) alimentazione mulino pozzolana e mulino pozzolana;
E54 (dal 1995) silo polveri;
E57 (dal 1997) insaccatrice 1 ;
E79(daM 995) caldaia 1;
E80 (dal 1995) caldaia 2.
Inoltre il Mulino Cotto n. 3, corrispondente al punto di emissione E50, autorizzato con
processo a caldo, ma utilizzato con processo a freddo e la Ditta effettua le misurazioni in
continuo solo delle polveri, anche se non ha prodotto preventiva comunicazione di
variazione.
c. Lutilizzo di petcoke quale combustibile di alimentazione del Mulino Crudo 3 (E14) e del
Forno 3 (E35). La ditta ha fornito documentazione tecnica, allegata alla richiesta di
autorizzazione (rilasciata il 17.03.1994), che riporta un semplice accenno allutilizzo di
combustibile solido, non ha prodotto la relativa scheda dei combustibili e successivamente
ha fornito la potenzialit del Forno 3 pari a 80 MW ma non ha prodotto la potenzialit del
Mulino Crudo collegato al camino E14.
Con il rapporto di prova, prodotto dalla Italcementi e redatto dalla Stazione Sperimentale
per i Combustibili in data 02.11.2005, sul campione di petcoke stata verificata una
percentuale di zolfo maggiore del 3%. Le caratteristiche analitiche sono rispondenti a
quelle individuate nel rigo 8, Sezione 2, Parte II dellAllegato X alla Parte Quinta al D.L.vo
152 del 3 aprile 2006 per i combustibili con contenuto di zolfo non superiore al 6% in
massa da utilizzare in impianti in cui durante il processo produttivo i composti dello zolfo
siano fissati o combinati in percentuali non inferiore al 60% con il prodotto ottenuto.
d. Le modalit di stoccaggio presso Pian dellAia e di trasporto del combustibile solido
costituito dal petcoke non sono idonee, si rimanda al verbale redatto il 24.01.2006 dal
Dipartimento Provinciale dellARPA ed alla successiva nota protocollo n. 9945432 del
30.01.2006. Inoltre, lanalisi effettuata dal Dipartimento ARRA di un campione di petcoke,
prelevato presso il Porto di Palermo il 13.01.2006 dalla stiva della M/N Amber K e
destinato alla Italcementi s.p.a., evidenzia nel rapporto di prova n. 20060113-378 la
presenza di idrocarburi policiclici aromatici (14,8 mg/Kg), e di metalli: Vanadio (1092
mg/Kg) e Nichel (211,1 mg/Kg). Tali sostanze sono elencate rispettivamente nella tabella
A1 e B della Parte II dellallegato I alla Parte Quinta del D.L.vo 152/06 ed i metalli sono
presenti in concentrazione superiore ai 50 mg/Kg riportati nella tabella del Punto 5.1 della
Parte I dellAllegato V alla Parte Quinta del D.L.vo 152/06 pertanto prevista lapplicazione
delle prescrizioni pi severe per lemissione di polveri proveniente dalla manipolazione e
stoccaggio.
e. La presenza di inquinanti (IPA, Vanadio, Nichel) ai punti di emissione connessi allutilizzo
di petcoke rilevata dalle analisi condotte dal Dipartimento ARPA e riportate nella tabella in
Allegato n1.
Tali parametri erano comunque prescritti dallautorizzazione allemissioni D.A. n. 871/17 del
6/10/1994 in modo non specifico con valori limiti fissati dal DM 12/07/90. Di tali inquinanti
la Ditta non ha mai effettuato analisi periodiche ai camini di emissioni n ha comunicato le
motivazioni del mancato adempimento.
Si osserva che nei rapporti analitici la Ditta dichiara tra le materie prime utilizzate il
carbone e non il petcoke, e non cita il combustibile petcoke utilizzato nel forno 3 e nel
20

mulino crudo 3.
Pagina 2 di 5
Si precisa che le caratteristiche chimiche e le condizioni di utilizzo del carbone sono ben
diverse da quelle del petcoke.
f. La relazione tecnica sullattivit di recupero rifiuti speciali non pericolosi, descritti al
precedente punto 5, non evidenzia la variazione dei limiti di emissioni dovute alluso dei
rifiuti cos come prescritto dallallegato 1, suballegato 2 al D.M. 5 febbraio 1998. Per la
tipologia 7.8 prevista lattivit di recupero R5 nei cementifici come aggiunta al clinker con
ottenimento di cemento nelle forme usualmente commercializzate. Non prevista attivit
di recupero per ottenimento materia prima secondaria. Nel ciclo produttivo della
Italcementi il rifiuto lavorato nellimpianto di frantumazione del calcare posto in Cava
Raffo Rosso (E85), macinato a caldo nel mulino del crudo (E14) e sottoposto a cottura nel
forno 3 (E35).
Per la tipologia 13.6 prevista lattivit di recupero R5 nei cementifici come aggiunta al
clinker con ottenimento di cemento nelle forme usualmente commercializzate. Nel ciclo
produttivo della Italcementi il rifiuto lavorato negli impianti di Macinazione cemento cotto
2 (E 48) e 3 (E 50).
Nelle relazioni tecniche allegate alle comunicazioni di inizio attivit la Italcementi ha
prodotto il quadro delle emissioni per lattivit di recupero dei gessi desolfonati e dei rifiuti
da refrattari indicando i limiti di emissione ai sensi del punto 1 dellall. 1, suballegato 2 del
D.M. 05.02.98 per il recupero di materia da rifiuti non pericolosi in processi a freddo.
Si sottolinea che il recupero dei rifiuti da refrattari effettuato in un ciclo che prevede
trattamento termico, pertanto i limiti di emissione sono calcolati come previsto dal punto 2
dellallegato 1, suballegato 2 al DM del 5 febbraio 1998.
g. Le relazioni analitiche relative ai controlli delle emissioni prescritti dai decreti
autorizzativi e prodotte dalla Italcementi non hanno evidenziato luso dei rifiuti nel
processo produttivo, inoltre non stato verificato il rispetto dei valore limite secondo il
D.M. 5 febbraio 1998 nel recupero dei rifiuti.
h. Lo stoccaggio e la movimentazione del petcoke e delle materie prime (clinker argilla,
perlite, gesso, sabbia, calcare) avvengono allinterno di un capannone a mezzo di gru a
ponte. Tali operazioni, che producono consistenti emissioni diffuse allinterno del
capannone ed allesterno di esso poich la parte superiore del lato ovest priva di
chiusura, non sono descritte nella documentazione tecnica, allegata alla richiesta di
autorizzazione (rilasciata il 17.03.1994). Dette circostanze sono state evidenziate anche
durante il sopralluogo effettuato dal Dipartimento ARPA di Palermo del 13.10.05 e del
06.12.05. Gli accorgimenti tecnici adottati non sono sufficienti al contenimento delle
emissioni e non sono conformi a quanto prescritto dalla Parte I dellAllegato V alla Parte
Quinta del D.L.vo 152 del 3 aprile 2006. La Ditta non ha prodotto la documentazione
inerente al contenimento delle emissioni diffuse in riscontro alla richiesta formulata
durante il sopralluogo del 6 dicembre 2005.
i. La Ditta non ha prodotto ad oggi le relazioni sulle verifiche in campo preavvisate a
partire dal 31/01/06.
Alla luce delle osservazioni riportate opportuno che la Ditta produca agli Enti in
intestazione ed allAssessorato Regionale Territorio ed Ambiente:
Scheda con potenzialit del mulino crudo (camino E14);
Relazione sul processo produttivo che preveda la fissazione o la combinazione di
composti dello zolfo in percentuali non inferiori al 60%;
Pagina 3 di 5
Relazione con calcolo dei valori limite degli inquinanti conseguenti al recupero di materia
dai rifiuti non pericolosi in processi termici secondo lallegato 1, sub allegato 2, punto 2 al
21

D. M. 5 febbraio 1998 per il recupero di rifiuti di refrattari (camini E14 ed E35);


Relazioni del ciclo produttivo attuale con esclusione degli impianti non utilizzati, sulla
manutenzione attuata e sulla capacit funzionale nel caso di riattivazione degli stessi.
Richiesta di aggiornamento dellautorizzazione in relazione alla variazione dellassetto
impiantistico, ovvero sui camini dismessi o inattivi, sulla variazione sul ciclo produttivo
(E50), sulla natura del combustibile solido (petcoke), sul convogliamento e labbattimento
delle emissioni prodotte dalla movimentazione delle materie prime e petcoke nel
capannone e sul contenimento delle emissioni diffuse prodotte dallo stoccaggio e
movimentazione del petcoke presso Pian dellAia. Le medesime modifiche dovranno essere
apportate nella richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale.
Relazione sulle modalit di esecuzione e trasmissione dei dati rilevati in continuo (D.A.
187/17 del 04.04.1997) e delle verifiche in campo di cui allAllegato VI alla Parte Quinta al
D. L vo 152 del 3 aprile 2006 al fine di concordare con gli Enti preposti al controllo una
specifica procedura.
OSSERVAZIONI:
Dalle analisi periodiche eseguite dallItalcementi per i parametri esaminati, risulta il
rispetto dei limiti di emissione imposti dalle autorizzazioni; utilizzando i dati delle analisi
periodiche effettuate dal 15/03/05 al 23/03/05 stata elaborata una tabella per la
valutazione complessiva, relativa ai camini attivi ed al tempo di utilizzo degli impianti
dichiarato, delle emissioni convogliate prodotte dallo stabilimento nei tre periodi temporali,
orario, giornaliero e mensile.
Flusso massa N. Umida
(Kg/ora) (Kg/giorno) (kg/mese (30gg))
Polveri (Kg)
11 230 6.890
S02 (Kg)
114 2.706 81.172
N02 (Kg)
183 4.374 131.219
Come si evince dalla tabella precedente, la quantit totale degli inquinanti emessi in
atmosfera, in considerazione delle portate e del numero dei camini di emissione, risulta
notevolmente elevata.
Ancora pi elevata risulterebbe la sommatoria delle concentrazioni totali degli inquinanti
sommando i valori coincidenti con i valori limite prescritti come illustrato nella successiva
tabella.
Flusso massa N. Umida
(Kg/ora) (Kg/giorno) (kg/mese (30gg))
Polveri (Kg)
33 686 20.582
S02 (Kg)
241 5.343 160.294
N02 (Kg)
719 16.023 480.679
Pagina 4 di 5
Inoltre risulta necessario tenere conto delle emissioni diffuse generate dalla
movimentazione dei materiali polverulenti allinterno del capannone ed emesse allesterno
attraverso la parte superiore del lato ovest dello stesso priva di chiusura.
In prossimit di tale punto (camminamento capannone lato Capaci) e sulla terrazza
esterna (lato Palermo), il Dipartimento ARPA ha effettuato alcuni campionamenti di polveri
totali.
22

Campione Polveri (mg/Nm3)


1 (Lato chiuso) 0,189
2 (Lato chiuso) 0,328
3 (Lato chiuso) 0,128
4 (Lato aperto) 1,734
5 (Lato aperto) 1,446
I dati riferiti al lato aperto evidenziano che la concentrazioni delle polveri diffuse sono circa
10 volte maggiori rispetto ai valori rilevati sul lato chiuso.
Si allegano:
Allegato nl Tabella riassuntiva Campionamenti eseguiti dal Dipartimento Provinciale
dellARPA allItalcementi;
Allegato n2 Verbale redatto il 13/10/05 dal Dipartimento Provinciale dellARPA;
Allegato n7 Verbale redatto il 06/12/05, dal Dipartimento Provinciale dellARPA, ARPA
Servizio ST IV, Provincia Regionale di Palermo;
Allegato n3 Verbale redatto il 24/01/06 dal Dipartimento Provinciale dellARPA; Allegato
n5 Nota del Dipartimento Provinciale dellARPA protocollo n. 9945432 del 30.01.2006;
Allegato n4 Verbale redatto il 17/03/05 dal Dipartimento Provinciale dellARPA; Allegato
n6 Rapporto di prova n. 20060113-378 del 19 gennaio 2006;
Dott.ssa M.R. Pecoraio (Provincia Regionale di Palermo) ADT L. Mammana (Provincia
Regionale di Palermo)
Dott. V. Ruvolo (Dipartimento ARPA Provinciale di Palermo)
Dott. A. Macaluso (Dipartimento ARPA Provinciale di Palermo)
pagina 5 di 5
Provincia Regionale di Palermo
Area Tecnica e Tutela Ambientale Palermo
06/06/2006
Allegati 8
Raccomandata r.r.
Prot244/06
Al Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente
Al Comune di Isola delle Femmine
Alla Italcementi Bergamo
Alla Italcementi Isola delle Femmine alla C.P.T.A. via Lincoln 121 Palermo
ARPA Palermo Via Nairobi 4 Palermo
Oggetto Italcementi s.p.a. Via delle industrie Isola delle Femmine
Si trasmettono le copie del verbale e della relazione redatti da personale del Dipartimento
Provinciale dellARPA di Palermo e della Provincia Regionale di Palermo relativi al controllo
effettuato presso limpianto per la produzione di cementi indicato in oggetto.
Il controllo sullattivit produttiva ha evidenziato la necessit di aggiornare lautorizzazione
alle emissioni in atmosfera a causa delle variazioni apportate allimpianto ed al ciclo
produttivo con particolare riferimento al combustibile utilizzato.
A tal fine, si chiede alla Ditta di produrre, nel pi breve tempo possibile, allassessorato
regionale territorio ed ambiente, alla Provincia ed al D.A.P. di Palermo i seguenti
documenti:
1) scheda con potenzialit del mulino crudo (camino E14);
2) relazione sul processo produttivo che prevede la fissazione o la combinazione di
composti dello zolfo in percentuali non inferiori al 60%;
3) relazione con calcolo dei valori limiti di inquinanti conseguenti al recupero di materia dai
rifiuti non pericolosi in processi termici secondo lallegato 1, sub allegato 2, punto 2 al
23

