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Dario Cositore
Storicit borghese, eredit rivoluzionaria, sfruttamento radicale

I. La logica, ossia la forma

La storia di ogni societ esistita fino ad ora storia di lotte di classi
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. Anzitutto difficile, non per i
mistificatori, non notare che anzitutto si ripete la parola storia per ben due volte: la prima come genere e la
seconda come specie; le lotte di classi come contenuto di questa sono la differenza specifica. Inoltre,
consideriamo che le parole sono poste al plurale non lotta bens lotte e che non classe bens sono classi.
E ci altro non significa che, per quanto ci possano essere antagonismi tra sfere differenti, lantagonismo
sussiste e permane anche nelle sfere uguali a se stesse. La contraddizione interna ed esterna. Lidentit
del modo in generale di produzione capitalistico ha la sua contraddizione allesterno rispetto a chi da
questa produzione non espropriato; questultima essendo rispetto al movimento generale la sua
negazione , in quanto parte duplice, coerente; ma anche, presa in s stessa, contraddittoria. A questo
movimento non vi altra soluzione che il suo superamento, lantinomia ha bisogno di essere trascesa. Solo
con la modernit e, nel particolare, col moderno capitalismo possibile vedere in modo chiaro e distinto chi
siano i borghesi e chi siano i proletari. I primi sono i proprietari dei mezzi di produzione che impiegano
lavoro salariato; i secondi sono coloro che sono costretti a vedere la loro forza-lavoro per vivere, cio
devono vendere se stessi. In altri termini, i secondi, devono, durante la produzione, allontanarsi da se,
alienarsi; causa loggettivazione della stessa produzione. Quindi per proletariato non si deve intendere solo
la classe operaia (a questo punto chiaro che si prescinde dalla mera etimologia del termine proletario),
bens si intende lintera armata di lavoratori che non possono fare altro che vedersi per continuare a
vendersi. Cio chiunque, nel modo di produzione capitalistico, debba alienare una porzione della sua
esistenza per ottenere ci che in ultima istanza un valore duso, bench gi superi il piano della libert
che poggia su quello della necessit, allora proletario. In questa definizione, pertanto, entrano molte pi
sfere che prima era mistificate dalletimo e dalla definizione (parziale). Cos, invece, possibile vedere in
modo netto i soggetti della stessa rivoluzione. E, il borghese, non ne escluso. Inoltre non possibile
vedere come antitetico solo il rapporto non-lavoratore, cio il borghese, e lavoratore, cio il proletario.
Infatti, dialetticamente, o meglio logicamente, vi sono altri due casi: il disoccupato e la classe media. Allora
sviluppiamo quanto sopra: il borghese, abbiamo detto, un non-lavoratore che ha propriet, il suo
contrario, e non il suo opposto
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, il proletario, cio il lavoratore che non ha propriet, se non se stesso in
quanto vendibile come forza-lavoro. Invece, il disoccupato un non-lavoratore che non ha propriet, nel
senso che non solo non possiede altro da s ma non possiede nemmeno se stesso, cio non nemmeno
forza-lavoro. La classe media (o redditizia) la classe dei lavoratori che ha propriet privata (individuale).
Questultima la classe pi distante dal modo di produzione capitalistico , infatti, ci che rimane della
comunit di villaggio. A questo punto la questione diviene triviale: 1. Lavoratori-non proprietari
(proletario); 2. Non-lavoratore-proprietario (borghese); 3. Lavoratore-proprietario (classe redditizia); 4.
Non-lavoratore-non-proprietario (disoccupato). Ora, gli antagonismi che sorgono sono direttamente
proporzionali allespansione dei bisogni, che non vanno assolutamente confusi con le necessit. Infatti,
dalla confusione dei due piani era difficile, se non impossibile, sviluppare il concetto di libert allinterno del
materialismo. La libert la libert dai bisogni indotti. Cio la libert diminuisce allaumentare
dellinduzione dei bisogni, che sono, a loro volta, implicati dalla crescita della produzione e del consumo
dellesistenza. La borghesia ha, invece, alle molte e varie libert ben acquisite e consacrate in documenti,

