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DIREPUBBLICA
CULT
La copertina
Quando lartista
diventa guru
fissando le regole
della felicit
DARIO PAPPALARDO
ed ELENA STANCANELLI
Il libro
C una porta
insuperabile
per il mediocre
di Soseki
Mio
padreItalo
FRANCO MARCOALDI
Calvino
Straparlando
Sergio Zavoli
Il mio sogno
dai Vitelloni
al Giro dItalia
ANTONIO GNOLI
Il teatro
Lattualit
Amburgo tifa
per il Lampedusa
Football Club
ANDREA TARQUINI
Il documento
Le lettere infuocate
di Enrico VIII
ad Anna Bolena
NADIA FUSINI
ANTONIO MONDA
PAOLO MAURI
NEW YORK
Da Pippo Delbono
Bob e gli altri
una bella lezione
su cosa la vita
ANNA BANDETTINI
Larte
Il Museo
del mondo
Lepica lattaia
di Vermeer
MELANIA MAZZUCCO
Repubblica Nazionale
LA DOMENICA
30
La copertina
Italo Calvino
C una bella foto:
io adolescente
malinconica,
lui con i basettoni
tipici di quegli anni
Con la figlia
Giovanna
sfogliando
lalbum
di famiglia
ANTONIO MONDA
(segue dalla copertina)
arla raramente del padre, al
quale assomiglia in maniera impressionante, ma ha
deciso di farlo per celebrarne il novantesimo anniversario della nascita e dopo
avermi mostrato uno scatto nel quale lo
scrittore la guarda con tenerezza.
una foto scattata quando ci siamo trasferiti a Roma, racconta mentre si siede sul pavimento, siamo in mezzo ai
calcinacci, io in piena malinconia adolescenziale e lui con le basette lunghe,
tipiche di quellepoca.
Qual la prima immagine di suo padre che le viene in mente?
Un suo autoritratto, in una lettera
che mi mand quando avevo otto anni,
in cui lui alle prese coi ferri cercando
di fare la calzamaglia.
E lultima?
Chinato sul suo lavoro con la testa
tra le mani. Stava lavorando alle Lezioni americane ed era pochi mesi prima
dellemorragia cerebrale che lo avrebbe ucciso.
Ha letto tutti i suoi libri?
Quasi. E devo dire, con un certo sollievo, che mi piacciono molto. Ma per
esempio Il Visconte dimezzato non lho
letto tutto, anche se in pubblico faccio
finta di conoscerlo. Quando insegnavo
a Philadelphia mi era stato chiesto di fare una lezione proprio sul Visconte: ho
avuto un blocco e ho chiesto a un collega di sostituirmi per quel giorno, poi
non ho pi ripreso in mano il libro.
Parlavate spesso di letteratura?
Ricordo unestate in Maremma insieme a mia madre: si erano appassionati alla scrittrice inglese Barbara Pym,
che avevano scoperto tramite Carlo
Fruttero. In seguito anchio me ne innamorai.
Suo padre si mai confrontato con
lei mentre scriveva?
Quando avevo quindici anni mi
chiese se preferissi la leggerezza della
piuma o quella delluccello. Era una riflessione di Paul Valry che riprese nelle Lezioni americane. La risposta giusta
facile da intuire, ma ricordo che io non
riuscii a spiegarne il perch.
C una sua frase che le rimasta
particolarmente impressa?
Alle volte uno si crede incompleto
ed soltanto giovane.
Ultimamente si cimentata anche
lei nella scrittura.
Ho scritto un libro per bambini intitolato La Strega dentro di me a quattro
mani con lillustratrice Marina Sagona.
una storia personale, anche se in chiave metaforica. Sentivo il peso del mio
cognome, ma ho trovato un escamotage scrivendola prima in inglese, lingua
nella quale mi sento pi libera.
Come mai i romanzi di suo padre
non sono diventati film?
Moltissimi anni fa Dino De Laurentiis compr i diritti del Barone rampante per farne un film con Jean-Paul Belmondo: non se ne fece nulla, ma con
quei soldi i miei costruirono la casa in
Maremma. In seguito si interess al romanzo Louis Malle, per mio padre
non diede seguito. Consider anche
una collaborazione con Fellini. Ma in
fondo un romanzo riuscito una cosa
Li ho letti
(ma non tutti)
i libri di pap
compiuta in s: se ladattamento non
geniale si pu fare a meno del film.
Sua madre Chichita ha una personalit straordinaria: che importanza
ha avuto nellevoluzione artistica e
nella carriera di suo padre?
Avevano un rapporto intellettuale
molto forte e lui diceva che mia madre
era i suoi occhi: lei guardava il mondo e
glielo raccontava. Va detto che senza
occhiali mio padre non ci vedeva molto Mi dispiace che mia madre non abbia scritto le sue memorie: ha un tesoro
di ricordi di vicende e incontri con personaggi diversissimi, da Che Guevara a
Roland Barthes.
dre a Parigi, allultimo piano della nostra casa nel quartiere allora operaio
di Porte dOrlans. Una casa stretta e
lunga, di quattro piani, come certe case inglesi.
In unaltra immagine ritratto suo
nonno a caccia.
S, in Somalia o Eritrea, e mi fa impressione per la quantit di animali che
ha ucciso. Mio nonno Mario era un
agronomo ed stato colui che ha importato in Italia lavocado e il pompelmo. In un'altra foto ritratto con mia
nonna Eva, la prima donna in Italia ad
avere una cattedra di botanica.
Lei ora diventata madre.
Repubblica Nazionale
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Il compagno di banco
FOTO GENTILMENTE CONCESSE DALLA BIBLIOTECA ITALO CALVINO DI CASTIGLIONE DELLA PESCAIA
LE IMMAGINI E LA MOSTRA
Sopra, una lettera-autoritratto di Calvino alla figlia
Giovanna, classe 1965, quando aveva otto anni
Nella foto grande: lei adolescente a Roma col padre
Nelle piccole, da sinistra: nonno Mario Calvino nel 28
a caccia in Africa; Italo bambino con la madre a Cuba;
Giovanna nel 74 con i genitori a Parigi e in unimmagine
recente. Le foto e altri documenti saranno esposti
dal 25/10 al 31/1 presso la Biblioteca nazionale di Roma
nella mostra Il lavoro editoriale di Italo Calvino
LA FOTOGRAFIA
Sanremo, passeggiata Imperatrice, fine anni Trenta. Eugenio Scalfari (il primo da sinistra)
e Italo Calvino (il secondo da destra) insieme ad altri compagni della classe Prima C
del Liceo Cassinis: da sinistra Roero, Pigati, Dentone e, ultimo a destra, Donzella
Lo scrittore
ditazione di Calvino, ed era stata il rovello di unepoca intera. Ma, come ricorda il bellissimo titolo di
una raccolta di saggi e interventi su letteratura e societ, certi discorsi si fanno e rifanno per metterci
poi Una pietra sopra.
Allaltezza del 1980 Calvino osservava: Certo il
mondo che ho oggi sotto gli occhi non potrebbe essere pi opposto allimmagine che quelle buone intenzioni costruttive proiettavano sul futuro. La societ si manifesta come collasso, come frana, come
cancrena (o nelle sue apparenze meno catastrofiche, come vita alla giornata); e la letteratura sopravvive dispersa nelle crepe e nelle sconnessure,
come coscienza che nessun crollo sar tanto definitivo da escludere altri crolli. Da tempo Calvino
sera inoltrato in esperienze letterarie che tenevano
conto dellarte combinatoria e dellinfinita progettualit del Caso. Si era misurato con Il castello dei
destini incrociati a ridosso dei tarocchi e da poco
con le avventure di un lettore in Se una notte dinverno un viaggiatore. Era ormai postmoderno? Non
so, non saprei. Mi sembra che racchiudere unesperienza cos larga in una formuletta sia per lo meno poco proficuo. Non chiedermi la parola.