D.M. 5 febbraio 1998 per il recupero dei rifiuti di refrattari (camini E14 ed E35);
relazioni sul ciclo produttivo attuale con esclusione degli impianti non utilizzati, sulla
manutenzione attuata e sulla capacit funzionale nel caso di riattivazione degli stessi;
4) richiesta di aggiornamento dellautorizzazione in relazione alla variazione dellassetto
impiantistico, con specifico riferimento ai camini dimessi o inattivi, alla variazione sul ciclo
produttivo (E50), alla natura del combustibile solido(petcoke), al convogliamento ed
allabbattimento delle emissioni prodotte dalla movimentazione delle materie prime e del
petcoke nel capannone ed al contenimento delle emissioni diffuse prodotte dallo
stoccaggio e movimentazione del petcoke presso Pian dellAia. Le medesime modifiche, a
parere dellUfficio scrivente, dovranno essere apportate nella richiesta di Autorizzazione
Integrata Ambientale prodotta dalla Ditta in data 27.08.04.
5) relazione sulle modalit di esecuzione e trasmissione dei dati rilevati in continuo (d.a.
187/ DEL 04.04.1997) e delle verifiche in campo di cui allAllegato VI alla Parte Quinta al
D.L. vo 152 del 3.4.06 al fine di concordare con gli Enti preposti al controllo una specifica
procedura.
In merito allattivit di recupero rifiuti speciali non pericolosi, si chiede alla Italcementi
s.p.a. di effettuare le verifiche nel rispetto dei limiti di emissione calcolati secondo
lAllegato 1, subalegato 2 al D.M. 5 febbraio 1998, punto 1 in processi a freddo e punto 2
in processi termici.
Elenco allegato in copia:
1)verbale di sopralluogo redatto il 6 dicembre 2005 dal Dipartimento Provinciale dellArpa,
ARPA Servizio ST IV, Provincia Regionale di Palermo;
2)relazione Tecnica del 23.6.2006
3)tabella riassuntiva Campionamenti dal Dipartimento Provinciale dellArpa allItalcementi;
4)verbale redatto il 13.10.06 dal Dipartimento Provinciale dellARPA;
5)verbale redatto il 24.01.06 dal Dipartimento Provinciale dellARPA;
6)nota del Dipartimento Provinciale dellArpa protocollo 9945432 del 30.1.06;
7)verbale redatto il 17.3.05 dal Dipartimento Provinciale dellARPA;
8)rapporto di prova n 20060113-378 del 19.1.06
Il funzionario d.ssa M.R. Pecoraro
Il Direttore arch. Giuseppa Di Grigoli
VERBALE DI RIUNIONE Il giorno 12 del mese di giugno dellanno 2006 si tenuta una
riunione presso gli Uffici di questo Servizio,
convocata con nota 38134 dell010606 e finalizzata al chiarimento di alcune problematiche
legate alle emissioni in atmosfera prodotte dallo stabilimento di Isola delle Femmine della
Italcementi spa.
Sono presenti:
-per il servizio 3 dellAssessorato Regionale Territorio e Ambiente il Dr Alessandro Pellerito
responsabile dellU.O 3.1;
-per il DAP di Palermo il Dr Ruvolo Vincenzo dirigente chimico, ed il Dr Macaluso Andrea
chimico;
-per la Provincia Regionale di Palermo la D.ssa Pecocaro Maria Rita, funzionario botanico
ed il Sig Mammana Liborio assistente direttivo tecnico;
-per lARPA non convocata per un disguido il Dr Ballanno Giuseppe ed il Dr Capilli Gaetano;
-per lItalcementi spa ing La maestra Giovanni, direttore pro tempore dello stabilimento, Dr
Monti Servizio EEcologia della Ditta, il Sig Messina Marco del Servizio Ecologia della Ditta e
ling Amaro Paolo capo servizi primari dello stabilimento.
Il Dottor Pellerito illustra i motivi per i quali stata convocata la riunione.
La Ditta rappresenta che entro due mesi da oggi sar dato riscontro alla nota n. 63169 del
24

29.5.06 della Provincia Regionale di Palermo.


La Ditta dichiara che dal 1987 il petcoke viene usato come combustibile per alimentare il
forno 3, il mulino crudo 3 e, in miscela per alimentare il forno 2 (fino al 1992).
La Ditta si impegna a trasmettere ai presenti alla riunione odierna, entro due mesi, una
relazione (redatta secondo quanto previsto dallart 26 della l 15/68 e dalla L 675/96)
contenente, oltre tutte le richieste da cui alla citata nota n. 63169.
quadro riassuntivo delle emissioni corrispondente allo stato di fatto attuale dellimpianto
contenente tutte le informazioni richieste su ogni punto di emissione;
rapporto sulluso di pet-coke, contenente anche riferimenti ai tempi e ala normativa di
riferimento;
rapporto sul processo (termico a freddo) del mulino cotto 3;
rapporto aggiornato sul ciclo di lavorazione complessivo attuale;
potenzialit del mulino crudo relativo al punto di emissione E14 espresso in MW;
relazione, contenente apposite planimetrie sulle fasi di gestione del pet_coke, dallo
stoccaggio alla movimentazione alla combustione (compresa larea di Raffo Rosso ed il
capannone di stoccaggio)
Alla luce dei contenuti del presente verbale, dalle reazioni degli Organi di controllo e della
relazione che la Ditta trasmetter entro due mesi da oggi, il Servizio 3 aggiorner le
autorizzazioni concesse.
Tale aggiornamento si rende necessario per avere una descrizione dellimpianto
corrispondente allo stato reale e attuale in considerazione del fatto che la Ditta ha
apportato alcune variazioni impiantistiche, comunicate nel tempo, ma mai oggetto di presa
datto o di specifica autorizzazione di questo Assessorato.
Per quanto riguarda luso del pet-coke, invece non vi mai stata alcuna comunicazione da
parte della Ditta: pertanto il Servizio 3 dovr prendere quegli accorgimenti necessari alla
tutela dellambiente che in passato non stato possibile prendere.
Per quanto concerne il capannone di stoccaggio, secondo quanto comunicato dalla Ditta,
allo studio la chiusura totale dello stesso, attualmente non fattibile in quanto la
movimentazione effettuato da carro ponti non automatici.
Nelle more dellaggiornamento delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera, il Servizio 3.
in considerazione dei contenuti delle relazioni gi trasmesse dagli Organi di controllo, si
riserva di diffidare la Ditta, con apposito provvedimento dallutilizzo di pet-coke (dallo
stoccaggio alla movimentazione alla combustione).
Alle ore 15 la riunione si conclude.
La presente consegnata a tutti i partecipanti
Letto, confermato e sottoscritto.
COMUNE DI ISOLA DELLE FEMMINE 23 GIUGNO 2006 PROT 5359/CC
OGGETTO: Diffida sindacale ai sensi del D.M. 471/99 art 8 Cementeria Isola delle
Femmine- piano di Caratterizzazione
In riferimento alla Vostra nota del 16/04/2006 prot 5359, con la quale trasmettete a
questo comune il piano di caratterizzazione del deposito di combustibile solido della
localit Raffo Rosso, si restituiscono 5 copie degli elaborati, poich ai sensi della
normativa vigente, le competenze sono state trasferite alla Regione.
Tanto ad evasione della Vostra richiesta.
Isola delle Femmine 23 giugno 2006-08-05 Il responsabile del III Settore Arch Sandro
DArpa
Il Sindaco Prof Gaspare Portobello
ITALCEMENTI Itac/14 dct1/eco Isola delle Femmine 29 giugno 2006
Assessorato Regionale territorio e Ambiente Servizio 4 Via Ugo La malfa 169 Pa; E p.c.
25

Provincia regionale di Palermo Direzione Controllo Ambientale Via San Lorenzo 312/G Pa;
Comune di Isola delle Femmine; Dipartimento ARPA Provinciale Palermo Via Nairobi 4 Pa.
Oggetto: Italcementi S.p.a. deposito di combustibile solido in Localit Raffo Rosso
Trasmissione del Piano di caratterizzazione ex D.M. 471/99 e D. Lgs 152/2006.
Riscontrando la nota del Comune di Isola delle Femmine prot 5359/CC del 23 giugno 2006
che si allega in copia, la presente per trasmettere il piano di caratterizzazione relativo
allarea di deposito del combustibile solido in localit Raffo Rosso, redatto ai sensi del D.M.
471/99 a seguito dellOrdinanza del Sindaco di Isola delle Femmine prot 3975 del 15
marzo 2006 e gi inviato al Comune di Isola delle Femmine in data 13 aprile 2006, in
ottemperanza alle prescrizioni di detta Ordinanza. Restando a disposizione per quanto vi
sia di necessit o richiesta, si porgono distinti saluti.
Il Direttore
REGIONE SICILIA ASSESSORATO TERRITORIO ed AMBIENTE prot 48283 25.7.2006
raccomandata r.r.
Oggetto: Ditta Italcementi s.p.a. Isola delle Femmine (PA) Diffida ex art 278 lett a D.Lgs.
152/06

Alla Ditta Italcementi s.pa. via G. Camozzi 124 Bergamo; Alla ditta Italcementi s.p.a. via
delle cementerei 10 Isola delle Femmine; e p.c. al Servizio Rifiuti sede; al Servizio ii sede;
alla Provincia Regionale di Palermo Servizio Inquinamento atmosferico via San Lorenzo
312 G/H Palermo; Al Comune di isola delle Femmine; Alla C.P.T.A. di PALERMO Via Lincoln
12 Palermo; al D.P.A. di Palermo via Nairobi 4 Palermo; Alla Procura della repubblica c/o
Tribunale di Palermo; allAgenzia per le acque e i rifiuti Via Catania 2 Palermo.
Con il D.A. n 292/17 del 17.3.94, questo Assessorato, ai sensi degli art 12 e 13 del D.P.R.
203/88, ha concesso alla Ditta Cementerei Siciliane s.p.a. lautorizzazione per il
proseguimento delle emissioni in atmosfera provenienti dagli impianti per la produzione di
cementi che si svolge in via delle Cementerei n 10 nel Comune di Isola delle Femmine.
Successivamente, con il DD.AA. n 871/17 del 6.10.94, n 141/17 del 15.3.95 e n 187/17 del
4.4.97, lautorizzazione originaria stata parzialmente modificata e rettificata, senza
apportare alcuna modifica al ciclo produttivo descritto nel progetto approvato con il citato
D.A. n 292.
A partire dal 1997 codesta Societ ha incorporato per fusione la Societ Cementerei
Siciliane, subentrando a questultima in ogni diritto ed obbligo.
Dal verbalen 9942393 del 14.10.05, relativo al sopralluogo effettuato in data 13.10 presso
il cementificio della Ditta dal DAP di Palermo unitamente al Comandante della Stazione dei
26

Carabinieri di isola delle Femmine, si evince, tra laltro, che allinterno del capannone
materie prime (petcoke, clinker, argilla, per lite, gesso, sabbia, calcare) (adiacenze P.E.
E43 ed E45) viene effettuato stoccaggio e movimentazione a mezzo di gru a ponte di
materiale polverulento che produce una emissione diffusa. Si evidenzia altres che parte
del capannone risulta aperto verso lesterno.
Dal verbale n 9944173 del 12.12.05, relativo al sopralluogo effettuato in data 6.12.
dallA.R.P.A., dal D.A.P. e dalla Provincia Regionale di Palermo presso il cementificio della
Ditta, tra laltro, si evince che:
la Ditta ha apportato modifiche nellidentificazione di alcuni punti di emissione rispetto ai
decreti autorizzativi (P.E. E1 ed E10);
viene utilizzato petcoke quale combustibile di alimentazione del Molino Crudo 3 (P.E. E14)
e del forno 3 (P.E. E35);
il petcoke viene trasportato trimestralmente dal porto di Palermo, stoccato nelle ex cava
Raffo Rosso, trasportato con automezzi al capannone materie prime macinato (P.E. E21) e
stoccato in sili (P.E. E. 12 E22, E23) prima delluso come combustibile;
la Ditta, su richiesta, non ha indicato i combustibili autorizzati, n la data di inizio impiego
del petcoke;
la natura del petcoke non compare nei rapporti di rpova relativi alle misure periodiche
delle emissioni in atmosfera effettuate dalla Ditta;
le modalit di gestione del petcoke non sono citate nei decreti autorizzativi e non sono
descritte nelle relazioni annuali prodotte dalla Ditta sul contenimento delle emissioni
diffuse;
contrariamente a quanto prescritto nelle autorizzazioni concesse, il punto di emisione E50
non dotato dei misuratori in continuo di ossigeno, ossidi di azoto e ossidi di zolfo;
contrariamente a quanto riportato negli elaborati progettuali ed approvato con il citato
D.A. n 292, il molino cotto 3 (P.E. E50) non funziona a caldo ma a freddo ed il fornello
flagellato;
la Ditta effettua attivit di recupero di rifiuti di cui non viene data alcuna evidenza nelle
relazioni analitiche relative ai punti di emissione;
allinterno del capannone materie prime (petcoke,clinker,argilla, perlite, gesso, sabbia,
calcare) (adiacenze P.E. E43 ed E45) permane lo stoccaggio e movimentazione a mezzo di
gru a ponte di materiale polverulento, con produzione di emissioni diffuse;
non stata autorizzata alcuna modifica del ciclo produttivo rispetto a quello autorizzato
con i citati decreti assessoriali.
Dal verbale n 9945311 del 25.1.06, relativo al sopralluogo effettuato dal D.P.A. di palermo
in data 24.01 presso il cementificio ed il deposito di petcoke della Ditta, sito in localit
Raffo Rosso, tra laltro, si evince:
la realizzazione del deposito di petcoke stat autorizzata dal Com,une di isola delle
Femmine;
sui lati sud e nord dellarea di stoccaggio sono posti irrigatori a pioggia;
i punti di prelievo relativi ai camini E22, E23 ed E15 presentano difformit nella direzione
del flusso rispetto a quanto riportato nelle realazioni di analisi relative ai campionamenti
effettuati dalla Ditta;
il posizionamento del tronchetto di prelievo non idoneo al fine di garantire condizioni di
flusso rappresentativo durante il campionamento;
stato richiesto alla Ditta di trasmettere eventuale documentazione, presentata in corso
di richiesta di autorizzazioni, attestante lutilizzo del petcoke quale combustibile solido.
Dalla Relazione Tecnica redatta in data 23.05.06 dal D.P.A. e dalla Provincia Regionale di
Palermo e trasmessa con la citata nota n 63169, tra laltro si evince che:
il punto di emissione E1 stato dimesso senza alcuna comunicazione da parte della Ditta
27

e/o autorizzazione da parte dellAutorit competente;


