Sei sulla pagina 1di 22

20

Rinforzo delle strutture



Il rinforzo delle strutture risulta necessario in numerosi casi, quali per esempio: degra-
do o in generale necessit di ricupero, danneggiamento dovuto ad azioni eccezionali
(incendio, sisma ecc.), adeguamento a nuovi carichi ecc.
Per il ripristino della capacit di resistenza o per laumento della stessa gli inter-
venti sono dedicati sia alla matrice in calcestruzzo sia allarmatura o prevedono ac-
coppiamento in parallelo di elementi resistenti indipendenti.

20.1 Analisi strutturale

I rinforzi sono applicati a strutture le cui vicende di carico sono spesso non note o
non ricostruibili con esattezza; analogamente a volte difficoltosa la valutazione ac-
curata degli stati di danneggiamento e di degrado del calcestruzzo e dellacciaio.
Premesso quanto sopra, comunque necessario il calcolo della resistenza residua
della struttura, per procedere al dimensionamento del rinforzo.
di fondamentale importanza la verifica a rottura della struttura rinforzata da ef-
fettuarsi con le caratteristiche reali dei materiali, sia per gli esistenti, che sono spesso
degradati a livelli difficilmente quantificabili anche sperimentalmente, sia per quelli
aggiunti, per i quali si possono definire con maggiore accuratezza i parametri di resi-
stenza. I carichi presenti prima del rinforzo generano azioni e stati tensionali che de-
vono essere tenuti in conto nelle verifiche.
La verifica allo stato limite di servizio necessaria per il controllo della fessura-
zione per evitare leffetto psicologicamente controproducente di lesioni mediamente
importanti in una struttura rinforzata.
In generale lefficacia del rinforzo dipende dallo stato iniziale delle deformazioni
delle barre darmatura e del calcestruzzo. In corrispondenza di elevati valori delle ten-
sioni associate a tali deformazioni iniziali il contributo del rinforzo alla resistenza del-
la struttura limitato in quanto la rottura dei materiali esistenti avviene prima del
completo sfruttamento del sistema aggiunto. In questi casi per le membrature orizzon-
tali pu risultare utile procedere con la forzatura verso lalto con spostamenti prede-
terminati e controllati in luogo prima di procedere con la applicazione dei rinforzi, in
modo da ridurre le tensioni esistenti e di sfruttare questi anche per una parte dei cari-
chi presenti, che intervengono al rilascio del sistema di forzatura.
Si osserva che, anche secondo la sperimentazione, uneccessiva sezione resistente
del rinforzo, atta a ridurre notevolmente laumento delle tensioni nei materiali esisten-
ti, generalmente richiede elevate resistenze di ancoraggio difficilmente sopportabili

20e.fm5 Page 537 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM

538

CAPITOLO 20

dalla struttura se non si provvede a distribuirle in lunghezza, scalando le rigidezze del
rinforzo.
Lanalisi di insieme viene effettuata assegnando alle varie membrature le rigidezze
risultanti dalla solidarizzazione fra il materiale esistente e quello applicato, ipotizzan-
do campo lineare delle deformazioni e quindi omogeneizzando i diversi materiali tra-
mite i rapporti fra i vari moduli elastici.
Le propriet dei materiali della struttura da rinforzare devono essere determinate
mediante prove e i valori delle resistenze di progetto

R

D

sono calcolati con la seguen-
te relazione in funzione del numero

n

di prove, della media

m

dei risultati e del rela-
tivo coefficiente di variazione

v

, oltre che del coefficiente di sicurezza

g

R

D

=

m

(1




kv

)/

g

Si assumono per

v

i seguenti valori associati alle tipologie del materiale esistente:
mentre

k

funzione del numero delle prove

n

secondo la seguente tabella:

20.2 Calcestruzzo

Operazioni necessarie preventive per ogni tipo di intervento sono costituite da idro-
sabbiatura delle superfici con lo scopo di asportare le parti in fase di distacco e di
raggiungere gli strati pi consistenti del calcestruzzo.
Le procedure pi diffuse di ripristino del calcestruzzo, sono costituite da:
1) Impregnazione con resine epossidiche applicata con la tecnologia del vuoto, ossia
ponendo in opera allesterno della superficie del calcestruzzo una membrana im-
permeabile, estraendo laria interna ed iniettando la resina in pressione fra il cal-
cestruzzo e la membrana;
2) Aggiunta di nuove parti composte con cemento, addittivi tixotropici e anti-ritiro,
fumo di silice, acqua, inerti fini armati con fibre in acciaio o in polipropilene.
La superficie di applicazione trattata con prodotti che devono garantire lade-
renza fra lesistente e il nuovo quindi realizzata la costituzione del cos detto pon-
te di aggrappo.
Lapplicazione pu essere eseguita sia a spruzzo (per spessori limitati a 25
cm) o mediante casseratura e getto per spessori maggiori.
3) In alcuni casi, si ricorre alla solidarizzazione di piatti o profili metallici al calce-
struzzo, con la tecnologia descritta nel seguito per il rinforzo delle armature.
4) Nel caso delle colonne possibile elevare le caratteristiche di resistenza del calce-
struzzo attuandone il confinamento che viene realizzato mediante fasciatura con
tessuti in fibra di carbonio ed incollaggio con adesivi di tipo epossidico (fig.

20.1

).

