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Salvami Regina

Numero 40
Dicembre 2006
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Lux in
tenebris lucet
I
Primi testimoni di Cristo

bambini, senza saperlo, muoiono
per Cristo, mentre i genitori pian-
gono i martiri che muoiono. Cristo
rende suoi testimoni quelli che non par-
lano ancora. Colui che era venuto per re-
gnare, regna in questo modo. Il liberato-
re incomincia gi a liberare e il salvatore
concede gi la sua salvezza.
O meraviglioso dono della grazia!
Quali meriti hanno avuto questi bambi-
ni per vincere in questo modo? Non par-
lano ancora e gi confessano Cristo! Non
sono ancora capaci di affrontare la lot-
ta, perch non muovono ancora le mem-
bra e tuttavia gi portano trionfanti la
palma della vittoria.
I SANTI INNOCENTI
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(Liturgia delle ore, dai Discorsi di san Quodvultdeus, vescovo, nella festa dei Santi innocenti)
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Numero 40 Dicembre 2006
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 2, DR PD - Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima - Maria, Stella della Nuova Evangelizzazione
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Anno VIII, numero 40, Decembre 2006
Direttore responsabile:
Zuccato Alberto
Redazione e Amministrazione:
Via San Marco, 2A
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riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii
copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli
firmati di responsabilit dei rispettivi autori.
Salvami
Regina
Periodico dellAssociazione
Madonna di Fatima - Maria, Stella
della Nuova Evangelizzazione
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Scrivono i lettori ............................................................................................................ 4
Cristo, centro della Storia (Editoriale) ........................................................................ 5
La voce del Papa ............................................................................................................. 6
Commento al Vangelo Lux in tenebris lucet ....................................................... 10
Avvento: significato e origine ..................................................................................... 18
LOmnipotente si fatto tutto debolezza ................................................................... 20
Beato Mariano de la Mata Un santo di oggi, facile da imitare .......................... 22
Araldi nel Mondo ......................................................................................................... 26
Testimoni di Ges Risorto, il Convegno di Verona ................................................... 30
San Raffaele Guzar Intervista con Don Raffaele Gonzlez ................................ 32
Santa Lucia: luce, dolore e gloria .............................................................................. 35
accaduto nella Chiesa e nel mondo ......................................................................... 39
Il Cardinale Claudio Hummes Un Cardinale armonizzatore .............................. 42
Storia per bambini...Una canzone per Mr. Petterson ............................................... 44
I santi di ogni giorno ................................................................................................... 46
Lincanto del Natale in Germania .............................................................................. 48
Aspiranti della
Casa Mater
Castissima
sono incantati
dalla mirabile
fragilit
dellOmnipotente
(Foto: Timothy Ring)
La devozione dei Cinque Primi Sabati attira un crescente numero di
fedeli nella Cattedrale di San Paolo. La meditazione dei Misteri
del Rosario guidata da Padre Joo Scognamiglio Cl Dias
SCRIVONO I LETTORI
4 Salvami Regina Dicembre 2006
LOPERA GRANDE PER
QUESTI TEMPI DIFFICILI
stata per me una bella sorpresa
trovare tra la posta il periodico mensi-
le di Ottobre Salvami Regina Araldi
del Vangelo. Mi sono molto commos-
sa e leggendo con amore ho compre-
so che veramente questopera gran-
de per questi tempi difficili in modo
particolare per i nostri giovani che so-
no bombardati di violenza e sesso. Ab-
biamo estremo bisogno di Maria.
Pierfranca S.
Seregno (MI)
OGNI NUMERO UN APPRENDISTATO
Per me, ogni numero della Rivista
Araldi un apprendistato, perch mi
fornisce ogni volta sempre pi infor-
mazioni. Conto i giorni che mancano
allarrivo della Rivista, e noto quan-
do non arriva nel giorno consueto.
Aina Mitchell, via e-mail
MI SENTO PROTETTA DAL
MIO ANGELO CUSTODE
Leggo molto volentieri la Rivista
Salvami Regina Araldi del Van-
gelo, in particolare ho letto attenta-
mente gli articoli sugli Angeli Custodi.
Invoco spesso il mio Angelo Custode
e mi sento protetta in tutte le ore della
mia giornata. Non solo lo invoco per
me ma anche per le mie figlie.
Raimonda B.
Ortueri (NU)
LA RIVISTA NEL BURKINA FASO
Con tanta gioia ricevo sempre la
stupenda rivista e il materiale maria-
no che mi aiuta molto nel mio ospeda-
le. Durante il servizio sanitario fra tanti
poveri malati e uniti a loro ringrazio di
vero cuore. Qui amano molto la Santis-
sima Vergine ed di buon auspicio.
Fr. Giovanni G.
Ouagadougou (Burkina Faso)
NUOVI CARISMI CHE LO
SPIRITO SANTO SUSCITA
bello osservare la Chiesa, guidata
e sorretta dallo Spirito Santo, rimane-
re salda e con sicurezza attraversare le
vicende pi difficili della storia rinno-
vandosi continuamente con nuovi ca-
rismi che lo Spirito Santo suscita. Sia-
mo state contente di conoscer il vostro
movimento Araldi del Vangelo cos
vivace e accolto da tanti giovani. Au-
guriamo che continui fervoroso nella
missione che Dio le ha assegnato. Pre-
gheremo per voi e aspettiamo da voi
laiuto della vostra preghiera.
Suore Dominicane
Querceto (FI)
SLANCIO DI FEDE CHE MI SPINGE
Da quando sono stato informato di
essere incluso insieme a molti altri no-
mi nelle intenzioni della S. Messa che
si celebrar il giorno 13 di ogni mese, ho
avvertito, da subito, uno slancio di fe-
de che mi spinge, in tale giorno, a re-
carmi in chiesa per ascoltare la S. Mes-
sa ore 8 mattutine, fare la S. Comu-
nione e recitare il S. Rosario davanti al
quadro della Madonna di Fatima in ca-
sa. Dico il S. Rosario ogni giorno. Gra-
zie, di tanta gioia che procurate a noi
col vostro continuo apostolato.
Gerardo C.
Lamezia Terme (CZ)
IL CALENDARIO MI AIUTA
NELLE DIFFICOLT
La ringrazio dal profondo del mio
cuore per il calendario/2007. Le sue
immagini e le sue parole mi aiuta-
no nelle difficolt che incontro ogni
giorno nella vita, ed una gioia per
me vedere i miei figli che lo guardano
con molto interesse. Per questo glie-
ne chiedo altri affinch possa darli al-
le mie amiche, perch portino loro la
gioia e la forza della fede come lhan-
no portata alla mia famiglia.
Graziella C.
Sossano (VI)
AMMIRARE LIMMAGINE
DELLA MADONNA
Quando ammiro limmagine di Fati-
ma lImmacolata Maria, i suoi luminosi
occhi giungono diretti nellanima mia.
Con il suo lieve sorriso mi sembra vi-
va, attenta e vera, che ascolta compia-
cente la mia umile, cordiale preghiera.
Quel suo ardente cuore rosso affascina
la mia fantasia ed allontana da me ogni
preoccupazione e malinconia.
Sergio P.
Frascati (RM)
PRESO LA MANO PER RIALZARMI
Tempo prima di ricever la prima
posta dellAssociazione le cose non
andavano per il meglio, anche ai miei
familiari, e tra i mille problemi di la-
voro, famiglia ed altri, col passare del
tempo e vedendo il mancato miglio-
ramento delle cose mi ero allontana-
to un po dalla condizione di cristia-
no e la mia fede andava via via sem-
pre pi ad affievolirsi. Ricevendo per
la prima voltar limmagine della no-
stra amata e cara Madre (che ho an-
cora esposta nella sala da pranzo), ho
avvertito nel mio cuore una sorta di
brivido piacevole e fissando negli oc-
chi stupendi, indescrivibili e rassicu-
ranti nonch protettivi la Madonna
ho avvertito in quel preciso istante
una sensazione come se fossi caduto
e allimprovviso la Madonna mi aves-
se preso la mano per rialzarmi, e ogni
volta che ricevo una rivista o qualsiasi
altro strumento di evangelizzazione
che lei squisitamente mi riserva, rice-
vo una spinta, una marcia, in pi per
andare avanti, nonostante la situazio-
ne non sia cambiata.
Marcello P.
Sessa Aurunca (CE)
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CRISTO,
CENTRO
DELLA
STORIA
a luce emanata dalla grotta di Betlemme, nella notte di Natale, non
rimasta circoscritta a quello spazio esiguo. Essa si proiettata
nella Storia, attraverso i secoli e crescer in splendore fino alla fin e
dei tempi, quando Cristo si manifester in tutta la sua gloria.
La luce per produce ombre che mettono in risalto la bellezza
del suo splendore. Anche il Natale ha ombre... Latteggiamento di Erode una
di queste. Nelludire la domanda dei re Magi Dov il re dei giudei?, egli
si turbato e tutta Gerusalemme con lui, dice il Vangelo. Riuniti tutti i sommi
sacerdoti e gli scribi del popolo, sinformava da loro sul luogo in cui doveva nasce-
re il Messia (Mt 2, 4).
Quando Ges Bambino emise i suoi primi vagiti, soavemente cullato tra
le braccia verginali di Maria, gli avvenimenti erano gi indirizzati in funzio-
ne Sua. Lasse della Storia si spostava dai palazzi dei grandi di questa terra a
quellumile Grotta.
I Cieli si aprirono e scesero legioni di angeli, cantando per festeggiare la
nascita del Messia. DallOriente vennero potenti re con i loro grandi segui-
ti per adorarLo. Simone ed Anna si rallegrarono nel vedere Ges Bambino e
fecero profezie a suo riguardo. Erode cerc di ucciderLo... Davanti a Ges,
nessuno rimase indifferente. Cambi lasse della Storia e questa cominci a
girare attorno a quel Bambino, nato dalla Vergine Maria. Tale realt sarebbe
diventata sempre pi manifesta nella misura in cui la Chiesa si espandeva.
Quale uomo, per quanto celebre egli sia stato, occupa nella Storia un ruo-
lo cos centrale?
Nel corso dei secoli, gli avvenimenti si sono succeduti, sono andati in rovi-
na popoli, imperi e nazioni. Altri sono sorti al loro posto. Prima di giungere
alla fine del mondo, quante civilt ancora scompariranno?
Ai giorni nostri, Ges ormai conosciuto in tutta la terra. Gli uomini pos-
sono accettarLo, rifiutarLo e perfino perseguitarLo; non, per, rimanere in-
differenti davanti a Lui. Le persecuzioni sono, esse stesse, testimonianza del-
la sua incommensurabile grandezza.
* * *
La sequenza stessa del ciclo liturgico che rievoca nel corso dellanno tut-
ta la vita di Nostro Signore Ges Cristo, fino alla sua Ascensione al Cielo
un modo di mettere continuamente in evidenza, nelle celebrazioni eucaristi-
che di tutte le chiese della terra, questa posizione unica del nostro Redentore
al centro degli avvenimenti umani.
In ogni nuovo anno, nel commemorare il Natale, non c chi non si fermi
un istante e non senta lappello soave e consolatore di Ges Bambino, che in-
fonde Pace e invita a seguirLo. Questo invito sar accettato o rifiutato. Ma
Cristo non smette di costituire il centro dellesistenza di ognuno di noi. Sar
cos in maniera crescente, fino alla fine dei tempi, quando Ges si manifeste-
r gloriosamente a tutta lumanit, diventando in forma irrecusabile e visibile
il centro, non pi della semplice Storia, ma di tutta leternit.
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La santit si
manifesta nellamore
Con affetto paterno, il Santo Padre esorta i vescovi ad avere, anchessi,
identici sentimenti in relazione ai sacerdoti, loro collaboratori, e a
tutti i fedeli, specialmente coloro che soffrono.
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6 Salvami Regina Dicembre 2006
La voce del Papa
DISCORSO AI VESCOVI DELLA
CONFERENZA EPISCOPALE DELLO ZAMBIA, 13/10/2006
ediante voi saluto
e abbraccio il cle-
ro, i religiosi e i lai-
ci di Zambia. Di re-
cente, in Germania,
ho avuto occasione di affermare: Co-
me persone di preghiera, colme della Sua
luce, raggiungiamo gli altri e, coinvolgen-
doli nella nostra preghiera, facciamoli
entrare nel raggio della presenza di Dio
il quale far poi la sua parte. Vi incora-
ggio, quindi, a esortare il vostro popolo
a dedicarsi alla preghiera e alla santit,
scoprendo il tesoro di una vita basata
sulla fede in Cristo. Che i membri del
vostro popolo invitino tutti coloro che
incontrano a condividere tale tesoro!
Fate in modo di educare
il popolo al valore e alla
pratica dellorazione
La luce di santit, che risplende in
quanti hanno scoperto questo tesoro,
viene accesa nel momento del Batte-
simo. Nel Battesimo Cristo affranca
il credente dal dominio del peccato,
liberandolo, dunque, da unesistenza
colma di paura e superstizione e in-
vitandolo ad una nuova vita. Caris-
simi, noi fin dora siamo figli di Dio...
chiunque ha questa speranza in lui, pu-
rifica se stesso, come egli puro (1 Gv
3, 2-3). Infatti, il cristiano ha riposto
la sua fiducia in Cristo e pu essere
sempre certo che Egli ascolta le sue
preghiere e risponde ad esse. Mentre
lottate per preparare il vostro popolo
ad una vita di autentica santit, assi-
curatevi di istruirlo nel valore e nella
pratica della preghiera, in particolare
della preghiera liturgica, nella quale,
in modo sublime, la Chiesa unita a
Cristo, il Sommo Sacerdote, nella sua
eterna intercessione per la salvezza
del mondo. Inoltre, la Chiesa cattoli-
ca incoraggia i fedeli a praticare for-
me popolari di piet. Quindi, inse-
gnate sempre al vostro popolo il valo-
re dellintercessione dei santi, che so-
no i grandi amici di Ges (cfr Gv 12,
20-22) e, in particolare, lintercessio-
ne speciale di Maria, sua Madre, che
sempre attenta alle nostre necessit
(cfr Gv 2, 1-11).
