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FONDAZIONE GUIDO PICCINI

per i diritti delluomo onlus


Religione e civilt occidentale
Convertirsi! una parola comune e un dovere in ogni credo religioso.
A chi e a che cosa, lo stabilisce il principio religioso e assoluto di ogni credo.
E la conversione deve avere due essenziali caratteristiche: la totalit e
lesclusivit.
La totalit: abbracciare la religione nei suoi principi e la religiosit che ne deriva.
I principi escludono qualsiasi libero pensiero di dubbio o, peggio ancora, di
critica.
La ragione totalmente sottomessa alla dottrina religiosa che ammette soltanto
una ricerca intellettuale sui dogmi, nellambito di uno spazio di approfondimento che
non varchi i confini del credo assoluto.
La scienza religiosa, la teologia, un cammino che ha confini ben determinati: i
confini dellortodossia.
Cos tutta la ricerca condizionata dalla fede, una fede che esclude gi per
principio la ragione nellinteresse di un assolutismo che in contrasto con la libert di
pensiero.
Il Dio cattolico deve essere riconosciuto come unico, accettato secondo i principi
propri della religione cattolica, elaborato in una cultura che si autoselezionata e
criticata, ma poi definita da un arbitro il cui potere nasce dalla stessa fede.
Cos questo Dio, frutto di un travaglio secolare (basta pensare ai primi quattro
grandi concili), viene personalizzato dal potere religioso.
Il credo niceno-costantinopolitano la sintesi di questo travaglio culturale che
viene imposto da unautorit imperiale.
Ogni credo religioso , per sua natura, esclusivo e non accetta, non solo di
essere messo in discussione, ma respinge ogni critica e ogni confronto come
offensivo e blasfemo.
Da qui ne consegue che il comportamento univoco e assoluto, ragione e
coscienza sono sottomesse a quella particolare idea di Dio e al pensiero e norme
che ne conseguono.
Per giunta, le norme sono stabilite dalla stessa autorit che ha generato o
insegna quella fede particolare in quel Dio specifico.
Letica di un credente dipende dalla sua peculiare fede e dalla sua autorit,
unautorit che ha un potere divino e va oltre la ragione e la coscienza, dettando
schemi di un comportamento etico che determinano i confini del bene e del male.
Come si concilia la libert di pensiero e di coscienza, lunica libert che
fondamento della dignit della persona umana, nella coscienza di un credente?
possibile una religione che esclude ogni assolutismo e che accetta la libert di
credere in un Dio dai molti volti, una professione di fede che si incarna in culture e
civilt diverse?
Forse (questo forse esclude fin dallinizio lassolutismo di pensiero e di
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via Terzago 11
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coscienza) necessario spostare il baricentro della cultura e delletica da Dio, da
qualsiasi divinit, alluomo.
Al centro va posto il volto delluomo e la dignit della persona umana, perch di
volti luomo ne ha uno solo, nella forza della sua ragione e formazione di coscienza,
anche se i colori sono diversi, ma di divinit ne sono state create e ve ne sono un
numero indefinito.
Ecco che allora lumanesimo e lilluminismo da una parte, quella che noi potremo
definire la cultura e la civilt laica, e il Vangelo dallaltra, come messaggio
rivoluzionario della coscienza umana, ci possono dare un barlume di luce e di
speranza.
Stiamo vivendo momenti tragici, non tanto per la crudelt di oggi la storia ce ne
ricorda di infinitamente pi gravi, volute e compiute da chi oggi si sente perseguitato
(dai massacri di Carlo Magno alle crociate, allInquisizione, alle conquiste dei re
cattolici spagnoli, ai roghi) , ma quanto perch il mondo s fatto globale, non vi
sono pi frontiere religiose, politiche, culturali e neppure segreti militari; lo
ripetiamo da tempo, il mondo s fatto piccolo: ci vuol dire che ogni angolo un