Supporto acciaio calcestruzzo legno o muratura

v

0,10 0,20 0,30

n

1 2 3 4 5 6 8 10 20 30 > 30

k

2,31 2,01 1,89 1,83 1,80 1,77 1,74 1,72 1,68 1,67 1,64

20e.fm5 Page 538 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM

RINFORZO DELLE STRUTTURE

539

20.3 Armature

Le armature eventualmente corrose devono essere pulite dalla ruggine e trattate con
elementi inibitori della corrosione, mentre la aderenza con il calcestruzzo deve esse-
re ripristinata con malta e composti appositi .
Il rinforzo delle armature in generale attuato con le seguenti tipologie di inter-
vento.
1) Solidarizzazione alla matrice di calcestruzzo di rete di armatura, mediante inseri-
mento di connettori in acciaio e successivo rivestimento cementizio secondo il
precedente paragrafo

20.2

.
2) Inserimento di piatti in acciaio mediante incollaggio con resina epossidica e tassel-
latura metallica.
Loperazione denominata placcaggio con acciaio. Il procedimento richiede
la preparazione dei piatti mediante sabbiatura al grado SA 2.5 (metallo bianco) al-
lo scopo di assicurare ladesione della resina al metallo. Si rileva che i profili in
acciaio non sono adatti allo scopo in quanto la loro rigidezza impedisce il perfetto
contatto con la superficie di calcestruzzo spesso irregolare o non planare.
3) Applicazione di tessuti in fibra di carbonio o di laminati della stessa fibra al calce-
struzzo che avvolge armature.
Figura 20.1 Rinforzo di colonne
con fasce di tessuto di carbonio.

20e.fm5 Page 539 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM

540

CAPITOLO 20

Laderenza assicurata da resina di tipo epossidico. Questa tecnologia molto
efficace in alternativa al placcaggio con piatti in acciaio e la applicazione facili-
tata dalla leggerezza e dalla flessibilit del materiale di rinforzo.

20.4 Insieme della struttura

In alcuni casi non sono sufficienti gli interventi sui materiali precedentemente de-
scritti ma necessario il rinforzo globale della struttura che viene attuato accoppian-
do alla stessa elementi portanti in profilati di acciaio o tessuti in fibra di carbonio
con le tecnologie indicate nei paragrafi precedenti.
Oltre allaumento della capacit portante si realizza anche un incremento della
duttilit sezionale, definita come il rapporto fra la curvatura disponibile allo stato li-
mite ultimo e quella corrispondente allo snervamento dellarmatura metallica (vedi
cap.

18

).
La duttilit globale della struttura definita come rapporto fra gli spostamenti
massimi corrispondenti rispettivamente allo stato limite ultimo e allo snervamento
dellarmatura e risulta dallintegrazione di tale rapporto estesa alla lunghezza degli
elementi.
In generale la duttilit decresce al crescere dellazione assiale ed aumenta al cre-
scere delleffetto di confinamento (fino al 300% nel caso di pilastri opportunamente
cerchiati).
La tecnologia utilizzabile anche per il rinforzo delle anime delle travi, con lav-
vertenza di prevedere lancoraggio del tessuto al bordo compresso della sezione (fig.

20.2

). Mediante attrezzature speciali possibile pretensionare le strisce di tessuto tra-
sferendo il tiro al calcestruzzo in modo da realizzarne la precompressione.
Figura 20.2 Rinforzo di travi a flessione e taglio con tessuti di carbonio.

20e.fm5 Page 540 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM

RINFORZO DELLE STRUTTURE

541
In alternativa, o quando il rinforzo deve aumentare sensibilmente la capacit por-
tante o ridurre deformazioni eccessive, risulta efficace la applicazione di post-com-
pressione esterna (fig.

20.3

).
I problemi tipici di questa tecnologia risiedono nella necessit di realizzazione, in
spazi spesso ristretti, dellancoraggio dellarmatura attiva e nel trasferimento al calce-
struzzo dello stato di coazione attraverso strutture in acciaio e/o getti integrativi.
In presenza di tale intervento, la resistenza allincendio deve essere accuratamente
studiata in quanto lacciaio presollecitato ad alta resistenza (trefoli o barre) manifesta
una sensibile riduzione della resistenza oltre 200 C ed inoltre la massivit normal-
mente molto ridotta cos che laumento della temperatura molto rapido e non pos-
sibile assicurare tempi di resistenza compatibili con le prescrizioni regolamentari.

20.5 Caratteristiche dei materiali per il rinforzo

1)

Malte e calcestruzzi

. Hanno in generale propriet tissotropiche ed antiritiro ottenute
con opportuni addittivi; tali caratteristiche sono essenziali per garantire la corretta
applicazione e limitare lo stato di coazione che si manifesta fra il vecchio e il
nuovo a causa del diverso comportamento reologico.

Laderenza fra i materiali realizzata mediante appositi prodotti e, nel
caso di spessori elevati dello strato di riporto, anche con barre di acciaio
inghisate nella struttura esistente con resine o composti cementizi.
In relazione allo spessore dello strato aggiunto (da pochi centimetri a
decimetri), le armature sono costituite da fibre di acciaio o di polipropile-
ne oppure da reti elettrosaldate. Il modulo elastico del riporto, necessario
per la determinazione del regime tensionale, corrisponde a quello del cal-
cestruzzo con uguale granulometria e dosaggio, mentre pi elevato nel
caso di uso di fibre metalliche.
Figura 20.3 Schema di rinforzo di travi mediante precompressione esterna.