Non diceva proprio cos Montale? E Calvino non
era, a un certo punto, andato a sedersi sulla Luna
per meglio osservare quello che succedeva ai terrestri? Palomar torna a Galileo e a Leopardi.
Lo scrittore che aveva cercato di raccontare la
realt e che poi aveva dato spazio alle invenzioni
fantastiche per raccontarla ancora meglio, dallalto degli alberi o da dentro la corazza del cavaliere
inesistente, ora aveva dotato il proprio laboratorio
anche di un potente telescopio. Grazie a quello intrecciava cosmicomiche e decifrava i profili di citt
invisibili. E spesso, semplicemente guardava. Alla
fine anche senza telescopio, come quando mand
a questo giornale un pezzo breve e mirabile sul volo degli storni nel cielo di Roma. La letteratura ricerca e non bisogna porle dei limiti.
Oggi il novantenne Calvino non credo direbbe altrimenti.
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Repubblica Nazionale
LA DOMENICA
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Lattualit
Rivincite
Lampedusa G
Hamburg
Football Club
AMBURGO
ANDREA TARQUINI
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1. I TIFOSI
I tifosi dellFC Lampedusa Hamburg (squadra al completo nella foto grande centrale)
Tra i sostenitori ci sono molti volontari della chiesa Sankt Pauli che ospita i rifugiati
2. IL TORNEO
Il Sankt Pauli, squadra della massima divisione tedesca, ha organizzato
un torneo per rifugiati, partecipando con una sua selezione di amatori
3. IL TRIONFO
LFC Lampedusa Hamburg ha sconfitto nella finale proprio il Sankt Pauli
festeggiando al termine con grande entusiasmo. E perfino fuochi dartificio
Repubblica Nazionale
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Sono ragazzi e sono africani. Hanno sconfitto il Sahara e il Mediterraneo. Sono stati sullisola che ancora conta i morti
e ora dormono accampati in una chiesa nella pi fredda tra le citt della Germania. Ma sono vivi
E hanno avuto unidea: sfidare lEuropa intera a pallone. Questa la loro squadra
vani o delle famiglie con bimbi piccoli che padre Wilm e gli altri volontari stanno aiutando.
Abbiamo saputo del massacro di Lampedusa dagli sms che ci hanno mandato i parenti che
stanno in America, racconta Affo e intorno al tavolo gli sguardi tornano cupi per la commozione. Non volevamo crederci, abbiamo acceso la tv e ci siamo collegati a Internet per
saperne di pi. Da quel giorno ogni nostra partita comincia con un minuto di silenzio, e gli
amici del St.Pauli fanno lo stesso. Da allora noi qui ad Amburgo siamo quelli di Lampedusa, non siamo pi soltanto esuli ma sopravvissuti, quelli che possono mandare a casa soldi e notizie.
Il Ghana con cinque giocatori (Gibri, Benkofi, Mussah, Bright, Sopesi), poi il Mali con
Amadou e Kabore, poi il Niger con Mourtala. Gioco aggressivo e veloce. LFC Lampedusa
Hamburg conquista sempre pi simpatie tra i tifosi del St.Pauli, squadra proletaria e multietnica. Linglese li salva come lingua comune. Herr Georgie, coach e volontario, tedesco,
li ha aiutati a organizzarsi. I tifosi crescono, adesso alle nostre partite vengono in pullman
noleggiati anche da altre parti della Germania, dice Takyi Stephen : Insieme agli amici del
St.Pauli, ai pastori della Chiesa, ai volontari cerchiamo di far capire con il pallone alla gente di qui che siamo persone capaci, con tanta voglia di fare. Dalla loro tenda della protesta,
a un passo alla stazione, ogni mercoled i lampedusiani neri di Amburgo sfilano in corteo
contro lapartheid. Di questo oggi hanno paura. Il sindaco pi che altro li ignora, tratta
con la Chiesa, mai con loro. Dovrebbero fornire le loro generalit complete alle autorit
per chiedere asilo, afferma glaciale Marcel Schweitzer, portavoce del governo socialdemocratico di una delle pi ricche citt del mondo, come se servisse agli eredi di Brandt e
Schmidt cavalcare umori xenofobi. E allora forza Gibri, forza Benkofi, forza Amadou, pensi col groppo in gola vedendo come se la cava lundici degli africani di Lampedusa in terra
tedesca. Lo sport unisce la gente, ci si diverte insieme tifando per squadre opposte, mi dicono salutandomi i giovani africani. AllEuropa non vogliamo togliere nulla, vogliamo solo darle i nostri talenti.
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dogan mentre ascolto il racconto dei lampedusani di Amburgo. Chi ad Amburgo ci arrivato in treno, via Monaco, chi in aereo fino a Norimberga e poi in autobus. La chiesa di
St.Pauli il loro rifugio. Il pastore, Sieghard Wilm, ci ha subito offerto di dormire l per salvarci dal gelo in arrivo. Prima di ogni funzione sgomberiamo da sotto la navata e dallaltare sacchi a pelo, ceste di biancheria e panni stesi ad asciugare, spiega Affo Tchassei. Il borgomastro, il socialdemocratico Olaf Scholz, ha vietato a padre Wilm di ospitare i profughi
in container nel giardino della chiesa, come il prete avrebbe voluto. Ancora Affo: I documenti europei che ci hanno dato in Italia per il momento ci permettono di restare qui, ma
non di cercare un lavoro, avere assicurazione sanitaria o pensionistica, diritto alla scuola
per i nostri figli. il volto orrendo, spietato, isterico della fortezza Europa. A cui qui ad Amburgo gli africani di Lampedusa reagiscono scommettendo sul calcio.
S, il calcio. Lidea ci venuta quattro mesi fa, racconta il mister. Ci alleniamo ogni giorno, nel campo degli amici del St.Pauli o nel giardino della chiesa. Il calcio per noi africani
una passione e il passaggio in Italia di certo non ci poteva fare guarire. Ci ha acceso nel cuore la voglia di mostrare ai tedeschi che non siamo pigri e passivi, venuti fin qui per mangiare col loro welfare. Gibri, il pi giovane, sorride e supera la timidezza davanti al mio vecchio registratore. Come molti della squadra vengo dal Ghana, e tutti abbiamo attraversato quel mare assassino. Non sai quanto possa riscaldarci il cuore giocare a calcio. E non sai,
scusa la presunzione, che cosa voglia dire sentirti nascere dentro il sogno di giocare un giorno in una squadra europea, come Asamoah. Tornare a casa per noi vorrebbe dire morte sicura. Sono umidi di lacrime gli occhi del giovane Gibri che narra il suo sogno. E tace quando il suo allenatore dice: Questo ragazzo stato scelto dagli amici della squadra del St.Pauli anche per addestrare la loro formazione. Sono grandiosi. La prima partita labbiamo vinta noi 5 a 4, e nello stadio stracolmo di tedeschi nessuno se l presa.
Gibri fuggito dal Ghana. Anant Kofi Mark e Asuro Udo sono scampati ai massacri religiosi in Nigeria, altri compagni di squadra sono scappati dal Togo. Ogni giocatore del Fussball Club Lampedusa Hamburg ha alle spalle una storia simile a quella di ognuno dei gio-
6
4. IL CORTILE
Abdullah, uno dei rifugiati, si allena con un pallone allesterno della chiesa
che ha accolto lui e i suoi compagni dopo tante traversie
5. LA MUSICA
Sullo sfondo Agyei si esercita con la tromba regalatagli dal pastore
e che suona durante le funzioni religiose della domenica
6. IL DORMITORIO
Linterno della chiesa di Sankt Pauli trasformata in dormitorio
per dare riparo, dallo scorso giugno, a unottantina di esuli africani
Repubblica Nazionale
LA DOMENICA
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Il documento
Relazioni pericolose
Il monarca ossessionato
da una donna differente
NADIA FUSINI
ei molti ritratti ufficiali di Holbein, Enrico VIII appare come un uomo grande, grosso e corpulento, ben
ritto sulle gambe aperte, sicuro di s, aggressivo.
