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Il bambino che vide il suo Angelo Custode

C un paese a due passi dal mare, alto e ben nascosto, visibile e isolato insieme, un paese
stupendo dove vivono uomini normali, vecchi, bambini, donne,ragazzi e ragazze, come
dappertutto, unico e speciale al tempo stesso. E un paese sconosciuto ai pi, anche ai vicini. Il
paese si svolge fra due cime, quello vecchio nella prima, quello nuovo sui fianchi della seconda
e il borgo in mezzo.
Le mura, a mo di castello, racchiudono la chiesa, il forno, il comune, il bar, la farmacia ed un
piccolo ristorante che da gusto al palato e alla vista.
Gianluigi abitava e abita di l, fuori e oltre il borgo, in una casa nuova con qualche
appartamento e tanta aria buona. Occhi belli, spalancati e aperti a tutto. Lo sguardo sembra
perso eppure acuto. Non sa leggere, non sa scrivere, si muove lentamente e non corre dietro
alle ragazzine. Lo prendono in giro e lo trascurano i ragazzini della sua et. Non gareggia, non
si mette in mostra. Parla lento, a scatti, monotono; ma ride, bello. Sembra Lucio Battisti.
Prega. Quanto prega! A scuola? E cresciuto da emigrato, allestero. Di che scuola ha bisogno?
Una vecchia maestra tanto giovane nel cuore, Carolina, se l preso a cuore. Leggere e scrivere
almeno, semmai per fare la firma. Com duro imparare! Che fatica insegnare! Ogni lettera,
ogni parola una lenta conquista. Ma si fa. Piano piano. Ogni giorno. Con costanza. Passa il
tempo, passano le ore, nella saletta della canonica del piccolo paese in cima alla collina. Prima
e dopo una preghiera. Gianluigi vuole cos. Carolina lo segue e lo accontenta.
Sai, Carolina, vorrei tanto vedere il mio Angelo Custode!
Gli angeli non si possono vedere, Gianluigi: sono spiriti Lo corregge compatendolo la buona
Carolina.
Tante lezioni, tanta fatica e pochi risultati. Quel bambino dagli occhi chiari e dolci che
splendono, pieno di ricci nei capelli non andr mai allUniversit e nemmeno alle Medie. Forse
la firma e non di pi.
Il piccolo corridoio conduce alla sagrestia e poi in chiesa. La solita preghiera davanti allaltare,
poi si torna a casa. La lezione finita. La chiesa vuota. Il paese piccolo e tutti lavorano. Il
prete non c: a scuola, nella valle. Ed ecco
Gianluigi, cosa c?
Fermo, con gli occhi spalancati ed un sorriso leggero, Gianluigi sta fissando sopra la porta nella
parete sotto il soffitto.
Carolina, guarda! Il mio Angelo Custode!
Un brivido corre nella schiena a Carolina. Stupisce: c solo il muro bianco di calce. In silenzio
escono dalla casa. Gianluigi non un visionario. Il prete ascolta Carolina e tace. Fu tanto
tempo fa. Gianluigi un giovane uomo adesso e prega sempre e fa pregare, con gli occhi ed i
ricci di allora.
Il prete non pi l. E stato mandato in un altro paese e poi in citt; ma ogni tanto, per strada
o in auto, dagli amici o in Curia gli squilla il telefono: Prego sempre per te. Come stai? Volevo
sentirti. Penso sempre a te. Come va? Come una filastrocca saputa e sempre nuova. E un
prete famoso, fa molta carit; lo cercano tutti, i bambini non si staccano da lui, anche il
Vescovo lo stima, ha molti amici e tanta fede.
Un povero bambino analfabeta, un giovane uomo sconosciuto, un essere inutile per tanti lo
sostiene. Lo cerca, lo saluta e non chiede altro. Ha gli occhi che brillano Gianluigi e ricci ancora
al loro posto. Parla sempre cos, lentamente e non sa fare discussioni, non ha mai imparato a
scrivere, scarabocchia il suo nome. Ha visto il suo Angelo Custode e tanto basta. Prega e
sostiene il mondo. Meglio di Obama e dellONU. Sta portando alla santit un povero prete e
chiss quanti altri.
C un piccolo paese a due passi dal mare

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