Sei sulla pagina 1di 11

1

Mazzarr, rifiuti e discariche-caos:


la Contrafatto non vuole lemergenza
Il neo assessore non gradisce lipotesi gi ventilata da Crocetta di commissariare gli interventi di salvaguardia
ambientale. E ha dalla sua parte il leader dei renziani siciliani, Davide Faraone. Il prefetto di Messina, intanto, stato
delegato ad esercitare i poteri di accesso per vigilare su eventuali infiltrazioni mafiose
di Paolo Patania
20 dicembre 2014

Avranno parlato anche della discarica di Mazzarr SantAndrea? Nel comunicato ufficiale
diramato dalla giunta regionale di Rosario Crocetta, che ieri pomeriggio si riunita in seduta
straordinaria a Barcellona Pozzo di Gotto, la questione rifiuti viene sfiorata, ma non c alcun
accenno preciso alla discarica chiusa che, nel Messinese, oggetto di aspre polemiche tra alcuni
amministratori comunali. Nel comunicato si parla di un patto di intenti siglato tra la Regione
siciliana e il comune di Barcellona Pozzo di Gotto. Il Patto fa riferimento a vari aspetti: Il
rilancio della Zona franca urbana, lattivit di prevenzione e di risanamento contro il dissesto
idrogeologico, il sistema sanitario, incluso quello socio-assistenziale, il sistema scolastico, quello
infrastrutturale (di riqualificazione delle periferie urbane, anche per il contrasto alla criminalit
organizzata, nonch interventi di recupero del centro storico) e di rilancio delle attivit
produttive nel quadro delle vocazioni naturali del territorio (turismo, agricoltura, artigianato).
Quindi il breve passaggio sui rifiuti: Questione rilevante che dovr essere
affrontata superando lemergenza, inserendo elementi di nuova programmazione. Il
riferimento al superamento dellemergenza potrebbe essere un passaggio importante. Il
presidente Crocetta, noto, ha chiesto al governo Renzi di essere nominato commissario per
lemergenza rifiuti in Sicilia. Ma il nuovo assessore ai Rifiuti, Vania Contrafatto che avrebbe
gi iniziato a tirare fuori gli artigli avrebbe bloccato il governatore, spalleggiata, peraltro, dal
leader dei renziani siciliani, Davide Faraone.
Il segnale politico importante: la questione dei rifiuti verr gestita dallassessore Contrafatto
e non dal presidente Crocetta e dal suo cerchio magico. E, con molta probabilit, senza
bisogno di ricorrere al commissariamento. Sotto questo profilo, le due parole pronunciate da
Crocetta superando lemergenza potrebbero stare a significare la vittoria su tutta la linea
dellassessore Contrafatto.
Intanto con decreto del ministro dellInterno, sottoscritto gioved, il prefetto di Messina
stato delegato ad esercitare i poteri di accesso nel Comune di Mazzarr SantAndrea per
accertare eventuali tentativi di infiltrazione o di condizionamento di tipo mafioso allinterno
dellapparato politico e amministrativo dellEnte. Il rappresentante del governo ha
immediatamente nominato la Commissione dindagine, composta dal dirigente dellArea II
della Prefettura, Carmelo Musolino, dal dirigente del Commissariato di Polizia di Barcellona
Pozzo di Gotto, Mario Ceraolo, dal comandante del reparto operativo del Comando provinciale
dei carabinieri di Messina, tenente colonnello Nicola Roberto Lerario, e dal comandante del Gico
del nucleo Polizia tributaria della Guardia di finanza, tenente colonnello Jonathan Pace.
Sullesito dellattivit ispettiva scritto dovr essere fatta una relazione al prefetto entro
tre mesi.
Di fatto, il comune di Mazzarr SantAndrea dove ha sede la megadiscarica chiusa finito
sotto il controllo del governo nazionale. Il resto del comunicato della giunta regionale affronta
altre questioni. In merito alla iniziativa sullaeroporto del Mela si legge sempre nel
comunicato si aprir un tavolo di confronto. Su tutte le questioni viene costituito un tavolo
congiunto tra governo regionale (interassessoriale) e Comune. Molto soddisfatta per
lattenzione ricevuta da parte della Regione, il sindaco di Barcellona, Maria Teresa Collica. Il
presidente Crocetta ha dichiarato di apprezzare molto lazione di profondo
cambiamento che lattuale amministrazione barcellonese sta attuando.
2

http://www.loraquotidiano.it/2014/12/20/mazzarra-rifiuti-e-discariche-caos-la-contrafatto-non-vuolelemergenza_18080/