Sfoggia in aperta evidenza una forza virile e muscolosa che
tutta si condensa nella gonfia brachetta a conferma di un
potere che si sostiene sulla potenza procreativa. Del resto,
sulla performance sessuale del sovrano che si fondano le
dinastie regnanti.
proprio questo, per, il punto debole del nostro aitante
monarca, il quale, per quanto sia bello e forte sembra non
riuscire a depositare nel grembo della sua regina Caterina
dAragona il seme del futuro. Dopo anni di matrimonio tutto il raccolto consiste in una deludentissima femmina,
mentre crescono gli aborti, le morti precoci dei regali infanti, e il disamore tra i coniugi. Enrico si distrae con le dame di
corte e con la caccia, finch non incontra Anna Bolena, meno regale, ma pi giovane di Caterina; ed tutto preso da lei.
Ha gi avuto un affair con la madre, si mormora, e anche con
la sorella, s che torbida la loro liason, odora di incesto.
Anna non sar bella, ma in tutte le descrizioni si esalta il
suo magnetismo animale. Ha sex appeal. svelta di lingua, precoce dintelletto e ha potuto coltivare tali doti naturali nelle corti di Francia e di Navarra. raffinata nel gusto:
a Parigi e Amboise larte di casa, Leonardo lavora a corte.
amica di Margherita dAsburgo, figlia di Maria di Borgogna, grande principessa, e di Claudia di Francia, la quindicenne moglie di Francesco I, e di Margherita Angoulme.
Forse proprio Margherita la introduce allinteresse per la
poesia e la letteratura e per la riforma religiosa.
Con un corredo di modi perfetti, e una moderna curiosit
rivolta alla vita intellettuale, appena tornata in patria che
abbocca al suo amo niente meno che il re. Anna potrebbe
fare come fan tutte, compiacerlo. E invece no. una donna
moderna, una donna dei tempi nuovi. Non sar nobile abbastanza per la corona, ma troppo intelligente per fare la
concubina. Cos tiene a bada la voracit dello spasimante
bulimico: non si conceder a lui, a meno che in cambio non
le siano concesse le nozze. Qui non centra il pudore, centrano lorgoglio e lambizione. E centra lintuito: Anna capisce che non di facili amori questuomo alla ricerca, n di
pi o meno eccentrici bunga-bunga. Enrico non un libertino; unaltra la sua magnifica ossessione. Si annida sempre nellorizzonte del coito, ma lo trascende nella tensione
ideale di chi intende assolvere il compito politico della continuit dinastica. Anna non affatto avversa allidea, ma
comprende che latto procreativo al servizio della dinastia
trover il massimo orgasmo, se la copulazione produrr un
frutto che non sia bastardo.
Anna ha intelletto damore, e si impegna nel soddisfare
quel desiderio: dar a Enrico il maschio per la corona. Per
questo, per, Enrico dovr divorziare da Caterina. Si badi
bene, non per gelosia servile, n per vendetta sociale; semplicemente Anna non vede altra strada, n la vede Enrico,
per realizzare il sublime scopo: bisogna che Enrico abbia
lannullamento del matrimonio incestuoso; non si pu
pensare che succeda a Enrico la figlia Maria la spagnola, come la madre cattolica e in combutta con la Spagna. Anna
inglese, una patriota, e vuole lindipendenza della sua isola: Maria Tudor non la garantisce. La garantir invece il figlio maschio che lei dar al suo re. Quando lavr sposata.
Se Anna diventer regina, sar grazie alla memorabile accusa contro se stesso e la legittima consorte da parte di Enrico VIII, che dichiarer di aver vissuto in incestuoso adulterio
con la sposa vedova del fratello Arturo. Seguir il grande scisma da Roma, che non riconosce il sacrosanto diritto del
re inglese a sciogliersi da chi non gli scodella il figlio maschio.
Purtroppo neanche la politica Anna ci riuscir. Il 7 settembre 1533 nasce non un bel bambino, ma una femminuccia: Elisabetta. E nella testa di Enrico ritorna lantico rovello: Dio lo umilia nella sua virilit perch copula nel letto
di una donna impura. Al terzo aborto Anna davvero nei
guai. Enrico la denuncia come strega eretica: lui un cornuto, lei unadultera, Elisabetta una bastarda. Il 15 maggio
del 1536 processata per adulterio, incesto, stregoneria e alto tradimento, il 18 sale sul patibolo. Il giorno dopo, il re tutto vestito di bianco sposa Jane Seymour.
A questo punto, Enrico si trasforma in un Barbabl paranoico, immobilizzato in una montagna di grasso, che colleziona regine come prede immolate sullaltare della sua impotenza. Tanto che in inglese circola una filastrocca che
elenca le sue ben sei successive spose recitando: ripudiata,
decapitata, morta; ripudiata, decapitata, sopravvissuta.
Comincia con Caterina ripudiata; continua con Bolena decapitata; poi la volta di Jane Seymour che muore spontaneamente, di Anne di Clves ripudiata, di Catherine
Howard decapitata, e di Katherine Parr che gli sopravvive e
muore di morte naturale.
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Repubblica Nazionale
MOSTRE
LE
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DI REPUBBLICA
E IL SOGNO
AMERICANO
TROV
LA SUA
ESTETICA
ACHILLE BONITO OLIVA
utti si rassomigliano e
agiscono allo
stesso modo,
ogni giorno
che passa di pi. Penso che tutti
dovrebbero essere macchine.
[] Io dipingo in questo modo
perch voglio essere una macchina. Cos afferma Andy Warhol in
una intervista su Art News del novembre 1963. E infatti con la sua
presenza fredda e distaccata cancella ogni traccia di profondit e i
suoi quadri, i suoi ritratti, diventano la celebrazione della superficie per la superficie. Lo strumento da lui usato uno stile che
non rifiuta il sistema meccanico
di riproduzione dellimmagine,
perlomeno dellottica e dello spirito che lo determina, ma anzi accoglie il procedimento e la neutralit di fondo che lo sorreggono.
Perch questo avvenga necessario eliminare ogni discriminazione per quanto riguarda lambito dove limmagine nasce, cresce e si sviluppa.
Warhol trasporta nellarte lidea del multiplo, delloggetto
fatto in serie: lindividuo ripetuto in uomo massa, in uomo moltiplicato portato dal sistema in
una condizione di esistenza stereotipata. Al prodotto unico subentra lopera ripetuta, la cui reiterazione non comporta pi
unangoscia esistenziale ma il
raggiungimento di uno stato di
ostentata indifferenza, che lo
stesso attraverso cui Warhol
guarda il mondo e che costituisce la premessa di quel consumo
cui la civilt americana e lartista
stesso non intendono sfuggire.
Locchio cinico di Warhol ci restituisce la condizione oggettiva
del ceto medio americano accettata cos com e per quello che ,
poich i modelli adoperati non
sono fuori di quella realt, ma
dentro: le facce inespressive delluomo-folla gettato nella sua
solitudine quotidiana, separato
dagli altri uomini; gli incidenti
dauto; le nature morte di fiori
psichedelici riprodotte con gelida allegria attraverso il procedimento meccanico della serigrafia. Sono tutte immagini recuperate dallo spazio cittadino: una
megalopoli sconfinata e proliferante, portato di una economia
in espansione anche oltre i confini degli Stati Uniti. La metropoli lalveo naturale dellamerican dream, inteso come sogno
continuo di opulenza e di stordimento organizzato dalla merce.
La citt un grande happening,
un evento incontrollato, in cui le
immagini si associano tra loro, si
scompongono, si sovrappongono e scompaiono allinterno di
un paesaggio artificiale vissuto
come lunica natura possibile
delluomo moderno.