Miei cari Fratelli Vescovi, sono
certo che continuerete a dedicare
la vostra vita con amore generoso al
popolo di Dio in Zambia. Il Signore
ha scelto voi per custodirlo e guidar-
lo sulla via che porta alla santit. Fa-
telo con saggezza, ferma determina-
zione e affetto paterno. San Gerola-
mo nel suo Commentario alla Lette-
ra di san Paolo a Tito afferma: Che
il Vescovo pratichi lastinenza rispetto
a tutte le inquietudini che possono agi-
tare la sua anima: non sia incline alla
collera n devastato dalla tristezza n
torturato dalla paura (cfr vv.8-9, PL
26, 603b-42). Questo vero in parti-
colare nei vostri rapporti con i fratelli
sacerdoti che, a volte, possono venir
sviati dalle numerose tentazioni del-
la societ contemporanea. Quali Pa-
stori e Padri dei vostri collaboratori
nella vigna, dovete sempre comuni-
care loro la gioia di servire il Signore
con un adeguato distacco dalle cose
del mondo. Dite loro che sono vicini
al cuore del Papa e presenti nelle sue
preghiere quotidiane. Con voi, li in-
coraggio a restare saldi nella fede au-
tentica e ad aspirare alla speranza vi-
va del possesso gioioso di quel tesoro
eterno e incorrotto, guadagnato per
noi da Ges Cristo (cfr 1 Pt 1, 4).
Compassione di Cristo verso
tutte le persone che soffrono
Crediamo che la Chiesa sia san-
ta. Quando esortate i vostri sacer-
doti a condurre vite sante in accordo
con la loro vocazione, quando predi-
cate lamore generoso e la fedelt nel
matrimonio e quando invitate tutti
a praticare le opere di misericordia,
ricordate loro le parole del Signo-
re: Voi siete la luce del mondo... Co-
s risplenda la vostra luce davanti agli
uomini, perch vedano le vostre opere
buone e rendano gloria al vostro Padre
che nei cieli (Mt 5, 14-16).
La Santit un dono divino, che
si manifesta nellamore di Dio e nel-
lamore del prossimo. Cari Fratelli,
Udienza ai Vescovi dello Zambia: Manifestazione
di affetto paterno del Papa Benedetto XVI
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Limportanza prioritaria
della vita spirituale
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mostrate al vostro popolo il bel vol-
to di Cristo vivendo una vita di amo-
re autentico. Mostrate la compassio-
ne di Cristo in particolare per i po-
veri, i rifugiati, i malati e tutti colo-
ro che soffrono. Al contempo, nel vo-
stro insegnamento continuate a pro-
clamare la necessit dellonest, del-
laffetto familiare, della disciplina e
della fedelt, che hanno un impatto
decisivo sulla salute e la stabilit del-
la societ.
Questa visita a Roma un se-
gno visibile della vostra ricerca per-
sonale di santit e del vostro deside-
rio ardente di essere araldi del Van-
gelo, seguendo lesempio eroico degli
Apostoli Pietro e Paolo. San Matteo
esprime cos il mandato missionario
ecclesiale: Andate dunque e ammae-
strate tutte le nazioni, battezzandole nel
nome del Padre, del Figlio e dello Spi-
rito Santo, insegnando loro ad osserva-
re tutto ci che vi ho comandato. Ecco,
io sono con voi tutti i giorni, fino alla
fine del mondo (Mt 28, 18-20). Que-
sto passaggio fonte di grande spe-
ranza per tutti coloro che dedicano le
proprie energie al ministero apostoli-
co. Queste parole ci ricordano la pre-
senza attiva e costante del Cristo vivo
nella sua Santa Chiesa cattolica. In-
vito voi e quanti cooperano al vostro
ministero a meditare su tali parole e
rinnovare la fiducia nel Signore.
PASSO TRATTO DAL DISCORSO AI PROFESSORI E ALUNNI
DELLE UNIVERSIT E ACCADEMIE ECCLESIASTICHE DI ROMA, 23/10/2006
Come maestro zelante, il Papa trasmette agli alunni di scienze
ecclesiastiche un prezioso insegnamento: per saper udire la voce di
Dio, nellintimo del cuore, importante la disciplina del silenzio.
orrei ribadire anche in
questa occasione, co-
me ho avuto modo di
fare in vari incontri
con sacerdoti e semi-
naristi, limportanza prioritaria del-
la vita spirituale e la necessit di cu-
rare, accanto alla crescita culturale,
unequilibrata maturazione umana
ed una profonda formazione asceti-
ca e religiosa.
Orazione e meditazione,
per essere autentico
discepolo di Cristo
Chi vuole essere amico di Ges e
diventare suo autentico discepolo
sia egli seminarista, sacerdote, religio-
so, religiosa o laico non pu non col-
tivare unintima amicizia con Lui nel-
la meditazione e nella preghiera. Lap-
profondimento delle verit cristiane e
lo studio della teologia o di altra disci-
plina religiosa presuppongono unedu-
cazione al silenzio e alla contemplazio-
ne, perch occorre diventare capaci di
ascoltare con il cuore Dio che parla.
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Il Papa, nel suo discorso ai membri delle accademie ecclesiastiche di Roma, ha evidenziato
il ruolo purificatore del silenzio affinch le nostre parole abbiano valore e utilit
Q
8 Salvami Regina Dicembre 2006
Il pensiero ha sempre bisogno di
purificazione per poter entrare nel-
la dimensione in cui Dio pronun-
cia la sua Parola creatrice e reden-
trice, il suo Verbo uscito dal silen-
zio, per usare la bella espressione
di santIgnazio di Antiochia (Lette-
ra ai Magnesii, VIII, 2). Solo se pro-
vengono dal silenzio della contem-
plazione le nostre parole possono
avere qualche valore e utilit, e non
ricadere nellinflazione dei discorsi
del mondo, che ricercano il consen-
so dellopinione comune.
Maestro, insegnaci a pregare,
a scrivere e a parlare
Chi studia in un Istituto ecclesia-
stico deve pertanto disporsi allob-
bedienza, alla verit e quindi colti-
vare una speciale ascesi del pensie-
ro e della parola. Tale ascesi si ba-
sa sulla familiarit amorosa con la
Parola di Dio e direi prima ancora
con quel silenzio da cui la Parola
prende origine nel dialogo damo-
re tra il Padre e il Figlio nello Spi-
rito Santo. A tale dialogo anche noi
abbiamo accesso mediante la santa
umanit di Cristo. Perci, cari ami-
ci, come fecero i discepoli del Si-
gnore, domandate a Lui: Maestro
insegnaci a pregare (Lc 11, 1), ed
anche: insegnaci a pensare, a scri-
vere e a parlare, perch queste co-
se sono tra loro strettamente con-
nesse.
Sono questi i suggerimenti che
rivolgo ad ognuno di voi, cari fratel-
li e sorelle, allinizio di questo nuo-
vo anno accademico. Vi accompa-
gno volentieri con lassicurazione
di un particolare ricordo nella pre-
ghiera, perch lo Spirito Santo illu-
mini i vostri cuori e vi conduca ad
una chiara conoscenza di Cristo, ca-
pace di trasformare la vostra esi-
stenza, perch Lui solo ha parole di
vita eterna (cfr Gv 6, 68).
Il vostro apostolato sar domani
ricco e fruttuoso nella misura in cui,
in questi anni, vi preparate studiando
con seriet, e soprattutto alimentate
il vostro personale rapporto con Lui,
tendendo alla santit ed avendo co-
me unico scopo della vostra esistenza
la realizzazione del Regno di Dio.
Affido questi miei auspici alla ma-
terna intercessione di Maria Santis-
sima, Sede della Sapienza: sia Lei ad
accompagnarvi lungo questo nuovo
anno di studio e ad esaudire ogni vo-
stra attesa e speranza.
Q
La Chiesa, fonte e
modello di ogni santit
Dicembre 2006 Salvami Regina 9
BRANI DELLOMELIA NELLA MESSA DI TUTTI I SANTI, 1/11/2006
uestoggi la Chiesa fes-
teggia la sua dignit di
madre dei santi, imma-
gine della citt superna
(A. Manzoni), e mani-
festa la sua bellezza di sposa immacola-
ta di Cristo, sorgente e modello di ogni
santit. Non le mancano certo figli riot-
tosi e addirittura ribelli, ma nei santi
che essa riconosce i suoi tratti caratte-
ristici, e proprio in loro assapora la sua
gioia pi profonda.
Nella prima Lettura, lautore del li-
bro dellApocalisse li descrive come
una moltitudine immensa, che nessuno
poteva contare, di ogni nazione, razza,
popolo e lingua (Ap 7, 9). Questo po-
polo comprende i santi dellAntico Te-
stamento, a partire dal giusto Abele e
dal fedele Patriarca Abramo, quelli del
Nuovo Testamento, i numerosi martiri
dellinizio del cristianesimo e i beati e
i santi dei secoli successivi, sino ai testi-
moni di Cristo di questa nostra epoca.
Li accomuna tutti la volont di incarna-
re nella loro esistenza il Vangelo, sotto
limpulso delleterno animatore del Po-
polo di Dio che lo Spirito Santo (...).
Come si pu arrivare
ad essere santi?
Ma come possiamo divenire santi,
amici di Dio?
Allinterrogativo si pu rispondere
anzitutto in negativo: per essere san-
ti non occorre compiere azioni e ope-
re straordinarie, n possedere cari-
smi eccezionali. Viene poi la risposta
in positivo: necessario innanzitutto
ascoltare Ges e poi seguirlo senza
perdersi danimo di fronte alle diffi-
colt. Se uno mi vuol servire Egli ci
ammonisce mi segua, e dove sono io,
l sar anche il mio servo. Se uno mi
serve, il Padre lo onorer (Gv 12, 26).
Chi si fida di Lui e lo ama con sin-
cerit, come il chicco di grano sepol-
to nella terra, accetta di morire a s
stesso. Egli infatti sa che chi cerca di
avere la sua vita per se stesso la per-
de, e chi si d, si perde, trova proprio
cos la vita (Cfr Gv 12, 24-25). Lespe-
rienza della Chiesa dimostra che ogni
forma di santit, pur seguendo trac-
ciati differenti, passa sempre per la
via della croce, la via della rinuncia a
se stesso.
Le biografie dei santi descrivono
uomini e donne che, docili ai disegni
divini, hanno affrontato talvolta pro-
ve e sofferenze indescrivibili, perse-
cuzioni e martirio. Hanno persevera-
to nel loro impegno, sono passati at-
traverso la grande tribolazione si leg-
ge nellApocalisse e hanno lavato le
loro vesti rendendole candide col san-
gue dellAgnello (v. 14). I loro nomi
sono scritti nel libro della vita (cfr Ap
20, 12); loro eterna dimora il Para-
diso. Lesempio dei santi per noi un
incoraggiamento a seguire le stesse
orme, a sperimentare la gioia di chi si
fida di Dio, perch lunica vera causa
di tristezza e di infelicit per luomo
vivere lontano da Lui.
La santit un dono di Dio
La santit esige uno sforzo costan-
te, ma possibile a tutti perch, pi
che opera delluomo, anzitutto do-
no di Dio, tre volte Santo (cfr Is 6,
3). Nella seconda Lettura, lapostolo
Giovanni osserva: Vedete quale gran-
de amore ci ha dato il Padre per esse-
re chiamati figli di Dio, e lo siamo real-
mente! (1 Gv 3, 1). Dio, dunque,
che per primo ci ha amati e in Ge-
s ci ha resi suoi figli adottivi. Nella
nostra vita tutto dono del suo amo-
re: come restare indifferenti dinanzi
a un cos grande mistero? Come non
rispondere allamore del Padre cele-
ste con una vita da figli riconoscen-
ti? In Cristo ci ha fatto dono di tutto
se stesso, e ci chiama a una relazione
personale e profonda con Lui.
Quanto pi pertanto imitiamo Ge-
s e Gli restiamo uniti, tanto pi en-
triamo nel mistero della santit divi-
na. Scopriamo di essere amati da Lui
in modo infinito, e questo ci spinge, a
nostra volta, ad amare i fratelli. Ama-
re implica sempre un atto di rinun-
cia a se stessi, il perdere se stessi, e
proprio cos ci rende felici.
Per essere santi non occorre compiere azioni e opere straordinarie, afferma il Papa. Il
segreto della santit consiste nellascoltare Ges e seguirLo senza scoraggiarsi...
Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana. La versione integrale di
questi documenti pu essere trovata in www.salvamiregina.it/lavocedelpapa
10 Salvami Regina Dicembre 2006
COMMENTO AL VANGELO DEL NATALE DEL SIGNORE
Lux in
taenebris lucet
La pi folgorante delle luci brilla nelle tenebre e offre allumanit la vera
Pace, soprattutto nella nostra era cos duramente colpita da guerre,
catastrofi e minacce. Insieme con Maria, Giuseppe e i pastori, nel
Presepio, adoriamo il Bambino-Dio, il Principe della Pace.