il punto di emissione E10 inattivo, cio non collegato allestrazione sili, senza alcuna
comunicazione da parte della Ditta e/o autorizzazione da parte dellAutorit competente;
il punto di emissione E13 convoglia anche le emissioni precedentemente convogliate al
camino E10, senza alcuna comunicazione da parte della Ditta e/o autorizzazione da parte
dellAutorit competente;
non stato dato seguito alla richiesta n 439/CPTA del 3.3.03 della C.P.T.A. di Palermo di
produrre relativa documentazione in conformit alla direttiva;
i seguenti punti di emissione sono inattivi dal 1995: E4, E20, E25, E26, E33, E34, E36,
E37; E52,E53, E79 ed E80;
i seguenti punti di emissione sono inattivi dal 1997: E46, E47 ed E57;
isguenti punti di emissione sono inattivi dal 1998: E40, E41 ed E44;
il punto di emissione E51 inattivo dal 1999;
Il Mulino cotto 3, (P.E. E50) autorizzato con processo a caldo, ma utilizzato con
processo a freddo, senza che detta variazione sia stata preventivamente comunicata dalla
Ditta n autorizzata dallAutorit competente;
si effettua la misurazione in continuo solo dal parametro polveri, contrariamente a quanto
contenuto nelle autorizzazioni e senza preventiva comunicazione n autorizzazione alla
modifica;
non stato mai comunicato n autorizzato luso del petcoke come combustibile;
la Ditta, negli elaborati progettuali forniti, ha accennato ad un generico combustibile
solido e non ha prodotto la relativa scheda dei combustibili;
le modalit di stoccaggio e di trasporto del petcoke non sono idonee;
la quantit di I.P.A., vanadio e nichel presenti nel petcoke sono tali da richiedere, per
legge lapplicazione delle prescrizioni pi severe per lemissione di polveri provenienti dalla
manipolazione e dallo stoccaggio;
la Ditta non ha mai effettuato le analisi delle concentrazioni di I.P.A., vanadio e nichel
emessi in atmosfera, nonostante tale prescrizione fosse contenuta nel citato D.A. n 871,
n comunicato le motivazioni del mancato adempimento;
nei rapporti analitici periodicamente trasmessi, la Ditta non cita mai il petcoke utilizzato
nel forno 3 e nel mulino crudo 3;
la ditta ha prodotto il quadro delle emissioni per il recupero di gessi desolforati e dei
rifiuti da refrattari indicando i limiti del punto1 dellallegato 1 suballegato 2 del D.M.
05.02.98 (processi a freddo), mentre detto recupero effettuato in un ciclo che prevede
un trattamento termico, pertanto vanno rispettati i limiti e le prescrizioni del successivo
punto 2;
luso dei rifiuti nel ciclo produttivo non mai stato evidenziato dalla Ditta nelle relazioni
analitiche agli autocontrolli alle emissioni;
non stato verificato il rispetto dei valori limite secondo il D.M. 5.2.98 nel recupero dei
rifiuti;
lo stoccaggio e la movimentazione del petcoke e delle materie prime nel capannone
producono consistenti emissioni diffuse, si allinterno che allesterno, e non sono descritti
dalla documentazione tecnica allegata allistanza di autorizzazione;
gli accorgimenti tecnici adottati non sono sufficienti, n conformi a quanto previsto dalla
parte i dellallegato V alla parte quinta del D.Lgs 152/06;
la Ditta non ha riscontrato la formale richiesta di documentazione inerente il
contenimento delle emissioni diffuse.
Dalle tabelle di valutazione degli inquinanti emessi in atmosfera, redatte sulla scorta delle
analisi periodiche effettuate dalla Ditta e contenute nella citata Relazione tecnica, si evince
la notevole variazione della qualit dellaria causata dalle emissioni diffuse e convogliate
28

provenienti dal cementificio.


Nel corso della riunione tenutasi in data 12.6.06 presso questo servizio, alla presenza del
Direttore pro-tempore e del Capo servizi primari dello stabilimento in parola, del Servizio
Ecologia dellItalcementi, dellARPA, del DAP e della provincia Regionale di Palermo, tra
laltro, emerso che:
il petcoke viene utilizzato dal 1987 come combustibile del forno 3, del mulino crudo 3 e,
in miscela e fino al 1992, del forno 2;
la Ditta presenter una relazione contenente chiarimenti riguardo allo stato attuale e
reale dellimpianto e del ciclo produttivo, al fine di permettere laggiornamento delle
autorizzazioni alle emissioni concesse;
le modifiche apportate allimpianto non sono mai state oggetto di presa datto n di
specifica autorizzazione da parte di questo Assessorato, Autorit competente;
luso del petcoke come combustibile non mai stato comunicato, pertanto dovranno
essere prese le necessarie misure volte alla tutela dellambiente;
nelle more dellaggiornamento delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera, questo
Servizio, in considerazione di quanto rappresentato dagli Organi di controllo, si riserva di
diffidare la Ditta, con apposito provvedimento, dallutilizzo di petcoke (dallo stoccaggio alla
movimentazione alla combustione).
Considerato che le caratteristiche e le condizioni di utilizzo del carbone sono ben diverse
da quelle del petcoke, che la mancata applicazione delle prescrizioni pi severe pu
comportare una reale situazione di pericolo per lambiente, in considerazione della natura
del petcoke, sia per le emissioni convogliate che per quelle diffuse e che,
indipendentemente dalla pericolosit del petcoke, sono stati ripetutamente violati i dettami
della normativa vigente e le prescrizioni del decreto di autorizzazione.
Su proposta del Dirigente Responsabile dellUnit Operativa S3-I, ai sensi dellart 278
lettera a) del D.Lgs. 152 del 03/04/2006, si diffida lItalcementi S.p.a. dal continuare ad
apportare modifiche allimpianto ed al ciclo produttivo in assenza della preventiva
comunicazione alle Autorit Competenti e delleventuale autorizzazione ai sensi dellart 269
del citato 152/06.
Su proposta dello stesso Dirigente Responsabile, ai sensi dellart 278 lettera a) del D.Lgs
152 del 03/04/2006, si diffida lItalcementi S.p.a. dal continuare ad utilizzare il petcoke
come combustibile, nonch a continuare ogni attivit che dia luogo alla produzione di
emissioni diffuse di tale composto in assenza della necessaria autorizzazione ai sensi del
D.Lgs 152/06.
Nel ricordare alla Ditta lobbligo del rispetto degli adempimenti di cui al verbale della
riunione del 12.06.06, si evidenzia che ogni ulteriore violazione delle prescrizioni contenute
nel presente provvedimento comporter necessariamente la sospensione delle
autorizzazioni concesse.
Si trasmette alla Procura in indirizzo richiamando i contenuti e dellart 24 del D.P.R. 203/88
e dellart 279 del D.Lgs 152/06.
Si trasmette al Servzio competente di questo Assessorato ed allAgenzia delle acque e dei
rifiuti in quanto si ritiene che lo stoccaggio del petcoke, citato nel presente provvedimento
ed autorizzato dal Comune di Isola delle Femmine, dovesse essere oggetto di apposita
autorizzazione ex art 27 28 del D.Lgs 22/97.
Il responsabile dellU:o: S3-1 Dr. Chim Alessandro Pellerito Il Responsabile del Servizio Dr
Chim Giocchino Genchi.
REPUBBLICA ITALIANA (Regione Sicilia) ASSESSORATO TERRITORO ED AMBIENTE
DIPARTIMENTO REGIONALE TERRITORIO ED AMBIENTE
Servizio 3 Prevenzione dai!inquinamento Atmosferico
Unit Operativa 3 1. Autorizzazione alle emissioni in atmosfera A MISURA DI NATURA
29

18SEUQQ del Proi.


Oggetto: Ditta Italcement isola delle Femmine Ricorso n. 1667/06.
RACCOMANDATA A/R
All italcementi
ViaG. Camozz, 124 BERGAMO
p.c. Alla Provincia Regionale
Servizio Inquinamento Atmosferico Via San Lorenzo, 312 g/h PALERMO
Al DAR. di Palermo , Via Nairobi, 4 PALERMO
A! Comune di
ISOLA DELLE FEMMINE (PA)
Questo Servizio, alla luce della documentazione prodotta dalla Italcementi con nota
DCTI/SECO deH08.08.06, acquisita ai protocollo di questo Assessorato con n. 52932 del
21.08.06, provvedere ad aggiornare le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera concesse,
con esclusione delluso del pet-coke.
Luso di tale sostanza, infatti, per i motivi ampiamente illustrati nella citata nota n. 48283 e
nef corso della riunione del 12.06.06, deve essere oggetto di apposita istanza che la Ditta
dovr produrre ai sensi dellari. 269 del D. Lgs. 152/06 e che questo Servizio dovr
valutare attivando le relative procedure tecnico-amministrative.
Si confermano, ovviamente, i contenuti e le disposizioni di cui alla citata nota n. 482S3 del
25.07.06.
Si invita ad indicare quali sono i punti di emissioni interessati dalia movimentazione,
stoccaggio e combustione de! pet-coke.
EL SERVIZIO ino Genchi)
ILRESPONSAB (Dr. Chirn. Gi
REPUBBLICA_ITALIANA 8, Regione Siciliana
ASSESSORATO TERRITORIO ED AMBIENTE
DIPARTIMENTO REGIONALE TERRITORIO ED AMBIENTE Servizio 3 Prevenzione
dallinquinamento Atmosferico
Unica Operativa 3. i. Autorizzazione alle emissioni in atmosfera
Prot. del
Oggetto: Ditta Italcementi Isola delle Femmine Ricorso n. 1667/06.
Al T.A.R. Sicilia
Sede di Palermo
In riscontro allOrdinanza collegiale istruttoria n. 286/06, emessa sul ricorso n. 1667/06,
trasmessa con nota n. 1395/06 dell11.09.06 ed acquisita al protocollo di questo
Assessorato con n. 60339 del 15.09.06, si rappresenta quanto segue.
A seguito di quanto richiesto nel corso della riunione tenutasi in data 12.06.06 presso gii
Uffici di questo Servizio, la Ditta in oggetto, con nota deli08.08.06, acquisita al protocollo
di questo Assessorato con n. 52932 del 21.08.06, ha fornito una descrizione del ciclo
produttivo e trasmesso elaborati grafici. Detta nota ha lo scopo di chiarire univocamente lo
stato reale dellimpianto, in considerazione del fatto che, negli anni, sono stati apportati
alcuni cambiamenti tali da renderlo non corrispondente con le autorizzazioni rilasciate e
con i progetti approvati. Tali cambiamenti sono stati via via comunicati dalla Ditta, ma mai
oggetto di opportuna autorizzazione e/o presa datto n di qualsiasi altro provvedimento di
competenza di questa Amministrazione. Per questo motivo, a distanza di anni dalle
comunicazioni comunque effettuate, dette modifiche saranno oggetto di una presa datto,
mediante uno specifico decreto di aggiornamento, da parte di questo Servizio
Al contrario, non mai stato comunicato luso del pet-coke come combustibile; da nessuno
degli atti forniti dalla Ditta, n al momento della richiesta di autorizzazione, n nei
certificati analitici sulle emissioni in atmosfera, n in comunicazioni di altro genere, risulta
30

che il combustibile utilizzato fosse pet-coke. Infatti, laddove non si parla di generico
combustibile solido, si indica il carbone o il polverino di carbone.
E opportuno evidenziare che il carbone naturale ha caratteristiche chimico-fisiche e
contenuto d inquinanti (qualitativamente e quantitativamente) diverse dal pet-coke;
pertanto non si tratta di un problema esclusivamente formale, bens dellimpossibilit di
prescrivere tutti gli accorgimenti atti a tutelare lambiente dallimpatto causato da una
sostanza (pet-coke) avente un carico inquinante diverso rispetto a quella segnalata
(carbone o polverino di carbone).
Pertanto questo Servizio non ha potuto n potr limitarsi a prendere atto: di quanto
emerso nel corso di sopralluoghi degli Organi di controllo, ma deve impedire il protrarsi di
unattivit non autorizzata n comunicata, ovvero luso di pet-coke come combustibile.
Detta combustione, e le fasi ad essa funzionali (stoccaggio, movimentazione, ecc).
potranno avvenire soltanto a seguito delleventuale ottenimento dellautorizzazione
prevista dallari. 269 del D. Lgs. 152/06, le cui procedure potranno essere attivate solo a
seguito d specifica istanza da parte della Ditta.
Pertanto, si confermano i contenuti della nota n. 48283 del 25.07.06, impugnata dalla Ditta
in oggetto.
Si trasmette, in triplice copia, la documentazione sotto elencata:
1)D.A. n. 292/17 del 17.03.94,
2)Stralcio della Relazione tecnica (Ali. 1 al D.A. n. 292),
3)Tabella delle emissioni (Al!. 6 ai D.A. n. 292),
4)Stralcio delle schede tecniche dei punti di emissione (Ali. 12 al D.A. n. 292),
5)D.A. n. 871/17 del 06.10.94,
6)D.A. n. 141/17 del 15.03.95,
7)D.A. n. 187/17 del 04.04.97,
8)Verbale n. 9942393 del 14.10.05 del D.A.P. di Palermo,
9)Verbale n. 9944173 del 12.12.05 del D.A.P. di Palermo,
10)Verbale n. 9945311 dei 25.01.06 del D.A.P. di Palermo.
11)Relazione tecnica del 23.05.06 del D.A.P. e della Provincia Regionale di Palermo,
12)Verbale di riunione del 12.06.06,
13)Nota n. 48283 del 25.07.06 di questo Servizio
14)Nota dell08.08.06 della Italcementi,
15)Nota n. 60837 del 18.09.06 di questo Servizio
IL RESPONSABILE/DEL SERVIZIO 3
AUTORIZZAZIONE ARTA ALLUSO DEL PETCOKE E DI RIFIUTI
file zip con autorizzazione arta petcoke
RISPOSTA DELLASSESSORE AMBIENTE DI PALERMO PROF.SSA GRISAFI FAVOREVOLE AD
ODINANZA DI DIVIETO DI TRANSITO CARICO E SCARICO
file zip con risposta grisafi a interrogazione su trasporto petcoke
OTTOBRE 2007 17 ASSESSORATO TERRITORIO AMBIENTE
(ANSA) - PALERMO, 19 OTT - Protestano per paura di perdere il posto di lavoro a causa
delle norme sull'uso del pet-coke, il combustibile che deriva dalla raffinazione del petrolio.
Sono i lavoratori della Italcementi di Isola delle Femmine (Palermo) che stamani hanno
manifestato a Palermo davanti a palazzo d'Orleans. Decine di persone hanno promosso un
sit-in davanti alla presidenza della Regione. Chiesto un incontro con il governatore
31