(segue nella quarta pagina)
DUE MOSTRE
A PISA E
A MILANO
CELEBRANO
IL PADRE DEL POP
CHE HA ANCORA
GRANDE INFLUENZA
SULLARTE
CONTEMPORANEA
ANDYWARHOL
Repubblica Nazionale
LE
LEGRANDI
GRANDIMOSTRE
MOSTRE
36
ANDY
WARHOL
I QUARANTANNI
CHE CAMBIARONO
IL MONDO DELLARTE
Da Liz a Marilyn, passando per gli autoritratti
ecco miti, simboli e icone di un genio multimediale
PAOLO RUSSO
DOLLARO
Dollar Sign
(1981)
vernice sintetica polimerica
e inchiostro serigrafico su tela
FIORI
Flowers
(1964)
pittura acrilica
e serigrafica su tela
La
mostra
Andy Warhol. Una storia
americana, fino al 1 febbraio
2014 a Pisa, Palazzo Blu.
Promossa da Fondazione
Palazzo Blu e prodotta in
collaborazione con Gamm
Giunti e The Andy Warhol
Museum di Pittsburgh. Curata
da Walter Guadagnini e Claudia
Beltramo Ceppi. Orari: dal
luned al venerd 10-19; sabato e
domenica 10-20. La biglietteria
chiude unora prima. Biglietti:
intero 10 euro; ridotto 8,50.
Informazioni e prenotazioni:
telefono 050 220.46.50 Numero
verde: 800.144.385 Catalogo:
Gamm Giunti
PISA
idea di America formidabile, perch pi una cosa uguale
a unaltra e pi americana. Superlativo forgiatore di paradossi, cantore seriale di masse e consumi, artefice di miti alla base della moderna americanit, Andy Warhol ha sempre
seminato qua e l indizi su di s che facessero contenti quei
media coi quali ha giocato tutta la vita. Ripagandone, inesauribile Fantmas, la brama duna verit su di lui con ci che volevano ogni volta sentirsi dire. Ma dietro quellosmosi con leterna superficie dun prodotto, un oggetto, un volto baciato dalla fama Warhol ha penetrato anche alcune delle grandi paure delluomo. La morte, ad
esempio, e la violenza. Celebre nellarte come nessuna star mai stata, ma ingabbiato in quellanticonformismo di massa una delle sue boutade da lui generato,
Warhol per di fatto poco conosciuto nella sua camaleontica complessit, al di l
del clamore della stagione Pop: come se fosse rimasto rinchiuso in una delle sue lattine di Campbell.
Il disvelamento in profondit del suo lavoro il merito pi evidente di Andy Warhol.
Una storia americana, che fino al 2 febbraio porta in Palazzo Blu a Pisa 230 opere che
i curatori Walter Guadagnini e Claudia Zevi hanno scelto in collaborazione con lAndy
Warhol Musem di Pittsburgh pi grande raccolta monotematica Usa e altri eccellenti musei europei e gallerie americane. Voluta da Fondazione Palazzo Blu e Gamm
Giunti, la mostra analizza la ciclopica produzione warholiana in otto stazioni tematiche che mettono ordine in una sterminata produzione. E raccontano i quarantanni che il creativo di Pittsburgh, dovera
nato nel 1928 da religiosissima famiglia nuti di riprese mute chiesti ad amici e vislovacca, ha attraversato con infiniti me- sitatori) di Duchamp, Dylan, Dal, Dendia (cinema, scrittura, giornalismo, con nis Hopper, Nico e Lou Reed; le adorate
la leggendaria rivista Interview, musica, Polaroid, con e senza lartista, di Lennon
coi Velvet Undergound di Nico e Lou e Yoko, Lichtenstein, Stevie Wonder, BaReed, performance, teatro, moda, teatro, con, Haring e leterna Gloria Swanson.
tv, fino ai primi vagiti di computer art). Poco o punto viste pure le foto di ChriAnche se foto e serigrafia sono sempre stopher Makos in cui Warhol si offre lunstati i prediletti: la prima dato di partenza go una metamorfosi in drag queen, didogni lavoro, la seconda strumento seriale per natura, pilastri entrambe del nevrotico, ostentato distacco di Warhol. La
mostra riapre lindagine anche rilevando
importanti fil rouge come le fototessera e
gli autoritratti che laprono nella sezione
Thats Me e che poi lattraversano tutta, trionfo degotismo esibizionista. E se
eran dobbligo i grandi hit della sua produzione pop, Campbells Soup, Flowers,
le scatole Brillo e il Dollar Sign, ecco con
loro il raro bianco e nero di Avanti Car.
Vira di registro The Dark Side of America in cui violenza e morte assumono le
artificiose, lancinanti policromie delle
Electric Chair, arricchite dalla foto originale di quella di Sing Sing sulla quale fu- stante attore dun esibizionistico gioco
rono uccisi i Rosenberg che Warhol us teatrale in cui n militanze gay Warhol
come base della serie; il gelo di Gun, Skull lo era apertamente n sessualit o sene Knives; limpersonale tecnicismo dun sualit lasciano traccia. Ed una vera rimanuale di polizia in uno dei Most Wan- velazione la pittura anni 80 nella quale
ted Man; il durissimo bianco e nero, solo elabora le sue foto, sempre loro, fino alserigrafato, di una rivolta razziale e quel- lirriconoscibile rarefazione delliconico
li di Avedon del torso di Warhol pieno di volto nelle Shadows, debutta, con Eggs,
cicatrici per lintervento dopo lattentato nellindagine sulla forma, facendo di
Myths catalogo e congedo dal Pop anni
della femminista Valerie Solanas.
Ne Il mito diventa icona ecco pun- 60, e dal suo oggi datato cinema sperituali le celeberrime Marilyn e Liz, Mick mentale. In chiusura le opere napoletaJagger, Beuys e il piccolo inedito b/n di ne, nate dal legame di Warhol con la citt
Troy Donahue con cui la serie nacque nel e il gallerista Lucio Amelio, che oltre ad
62. E se la politica come natura e sesso esporlo ne favor lamicizia con Beuys: le
estranea a Warhol ecco, nella sala de- acriliche serigrafie del Vesuvio, rilettura
dicata, lisolato e clamoroso Nixon con la tra spettacolarit e morte di un topos del
scritta Vote McGovern, Jackie Kennedy vedutismo per una mostra dell85, e Seiprima e dopo Dallas, Mao e Ted Kennedy. smograph, impenetrabile nero su nero
Mentre Factory, che di quel think tank- col tracciato delle scosse del terremoto
palcoscenico censisce la bizzarra freake- dell81.
