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Vitolo, capitolo XXI

1. Levoluzione del pensiero politico e il conflitto tra Filippo il Bello e Bonifacio VIII:
a. il pensiero politico:
i. superamento dellideologia imperiale,
ii. riconoscimento ai vari sovrani della pienezza dei poteri nellambito dei rispettivi
regni: rex in regno suo est imperator;
iii. ostacoli: resistenza del papato e conflittualit sociale;
b. Bonifacio VIII (1294-1303):
i. abdicazione di Celestino V (1294);
ii. elezione contestata dalla nobilt romana (Colonna) e dagli ordini mendicanti;
iii. lotta contro gli oppositori: abbattimento delle fortezze dei Colonna e
imprigionamento di alcuni francescani spirituali;
iv. anno santo o giubileo (1300);
v. intervento a Firenze: appoggio alla fazione dei Neri (Donati) contro quella dei
Bianchi (Cerchi) ed inizio in citt di Carlo di Valois (1301);
c. il conflitto tra Bonifacio VIII e Filippo IV il Bello (1285-1314):
i. imposizione di tributi al clero francese senza lautorizzazione di Roma (1296);
ii. compromesso: il re pu tassare il clero senza lautorizzazione di Roma in caso di
grave necessit;
iii. imprigionamento da parte di Filippo di un vescovo legato al papa;
iv. convocazione degli Stati Generali e approvazione della politica di indipendenza del
re;
v. il papa emana la bolla Unam Sanctam (1302), in cui ribadisce la sottomissione del
potere temporale a quello spirituale;
vi. campagna scandalistica gestita da Guglielmo di Nogaret contro il pontefice;
vii. oltraggio di Anagni (1303), nel tentativo di condurre Bonifacio davanti a un
tribunale francese;
d. breve pontificato di Benedetto XI (1303-04);
e. pontificato di Clemente V (1305-14):
i. al secolo Bertrand de Got, arcivescovo di Bordeaux;
ii. stabilimento della corte papale ad Avignone (1309).
2. Lidea di sovranit da Dante a Marsilio da Padova:
a. scomparsa di Federico II (1250): rafforzamento dei particolarismi cittadini;
b. impero di Enrico VII (1308-13):
i. progetto di restaurazione dellautorit regia in Italia;
ii. discesa in Italia (1310);
iii. entusiasmo di Dante (De monarchia): eguaglianza e indipendenza delle due supreme
autorit, devozione dellimperatore al papa senza subordinazione;
iv. incoronazione imperiale a Roma (1312);
v. fallimento dellimpresa e morte (1313);
c. il Defensor pacis di Marsilio da Padova:
i. teoria aristotelica dellistinto delluomo a vivere in societ;
ii. nuovo fondamento del potere politico: derivante da Dio, ma poggiante sul consenso
del popolo;
iii. superiorit del concilio sul papa e la gerarchia ecclesiastica;
iv. ruolo di defensor pacis del principe: non serve legittimazione religiosa;
v. il principe deve occuparsi degli aspetti organizzativi della vita della Chiesa:
convocazione del concilio, scelta del papa, uso dei poteri coercitivi contro gli eretici;
d. impero di Ludovico il Bavaro (1314-46):
i. incoronazione a Roma da parte di Sciarra Colonna, in rappresentanza del popolo
romano, secondo le teorie di Marsilio;
ii. riforma dellelezione imperiale (1338): chi stato eletto re di Germania e incoronato
ad Aquisgrana automaticamente imperatore;

e. impero di Carlo IV di Lussemburgo-Boemia (1346-78) ed emanazione della Bolla doro