20e.fm5 Page 541 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM

542

CAPITOLO 20

2)

Piastre metalliche

. Si usano normalmente quelle di resistenza media della classe
S225J0. Valori maggiori dello snervamento non sono in generale sfruttabili in
quanto il collasso della parte esistente levento dominante.
3)

Barre di cucitura

. Valgono le considerazioni del paragrafo precedente. Il dimensio-
namento normalmente effettuato secondo il criterio della rigidezza e non soltanto
con la verifica della resistenza allestrazione dal calcestruzzo ed alla flessione e ta-
glio della barra.
4)

Fibre di carbonio

. Sono in generale fornite in nastri orditi con fibre parallele col-
legate da gruppi distanti di fili di trama in polipropilene.

Le caratteristiche meccaniche sono elevate. La rottura di tipo fragile
senza apprezzabile transizione fra il ramo elastico e quello plastico e limi-
tatissimo sviluppo di questultimo.
Sono disponibili diversi valori della resistenza e del modulo elastico.
In generale, con le fibre ad alto modulo si parte da valori

E

tk





3000 kN/
cm

2

,


u

=



0,8%,

f

tk





300 kN/cm

2

, per arrivare a quelle caratterizzate da
alta resistenza, con valori

E

tk





23500 kN/cm

2

,

f

ck





480 kN/cm

2

,


u

=



1,75%. Nella tabella

20.1

sono riportati i valori significativi dei para-
metri che caratterizzano sia le fibre che i nastri.

Dallesame dei parametri risulta evidente che quando si utilizzano tessuti ad alto
modulo, ma di grammatura leggera, le rigidezze, ed in particolar modo le resistenze

Tabella 20.1 Rigidezze dei tessuti in carbonio con ordito unidirezionale e
con grammature e moduli di elasticit diversi.

Nastro da 10 cm

Tipo fibre
Peso
(gr/m

2

)
Def.ult.


u

%
Mod. El.

E

(GPa)
Spess.
(mm)
Largh.
(mm)
Area
(cm

2

)
Rigidezza

AE

(kN)
Res.Ult.

N

=


u

AE

Alta resi-
stenza
800 1,75 235 0,45 100 0,45 10575 185000
Alto mod. 300 0,8 390 0,16 100 0,16 6240 49900
Altissimo
modulo
300 0,3 640 0,14 100 0,16 8960 26900

Sezione pari a 1 cm

2

Tipo fibre
Peso
(gr/m

2

)
Def.ult.


u

%
Mod. El.

E

(GPa)
Spess.
(mm)
Largh.
(mm)
Area
(cm

2

)
Rigidezza

AE

(kN)
Res.Ult.

N

=


u

AE

Alta resi-
stenza
800 1,75 235 0,45 224 1,008 23680 414500
Alto mod. 300 0,8 390 0,16 630 1,008 39310 314500
Altissimo
modulo
300 0,3 640 0,14 720 1,008 64510 193500

20e.fm5 Page 542 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM

RINFORZO DELLE STRUTTURE

543
ultime, sono inferiori rispetto ai tessuti ad alta resistenza di grammatura superiore,
con inevitabile riflesso sulle caratteristiche di duttilit e resistenza della struttura rin-
forzata.
Se si confrontano compositi preconfezionati o realizzati in opera di sezioni simili,
aumentando il numero degli strati dei tessuti di carbonio con grammature leggere (es.
3 strati di un tessuto da 300 gr ad alto modulo oppure 1 strato di tessuto da 800 gr ad
alta resistenza) ad alti moduli elastici corrispondono maggiori rigidezze ma la resi-
stenza ultima in generale minore.
Dal punto di vista operativo si deve considerare che, in particolar modo per il rin-
forzo di superfici intradossali, pi agevole realizzare in opera compositi con tessuti
di minor grammatura in quanto sono pi facilmente impregnabili in virt dellesiguo
spessore, e anche perch sono meno soggetti, rispetto ai tessuti pesanti, ai fenomeni
di distacco dallintradosso sotto lazione del peso proprio (fig.

20.4

).
Per ottenere la necessaria sezione resistente si applicano pi nastri, in sovrapposi-
zione e con incollaggi intermedi.
Le caratteristiche meccaniche del composito resina pi fibre obbediscono alla re-
gola delle miscele secondo cui il modulo di elasticit e la resistenza saranno propor-
zionali alle frazioni volumetriche di fibre e matrice moltiplicate per i rispettivi moduli
elastici:


E

com

=

E

f



f

+

E

m



m

con:


f

frazione volumetrica fibre,

E

f

modulo elasticit fibre,


m

frazione volumetrica matrice,

E

m

modulo elasticit matrice.
Sono disponibili rotoli di tessuto con lunghezza fino a 50 m, cos che possibile
operare anche su strutture di luce elevata senza introdurre giunti del rinforzo.
La resina da impregnazione costituisce la matrice in cui vengono avvolte le fibre
di carbonio ed ha la funzione di trasmettere gli sforzi tra le fibre adiacenti e fra queste
e il calcestruzzo.
Il rinforzo pu essere intonacato sia per ragioni estetiche, sia per conferire resi-
stenza allincendio. Le fibre sono infiammabili solo a temperatura elevata ma le resine
di incollaggio sono soggette a transizione vetrosa e divengono termoplastiche a circa
200 C.
5)

Adesivi

. Sono in generale costituiti da resine di classe epossidica bicomponenti che
vengono applicate a rullo, previa impregnazione del supporto con appositi compo-
sti, prescritti dal fornitore della resina.