Salvatore Cuffaro "per esporre le proprie ragioni sull'utilizzo del pet-coke nella fabbrica nel
Palermitano".
Ieri un gruppo di circa sessanta lavoratori aveva bloccato la strada statale 113 a Isola delle
Femmine, in direzione di Trapani. I dipendenti sono preoccupati per via del braccio di ferro
tra l'azienda e l'assessorato regionale all'Ambiente, in merito all'uso del combustibile, il cui
utilizzo stato vietato nell'agosto del 2006. "Non protestiamo contro l'azienda - dicono i
lavoratori - ma contro l'atteggiamento dell'assessore all'Ambiente Rossana
Interlandi, che per motivi politici nega l'autorizzazione temporanea all'uso del
combustile che non un rifiuto nocivo come si vuol fare credere". L'Italcementi
ha sostenuto che "non bisogna fare strumentalizzazioni. Il pet-coke consentito dalle
normative proprio perch il legislatore ne riconosce l'idoneit all'uso in un ciclo, come
quello relativo alla produzione del cemento, ampiamente sperimentato e consolidato e,
soprattutto, perch se ne conoscono tutti i risvolti ambientali e relativi alla salute".
Per l'assessore Interlandi: "L'uso del pet-coke, come l'esperienza della centrale Eni di Gela
sta a dimostrare - ribatte - produce conseguenze devastanti per l'ambiente e per la salute
dei cittadini. Porre la questione dunque il preciso dovere di un'amministrazione seria e
responsabile e non, come sostiene l'Italcementi, una strumentalizzazione".(ANSA).
nel comune di Isola delle Femmine (Palermo) opera un cementificio controllato dalla
societ per azioni Italcementi, situato nei pressi del centro cittadino, che emette fumi
nocivi e produce inquinamento acustico ed ambientale causando gravi danni ambientali e
costituendo un rischio per la salute dei cittadini;
lo stabilimento della Italcementi di Isola delle Femmine ha utilizzato per anni, per la
produzione di cemento il petcoke, una sostanza derivata dagli scarti della lavorazione del
petrolio, tossica sia nella combustione sia nella movimentazione e nello stoccaggio;
ufficialmente lo stabilimento ha interrotto lutilizzo del petcoke, ma fonti ufficiose interne
alla fabbrica raccontano di forni per la lavorazione che continuano a bruciare, senza
interruzione, questo combustibile a buon mercato;
controlli relativi allo stabilimento hanno dimostrato valori superiori alla norma di agenti
chimici collegati alla movimentazione di questa sostanza;
nel 2004 lItalcementi ha presentato, per lo stabilimento di Isola delle Femmine, una
domanda di autorizzazione integrata ambientale (AIA), aggiornata nel 2006 con un
progetto di ammodernamento tecnologico dellimpianto produttivo;
ad oggi, il procedimento per il rilascio dellautorizzazione integrata ambientale non risulta
essere concluso, tra laltro perch lItalcementi non ha presentato ancora alcuna
documentazione a supporto della sua domanda, in particolare i dati relativi alle emissioni
provocate dalle attivit di produzione;
a luglio del 2006, dopo una serie di controlli, lItalcementi stata diffidata dal continuare
ad utilizzare il petcoke come combustibile e dal proseguire nelle modificazioni allimpianto
ed al ciclo produttivo in assenza della preventiva comunicazione alle autorit delle
emissioni che tali attivit e novit avrebbero comportato;
di fronte a questi ostacoli, lItalcementi ha reagito facendo appello al TAR che ha per
respinto il ricorso;
il 5 ottobre 2007, il Ministro dellambiente ha precisato che lunica strada da seguire per il
rilascio di autorizzazioni allItalcementi quello dellAIA, e che il dipartimento deputato al
rilascio di questa autorizzazione il secondo servizio Territorio e Ambiente della Regione
Siciliana;
a partire dallo scorso 15 giugno il 3 Servizio dellAssessorato regionale territorio e
ambiente, aggirando le indicazioni del Ministero ed il procedimento AIA in corso, ha
indetto una conferenza di servizi sulla richiesta fatta dalla Italcementi;
il comitato cittadino Isola Pulita di Isola delle Femmine ha denunciato il fatto alla
32

magistratura ravvisando unillegittimit delliter avviato da 3 Servizio e ha diffidato la


Regione dal procedere in questa direzione,
quali azioni si intendano intraprendere affinch liter autorizzativo della procedura AIA
venga rispettato;
se non appaia opportuno intervenire, per quanto di competenza, per assicurare la legalit
dellintera procedura e per garantire la sicurezza di quei cittadini che si battono da anni in
questo senso;
quali azioni si intendano mettere in atto per salvaguardare larea suddetta da ulteriori
danni ambientali e da livelli di emissioni inquinanti eccessivamente elevate rispetto ai limiti
di legge.
A proposito della Italcementi di Isola delle Femmine sorgono spontanee delle domande,
che stando alla realt vissuta sembra che nessuno sia in grado di dare delle risposte.
Tutti parlano si interessano ed esprimono viva PREOCCUPAZIONE del futuro della
Italcementi, della tenuta occupazionale. E ci a Ragione. Sappiamo, di certo, che
lincidenza occupazionale che assorbe la Italcementi in percentuale molto elevata e
rappresenta per il Nostro paese una rilevante porzione della nostra economia.
Ci chiediamo I rappresentanti locali delle istituzioni, della politica, compresa la politica
impegnata a fare probabili liste elettorali, il Sindaco, il Presidente del Consiglio il Presidente
della Commissione Ambiente, il Consiglio Comunale, lopposizione, la maggioranza,la
minoranza quali atti, quali iniziative, quali progetti hanno messo in campo affinch
diventino credibili le loro preoccupazioni, e offrano una prospettiva di futuro ai dipendenti
e allintera cittadinanza su:
Ad oggi, nonostante le diverse sollecitazioni da parte di: dipendenti della Italcementi
cittadini e associazioni ambientaliste., NON SIAMO STATI IN GRADO di dedicare nemmeno
una seduta del Consiglio Comunale allargomento ITALCEMENTI e PROSPETTIVE
ECONOMICHE DI ISOLA DELLE FEMMINE.
Il Comitato Cittadino Isola Pulita sin dal 25 settembre (data della prima conferenza di
servizi a cui ne seguita una seconda il 17 ottobre), aveva diffidato il 3 servizio tutela
dallinquinamento atmosferico, dal mettere in atto procedure del tutto arbitrarie e contra
legem, avente il solo scopo di scavalcare tutta la procedura autorizzativa (A.I.A.).
Ci che il Comitato Cittadino Isola Pulita ha rivendicato il rispetto delle norme e delle leggi
che regolano tutta la disciplina autorizzativa in tema ambientale respingendo nel contempo
tutte le strumentalizzazioni ricattatorie della Italcementi nei confronti dei dipendenti e
dellintera cittadinanza di isola delle Femmine.
Il Comitato Cittadino Isola Pulita esprime vivo ringraziamento allopera di mediazione
svolta nella riunione del 22.10.07, dallAssessore Ambiente e Territorio della Regione Sicilia
Rosanna Interlandi che ha ottenuto il risultato di far rientrare tutti i provvedimenti di cassa
integrazione e di licenziamenti minacciati dalla Italcementi. Risultato valutato
positivamente anche dai sindacati che hanno presenziato allincontro svoltosi alla presenza
del Prefetto on Giosu Marino.
Lappuntamento al 5 dicembre linizio della procedura A.I.A. su cui ..
Lassessorato Territorio Ambiente Servizio 2/V.A.S./V.I.A. con nota prot 10741 del 9.2.07,
comunica alla Italcementi S.p.a. di Isola delle Femmine:
Con nota assunta al prot A.R.T.A. n 75686 del 2.11.2006, la ditta Italcementi S.p.a.,
nellambito della richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale presentata il 28 agosto
2004, ha trasmesso a questo Servizio la documentazione relativa alla verifica di
assoggettabilit del progetto in oggetto alle procedure di valutazione di impatto
ambientale.
Dallanalisi della documentazione emerso che limpianto, realizzato negli anni 60, non
stato mai sottoposto a procedura di valutazione di impatto ambientale. Inoltre, considerato
33

che il progetto di ammodernamento della cementeria consiste di modifiche che sono da


ritenersi sostanziali, si ritiene che le stesse necessitino di uno Studio di Impatto
Ambientale da sottoporre a procedura di Impatto Ambientale di cui allart 5 del D.P.R.
12.4.96..
*Il decreto legislativo 18.2.2005 n 59 (Attuazione integrale della direttiva 96/91/CE relativa
alla prevenzione e riduzione integrate dellinquiamento) allarticolo 9 stabilisce che, in ogni
caso il termine ultimo entro il quale devono essere conclusi tutti i procedimenti per il
rilascio delle AUTORIZZAZIONI INTEGRATE AMBIENTALI E IL 30 OTTOBRE 2007.
*Larticolo 5 comma 1 del D.Lgs 59/05 prevede il rilascio dellAUTORIZZAZIONE
INTEGRATA AMBIENTALE, sia per lesercizio degli impianti nuovi, sia della mod9ifica
sostanziale e delladeguamento del funzionamento degli impianti esistenti.
*Decreto Legislativo 152 4/06 art 267 comma 3 Resta fermo, per gli impianti sottoposti
ad AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE, quanto previsto dal decreto legislativo
18.2.2005 n 59; per tali impianti lAUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENATLE sostituisce
lautorizzazione alle emissioni prevista dal presente titolo.
LAUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE si intende il proveddimento che autorizza
lesercizio di un impianto o di parte di esso a determinate condizioni che devono garantire
limpianto sia conforme ai requisiti previsti nella direttiva e nel decreto 59/05.
La Valutazione di Impatto Ambientale sul progetto di ampliamento presentato dalla
Italcementi , dovrebbe avere lo scopo di verificare limpatto complessivo del progetto di
ampliamento sul sistema ambientale, per questo motivo la normativa prevede che lo
studio di impatto, predisposto dalla Italcementi, deve prendere in esame TUTTI gli
elementi che concorrono al pieno funzionamento dellopera sottoposta a procedura e
TUTTI gli elementi utili al suo inquadramento rispetto al territorio, tenuto conto che
limpianto della Italcementi di Isola delle Femmine, opera in unarea limitrofa alle seguenti
aree individuate ai sensi della Direttiva 92/42/CEE:
-SICITA020047 Fondali di Isola delle Femmine Capo Gallo (allinterno del quale ricade la
R.N.O. Isola delle Femmine Ente Gestore L.I.P.U.)
-IBA155 Monte Pecoraro e Pizzo Cirina 8allinterno della quale ricade la R.N.I. Grotta Conza
Ente Gestore C.A.I.)) che la circonda (sia in termini di previsioni programmatiche che in
termini di relazioni con le diverse componenti ambientali).
Inoltre a ridosso della Italcementi il Consiglio Comunale di Isola delle Femmine con
delibera n 3 del 28.1.2003, ha approvato un piano di lottizzazione per la costruzione di
civili abitazione.
Lo STUDIO di IMPATTO AMBIENTALE un fondamentale supporto per orientare la migliore
tra le alternative possibili; per poter ESPRIMERE un parere sugli interventi proposti
necessario poter DISPORRE del PROGETTO definitivo, e conoscere i criteri che hanno
portato a scegliere lalternativa progettuale sottoposta a procedura di V.I.A.
DISPORRE delladeguata DOCUMENTAZIONE progettuale quindi indispensabile al fine di
potere valutare TUTTI gli aspetti che devono essere considerati nel corso
dellISTRUTTORIA, lo Studio di Impatto Ambientale deve pertanto riferirsi a progetti
definitivi, considerare le fasi di costruzione, esercizio e dismissione dellimpianto, e
contenere INFORMAZIONI esaustive su tipo e provenienza delle materie prime e dei
combustibili impiegati nel processo, emissioni, scarichi e rifiuti nelle diverse fasi di
realizzazione e di esercizio dellopera, misure di mitigazione.
I LAVORATORI PER LUTILIZZO DEL PET-COKE IN SICILIA- 21 ottobre 2007
I LAVORATORI DELLO STABILIMENTO DELLA ITALCEMENTI DI ISOLA DELLE FEMMINE,
HANNO PROCLAMATO UNA MANI FESTAZIONE DI PROTESTA CONTRO LASSESSORATO
TERRITORIO ED AMBIENTE ED IN PARTICOLARE CONTRO LA PERSONA DELLASSESSORE
INTERLANDI, PER IL COMPORTAMENTO POCO RIGUARDOSO E ARROGANTE NEI
34

CONFRONTI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI CHE IN DELEGAZIONE SONO STATI


RICEVUTI PER UNA RICADUTA OCCUPAZIONALE.
LINCONTRO ERA STATO RICHIESTO AL TERMINE DELLA CONFERENZA DI SERVIZI,
NELLA QUALE SI ERA DISCUSSA LA RICHIESTA AVANZATA DALLA ITALCEMENTI DI
AUTORIZZAZIONE DELLUTILIZZO DEL PET-COKE. LASSESSORE, SI ESPRIMEVA DICENDO
CHE LINTENDIMENTO DELLA GIUNTA REGIONALE, ERA QUELLO DI BANDIRE LUTILIZZO
DEL PET-COKE IN SICILIA, CONTRARIAMENTE A QUANTO INVECE CONSENTITO IN
ITALIA E NEL MONDO. ANCOR P111 GRAVE E STATO NELLAPPRENDERE CHE UNA
TELEVISIONE LOCALE, PREANNUNCIAVA NEL SUO NOTIZIARIO DELLE ORE 14,00 CIRCA,
LESITO DELLA CONFERENZA DI SERVIZI CHE SI SAREBBE SVOLTA ALLE ORE 15,00.
PERTANTO, I LAVORATORI DELLA ITALCEMENTI STABILIMENTO ISOLA DELLE FEMMINE,
ATTUERANNO TUTTE LE FORME DI PROTESTA INERENTI AL CASO.
Domani, 19 ottobre, i lavoratori dellItalcementi di Isola delle Femmine terranno un sit-in di
protesta innanzi alla Presidenza della Regione. Obiettivo dei manifestanti ottenere un
incontro col Presidente Cuffaro per esporre le loro ragioni in merito al diniego, da parte
dellAssessore al Territorio ed Ambiente, allutilizzo del pet-coke nel processo produttivo del
cementificio, col conseguente rischio di danni alla funzionalit dello stabilimento ed ai
relativi livelli occupazionali.
In sostanza il pet-coke e' l'ultimo prodotto delle attivita' di trasformazione del petrolio e
viene considerato lo scarto dello scarto dell'oro nero tanto da guadagnarsi il nome di
"feccia del petrolio". Per la sua composizione, comprendente oltre ad IPA (in particolare
benzopirene) e metalli pesanti come nichel, cromo e vanadio, va movimentato con cura
per evitare di sollevare polveri respirabili. Il trattamento consistente in carico, scarico e
deposito del pet-coke deve seguire le regole dettate dal decreto del Ministero della Sanita'
28 aprile 1997 concernente il trasporto di sostanze pericolose. Una forte movimentazione
di pet-coke avviene al porto di Gaeta dove un'ordinanza della Capitaneria di Porto impone
l'uso di innaffiatori per evitare la sollevazione in aria del pulviscolo, il divieto di scarico in
condizioni ventose e l'uso di contenitori o teli isolanti per evitare la fuoriuscita di materiale
sulla banchina o nel bacino.
*per approfondire: http://www.legambientepisa.it/gela.pdf (spiega perch solo a Gela
viene prodotto il pet-coke - elenca possibili soluzioni)
Petcoke - Italcementi: sconvolgente scoperta dellacqua calda!- 25 ottobre 2007
Lincontro in prefettura -assenti ambientalisti e tecnici ambientali Arpa- ha ovviamente
confermato la necessit di risolvere la vertenza Italcementi il 5 dicembre in sede di
Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), come gi indicato dal Ministro dellAmbiente e
dai tecnici dellArpa Sicilia.
1. qual era la presunta urgenza in luglio di una deroga (illegittima) - di 3 o 6 mesi sulluso del combustibile petcoke, oggetto di un intervento della magistratura regionale?
2. se lazienda ha continuato a funzionare fino ad oggi e continuer fino alla
autorizzazione AIA, che si terr forse in dicembre, se ne deduce che le precedenti
argomentazioni della dirigenza erano quanto meno pretestuose, finalizzate al ricatto dei
lavoratori;
3. la sospensione dei provvedimenti di ridimensionamento, annunciati in Confindustria,
rivela la loro inessenzialit e la loro finalizzazione alla pressione sugli uffici regionali e sulla
debole figura di un sindaco di un paese di poche anime;
4. lintervento risolutore dellAssessorato Regionale allAmbiente chiarisce come le pressioni
svolte sullamministrazione comunale di Isola delle Femmine siano state chiaramente
pretestuose, volte a creare allarme sociale al fine di ricattare i singoli responsabili, e legate
pi ad inconfessabili eterne diatribe tra le famiglie locali che al merito della questione;
5. sorprende come il sindacato si sia fatto coinvolgere da personaggi interessati a queste
35