Legislatura 17 - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 307 del 09/09/2014

CAMPANELLA, BOCCHINO, ORELLANA - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e


del mare e dell'interno - Premesso che, a quanto risulta agli interroganti:
l'Autorit garante della concorrenza e del mercato, con provvedimento n. 25057 del 1 agosto
2014, ha avviato un'indagine conoscitiva sul mercato della gestione dei rifiuti solidi urbani, ai
sensi dell'articolo 12, comma 2, della legge 10 ottobre 1990, n. 287, ed ai sensi dell'art. 17 del
decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1998, n. 217, motivato da una serie di
importanti ed allarmanti considerazioni;
nel provvedimento si legge che: Al riguardo, l'analisi preliminare degli assetti istituzionali e di
mercato nel settore sembra suggerire la presenza di diverse criticit concorrenziali.
Innanzitutto, si osserva l'esistenza di un ricorso significativo all'affidamento diretto anche in
assenza dei requisiti in-house e una durata degli affidamenti nella maggior parte dei casi
superiore a quella che sembra necessaria per recuperare gli investimenti, tali da scoraggiare lo
sviluppo della concorrenza tra operatori e favorire il consolidamento delle posizioni di mercato
dei gestori incumbent;
tra societ partecipate in liquidazione, indagini penali, arresti per legami con la mafia e continue
emergenze, in Sicilia il problema dello smaltimento dei rifiuti e della gestione delle discariche
oggi una vera e propria piaga sociale da cui i rappresentanti istituzionali regionali non riescono
ad uscire;
in un articolo di "la Repubblica" nell'edizione di Palermo del 23 luglio 2014 dal titolo: "Il
business dei rifiuti in mano ai privati, ecco i big e i loro sponsor", si evidenzia come La Sicilia
in mano ai padroni dei rifiuti e rischia di ritrovarsi in un'emergenza sanitaria senza precedenti se
chiuderanno soltanto alcuni dei siti amministrati dagli imprenditori finiti agli arresti. Una
situazione paradossale, frutto di scelte politiche e di un monopolio difeso con le unghie e con i
denti dai proprietari dei principali impianti dell'Isola, spesso con l'aiuto dello sponsor politico
giusto. A pagare, i cittadini di una regione che non ha praticamente livelli di differenziata
accettabili, meno del 10 per cento, e si trova oggi con appena cinque grandi discariche in
funzione e autocompattatori che viaggiano da una parte all'altra dell'Isola;
dallo stesso articolo si apprende che il 18 luglio 2014 veniva tratto in arresto l'imprenditore
Domenico Proto, titolare della discarica "Oikos" di Motta Sant'Anastasia (Catania), durante
l'operazione "Terra mia" condotta dalla Polizia di Palermo nell'ambito dell'inchiesta sullo
smaltimento dei rifiuti;
alla discarica Oikos, gestita dalla famiglia di Domenico Proto che, come scrivono i pubblici
ministeri nell'ordinanza di arresto, ottiene dal Governo Lombardo autorizzazioni ad ampliamenti
nelle discariche di Motta Sant'Anastasia per 2,5 milioni di metri cubi, andava una grossa fetta
dei volumi di abbancamento di rifiuti prodotti in Sicilia;
secondo quanto sostenuto dal dottor Aurelio Angelini, consulente nominato dall'ex assessore
regionale Marino, la gestione delle discariche dell'isola ai privati il frutto di una scelta precisa
del Governo Lombardo, che negli stessi anni negava ai Comuni l'apertura di piccole discariche
lasciando il monopolio ai privati;
a Siculiana (Agrigento) presente una tra le pi grandi discariche della Sicilia di propriet di
Giuseppe Catanzaro, numero due di Confindustria Sicilia, l'associazione che dal 2009 esprime un
3

