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Osservazione sulla Disciplina di Piano:

- Articolo 3:

La disciplina delle invarianti strutturali del PIT fornisce una linea di lettura diversa da quella
che, negli anni, stata la linea di lettura che i vari livelli di pianificazione territoriale
(provinciale e comunale) hanno dato ai propri territori nel dettaglio, in coerenza con il PIT
approvato nel 2007 e con lImplementazione paesaggistica al PIT, adottata nel 2009.

Si chiede di aggiungere allinterno dello Statuto del Territorio uno specifico riferimento
agli elementi delle invarianti contenuti negli Statuti dei Luoghi vigenti, nella pianificazione
territoriale provinciale e comunale, che descrivono, nel dettaglio, le caratteristiche proprie
delle singole realt locali.

- Articolo 4:

In merito agli allegati allElaborato 8b con riferimento ai beni paesaggistici di cui allart 142 del
Codice,
Visti lart. 38, comma 4 che richiama lart. 18 comma 3 lett. a) della Disciplina di Piano;
Visto lart. 143 comma 4 lett. a) del Codice;

Si chiede di scorporare lAllegato L dagli allegati che hanno un riferimento stretto ai beni
paesaggistici di cui allart. 142 del Codice.
Si chiede inoltre di scorporare dallAllegato E i corsi dacqua gi ricompresi nel R.D. n.
1775 del 1933.

- Titolo 2 Statuto del territorio Toscano:

Le discipline relative alle diverse invarianti strutturali devono essere verificate rispetto agli
strumenti di pianificazione provinciali e comunali posti in un rapporto di sussidiariet, che
rappresentano una risorsa di conoscenza e di approfondimento degli elementi fondanti e
costitutivi del territorio.

In particolare, in riferimento al territorio urbanizzato di cui allart. 10, si chiede che sia
riconosciuta la perimetrazione contenuta negli strumenti di pianificazione provinciale e
comunale vigenti nella cartografica del PIT/PPR.

In riferimento allarticolo 14 Disposizione normative generali relative alle invarianti, si
chiede leliminazione al termine applicazione, contenuto nel comma 1, in quanto che il
PIT/PPR dialoghi solo ed esclusivamente con gli strumenti di pianificazione
sovracomunali e comunali, fatta salva la disciplina paesaggistica ai sensi del Codice.
Si chiede, inoltre, di specificare, non esistendo elaborati di piano qualificati come quadro
conoscitivo che cosa debba intendersi con suddetta terminologia e a che cosa fare
riferimento.

Capo X Disposizioni generali

- Articolo 21:

Il PIT/PPR in base alla LRT 1/2005 attualmente vigente, non ha la possibilit di intervenire
sugli strumenti di pianificazione vigenti; questa facolt non riconosciuta nemmeno dalle
disposizioni del Codice. Per farlo il PIT/PPR necessita di un fondamento normativo che
attualmente non sussiste.

Si chiede pertanto di riallinearsi alle disposizioni vigenti della L.R.T. n. 1/2005.

- Articolo 24:

Si chiede che venga fatto esplicito riferimento ai beni paesaggistici come definiti allart. 16
della Disciplina di Piano e allart. 1 dellAllegato 8b.
In riferimento al comma 2, si chiede di esplicitare quale iter dovr essere seguito nel caso
di assenza di modifiche del testo e degli elaborati del PS e RU o per mancanza di
osservazioni o per non accoglimento delle osservazioni pervenute.

- Articolo 38 Misure generali di salvaguardia della Disciplina di Piano:

In generale si chiede che le misure di salvaguardia siano differenziate rispetto a quanto
specificatamente dal Codice allart. 143 e allart 48 della L.R.T. n. 1/2005

Con specifico riferimento sia allArt. 38 comma 1, lettera b) e che allart. 38 comma 1, lettera c)
ove, in via speculare, si prescrive che i regolamenti urbanistici e loro varianti, nonch le
varianti al PRG, ove approvati prima dellapprovazione del presente Piano, non possono
contenere previsioni in contrasto con gli obiettivi di qualit delle schede di ambito nonch, per
le previsioni che comportano impegno di suolo non edificato, con le specifiche disposizioni
correlate ai suddetti obiettivi di qualit, fermo restando il rispetto delle prescrizioni della
specifica disciplina dei beni paesaggistici del presente Piano entro ladozione non risulta
manifestamente espresso il termine temporale a cui fare riferimento per le verifiche di
conformit delle previsioni contenute negli strumenti urbanistici che risultano gi approvati
prima delladozione del PPR.
Dalla lettura di entrambi i dispositivi sembra che per lattuazione delle previsioni in essi
contenute si possa non fare riferimento alle misure di salvaguardia di cui allart. 38 comma 1
lett. b) e c), che risulterebbero applicabili solo agli strumenti di pianificazione territoriale (PTC
e le relative varianti, i Piani Strutturali e le relative varianti) e agli atti di governo del territorio
(Regolamenti urbanistici e loro varianti, nonch le varianti al PRG) ancora da adottare e non
agli strumenti il cui iter formativo si gi concluso prima delladozione del PPR.
Si richiede pertanto un chiarimento in merito e segnatamente al comma citato di specifica
e formale precisazione, al fine di evitare interpretazioni non univoche nella gestione ed
applicazione della norma stessa.
Apportando al dispositivo la seguente modifica:
Sono esclusi dallambito di applicazione della presente disposizione , gli strumenti di
pianificazione territoriale e gli atti di governo del territorio, approvati prima delladozione
del PPR (2 luglio 2014).
Si chiede inoltre di specificare se tra gli atti di governo del territorio indicati nel comma 1
debbano essere ricompresi anche i piani attuativi definiti tali dalla L.R.T. n. 1/2005 che
non interessano beni paesaggistici.

Con specifico riferimento allart. 38 comma 2, ove si prescrive che a far data dallapprovazione
della del.c.r. 58/2014 di adozione del presente piano e fino alla pubblicazione dellavviso di sua
approvazione, per i piani attuativi non ancora approvati e le relative varianti che interessano
beni paesaggistici, i comuni trasmettono i relativi atti alla regione che entro sessanta giorni dal
loro ricevimento indice apposite Conferenze dei Servizi () allo scopo di verificare il rispetto
delle prescrizioni della specifica disciplina dei beni paesaggistici anche al fine di semplificare il
successivo procedimento autorizzativo,
Si richiede di escludere espressamente - dallambito di applicazione di tale specifica
misura di salvaguardia i piani attuativi che interessano beni paesaggistici non ancora
approvati alla data di adozione del PIT/PPR, per i quali stata indetta la Conferenza dei
Servizi ai sensi dellart. 36, comma 2 del PIT adottato con deliberazione C.R. 32/2009,
laddove la stessa si sia conclusa con esito positivo, al fine di evitare interpretazioni non
univoche nella gestione ed applicazione della norma stessa e consentire la reale
semplificazione del successivo procedimento autorizzativo.

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