I CRISTO, IL CENTRO
DELLA STORIA
Viviamo nellanno 2006 e nessu-
no solleva il minimo dubbio a questo
proposito. Cos stato stabilito, per
consenso universale, il criterio per
elaborare il nostro calendario. Soltan-
to questo fatto sarebbe sufficiente per
confermare che due millenni e sei an-
ni fa, in una grotta di Betlemme, na-
to il Bambino-Dio con la missione di
salvare il mondo. Questa una del-
le prove della grande importanza che
tutti i popoli, credenti o non credenti,
hanno attribuito allavvenimento che
divide la Storia in due grandi perio-
di: prima e dopo Cristo. Non trascor-
sero molti secoli prima che urbi et or-
be, tre volte al giorno, le campane del-
le chiese risuonassero al fine di ricor-
dare e proclamare le loro lodi al Cielo
per lIncarnazione del Verbo; lAnge-
lus cominci ad essere una devozio-
ne universale. Lemozione ed il giubi-
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Padre Joo Scognamiglio Cl Dias
Presidente Generale
Dicembre 2006 Salvami Regina 11
1
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto or-
din che si facesse il censimento di tutta la ter-
ra.
2
Questo primo censimento fu fatto quando
era governatore della Siria Quirinio.
3
Andava-
no tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua cit-
t.
4
Anche Giuseppe, che era della casa e della
famiglia di Davide, dalla citt di Nazaret e dalla
Galilea sal in Giudea alla citt di Davide, chia-
mata Betlemme,
5
per farsi registrare insieme
con Maria sua sposa, che era incinta.
6
Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si com-
pirono per lei i giorni del parto.
7
Diede alla luce
il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo
depose in una mangiatoia, perch non cera posto
per loro nellalbergo.
8
] Cerano in quella regione alcuni pastori che
vegliavano di notte facendo la guardia al loro
gregge.
9
Un angelo del Signore si present da-
vanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di lu-
ce. Essi furono presi da grande spavento,
10
ma
langelo disse loro: Non temete, ecco vi annun-
zio una grande gioia, che sar di tutto il popolo:
11
oggi vi nato nella citt di Davide un salva-
tore, che il Cristo Signore.
12
Questo per voi
il segno: troverete un bambino avvolto in fasce,
che giace in una mangiatoia.
13
E subito appar-
ve con langelo una moltitudine dellesercito cele-
ste che lodava Dio e diceva::
14
Gloria a Dio nel
pi alto dei cieli e pace in terra agli uomini che
egli ama (Lc 2, 1-14).
a VANGELO A
La gloriosa
nascita di Ges
Bambino
costituisce
uninesauribile
fonte di salvezza
lo hanno pervaso la terra e, in tutti i
tempi, nella celebrazione del Natale,
sono sempre risuonati i canti liturgici
e le canzoni destinate a manifestare la
stessa identica gioia di oltre venti se-
coli fa: Hodie Christus natus est (
1
).
Una luce risplende nelle tenebre
(Gv 1, 5): Christus natus est nobis,
stato per noi che Lui nato, per
lumanit di tutte le epoche, fino al
Giudizio Finale. La gloriosa nascita
del Bambino Ges costituisce unine-
sauribile fonte di salvezza. Invariabil-
mente soprattutto questanno co-
s attraversato da minacce di guer-
re, convulsioni e terrori -, linvito che
in questa festivit fatto agli uomi-
ni, giunge carico di promesse. Presso
il Divino Infante si pu trovare la ve-
ra pace, come capitato ai pastori e
ai Re Magi. Mossi da un soffio dello
Spirito Santo, hanno abbandonato le
loro faccende e si sono messi in cam-
mino alla ricerca della Pace Assoluta,
per adorarLa. lo stesso invito che
viene rivolto a noi in questa notte:
Venite, adoremus, infatti, apparsa
la grazia di Dio, apportatrice di salvez-
za per tutti gli uomini, (...) Si sono ma-
nifestati la bont di Dio, salvatore no-
to fu fatto quando era governato-
re della Siria Quirinio.
3
Andava-
no tutti a farsi registrare, ciascu-
no nella sua citt
Non c una sola parola o un solo
gesto connesso alla vita di Ges che
non contenga diversi ed altissimi si-
gnificati. Per questo si moltiplicano
nel corso dei secoli i commenti e le
interpretazioni riguardo le narrazio-
ni evangeliche. Troviamo un esem-
pio interessante per ci che riguarda
questo primo versetto, negli scritti di
San Tommaso dAquino:
Cristo venuto per ricondurci dal-
lo stato di schiavit allo stato di libert.
Per questo Beda dice che, cos come ha
assunto la nostra condizione mortale per
condurci alla vita, cos si degnato di in-
carnarsi in un tempo in cui, appena nato,
sarebbe stato registrato nel censo di Ce-
sare e, per la nostra liberazione, si sotto-
messo Egli stesso alla schiavit (
2
).
Al di l degli aspetti teologici colle-
gati al censimento, possiamo conside-
rare le ragioni concrete, di ordine geo-
stro, e il suo amore per gli uomini (Tt
2, 11; 3, 4).
II VIAGGIO DI GIUSEPPE
E MARIA A BETLEMME
Il censimento
1
In quei giorni un decreto di Ce-
sare Augusto ordin che si faces-
se il censimento di tutta la ter-
ra.
2
Questo primo censimen-
12 Salvami Regina Dicembre 2006
grafico e sociologico, che rendono pi
chiara la provvidenzialit della scelta
dellepoca per la nascita del Messia.
In quel tempo, il luogo di nascita
del fondatore della stirpe era di fonda-
mentale importanza per la determina-
zione delle origini di una famiglia. An-
che dopo essersi suddivisi in innume-
revoli rami che si andavano a stabilire
in altri luoghi, a volte lontani, questi
nuovi nuclei di uomini mantenevano
uno stretto rapporto con le loro origi-
ni geografiche. Questo costume era in
particolar modo osservato dal popo-
lo giudeo, e di questo si servirono i ro-
mani per far osservare leditto di Ce-
sare Augusto, al fine di portare a ter-
mine un esatto censimento del popo-
lo. Di qui il fatto che Giuseppe si tro-
v nella circostanza di presentarsi da-
vanti alle autorit, nella citt di Da-
vide, che si chiamava Betlemme. Per
questo, la Sacra Famiglia doveva in-
traprendere un viaggio di tre o quattro
giorni, da Nazaret a Betlemme (circa
140 km), tempo impiegato dalle caro-
vane dellepoca. Del resto, Betlemme
era situata al crocevia delle rotte del-
le carovane dirette in Egitto, ed era un
luogo di riposo dei viaggiatori.
Perch Maria ha fatto il
viaggio con Giuseppe
4
Anche Giuseppe, che era della
casa e della famiglia di Davide,
dalla citt di Nazaret e dalla Ga-
lilea sal in Giudea alla citt di
Davide, chiamata Betlemme,
5
per
farsi registrare insieme con Maria
sua sposa, che era incinta.
Il fatto che San Luca menzioni lo
stato di gravidanza nel quale si trova-
va Maria Santissima, offre loccasio-
ne per commenti ed ipotesi. Siccome
soltanto Giuseppe aveva lobbligo di
presentarsi a Betlemme, perch allo-
ra anche Maria avr intrapreso que-
sto viaggio in sua compagnia?
Secondo alcuni autori, pu darsi
che entrambi avessero progettato il
loro definitivo trasloco alla citt-culla
della stirpe del Re Profeta. Tanto pi
che lAngelo Gabriele annunci che
Dio avrebbe dato al Bambino il trono
di Davide suo padre. Oltre ci gli
stessi autori commentano vari seco-
li prima, il profeta Michea aveva fat-
to riferimento alla citt di Betlemme
come al luogo di provenienza di Co-
lui che avrebbe governato il popolo
giudeo (cfr. Mi 5, 1).
Daltro canto, anche possibi-
le che Giuseppe non volesse lasciare
vare a Gerusalemme e pernottare a
Betlemme.
Si pu facilmente supporre che,
per lenorme consolazione di diven-
tare madre di l a poco, la Santissi-
ma Vergine non sentisse lasprezza di
un cos molesto percorso. Ma persino
questo Le fu chiesto, affinch diven-
tasse ancor pi meritoria la sua parte-
cipazione allopera redentrice del suo
Divino Figlio. A questo disagio, un
altro se ne sarebbe aggiunto: gli al-
berghi di quei tempi. Le condizioni
di alloggio non assomigliavano nean-
che lontanamente a quelle del giorno
doggi, e questo sotto diversi punti di
vista. I viaggiatori occupavano o divi-
sioni contigue, sotto pergolati sen-
za tetto, quindi oppure, quelli che
possedevano pi mezzi, vani coperti.
Gli uni e gli altri erano disposti lungo
un muro alto che attorniava un corti-
le ampio, nel quale gli ospiti lasciava-
no i rispettivi animali. Ununica por-
ta dava accesso allinterno dellallog-
gio. Nelle notti di sovraffollamento,
non era raro trovare persone accam-
pate in questo cortile. Questa uma-
Non c una
sola parola o un solo
gesto relativo alla
vita di Ges che non
contenga vari
e altissimi significati
Maria da sola in quelle circostanze,
soprattutto se consideriamo la gran-
de santit di questuomo che sarebbe
stato il padre legale e tutore del Fi-
glio di Dio. Giuseppe, certamente,
voleva adorarLo quanto prima e fin
dal primo istante.
Pu darsi che tutte le ipotesi con-
vergano ed abbiano ragion dessere.
Comunque sia, il viaggio deve esse-
re stato molto faticoso per la Santissi-
ma Vergine, ormai prossima agli ulti-
mi momenti della gestazione.
Le strade, oltre ad essere tortuo-
se e malfatte, erano congestionate
dal flusso di transito dei convocati
per il censimento. Asini e cammelli
circolavano in entrambi i sensi in un
numero superiore a quello normale.
A parte questo, Betlemme situa-
ta a 10 km a sud di Gerusalemme, a
pi di 700 metri di altitudine sul Mar
Mediterraneo e quasi 1200 metri so-
pra il livello del Mar Morto; entram-
be le citt, quindi, erano circa al-
la stessa altitudine, nellultima re-
gione abitabile in direzione del Mar
Morto. Pertanto, fu ripido lultimo
tratto di strada percorso per arri-

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Dicembre 2006 Salvami Regina 13
na convivenza, in mezzo agli animali,
era alimentata da mangiate e bevu-
te, rallegrata da canti, chiacchierate
e persino discussioni. Non era estra-
neo a questo ambiente unindescrivi-
bile prosaicit, comune a quei tempi.
Non era neanche strana per i giu-
dei lagitazione che si venne a crea-
re in occasione del censimento, in-
fatti il clima era un po come quello
che si respirava nel corso delle cele-
brazioni della Pasqua. Ancora non
cera quel riserbo che il Preziosissimo
Sangue del Redentore introdusse poi
nella Civilt Cristiana. Tutto era fat-
to senza riserve: l si poteva nascere o
morire, ammalarsi o guarire, dormi-
re o agitarsi, ecc., al cospetto di tutti.
Questo il vero senso dellafferma-
zione di San Luca: perch non cera
posto per loro nellalbergo. Non tanto
perch questo fosse tutto occupato,
ma perch non era adeguato a Loro.
Betlemme, la citt prescelta
E perch proprio Betlemme?
Il nome della citt di origine
ebraica: Bet-lehem, ossia, casa
del pane, perch questa localit era
molto fertile! Chi, misticamente, ha
cantato le glorie di Betlemme stata
Santa Paola, nellanno 383: Ti salu-
to, o Betlemme, casa del pane, dove il
pane disceso dal Cielo ha veduto la lu-
ce della terra! Ti saluto, o Efrat, cam-
po ricchissimo e fertile, che tra i tuoi
frutti hai portato lo stesso Dio! (
3
)
San Tommaso dAquino ci insegna
alcune delle ragioni per le quali Ge-
in una citt oscura e soffrire linfamia
in una citt famosa (
4
).
Storicamente, Betlemme ha un
passato denso e ricco di simbologia.
Vi fu sepolta Rachele, moglie di Gia-
cobbe (cfr. Gn 35, 16-19), e ancora og-
gi si pu visitare la sua tomba. Nella
suddivisione del territorio di Israele,
effettuata da Giosu, Betlemme tocc
alla trib di Giuda, nella quale nacque
Davide. Tuttavia, dopo la nascita di
Ges, si eclissa. I Vangeli non la men-
zionano pi e cos, essa rimane legata
alla gloria dei primi sguardi del Salva-
tore, appena venuto al mondo. Soltan-
to nel II secolo, San Giustino e Orige-
ne, ed altri scrittori ancora, fanno rivi-
vere le glorie di questa citt.
III NASCE IL SALVATORE
Storia della Grotta
6
Ora, mentre si trovavano in
quel luogo, si compirono per lei i
giorni del parto.
7
Diede alla lu-
ce il suo glio primogenito, lo av-
volse in fasce e lo depose in una
mangiatoia, perch non cera po-
sto per loro nellalbergo.
Come lo stesso San Luca dichia-
ra, non cera posto per loro nellal-
bergo, ossia, Giuseppe viaggi fino
a Betlemme nella speranza di trovare
un albergo allaltezza del grande av-
venimento che l si sarebbe verificato.