assessore, sia nel Governo Lombardo con Marco Venturi, sia in quello Crocetta con Linda
Vancheri come assessori per le attivit produttive;

la discarica da diversi anni svolge un'azione di mutuo soccorso in occasione di crisi ambientali
con funzioni di impianto connesso e correlato ad una funzione su scala regionale ed oggi
adibita come discarica di riferimento a plurimi ambiti territoriali ottimali dell'isola;
considerato che:
con decreto della Regione Siciliana n. 1362 del 23 dicembre 2009 veniva rilasciata
autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla ditta Catanzaro costruzioni s.r.l. per la
realizzazione di una vasca di discarica denominata "V4" in contrada Materano di Siculiana,
ricadente nel territorio dell'ambito territoriale ottimale Agrigento 2 (ATO AG2), con una capacit
di abbancamento pari a 2.937.379 metri cubi, in difformit a quanto stabilito dall'art. 199,
comma 3, lettera a), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, che stabilisce l'obbligo di
assicurare la gestione dei rifiuti urbani non pericolosi all'interno degli ambiti territoriali ottimali;
l'AIA per la vasca V4 veniva rilasciata nonostante il Comune di Montallegro (Agrigento) avesse
espresso parere contrario a causa del sovradimensionamento della discarica e dei conseguenti
effetti ambientali e sanitari, per le conseguenze economiche per il proprio territorio e per
l'impatto veicolare;
inoltre, tale autorizzazione veniva rilasciata sebbene fosse ancora operativa la vasca di discarica
V3, anch'essa gestita nello stesso sito dalla Catanzaro costruzioni, che nella relazione
progettuale dichiarava una capacit residua della vasca di discarica V3 di 560.000 metri cubi,
corrispondente grossomodo al fabbisogno dell'ATO AG2, non tenendo conto dell'ulteriore
riduzione che si sarebbe ottenuto con il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata e
le relative operazioni di trattamento e vagliatura;
la stessa autorizzazione era rilasciata senza esaminare l'opzione "zero", in base a quanto
previsto dall'art. 14-bis, comma 3, legge 7 agosto 1990, n. 241, che prevede "la necessaria
ponderazione delle principali alternative ai fini della valutazione di impatto ambientale", che
costituisce parte integrante della procedura di VIA, e che esamina le principali alternative,
compresa l'alternativa "zero", soprattutto in presenza delle volumetrie disponibili nella vasca di
discarica V3;
in pi, essa era stata concessa in assenza di uno studio di impatto ambientale sull'effetto
cumulo degli inquinanti provenienti dalle varie sorgenti di impatto, in considerazione del fatto
che la vasca V4 stata realizzata accanto alle discariche VE - V1 - V2 - V3 utilizzate e/o
utilizzabili per complessivi 1.874.000 metri cubi;
ancora, era stata concessa al di fuori delle previsioni del piano regionale, visto che l'art. 9,
comma 1, lettera e), del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 stabilisce la necessit di una
specifica previsione del piano regionale per la realizzazione di nuove discariche: lo stesso art. 9
stabilisce che l'autorizzazione all'esercizio della discarica pu essere rilasciata solo dopo
l'accettazione da parte della Regione delle garanzie finanziarie, e tale obbligo non stato
indicato nel decreto autorizzativo e neppure posto quale subordinata per validare l'idoneit del
soggetto richiedente, in quanto la fideiussione deve precedere la verifica delle garanzie di cui
all'art. 14 dello stesso decreto legislativo, non potendo costituire una mera prescrizione
successiva all'approvazione del progetto, in virt dell'adeguata reputazione finanziaria del
proponente e del fatto che le garanzie sono parte integrante del piano di adeguamento, in
quanto le garanzie hanno la funzione di assicurare che le discariche, nel periodo di gestione
operativa, nella fase di chiusura e durante il periodo di gestione postoperativa, mantengano i
requisiti minimi di sicurezza ambientale previsti dalla legge;
infine, l'autorizzazione veniva rilasciata in assenza della valutazione impiantistica per le
operazioni di pretrattamento, in relazione alle nuove capacit di abbancamento e agli obiettivi
previsti dal decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, di riduzione dei rifiuti urbani
biodegradabili,
4