rie, brilla per gli inediti screen test (i 3 mi RIPRODUZIONE RISERVATA
LIZ
Liz
(1964)
serigrafia
inchiostro
e polimeri
sintetici
MARILYN
Blue shot
Marilyn
(1964)
serigrafia
inchiostro
e polimeri
sintetici
SCHELETRO
Skull
(1976)
vernice
sintetica
polimerica
e inchiostro
serigrafico
su tela
Repubblica Nazionale
PER SAPERNE DI PI
www.palazzoblu.it
www.warholmilano.it
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ZUPPA
Campbells Soup
(1962)
colori acrilici
su tela
IL COLLEZIONISTA
CHE LO CONVINSE
A TORNARE PITTORE
Tra polaroid, teschi e provocazioni glamour
tutte le tracce di una singolare affinit elettiva
CHIARA GATTI
SOLDI
Untitled (Roll of Bills)
(1962)
matita, pastello
e pennarello su carta
SCARPE
Diamond Dust Shoes
(Random) 1980, acrilico
inchiostro serigrafico e polvere
di diamante su lino
La
mostra
Warhol dal 24 ottobre al 9 marzo
2014 a Palazzo Reale di Milano. A
cura di Peter Brant con la
collaborazione di Francesco
Bonami - inserita nel progetto
Autunno Americano - prodotta e
organizzata da 24 Ore Cultura Gruppo 24 Ore e Arthemisia
Group. Orari: luned 14.30-19.30;
marted, mercoled, venerd e
domenica 9.30-19.30; gioved e
sabato 9.30-22.30. Biglietti: intero
11 euro (audioguida gratuita);
ridotto 9,50. Informazioni e
prenotazioni: telefono 02 54913;
www.ticket.it/warhol. Catalogo:
24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore
MILANO
dieci anni, collezionava monete insieme al pap, un intellettuale di
origini bulgare, laureato in ingegneria a Lipsia, amante dei dipinti rococ ed emigrato in America al tempo della guerra. A diciotto anni,
compr la prima opera darte, la tela del pittore figurativo Samson,
suo insegnante allUniversit del Colorado. A diciannove anni, invest in borsa 10mila dollari che gli regal il nonno e, con i guadagni, compr un
quadro di Franz Kline, maestro dellespressionismo astratto, famoso per i grandi segni neri simili a ideogrammi giapponesi. Era il 1966 e Peter Brant, magnate
newyorchese della carta da giornale, inaugur cos la sua raccolta destinata a diventare una fra le collezioni pi ricche al mondo votate al lavoro degli artisti americani contemporanei. Andy Warhol in testa. Che Peter, giovanissimo, in abito
stile college, inseguiva fra le gallerie di tendenza a Manhattan. Come quella di
Leo Castelli, il principe dei mercanti darte statunitensi che, nellUpper East Side, fece la fortuna di Pollock, de Kooning, Rauschenberg o Jasper Johns, e poi di
Roy Lichtenstein, il signore dei fumetti e dei retini tipografici eletti a regola darte, o dello stesso Warhol, col quale per collabor poco perch confess a
Brant non era facile acchiapparlo, faceva mostre con galleristi dogni genere
ed era impossibile da gestire. Tant che i primi pezzi di Warhol acquistati da
Peter, appena ventenne, non uscirono dal magazzino di Castelli, ma da dimore
private che Leo conosceva bene e gli sugger di rastrellare a tappeto.
Nel Missouri, a St. Louis, cera un tale Jack Glenn, fabbricante di camicie da
bowling, che fu felice di vendergli un ritratto del ballerino Merce Cunnin- be portati a condividere lavventura
gham, oltre alla serigrafia Red Elvis, editoriale di Interview, la prima vera ricon la faccia del re del rock ripetuta 36 vista fashion, e a produrre insieme due
volte su fondo rosso. A New York, un ti- film, LAmournel 73 e Badnel 76. Pecpo che viveva sulla Quinta Avenue gli cato che, impegnato in mille attivit e
cedette un ritrattone di Marilyn Mon- mai realmente ripresosi dallincidente
roe che aveva un foro in fronte. Era la del 68, quando Valerie Solanas, femmitica Blue Shot Marilyn, la Marilyn minista folle, gli spar nel suo studio riblu sparata, ovvero il volto dai toni schiando dammazzarlo, Warhol avesfluo della Monroe che nel 1964 Dorothy Podber, una ragazzaccia del
Bronx che voleva fare lartista e frequentava la Factory, buc con una pistolettata; la bravata, studiata per farsi
notare, le cost lallontanamento a vita dalla fabbrica del pop. proprio
attorno a queste immagini, simbolo
degli esordi di Peter Brant nel mondo
del collezionismo made in Usa, che
ruota limportante mostra allestita a
Palazzo Reale a Milano (prodotta dal
Comune, 24Ore Cultura e Arthemisia,
dal 24 ottobre fino al 9 marzo), curata
dallo stesso Brant con la collaborazione di Francesco Bonami, intitolata in
modo lapidario Warhol e dedicata al- se smesso di dipingere. Merito di Peter
laffinit elettiva fra il divo dellarte se, a un certo punto, (ti prego Andy riamericana e il suo cultore appassiona- comincia! insisteva, caldeggiato dal
solito Leo Castelli) torn a firmare serito.
Ecco allora, dietro il sorriso fragile grafie. Come quella di Mao, celebrit
dellicona pi glamour del cinema, della politica svuotata di contenuti e ribellissima e mortale, riprodotta sui dotta a emblema di unepoca tanto
manifesti come allepoca doro del suo quanto le sue scatole di zuppa. O come
boom mediatico, allineate 160 opere, linfilata di teschi multicolori che, diedisegni, serigrafie e decine di quelle tro un velo di seduzione, nascondevapolaroid che Andy scattava, con la sua no lo stesso senso di deteriorabilit ceinseparabile macchina al collo, ai per- lato negli occhi tristi di Marilyn, ritratsonaggi famosi, da Liza Minnelli a Tru- ta a due anni dalla scomparsa, o di Liz
man Capote, da Yves Saint-Laurent a Taylor, ai tempi della presunta malatDiana Ross, affidati poi alle stampe nei tia. Ma anche nei volti dellUltima cena
colori elettrici delle tirature industria- di Leonardo, riletta in versione techno
li. Quando conobbe Brant, nei primi e presentata proprio a Milano un mese
anni Settanta, anche per lui scatt foto prima della sua morte improvvisa, nel
a raffica: sorridente, col sigaro strizza- 1987. Altra icona popolare che, per il
to fra i denti, o con il cappello da cow- suo cuore inquieto, si trasform, alla fiboy calato sugli occhi. Immagini flash ne, in un segno del destino.
di unamicizia che, negli anni, li avreb RIPRODUZIONE RISERVATA
LE BOTTIGLIE
Silver coke
bottles
(1967)
vernice
argento
su bottiglie
di vetro
in cassetta
di legno
Repubblica Nazionale
PER SAPERNE DI PI
www.palazzoblu.it
www.warholmilano.it
LE
LEGRANDI
GRANDIMOSTRE
MOSTRE
38
ANDY
WARHOL
UN ESTETA
NEL NUOVO
MONDO
DELLA MERCE
a produzione, sostenuta
dal gioco serrato della
pubblicit, crea, per soddisfare i propri ritmi, una
sorta di fame, un desiderio di oggetti e consumi. Ma la situazione
presto sinverte: ora loggetto a
inseguire il soggetto. La citt apre
la sua caccia sadica alluomo, in
quanto ormai esiste uninversione di ruoli e una nuova gerarchia
di posizioni: la citt il fine, luomo il mezzo.
La citt non pi, infatti, lo spazio delle relazioni interpersonali
ma il luogo dello scambio, di un
puro passaggio di merci. La merce, infatti, la grande madre che
accudisce il sonno, i sogni e gli incubi delluomo americano, che lo
assiste in tutti i suoi bisogni, fino
al punto di incentivare e creare
nuovi consumi. E il lavoro lunico tramite che luomo pu stabilire con la realt urbana. Neutralit, oggettivit e impersonalit
sono i caratteri che identificano,
nel pragmatismo anglosassone e
nel suo sistema economico, il
produttore con il prodotto. Una
lezione ripresa poi da Jeff Koons
che ne ha celebrato la perennit
con la sua discendenza.
Palcoscenico per antonomasia della pop-art New York, gi
pronta allinizio degli anni Sessanta a trasformare la societ di
massa in societ dello spettacolo. Qui le immagini accompagnano il viaggio diurno e notturno delluomo, irregimentato nellingranaggio produttivo di una
macchina che funziona senza sosta, secondo ruoli gi assegnati
che lo rendono partecipe e soggetto passivo del grande spettacolo della merce. Le immagini
della citt vengono accettate nel
loro improvviso narrativo come
reali. Perci la tecnica del sogno
diventa il tramite necessario per
leggere la citt e le sue imprevedibilit. Daltronde il sogno, la sostanza onirica, permea di s la vita quotidiana della societ americana, attraversata da immagini e
da merci che affollano il suo panorama visivo e tattile.