La Beata Anna Caterina Emmerick
descrive con devota ricchezza i vari e
frustrati tentativi da parte di Giusep-
pe, quando reincontra le sue antiche
conoscenze, per trovare un luogo do-
ve potessero riposare. Solo dopo aver
pianto amare lacrime, si ricord di un
rifugio lontano dalla citt, frequenta-
to dallo stesso in giovent per sfuggi-
re ai suoi persecutori e dove approfit-
tava per pregare. Dopo aver propo-
sto alla Santissima Vergine questa so-
luzione, si diressero proprio in questo
luogo. Secondo la veggente che de-
scrive minuziosamente sia lesterno
che linterno della Grotta -, l era na-
to Set, terzo figlio di Adamo, il quale,
Cristo ha
voluto nascere
in una citt
oscura e subire
patimenti in una
citt famosa
Basilica della Nativit, a
Betlemme: la stella sul
pavimento indica il luogo
della mangiatoia, nella
Grotta dove nato Ges
s ha scelto Betlemme per nascere e
Gerusalemme per morire:
Davide nato a Betlemme, ma ha
scelto Gerusalemme per stabilirvi la se-
de del suo regno e l edificare il tempio
di Dio. Cos, Gerusalemme sarebbe di-
venuta nel contempo la citt reale e sa-
cerdotale. Ma il sacerdozio di Cristo
ed il suo regno si sarebbero realizzati
principalmente nella sua Passione. Per
questo era conveniente che, per nasce-
re, scegliesse Betlemme, e per la Passio-
ne, Gerusalemme. (...)
Come dice San Gregorio,
Betlemme vuol dire casa del pane. E
Cristo stesso afferma: Io sono il pa-
ne vivo, che disceso dal Cielo. (...) A
parte questo, si opponeva alla vanaglo-
ria degli uomini che si vantano di esse-
re nati in citt famose, nelle quali vo-
gliono essere principalmente onorati.
Cristo, al contrario, ha voluto nascere
14 Salvami Regina Dicembre 2006
daccordo con la promessa di un An-
gelo ad Eva, avrebbe preso il posto di
Abele. Altri fatti simbolici, collegati
ad Abramo, dovevano essersi verifi-
cati nel medesimo luogo.
Infine, ormai ben sistemati, Maria
sugger a Giuseppe di pregare insieme
per tutti coloro che si erano rifiutati di
accoglierli, quindi gli comunic lora
della nascita e gli chiese di preparare
bene la mangiatoia per poter onora-
re ed adorare il Bambino, non appena
avesse fatto ingresso in questo mondo.
Il Cielo si un alla terra
Dopo alcuni istanti passati fuori,
Giuseppe ritorn alla Grotta, trovan-
dola come in fiamme, dalla tanta luce
presente. Immediatamente si prostr
col volto a terra. La luce che avvolge-
va la Santissima Vergine aument di
intensit e, a mezzanotte, quando Lei
entr in estasi e levitazione mentre
la stessa natura circostante era come
in uno stato di grande giubilo, nac-
que il Salvatore. Quando il Bambino
si mosse, facendo sentire i suoi pri-
mi vagiti, Maria Lo avvolse in panni
e Lo sdrai nel presepio. I cieli disce-
sero sulla terra per adorarLo, mentre
la Vergine, proteggendoLo col suo
ampio manto, Lo allattava. Trascor-
sa unora, Maria chiam Giuseppe,
il quale si trovava ancora prosterna-
to in preghiera. Giubilo, umilt e fer-
vore, sono le qualit con cui la veg-
gente Anna Caterina descrive lo sta-
to danimo di Giuseppe, nel ricevere
il Bambino tra le braccia, piangendo
lacrime di gioia. Il neonato era bril-
lante come un lampo, secondo la
sua espressione.
A questo punto del presente artico-
lo, mi viene lardente desiderio for-
se perch in questo momento mi trovo
in una cappella, molto vicino a Ges-
Ostia, esposto alladorazione di di-
rigere alle anime che leggono questo
racconto quello che San Paolo implo-
ra al Padre, per gli Efesini: Che il Cri-
sto [Bambino] abiti per la fede nei vostri
cuori e cos, radicati e fondati nella ca-
rit, siate in grado di comprendere con
tutti i santi quale sia lampiezza, la lun-
ghezza, laltezza e la profondit, e co-
noscere lamore di Cristo che sorpassa
ogni conoscenza, perch siate ricolmi di
tutta la pienezza di Dio. (Ef 3, 17-19).
Il Natale nella Liturgia
Assistiamo liturgicamente, in que-
sta notte, alla nascita di Cristo, che si
verific nel tempo, poich, per la sua
natura divina, gi era stato generato
da tutta leternit, come afferma San
Tommaso dAquino: Cristo ha due
nature: quella divina e quella umana.
La prima, lha ricevuta dal Padre fin
dalleternit; e laltra, lha ricevuta dal-
la Madre, nel tempo. , dunque, ne-
cessario attribuire a Cristo due nascite:
quella del Padre, dalleternit, e quella
della Madre, nel tempo (
5
).
E il Verbo Si fece carne...(Gv 1,
14). La Seconda Persona della San-
tissima Trinit tra di noi. Questo av-
venimento unico ed insuperabile ri-
splende in tutta la Storia e, nonostan-
te sia avvenuto pi di duemila anni
fa, attualissimo. Dio ha voluto far-
Si sensibile e visibile e, ancora oggi,
come avverr fino alla fine dei tem-
pi, noi possiamo avere un contatto
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Dicembre 2006 Salvami Regina 15
con questi splendori dellIncarnazio-
ne attraverso i Sacramenti. Quotidia-
namente, sui nostri altari, il Verbo Si
fa carne. Per questa ragione, la Mes-
sa del Gallo, per noi, ha un significa-
to tutto speciale. Che lo Spirito Santo
infiammi i nostri cuori cos possiamo
trarre profitto da tutte le grazie e do-
ni portati dal Bambino-Dio, venendo
alla luce, questa notte.
IV ADORAZIONE DEI PASTORI
8
Cerano in quella regione alcu-
ni pastori che vegliavano di not-
te facendo la guardia al loro greg-
ge.
9
Un angelo del Signore si pre-
sent davanti a loro e la gloria del
Signore li avvolse di luce. Essi fu-
rono presi da grande spavento,
Anche Davide stato pastore di
pecore e in quella grotta cerano tre
fra i suoi discendenti, uno dei qualli
il Figlio dellAltissimo. La corte cele-
ste gi aveva reso culto e omaggio al
Bambino. Nato con la nostra natura,
era degno e giusto che anche da parte
della nostra societ Egli fosse ogget-
to di adorazione.
Una categoria sociale disprezzata
I pastori costituivano una comu-
nit disprezzata dai farisei. Nel ca-
so concreto di Betlemme, essi lavo-
ravano ai confini della regione, do-
ve la coltivazione di piantagioni non
interessava pi e le terre erano ab-
bandonate ed incolte. L rimanevano
le greggi pi numerose, sia in inver-
no che in estate, vigilate da alcuni uo-
mini. Gli abitanti del villaggio custo-
divano i loro animali nelle stalle dei
dintorni. La pessima reputazione dei
pastori tra i farisei era dovuta a varie
ragioni. Si capisce, immediatamente,
che le funzioni da loro svolte non si
adattavano molto alle innumerevo-
li abluzioni, lavaggio di mani, purifi-
cazione di recipienti, selezione di ali-
menti, ecc., alle quali i farisei dava-
no cos tanta importanza. Ma, soprat-
tutto, essi erano uomini di buon sen-
so e pi dediti alla contemplazione.
Il contatto permanente con la natu-
ra uscita dalle mani di Dio, nella cal-
ma e tranquillit dellisolamento del-
la campagna, arricchiva la loro anima
di pensieri elevati, conducendoli al-
lelaborazione di criteri solidi, diffici-
li da essere distrutti dallillogicit ca-
pricciosa dei farisei.
Ecco, in poche parole, i motivi per i
quali i pastori erano esclusi dalle con-
tese giudiziarie dei farisei, non erano
accettati come testimoni e tanto meno
potevano entrare nei tribunali.
Separando dagli increduli
coloro che hanno fede
Cos, gi al momento della nasci-
ta, il Bambino-Dio ha iniziato la sua
missione di pietra dello scandalo, la-
sciando da parte coloro che non cre-
dono. Erode avrebbe udito dalle lab-
bra dei Re Magi lannuncio del gran-
de miracolo, coloro che hanno rifiu-
tato lalloggio ai genitori del Bambi-
Adorazione dei Pastori
(Basilica di Santa Maria
Maggiore, Roma): Dio ha
scelto coloro che avevano
Fede, per adorare per
primi Ges Bambino
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16 Salvami Regina Dicembre 2006
no e gli stessi farisei, con la loro per-
fida ostinazione, avrebbero rigetta-
to anche i miracoli di Ges. Tutti co-
storo non avevano creduto. Gli An-
geli andarono a prendere i pasto-
ri perch questi avevano la salda vir-
t della fede, tutta fatta di obbedien-
za. Non era facile credere in un Mes-
sia nato in piena povert, in una stal-
la, tra un bue ed un asino. I pastori,
invece, erano stati scelti da Dio, non
per la loro semplicit di vita, di costu-
mi e neppure per le loro scarse risor-
se finanziarie in quanto ce nerano
molti altri in Israele pi poveri e sem-
plici di loro -, ma perch erano predi-
sposti a credere.
Il timore della grandezza di Dio
Senza dubbio, i pastori erano sta-
ti presi da un grande spavento. Erode
avrebbe anche lui temuto, nella stessa
maniera che pi tardi gli scribi, i farisei
e il Sinedrio. Sono tutti molto differen-
ti questi timori. Lapparizione di un An-
gelo, per i giudei, era sempre accompa-
Lannuncio dellAngelo inizia con
determinazione: Non temete! que-
ste parole evidentemente riguarda-
vano la propria apparizione, ma po-
tevano anche costituire uninsegna
da essere collocata sopra la mangia-
toia dove riposa il Bambino-Dio. S,
perch, nonostante la fragilit di un
neonato, l si trovano la Grandezza
infinita di Dio, la Verit, la Giustizia
e la Bont. Per la nostra natura di-
fettiva e per il fatto che siamo pecca-
tori, abbiamo paura della Giustizia e,
cos come la luce molto brillante pu
ferire gli occhi malati, la nostra cat-
tiveria trema davanti alla Grandez-
za di Dio.
Ecco perch lAngelo ha racco-
mandato con tono imperativo che
non temessero, e subito dopo ha par-
lato loro di una grande gioia. Infat-
ti, impossibile una gioia pi grande.
Quel Messia che tanto era stato og-
getto delle loro lunghe conversazio-
ni, come delle loro innumerevoli con-
templazioni, era nato. Malgrado la
loro formazione rozza, i pastori era-
no esenti dal dogmatismo obliterato
dei farisei; grazie alla fede innocente
propria dei campagnoli quali erano,
pieni della grazia dello Spirito Santo,
immediatamente credettero allange-
lico messaggio.
Trovare il luogo non costituiva un
problema per loro, poich conosce-
vano benissimo tutte le stalle. Nelle
notti di gran freddo, o pioggia, cer-
cavano rifugio in questa o in quella
grotta. LAngelo d loro il segnale in-
dicativo: un Bambino avvolto in fa-
sce, che giace in una mangiatoia.
V IL CANTO DEGLI ANGELI
13
E subito apparve con langelo
una moltitudine dellesercito ce-
leste che lodava Dio e diceva:
14
Gloria a Dio nel pi alto dei
cieli e pace in terra agli uomini
che egli ama (Lc 2, 1-14).
Fissiamo la nostra attenzione su
queste parole: moltitudine delleser-
cito celeste (...) gloria a Dio.
Gloria a Dio nel pi alto dei cieli,
e pace in terra agli uomini
che egli ama (Lc 2, 14)
I pastori
erano esenti
dal dogmatismo
ottuso dei
farisei
gnata dallidea della morte immedia-
ta. Ma in questo caso, per di pi, quel-
lo che accadeva era la manifestazione
della gloria di Dio,
ed il naturale effet-
to della sua grandez-
za il timore, segui-
to da ammirazione
o da odio, ma mai
da indifferenza. Per
questo gli uni an-
dranno di corsa alla
Grotta per adorar-
Lo e gli altri vorran-
no ammazzarLo.
10
ma langelo dis-
se loro: Non te-
mete, ecco vi an-
nunzio una gran-
de gioia, che sar
di tutto il popolo:
11
oggi vi nato
nella citt di Da-
vide un salvato-
re, che il Cristo
Signore.
12
Ques-
to per voi il seg-
no: troverete un
bambino avvolto
in fasce, che gia-
ce in una man-
giatoia.

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Dicembre 2006 Salvami Regina 17
Gloria a Dio nel pi
alto dei cieli...
S, la maggiore gloria che luma-
nit e il Cielo stesso avrebbero po-
tuto dare a Dio si realizzata nella
grandiosa nascita del Signore. Tut-
ta la creazione ivi inclusa la San-
tissima Vergine riunita in un solo
coro, mai avrebbe prestato a Dio la
lode che si elev dal Bambino Ge-
s con la sua nascita. Prima che que-
sto si fosse realizzato, i canti di tut-
ti gli esseri erano deboli e senza eco.
Con la venuta di Cristo, causa meri-
toria ed efficiente della nostra divi-
nizzazione, tutta lopera della crea-
zione ha attinto un livello inimma-
ginabile. Diventando Ges centro e
modello, non solo il canto cambi,
ma anchEgli cominci a cooperare
nellinfinita glorificazione che il Pa-
dre desidera Gli sia tributata. Luma-
nit acquis come capo e sacerdote
lo stesso Cristo, che soltanto col suo
nome d completa gloria a Dio.
Quel Bambino nella mangiatoia,
dal suo primo momento e nel corso
della sua vita, con le sue parole, ope-
re e sofferenze, non volle niente di
pi che essere strumento per servire,
lodare e glorificare Dio.