si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto esposto;
se non intendano avviare, per quanto di loro competenza, un'indagine amministrativa sul
funzionamento degli uffici e sulle procedure seguite per il rilascio delle A.I.A. e delle V.I.A per la

realizzazione della discarica V4 di propriet della Catanzaro S.r.l., verificando se il


sovradimensionamento e le attivit di abbancamento rispettino le norme ed i criteri di
concorrenza tra operatori;
se non ritengano che gli affidamenti diretti alla discarica di Siculiana, da parte di enti locali in
stato di emergenza e al di fuori dell'ATO AG2, siano frutto di una posizione di vantaggio o
privilegio, tale da ostacolare l'affermazione delle discariche concorrenti, o limitare in qualche
modo il servizio di raccolta differenziata ed il funzionamento degli impianti collegati;
se siano a conoscenza dei dati emersi dall'indagine conoscitiva riguardante il settore della
gestione dei rifiuti solidi urbani avviata dall'Autorit garante della concorrenza e del mercato e
le quali azioni nell'ambito delle proprie competenze intendano portare avanti per porre fine a
"monopoli naturali" da parte dei proprietari di discariche presenti su tutto il territorio nazionale,
che di fatto rendono di difficile gestione lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani attraverso il
sistema di raccolta differenziata.
(4-02656)
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00801193&part=doc_dc
-allegatob_ab-sezionetit_icrdrs&parse=no&stampa=si&toc=no

LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI A MESSINA? BISOGNA DARE UN PO' DI GAS

BEFFARDO DESTINO PER I MAZZARROTI: PROPRIO A LORO TOCCA RIMBOCCARSI


LE MANICHE
(21/01/2009) - Le tracce della battaglia per la gestione della discarica di Mazzarr
Sant'Andrea (Messina) sono state cancellate se oggi la politica dello Stretto fa il tifo per
rimetterci piede, nonostante nessuno abbia verificato lo stato del suolo: a chi di dovere delle
istituzioni, avete forse effettuato il carotaggio di Mazzarr? Avete controllato che nessun veleno
- magari proveniente dalla Campania o dalla Calabria - stato nascosto nel sottosuolo, grazie
alle coperture mafiose e paramassoniche? A noi non risulta, ma siamo sempre pronti a darne
notizia, ove tutto fosse a norma. Comunque giusto far presente che qualcosa si sta muovendo
tra le coppole barcellonesi che di fatto controllano ancora la discarica nonostante l'inchiesta
coraggiosa del Ros dei carabinieri. Ma un segno indelebile, che dopo quasi un anno ancora
brucia nell'animo dei boss della New Barcellona Pozzo di Gotto e nel corpo politicamente pi
avvertito della societ pensante del Longano. Gli incidenti istituzionali causati dal controllo dello
smaltimento della spazzatura non ha placato la sete di potere degli ex assassini divenuti oggi
rispettabili uomini d'affari che trattano cose di competenza politico - istituzionale, come se
fossero al mercato, o meglio al centro commerciale di riferimento. Procuratore Guido Lo Forte,
Mazzarr Sant'Andrea davvero stata liberata dalla cappa mafiosa? Perch il sindaco di
Messina, Buzzanca non esce una volta per tutte allo scoperto e spiega alla comunit dove
intende depositare la spazzatura raccolta in citt? E lo stesso dovrebbe chiarirlo il Presidente
della Provincia, Ricevuto. Ma tranne freddi comunicati di circostanza, tutto tace per quieto
vivere. Che cosa dovremo attenderci? Una nuova guerra mafiosa - istituzionale o i boss d'affari
vincenti chiuderanno i conti in maniera amichevole con chi non d'accordo con loro? Questo
l'interrogativo da porsi visto che il dato investigativo emerso inquietante. Non dimentichiamoci
gli interessi della cosca dei mazzarroti nel settore del movimento terra allinterno dellallora
costruenda discarica di Mazzarr SantAndrea nellautunno del 2003. Nellindagine SCIPIONE,
era stato riferito in relazione alle seguenti risultanze:
dal 21/08/2001 al 20/11/2002 stata operativa la discarica di Mazzarr SantAndrea, vecchio
sito.
questo sito dal 21/08/2001 al 10/09/2002 stato gestito dallATI CAVAGLIA-SANGERMANO
mentre dal 10/09/2002 al 20/11/2002 stato gestito dalla TIRRENO AMBIENTE SpA;
dal 20/11/2002 al 31/10/2003 stata operativa la discarica di Tripi la cui gestione stata della
TIRRENO AMBIENTE SpA;
dall01/11/2003 al 10/12/2003 stata operativa la discarica del vecchio sito di Mazzarr
SantAndrea, gestita dalla TIRRENO AMBIENTE SpA;
dal 10.12.2003 ad oggi opera la discarica di Mazzarr SantAndrea nel nuovo sito;
fino al dicembre del 2002 BISOGNANO Carmelo, attraverso la ditta individuale TRUSCELLO
Teresa (dal nome della ex convivente del BISOGNANO) aveva operato allinterno del primo sito
della discarica di Mazzarr SantAndrea. Allepoca il sito in questione era gestito dallimpresa
CAVAGLI - SANGERMANO e il BISOGNANO vi lavorava nel settore del movimento e trasporto
terra con lincarico di coprire i vari strati di rifiuti col interrati;
alla fine del 2002, la societ TIRRENO AMBIENTE SpA, subentrata gi in precedenza alla
CAVAGLI - SANGERMANO, nella gestione della discarica di Mazzarr SantAndrea, aveva
rilevato anche la gestione di quella di Tripi, in precedenza amministrata dalla MESSINA
AMBIENTE SpA. A Tripi la TIRRENO AMBIENTE SpA aveva trovato limpresa di trasporto e
movimento terra riconducibile a ROTELLA Michele, che si occupava di coprire i vari strati di
rifiuti col interrati;
8