(1356):
i. tre elettori ecclesiastici: arcivescovi di Treviri, Colonia e Magonza;
ii. quattro elettori laici: re di Boemia, duca di Sassonia, margravi di Palatinato e
Brandeburgo.
3. Il rafforzamento del potere monarchico in Inghilterra e la guerra dei Centanni:
a. lassetto dello Stato inglese:
i. Consiglio comune del regno competente in materia fiscale;
ii. Curia baronale di 25 nobili, addetta a vigilare sulla politica complessiva del re;
iii. Enrico III (1216-72): tentativo di svuotare le concessioni della Magna charta;
iv. ammissione di esponenti della gentri e della borghesia cittadina nel Consiglio
comune;
v. il Consiglio comune prende il nome di Parlamento, e dal 1340 si articola in Camera
dei pari e Camera dei comuni;
b. i rapporti tra Inghilterra e Francia:
i. aspirazione comune a dare continuit e compattezza al territorio;
ii. re inglese titolare di feudi in Francia e vassallo del re francese;
iii. concorrenza per il controllo delle Fiandre;
iv. interesse degli Inglesi a sottomettere la Scozia e dei Francesi a mantenerne
lautonomia;
c. linizio delle ostilit:
i. morte senza eredi di Carlo IV (1314-28) ed estinzione dei Capetingi;
ii. rivendicazione delleredit da parte di Edoardo III, re dInghilterra, figlio di una
sorella di Filippo il Bello, e Filippo di Valois, figlio di un fratello di Filippo il Bello;
iii. esclusione dalla successione dei discendenti di linea femminile: Filippo VI (132850) e inizio della dinastia dei Valois;
d. la guerra dei Centanni (1337-1453):
i. Edoardo III sbarca in Fiandra e si proclama re di Francia;
ii. vittoria inglese a Crcy (1346) e occupazione di Calais;
iii. andamento negativo della guerra, epidemie e carestie: jacquerie contadina e rivolta
di Etienne Marcel (1358);
iv. pace di Bretigny (1360): il re dInghilterra rinuncia alle pretese sul trono francese
ma riceve la piena sovranit su un terzo della Francia;
v. ripresa delle ostilit nel 1369: scontro volti a logorare lesercito nemico e
riconquista francese di molti territori;
vi. crisi dinastiche e conflitti sociali in Inghilterra (rivolta nel 1381): ascesa al trono di
Enrico V di Lancaster (1413-22);
vii. alleanza tra Enrico V e il duca di Borgogna, Giovanni Senza Paura, contro Carlo VI
(1380-1422);
viii. vittoria inglese di Azincourt (1415) e occupazione della Francia nord-occidentale;
ix. il duca di Borgogna conquista Parigi;
x. trattato di Troyes (1420): Carlo VI disereda il figlio Carlo (VII) e designa come
successore Enrico V;
xi. morte nello stesso anno di Enrico V e Carlo VI;
xii. Giovanna dArco: affidamento dellesercito del delfino Carlo (VII) e liberazione di
Orlans (1429);
xiii. Carlo VII raggiunge Reims ed incoronato re;
xiv. Giovanna dArco catturata dai Borgognoni e consegnata agli Inglesi, che la fanno
condannare per eresia (1431);
xv. distacco del duca Filippo il Buono di Borgogna dagli Inglesi e minore et di Enrico
VI dInghilterra (1422-71);
xvi. riconquista di Parigi (1436);
xvii. cessazione delle attivit militari (1453).
4. I riflessi politici e sociali delle nuove tecniche militari:
a. trasformazioni nella tecnica militare:
i. declino della cavalleria pesante feudale;