Tanto pi nobile sar luomo quan-
to pi si considerer creatura di Dio
e da questo principio ne trarr tut-
te le conseguenze, dando un comple-
to ordine alla sua vita. Da qui nasce-
ranno le pi belle virt. Ora, venendo
al mondo in quella notte, il Bambi-
no, dal momento in cui ha aperto gli
occhi, si sempre sottomesso a Dio,
nella completa giustizia, equit e per-
fezione. Pur senza mettere in con-
to il carattere espiatorio della sua In-
carnazione, gi insuperabile la glo-
ria che si elevata a Dio, partendo da
quella grotta a Betlemme.
Pace in terra...
In armonia con questa Gloria a
Dio nel pi alto dei cieli, il Bambino
venuto a portare la pace agli uomi-
ni. S, Egli ci ha riconciliati con Dio,
ci ha insegnato a conoscere bene e ad
Presepio degli Araldi: Ges Bambino rivestito della casula,
come un vero sacerdote
amare il Padre, cos come i nostri fra-
telli e, morendo per tutti e per ognu-
no di noi, ci ha invitati alla santit. Il
nostro fine ultimo diventato chia-
ramente esplicito, come pure rima-
sto indicato quale deve essere la no-
Lumanit
ha acquisito
come capo e
sacerdote lo
stesso Cristo
zi che annunzia la pace, messagge-
ro di bene che annunzia la salvezza,
che dice a Sion: Regna il tuo Dio
(Is 52, 7).
Egli, lautore della grazia santifi-
cante, senza la quale non ci pu esse-
re vera pace, ma soltanto una pace ap-
parente (
6
).
Ecco linvito essenziale per il mon-
do doggi turbato dalle guerre, cata-
strofi e minacce: si inginocchi e, in-
sieme a Maria, a Giuseppe e ai pasto-
ri, ascolti il saluto di San Paolo: Il Si-
gnore della pace vi dia egli stesso la pace
sempre e in ogni modo (2 Ts 3, 16).
1
) Oggi nato Cristo
2
) Summa Teologica III, q. 35, a. 8, ad
1.
3
) Cfr. Epitaph Paulae [inter Epist. S.
Hieron., 108, 27] 10. Ephrat signi-
fica fertile.
4
) Summa Teologica III, q. 35, a.7, ad 1
5
) Summa Teologica III, q. 35 a. 2c
6
) San Tommaso dAquino, Summa
Teologica, II-II, q.29, a.3, ad.1.
stra regola di vita verso noi stessi e le
creature.
Ancora una volta, approssi-
miamoci al Presepio ad adora-
re il Bambino, Principe della Pa-
ce ed ascoltiamo la voce di Isaia:
Come sono belli sui monti i pie-
di del messaggero di lieti annun-
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Avvento: significato e origine
Mauro Srgio da Silva Izabel
18 Salvami Regina Dicembre 2006
Tutti i grandi eventi esigono una preparazione. Per questo, la Chiesa ha
istituito, nella Liturgia, un periodo che precede il Natale: lAvvento.
Ma, lungo la storia della Chiesa, ha assunto diverse forme.
icevere una visi-
ta unarte che
una padrona di
casa esercita con
frequenza. Quan-
to pi lospite illustre, tanto pi sono
esigenti i preparativi. Immagini il letto-
re che in una Messa domenica-
le il suo parroco annunci la vi-
sita pastorale del vescovo dio-
cesano, accresciuta dal seguen-
te particolare: uno dei parroc-
chiani sar scelto a sorte per ac-
cogliere il prelato a pranzo, a ca-
sa sua, dopo la Messa.
Di sicuro, per alcuni giorni,
in quella famiglia tutto il tem-
po sarebbe dedicato ai pre-
parativi da fare per una visita
tanto onorevole: la scelta del
men, la decorazione della ca-
sa, i vestiti da indossare per l
occasione eccezionale. Alla vi-
gilia, una pulizia generale della
casa sarebbe di prassi, in mo-
do da risultare tutto perfetta-
mente in ordine, nellattesa del
gran giorno.
Questa preparazione che
normalmente si fa, nella vita
sociale, per ricevere una visi-
ta importante, conviene che si
faccia anche in campo sopran-
naturale. quello che succede, nel
ciclo liturgico, in relazione alle gran-
di festivit, come ad esempio il Nata-
le. La Santa Chiesa, nella sua pluri-
secolare saggezza, ha istituito un pe-
riodo di preparazione, per sottolinea-
re limportanza di questo avvenimen-
to e offrire a tutte le anime cristiane
i mezzi di purificazione per celebrare
degnamente questa solennit.
Questo periodo chiamato Av-
vento.
Significato del termine
Avvento adventus, in lati-
no significa venuta, arrivo.
una parola di origine profana
che designava la venuta annua-
le della divinit pagana, al tem-
pio, per fare visita ai suoi ado-
ratori. Si credeva che il dio, la
cui statua era l oggetto di cul-
to, rimanesse in mezzo a loro
durante la solennit. Nel lin-
guaggio corrente, denomina-
va anche la prima visita uffi-
ciale di un personaggio impor-
tante, una volta assunto un al-
to incarico. Cos, alcune mone-
te di Corinto perpetuano il ri-
cordo delladventus augusti, ed
un cronista dellepoca quali-
fica con lespressione adven-
tus divi il giorno dellarrivo del-
lImperatore Costantino. Nelle
opere cristiane dei primi tempi
della Chiesa, specialmente nel-
la Vulgata, adventus si trasfor-
m nel termine classico per de-
signare la venuta di Cristo sul-
Arrivo dellImperatore Adriano a Roma: nel
senso pagano, era l adventus augusti
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Avvento: significato e origine
Dicembre 2006 Salvami Regina 19
la terra, ossia, lIncarnazione, inaugu-
rando lera messianica e, dopo, la sua
venuta gloriosa alla fine dei tempi.
Il sorgere dellAvvento cristiano
Le prime tracce dellesistenza di
un periodo di preparazione al Natale
appaiono nel V secolo, quando San
Perpetuo, Vescovo di Tours, stabil un
digiuno di tre giorni, prima della na-
scita del Signore. sempre della fine
di questo secolo la Quaresima di San
Martino, che consisteva in un digiu-
no di 40 giorni, a partire dal giorno
dopo la festa di San Martino.
San Gregorio Magno (590-
604) fu il primo papa a redige-
re un ufficio per lAvvento e
il Sacramentario Gregoria-
no il pi antico nel pre-
disporre messe specifiche
per le domeniche di que-
sto tempo liturgico.
Nel secolo IX, la dura-
ta dellAvvento si ridusse a
quattro settimane, come si
legge in una lettera del Pa-
pa San Nicola I (858-867) ai
bulgari. Nel XII secolo il di-
giuno era gi stato sostituito da
una semplice astinenza.
Malgrado il carattere penitenziale
del digiuno o astinenza, lintenzione
dei papi, nellalto Medioevo, era quel-
la di provocare nei fedeli una grande
aspettativa per la venuta del Salvato-
re, orientandoli in vista del suo ritorno
glorioso alla fine dei tempi.
Da qui il fatto che tanti mosaici rap-
presentavano vuoto il trono del Cristo
Pantocrator. Il vecchio vocabolo paga-
no adventus si intende anche nel senso
biblico ed escatologico di parusia.
LAvvento nelle Chiese
dellOriente
Nei diversi riti orientali, il ciclo
di preparazione per il grande giorno
della nascita di Ges si formato con
caratteristiche accentuatamente asce-
tiche, non abbraccia tutta lampiezza
dellattesa messianica che caratteriz-
za lAvvento nella liturgia romana.
Nella liturgia bizantina si distin-
gue, nella Domenica precedente al
Natale, la commemorazione di tut-
ti i patriarchi, da Adamo a Giuseppe,
sposo della Santissima Vergine Ma-
ria. Nel rito siriaco, le settimane che
precedono il Natale si chiamano set-
timane delle annunciazioni. Esse
evocano lannuncio fatto a Zaccaria,
lAnnunciazione dellAngelo a Ma-
trionfo: Vi saranno segni nel sole, nel-
la luna e nelle stelle, e sulla terra ango-
scia di popoli in ansia per il fragore del
mare e dei flutti (Lc 21, 25)
Vegliate e pregate in ogni momento,
perch abbiate la forza di sfuggire a tutto
ci che deve accadere, e di comparire da-
vanti al Figlio dellUomo (Lc 21, 36).
la raccomandazione del Salvatore.
Come rimanere in piedi davanti al
Figlio dellUomo? A noi tocca arrossi-
re di vergogna, come dice la Scrittura.
La Chiesa cos ci invita alla peniten-
za e alla conversione e ci colloca, nella
seconda Domenica, davanti alla gran-
diosa figura di San Giovanni Batti-
sta, il cui messaggio aiuta a mette-
re in risalto il carattere peniten-
ziale dellAvvento.
Con la gioia di chi si sente
perdonato, la terza Domeni-
ca comincia con la seguente
proclamazione: Rallegrate-
vi sempre nel Signore. Nuova-
mente io vi dico: rallegratevi! Il
Signore vicino. la Dome-
nica Gaudete. Essendo ormai
prossimo larrivo dellUomo-
Dio, la Chiesa chiede che la bon-
t del Signore sia conosciuta da tutti
gli uomini. I paramenti sono rosa.
Nella quarta Domenica, Maria,
la stella del mattino, annuncia larri-
vo del vero Sole di Giustizia, per il-
luminare tutti gli uomini. Chi, meglio
di Lei, per condurci a Ges? La San-
tissima Vergine, nostra dolce avvoca-
ta, riconcilia i peccatori con Dio, ad-
dolcisce i nostri dolori e santifica le
nostre gioie. Maria la pi sublime
preparazione al Natale.
* * *
Con questo tempo di preparazione,
la Chiesa vuole insegnarci che la vita in
questa valle di lacrime un immenso
avvento e, se viviamo bene, cio, in ac-
cordo con la Legge di Dio, Ges Cristo
sar la nostra ricompensa e ci riserve-
r in Cielo un bel posto, come sta scrit-
to: Quelle cose che occhio non vide, n
orecchio ud, n mai entrarono in cuore
di uomo, queste ha preparato Dio per co-
loro che lo amano (1Cor 2, 9).
ria, seguita dalla Visitazione, la nasci-
ta di Giovanni Battista e lannuncio a
Giuseppe.
LAvvento nella Chiesa Latina
nella liturgia romana che lAvven-
to assume il suo significato pi ampio.
Molto differente dal bambino pove-
ro e indifeso della grotta di Betlemme,
ci appare Cristo, nella prima Domeni-
ca, pieno di gloria e splendore, pote-
re e maest, attorniato dai suoi Ange-
li, per giudicare i vivi e i morti e pro-
clamare il suo Regno eterno, dopo gli
avvenimenti che precederanno questo
Cristo Pantocrator (Giudizio
Finale, Pinacoteca Vaticana):
allinizio dellAvvento, la Liturgia
ci presenta Ges come
Signore dellUniverso
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Clara Isabel Morazzani
LOmnipotente si fatto
tutto debolezza
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20 Salvami Regina Dicembre 2006
LImpero Romano aveva raggiunto lauge del progresso, ma nel
contempo era affondato in un abisso di decadenza morale. Il mondo
civilizzato non trovava soluzione ai suoi problemi. cos un
fragile Bambino venne a portare la luce sulla terra.
olto si parlato
della grandezza
e dello splendo-
re dellantica Ro-
ma...e non sen-
za ragione. Basta fare una rapida visita
alla Citt Eterna, percorrere i Fori im-
periali, ammirare le gigantesche rovine
delle Terme di Caracalla, contemplare,
per alcuni istanti, il Colosseo o fermarsi
davanti al famoso Pantheon, le cui pro-
porzioni architettoniche lasciano esta-
siati gli specialisti moderni, per render-
si conto degli innumerevoli doni di in-
telligenza ed organizzazione di cui pot
beneficiare il popolo romano. Questi
ha saputo fare uso delle sue capacit
naturali. Unendo allo spirito imprendi-
toriale una rara acutezza, si imposto
agli altri popoli, quasi tutti sprofondati
nella pi completa barbarie, instauran-
do una civilt alla sua maniera: lagri-
coltura e lallevamento sono diventa-
ti fiorenti, sono state erette costruzioni
solide e imponenti, le citt sono dive-
nute popolose, le strade sicure, la pax
romana stata imposta in ogni dove,
fino agli estremi confini dellImpero.
Guardando il cammino percorso, i ro-
mani potevano sentire una comprensi-
bile fierezza per aver raggiunto unau-
ge di cultura, ricchezza e potere.
Legoismo era la legge che
reggeva le azioni degli uomini
Tuttavia, la realt di questo quadro
dipinto con entusiasmo da alcuni il-
lustri personaggi come Seneca, Plinio
e Plutarco ci appare molto differen-
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Rovine del Foro Romano: la decadenza morale ha ridotto in macerie il solido edificio dellImpero
Dicembre 2006 Salvami Regina 21
te se consideriamo, nei suoi dettagli, la
decadenza sociale e morale del mon-
do romano di allora. Sotto unappa-
renza di splendore palpitava una pro-
fonda miseria. Roma era diventata,
non la regina, ma la tiranna delluma-
nit. Dappertutto il contrasto tra la
ricchezza e lindigenza era accentuato,
come il dominio dispotico del forte sul
debole. Legoismo era la legge che reg-
geva le azioni delluomo.
Dallaltro lato, unimmensa cor-
ruzione dei costumi dilagava su tut-
to il territorio dei cesari. Lesistenza
dei cittadini liberi si svolgeva in un
ozio propizio a tutti i vizi, nella ricer-
ca scomposta del lusso e dei piaceri.