la TIRRENO AMBIENTE SpA era rimasta talmente ben impressionata dalla seriet professionale
del ROTELLA, al punto che al principio del 2003, aveva stipulato con questultimo un contratto
per la realizzazione dei lavori di trasporto ed interramento dei vari strati di rifiuti, anche nella
discarica di Mazzarr SantAndrea;
in tale senso al principio del 2003 la TIRRENO AMBIENTE SpA aveva stipulato ordini di lavoro
con il ROTELLA, il quale di fatto andava a sostituire limpresa TRUSCELLO del BISOGNANO
Carmelo nellindotto costituito nella fornitura di terra;
nello stesso periodo, sempre al principio del 2003, su segnalazione dei vertici piemontesi della
TIRRENO AMBIENTE SpA, questultima societ aveva assunto il marchigiano MARTI Enzo, quale
responsabile della discarica;
nellagosto-settembre 2003 il territorio di Mazzarr SantAndrea e Tripi era stato teatro di una
serie di gravi danneggiamenti che avevano colpito precisamente:
i mezzi dellimprenditore, pregiudicato MUNAFO Aldo Nicola, dati alle fiamme il
16/agosto/2003;
un mezzo della TIRRENO AMBIENTE SpA custodito presso il sito della discarica di Tripi dato
alle fiamme il 22/agosto/2003;
due mezzi dopera di propriet dellimprenditore ROTELLA Michele, rubati e successivamente
ritrovati in provincia di Catania (il 29/agosto/2003);
il fuoristrada Toyota RAV 4 in uso a MARTI Enzo, dato alle fiamme (01/settembre/2003);
il compattatore Caterpillar, gi della CAVAGLI - SANGERMANO srl, ma affidato alla TIRRENO
AMBIENTE SpA., dato alle fiamme il 03/settembre/2003;
poco tempo dopo il verificarsi di questi danneggiamenti i vertici della TIRRENO AMBIENTE SpA
ebbero modo di constatare che il responsabile di discarica MARTI Enzo, aveva preso a
frequentarsi con il pregiudicato di Mazzarr SantAndrea ROTTINO Antonino, che gli stessi
dirigenti sapevano essere lalter ego del BISOGNANO Carmelo;
tale neonata amicizia era culminata con limpegno assunto dal MARTI a far ricoverare Stefano
ROTTINO, fratello di Antonino, in una clinica marchigiana, per farlo disintossicare;
nel mese di ottobre 2003 a circa un mese dai danneggiamenti dellestate, e quindi in
coincidenza con la nuova amicizia sorta tra il MARTI ed il ROTTINO, dalle numerose telefonate
intercettate sullutenza del BISOGNANO, si aveva avuto contezza che questultimo, con limpresa
TRUSCELLO, aveva iniziato a lavorare nella discarica di Mazzarr SantAndrea. Tale circostanza
veniva per smentita, in sede di SI dai vertici della TIRRENO AMBIENTE SpA;
nel 2004, divenuta ormai imbarazzante lamicizia tra il MARTI e ROTTINO Antonino, nonch
asseritamene a causa dellaumento degli impegni di lavoro della TIRRENO AMBIENTE SpA, i
dirigenti societari avevano deciso di affiancare al MARTI, il piemontese Roberto CARENZO, per
svolgere, tra gli altri, limpegno di responsabile di discarica. Erano nati evidentemente dissidi tra
i due, culminati con il danneggiamento, a mezzo incendio, dellauto del CARENZO;
nel 2005, di fronte a tale stato di cose, la TIRRENO AMBIENTE SpA aveva licenziato MARTI
Enzo, il quale era stato definitivamente sostituito da Roberto CARENZO.
9