eterne dispute localistiche, sorprende -forse un po meno- come il sindacalismo


confederale ancora una volta cerchi pi il riconoscimento dalla controparte piuttosto che la
difesa intransigente dei lavoratori contro i ricatti occupazionali ed i rischi di nocivit;
6. coincidenza vuole che, come nella parallela vicenda della Italcementi di Porto
Empedocle, abbiamo assistito alla stessa sequenza di eventi (incontro in confindustria,
minaccia di licenziamenti, proposte sindacali funzionali agli interessi padronali, scioperi,
blocchi delle autostrade, conferenze di servizio al Territorio e Ambiente, deroga alle regole
concessa dagli stessi uffici oggi coinvolti per Isola), forse ci troviamo di fronte una
strategia preordinata di relazioni industriali?
7. Rimane da capire adesso qual sia la coerenza dellMPA, con i suoi digiuni a Gela contro il
petcoke e con i disegni di legge presentati alla Camera soltanto in giugno, come rimane da
capire da dove dovrebbe transitare a Palermo il petcoke, tanto amato da alcuni, quanto
avversato da altri. Secondo documenti dellazienda, sembra infatti trattarsi di 5 giorni di
transito di 150 camion, ogni tre mesi, tra il porto di Palermo ed il loro stabilimento. Queste
polveri saranno pi salutari di quelle temute del futuro inceneritore di Bellolampo?
Avendo appreso da fonti stampa, che lazienda Italcementi torner a rifornirsi di coke di
petrolio quale combustibile del proprio impianto di Isola delle Femmine;
considerato che tale materiale in passato veniva trasportato fino al porto di Palermo dalla
nave Amber K con carichi trimestrali;
considerato che i cittadini di Palermo , la Legambiente e le Associazioni Ambientaliste gi
in passato hanno protestato per il transito dei camion di petcoke diretti alla Italcementi,
contestando il depositarsi per le strade della nostra citt di polveri del materiale
trasportato;
considerato che il coke di petrolio contiene Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), nichel e
vanadio, componenti cancerogeni, cui sarebbero esposti i cittadini, gli operatori del traffico
e delligiene pubblica ma anche gli esercizi alimentari;
considerata la vicinanza al porto di Palermo al mercato ortofrutticolo della citt di Palermo;
considerati i rischi per la salute soprattutto in prossimit dei luoghi di stoccaggio del coke
di petrolio;
Nell esprimere contrariet al trasporto del coke di petrolio per le strade della citt, si
chiede di conoscere se ha il Sindaco intenzione di adottare apposita ordinanza di divieto.
Inoltre : si chiede di sapere se il Sindaco ha chiesto alle Autorit competenti le modalit di
gestione del petcoke in arrivo al porto di Palermo; e se ritiene ammissibile quanto sopra
con lattracco di navi passeggeri in prossimit dei luoghi di stoccaggio del coke di petrolio.
Sciopero e manifestazione degli operai della Italcementi di Isola delle Femmine a Palermo
davanti al palazzo della Regione Sicilia. Decine di persone hanno promosso un sit-in
davanti alla presidenza della Regione, in piazza Indipendenza. Chiesto un incontro con il
Presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro "per esporre le proprie ragioni sull'utilizzo
del pet-coke nella fabbrica di Isola delle Femmine".
Un gruppo di lavoratori aveva bloccato la strada statale 113 a Isola delle Femmine, in
direzione di Trapani. Gli operai presenti alla manifestazione in coerenza con quanto
sostiene la Italcementi affermano "......Il dibattito sull'uso del petcoke, combustibile
utilizzato in tutte le cementerie del mondo, stato oggetto in questi giorni di
strumentalizzazioni che nulla hanno a che vedere con una analisi scientifica e oggettiva
sull'utilizzazione di questo combustibile nell'impianto siciliano.....".
"Il comportamento della dirigenza dello stabilimento Italcementi di Isola delle Femmine
molto grave; aizzare i lavoratori contro chi sta conducendo una battaglia giusta in difesa
della salute dei cittadini e della legalit e non certo contro gli occupati dello stabilimento
siciliano, ingiustificabile".
Lo afferma il presidente della Commissione Ambiente del Senato, Tommaso Sodano che ha
36

presentato nei giorni scorsi un'interrogazione per chiedere la sospensione della conferenza
dei servizi che si apprestava in modo illegittimo ad autorizzare l'utilizzo di pet-coke per la
produzione di cemento da parte della Italcementi, "una sostanza altamente nociva per la
salute non solo dei cittadini ma dei lavoratori stessi".
"Quello che stato detto ai lavoratori - precisa il senatore del Prc - per cui la sospensione
dell'utilizzo di pet-coke equivale a chiudere lo stabilimento, rientra in un'azione
inaccettabile di intimidazione nei confronti degli stessi dipendenti della fabbrica. Difendere
la salute dei residenti e degli occupati nell'impianto non lede in alcun modo il diritto al
lavoro degli stessi cittadini. Piuttosto bisognerebbe chiedere all'azienda se non ha gi in
mente di spostare le sue produzioni in altri Paesi, giustificando questa operazione con il
richiamo alla legalit del comitato cittadino "Isola Pulita"".
"La richiesta di seguire un iter corretto e legittimo - sottolinea Sodano - tra l'altro accolta
ieri dall'assessore al Territorio e all'Ambiente della Regione Sicilia (ha sospeso la seduta in
programma ieri), era stata formulata in base a quanto affermato lo scorso 5 ottobre dallo
stesso Ministero dell'Ambiente, che aveva indicato l'Aia (autorizzazione di impatto
ambientale) come unica strada per la concessione di autorizzazioni alla Italcemmenti, per
quanto riguarda le emissioni".
"L'appello alle organizzazioni sindacali e alla Prefettura - conclude il senatore del Prc - a
tenere alta la vigilanza, per evitare che informazioni scorrette comunicate dall'azienda non
determinino episodi di violenza o di intimidazione".
Il presidente della Commissione Ambiente di Palazzo Madama presenta interrogazione
"Intervenga il Ministro dell'Ambiente sull'utilizzo di petcoke come combustibile, da parte
della Italcementi di Isola delle Femmine (Palermo). E' una sostanza nociva per la salute e
c' il rischio che la regione Sicilia dia a quello stabilimento l'autorizzazione ad usarla".
Lo afferma in un'interrogazione al Governo il presidente della commissione Ambiente del
Senato, Tommaso Sodano.
Il senatore del Prc, facendo riferimento alla denunce presentate dal Comitato cittadino
"Isola pulita" sia alla procura della Repubblica che all'Assessorato regionale Territorio e
Ambiente, nel documento, paventa "il rischio che il dipartimento Tutela dall'inquinamento
atmosferico della Regione Sicilia possa approvare l'utilizzo della petcoke attraverso una
conferenza di servizi, nonostante sia ancora in corso la procedura per valutare l'impatto
ambientale sul territorio dell'Isola delle Femmine. E' un procedimento - sottolinea Sodano illegittimo, in quanto sottrae al dipartimento competente la decisione sulla richiesta
avanzata dalla societ di modifica delle emissioni in atmosfera".
Una nuova seduta della conferenza dei servizi sarebbe in programma per il 17 ottobre e
l'amministrazione locale - stando a quanto riporta il comitato civico - avrebbe dato un
assenso di massima all'uso di petcoke.
Sodano ricorda che "in una risposta ad una precedente interrogazione il Ministero
dell'Ambiente aveva gi accertato l'utilizzo di tale sostanza senza autorizzazioni da parte
dell'Italcementi e che l'impresa, autorizzata per il deposito ma non per la combustione, era
gi stata diffidata dall'utilizzarla per produrre energia per i propri impianti".
"E' necessario intervenire - conclude Sodano - l'utilizzo del Petcoke molto nocivo per la
salute dei cittadini e per questo la Italcementi stata pi volte diffidata. Sarebbe assurdo
autorizzarne l'impiego con un provvedimento regionale".
A
TELEOCCIDENTE
ITALCEMENTI
PET-COKE-COMBUSTIONE.MOVIMENTAZIONETRASPORTO-STOCCAGGIO-SALUTE-AZIENDE
INSALUBRI
Le
responsabilit
delle
amministrazioni lultima lottizzazione approvata dal C.C. 28.1.03 L art. 24 del D. Lgs. 6
giugno 2001, n. 380, recante il Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in
materia edilizia, si ha una nuova e chiara valenza
del certificato di agibilit. Gli appartamenti possono essere utilizzati solo dopo che il
37

proprietario ha presentato listanza al Comune per ottenere tale certificato, il cui rilascio
condizionato dallaccertamento:
di conformit del manufatto al progetto approvato, agli effetti igienici.
ALLA VITA IN DIRETTA IL SILENZIO DI PONZIO PILATO mentre I cittadini Isola delle
Femmine parlano della Italcementi e dei problemi di salute per i cittadini e la sua
collocazione a ridosso delle abitazioni
Assessorato Territorio e Ambiente Dipartimento territorio ed Ambiente Servizio
2/V.A.S./V.I.A.Prot 10741 del 9.2.07Oggetto Cementeria : Italcementi Progetto di
ammodernamento della Cementeria Italcementi di Isola delle Femmine Verifica ex art 10
D.P.R. 12.4.96
Con nota assunta al prot A.R.T.A. n 75686 del 2.11.2006, la ditta Italcementi S.p.a.,
nellambito della richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale presentata il 28 agosto
2004, ha trasmesso a questo Servizio la documentazione relativa alla verifica di
assoggettabilit del progetto in oggetto alle procedure di valutazione di impatto
ambientale.
Dallanalisi della documentazione emerso che limpianto, realizzato negli anni 60, non
stato mai sottoposto a procedura di valutazione di impatto ambientale. Inoltre, considerato
che il progetto di ammodernamento della cementeria consiste di modifiche che sono da
ritenersi sostanziali, si ritiene che le stesse necessitino di uno Studio di Impatto
Ambientale da sottoporre a procedura di Impatto Ambientale di cui allart 5 del D.P.R.
12.4.96.
Considerato che limpianto opera in unarea limitrofa alle seguenti aree individuate ai sensi
della Direttiva 92/42/CEE:
-IBA155 Monte Pecoraro e Pizzo Cirina 8allinterno della quale ricade la R.N.I. Grotta Conza
Ente Gestore C.A.I.)
La valutazione di incidenza, come previsto allart 5 comma 7 del D.P.R. 357/97, dovr
essere efettuata sentiti gli enti gestori delle aree summenzionate.
Si ricorda infine che, per il rilascio dei pareri di cui allart 5 del D.P.R. 12.4.96 e allart 5 del
D.P.R. 357/97, come disposto dallart 10 della L.R. 16 aprile 2003 n 4 e dallart 13, comma
2, della L.R. 28 dicembre 2004 n 17, il committente privato versa in entrata al bilancio
regionale una somma pari allo 0,3% (0,1% per la V.I.A. + 0,2% per la Valutazione di
Incidenza) dellimporto di massima presentato.
Pertanto, contestualmente allistanza relativa allattivazione della procedura di Valutazione
di Impatto Ambientale, dovr essere presentata copia della ricevuta di versamento delle
spese di istruttoria secondo le modalit previste dal D.A. 11 marzo 2005 (G.U.R.S. n 16 del
15.4.2005) e copia delle note di trasmissione della documentazione prevista, a tutti gli enti
interessati, per lemissione del parere di loro competenza.
INTROITATO AL PROTOCOLLO COMUNE DI ISOLA CON IL N 5477 10.5.07
Oggetto Trasmissione esiti monitoraggio fonometrico effettuato in Isola delle Femmine Via
Libert 82. Richieste del Sindaco di Isola delle Femmine 11409 del 13.10.05 Sefv 8
dellA.R.T.A. 39444 del 8.6.06 50992 del 4.8.06, 50992 del 4.8.06 1614 del 11.1.07 25594
del 3.4.07 della stazione dei CC di Isola delle Femmine 246/1 DEL 16.9.06 E N 246/2-1
DEL 19.4.07
AL Sindaco del Comune di Isola delle Femmine fax 0918677505
Si comunicano gli esiti del monitoraggio fonometrico notturno effettuato in abitazione
privata sita in Isola delle Femmine Via Libert 82 dal 2.2.06 al 14.2.06.
Tenuto conto della complessit tecnica e normativa della problematica si precisa quanto
segue:
Dallesame preliminare condotto nel sopralluogo effettuato da tecnici di questo
Dipartimento il 1.2.06 stato rilevato, sia nellabitazione presso la quale stato effetuato il
38