ii. arco lungo: ritmo veloce e grande forza di penetrazione, diffuso tra i contadini liberi
inglesi;
iii. avvicinamento della monarchia ai contadini liberi per tenere a freno le forze della
nobilt;
iv. crisi della cavalleria francese e difficolt di esportare il modello inglese degli arcieri
laddove le popolazioni erano da secoli disabituate alluso delle armi;
b. riflessi economici e sociali:
i. ridimensionamento del ruolo della cavalleria, e dunque di quello della feudalit;
ii. fine del mito dellinettitudine militare delle masse contadine;
iii. nuova possibilit di impiego e ascesa sociale;
iv. costituzione di apparati militari stabili;
c. la fanteria svizzera;
i. quadrati di uomini armati di picche;
ii. espressione di un mondo di contadini e pastori consapevoli della propria inferiorit
individuale, cui sopperiscono con lo spirito di corpo;
iii. progresso rispetto alla fanteria inglese: ruolo anche offensivo, non solo difensivo;
d. diffusione dellartiglieria moderna da fuoco;
e. spese militari notevolissime: solo le monarchie possono mantenere un esercito stabile;
f. ristrutturazione delle fortificazioni: riduzione dellaltezza e ispessimento.
5. La restaurazione del potere monarchico in Francia e in Inghilterra:
a. la situazione della Francia:
i. forte sentimento nazionale;
ii. Carlo VII: riforme amministrative e finanziarie e consolidamento dellautorit regia;
iii. Creazione di compagnie stabili di cavalieri e arcieri, dislocate in varie parti del
regno;
iv. Luigi XI (1461-83): politica antifeudale;
b. la situazione dellInghilterra:
i. crisi nervose di Enrico VI (1422-71), senza eredi;
ii. arbitrio della grande aristocrazia;
iii. guerra delle due Rose (1455-85): Lancaster e York;
iv. successi iniziali degli York;
v. affermazione dei Tudor: Enrico VII (1785-1509);
vi. sostegno della popolazione rurale e mercantile;
vii. restaurazione dellautorit regio e ridimensionamento del ruolo del Parlamento;
viii. sentimento nazionale favorito dallinsularit e dal protezionismo.
6. Le monarchie iberiche e lideologia politica catalano-aragonese:
a. il Portogallo:
i. nuova dinastia degli Aviz: Giovanni I (1383-1433): sostegno della borghesia e
rafforzamento della monarchia;
ii. Alfonso V: sostegno alle attivit marinare ed esplorazione sistematica delle coste
occidentali dellAfrica;
iii. il principe Enrico il Navigatore: Azzorre (1448) e golfo di Guinea (prima del 1460);
iv. raggiungimento del Capo di Buona Speranza (Bartolomeo Diaz, 1487);
v. alleanza con lInghilterra;
b. la Castiglia:
i. peso della nobilt: divisione in fazioni e inserimento nelle contese dinastiche;
ii. riunione delle citt in hermandades nel corso del Quattrocento e acquisizione di una
posizione preminente nelle Cortes: limitazione del potere della nobilt;
c. il regno dAragona:
i. Aragona: economia agricola e presenza della feudalit;
ii. Catalogna e Barcellona: commercio mediterraneo e interesse per le coste o le isole;
iii. acquisizione di Baleari, Valencia, Sicilia e Sardegna;
d. la conquista aragonese della Sardegna:
i. inizio delle ostilit contro Pisa nel 1323;
ii. accordo con Pisa (1324);
iii. intervento di Genova: pirateria e sostegno alla resistenza sarda;

iv. il giudicato di Arborea si schiera contro gli Aragonesi (1353-1409): Eleonora


dArborea (1383-1402/1404);
v. promulgazione da parte di Eleonora della Carta de Logu de Arborea (1392);
e. lassetto politico dellAragona:
i. impero marittimo;
ii. pattismo: regolazione dei rapporti di potere tra monarca e sudditi;
iii. potere delle Cortes in Catalogna, dotate di una Generalitat permanente;
iv. delega dei poteri: vicer, governatori, luogotenenti;
v. guerra civile in Catalogna (1461-72) sotto il regno di Giovanni II (1458-79).
7. Lunione della Castiglia con lAragona e la conquista di Granada:
a. matrimonio di Ferdinando dAragona e Isabella di Castiglia (1469) e regno congiunto
(1479);
b. coscienza nazionale e fattore religioso:
i. re cattolici;
ii. conquista di Granada (1492);
iii. costrizione degli ebrei e dei musulmani allespulsione o alla conversione;
iv. sospetti verso marrani e moriscos;
v. azione dellInquisizione guidata da Francisco Jimenez de Cisneros;
c. risollevamento della Catalogna dopo la guerra civile e organizzazione di un apparato
burocratico e militare stabile;
d. dominio diretto sul Regno di Napoli (1501);
e. le esplorazioni geografiche:
i. la Capitolazione di Santa F (17 aprile 1492): Colombo riceve il titolo di
ammiraglio, vicer e governatore delle terre eventualmente scoperte;
ii. scoperta dellAmerica e viaggi di Colombo;
iii. definizione delle aree di influenza in America: bolla Inter coetera di Alessandro VI
(1493) e trattato di Tordesillas (1494).
8. La confederazione svizzera:
a. processo di ricomposizione territoriale e politica per iniziativa di comunit di contadini liberi
(Uri, Schwyz, Unterwalden);
b. economia pastorale e controllo dei valichi alpini;
c. XIII secolo: sovranit degli Asburgo;
d. formazione della lega perpetua (1291);
e. unione di altri cantoni alla lega perpetua: ordinamento unitario (1370) e patto militare
vincolante (1393);
f. pace di Basilea (1499) e sanzione dellautonomia e del distacco dallImpero della
confederazione.

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