A seguito dellaggiudicazione della gara di gestione della vecchia discarica comunale, a far data
dal 21.08.2001 al 9.9.2002, lATI CAVAGLI - SAN GERMANO ha affidato alle seguenti imprese i
lavori di movimento terra:
SOTTILE COSTRUZIONI sas di SOTTILE Nicola, opere di movimento terra da effettuare
allinterno della stessa discarica;
Impresa TRUSCELLO Teresa, fornitura del terreno da prelevare allesterno per la copertura dei
rifiuti.
Con il subentro della TIRRENO AMBIENTE allATI CAVAGLI -SAN GERMANO, avvenuto il
10.09.2002, limpresa TRUSCELLO Teresa ha continuato a fornire il terreno utilizzato per la
copertura dei rifiuti, sino ai primi mesi del 2004, operando solo ed esclusivamente nel vecchio
sito di Mazzarr SantAndrea.
Sebbene presso la Societ TIRRENO AMBIENTE non venivano acquisiti ordini di servizio e/o
contratti relativi a rapporti di lavoro intrattenuti nellanno 2002 con limpresa TRUSCELLO
Teresa, i vertici della TIRRENO AMBIENTE, lamministratore delegato INNOCENTI Giuseppino e
il Presidente del Consiglio di Amministrazione GIAMBO Sebastiano, riferivano informalmente
che limpresa TRUSCELLO anche nellanno 2002 aveva lavorato nel vecchio sito di Mazzarr
SantAndrea a seguito di contratto stipulato con la Societ SANGERMANO, fornendo, attraverso
la medesima societ, copia della relativa documentazione.
Particolare interesse investigativo destava lunica fattura fornita, la n. 28 del 02.07.2002 emessa
dallImpresa Costruzioni e Movimento Terra di TRUSCELLO Teresa alla Societ SANGERMANO
Srl con la quale richiedeva il pagamento della somma di 251.160,16, comprensiva dIVA,
relativa alla fornitura di materiale inerte arido (terra).
Per detta richiesta di pagamento avvenivano una serie di comunicazioni tra limpresa
TRUSCELLO e limpresa SANGERMANO. In particolare, limpresa TRUSCELLO Teresa, in data
04.11.2002 e 10.12.2002 sollecitava attraverso comunicazioni scritte il pagamento della fattura
n. 28 in considerazione che il termine di pagamento era scaduto da oltre 60 giorni. A detta
richiesta, in data 27 novembre, replicava la SANGERMANO srl, al tempo rappresentata dal gi
citato INNOCENTI Giuseppino, la quale con comunicazione avente prot. 02SGE0646GI/SF
restituiva allimpresa TRUSCELLO Teresa la fattura in argomento sostenendo che i quantitativi
realmente forniti non corrispondevano a quelli riportati nel computo generale della fattura
stessa, richiedendo pertanto di rimettere nuova fattura per la somma definitiva di 110.000,00
comprensiva dIVA. Il successivo 18.12.2007 limpresa TRUSCELLO emetteva nuova fattura
avente n. 47/02 per limporto richiesto.
La circostanza test esposta consente di comprendere preliminarmente lelevato indotto che
laffare discarica rappresentava per le piccole imprese locali, nonch i preliminari tentativi, con
palese mala fede, posti in essere in questo caso da BISOGNANO Carmelo di lucrare nellambito
di tale indotto.
A questo punto doveroso riferire in ordine a pregresse risultanze investigative dellindagine
OMEGA riferite alla figura dellimprenditore ROTELLA Michele, inteso il Barone, colui il quale
tanta parte aveva ottenuto dalla TIRRENO AMBIENTE SpA nelle forniture di terreno nellindotto
della discarica. Da tali risultanze pregresse, emergevano elementi che inducevano a ritenere lo
stesso ROTELLA inserito nella cordata dimprese riconducibile al noto DI SALVO Salvatore inteso
Sam lamericano. Nellanno 2001, periodo nel quale venivano condotte queste indagini il DI
SALVO e BISOGNANO Carmelo, entrambi elementi di spicco della famiglia mafiosa
barcellonese, erano alleati tra loro e talvolta, nelle intercettazioni realizzate in quel contesto, il
ROTELLA era stato indicato come un imprenditore connesso al BISOGNANO ed in quanto tale,
servente alle turbative dincanti pubblici poste in essere dallalleato di questo. Precisamente a
10