Da un deposito imperituro di
sogni incalzanti muove lo sguardo lucido di Warhol, per effettuare il prelievo di una singola immagine. Larte diventa il momento di
esibizione splendente ed esemplare del sogno, la pratica alta che
mette sulla scena definitiva del
linguaggio lo stile basso delle immagini prodotte dai mezzi di comunicazione di massa, dalla
pubblicit e dagli altri strumenti
di persuasione occulta ed esplicita dellindustria americana. Laccumulo grammaticale delle immagini leffetto di una mentalit
che non ha il mito della complessit del mondo. Warhol situa le
proprie immagini per associazione elementare, che riflette con cinica disperazione il destino delluomo: lesibizione come esibizionismo, come ineluttabile cancellazione della profondit e riduzione a uno splendente superficialismo. Lo spegnimento della
profondit psicologica segna il
punto di massima socialit nellopera di Warhol. In una realt
tecnologica che tende alla moltiplicazione e a moltiplicarsi, lunica maniera di affermare tale identit raddoppiare se stessi. Tale
procedimento passa inevitabilmente attraverso lo specchio, lesibizionismo, il narcisismo e definisce luomo come semplice
voyeur della propria solitudine e
del mondo.
AUTORITRATTO
Autoritratto (1967) fotografia
BASQUIAT
Jean-Michel Basquiat (1982) acrilici e serigrafia su tela
DRACULA
The kiss
(Bela
Lugosi)
(1964)
monotipo
su carta
MAO
TRAVESTIMENTI
RIPRODUZIONE RISERVATA
Repubblica Nazionale
39
IL LIBRO
Lettere damore ad Anna Bolena la prima raccolta
in un unico volume delle diciassette lettere damore
inviate da Enrico VIII ad Anna Bolena tra il 1527
e il 1528, quando lei era una damigella donore
della regina Caterina, prima moglie
dalla quale il sovrano aveva gi chiesto il divorzio
alla Chiesa di Roma. La Bolena sar la seconda
delle sue sei consorti e verr giustiziata nel 1536
Il libro, che include i saggi di Nadia Fusini
e Iolanda Plescia (che ha curato anche la traduzione),
sar in libreria da domani, 14 ottobre,
per Nutrimenti (126 pagine, 12 euro)
LE IMMAGINI
A sinistra
un ritratto
di Enrico VIII,
opera
di Hans Holbein,
autore anche
dei due
progetti
per pendente,
qui accanto,
conservati
al British
Museum;
sotto,
Anna Bolena
dipinta
da un anonimo
e due
delle lettere
di Enrico VIII
custodite
nellArchivio
Vaticano
Repubblica Nazionale
LA DOMENICA
40
Spettacoli
Sopra le righe
CECILIA BARTOLI
HLNE GRIMAUD
GUSTAVO DUDAMEL
VANESSA MAE
Mezzosoprano:
47 anni, offre un look
scandaloso
al servizio di progetti
molto raffinati
Francese, 46 anni,
ha inciso 17 dischi
ed fra le star
pi popolari
della classica
Venezuelano,
32 anni,
il pi noto
diffusore
del metodo Abreu
Inglese, 34 anni,
violinista,
nota per terribili
produzioni
techno-classiche
VITTORIO GRIGOLO
RICCARDO CHAILLY
JUYA WANG
LANG LANG
Tenore, 36 anni,
segni particolari:
bellissimo
Spazia da Mozart
ai musical
Direttore
di lungo corso,
60 anni, collabora
con Bollani ed entra
nelle hit parade
26 anni,
bravissima e sexy,
siede al piano
in miniabito
e tacchi vertiginosi
Pianista, 32 anni,
amato come
una rockstar, suona
interpretando
anche con il corpo
GIUSEPPE VIDETTI
BOCHUM
comune, artisti liberi con altro credo che lottano per far cambiare direzione alla musica, ci spiega. Da noi si crea senza orario,
magari al lume di candela e con un bicchiere di vino. Il mondo (della musica) non
quello che sognava al conservatorio. Ci sono due opzioni: allontanarsi dalluniverso
che gira intorno alla musica e che mi disgusta; crearsi una nicchia in cui alimentare il
sacro fuoco. Troppa musica nellaria, non
siamo pi in grado di apprezzarla. Provi a
immaginare il mondo in mano a un dittatore che la proibisca per cinque anni; cosa succederebbe? Tutti, di notte, di nascosto, ad
ascoltare in cuffia le radio pirata. La musica
risorgerebbe dal silenzio, carica di forza e di
potere.
Currentzis un radicale, si paragona a
Bakunin e Kropotkin, i grandi anarchici.
Non sogna la Scala, il Covent Garden o il Met.
Pi esattamente, li raderebbe al suolo. Chi
ama la musica pu solo aspirare a distruggere il sistema che la controlla per ripartire da
un piccolo, fedele pubblico. Le grandi istituzioni sono destinate a morire. Anche nel
rock e nel jazz le cose migliori stanno arrivando dal mercato indie, il mainstream
agonizzante, Mtv defunta, i supermarket dei
suoni allo sbando. Chi ama la musica ascolta i Sigur Rs, non Lady Gaga. Oggi si dice
troppo spesso: dobbiamo riportare i giovani a teatro. Ma anche questo va fatto nel modo giusto; non basta affidarsi alla superstar
del momento (i cantanti dopera belli, fotogenici e palestrati). Noi parliamo ai giovani
che hanno unopinione sul mondo, che reagiscono al sistema, quelli che poi a teatro ci
andranno per tutta la vita.
Da ragazzo, in Grecia, sognava di diventare un compositore. Come Mahler, il suo idolo, che scriveva musica solo destate. Gi
allepoca era la poesia lunico metro con cui
IN CONCERTO
Teodor Currentzis:
alla Triennale della Ruhr
cinquemila giovani fan
in delirio lo hanno applaudito
In alto una galleria
di musicisti che nei modi
pi diversi tentano
di rilanciare la musica classica
Repubblica Nazionale
41
Leresia
sul podio
LEONETTA BENTIVOGLIO
untormentone melodioso e un sinfonico assillo:
le industrie discografiche, le istituzioni concertistiche, i teatri dopera, gli artisti stessi, insomma
tutto il mondo musicale classico sinterroga sul
modo pi efficace per diffondersi, riempire le
sale, evadere dalllite dei musicofili e popolarizzarsi. Dopo il boom discografico dellepoca di Herbert von Karajan, sfrenato
promotore della propria immagine e
abile nel cogliere per primo le potenzialit delle nuove tecnologie, la flessione
commerciale della classica stata progressiva e inesorabile. Come reagire? Mescolando i generi, percorrendo crinali borderline, puntando sul glamour e lo charme degli interpreti. Con effetti a volte prodigiosi e a volte discutibili.
La collaborazione con Stefano Bollani di un direttore dorchestra del calibro di Riccardo Chailly ha generato frutti preziosi non solo sul versante delle vendite.
Sarebbe assurdo porla sullo stesso piano dei vizi patinati e pseudo-sexy della violinista (nata a Singapore e
cresciuta a Londra) Vanessa Mae, raccoglitrice di consensi grazie ad atteggiamenti scollacciati e a una terrificante produzione techno-classica, cio ad arrangiamenti di brani storici in chiave moderna. Muovendosi
a un livello pi stimolante, seppure criticato dai puristi, il pianista cinese Lang Lang crea di continuo opportunit di comunicazione trasversale. Realizza
soundtrack per videogiochi, inserisce stranianti cloni
tecnologici di se stesso e di compositori alti (Chopin),
inventa il format sensazionale del Concerto per 100
pianisti che riunisce nei teatri, con clamore planetario, giovani studenti di pianoforte.