monitoraggio che in altre abitazioni vicine, un rumore sordo e persistente attribuito dagli
abitanti ai macchinari in uso allItalcementi ed in particolare ai mulini:
stato segnalata dagli abitanti presenti limmissione di vibrazioni anchesse attribuite ai
macchinari dellItalcementi;
stata scelta labitazione oggetto del monitoraggio, pur non particolarmente vicina allo
stabilimento Italcementi, in quanto nella stessa era particolarmente percepibile la presenza
del rumore segnalato dai cittadini;
La zona nella quale ubicata labitazione di via Libert 82 classificabile, ai sensi del DM
1444 del 1968 come zona B (urbana non centro storico):
Nellabitazione di via Libert 82 stato effettuato il monitoraggio fonometrico non
presidiato a finestre chiuse nelle ore notturne tramite un fonometro integratore
analizzatore posizionato nellambiente cucina-soggiorno dellabitazione di cui alloggetto;
In sede di sopralluogo stato inoltre deciso di effettuare successivamente il rilevamento
delle vibrazioni in quanto per le stesse, percepibili, non disponibile normativa che ne
individui i limiti per la popolazione;
I valori di livello equivalente rilevati e riportati nelle tabelle allegate sono da considerarsi
come rumore ambientale e quindi come la somma di tutte le sorgenti, ivi compresi i
macchinari della Italcementi;
Dai rilevamenti effettuati non stato possibile valutare il rumore residuo, con i macchinari
dellItalcementi non attivi, in quanto la stessa Ditta non ha partecipato agli
accertamenti/monitoraggio.
Ci premesso tenuto conto dei valori riscontrati, attribuibili anche ma non
esclusivamente ai macchinari dellItalcementi, si precisa quanto segue:
La Regione Sicilia non ha ad oggi emanato i criteri per leffettuazione della zonizzazione
acustica ai sensi delle competenze alla stessa assegnata dalla Legge 447/95 art 4;
Il comune di Isola delel Femmine non ha ad oggi effettuato la zonizzazione acustica n ai
sensi del DPCM 1.3.91 n ai sensi della Legge 447/95 e del DPCM 14.11.97;
Per la concorrenza delle suddette carenze ed in base al DPCM 1.3.91, al rumore
ambientale immesso nellambiente abitativo applicabile esclusivamente il limite
notturno assoluto di zona (B) di 50 dBA;
Il valore massimo del livello equivalente del rumore campionato per tutto il tempo di
riferimento notturno risultato di 45,7 dBA, inferiore quindi allunico limite assoluto
applicabile (50 dBA);
Per la concorrenza delle suddette carenze alla differenza, pur non rilevata, tra il rumore
ambientale ed il rumore residuo, non sarebbe applicabile il limite differenziale notturno di
immissione di rumore nellambiente abitativo di cui allart 4 del DPCM 14.11.97;
Alla differenza tra il rumore ambientale ed il rumore residuo potrebbe essere applicato
esclusivamente il limite differenziale di cui allallegato del DPCM 1.3.91 in quanto il rumore
ambientale, campionato in maniera continua in tutto il tempo di riferimento notturno a
finestre chiuse, risultato, pur leggermente, superiore a 45 dBA;
Se lo stabilimento dellItalcementi fosse classificabile come impianto a ciclo produttivo
continuo, lapplicazione del criterio differenziale previsto dal DPCM 1.3.91 non sarebbe
comunque possibile ai sensi del Decreto del Ministero dellAmbiente del 11.12.96 (G.U. 52
del 4.3.07) in quanto il rumore ambientale risultato inferiore al limite assoluto di zona;
Siamo venuti a conoscenza di questo documento composto di 5 pagine e di cui manca
(volutamente?) la TERZA pagina. Come indicato il documento stato inviato al Comune
oltre che alla stazione dei Carabinieri di Isola delle Femmine. Si stanno effettuando delle
ricerche su quella che pu sembrare una grave omissione. Ci soprattutto perch nulla
sto fatto, da chi di competenza, a seguito di questa trasmissione di dati allarmanti.
DIPARTIMENTO REGIONALE TERRITORIO E AMBIENTE VIA UGO LA MALFA 169 90146
39

PALERMO
Oggetto: ditta Italcementi s.p.a. Isola delle Femmine Richiesta di modifica
dellautorizzazione alle emissioni in atmosfera Convocazione della Conferenza di Servizi ai
sensi dellart 269 del D.Lgs 3 aprile 2006
Ditta Italcementi Via delle Cementerie 10 90040 Isola delle Femmine fax segue
r.r.0918677138
Commissione Provinciale Tutela Ambientale Via Lincon 121 Palermo fax urgente
0916173522
Gli enti in indirizzo, al fine di esitare listanza di autorizzazione alle emissioni in atmosfera
presentata dalla ditta in oggetto, sono chiamati ad esprimere un parere motivato.
Per consentire il regolare svolgimento della conferenza la ditta in oggetto-qualora avesse
gi ottemperato- invitata a trasmettere in tempo utile copia dellistanza e degli elaborati
tecnici agli enti chiamati ad esprimere il parere.
Il parere potr essere reso direttamente in conferenza, o potr essere preventivamente
trasmesso allufficio entro la data della conferenza, ch e si terr il giorno 4.7.07, dalle ore
10,00 alle ore 11,00 presso i locali di questo servizio.
I partecipanti alla conferenza dovranno essere muniti di apposita delega.
Visto che il programma della giornata prevede pi conferenze richiesta la massima
puntualit.
Per eventuali chiarimenti contattare il responsabile del servizio dottor Anz (0917077585)
il Sig Tarantino (0917077390) o lIng La Rocca (0917077886)
Oggetto: Stabilimento Italcementi vibrazioni e rumore nellabitato adiacente alla
cementerai
Al fine di dar seguito al confronto tra questa Amministrazione, la societ Italcementi e le
Associazioni sopra elencate, in relazione alle tematiche inerenti il rumore e le vibrazioni
provenienti dalla cementerai dellItalcementi di Isola delle Femmine di Isola delle
Femmine, si invitano gli Enti in indirizzo a partecipare alla riunione del 3.7.07 alle ore 17,00
presso la Casa comunale nella stanza del Sindaco.
Oggetto ditta Italcementi s.p.a. Isola delle Femmine Verbale di conferenza di servizi del
4.7.07
Il giorno 4.7.07 presso gli uffici del Servizio 3 dellAssessorato Regionale Territorio e
Ambiente, si tenuta una conferenza di servzi, convocata, ai sensi dellart 269 comma 3
del D.Lgs 152/06 con nota n 27290 del 11.4.07.
Loggetto della conferenza listanza presentata dalla ditta Italcementi s.p. Isola delle
Femmine, volta allottenimento dellautorizzazione alle emissioni in atmosfera.
Alle ore 10,45 ha inizio la conferenza, alla presenza di:
Per il servizio 3 dellA.R.T.A. il Dottor Attilio Cutaia, il Dottor Salvatore Anz, il Per. Ind
Tristano Fardella.
Lazienda rapresentata dallIng Giovanni La maestra (Direttore dello stabilimento, con
procura), sono presenti inoltre i seguenti tecnici: Dottor Stefano Gardi (Responsabile Serv
Ecologia), Ing Paolo Amaro (Capo servizi Primari), Rag Fabio Anfuso (Responsabile Servizi
Amministrativi).
Per il Comune presente il Dottor Vincenzo Minagra con delega n 7722 del 4.7.07.
Il Comune esprime perplessit in merito al rilascio dellautorizzazione in questa sede in
considerazione del fatto che in corso una procedura A.I.A., nonch sulle possibilit di
trasporto del Pet-coke con tenore di zolfo superiore al 3%. Il Comune da parere favorevole
a condizione che la proposta della Italcementi sia in linea con la normativa vigente riferita
allutilizzo del Pet-coke, e che i valori di emissione rientrino nei limiti consentiti.
Alle ore 11,30 la conferenza ha termine.Copia del Verbale sar trasmesso agli enti assenti.
Oggetto: Richiesta intervento a tutela della salute pubblica, relativamente alla richiesta di
40

modifica delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera da parte della Ditta Italcementi
S.p.A. Isola delle Femmine.
La conferenza di servizio svoltasi in data 04/07/2007 presso gli uffici del Servizio 3
dellAssessorato Territorio e Ambiente, rappresenta lennesimo attentato alla salute
pubblica dei cittadini del territorio di Isola delle Femmine e coinvolge lintero territorio
palermitano che dovr subire laumento delle polveri killer in atmosfera derivanti dal
trasferimento su gommato del Pet-coke.
Ricordiamo che gi precedentemente questa associazione era intervenuta rappresentando
le criticit che si erano manifestate nella movimentazione, nel trasferimento e nello
stoccaggio del micidiale carbone, tanto che la Capitaneria di Porto e lAutorit Portuale
erano intervenute bloccando temporaneamente il trasferimento nel porto di Palermo,
anche sollecitati dalle innumerevoli proteste dei cittadini.
Si chiede di intervenire urgentemente a tutela della salute e dellincolumit pubblica,
verificando se le procedure attivate siano conformi alle normative vigenti e se tale attivit
possa essere svolta senza nocumento o pregiudizio per lintera collettivit.
In riferimento alla conferenza di servizi di cui in oggetto, si trasmette copia della nota
dell11 luglio u.s. prot 8032, con la quale lo scrivente ha chiarito i termini della
partecipazione del proprio delegato in seno alla suddetta conferenza.
Stante la complessit della problematica e la ricaduta sulla vita sociale della comunit
isolana, si invitano gli Organi in indirizzo a voler calendarizzare una serie di incontri
esprimendo un eventuale parere, tenendo conto del fatto che ci consentir a questa
Amministrazione di portare a conoscenza degli Organismi competenti gli indirizzi che
codesti Organi assumeranno.
Spett.le Dipartimento Regionale Territorio e Ambiente Servizio 3 tutela dallinquinamento
atmosferico Via Ugo La Malfa 169 90146 Palermo
In riferimento alla conferenza di servizi indetta dallARTA e svoltasi in data 4.7.07 avente
per oggetto Ditta Italcementi S.p.a Isola delle Femmine Richiesta di modifica
dellautorizzazione alle emissioni in atmosfera, si chiarisce che nessun parere favorevole
poteva essere dato dal Dottor Minagra per conto di questa Amministrazione sulluso del
Pet-coke da parte della Italcementi in primo luogo perch loggetto della conferenza di
servizi non parlava in alcun modo di autorizzazione alluso del Pet-coke, in secondo luogo
perch questa Amministrazione ritiene che il parere sullutilizzo del Pet-coke debba essere
reso in coferenza di servizi soltanto dopo che in ambito A.I.A. sar verificata la piena
compatibilit ambientale delle proposte progettuali e il rispetto della salute dei cittadini e
comunque dopo che gli organi competenti avranno fatto chiarezza circa la possibilit di
movimentazione del Pet-coke con percentuali di zolfo superiori al 3%.
Con la presente questa amministrazione chiede inoltre che vengono resi noti gli eventuali
effetti prodotti dalla conferenza del 4.7.07
Il sottoscritto Giuseppe Ciampolillo nato a Candela Foggia il 22/06/1946, residente in via
Sciascia 13 Isola delle Femmine PA,in qualit di coordinatore del Comitato Cittadino Isola
Pulita aderente alla sezione Legambiente di Palermo, espone quanto segue:
-In data 9 febbraio 2007 con protocollo 10741 (Oggetto: Cementeria Italcementi Progetto
di ammodernamento della cementeria Italcementi di Isola delle Femmine Verifica ex art 10
D.P.R. 12.4.1996) lAssessorato Territorio e Ambiente Servizio 2/V.A.S.-V.I.A. indirizza: alla
ditta Italcementi di Isola delle Femmine, e per conoscenza A.R.P.A., Comune di Isola delle
Femmine e Provincia Regionale di Palermo.
Il Servizio rispondendo alla richiesta avanzata dalla ditta Italcementi il 28.8.2004 nel
merito dellAutorizzazione Integrata Ambientale, comunica che pur essendo stato realizzato
limpianto della Italcementi negli anni 60, non essendo stato mai stato sottoposto a
procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ed in considerazione del progetto di
41

ammodernamento che la Italcementi intende realizzare sullimpianto di Isola delle


Femmine, il Servizio 2 V.I.A./V.A.S. richiede lapplicazione della procedura di A.I.A. ci in
considerazione della presenza di siti che la Comunit Europea considera di grande
importanza Ambientale.
-In data 15 Giugno 2007 con protocollo 45549 (Oggetto: Ditta Italcementi Isola delle
Femmine Richiesta di modifica dellautorizzazione alle emissioni in atmosfera.
Convocazione della Conferenza di Servizi ai sensi dellart 269 del D.Lgs 3 aprile 2006 n.
152) lAssessorato Territorio e Ambiente Servizio 3 Tutela dallinquinamento Atmosferico
indirizza: alla ditta Italcementi di Isola delle Femmine, Commissione Provinciale Tutela
Ambiente Palermo e Comune di Isola delle Femmine, comunicazione di convocazione della
Conferenza dei Servizi per il giorno 4 Luglio 2007 alle ore 11 presso la sede
dellAssessorato Territorio e Ambiente Sicilia.
-Il Servizio 3 Tutela dallinquinamento atmosferico diretto dal dott. Anz ha convocato e
presieduto la conferenza di servizi ai sensi dellart. 269 del D.Lgs. n. 152/06 finalizzata al
rilascio della autorizzazione alle emissioni in atmosfera da parte della ditta Italcementi di
Isola delle Femmine
-La conferenza di Servizi, si tenuta in modo incomprensibile nel suo indirizzo nella sua
modalit e nelle finalit che la legge affida a tale istituto partecipativo.
-La conferenza dei servizi stata, deliberatamente, trasformata in pura formalit se non
in vera e propria farsa.
-Il verbale redatto della Conferenza dei servizi composto da qualche riga lo specchio
della pura formalit burocratica.
-Alla ditta Italcementi rappresentata da un nutrito gruppo di dirigenti non stato neanche
chiesto
di esporre gli aspetti progettuali delle istanze presentate, d'altronde ad essi non stata
rivolta
-La conferenza, da istruttoria, sembra essersi trasformata in decisoria (circostanza non
prevista
-Un altro elemento indicativo della impostazione volutamente sbrigativa e superficiale: la
durata della conferenza dei servizi 45 minuti.
in considerazione di quanto richiesto in data 9.2.2007 dal Servizio 2/V.I.A.-V.A.S;
in considerazione di quanto stabilito dal comma 3 art. 267 del D.Lgs 3 aprile 2006 n 152
delle Norme in materia Ambientale .
Tutto ci premesso, il sottoscritto propone denuncia contro chiunque si sia reso a vario
titolo responsabile dei fatti sopra narrati affinch vengano perseguiti penalmente in ordine
alle fattispecie di reato che si ravviseranno.
In riferimento alla conferenza di servizio indetta per autorizzare lutilizzo del Pet-Coke
presso limpianto Italcementi di Isola delle Femmine, si rappresenta che lo stesso impianto
stato sottoposto a procedura A.I.A. pertanto, ai sensi della L.152/06 si ritiene che
nessuna altra procedura autorizzativi pu essere avviata.
Alla luce di quanto sopra esposto si chiede alle SS.VV. di intervenire urgentemente nel
rispetto della normativa vigente.
Siamo venuti a conoscenza che presso codesto assessorato-regionale per lambiente si
svolger una riunione, ove parteciperanno listante-Italcementi, il Sindaco di Isola delle
Femmine ed il Dirigente di questo Ufficio, Dott.Tolomeo.
Lo scopo del suddetto incontro dovrebbe essere quello di autorizzare, temporaneamente,
luso del pet-coke;
con la presente vi rammentiamo che per tutti gli adempimenti oggetto di siffatta materia,
lufficio preposto allemanazione di decisioni endoprocedimentali (riferibili, quindi, alla fase
istruttoria-A.I.A. ) il Settore 2 di questa amm.zione, pertanto qualunque altra
42