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Manifesto del Partito Comunista, K. Marx F. Engels, Edizioni Lotta Comunista, Milano, 2009, pg. 5
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Infatti il motivo per il quale Marx e Engels vedono una contraddizione nel rapporto di produzione del sistema
capitalistico perch lo stesso rapporto capovolto, ma ponendolo di nuovo a testa in su si nota che il rapporto tra il
primo e il secondo di subalternanza, questo il motivo per cui possono coesistere. Se fosse stato contraddittorio e
ex absurdo seguitur quodlibet allora non vi sarebbe stato alcun tipo di rapporto del genere. Le contraddizione nel
sistema, in ogni caso, ci sono perch esiste la classe redditizia e quella disoccupata, cio il cosiddetto esercito
industriale di riserva. Ovvero il rapporto contraddittorio quello tra il borghese e il disoccupato e, inoltre, quello tra
lavoratore e classe redditizia. Lunica opposizione quella tra classe redditizia e disoccupati.
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sostituito una sola e unica libert []: il libero scambio
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. E ci inizia con lascesa della classe borghese che
avviene, attraverso e con lappropriazione della produzione umana della vita e della produzione della vita
umana, per quanto concerne una parte della produzione materiale della vita, quella manuale; e
impossessandosi, di conseguenza, della potest politica, per quanto concerne laltra parte della produzione
materiale della vita, quella intellettuale. Il potere politico, espresso nello Stato moderno, , quindi, non
altro che un comitato che amministra gli affari comuni di tutta la classe borghese
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.

II. Il reale, ossia il contenuto

A questo punto, impossessandosi dellideologia, cio riflettendo se stessa nella produzione, produce e si
riproduce ponendo condizioni dove, specularmente, chi gli contrario o contrapposto si produce e
riproduce a quelle condizioni. E da questo punto in avanti che possibile esautorare, dai i loro poteri
manuali e intellettuali, i singoli individui che, socialmente, producono la loro esistenza. Questo caos,
capovolto ad ordine, viene, per necessit, esteso al globo intero. Il capitale cosmo-polita per definizione,
globe trotter.Cessa di esistere una distinzione tra interno ed esterno, loggettivazione della produzione
diviene globale; nel singolare possibile vedere, ancora, delle distinzioni; ma, allontanandosi da un
determinato tempo o da un determinato spazio, si uniforma, e mostra il vero volto, il sistema economico
capitalista. Questo un vero e proprio sistema della crisi. Per far fronte a ci si distrugge il creatore ed il
creato, il produttore e il prodotto. Le forze produttive di cui essa dispone non servono pi a favorire lo
sviluppo della civilt borghese e dei rapporti di propriet borghese; anzi sono troppo potenti per tali
rapporti, che diventano perci un impedimento; e tutte le volte che queste forze soverchiano
limpedimento mettono in disordine lintera societ, e minacciano lesistenza della propriet borghese
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.
Questo ci che non permette uno sviluppo orizzontale delle forze produttive, dello crescita onnilaterale di
queste sino al loro limite nella divisione del lavoro e, di conseguenza, formare nuovi rapporti di propriet
adeguati alle forze produttive in questo stadio raggiunte: la propriet comune. Perch i rapporti di
produzione sono comuni, a differenza del passato, ma, come il passato, le forze produttive sono coerenti ai
rapporti di produzione; solo a questo punto la contraddizione risolta. Questa dialettica della produzione
non avviene solo in quanto classe ma anche nel caso singolare della produzione: la merce. Questo metodo
fa fuoriuscire la produzione sociale dellesistenza dai limiti di questa; non da limiti in generale, ma dai limiti
del logos: del logos comune a tutte le cose. Si sfonda il muro della razionalit per girovagare nel nebuloso
mondo dellirrazionalit; al benessere si sostituisce il piacere, alloggettivo si sostituisce il soggettivo,
allonnilaterale si sostituisce lunilaterale. Ma la fabbrica capitalista non conosce confini. Il proletario,
quando esce dal lavoro, infatti, ancora circondato da altri membri della borghesia: dal supermercato,
dalla televisione, dal padrone di casa, dalla banca, dai ristoranti, etc. La fabbrica capitalistica a cielo
aperto, anche se questa mistifica una parte di se dietro laraldica del socialismo borghese, della
controtendenza alla rottura di se stessa: del Welfare. La lotta del proletario alla classe borghese originaria
ma, ciononostante, talvolta manifesta e talvolta, invece, latente.