20.6 Verifiche

Le verifiche da effettuare per il rinforzo con fibre di carbonio o con piatti di acciaio
sono molteplici e corrispondono agli aspetti peculiari del sistema adottato e applica-
to allesterno della struttura. In particolare devono essere controllate le seguenti se-
zioni critiche:
1)

Interfaccia calcestruzzo-rinforzo

. Costituisce lelemento critico di tutto il sistema
in quanto alle estremit del rinforzo si concentrano le tensioni di aderenza con il

20e.fm5 Page 543 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM

544

CAPITOLO 20

calcestruzzo e si innesca il distacco dovuto o al cedimento delladesivo o a quello
di un sottile (2-3 mm) strato del calcestruzzo impegnato dal trasferimento
dellazione tagliante; la presenza di fessurazione favorisce linnesco del distacco.
2)

Interfaccia calcestruzzo-armatura

. A causa del fenomeno di cui sopra possibile il
distacco dello strato di copriferro.
3)

Difetti di planarit del supporto

. I difetti di planarit della superficie di supporto
possono generare spinte a vuoto delle azioni nel rinforzo e quindi innescare distac-
chi.
Le fasi successive delle verifiche per rinforzo a flessione sono:
a) Si calcola lazione resistente allo stato limite ultimo (SLU) prima del rinforzo.
b) Si controllano le corrispondenti tensioni allo stato limite di servizio (SLS) e la de-
formazione specifica iniziale
0
alla fibra inferiore di calcestruzzo dovuta alla
azione flettente M
0
pre-esistente.
c) Si calcola la sezione di fibre necessaria per la resistenza nellipotesi di completa
solidarizzazione del rinforzo con il calcestruzzo e per il momento M
D
di progetto
allo SLU, necessario dopo il rinforzo.
d) Si verifica che sia garantita una sufficiente duttilit.
1
4
2
3
X X
Figura 20.21 a) Distacco rinforzo-calcestruzzo. b) Distacco del copriferro.
1) Calcestruzzo, 2) adesivo epossidico, 3) strati di fibre di carbonio
impregnate con resina epossidica, 4) barre di armatura, (x-x) sezione critica
per il distacco del copriferro.
c)
20e.fm5 Page 544 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM
RINFORZO DELLE STRUTTURE 545
e) Si calcolano allo SLS, con le caratteristiche geometriche della sezione rinforzata: le
deformazioni, le tensioni e lampiezza delle lesioni dovute alla fessurazione. Quan-
do una di queste verifiche non risulta soddisfatta si aumenta la sezione delle fibre.
f) Si verifica la sicurezza dellancoraggio delle fibre allo SLU sia agli estremi sia in
corrispondenza delle zone fessurate a taglio o a flessione. Per assicurare tali requi-
siti pu essere necessario luso di un rinforzo a taglio, avvolto sul fondo e sulle
due facce dellanima della trave, in modo da evitare la delaminazione.
g) Si verifica la capacit portante a taglio della trave rinforzata ed eventualmente si
adatta il rinforzo sopra descritto.
20.7 Verifica a rottura
Si richiamano, con riferimento alla figura 20.5, le formule semplificate (metodo del-
lo stress block) per la verifica allo SLU della sezione rettangolare prima e dopo il
rinforzo.
Si assume:
campo delle deformazioni corrispondente alla deformazione limite
cu
del
calcestruzzo compresso e a quella limite di progetto
fud
della fibra, incre-
mentata della parte
0
dovuta alle azioni pre-esistenti al rinforzo,
armatura compressa entro il limite elastico,
raggiungimento dello snervamento dellarmatura inferiore.
deformazione delle fibre minore di quella di rottura.
Si adotta per la zona di calcestruzzo compresso lo stress block con risultante
equivalente a quella della distribuzione a parabola rettangolo delle tensioni.
Lequazione di equilibrio alla traslazione consente di ottenere la distanza dellasse
neutro y
n
dal bordo compresso:
C = 0,85 f
cd
b y
n
Figura 20.22 Verifica allo SLU di una sezione rettangolare.
20e.fm5 Page 545 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM
546 CAPITOLO 20
S
2
= A
s2
E
s

s2
con
s2
=
cu
(y
u
d
2
) / y
u
S
1
= A
s1
E
s
(
f
+
0
) con (
f
+
0
) < f
yd
/ E
s
F = A
f
E
m

fud
dove
C la risultante delle compressioni nel calcestruzzo applicata alla distanza k y
n
~ y
n
/2
dal bordo superiore,
S
2
il contributo dellarmatura superiore,
S
1
il contributo dellarmatura tesa, soggetta alla deformazione iniziale
0
e a quelle

f
dovute alle successive azioni dei carichi al rinforzo
F il contributo del rinforzo con fibre.
Lequazione di equilibrio C + S
2
= S
1
+ F risulta di 3 grado in y
n
e viene risolta
col metodo iterativo.
Il momento resistente dato da
M
RD
= C y
n
/ 2 S
2
d
2
+ S
1
d
1
+ F h
20.8 Verifica allo stato limite di servizio
Nello stato limite di servizio si considera la linearit delle tensioni nel calcestruzzo
(fig. 20.6). La posizione y
n
dellasse neutro e i parametri connessi sono determinati
dalle seguenti relazioni.
Situazione pre rinforzo

