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Nico Bolla Libri: 3.6.

Rossi pag 1
3.6. LArchitettura della Citt - di Aldo Rossi
Autore
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Solo due architetti italiani hanno (finora) conseguito quella sorta di Nobel
dellArchitettura che il Premio Pritzker e dei due solo Aldo Rossi, nato a
Milano nel 1931 (il 03 maggio) e morto ivi nel 1997 (il 04 settembre), ha
avuto anche una carriera accademica di una qualche rilevanza.
Anzi, per Rossi linsegnamento universitario viene prima (1963) sia del
primo progetto realizzato di una qualche rilevanza (1967), reso possibile
dalla generosit e dalla lungimiranza di Carlo Aymonino, che di quello della
consacrazione (cimitero a Modena, 1971).
E proprio nel 1971 il suo insegnamento al Politecnico di Milano si
interrompe a causa di un forse affrettato provvedimento dellallora ministro
dellIstruzione (peraltro allepoca ancora Pubblica) che sospese lintero
consiglio della facolt di Architettura, i cui docenti avevano a suo dire
regalato promozioni.
Linsegnante Rossi allora emigr in Svizzera, fino alla positiva soluzione
della vicenda, qualche anno dopo, alla quale non furono estranei alcuni
concomitanti successi della sinistra politica e che consent il suo rientro in
una universit italiana, questa volta a Venezia.
La vicenda del consiglio di facolt del Politecnico Architettura milanese non
dovrebbe essere dimenticata: eppure gi difficile trovarne
documentazione.
Essa si colloc tra il manifestarsi della vasta domanda di emancipazione
che alla fine degli anni Sessanta interess, sullonda di pi globali processi,
anche i giovani e le donne italiani, e la diffusione della violenza terrorista
nella seconda met degli anni Settanta.
La scelta di repressione del ministro (e del governo) di allora, come altri atti
dello stesso segno, ottennero il solo risultato di radicalizzare lo scontro,
allontanando ed in parte impedendo per sempre la soluzione politica delle
(piuttosto fondate) istanze che le masse giovanili e femminili avevano
manifestato.
Fu unoccasione perduta di modernizzazione del Paese e, qualcuno ritiene,
una premessa per successivi processi involutivi.
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Parole chiave dellopera
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La prima edizione del libro del 1966 a Padova.
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La lettura di LArchitettura della citt pu, tra le altre, suggerire le seguenti
parole chiave:
Libro Definitivo,
Citt,
Architettura.
Libro Definitivo
... Nel 1960 circa avevo scritto LArchitettura della Citt, un libro fortunato.
Allora non avevo ancora trentanni e volevo scrivere un libro definitivo: mi
sembrava che tutto, una volta chiarito, fosse definito ....
Laspirazione al libro definitivo comprensibile in un trentenne (che, per di
pi, della Russia amava tutto ...) ed coerente a quel momento storico,
quando la razionalit astratta godeva ancora di un grande prestigio, che
sarebbe peraltro andata perdendo negli anni successivi.
Anticamente il libro definitivo aveva la forma del trattato, che deve essere
documentato ed esauriente.
A cavallo tra lOtto ed il Novecento al trattato subentra il manifesto, che
deve essere breve ed apodittico.
Pi o meno consapevolmente Rossi propone una terza forma di libro
definitivo: LArchitettura della Citt non n un trattato n un manifesto, ma
un diario intimista travestito da saggio scientifico.
Rossi applica la maschera delloggettivit al suo individualismo
sentimentale; e con un simile gesto rende palese una crisi del pensiero che,
come ogni persona dotata, riesce a vedere un poco prima che essa si
manifesti compiutamente.
Comincia a cadere in quegli anni la fiducia positivista nella ragione e
riappaiono forme di soggettivismo che per decenni erano state compresse.
Ma lalternativa ad una razionalit insufficiente non pu essere lassenza di
razionalit, ma semmai una razionalit riformata: o come la si vorr
chiamare, ma in ogni caso qualcosa che dovr essere definito in positivo,
per ci che e non per ci che non .
Laffermazione e la negazione non sono (quasi) mai simmetriche: potranno
anche essere alternative, ma non saranno (quasi) mai intercambiabili.
Lindividualismo sentimentale non pu accontentarsi di s, deve assumere
la maschera delloggettivit per poter dimostrare non tanto che loggettivit
possibile, ma che essa necessaria.