Le cronache dellepoca ci descrivono
alcuni dei divertimenti che tanto atti-
ravano le folle: orge, corride, lotte di
gladiatori, commedie. Quello che pi
piaceva a quel popolo abbruttito era
veder scorrere il sangue umano; con
frequenza esso si mostrava esigen-
te con gli imperatori, se lo spettacolo
non era sufficientemente sanguinario
da causare loro il delirio.
Per comprendere lo stato di de-
gradazione e immoralit in cui affon-
dava la societ antica, basta ricorda-
re la lettera di San Paolo ai Romani,
nella quale lApostolo recrimina gli
scandali e gli abusi ai quali essi erano
giunti, per non aver cercato di arriva-
re a Dio attraverso le creature.
Tutti cercavano la felicit laddove
essa non si poteva trovare
Questa situazione creava in Asia,
in Africa e in Europa unatmosfe-
ra irrespirabile. Tutto quanto gli uo-
mini avevano desiderato e conquista-
to lasciava nel loro animo un terribile
vuoto e persino un terribile tormento.
Niente riusciva a calmare i loro appe-
titi sregolati, rincorrevano la felicit,
ma la cercavano dove essa non si po-
teva trovare e quando credevano di
averla trovata, constatavano che es-
sa non poteva saziare. Tutti sentivano
aleggiare una grande crisi che minac-
ciava di sfociare inevitabilmente nel-
la rovina. Cos, il quadro dei popoli
sembrava immerso in dense tenebre
e la Storia era, per cos dire, sospesa
nella muta aspettativa di una soluzio-
ne per cos tanti e gravi problemi.
Non mancavano, nel frattempo,
anime buone che manifestavano la lo-
ro indisponibilit a conformarsi a tut-
ti questi farneticamenti e conservava-
no una vaga reminiscenza della pro-
messa, trasmessa da Adamo ed Eva
al momento della cacciata dal Paradi-
so, dellarrivo di un Salvatore.
Da dove poteva mai venire que-
stuomo tanto atteso dai popoli? Che
si trattasse di un saggio o di un uo-
mo potente? Oppure di un principe o
un generale dotato di potere e forza
straordinarie, capace di dominare su
tutta lumanit? Tutti gli occhi erano
ansiosamente alla ricerca di qualcuno
dal quale potesse venire il soccorso...
Il regno della grazia, della
bont e della misericordia
Ed ecco che Dio, confondendo la
saggezza e la scienza di
questo mondo, si mostra-
to agli uomini nella forma
che questi non avrebbero
potuto neanche immagina-
re: un neonato tenero, fra-
gile, comunicativo, disteso
sopra la paglia di una man-
giatoia, sorridente!
L, in fondo ad una
stalla, nellumile citt di
Betlemme, sta adagiata
la Seconda Persona del-
la Santissima Trinit, fatta
Bambino per collocarsi al-
la nostra altezza e mettersi
a nostra disposizione. Egli
non viene convocando sol-
dati, n imponendo gioghi,
n esigendo tributi; non Si
manifesta sotto le folgo-
ri della giustizia punitiva
che si era rivelata nellAn-
tico Testamento. Al con-
trario, questo Dio onnipo-
tente si fatto tutto debo-
lezza, il simbolo della re-
galit riposa ora sulle spal-
le di un incantevole Neonato che apre
graziosamente le braccia e sembra di-
re, tra i suoi infantili vagiti, ci che pi
tardi annuncier a tutte le generazio-
ni: Non sono venuto a chiamare i giu-
sti, ma i peccatori (Mt 9, 13). S, un
regno che Egli viene a stabilire, ma
questo sar il regno della grazia, del-
la bont e della misericordia.
Oh! Che lumanit intera, stanca e
oberata dal peso dei suoi peccati, ven-
ga a prostrarsi davanti a questo splen-
dido presepio nel quale si trova non so-
lo il fieno degli animali, ma anche lali-
mento degli Angeli! Che luomo vec-
chio si liberi dalle azioni delle tenebre
e corra ad adorare, intenerito, la Divi-
na Creatura che gli porta la luce!
Nel pieno della notte scura e fred-
da, un mondo nuovo comincia a sor-
gere intorno alla sacra grotta dove
veglia Giuseppe immerso in un pro-
fondo rispetto, prega Maria in mater-
na contemplazione e dorme il Bam-
bino in una pace celestiale...

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Da un fragile Bambino sorge la Chiesa Cattolica,
la pi bella e solida istituzione della Storia
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Eurico Monteiro
22 Salvami Regina Dicembre 2006
BEATO MARIANO DE LA MATA APARICIO
Il Beato Don Mariano non ha fatto miracoli quando
era vivo, n ha realizzato azioni straordinarie, ma
ha condotto una vita apparentemente comune
nella enorme e dinamica citt di San Paolo.
n tempo residen-
za reale, la spa-
gnola Palencia
una citt tranquil-
la e densamente
ricca di storia, perch l fu fonda-
ta la prima universit della Spagna,
nel lontano 1208. Tra i suoi gioiel-
li architettonici c la cattedrale
La Bella Sconosciuta -, poco visi-
tata dai turisti, poich la sua auste-
ra e poco armoniosa facciata non
lascia trasparire nulla della sua bel-
lezza interiore.
Nonostante siano numero-
si i particolari incantevoli, i mo-
numenti storici e le opere dar-
te, la principale ricchezza del luo-
go non materiale o culturale, ma
soprattutto umana: riposa sui
suoi santi e questi sono molti.
La Chiesa di Palencia non edi-
ficata su resti archeologici roma-
ni o preromani, ma su pietre vive, ha
detto il suo giovane vescovo, Mons.
Jos Ignacio Munilla Aguirre, rife-
rendosi a questi eroi della fede.
Uno di loro il beato Mariano.
Un santo conforme al
buon popolo brasiliano
Egli una pietra viva anche della
Chiesa di San Paolo, un santo straor-
dinario e imitabile, conforme al buon
popolo brasiliano. Nella sua vita pos-
siamo apprezzare unautentica eroi-
cit, quella che ha lamore come mo-
tore, anche nelle minime azioni.
Mariano nacque nella regione de la
Mata, lultimo giorno del 1905, da una
famiglia genuinamente cattolica di
quattro fratelli e quattro sorelle. Tutti
i maschi diventarono agostiniani. Dai
matrimoni delle sue quattro sorel-
le, nacquero 27 nipoti. Di questi,
tre furono ordinati sacerdoti e tre
divennero religiose missionarie.
Nellagosto 1921, il giovane
Mariano entr come novizio nel
Seminario Minore dei Padri Ago-
stiniani di Valladolid. Fece la pro-
fessione solenne nel 1927 e rice-
vette lordinazione sacerdotale il
25 luglio 1930. Il 21 agosto 1931
part per il Brasile.
Dal 1945 al 1948 fu Superio-
re della Vice-Provincia Agostinia-
na del Brasile. A partire dal 1961,
visse nel Collegio-Parrocchia San-
tAgostino, a San Paolo, dove fu
professore, direttore spirituale
delle Officine di Santa Rita e vica-
rio parrocchiale.
Impossibile conoscere
Don Mariano e non
conoscere lamore di Dio
Rivolgiamo uno sguardo al cari-
sma di questo genuino figlio di San-
tAgostino.
Alcune persone che lo conobbe-
ro ci danno la testimonianza di episo-
di della sua vita: una delle sue nipo-
ti, Suor Mara Paz Martn de la Ma-
ta AM , Don Pablo Tejedor Fernan-
dez OSA, attuale parroco della Chie-
Il Beato Don Mariano de la
Mata Aparicio
Un santo di oggi, facile da imitare
I
Dicembre 2006 Salvami Regina 23
sa di SantAgostino, nella capitale
paulista e molti altri familiari e fratel-
li dabito. In modo speciale, il Vice-
Postulatore della causa di beatifica-
zione, linstancabile Don Miguel Lu-
cas OSA, che ha narrato la sua vita e
lha ritratta in belle pitture, esponen-
dola alla venerazione dei fedeli.
Tutti coloro che hanno avuto a che
fare con Don Mariano sono unanimi
nel riconoscere quello che ha detto in
maniera lapidaria la sua nipote ago-
stiniana, Suor Mara Paz: Conoscere
Don Mariano e non conoscere lamo-
re di Dio era impossibile. Qualsiasi
motivo era buono per parlare agli al-
tri di Dio, che era il grande motivo e
orientamento
della sua vita. Si sforzava sempre
di fare la volont di Dio. Tutte le sue
opere avevano la chiara intenzione di
estendere il Regno di Cristo.
Scrivere riguardo a Don Mariano
ricordare il messaggero della carit,
che percorreva le strade di San Paolo,
sia a piedi, sia nella sua modesta vettu-
ra blu, per far visita alle decine di ca-
se delle Associazioni e Officine della
Carit di Santa Rita da Cascia, dove si
confezionavano vestiti per i poveri. Fu
direttore spirituale di questa opera di
assistenza per quasi 31 anni. Cercava
i mezzi con cui soccorrere i bisognosi.
Faceva visita agli infermi. Nelle ore di
angustia e dolore, consolava le vedove
e i figli dei defunti. Era langelo degli
infermi e un vero padre per tutti.
Fattore di armonia nel convivio
Don Jos Luiz Martnez convis-
se col nostro Beato per vari anni e ci
d questa testimonianza, dicendo che
egli era un esempio di sacerdote che
lavorava con i laici, con le associa-
te delle Officine di Santa Rita. Il suo
amore allOrdine Agostiniano era di-
mostrato nella sua abitudine di indos-
sare sempre labito di religioso. Colti-
vava costantemente lorazione. Vive-
va in armonia e concordia con gli altri
compagni, anche nei momenti pi dif-
ficili. La sua presenza era desiderata,
perch garantiva equilibrio e pace.
Cos continua: Quando nel 1980
celebr la Messa del giubileo doro
sacerdotale, disse: Miei cari parroc-
chiani, voglio dire a tutti coloro che
sono qui presenti e a coloro che non
sono potuti venire, che se io, in questi
cinquantanni di sacerdote, ho offeso
qualcuno, oggi gli chiedo perdono.
Uomo di carattere retto, irreprensi-
bile, conciliatore, alle volte qualcuno lo
ingannava, o meglio, egli si lasciava in-
gannare, purch questo servisse a con-
quistare gli altri a Dio. Mai parlava ma-
le del prossimo, n commentava i difet-
ti altrui. Si relazionava bene tanto con i
poveri che con i ricchi o le autorit.
Don Mariano aveva unanima
espansiva e gioviale ed una semplici-
t contagiosa ed accogliente. Non si
vantava mai delle sue qualit, anche
quando esercitava incarichi importan-
ti. Come professore, era amatissimo
dai suoi alunni quanto dai suoi col-
leghi, poich sapeva fare di ogni per-
sona un amico. Era sempre disposto
a sacrificare i suoi diritti, a condizio-
ne che lunit non si disfacesse. Molto
estroverso, si mostrava sempre pronto
a festeggiare i successi degli altri.
Sacerdote esemplare,
protettore dellinnocenza
ed educatore di sportivi
Anima innocente, per questo molto
amico dei bambini, di cui si vedeva sem-
pre attorniato. In tasca sua non manca-
vano mai caramelle che distribuiva a
manate. Le sue conversazioni con loro
erano preziosi dialoghi pieni di tra-
sparente ingenuit; sapeva captare
la loro attenzione, si adattava ai lo-
ro interessi, si mescolava con loro
nelle feste che organizzavano, e si
divertiva proprio con loro.
Aveva una vera passione per
le piante, specialmente per i fio-
ri. Tra le sue mani pure, si pote-
va vedere, oltre al santo Rosario,
unorchidea color lill, simbolo
dellAmerica, pi precisamente
simbolo del Brasile.
Dimostrava interesse anche
per francobolli, monete e foto.
l 26 aprile del 1996, Joo
Paulo Polotto, di sei an-
ni, alunno del collegio ago-
stiniano di So Jos do Rio Pre-
to Brasile, fu investito da un ca-
mion che lo proiett a vari metri di
distanza. Sub una frattura allos-
so parietale destro e una lesione
allosso temporale sinistro. Le sue
condizioni erano gravissime, con
emorragie nella regione dellorec-
chio sinistro, naso e bocca. Il medi-
co, dott. Oderzio Marcato, consta-
t anche uno sfondamento del cra-
nio. Joo Paulo entr nellospeda-
le di Ja (San Paolo - Brasile) con
la diagnosi di trauma cranico-ence-
falico grave, paralisi sinistra, batti-
to cardiaco lento, respirazione len-
ta fino allinterruzione, globo ocu-
lare proiettato in fuori. Insomma,
era in stato di coma.
Alcuni minuti dopo lincidente,
i sacerdoti del Collegio agostinia-
no e vari familiari cominciarono
a chiedere lintercessione di Don
Mariano, per ottenere la guarigio-
ne del bambino. Questi recuper
cos rapidamente che, dieci giorni
dopo, il medico che lo aveva accol-
to nellospedale and a visitarlo e
lo trov perfetto, che giocava con i
compagni, andava sui pattini, sen-
za nessuna conseguenza del tragi-
co disastro, come se niente fosse
successo. Egli ha oggi 16 anni.
Il miracolo
Il Cardinale Hummes col giovane
miracolato, Joo Paulo Polotto
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24 Salvami Regina Dicembre 2006
Ancor oggi si conserva la sua colle-
zione di 25 album, con tematiche spe-
ciali: la Madonna, il Vaticano, la Spa-
gna e il Brasile.