Figura 20.23 Linearit delle tensioni nel calcestruzzo per lo stato limite di
esercizio.
1
2
---by
n0
2

s
A
s2
y
n0
d
2
( ) A
s1
d
1
y
n0
( ) [ ] + 0 =

c0
M
0
y
n0
E
c
I
c0
--------------- =
0

c0
h y
n0

y
n0
---------------- =
20e.fm5 Page 546 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM
RINFORZO DELLE STRUTTURE 547
Situazione post rinforzo

Si osserva che y
nf
determinato dalla concatenazione delle tre relazioni.
Se si trascura il contributo dellarmatura compressa A
s2
e si pone h = 1,05 d
1
, si
ottiene
e quindi
20.9 Verifica a fessurazione
Viene sviluppata secondo i criteri esposti nel capitolo 8. Le formule di seguito ripor-
tate servono per un riferimento immediato.
con ~ 1,70
con M > M
cr

1
= 0,5 per barre lisce,
1
= 1,0 per barre nervate,

2
= 0,5 per carico duraturo,
2
= 1,0 per carico breve.

A
c,eff
= 2,5 b(h d) area del calcestruzzo presidiata dalle armature,

sm
= 1,80 f
ctm
tensione media di aderenza dellacciaio,

fm
= 1,25 f
ctm
tensione media di aderenza delle fibre, quindi
u
f
perimetro aderente delle fibre,
I
c0
by
n0
3
3
-----------
s
A
s2
y
n0
d
2
( )
2
A
s1
y
n0
d
1
( )
2
+ [ ] + =
1
2
---by
nf
2

s
A
s2
y
nf
d
2
( ) A
s1
d
1
y
nf
( ) [ ]
f
A
f
h 1

0

cf
------ y
nf
+


+ 0 =

cf
M
f
y
nf
E
c
I
cf
--------------- =
0

c0
h y
n0

y
n0
---------------- =
I
cf
by
nf
3
3
-----------
s
A
s2
y
nf
d
2
( )
2
A
s1
y
nf
d
1
( )
2
+ [ ]
f
A
f
h y
nf
( )
2
+ + =

cf
M
f
E
c
1
2
---by
nf
1,05d
1
y
nf
3
-------


------------------------------------------------------------- =

c0

cf
-------
M
0
y
cf
M
f
y
c0
--------------- =
w
k
s
rm

s
=
1
1

2
M
cr
M
---------


2
=
s
rm
2 f
ctm
A
c eff ,

fm
u
f
---------------------------

b
E
f
A
f
E
s
A
s

b
E
f
A
f
+
------------------------------------- =
2 f
ctm

fm
------------- 1,60 =
20e.fm5 Page 547 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM
548 CAPITOLO 20

b
parametro di aderenza, dato da
Nella tabella seguente sviluppato un esempio della progettazione di un rinforzo
con fibre di carbonio per elevare la capacit portante di una trave rettangolare da
12 000 kNcm a 17 000 kNcm (fig. 20.8).
Nel caso di una sezione rettangolare, lequazione che definisce la posizione y
n
dellasse neutro per N = 0 la seguente
20.10 Verifica dellancoraggio delle fibre
Le verifiche sono basate essenzialmente su dati sperimentali. Si approssima con
una spezzata rettilinea la relazione fra la tensione di aderenza e lo scorrimento (fig.
20.7).
Si riportano le formule per il calcolo della massima forza sviluppabile dallanco-
raggio N
fa,max
e della massima lunghezza di ancoraggio l
b,max
, indicate nel Technical
Report 14 della FIB. Le formule non sono adimensionali, ma sono legate alle unit di
misura mm e N.
= 0,9 1,0 coefficiente di riduzione che tiene conto dellinfluenza della fessurazio-
ne obliqua (flessione e taglio) sulla resistenza dellancoraggio,

fm
E
s
A
s
u
f

sm
E
f
A
f
u
s
---------------------------

fm
E
s
d
s

sm
E
f
4t
f
----------------------- 0,174
E
s
d
s
E
f
t
f
----------- = = =
by
n
2
2
s
d
i
y
n
( )
i



A
si
0 =
Figura 20.24 Relazione fra tensione di aderenza e di scorrimento
per un calcestruzzo con f
ctm
= 2 MPa.
N
f a max ,
c
1
k
c
k
b
b E
f
t
f
f
ctm
=
l
b max ,
E
f
t
f
c
2
f
ctm
--------------- =
20e.fm5 Page 548 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM
RINFORZO DELLE STRUTTURE 549
Figura 20.25 Progettazione di un rinforzo con fibre di carbonio.
20e.fm5 Page 549 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM
550 CAPITOLO 20
c
1
= 0,64 e c
2
= 2,00 coefficienti per la calibrazione delle formule con i risultati spe-
rimentali,
k
c
= 1 per calcestruzzo compatto, k
c
= 0,67 per calcestruzzo poco compatto (per esem-
pio la superficie superiore del getto),
k
b
tiene conto dei parametri geometrici dellancoraggio, dato da
e
Per una lunghezza di ancoraggio l
b
< l
b,max
la forza limite di ancoraggio vale
20.11 Verifica della sicurezza
Il legame fra le tensioni e le deformazioni delle fibre di carbonio lineare, con rot-
tura fragile.
La resistenza di progetto f
fd
ottenuta da quella caratteristica f
fk
mediante divisio-
ne per il coefficiente di sicurezza
f
, che assume valori diversi in relazione al tipo di
applicazione previsto per il rinforzo.
In particolare:

f
= 1,20 per applicazione sotto controllo di qualit e in condizioni operative agevoli,

f
= 1,35 per applicazione senza controllo di qualit e in condizioni operative disage-
voli.
Se la resistenza dellancoraggio determinata dalle caratteristiche del calcestruz-
zo, si assume il coefficiente di sicurezza
cb
=
c
= 1,50.
Occorre per evitare che la struttura rinforzata ceda per rottura fragile, tipica del-
le fibre di carbonio, per cui comunque necessaria la presenza di unarmatura in
modo da ottenere il collasso per lo snervamento di questa e per lo schiacciamento
del calcestruzzo indipendente o contemporaneo alla rottura del rinforzo o al suo di-
stacco.
La conseguente verifica della duttilit (cap. 18) impone, secondo lEurocodice 2,
di verificare che laltezza della zona compressa y sia minore di una frazione della di-
stanza d dellarmatura dal bordo compresso:
y 0,45 d per calcestruzzo di classe 35 N/mm
2
o inferiore,
y 0,35 d per calcestruzzo di classe 45 N/mm
2
o superiore.
Se si assume la deformazione massima del calcestruzzo
cu
= 0,0035 e si pone h/
d ~ 1,10, si ottengono i seguenti valori minimi delle deformazioni nei materiali, ne-
cessari per ottenere la duttilit indicata.
In generale la duttilit pu essere aumentata confinando il calcestruzzo compresso
mediante fasciatura con fibre.
k
b
1,06
2
b
f
b
-----
1
b
f
400
--------- +
------------------ = 1
b
f
b
----- 0,33
N
fa
N
f a max ,
l
b
l
b max ,
------------- 2
l
b
l
b max ,
-------------


=
20e.fm5 Page 550 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM
RINFORZO DELLE STRUTTURE 551
20.12 Rinforzo a taglio
Il rinforzo a taglio viene realizzato applicando alle superfici verticali delle anime
bande di tessuto separate o sovrapposte.
La massima efficienza viene ottenuta disponendo le fibre dellordito parallelamen-
te alle tensioni principali di trazione cos da limitare la densit della trama a quella
minima necessaria per comporre il nastro.
In caso contrario, per esempio con bande verticali, la trama contribuisce alla rigi-
dezza ed alla resistenza del rinforzo, che deve essere valutata combinando le caratte-
ristiche bi-direzionali del tessuto che quindi deve avere in questo caso una maggiore
densit (intesa come fibre presenti per unit di lunghezza).
Allo scopo di garantire lancoraggio delle bande, necessario avvolgerle attorno
allintradosso e alle facce delle anime della trave ed estenderle al di sopra dellasse
neutro.
Nei casi in cui presente una piattabanda di larghezza maggiore dellanima, come
nelle travi a T, lancoraggio pu essere realizzato mediante angolare tassellato di rite-
gno o, meglio, attraversando localmente la piattabanda per spostare allestradosso il
terminale della banda (fig. 20.9).
Lavvolgimento allintradosso da sovrapporre alleventuale rinforzo longitudinale,
consente anche di evitare e di ridurre leffetto nocivo delle lesioni per taglio sullan-
coraggio di questultimo.
Per la verifica a taglio, in conformit alla trattazione svolta nel cap. 12, la azione
resistente di progetto espressa dalla relazione
V
Rd
= min (V
sR
+ V
cR2
+ V
fR
; V
cR3
)
il contributo del rinforzo definito da
V
fR
= 0,9
fd,e
E
f

f
b
w
d (cot + cot) sin (20.1)
in cui

fd,e
valore di progetto della deformazione specifica delle fibre, con

fd,e
= 0,80
f
/
f
, dove
f
= 1,30,
E
f
modulo elastico delle fibre,
b
w
spessore dellanima,
d distanza dellarmatura longitudinale tesa dal bordo compresso,
Tabella 20.2 Deformazioni minime.
Materiali Deformazioni minime Classi calcestruzzo
Calcestruzzo 0,0035 C<50
Fibre 0,0050 C35
Fibre 0,0075 C45
Acciaio 0,0043 C35
0,0065 C45
20e.fm5 Page 551 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM
552 CAPITOLO 20

f
rapporto geometrico del rinforzo avente spessore t
f
, larghezza b
f
e passo s
f
, con