In questo modo per loggettivit perde i caratteri dellunicit e
delluniversalit: non si applica pi al mondo, ma a segmenti di esso; il
prezzo che deve pagare per poter continuare ad esistere, e davvero non
caro.
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Al lettore resta il compito di capire di quali segmenti di mondo ci si sta di
volta in volta occupando: e non cosa facile; per questo, perch continua a
proporre sfide ed offrire materiale al pensiero, il libro per davvero
definitivo.
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Citt
Se si considera lArchitettura non come un insieme di esiti statici, ma come
un processo dinamico (quello del costruire) allora non esiste differenza tra
Citt ed Architettura.
Progettare lArchitettura significa portare a coerenza le spinte della
contemporaneit e quelle della memoria: e la citt il deposito della
memoria.
Lo aveva ben compreso un politico ottocentesco (milanese come Rossi)
quando giunse al punto di dire che ... la citt sia lunico principio per cui
possano i trenta secoli delle istorie italiane ridursi a esposizione evidente e
continua ....
La citt il prodotto di un lavoro incessante, anche un immenso deposito
di fatica umana: quindi in essa memoria e fatica tendono a coincidere; la
memoria non un repertorio statico di oggetti passati; invece la
consapevolezza di un processo che stato, ma che si allunga nel presente
e nel futuro.
La citt si forma per accumulo, quindi conoscibile solo per accumulo: e le
parti pi interessanti di essa sono proprio quelle pi singolari, anomale,
imprevedibili; quelle refrattarie a qualunque classificazione e che perci
rendono qualunque tentativo di classificazione fallito in partenza.
C in questo una rivalutazione della erudizione anche nella sua versione
(ritenuta) deteriore e chiamata nozionismo.
Pu essere che in alcuni campi la semplice memorizzazione di nozioni che
non le inquadri in costrutti logici sistematizzati produca un sapere
inadeguato ed incompiuto.
Ma non esistono costrutti logici sistematizzati per organizzare
compiutamente la conoscenza dei fenomeni urbani, solo un numero esiguo
dei quali riesce a collocarsi in quelli fin qui proposti.
Per il resto non resta che memorizzare nozioni: larchitetto non solo un
intellettuale, ma anche un erudito.
Come si vede, torna la questione che pervade lintero libro: vana la
ricerca delle leggi immobili di una tipologia senza tempo, ma la
conseguenza non pu essere la rinuncia alle leggi.
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Architettura
... Alla soddisfazione di un bisogno va sempre unito un piacere ... scriveva
centoventi anni fa un letterato dai molti soprannomi ad un amico che aveva
pubblicato un libro di cucina.
... Condizione di un ambiente pi propizio alla vita e intenzionalit estetica
sono i caratteri stabili dellarchitettura ... scrive Rossi settantanni dopo,
mosso da considerazioni analoghe.
Pare quasi che in questo consista la vera differenza tra gli esseri umani e le
altre bestie: che i primi (almeno i migliori di essi) non si appagano della
pura soddisfazione di un bisogno, ma cercano ... il piacere, lintenzionalit
estetica, leleganza formale, larmonia dei modi ... e quantaltro del genere
Si potrebbe dire, riassumendo la cosa in ununica formula, che gli esseri
umani sono tali perch dnno ai loro atti non solo una funzione utilitaristica,
ma anche un significato culturale.
E poich la cultura per definizione il prodotto di un lavoro collettivo, ecco
che lArchitettura una creazione che non pu essere separata dalla vita
civile e dalla societ in cui si manifesta.
La citt, che si formata per accumulo, e che conoscibile solo per
accumulo, testimonia le vite civili e le societ che lhanno prodotta; e quindi
fornisce consapevolezza sulla vita civile e sulla societ del presente, con le
quali lArchitettura dovr unirsi.
LArchitettura di Rossi si afferm con fatica: una certa critica snob non
comprese allinizio la malinconica poesia delle sue semplificazioni formali,
bollandole come infantili.
Poi, dopo il successo arrivato oltre i suoi quarantanni, alcune sue
invenzioni figurative diventarono i luoghi comuni di imitatori superficialii: si
pensi, ad esempio, alle falde a 45 o ai parapetti ad elementi quadrati con
le diagonali in evidenza (ancora 45 ...).
Rossi fu sempre capace di restare un passo avanti i suoi epigoni pigri, in
questo modo continuamente spiazzandoli, finch i postumi di un incidente
stradale misero fine in modo inaspettato e prematuro alla sua vicenda
artistica ed umana.
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