A volte il look scandaloso funzionale alla visibilit
di progetti musicalmente raffinatissimi. Unesperta di
questa tendenza la cantante-star Cecilia Bartoli, che
nelle copertine dei suoi dischi, dedicati ad antichi repertori inediti e meravigliosi, pu mostrarsi con travestimenti scioccanti quali il corpo nudo di una statua
marmorea (Sacrificium) o il volto di un prete calvo e
horror (Mission). E il geniale violoncellista Yo-Yo Ma,
consulente della Chicago Symphony, non teme di assumere, nel ruolo di composer in residence della prestigiosa orchestra, il dj adorato dai giovani Mason Bates (che anche un bravo compositore serio). Sono
tanto pi ruffiane le operazioni del violinista inglese Nigel Kennedy, il quale con la sua furia
punk fece vendere alle Quattro Stagioni di Vivaldi due milioni di dischi. Oggi risollevano i destini del mercato personaggi dirompenti come
lorganista statunitense Cameron Carpenter, che
ha impresso al suo strumento una fisionomia pi
spettacolare che liturgica (vedi il fortunato Revolutionary, comprensivo di titoli di Bach e Liszt), e il virtuoso tedesco-americano David Garrett, che col suo violino scatenato, in certi pezzi rubati al rock, arriva a sostituire la chitarra di Kurt Cobain e la voce di Michael
Jackson. Tutto concesso, senza esclusione di colpi.
DAVID GARRETT
SORELLE LABQUE
NIGEL KENNEDY
Tedesco, 32 anni,
col suo violino
ha sostituito
le chitarre di Brian
May o Kurt Cobain
Sessantenni,
il duo pianistico
di Katia e Marielle
ha dissacrato
la musica classica
Violinista inglese
classe 1956,
ha in repertorio
anche il jazz
e la musica klezmer
YO-YO MA
Americano
di origini cinesi,
58 anni, tra i primi
veri divulgatori
della classica
RIPRODUZIONE RISERVATA
TEODOR CURRENTZIS
Luomo
che voleva salvare
la
Musica
classica
misurava larte.
Era stregato dai
surrealisti, Artaud
in testa, e divorava i
versi di Georg Trakl,
Baudelaire, Lautramont e Mallarm. Musicalmente, i miei punti di
riferimento non sono i dinosauri von Karajan o
Bernstein ma Gieseking,
Cortot, Glenn Gould, Harnoncourt. E quando ipotizza collaborazioni con altri artisti, ha parole solo per estremisti della sua specie: Peter
Sellars, Bob Wilson, Lars von Trier e Romeo Castellucci. A Perm abbiamo fatto a
pezzi la routine che uccide larte. Vogliamo
colpire al cuore un sistema che programma
le opere e scrittura gli artisti con cinque anni
di anticipo. Non era cos ai tempi di Caruso.
Altro che realismo nella lirica, Currentzis vagheggia un teatro rituale che preservi lopera come i Vangeli, la parola sacra cantata, per esaltare il mistero del libretto e conservare intatta la leggenda. Non sono solo
chiacchiere. La crisi dilaga, gli enti lirici chiudono, la ripresa passa anche per artisti come
lui. I manager di Sony Classical sono andati
a scovarlo a Perm, gli hanno dato carta bianca e offerto un contratto a lungo termine.
Non accetter compromessi, voglio il tempo e gli strumenti necessari, niente glamour
intorno a me, nessuna pressione. E loro hanno risposto: per questo che siamo venuti.
Ho gi inciso alcune composizioni di Jean-
Repubblica Nazionale
LA DOMENICA
42
Next
Nuovi mondi
La stampante
all in one
MASSIMO
MORETTI
Fondatore
progetto
Wasp
RICCARDO LUNA
ggi non avete pi bisogno del permesso di nessuno per inventare delle cose meravigliose. La celebre frase con cui
Massimo Banzi, il creatore di Arduino, chiuse il TED Global
del 2012, non mai stata tanto vera e concreta come nei giorni della prima Maker Faire di Roma nello scorso week end, di
cui chi scrive stato il co-curatore. stata una festa di creativit, un rito pagano in cui decine di migliaia di persone si sono riappropriate del futuro. Della possibilit di crearsene uno migliore. Con le proprie mani, perch questo fanno i makers: making stuff, si fanno le cose che immaginano. Magari con una stampante
3D. O una tagliatrice laser a controllo numerico. O una scheda Arduino, appunto, che
grazie a una elettronica facile, a prova di bambino, consente di dare unanima agli oggetti. E cos quando la fiera ha chiuso i battenti, quasi tutti invece di andare a casa sono rimasti sul piazzale antistante il Palazzo dei Congressi a ballare con il gigantesco robot suonatore di basso elettrico che un artista tedesco aveva portato per loccasione.
In quel momento stato evidente a cosa avevamo assistito per quattro giorni: alla
Woodstock dellinnovazione. E, forse, anche a una tappa verso un nuovo made in Italy.
Un futuro artigiano come lo chiama il professor Stefano Micelli, docente a Venezia
e uno dei pi attenti osservatori del fenomeno: Gli artigiani digitali e gli inventori faida-te stanno dando prova di vitalit e creativit. Ora dobbiamo trasferire quellentusiasmo al resto delleconomia per farla ripartire. Operazione non facile, perch si tratta di contaminare vecchi artigiani e piccole imprese in crisi, ma intanto dal basso, dal
mondo dei makers, si avverte una spinta incredibile. Una voglia di fare che sembra voler smentire le statistiche su un paese deluso, disilluso e rassegnato. I makers fanno
soprattutto per la gioia di fare spiega il professor David Gauntlett, autore de La Societ
dei Makers appena uscito in Italia.
La gioia quindi una delle chiavi per capire questo mondo. E riguarda naturalmente i bambini, i veri protagonisti delle Maker Faire, chiamati a costruirsi i giocattoli invece di chiedere ai genitori di comprarne uno nuovo (grazie al crollo dei costi
delle stampanti 3D, me lo stampi, pap? una delle frasi destinata a prendere il posto del classico me lo compri?). Ma riguarda anche gli adulti che nellatto del fa-
La guida tattile
per ipovedenti
SERENA
RUFFATO
Ideatrice
Inventarsele tutte
perch la fantasia
vada al potere
230
Le invenzioni
presentate ed esposte
durante
la quattro giorni
romana
di Maker Faire
La lampada
ad acqua
THOMAS
BORRELLI
Ideatori
Spock
ha bisogno
di poco per funzionare:
acqua (distillata) e luce
Combinando luso
di tre celle combustibili
a tre pannelli solari,
agganciati
alla struttura,
avremo una lampada
completamente
eco-friendly
Il carrello
intelligente
MARCO
GIACOMELLI
DAMIANO
BERTATO
Ideatori
RIPRODUZIONE RISERVATA
Repubblica Nazionale
43
Il vaso
mobile
MAKEINBO
Associazione
di makers
bolognesi
Le maschere 2.0
ALESSANDRO
ZOMPARELLI
FILIPPO
NASSETTI
Soci della Do
the mutation
La cyclette
smart
DUILIO
PERONI
Coordinatore
del progetto
La musica
da disegnare
GILDA
NEGRINI
RICCARDO
VENDRAMIN
na
m
EL
is
LO
ideatori
Gli eco-mobili
Le protesi
stampate
MAURIZIO
COSTABEBER
General
manager
di DWS
AMLETO
PICERNO
SERASO
Promotore
Mediterranean
FabLab
Repubblica Nazionale
LA DOMENICA
44
I sapori
Gin
Trasformisti
con
Il miglior amico
del cocktail party
za, diventando rapidamente il liquore ufficiale della Royal Navy, tanto che
gli ufficiali di stanza in India lo adottarono per battezzare lacqua tonica,
anti-malarico per eccellenza grazie al chinino. In patria, la diffusione del gin
si tradusse in un vistoso incremento dellalcolismo: ma lintroduzione dei
Gin Acts per arginarne la diffusione non riusc a fermarne la dirompente
popolarit. Nel tempo, Olanda e Inghilterra hanno sviluppato due linee
produttive differenti: maturazione in terracotta e gusto morbido per il nipotino del jenever, palato asciutto e toni freschi per il britannico dry gin, con
leccezione dellOld Tom, addolcito da un quid zuccherino.