f
= (2t
f
sin / b
w
)(b
f
/ s
f
)
20.12.1 Esempio di verifica del rinforzo di una trave a T
Trave senza rinforzo
Si dimostra che per la sezione a T rappresentata nella figura 20.10, la verifica per
lazione tagliante di progetto V
D
= 600 kN soddisfatta.
Il braccio della coppia interna, per la sezione a T, risulta
z = 0,90 0,05 0,10 / 2 = 0,80 m
Larmatura trasversale costituita da staffe verticali ( = 90) d 10 mm, A
st
= 78,5
mm
2
poste a interasse di 200 mm. Si pone cot = 1,65, sin = 0,52.
Si assumono i seguenti valori per la resistenza di progetto dei materiali:
f
cd
= 0,85 40 / 1,5 = 22,7 Nmm
2
Figura 20.21 Trave a T con rinforzo a taglio. Schemi di ancoraggio delle
bande di tessuto: 1) e 11) banda inclinata e incollata allanima e allintradosso,
2) sovrapposizione dei lembi di bande opposte, 3) avvolgimento su 4 e incol-
laggio sullanima, 4) tubo piegato a U con estremit filettate. 5) fori attraver-
santi la piattabanda e successivo riempimento con resina, 6) bullone di serrag-
gio, 7) piatto forato e incollato allestradosso della trave, 8) angolare incollato
e tassellato, 9) tasselli, 10 risvolto della banda incollato allintradosso della
piattabanda e allangolare, 11) vedi 1.
Nota: realizzare i raggi di curvatura delle fibre maggiori di 10 mm.
20e.fm5 Page 552 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM
RINFORZO DELLE STRUTTURE 553
f
sd
= 440 / 1,10 = 400 Nmm
2
f
ctd
= 0,30 40
2/3
/ 1,5 = 2,34 Nmm
2
si calcola
V
cR2
= 0,45 2,34 200 900 = 189500 N = 189,5 kN
V
sR
= 2 78,5(0,80 / 0,20)(1,65 + 0,00) 400 1,0 = 414480 N
= 414,5 kN
V
R
= 189,5 + 414,5 = 604 kN
Risulta quindi soddisfatta la relazione V
D
< V
R
.
La resistenza a compressione delle bielle dellanima vale
V
cR3
= 0,60 22,7 200 800 0,52
2
(1,65 + 0,00) = 972000 N = 972 kN, ed
V
D
<< V
cR3
Trave con rinforzo
Poich si vuole aumentare lazione di progetto a taglio di V
D
= 350 kN, necessa-
rio rinforzare lanima. Pertanto si controlla, preventivamente, che sia sempre soddi-
sfatta la verifica a compressione delle bielle dellanima
V
D
+ V
D
= 600 + 350 = 950 kN < 972 kN = V
CR3
La resistenza dellanima viene incrementata con un avvolgimento completo di fi-
bre le cui caratteristiche sono indicate nella seguente tabella di calcolo (fig. 20.11).
Lazione resistente del rinforzo viene calcolata con la (20.1), nella quale:
langolo fra lorientamento dellordito del rinforzo e lasse della trave,
= 45 langolo fra lorientamento delle lesioni diagonali e lasse della trave.
Si verifica che V
fR
= 577,88 > V
D
= 350,0 kN
Figura 20.22 Trave a T senza il rinforzo.
20e.fm5 Page 553 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM
554 CAPITOLO 20
Nel calcolo di V
fR
vengono adottati valori di
f,e
che variano in corrispondenza
del tipo di applicazione del rinforzo e della conseguente possibile delaminazione. Si
hanno le seguenti relazioni, nelle quali f
cm
espresso in MPa ed E
fu
in GPa.
20.13 Rinforzo con confinamento
Lelevato modulo elastico e la linearit del legame fra tensioni e deformazioni con-
sentono di utilizzare le fibre di carbonio per confinare elementi in calcestruzzo me-
diante opportuni avvolgimenti che si oppongono alle deformazioni trasversali indotte
dalleffetto di Poisson.
La rottura del calcestruzzo confinato avviene quasi sempre per cedimento del rin-
forzo nel quale per non possibile raggiungere la deformazione specifica massima

fu
risultante dalle prove a trazione semplice.
I motivi per tale riduzione della resistenza sono principalmente i seguenti.

f,e
= 0,17 [f
cm
2/3
/ (E
fu

f
)]
0,30

fu
Caso di avvolgimento completo e anco-
raggio dellestremit delle bande, con re-
sistenza limitata dalla rottura delle fibre.

f,e
= 0,65 [f
cm
2/3
/ (E
fu

f
)]
0,56
10
3
Caso di rinforzo applicato alle sole facce
laterali dellanima, con resistenza limita-
ta dalla delaminazione.
Figura 20.23 Calcolo dellazione resistente del rinforzo a taglio.
20e.fm5 Page 554 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM
RINFORZO DELLE STRUTTURE 555
Lavvolgimento con fibre risulta soggetto a uno stato triassiale di tensioni
originate dalla pressione di confinamento
l
(ortogonale alle fibre), dalla
compressione indotta dalladerenza al calcestruzzo
cv
(anchessa ortogonale
alle fibre ma nel piano a 90 rispetto al primo) e dalla trazione
fc
indotta
dal confinamento (nel senso delle fibre), secondo figura 20.12.
La qualit dellesecuzione non sempre tale da evitare concentrazione di
tensione nelle fibre originate da raggi di curvatura troppo stretti intorno agli
spigoli o da mancanza di planarit anche locale del supporto.
La pressione di confinamento fornita dallavvolgimento continuo su diametro d
espressa dalla relazione

l
=
l
E
l

l

/ 2 = 2 t
l
E
l

l

/ d
l
con

l
= 2 t
l

/ d
l
rapporto geometrico dellavvolgimento
l
=
lu
avente spessore t
l
e diame-
tro d
l
,