determinazione adottata, fuori dal citato settore ed in assenza di tutti i soggetti interessati
al procedimento A.I.A. ( costituiti e costituendi) dovr essere considerata illegittima e sar
da noi immediatamente impugnata innanzi allAutorit Giurisdizionale Amministrativa.
In tale direzione ci chiediamo quale sia la natura giuridica della riunione?
essa una conferenza di servizi-istruttoria ed in tal caso dovranno essere contemperati gli
interessi di tutti i soggetti legittimati ad intervenire nella procedura A.I.A. (mentre vi state
riunendo in tre);
oppure una coferenza di servizi-decisoria ed in tale ipotesi non ci pare che siano gi
state acquisite dal Servizio 2 tutti gli elementi di natura tecnico-giuridica, idonei e
necessari per ladozione del provvedimento finale;
oppure , infine, non una conferenza di servizi ed allora vi ricordiamo che sar del tutto
arbitraria e contra legem qualunque decisione di natura transitoria che addirittura, in
palese contrasto con quanto sino a ieri dichiarato dallassesorato allambiente, conceda
seppur temporaneamente alla Italcementi lutilizzo di quella sostanza altamente nociva per
la salute, che per lappunto il pet-coke.
Ci auguriamo di non dovere intraprendere un ulteriore battaglia legale innanzi al Tribunale
Amministrativo, ove state pur certi chiederemo non soltanto lannullamento di un
provvedimento assolutamente illegittimo, ma anche la condanna dellamministrazione
procedente al risarcimento dei danni derivante dalla lesione di tutti gli interessi concreti e
legittimi che sono in gioco.
In conclusione un ultimo rilievo: ci sembra del tutto singolare che questo medesimo ufficio
( nelle persone del Dott.Genchi e Pellerito, oggi coattivamente trasferiti altrove,
nonostante le loro ineguagliabili competenze tecniche in materia), abbia in passato
diffidato la Italcementi alluso del pet-coke, ricevendo tale diffida una indiscutibile
conferma dal T.A.R., ed oggi voglia con urgenza e transitoriamente autorizzare la predetta
impresa alluso di ci che stato inspiegabilmente oggi ritenuto dai nuovi funzionari non
nocivo sig!!
Ci spieghi la Italcementi,con un programma ed n progetto industriale serio e
completo, che luso di tale sostanza non potr nuocere alla salute degli abitanti che gli
vivono a 20-50-mt. di distanza ed ottenga la c.d. A.I.A. a seguito di u n procedimento
legittimo e scevro da qualunque abuso o eccesso di potereintelligentibus pauca!.
I sottoscritti Assistente capo di P.P. Schillaci Lucia e Assistente di P.P. Megna Michele,
danno atto che il giorno ventisei del mese di Settembre 2007 alle ore 10,30 in palermo,
presso gli Uffici del Corpo di Polizia Provinciale, procedono alla acquisizione di documenti
da parte del Sig Ciampolillo Giuseppe nato a Candela (FG) il 22.6.46 e residente in Isola
delle Femmine Via sciascia 13 identificato a mezzo C.I. n. AM22237618 rilasciata dal
Comune di Isola delle Femmine il 16.2.2006, nella qualit di Presidente del Comitato
Cittadino Isola Pulita e socio del circolo Legambiente Palermo, a seguito di delega della
Procura della Repubblica di Palermo Proc N 4391/07 Mod 45 in riferimento ad un esposto
del Circolo Legambiente di Palermo.
Tale documentazione, di seguito analiticamente elencata, viene fornita a corredo
delesposto contro la ditta Italcementi di Isola delle Femmine di cui al verbale di sommarie
informazioni del sette Settembre 2007:
-Diffida dellARTA ai sensi dellart 278 D.Lgs 152/06 nei confronti della Ditta Italcementi di
Isola delle Femmine;
-Delibera del Consiglio Comunale di Isola delle Femmine n 3 del 28.1.03, di approvazione
piano di lottizzazione;
-Nota dellARPA n 9959512 del 9.5.07, relativa al monitoraggio fonometrico effettuato in
Via Libert Isola delle Femmine;
-Nota della direzione Controllo Ambientale della Provincia Regionale di Palermo n 52031
43

del 2.5.07 relativa al superamentoi del CSC da parte della ditta Italcementi di Isola delle
Femmine;
-Documentazione relativa alla concessione edilizia in C.da Raffo Rosso Isola delle
Femmine, rilasciata dal Comune alla Ditta Italcementi;
-Fax pervenuto in data odierna con il quale Legambiente Comitato Isola Pulita informa
(p.m. dr.Guard)sugli ulteriori sviluppi della vicenda relativa alla Ditta Italcementi.
Il presente verbale viene dai verbalizzanti letto, confermato e sottoscritto insieme ai
dichiaranti e chiuso alle ore 11,25
E p.c. Sindaco del Comune Isola delle Femmine fax 0918678616 segue nota
Si riscontra la (presunta) diffida del 25 settembre 2007 di codesto comitato indirizzata
anche al Sindaco di Isola delle Femmine ed a Legambiente, redatta su un foglio bianco,
senza protocollo e con firma incomprensibile e si fa presente quanto segue:
1 Presso il Servizio 2, che si occupa delle procedure per il rilascio dellAutorizzazione
Integrata Ambientale ai sensi del D. Lgs 59/05, risulta avviata una istruttoria a seguito di
istanza presentata dalla societ Italcementi per lo stabilimento di Isola delle Femmine.
2 Presso questo servizio, che si occupa del rilascio delle autorizzazioni alle emissioni in
atmosfera. Ai sensi del D.Lgs 152/06, risulta parimenti avviata una istruttoria a seguito di
specifica istanza presentata dalla societ Italcementi di Isola delle Femmine per lutilizzo
del Pet-coke nel proprio impianto. Questa procedura evidentemente differente da quella
di cui sopra, dato che si conforma ad un diverso contesto normativo di riferimento,
ancora in fase istruttoria e necessita degli opportuni approfondimenti.
3 Presso questo ufficio si svolgono evidentemente riunioni di lavoro formali e/o informali,
con soggetti pubblici e/o privati ai fini dellespletamento dei compiti di istituto. Quando
necessario, o richiesto, nel corso della riunione viene redatto apposito verbale, consultabile
da chi ne ha diritto ai sensi della normativa sulla trasparenza.
4 Presso questo ufficio si svolgono regolarmente conferenze di Servizi, secondo le
modalit previste dalla normativa vigente. In questi casi sempre necessario redigere un
verbale che, anche in questo caso, consultabile da chi ne ha diritto ai sensi della
normativa sulla trasparenza.
5 Presso questo ufficio si svolta in data 26 settembre, una riunione con rappresentanti
della Italcementi, il Sindaco di Isola delle Femmine (accompagnato da alcuni
amministratori del comune) e rappresentanti delle organizzazioni sindacali presenti in
azienda, per fornire agli interessati informazioni aggiornate in merito alle problematiche
connesse al rilascio dellautorizzazione richiesta dalla Italcementi. La riunione nel corso
della quale stata anche data lettura della nota che si riscontra era informale, e non
stato redatto alcun verbale. Chi ha scritto la presunta diffida tuttavia non avr difficolt ad
acquisire, rivolgendosi ad esempio al Sindaco o ai lavoratori presenti, informazioni sui
contenuti della riunione.
6 La riunione di cui sopra non aveva, e non avrebbe mai potuto avere, la finalit di
autorizzare temporaneamente luso del pet-coke. In questo senso solo soggetti che
ignorano completamente le normative, e quindi perfettamente incompetenti, possono
ipotizzare che nella pubblica amministrazione si segua una procedura inesistente. Per il
futuro si consiglia pertanto a codesto comitato di affidarsi ad un consulente pi qualificato.
7 La frase vi state riunendo in tre riferita ad una riunione ancora da svolgere evidenzia
che chi ha ispirato la nota presuppone di avere facolt divinatorie. Se il riferimento era alla
riunione del 26 settembre 2007, che ha visto almeno una ventina di partecipanti, si
suggerisce al paragnosia di cambiare mestiere (ed al comitato di cambiare paragnosia).
8 Il cosiddetto pet-coke un combustibile previsto dalla legislazione ambientale vigente
che, a certe condizioni che devono essere tutte verificate in maniera puntuale e corretta,
perch sono indispensabili per garantire la tutela della salute ed il rispetto dellambiente ne
44

consente lutilizzo. A tale normativa lufficio tenuto a conformarsi, a prescindere dalle


opinioni personali e dallappartenenza politica del dirigente di turno, dato che lobbligo
dellimparzialit della pubblica amministrazione discende direttamente da un principio
costituzionale. Gli ignoranti in materia potranno comunque approfondire largomento
consultando la Costituzione della Repubblica Italiana (art 97) e il D. Lgs 3 aprile 2006 n
152 (allegato X alla Parte V).
9 La richiesta di autorizzazione presentata dalla Italcementi corredata, per quanto
riguarda gli aspetti tecnici, da una proposta di modifica dei limiti alle emissioni in
atmosfera che prevede valori decisamente inferiori rispetto alla normativa vigente ed alla
situazione attuale. Ne consegue che il Comitato Cittadino Isola Pulita sostanzialmente oggi
si oppone, per motivazioni che non sta allo scrivente valutare, ad una modifica degli
impianti che assolutamente migliorativa rispetto allo stato di fatto e che comporterebbe,
per la zona nella quale la cementerai esercita la propria influenza, indubbi benefici alla
qualit dellaria ambiente nel suo complesso.
10Lattuale ordinamento non prevede che il Dipartimento Regionale Territorio e Ambiente
debba chiedere, per lo svolgimento dei propri compiti di istituto, limprimatur e/o il nullaosta del Comitato Cittadino Isola Pulita. Tuttavia perfettamente legittimo contestare
nelle sedi opportune, con le modalit dovute, e senza ricorrere a squallide insinuazioni
qualunque atto amministrativo che si ritiene che sia viziato da illegittimit. Vista la
situazione si consiglia per al comitato di affidarsi, per le eventuali valutazioni di merito, a
tecnici di indubbia professionalit e non allincompetente che ha ispirato la (presunta)
diffida che si riscontra.
11Questo ufficio, da quando sono stati allontanati i dottori Genchi e Pellerito, non segue
pi procedure arbitrarie e non adotta pi atti contra legem ed emana finalmente
provvedimenti legittimi e scevri da qualunque abuso ed eccesso di potere. Per quanto
riguarda le loro ineguagliabili competenze tecniche, inoltre, appena il caso di rilevare
che i due dirigenti citati nella presunta diffida sono titolari di un record sicuramente
ineguagliabile; quando sono stati coattivamente trasferiti altrove, infatti, le autorizzazioni
alle emissioni di tutti gli impianti esistenti nella Regione Siciliana dalle centrali
termoelettriche alle carrozzerie erano inefficaci, a causa della violazione del D.P.R. n
641/72, e dellarticolo 6 comma 3, della legge regionale n 24 del 24 agosto 1993. Per
motivi di spazio, e per carit di patria, ci si astiene infine dal riportare il lungo elenco di
altre irregolarit e violazioni di legge che hanno caratterizzato la loro attivit presso questo
servizio. Qualora il comitato volesse approfondire tale aspetto, tuttavia, potr acquisire la
rilevante mole dei relativi atti direttamente presso la Direzione Genrale di questo
dipartimento.
Chi ha firmato la nota in questione tenta di accreditarsi, facendo ricorso a terminologia
tecnica condita di latinismi e fantasmagoriche elucubrazioni di tipo amministrativo come
soggetto competente della materia. In realt la presunta diffida sembra pi uno
stravagante volantino redatto vieppi da un emerito incompetente che non ha una
ragionata disamina di una complessa questione tecnico-amministrativa.
Alla luce di quanto sopra pertanto, ed ammesso che la nota in oggetto sia stata redatta e
firmata dalleffettivo rappresentante legale del Comitato Cittadino Isola Pulita, si perviene
alla conclusione che lestensore della presunta diffida ha quantomeno ricevuto
informazioni errate, probabilmente fornitegli da soggetti assolutamente incompetenti ed in
perfetta malafede. Come ultima annotazione va rilevato, infine che un comitato cittadino
dovrebbe essere portatore di interessi collettivi pubblici e dovrebbe astenersi dallo
sponsorizzare soggetti e/o interessi privati, cosa che invece avvenuta con la nota in
questione.
La presente viene inviata presso la sede della societ Sesi-Edilscavi perch la presunta
45

diffida che si riscontra priva, stranamente, dei riferimenti necessari per la risposta
(indirizzo, telefono, fax) ma risulta trasmessa da un numero telefonico intestato a tale
utenza.
Il Responsabile del Servizio 3 Tutela dallinquinamento atmosferico Dottor Salvatore Anz
Prot 76347 del 25.ottobre 2007-10-29 Oggetto: Dr Alessandro Pellerito Riscontro del dr
Salvatore Anz ad una nota del Comitato Cittadino Isola Pulita
Con nota datata 25.09.07 ed avente per oggetto Comitato Isola Pulita diffida (all. 1),
acquisita al protocollo di questo Assessorato con n 68819 del 26.9.07, il Comitato Cittadino
isola Pulita ha chiesto, al Dirigente Generale di questo Dipartimento, chiarimenti in ordine
alliter istruttorio relativo ad uno stabilimento sito nel territorio di Isola delle Femmine.
In questa nota, assegnata dallUfficio Protocollo soltanto alla DTA, compare anche un
breve cenno sullo scrivente, richiamato, insieme al Dr. Genchi, come, coattivamente
trasferiti altrove; in realt, il Dirigente Generale di questo Dipartimento ha operato una
revoca degli incarichi unilaterale e nulla, per difetto assoluto di attribuzione (art 21 septies
L 241/90), per effetto della quale il dr Genchi, gi Dirigente Responsabile del Servizio ,
senza incarico dall8/1/07, e lo scrivente gi, Dirigente Responsabile dellUnit Operativa
S3.1, senza incarico dall8/1/07.
Il riscontro a detta nota n 68819 non stato fornito dal Dirigente Generale, ma dal Dr
Salvatore Anz, attualmente responsabile del Servizio 3, con la nota n 71873 del 5.10.07
(all 2).
Riguardo ai toni ed alle argomentazioni forniti con detta nota al Comitato in oggetto non si
vuole n si pu entrare nel merito per carit di patria, usando unespressione cara al dr.
Anz; tuttavia, lo scrivente vuole e deve prendere le distanze dal linguaggio e dai toni
della nota 71873, garantendo ai destinatari della presente, non senza imbarazzo, che. Di
norma, i funzionari adoperano toni pi consoni alla Pubblica Amministrazione ed al ruolo
istituzionale di cui sono investiti.
Ci che si vuole evidenziare con la presente che il dr Anz utilizza detta nota per
continuare la sua opera di diffamazione ai danni dello scrivente.
Al punto n 11 della nota n 71873, infatti il dr Anz sostiene che lo scrivente ed il dr
Genchi, nellambito della loro attivit istituzionale,
3)avevano emanato provvedimenti illegittimi e caratterizzati da abuso ed eccesso di
potere,
5)avevano operato un elenco di irregolarit e violazioni di legge talmente lungo, da
costringerlo ad astenersi dal descriverlo, per motivi di spazio e per carit di patria.
Per il carattere diffamatorio nei confronti dello scrivente, il dr Anz sar chiamato a
rispondere nelle opportune sedi.
Tuttavia, con la presente si chiede di conoscere quali provvedimenti si intendano adottare
sulla vicenda descritta, che, per inciso, si inserisce perfettamente in un quadro di
insinuazioni, diffamazioni, calunnie, minacce, furti, vessazioni di cui il Dr. Anz, ormai da
nove mesi, da solo o in compagnia, si reso protagonista e di cui sia lAssessore (note nn
29 del 23.01.07, 15539 del 27.2.07, 15541 del 27.2.07, 15807 del 27.2.07, 93 del 12.3.07,
27714 del 12.4.07, 40296 del 29.5.07, 41833 del 4.6.07, 263 del 8.6.07 per citare solo
quelle inviate dallo scrivente e dal dr Anz) che il dirigente generale (con innumerevoli
note) sono stati costantemente informati.
Gli allegati trasmessi allAssessore ed al dr Genchi, giacch risulta che gli altri destinatari
della presente abbiano avuto copia degli allegati stessi.
Sono trasmessi anche alla Commissione di garanzia per la trasparenza, limparzialit delle
Pubbliche Amministrazioni e la verifica delle situazioni patrimoniali, ad integrazione della
documentazione gi inviata.
Oggetto: Ditta Italcementi S.p.a. Stabilimento di Isola delle Femmine Richiesta di
46