III. Dialettica, ossia il corpo in movimento

La condizione iniziale la lotta singola, poi segue quella particolare ed infine giunge quella generale. Marx
ed Engels, quindi, catturano, a prescindere dalla direzione, il verso della dialettica hegeliana, o meglio
quella della natura. Infatti, questa, non del pensiero ma di ci da cui il pensiero stesso si manifesta con
quelle determinate caratteristiche: la natura. In questo primo stadio dello sviluppo i lavoratori formano una
massa incoerente dispersa [] e che le ragioni della concorrenza tengono divisa
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. La dispersione e
lincoerenza proprio il pi palese effetto della concorrenza. La merce viva, cio la forza-lavoro, sono, a
differenza del sistema in generale, posti luno fronte allaltro liberamente: atomizzati. Questo causa la loro,
iniziale, labilit nonch la loro pressoch costante lotta per la sopravvivenza, e quindi labbassamento del

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ID., Manifesto del Partito Comunista, cit., pg. 11
4
Ibidem. (Corsivo dellautore)
5
Ibidem.
6
Ibidem.
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costo di se stessi, cio labbassamento del costo per il borghese per trascinarli a lavoro, farli produrre e,
infine, mandarli, ormai svuotati, a casa dove si riprodurranno. Diminuiscono, cio, il salario. Ora, i rapporti
di produzione, essendo non altro che i rapporti di propriet e, nel caso specifico della modernit, rapporti
di propriet borghesi, cio privata, corrispondono ad un determinato grado di sviluppo delle forze
produttive materiali, cio manuali e intellettuali, quindi la lotta avviene con la merce, nella merce. Cio il
proletariato deve combattere contro se stesso, contro la propriet, contro le merci prodotte e le condizione
per il realizzarsi di queste. Non quindi sufficiente incendiare fabbriche o distruggere i macchinari per
poter vincere, anzi proprio questa condizione ci che permette al capitale di non trascendere il limite
delle stesse forze produttive e delle merci che, ad un certo punto, superano i rapporti di produzione, cio di
propriet, dati. In altri termini la sovrapproduzione viene ad essere ovviata proprio da coloro che la
generano e che vorrebbero elidere le condizioni di questo ciclo, di questo sfruttamento. Quindi, la
condizione del superamento di questo non la pace, bens la guerra. necessario produrre sempre di pi
sempre pi velocemente, in termini sociali e in termini naturali. necessario fare pi figli, produrre pi
merce viva e, nel contempo, produrre pi valori duso non acquistabili, generare sovrapproduzione,
produrre pi merce morta. Se la distruzione forzata della merce, lesternalizzazione dello sfruttamento e
laumento della produttivit sono il freno che non permette alle catene dei rapporti di produzione di
rompersi, allora il capovolgimento di questi ci che permette alle tenaglie delle forze produttive di
superare il modo di produzione capitalistico. A questo punto la borghesia e il suo determinato, storico
modo di produrre e riprodurre la vita diventa preistoria. Per capovolgere il rapporto tra soggetto e
predicato quindi necessario assumere le stesse sembianze della classe dominante. Quindi, dalla
primavera dei popoli fino a poco pi di venti anni or sono, il proletariato si avvantaggia della lotta dei
borghesi tra loro; ma ora non pi, non pi oramai. Cio il fatto stesso che un subalterno abbia ricevuto un
presunto diritto, dimostra che cambia soltanto il giogo dello sfruttamento, avviene un passaggio di redini:
un golpe. Non fu certamente la moralit di Lincoln a far s che, negli Stati Uniti dAmerica, venisse abolita la
schiavit, bens fu il calcolo repubblicano. La merce viva, in questo caso la schiavit dei paesi democratici
del sud, faceva troppa pressione alle macchine repubblicane del nord, quindi la pressione doveva essere
convertita in una ulteriore, e pi semplice, condizione di sfruttamento. Cos i repubblicani vinsero, la
schiavit fu spezzata. Ci spiega che il superamento di una determinata condizione, da parte del
proletariato, meramente un effetto (contingente) e non la causa di questa metamorfosi. Invece, la
cinematografia, listituzione, i musei, i memorial filistei ci pongono innanzi agli occhi e alle orecchie la
misericordia degli sfruttatori. A Lincoln stata eretta una statua!

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