Distribuiva santini e medaglie di
SantAgostino e Santa Rita tra gli
operai impegnati in una grande co-
struzione vicino alla sua chiesa. Por-
tava loro anche del cibo e, soprattut-
to, molta fede e coraggio.
Era un sacerdote che assolveva al
massimo i suoi obblighi religiosi e mi-
nisteriali. Si alzava presto al matti-
no. Poco dopo le sei, si poteva veder-
lo mentre preparava gi laltare per
le messe. Aveva una devozione inten-
sa per lEucaristia. Quando qualcu-
no afflitto gli chiedeva orazioni, non
mancava di aggiungere : Abbia fede,
otterr la grazia.
Ceclia Maria de Queiroz, segreta-
ria della Chiesa di SantAgostino, di-
chiara: Don Mariano parlava molto
della devozione al Rosario. Lho visto
molte volte camminare su e gi, pre-
gando col suo breviario ed il Rosario
in mano. Era un sacerdote devoto.
Ci raccomandava di pregare molto e
sempre. Era edificante vederlo allal-
tare, o partecipare alle sue celebra-
zioni eucaristiche. Poneva le cose di
Dio sempre davanti a tutto.
Non trascurava, durante le sue va-
canze in Spagna, di fare una visita al
Santuario del Pilar. Era profonda-
mente devoto a Maria. Quando pas-
sava per una cappella o una chiesetta
a Lei dedicata, non tralasciava mai di
entrare e pregare una Salve Regina o
cantarle un inno adeguato.
Pu essere considerato un san-
to protettore degli sportivi, non solo
perch organizzava, orientava e moti-
vava i giovani, ma, soprattutto, per le
sagge raccomandazioni che era soli-
to dare prima delle competizioni. Ne
di esempio la seguente, il giorno 9
novembre 1960, in un programma ra-
diofonico a So Jos do Rio Preto dis-
se: Durante i giochi, una cosa ob-
bligatoria: la cavalleria. necessario
apprendere a vincere o a perdere con
dignit. Ecco la lezione fondamenta-
le a cui tutti devono sentirsi obbliga-
ti sopra ogni altra cosa. Dimenticarla
anche solo per pochi istanti un er-
rore che necessario far scomparire
dalle competizioni sportive. I giochi,
oltre a irrobustire i muscoli del cor-
po, fortificano la volont, promuovo-
no il cameratismo, rinvigoriscono il
cuore nelle lotte che si presentano e
offrono riposo allintelletto che recla-
ma alcune ore di tempo libero.
Nel capitolo epistolare, le numero-
se lettere circolari, uffici, atti o sempli-
ci missive riflettono la sua obbedien-
za immacolata ai superiori, la sua cari-
t fraterna con i suoi fratelli dabito, il
suo amore perfetto allOrdine agosti-
niano ed il suo ardore infaticabile nel-
la conquista di nuove vocazioni religio-
se. Le lettere dirette ai familiari dimo-
strano tenerezza danimo, una forza
che non teme sacrifici, tratti di salutare
buonumore e molto amore fraterno.
Morte edificante
La manifestazione di santit di una
persona cresce nel corso della sua vi-
ta e, per cos dire, raggiunge lauge ne-
gli ultimi momenti. Colui che con tan-
ta dedizione si era dedicato ai mala-
ti, fu visitato dalla malattia. Un po-
meriggio del 1983, don Mariano si
sedette su una scala del Collegio,
fatto assolutamente insolito per
chi manteneva sempre una postu-
ra composta, senza ostentazione.
Quando gli fu chiesto perch si
fosse seduto l, egli rispose: Mi sen-
to come se un gatto mi graffiasse lo
stomaco... Era il cancro.
Accett e sopport la malattia con
grande rassegnazione. Soffriva lanci-
nanti dolori, ma dimentico di se stesso,
si preoccupava solo degli altri malati
dellOspedale del Cancro, dove era sta-
to ricoverato. Malgrado gli atroci dolo-
ri, conservava una costante serenit. I
suoi gesti di amore verso coloro che lo
andavano a trovare, verso il personale
di servizio e gli altri malati, erano moti-
vo di ammirazione per tutti loro.
Il Gioved Santo, ricevette la visi-
ta dei confratelli dellOrdine, degli
amici e di S.E. Paulo Evaristo Arns,
Cardinale-Arcivescovo di San Paolo.
Ricambiava tutti con le sue forze or-
mai allo stremo ma sempre con fran-
Nella vita di tutti i giorni di Don Mariano la sua bont traspariva
in ogni circostanza (foto dellArchivio dellOrdine Agostiniano)
D
Dicembre 2006 Salvami Regina 25
La cerimonia di beatificazione
urante la Messa del 5 no-
vembre, nella Cattedrale
di San Paolo affollata di
fedeli, si realizzata la cerimonia di
beatificazione di Don Mariano de
la Matta. Dopo il Kyrie, il Cardina-
le Claudio Hummes ha dato inizio
allatto solenne:
Con gioia e semplicit, io, Clau-
dio Hummes, primo servitore nel-
lArcidiocesi di San Paolo, ho chie-
sto umilmente al Sommo Pontefice
Benedetto XVI di iscrivere nel nume-
ro dei beati il venerabile Servo di Dio
Mariano de La Matta Aparicio.
A queste parole, il Cardina-
le Jos Saraiva Martins, Prefetto
della Congregazione per le Cause
dei Santi, ha risposto con la lettu-
ra della Lettera Apostolica del Pa-
pa Benedetto XVI:
Noi, accoglien-
do il desiderio del no-
stro fratello Claudio
Hummes, Arcivesco-
vo di San Paolo, (...)
con la nostra Autorit
Apostolica concedia-
mo che il venerabile
Servo di Dio Mariano
de la Matta Aparicio,
presbitero dellOrdine
di SantAgostino, che
ha consacrato la sua
esistenza nel ministe-
ro pastorale a servizio
dei bambini, dei poveri e degli infermi,
dora in avanti, sia chiamato Beato.
In questo preciso momento
stata sollevata la tenda che copriva
un grande quadro del nuovo Bea-
to, salutato da un canto di acclama-
zione, mentre un gruppo di bambi-
ni e di giovani depositavano fiori.
Tre religiose agostiniane, nipoti di
Don mariano, hanno portato allal-
tare una reliquia del Beato, da es-
sere offerta al Santo Padre.
ca amabilit. Insistette molto con
sua nipote, Suor Maria Paz, che era
appena arrivata dalla Spagna, per
andare a far visita allunit di bambi-
ni affetti da cancro.
Siccome era il gior-
no dellamore, chie-
se che tutti andasse-
ro a celebrare insie-
me lEucaristia.
Trascorse tran-
quillamente la notte.
La mattina seguen-
te aveva una grande
difficolt a parlare.
Al pomeriggio, or-
mai non parlava pi,
e in questo stato ri-
mase il Sabato Santo
e la Domenica di Pa-
squa. Il luned, verso
le otto del mattino,
part per celebrare
in Cielo la Pasqua
eterna: senza fare al-
cun movimento, neppure il minimo
gesto, cess semplicemente di respi-
rare, reclinando soavemente la testa
sul lato destro...
Il Cardinale Saraiva Martins ha presieduto
allEucaristia del rito di beatificazione
Don Mariano mor a 78 anni di
et, il 5 aprile 1983.
Le esequie furono la pi chiara
manifestazione di quanto era ama-
to quelluomo di Dio. La chiesa era
stracolma di fiori. Il corteo davanti al
feretro fu impressionante. Una don-
na semplice, ma decisa, tagli un pez-
zettino del suo abito, per conservar-
lo come reliquia. Un fatto sorpren-
dente racconta sua nipote rive-
l lammirazione che la gente aveva
per Don Mariano: in un batter doc-
chio, sparirono dalla sua camera tut-
ti i suoi oggetti duso personale. Lin-
fermiera riusc a prendersi il suo ro-
sario, poich tutto il resto era stato
portato via.
La citt di San Paolo ha ora tre
beati. La beatificazione di Don Ma-
riano ci rallegra e ci riempie della
speranza che nuovi beati e beate sor-
geranno sotto il cielo di questo Paese
che la Provvidenza ha voluto indicare
con la Croce del Sud...
Il giorno successivo alla
beatificazione, la Chiesa di
SantAgostino si riempita
di fedeli, per assistere alla
traslazione delle reliquie di Don
Mariano rimaste esposte alla
venerazione in un altare laterale
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Tu, almeno, cerca di
consolarMi
I
La devozione ai Cinque Primi Sabati, raccomandata dalla Madonna di Fatima come
mezzo sicuro di salvezza. Gli Araldi la promuovono in numeroso parrocchie.
l Terzo Segreto di Fatima
pubblicato nel 2001 da S.S.
Giovanni Paolo II sta-
to oggetto di ogni tipo di
speculazioni, lungo il XX
secolo, tese a decifrarne il contenuto.
Eppure, la Madonna ha rivelato a Su-
or Lucia un altro segreto molto impor-
tante al quale pochi hanno dato il valo-
re che merita: un mezzo sicuro per ot-
tenere da Dio leterna salvezza. Si trat-
ta della devozione dei Cinque Primi
Sabati.
In una lettere indirizzata a sua ma-
dre, Suor Lucia esprime con tutta
semplicit e candore il suo impegno
affinch tutti la mettano in pratica:
Vorrei anche che voi, Mamma, mi
deste la consolazione di abbracciare
una devozione che so essere gradita a
Dio, e che stata la nostra cara Madre
del Cielo a chiedermela. Non appena
me lha chiesta, ho desiderato abbrac-
ciarla, e fare in modo che tutti quanti
la abbracciassero.
La Madonna era apparsa a Suor
Lucia, qualche tempo prima e le ave-
va detto:
Guarda, figlia mia, il Mio Cuore,
trafitto di spine, che gli uomini ingra-
ti in ogni momento Mi infiggono, con
bestemmie e ingratitudini. Tu, almeno,
cerca di consolarMi, e di pure questo:
che tutti coloro che per cinque mesi, nel
primo sabato, si confessano, ricevendo
la Sacra Comunione, pregano il rosa-
rio, e Mi fanno quindici minuti di com-
pagnia, meditando sui quindici misteri
del rosario, con lo scopo di ripararMi,
Io prometto di assisterli nellora della
morte, con tutte le grazie necessarie per
la salvezza delle loro anime.
Nella lettera a sua madre, Suor Lu-
cia spiega alcuni dettagli di questa de-
vozione: La confessione la potete fa-
re in un altro giorno, sono i 15 minuti
Argentina
Tu, almeno, cerca di
consolarMi
Dicembre 2006 Salvami Regina 27
La devozione ai Cinque Primi Sabati, raccomandata dalla Madonna di Fatima come
mezzo sicuro di salvezza. Gli Araldi la promuovono in numeroso parrocchie.
quello che mi sembra vi far pi confu-
sione. Ma molto facile. Chi pu non
pensare ai misteri del Rosario?! Allan-
nunciazione dellAngelo e allumilt
della nostra cara Madre, che, nel veder-
si cos esaltata, si definisce schiava? Al-
la passione di Ges, che tanto ha soffer-
to per amore nostro?! E la nostra Madre
Santissima presso Ges, nel Calvario?!
Chi non pu cos, in questi santi pensie-
ri, passare 15 minuti, insieme alla Ma-
dre pi tenera delle madri?!
* * *
Gli Araldi promuovono in nume-
roso parrocchie, nei Paesi in cui ope-
rano, la devozione dei cinque primi
sabato (del mese).
Lettore, si unisca anche Lei nel
prossimo primo Sabato e venga in-
contro alla richiesta che la Madonna
ha fatto a Suor Lucia e fa anche ad
ognuno di noi: Tu, almeno, cerca di
consolarMi...
San Paolo Cattedrale della Sede
Fatima Cappella delle Apparizioni
Inghilterra
Guatemala
San Paolo Chiesa di San Gonzalo
Costa Rica
El Salvador
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28 Salvami Regina Dicembre 2006
Visita di Mons.
Giovanni DErcole
alla Casa-Madre
er un amico di lunga data, che fin dal primo
momento ha capito ed ha appoggiato il caris-
ma degli Araldi, la visita alla Casa-Madre (San
Paolo,Brasile), allinizio di Novembre, non ha costituito cer-
to una novit. Ma ha avuto la singolare nota di gioia, pro-
pria del convivio di fratelli che si reincontrano dopo una lun-
ga assenza.
Per questo tutti gli Araldi di San Paolo sono accorsi, al-
lAuditorio Madonna della Luce per partecipare alla.Cele-
brazione Eucaristica presieduta da Mons. Giovanni DEr-
cole, capo ufficio della Segreteria di Stato del Vaticano.
Le sue incisive parole, durante lomelia, sono rimaste
impresse nei cuori dei presenti:
Cari Araldi, una grande gioia celebrare la Messa qui, oggi.
Credo che non potr dimenticare quello che sto vivendo, qui,
insieme agli Araldi del Vangelo. Siamo una sola famiglia, nel-
lunica Chiesa di Ges Cristo. importante sapere che siamo
una Chiesa sola, in Brasile, in Italia, in Asia, in Africa. Una
sola famiglia. Questa la forza della Chiesa: lunit. Per que-
sto si dice Cattolica, ossia, universale. Una soltanto in tutto il
mondo, in unit col Papa Benedetto XVI, il quale ha bisogno
delle nostre orazioni e della nostra fedelt. Essa Apostolica
perch sempre animata dallo spirito di apostolato. Conver-
tire le anime il maggior desiderio del nostro cuore. Per que-
sto motivo siamo sacerdoti, siamo Araldi del Vangelo. Questa
la vera battaglia della nostra vita: offrire a Dio, per la salvez-
za di tutta lumanit, orazioni, apostolato, sofferenza. Questo
importante. Il miglior modo di testimoniare il nostro amore
al prossimo salvare le anime.