l

deformazione circonferenziale dellavvolgimento uguale a quella del calcestruzzo.
Si ottiene la massima azione di confinamento ponendo
l
=
lu
= massima defor-
mazione specifica delle fibre.
La legge costitutiva del calcestruzzo confinato con tensione circonferenziale
l
,
secondo Mander (Theoretical strain model for continued concrete Journal of Struc-
tural Engineering 1988), ottenuta uguagliando lincremento dellenergia di deforma-
zione trasversale del calcestruzzo compresso assialmente a quello dellavvolgimento.
Al raggiungimento della deformazione di rottura delle fibre si ha la rottura della se-
zione rinforzata.
Nella figura 20.13 sono riportati i diagrammi qualitativi della resistenza del calce-
struzzo in funzione della deformazione assiale e di questa in funzione di quella tra-
sversale identica, per la congruenza, fino alla rottura, per il calcestruzzo e per le fibre.
Figura 20.24 Tensioni agenti sulle fibre di confinamento
20e.fm5 Page 555 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM
556 CAPITOLO 20
Si ottiene la variazione della resistenza e delle deformazioni assiali del calcestruz-
zo in funzione del confinamento
l
f
c0
la resistenza del calcestruzzo non confinato
La definizione del modulo secante a rottura data da
con = 5700 f
c0
(1/2)
500 (MPa) parametro relativo al comportamento del calce-
struzzo.
I parametri del comportamento a rottura del calcestruzzo confinato sono dati da

Figura 20.25 Diagrammi qualitativi della resistenza del calcestruzzo
in funzione delle deformazioni assiali e trasversali.
f
cc
f
c0
2,254 1 7,94

l
f
c0
-------- + 2

l
f
c0
-------- 1,254



=

cc

c0
1 5
f
cc
f
c0
-------- 1


+ =
E
sec,u
E
c
1 2
lu
+
---------------------- =

cu

cc
E
cc
E
c
E
sec,u
( )
E
sec,u
E
c
E
cc
( )
------------------------------------------
1
E
cc
E
c
--------
=
cu
E
sec,u

cu
=
20e.fm5 Page 556 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM
RINFORZO DELLE STRUTTURE 557
con E
cc
= f
cc
/
cc
Sostituendo lespressione del modulo secante a rottura, si ottiene
(20.2)
20.14 Rinforzo di colonne con confinamento
Il rinforzo pu essere attuato sia applicando il tessuto allestradosso delle colonne
sia, nel caso di nuova costruzione, allestendo degli elementi tubolari in tessuto im-
pregnato con resina da usare come casseforma a perdere.
Nel primo caso il tessuto pu essere applicato sullintera superficie o a bande di-
stanziate. Si ricordi che importante procedere allarrotondamento con un raggio mi-
nimo di 25 mm negli spigoli delle colonne prismatiche.
La pressione centripeta esercitata dal confinamento continuo di colonne circolari
individuata dalla precedente (20.2).
Nel caso di avvolgimento con bande separate (di altezza b
f
e con intervallo s
f
), si
ipotizza un effetto ad arco parabolico delle pressioni di confinamento sulla altezza s
f
con tangenti a 45 dai bordi delle fasce, cos che il diametro della sezione effettiva-
mente confinata si riduce a D 2 s
f
/ 2 = D s
f
(fig. 20.14).
Nel caso di colonne rettangolari o quadrate, i lati rettilinei della banda di tessuto
non esercitano confinamento e quindi si ipotizza un trasferimento delle pressioni di
confinamento orizzontale ai vertici con andamento parabolico e tangenti al contorno
inclinate a 45.
Se si pone b
1
= b 2r, d
1
= d 2r , le profondit delle zone non confinate al ver-
tice delle parabole sono pari a b
1
/ 2 e d
1
/ 2 rispettivamente per i due lati e le aree di

cu

cc
2
lu
E
cc
E
c
E
cc

----------------------
1
E
cc
E
c
--------
=
cu
E
c

cu
1 2
lu
+
---------------------- =
Figura 20.26 Parametri per il confinamento a bande di una colonna
con sezione circolare e con sezione rettangolare.
20e.fm5 Page 557 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM
558 CAPITOLO 20
tali zone sono b
1
2
/ 6 e d
1
2
/ 6, cos che, in totale, larea non confinata della sezione
espressa da A
nc
= (b
1
2
+d
1
2
) / 3, mentre larea confinata espressa da
A
c
= bd r
2
(4 ) (b
1
2
+d
1
2
) / 3.
20.14.1 Esempio Calcolo di una colonna confinata
Si abbia una colonna rettangolare con dimensioni b = 300 mm d = 500 mm r = 25
mm con calcestruzzo di classe f
ck
= 25 N/mm
2
armata con 6 barre longitudinali
d = 20 mm in acciaio con f
sk
= 380 N/mm
2
.
E una colonna circolare con le stesse sezioni del calcestruzzo e delle armature.
I calcoli sono sviluppati nella tabella della figura 20.15 e pongono in evidenza sia
il migliore effetto del confinamento nel caso della colonna cilindrica, che risulta in
grado di sopportare un carico assiale pari a 1,67, quello della colonna prismatica, sia
il guadagno di resistenza rispetto a quella senza rinforzo pari a 4,156 e 2,496 rispet-
tivamente per i due casi.
Figura 20.27 Esempio di calcolo di una colonna confinata.
20e.fm5 Page 558 Thursday, May 29, 2008 5:34 PM

Potrebbero piacerti anche