autorizzazione alle emissioni in atmosfera Convocazione della Conferenza di Servizi aui


sensi dellart 269 del D. Lgs 3 aprile 2006 n 152
Ditta Italcementi Via delle Cementerie 10 90040 Isola delle Femmine fax urgente
0918677138
Commissione Provinciale Tutela Ambientale Via Lincoln 121 90100 Palermo fax urgente
0916173522
Gli enti indirizzo, al fine di esitare listanza di autorizzazione alle emissioni in atmosfera
presentata dalla ditta in oggetto, sono chiamati ad esprimere un parere motivato. Per
consentire il regolare svolgimento della conferenza la ditta qualora non avesse gi
ottemperato invitata trasmettere in tempo utile copia dellistanza e degli elaborati
tecnici agli enti chiamati ad esprimere il parere.
Il parere potr esser reso direttamente in conferenza, o potr essere preventivamente
trasmesso allufficio entro la data della conferenza, che si terr il 17 ottobre 2007, dalle
ore 15,00 alle ore 16,00 presso i locali di questo servizio.
I partecipanti alla conferenza dovranno essere muniti doi apposita delega.
Visto il programma della giornata prevede pi conferenze richiesta la massima
puntualit.
Per eventuali chiarimenti contattare il responsabile del procedimento., Dottor Anz
(0917077585) il Sig Tarantino (0917077979 o ling La Rocca (0917078664).
sul territorio del comune d Isola Delle Femmine (Palermo) hanno Sede di-versi impiant,
produttivi connessi alle attivit di funzionamento della societ Italcementi Spa;
da tempo la societ Italcementi di Isola delle Femmine al centro di nume-rose ed accese
polemiche vertenti sulla pericolosit sanitaria ed ambientale Che processi produttivi degli
impianti rappresentano per il territorio;
i maggiori rischi per la salute umana e per lintegrit ambientale dellarea in cui sorgono gli
impiant della societ, derivano principalmente dallincontrollato utilizzo e smaltimento dei
residui di produzione, quali il pet-coke, sostanza altamente can-cerogena, per la quale la
societ avrebbe il permesso per il deposito, ma non di utilizzare;
denunce effettuate dalle autorit ambientali competenti dimostrerebbero che la societ
utilizzi come combustbile ma senza autorizzazione il pet-coke detenuto, producendo
emissioni diffuse di tale com-posto;
risulterebbe certo che la societ in oggetto non solo faccia uso energetico del pet-coke
senza averne i permessi previsti dalle relative norme ambientali, in parti-colare del decreto
legislativo n. 152/2006;
gi in passato anche un comitato cittadino, denominato Isola Pulita aveva esplicitamente
evidenziato il fattore di rschio per la salute cittadina, rappresentato dagli impianti della
Italcementi e aveva ammonito le autorit pubbliche competenti a vigilare sulla situazione
di pericolo sanitario ed ambientale, allo scopo chiedendo anche che fossero effettuati
accertamenti volti a conoscere i possibili danni ambientali che la Italcementi nellesercizio
della sua attivit produttiva abbia even-tualmente potuto arrecare al territorio alle acque e
alle persone di Isola -:
se non intenda urgentemente attivare le opportune iniziative, se del caso anche utilizzando
le competenti autorit di controllo e di repressione, volte ad accertare leventuale grado di
pericolosit per la salute umana e per lambiente rappresen-tato dalle attivit di
produzione della Italcementi di Isola delle Femmine ed in caso di riscontro positivo,
provvedere affinch si pervenga al ripristino della sicurezza e dellinnocuit allo scopo
prescritti.
Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Risposta ministro ambiente ad interrogazione Fundar su Italcementi Isola delle Femmine
In relazione allinterrogazione indicata in oggetto e concernente la situazione di
47

inquinamento allIsola delle Femmine in Sicilia, si riferisce secondo quanto comunicato


dalla Direzione per la salvaguardia ambientale di questo Ministero, quanto segue.
La predetta Direzione, al fine di raccogliere elementi tecnici utili a fare luce sulla situazione
segnalata dagli interroganti, ha inviato in data 1 agosto 2006 una richiesta d informazioni
alle Amministrazioni locali ed ha, successivamente, ritenuto opportuno avviare un
confronto con le stesse al fine di individuare i fattori che potrebbero generare impatti
negativi sulla qualit dellaria nellarea del Golfo, di Carini, con particolare riferimento
allimpianto hai cementi. Allincontro, che si tenuto presso il Ministero in data 2 ottobre
2006, hanno partecipato rappresentanti del Ministero della Salute, della Regione Siciliana,
dellARPA Sicilia, della Provincia Regionale di Palermo e dei Comuni di Carini, di Isola delle
Femmine e di Capaci.
Da tali indagini stato, dunque, accertato che la ditta non in possesso delle
autorizzazioni alle emissioni in atmosfera previste dalla normativa vigente in quanto parte
delle attivit risultano difformi rispetto a quanto prescritto dai relativi atti autorizzativi.
Secondo quanto osservato dallARPA, inoltre, d particolare rilievo sono le emissioni diffuse
derivanti dalle operazioni di stoccaggio e movimentazione dei materiali polverulenti che
avvengono allinterno di un capannone a mezzo di gru con ponte e presso la cava Pian
dellAia. Tali operazioni non sono descritte nella documentazione tecnica allegata alla
richiesta di autorizzazione (rilasciata il 17.3.1994). Le emissioni diffuse risultano consistenti
anche allesterno poich la parte superiore del lato ovest del capannone priva di
copertura. Il DAP ha effettuato alcuni campionamenti di polveri totali in prossimit del lato
ovest del capannone che risulta privo di chiusura. I dati evidenziano che le concentrazioni
delle polveri diffuse sono circa 10 volte maggiori rispetto ai valori rilevati sul lato chiuso.
Inoltre TARPA informa che le analisi condotte dal DAP ai punti di emissione dello
stabilimento connessi allutilizzo di pet-coke, hanno evidenziato la presenza di inquinanti
(IPA, Vanadio, Nichel) in quantit tali da richiedere lapplicazione delle prescrizioni pi
severe per lemissione di polveri.
A seguito degli accertamenti sopra illustrati, il 25 luglio 2006 lAssessorato Territorio ed
Ambiente della Regione Siciliana ha diffidato la Italcementi dal continuare ad apportare
modifiche allimpianto ed al ciclo produttivo in assenza della preventiva comunicazione alle
Autorit competenti e delleventuale autorizzazione, dal continuare ad utilizzare il pet-coke
come combustibile e dal continuare ogni attivit che dia luogo alla produzione di emissioni
diffuse di tale composto in assenza della necessaria autorizzazione.
LAssessorato ha infatti precisato che la Italcementi ha comunicato alla Regione, solo
successivamente ai sopralluoghi e alla riunione effettuata nel mese di luglio 2006, i
cambiamenti apportati allimpianto mentre luso del pet-coke non mai stato comunicato.
Inoltre, sebbene comunicati, i cambiamenti apportati allimpianto non hanno mai ottenuto
la necessaria preventiva autorizzazione da parte dellAutorit competente.
Successivamente, in data 18 settembre 2006, lAssessorato Territorio ed Ambiente della
Regione Siciliana ha comunicato alla Ditta lintenzione di aggiornare le autorizzazioni alle
emissioni in atmosfera gi concesse, con lesclusione delluso di pet-coke come
combustibile.
Si riportano di seguito le informazioni raccolte al fine di tracciare un quadro informativo
degli impatti derivanti dalle emissioni prodotte dalla citata azienda.
La Ditta Italcementi S.p.A., iscritta presso il Registro della Provincia di Palermo delle
imprese che recuperano rifiuti, svolge attivit di produzione di cementi presso limpianto
sito nel Comune Isola delle Femmine e attivit di frantumazione nella cava denominata
Pian DellAia per le quali titolare di apposite autorizzazioni alle emissioni in atmosfera
rilasciate dall Assessorato Regionale Territorio e Ambiente della Regione Siciliana ai sensi
dellarticolo 12, del DPR n. 203/88, per 82 camini e dellarticolo 6, del DPR n. 203/88, per
48

4 camini.
Con il decreto di autorizzazione (D.A.) n. 292/17 del 17.3.94 1* Assessorato, ai sensi
dellarticolo 12 del D.P.R. 203/88 ha concesso alla Italcementi lautorizzazione per il
proseguimento delle emissioni derivanti dalla produzione di cementi. In seguito, con i
DD.AA. n 871/17 del 6.10.94, n. 141/17 del 15.3.95 e n. 187/17 del 4.4.97,
lautorizzazione originaria stata parzialmente modificata e rettificata,, senza apportare
alcuna modifica al ciclo produttivo descritto nel progetto approvato con la prima
autorizzazione del 1994.
Successivamente la Italcementi S.p.A. ha presentato nel 2004 per la cementeria di Isola
delle Femmine una domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), aggiornata nel
2006 con un progetto di ammodernamento tecnologico dellimpianto produttivo. Si precisa
che ad oggi il procedimento per il rilascio dellA.L.A. non risulta essere concluso.
Dal 2005 lARPA Sicilia, il Dipartimento Provinciale A.R.P.A. di Palermo (DAP) e la Provincia
Regionale di Palermo, al fine di effettuare verifiche sullimpianto e sui relativi punti d
emissione, hanno realizzato alcuni sopralluoghi presso il cementificio ed il deposito di petcoke della ditta sito in localit Raffo Rosso.
A seguito del sopralluogo effettuato presso limpianto il 6 dicembre 2005, dallanalisi dei
documenti prodotti dalla Italcementi in merito allattivit di produzione cemento e recupero
rifiuti, e dalla riunione tenutasi in data 12 giugno 2006 tra la Regione Siciliana, TARPA
Sicilia, il DAP e la Provincia Regionale di Palermo e lItalcementi, emerso sia che
Pautori2zazione di cui titolare la Italcementi non consente lutilizzo di pet-coke come
combustibile, sia che la Ditta ha eseguito variazioni del ciclo produttivo e modifiche
dellimpianto senza avere ottenuto le necessarie autorizzazioni.
Con riferimento allutilizzo di pet-coke infatti trattandosi di unattivit n autorizzata n
comunicata, la Regione ritiene che limpiego di tale combustibile potr avvenire solo a
seguito delleventuale autorizzazione prevista dallart. 269 del decreto legislativo n.
152/06, le cui procedure tecnico-amministrative potranno essere attivate solo a seguito di
specifica istanza da parte della Italcementi.
Con riferimento al provvedimento di diffida alluso di pet-coke emesso dalla Regione
Siciliana, si informa che la societ Italcementi ha presentato ricorso al TAR. La sezione I
del TAR Sicilia si pronunciata con sentenza n. 1156 del 19 aprile 2007 ritenendo il ricorso
infondato ed immeritevole d accoglimento.
La Provincia Regionale di Palermo ha condotto, nei periodi gennaio-maggio 2006, agostoottobre 2006 e ottobre 2006-gennaio 2007, alcune campagne di rilevamento della qualit
dellaria in prossimit dellimpianto Italcementi nel comune di Isola delle Femmine. Nella
suddetta postazione sono stati utilizzati due differenti laboratori mobili attrezzati per
misurare sia parametri chimici (S02 CO, NO N02 NOx, 03, NMHC, CH4. P.MIO, IPA,
Benzene, Toluene e o-Xylene) che meteorologici.
Con riferimento al PMIO, lanalisi dei dati registrati ed elaborati durante tali campagne di
rilevamento ha evidenziato 5 superamenti del valore limite giornaliero per la protezione
della salute umana2 nel periodo gennaio-maggio 2006 (71 giorni di rilevamento) e 12
superamenti nel periodo ottobre 2006-gennaio 2007 (75 giorni di rilevamento). Nel
periodo agosto-ottobre 2006 non stati effettuate rilevazioni di tale inquinante.
Anche per gli IPA, nel periodo ottobre 2006-gennaio 2007, si osservano valori medi orari
pi elevati rispetto a quelli della campagna precedente. In particolare si rileva un
incremento delle concentrazioni di benzo(a)pirene.
Per quanto concerne gli altri inquinanti rilevati, in tutti i periodi di monitoraggio sono stati
registrati valori entro i limiti stabiliti dalla normativa vigente sia con riferimento al valore
limite di protezione della salute umana, sia ai livlli di attenzione e di allarme nonch agli
obiettivi di qualit
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Pur considerando limportanza di brevi campagne di monitoraggio, ai fini della valutazione


e gestione della qualit dellaria, si ritiene necessaria una riorganizzazione della rete di
monitoraggio per renderla conforme alle disposizioni delle norme nazionali e comunitarie.
Tale aggiornamento indispensabile per conoscere la reale situazione dello stato della
qualit dellaria nellarea.
Si precisa infine che, ad avviso della Divisione competente, la conclusione del
procedimento per il rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale allo stabilimento
Italcementi di Isola delle Femmine, possa individuare una possibile soluzione alle
problematiche sopra esposte, poich in tale sede sar possibile determinare, a seguito di
una analisi approfondita circa le migliori tecniche disponibili e con specifico riferimento al
sito in cui lazienda inserita, quali siano i valori limite di emissione e le prescrizioni che
lazienda dovr rispettare per garantire un elevato grado di tutela dellambiente
circostante,
Commissione Provinciale Tutela Ambientale Via Lincoln 121 90100 Palermo fax ugente
0916173522
http://nlp.ilsp.gr/panacea/D4.3/data//201109/LAB_IT_pars_dedup_txt/10907.xml.txt
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA ISOLA DELLE FEMMINE

http://isoladellefemmineitalcementieambiente.blogspot.it/2010/08/ippc.html

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