pagg. 309-310 dellinformativa denominata ALETHEIA, vol 1 dellindagine OMEGA viene


spiegato, tra le altre cose, che alcuni imprenditori sostengono lattivit dellassociazione,
consegnando le loro offerte (in materia di appalti, ndr) secondo le indicazioni ricevute
direttamente dal DI SALVO o attraverso i suoi emissari. Questi ultimi si identificano in FORMICA
Salvatore Arturo di Milazzo, ROTELLA Michele, MILONE Antonino, tale PAGANO di Milazzo,
SINDONI Pancrazio di San Filippo del Mela, CALIRI Andrea e ARAGONA Andrea.
Salvatore Arturo di Milazzo, ROTELLA Michele, MILONE Antonino, tale PAGANO di Milazzo,
SINDONI Pancrazio di San Filippo del Mela, CALIRI Andrea e ARAGONA Andrea.
Da tali evidenze risultava chiaro che ROTELLA Michele, inteso il Barone, gi in contatto con
BISOGNANO Carmelo, era in realt connesso al pi potente mentore di questultimo, Salvatore
DI SALVO, e pertanto espressione imprenditoriale della famiglia barcellonese.
Tuttavia, i riscontri investigativi svolti dal Ros avevano incontrato tutta una serie di reticenze da
parte dei vertici e dei dipendenti della TIRRENO AMBIENTE SpA, finalizzate a nascondere
proprio la presenza di BISOGNANO Carmelo nei lavori allinterno della discarica di Mazzarr
SantAndrea, nei tempi successivi, ai gravi episodi delittuosi che avevano avuto luogo nellestate
del 2003.
In tale quadro per, decisamente interessante, sotto il profilo investigativo, era risultata la
figura di MARTI Enzo, il responsabile di discarica che, a quasi due anni dal controverso e
sofferto licenziamento, ancora sinteressava di quanto accadeva nellarea di Mazzarr
SantAndrea e dove evidentemente manteneva solidi rapporti di amicizia.
Beffardo destino per i mazzarroti. Proprio loro, quelli che non hanno mai amato la Barcellona
paramassonica conquistare nuovi territori nelle telecomunicazioni, nell'energia, nella finanza,
proprio a loro tocca rimboccarsi le maniche, infilare le braccia nel motore imballato della
spazzatura di Mazzarr Sant'Andrea e cercare di farla ripartire.
http://www.imgpress.it/stampanotizia.asp?idnotizia=39332
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA ISOLA DELLE FEMMINE
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/08/blog-post_56.html

11

Potrebbero piacerti anche