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COMUNICATO STAMPA // 04-11-2014

Lobbying: il momento di colmare il


vuoto normativo
Solo 20 su 100 il punteggio dellItalia nellanalisi di Transparency International sul
lobbying nostrano. Servono regole di trasparenza, codici di comportamento e
maggiore accesso alle informazioni per riformare il settore
Milano, 4 novembre 2014 - Trasparenza dellattivit di lobbying, integrit e pari condizioni di accesso ai processi
decisionali in Italia sono ai livelli minimi, come emerge dal report Lobbying e democrazia. La rappresentanza
degli interessi in Italia, che stato presentato oggi alla Camera dei Deputati da Transparency International Italia
nellambito di un progetto europeo portato avanti in 19 paesi.
Che il panorama della regolazione e trasparenza del lobbying in Italia non fosse incoraggiante lo si poteva
immaginare, ma forse non in questi termini afferma Chiara Putaturo, tra gli autori del report. Dallanalisi condotta
da TI-Italia emerge infatti uno scenario sconfortante che classifica il nostro paese tra i peggiori in Europa, con un
punteggio di 20 su 100.
In particolare il livello di accesso dei cittadini alle informazioni sulle attivit di lobbying (trasparenza) raggiunge
uno scarso 11%; la valutazione degli standard e dei codici di comportamento dei lobbisti e dei decisori pubblici
(integrit) arriva al 27%; infine lequit di accesso e partecipazione al processo decisionale (parit nelle
condizioni di accesso) ottiene solo 22 punti su 100.
Non sono infatti bastati i ben oltre 50 progetti di legge presentati dal 1948 ad oggi, tutti caduti nel vuoto, per
regolamentare una delle attivit che maggiormente influisce sui processi democratici e decisionali del Paese.
Questo vuoto normativo ha fatto s che potessero prosperare, accanto ai lobbisti di professione, diversi soggetti
intermedi che rappresentano i propri interessi o gli interessi di terzi in maniera opaca, discrezionale e ad personam,
cio con modalit che poco si addicono ad una democrazia matura.
Transparency International Italia non si limita a constatare lo stato dellarte, ma propone alcune soluzioni per
rendere la professione del lobbista trasparente e responsabile come dovrebbe essere: Il punto di partenza
certamente listituzione di un registro dei lobbisti. afferma Virginio Carnevali, presidente dellassociazione Si
tratta di uno strumento molto semplice, gi presente in diversi Paesi europei e presso le istituzioni comunitarie. Il
controllo degli accessi al Parlamento, la pubblicazione degli incontri tra politici e lobbisti e laccesso
completo alliter legislativo sono altri passaggi chiave che possono permettere un maggior controllo da parte dei
cittadini e della societ civile. Laugurio che questo Governo dia un forte impulso nella direzione di un
lobbying totalmente trasparente.
La trasparenza del processo di lobbying passa anche, o soprattutto, attraverso la trasparenza degli atti, come ci
ricorda ancora Virginio Carnevali: Da tempo ci battiamo perch sia garantito pieno accesso a tutti i documenti
della pubblica amministrazione, compresi quelli riguardanti le attivit di lobbying. Le informazioni raccolte o
detenute dalla pubblica amministrazione, ricordiamolo, appartengono ai cittadini. Per questo vorremmo vedere
presto anche in Italia un Freedom of Information Act: insieme a molte altre realt della societ civile abbiamo
lanciato la campagna Foia4Italy, primo esempio in Italia di scrittura partecipata di una legge.

Per scaricare il report completo: www.transparency.it/lobbying-e-democrazia


Per visionare il video sul lobbying: www.youtube.com/TransparencyItalia

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