bersaglio e la fine potrebbe essere pi vicina e pi tragica.
urgente creare e stabilire un linguaggio universale, fatto di idee, di valori e di
realt concrete, con al centro non la conversione ma il rispetto dellaltro, anche se
laltro cammina su una strada diversa, perch le strade delluomo (come i sogni di un
bimbo) sono migliaia allinterno del suo stesso universo..
Per questo necessario ridare alluomo la sua centralit, senza condividerla con
nessun altro credo civile o religioso, e porre al di sopra di tutto la dignit della
persona umana e i suoi fondamentali diritti.
Va costruita una societ che solo la libera ragione e la retta coscienza delluomo
nella pienezza della sua responsabilit, pu realizzare.
necessario costruire la civilt delluomo non la civilt di Dio (e poi quale
Dio?).
La religione manca di quella dimensione della ragione e della libert di coscienza
che fondamento della stessa ragion dessere della libert e dignit umana.
Si dice che senza Dio luomo si ridurrebbe ad un animale senza cuore e senza
ragione.
Nulla di pi falso, anche biblicamente.
La Bibbia ci racconta di un Dio tuttaltro che buono, un Dio vendicativo, pronto
pi a punire e uccidere che a dare la vita.
Dal diluvio universale, alle piaghe egiziane, allira di Mos dopo la discesa dal
Sinai, alla conquista della terra palestinese (una guerra che dura ancor oggi sempre
pi feroce, fonte di odio e di continua vendetta ormai a dimensione universale),
non ci sembra un Dio pieno di amore e rispettoso della libert da lui stesso permessa
alluomo fin allinizio della genesi.
La mitologia biblica, come ormai hanno accertato nelle loro ricerche storiche
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insegnanti e ricercatori ebrei delluniversit di Gerusalemme e Tel Aviv (vedi, tra gli
altri, in particolare gli studi di Zeev Herzog), non pu costituire il fondamento certo ed
assoluto di una religione che piega alle sue massime il lume della ragione e la libera
coscienza, le due ricchezze che consegnano alla persona umana, il diritto e il
dovere di essere protagonista nella costruzione della sua storia.
Se nel cammino della propria fede, ogni credente di qualsiasi religione, fosse
illuminato dalla ragione e arricchito dai valori della propria coscienza, la religione
potrebbe diventare uno strumento prezioso per la ricchezza morale delle scelte e
finalit di ogni essere.
Ogni persona farebbe parte di un progresso di civilt sia etico-scientifico, sia
culturale e morale, perch, pur nel pluralismo delle idee e delle civilt, possa sorgere
quella universale politica a servizio della costruzione di un mondo globale, dove i
nostri figli non dovranno nascere con il terrore negli occhi, ma con il sorriso del loro
primo raggio di sole, felici perch un atto damore ha donato loro la vita.
Forse questo il Dio a cui pensava quel bimbo siriano ferito a morte quando,
piangendo, disse: Quando morir, glielo racconter io tutto questo a Dio!.
La fede un dono? pu essere un dono, ma un dono delicato, difficile e
pericoloso.
Se non d frutti buoni, d frutti crudeli e amarissimi.
Un dono che non cancella n la coscienza n la libera ragione, che giustificano
la supremazia delluomo sulluniverso e, senza le quali, la vita sarebbe solo arida e
inutile, una menzognera pratica.
Forse, a un bimbo che nasce, prima di un catechismo religioso, dovremmo dargli
i valori umani illuminati dalle conquiste razionali delluomo, i valori della laicit. Quei
valori che definiscono la civilt occidentale e non sono n cattolici n protestanti n
di ogni religione fondamentalista, ma legati alla dignit della persona umana che
Ges di Nazareth pose al centro del suo messaggio.
Prima costruiamo luomo, poi il credente.
Il lungo e difficile cammino della laicit ci insegna che la fede, qualsiasi fede,
preziosa se al servizio delluomo, non luomo al servizio della fede.

Renato Piccini

12 gennaio 2015

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