Levoluzione tumultuosa degli ultimi anni che ha coinvolto marchi
storici come Bombay Sapphire (pepe nero e lemongrass per il nuovissimo
East), o Beefeater, con la Burroughs Reserve affinata in botti di quercia
ha sdoganato il gin dal ruolo di fratello minore della vodka. Profumati con
cardamomo o frutti rossi, liquirizia o agrumi, rosa o anice stellato, i gin hanno conquistato lalta ristorazione, a partire dal Gin Tonic, aromatico ma rispettoso dei piatti, ideale per pulire le papille gustative. In pi, lo status di
long drink grazie a ghiaccio e acqua tonica, a sua volta ormai frammentata in decine di etichette, con intensit differenti apprezzato sia in chiave salutistica che nel conteggio calorico. Se la botanica alcolica vi attrae,
partite in escursione verso le colline di San Sepolcro, Arezzo, dove i frati del
monastero di Vallombrosa elaborano il gin dalle bacche pi profumate del
mondo (il ginepro della macchia mediterranea ambitissimo dai migliori
produttori internazionali). Assaggiato il loro gin, benedetto e buonissimo,
potrete meditare sulla bellezza della campagna in autunno.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Raymond Chandler
Un vero Gimlet met gin
e met succo di lime Roses e niente altro
da IL LUNGO ADDIO (1953)
Anthony Burgess
Ha un sapore molto liscio, induce una specie
di euforia metafisica e di rado lascia sbronzi
da THE REAL LIFE OF ANTHONY BURGESS (2005)
Humphrey Bogart
Di tutti i Gin Joints di tutte le citt
di tutto il mondo, lei finita nel mio
da CASABLANCA (1942)
Gli indirizzi
TORINO
SMILE TREE
Piazza della Consolata 9/C
Tel. 331-1848136
ALBA (CN)
SODA
COCKTAIL BAR
Corso Italia 6
Tel. 346-5938838
MILANO
REBELOT
Ripa di Porta Ticinese 55
Tel. 02-84194720
VENEZIA
ORIENTAL BAR
(HOTEL METROPOLE)
Riva degli Schiavoni 4149
Tel. 041-5205044
LAQUILA
LA DOLCE VITA
Viale Corrado IV
Tel. 329-1605001
ROMA
THE GIN CORNER
(HOTEL ADRIANO)
Via di Pallacorda 2
Tel. 06-68802451
Repubblica Nazionale
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Gin Tonic
Martini
Negroni
White Lady
Tumbler grande
pieno a met di ghiaccio,
tre parti di gin e sette
di acqua tonica, versata
sulla spirale verticale
del cucchiaio da cocktail
Gin Fizz
Spopola negli anni 70
il drink a base di gin,
limone e sciroppo
di zucchero, shakerato
con ghiaccio, servito
con soda nel tumbler
A tavola
Il signore
in giallo
Farfalle
PIERO COLAPRICO
Etichette
&drink
Alcune etichette storiche
delle migliori marche di gin
Nelle foto: un Gimlet
(in basso, a sinistra)
il cocktail preferito
dal detective Marlowe,
e vari tipi di cocktail Martini,
il drink di James Bond
RIPRODUZIONE RISERVATA
Salmone affumicato,
panna e gin al posto
della vodka, per profumare
la nota alcolica del piatto
simbolo della nouvelle
cuisine allitaliana
Scaloppine
Nota fresca, secca
e speziata per le fettine
infarinate, spadellate,
sfumate con il gin,
in alternativa ai classici
limone o vino bianco
Coniglio
Rinforzo della nota
aromatica per il principe
delle carni bianche,
arrostito in pentola
o nella teglia del forno
con bacche di ginepro
Fragole
Sentori balsamici
per i frutti di bosco
battezzati con gin
e poco zucchero
Golosa la macerazione
della frutta secca
Gelato
Contrasto di note
balsamiche tra miele e gin
nel mantecato di crema,
servito con foglioline
di menta o timo, abbinato
con sorbetto alla lavanda
LA RICETTA
Luci dautunno
NAPOLI
PIANO B
Vico Pallonetto
Santa Chiara 15
Tel. 081-5442798
LECCE
300MILA LOUNGE
via Centoquarantesimo
Reggimento Fanteria 11
Tel. 0832-279990
CATANIA
SALOTTO 69
Via Gornalunga 17
Tel. 366-5481631
Nello shaker
mettere la pera
fatta a pezzi e lavorarla
con un muddler,
il pestello del barman
Aggiungere quindi, a uno a uno,
tutti gli altri ingredienti (uva, acqua, limone
e miele)e solo alla fine il ghiaccio
Shakerare e colare in una coppetta fredda
Guarnire il tutto, infine, con un rametto
di rosmarino e servire con accanto
alcune sottili fettine di pera caramellata
Ingredienti
gin
2 pezzi di pera
3 chicchi duva
1 cl di succo di pera
1 cl dacqua
1.5 cl di succo di limone
1 cucchiaino di miele
1 rametto di rosmarino
Repubblica Nazionale
LA DOMENICA
46
Lincontro
Brave (ex) ragazze
Meg Ryan
e adesso interpreta a Broadway ladattamento teatrale. Forse stata decisiva, al provino, la mia risposta sullamicizia uomo-donna, perno del film:
s, ho detto, ci pu essere semplice
amicizia. Ho molti amici maschi e il
sesso fuori questione. Oggi risponderebbe ancora cos? Certo. Lei no?.
Difficile sostenere il suo sguardo, e
non come potrebbero sostenere i
maligni per via dei troppi ritocchi di
chirurgia estetica. La Ryan rimane
limpertinente scolaretta proiettata
nei nostri sogni dal grande schermo.
Oggi zietta di se stessa, conserva intatta la verve da nipote con quegli incantevoli occhi velati dazzurro e limmutato sorriso di ciliegia, sempre sospeso tra il sognante e la presa in giro. Zatteroni e tubino neri su cui sfiammano
capelli da ex adolescente. La scorsa
estate al Taormina Film Fest lavevamo vista divertirsi davanti alle clip birichine montate dal direttore Mario
FOTO GETTY
PARIGI
che Tom Hanks. Aveva saputo farci diventare un tandem perfetto con soli
due film, Sleepless in Seattle e C post@ per te. Con lei cominciata una
nuova era per la commedia sofisticata, vanto del cinema americano di
quegli anni. Ne conosceva i due
princpi base: lintelligenza dei dialoghi, dai ritmi magicamente calibrati
come partiture musicali, e la miracolosa alchimia dei partner, che ha evidentemente funzionato tra me e Crystal e, di nuovo, con Hanks, anche se
resta inspiegabile lempatia tra attori,
dalle affinit mai naturali ma sempre
apparenti.
Meg Ryan stata diretta di tanto in
tanto anche da registe: oltre alla Ephron, Diane Keaton e, dieci anni fa, Jane Campion, nel thriller erotico In the
Cut. Avverte sostanziali differenze rispetto alle regie maschili? Assolutamente. Il film della Campion rappresenta un cambiamento radicale nella
mia carriera: sul set ci capivamo subito, si pu dire che siamo state entrambe autrici del film. Con i registi non
m mai capitato. Per un uomo non sei
mai il soggetto di un film ma loggetto.
Una donna, invece, vede quel che vedi tu, sente quel che senti tu, sempre
interessata a quello che provi. Per capirci: la scena nel film della Campion
(quella in cui lei nuda e fa sesso con
lispettore Malloy/Mark Ruffalo, ndr)
lho vissuta come lesatto contrario di
quella del finto orgasmo al Katz Delicatessen.
RIPRODUZIONE RISERVATA
MARIO SERENELLINI
Repubblica Nazionale