La migliore carit non fare soltanto opere buone per
aiutare i poveri, ma fare tutto il necessario per salvare le ani-
me. Questa la carit spirituale. In questo mondo, si par-
la molto di carit materiale. Esiste, per, una carit spiri-
tuale pi importante, che consiste nellilluminare lintelligen-
za perch si possa comprendere la verit di Dio. Questo un
importante apostolato che possiamo fare.
Anche nella Casa dellAspirantato, nella Serra da Can-
tareira, nei dintorni di San Paolo, Mons. Giovanni, sem-
pre comunicativo, ha incantato il giovane uditorio, con le
sue ardenti parole, durante la Celebrazione Eucaristica.
1 - Messa nellAuditorio
Madonna della Luce
2 - Visita alla Casa
dellAspirantato degli Araldi
3 - Il Presidente Generale,
Padre Joo Cl, saluta Mons.
Giovanni, a nome di tutti
4 - In fraterno convivio col
ramo femminile degli Araldi
Dicembre 2006 Salvami Regina 29
Equador Pellegrinaggio alla citt di Machachi
(foto a sinistra). Con i loro canti tipici i fedeli hanno
acclamato affettuosamente la Grande Signora,
come tradizione chiamarLa nella regione.
Argentina Pellegrinaggio della Statua del
Cuore Immacolato di Maria al Collegio Cristo Re,
a Lans. Lo sguardo materno di Maria ha
affascinato gli alunni
Portogallo Gli Araldi hanno fatto unIcona del
Cuore Immacolato di Maria, destinata ai bambini.
Nella parrocchia di Pinhal Novo, nellultima
settimana di Ottobre, ogni bambino ha portato un
mini-icona, a casa, con la promessa di dedicare
alcuni momenti allorazione in famiglia.
Messico Rosario Vivo nel Collegio Mano Amica
dei Legionari di Cristo. Genitori e alunni hanno
rinnovato la consacrazione alla Madonna davanti
alla Statua Pellegrina.
Italia Trionfale pellegrinaggio della Statua del
Cuore Immacolato di Maria, a Messina. Sono stati
formati vari gruppi dellApostolato dellOratorio.
Brasile, Recife Processione della
Patrona del Brasile nella Parrocchia della
Madonna Aparecida, a Recife

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30 Salvami Regina Dicembre 2006
Testimoni di Ges Risorto,
speranza del mondo
Dal 16 al 20 ottobre gli occhi di tutta la Chiesa italiana erano puntati su
Verona, dove si svolto il Convegno Ecclesiale Nazionale. Oltre duemila
partecipanti hanno confrontato le loro opinioni sul futuro della Chiesa in
Italia ed sul ruolo della religione cattolica nella societ doggi.
Italia di oggi si presen-
ta a noi come un terre-
no profondamente bi-
sognoso e al contempo
molto favorevole per
una (...) testimonianza [evangelizzatri-
ce della Chiesa]. Profondamente biso-
gnoso, perch partecipa di quella cul-
tura che predomina in Occidente e che
vorrebbe porsi come universale e auto-
sufficiente, generando un nuovo costu-
me di vita. Ne deriva una nuova ondata
di illuminismo e di laicismo, per la qua-
le sarebbe razionalmente valido soltan-
to ci che sperimentabile e calcolabi-
le, mentre sul piano della prassi la li-
bert individuale viene eretta a valore
fondamentale al quale tutti gli altri do-
vrebbero sottostare.
Il pi grande evento della Chiesa
italiana negli ultimi anni
Queste parole, pronunciate da Be-
nedetto XVI nel suo discorso alla
Fiera di Verona, il 19 ottobre scorso,
hanno segnato quello che stato si-
curamente il pi grande evento della
Chiesa italiana negli ultimi anni.
Organizzato dalla CEI, il Conve-
gno Ecclesiale Nazionale di Vero-
na ha radunato pi di 2.700 perso-
ne. Lassemblea dei convegnisti, che
cresciuta giorno per giorno, era com-
posta da 11 cardinali, 222 vescovi, 608
sacerdoti, 41 diaconi, 322 tra religiosi
e religiose, 15 consacrati laici, soprat-
tutto donne, e 1275 laici.
Chi mai avrebbe potuto immagi-
nare ai tempi in cui lArena di Vero-
na fu costruita, che quellemblema-
tico edificio sarebbe stato un giorno
il palco della pi importante manife-
stazione della Chiesa italiana e che
tantissime persone sarebbero l con-
venute per cercare il Cristo Risorto.
Questo invece si avverato proprio il
16 ottobre, quando, a suggellare lini-
zio dei lavori del Convegno, il Vesco-
vo di Verona, S. E. Mons. Flavio Car-
raro, ha presieduto la Celebrazione
Eucaristica.
Era percepibile un soffio di grazia
del Signore.
Infatti, tra gruppi di studio, tavole
rotonde, riflessioni e diversi momenti
di preghiera, pi che guardare indie-
tro e tracciare un bilancio che pe-
raltro stato fatto si potrebbe di-
re che i partecipanti hanno cercato,
sotto la guida dello Spirito, di capire
quale debba essere il cammino del-
la Chiesa italiana da percorrere nei
prossimi anni. Un cammino, che, se-
condo quanto stato detto, sar ric-
co ed entusiasmante.
* * *
Il cammino della Chiesa,
pellegrina nella penisola italica
La giornata pi importante sta-
ta lultima, nella quale il Papa Bene-
detto XVI ha voluto essere presen-
te al Convegno Ecclesiale Naziona-
le. Il Santo Padre si incontrato con
tutti i partecipanti del Convegno, al-
la Fiera di Verona, ed ha pronuncia-
to un importante discorso nel quale
ha segnato chiaramente il cammino
della Chiesa, pellegrina nella peni-
sola italica:
Questo IV Convegno nazionale
una nuova tappa del cammino di at-
tuazione del Vaticano II, che la Chie-
sa italiana ha intrapreso fin dagli anni
immediatamente successivi al grande
Concilio: un cammino di comunione
Il IV Convegno
nazionale una
nuova tappa
del cammino di
attuazione del
Vaticano II
Il giorno dopo il Convegno en-
trato nel vivo, con la mattina dedi-
cata alle relazioni sui principali oriz-
zonti teologici e pastorali, ed il po-
meriggio a gruppi di lavoro e di stu-
dio nei diversi ambienti ecclesiali.
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Dicembre 2006 Salvami Regina 31
anzitutto con Dio Padre e con il suo
Figlio Ges Cristo nello Spirito San-
to e quindi di comunione tra noi, nel-
lunit dellunico Corpo di Cristo (cfr
1Gv 1,3; 1Cor 12,12-13); un cammi-
no proteso allevangelizzazione, per
mantenere viva e salda la fede nel
popolo italiano; una tenace testimo-
nianza, dunque, di amore per lItalia
e di operosa sollecitudine per il bene
dei suoi figli. ()
LItalia per, come accennavo, costi-
tuisce al tempo stesso un terreno assai
favorevole per la testimonianza cristia-
na. La Chiesa, infatti, qui una realt
molto viva, che conserva una presenza
capillare in mezzo alla gente di ogni et
e condizione. Le tradizioni cristiane so-
no spesso ancora radicate e continuano
a produrre frutti, mentre in atto un
grande sforzo di evangelizzazione e ca-
techesi, rivolto in particolare alle nuo-
ve generazioni, ma ormai sempre pi
anche alle famiglie. (...)
Tocca a noi infatti non con le no-
stre povere risorse, ma con la forza
che viene dallo Spirito Santo dare
risposte positive e convincenti alle at-
tese e agli interrogativi della nostra
gente: se sapremo farlo, la Chiesa in
Italia render un grande servizio non
solo a questa Nazione, ma anche al-
lEuropa e al mondo, perch pre-
sente ovunque linsidia del secolari-
smo e altrettanto universale la ne-
cessit di una fede vissuta in rapporto
alle sfide del nostro tempo.
Cari fratelli e sorelle, dobbiamo
ora domandarci come, e su quali basi,
adempiere un simile compito. In que-
sto Convegno avete ritenuto, giusta-
mente, che sia indispensabile dare al-
la testimonianza cristiana contenuti
concreti e praticabili, esaminando co-
me essa possa attuarsi e svilupparsi in
ciascuno di quei grandi ambiti nei qua-
li si articola lesperienza umana. Sare-
mo aiutati, cos, a non perdere di vista
nella nostra azione pastorale il collega-
mento tra la fede e la vita quotidiana,
tra la proposta del Vangelo e quelle
preoccupazioni e aspirazioni che stan-
no pi a cuore alla gente. ()
Comunicare il Vangelo in
un mondo che cambia
Nel pomeriggio lo Stadio Bente-
godi si rivelato piccolo per acco-
gliere tutti i fedeli che si erano radu-
nati per prendere parte allEucaristia.
Nellomelia, Benedetto XVI ha riba-
dito le sue proposte agli italiani:
Cristo viene oggi, in questo mo-
derno areopago, per effondere il
suo Spirito sulla Chiesa che in Ita-
lia, perch, ravvivata dal soffio di una
nuova Pentecoste, sappia comunica-
re il Vangelo in un mondo che cam-
Portate nel mondo la speranza di Dio, che Cristo Signore, il quale
risorto dai morti. E questa la vibrante consegna affidata dal Santo Padre
alle migliaia di fedeli riuniti nello Stadio di Verona.
bia, come propongono gli Orien-
tamenti pastorali della Conferenza
Episcopale Italiana per il decennio
2000-2010. ()
Scrive lapostolo Giovanni:
Questa la vittoria che ha sconfit-
to il mondo: la nostra fede (1 Gv
5,4b). La verit di questaffermazio-
ne documentata anche in Italia da
quasi due millenni di storia cristiana,
con innumerevoli testimonianze di
martiri, di santi e beati, che hanno la-
sciato tracce indelebili in ogni angolo
della bella Penisola nella quale vivia-
mo. Alcuni di loro sono stati evoca-
ti allinizio del Convegno e i loro volti
ne accompagnano i lavori.
Che ne della nostra fede?
Noi siamo gli eredi di quei testi-
moni vittoriosi! Ma proprio da que-
sta costatazione nasce la domanda:
che ne della nostra fede? In che mi-
sura sappiamo noi oggi comunicarla?
La certezza che Cristo risorto ci as-
sicura che nessuna forza avversa po-
tr mai distruggere la Chiesa.
* * *
Resta nei nostri cuori e nelle no-
stre anime, il desiderio di rispondere
con entusiasmo a questa sfida che il
giorno doggi propone, e che con tan-
ta chiarezza ha indicato il Papa. Co-
me lui stesso ha detto, ognuno di noi
non in grado di fare tutto quanto
necessario da solo; per questo dob-
biamo sostenerci lun laltro, e trova-
re nella vita comunitaria cristiana la
forza per levangelizzazione.
Facciamo nostra la preghiera del
Papa, nel suo discorso alla Fiera di
Verona:
Eleviamo insieme al Signore la no-
stra preghiera, umile ma piena di fidu-
cia, affinch la comunit cattolica ita-
liana, inserita nella comunione viven-
te della Chiesa di ogni luogo e di tut-
ti i tempi, e strettamente unita intor-
no ai propri Vescovi, porti con rinno-
vato slancio a questa amata Nazione,
e in ogni angolo della terra, la gioiosa
testimonianza di Ges risorto, speran-
za dellItalia e del mondo.
San Rafael
Guzar y Valencia
Guillermo Asurmendi
32 Salvami Regina Novembre 2006
INTERVISTA CON DON RAFAEL GONZLEZ HERNNDEZ
Canonizzato il 15 ottobre dal Papa Benedetto XVI, San Rafael Guzar
un modello di vescovo e di spiritualit per il clero diocesano. Il vice-
postulatore della causa, Don Rafael Gonzlez, d testimonianza
della sua esperienza personale e rivela affascinanti aspetti
della personalit del nuovo santo.
AE Come nato il suo interesse
per la vita di Mons Guzar?
Mi chiamo Rafael a causa sua,
perch i miei genitori mi raccoman-
darono a lui. Sono nato prematura-
mente, a 7 mesi e, siccome tutto in-
dicava che io non sarei sopravvissuto,
essi gli promisero di mettermi il suo
nome, se io non fossi morto. Il fatto
concreto che io sono qui sano e so-
no un suo miracolo.
Ai tempi della persecuzione reli-
giosa, a Veracruz, Monsignor Guzar
era ospite nella casa dei miei nonni.
Da quando ho luso della ragione, ho
udito storie sulla sua vita: come lo ri-
cevevano, come mia nonna gli faceva
da mangiare e come lo ospitavano.
Quando egli era Rettore del Se-
minario Minore, il Sig. Arcivescovo,
Sergio Obeso mi chiam e mi disse
senza tanti giri di parole: Voglio che
ti incarichi della postulazione della
causa di Mons. Guzar. Voglio che tu
vada, quanto prima, a Roma, ad agi-
re in tal senso.
Mi sono approssimato a questo ma-
re di santit e quanto pi mi addentra-
vo in lui, nel corso di questi ventanni,
pi mi sbalordiva la sua ricchezza spi-
rituale. Rendo grazie a Dio per avermi
permesso di lavorare a questo scopo.
AE Cos pi difficile
per un postulatore?
Nel linguaggio che noi postulatori
usiamo, la tappa pi difficile strap-
pare le due firme di Dio. Nel no-
stro modo di parlare, il miracolo la
firma di Dio. Egli firma e dice: Que-
sto s. E, quando non firma, dice:
Attenzione, ancora no. Attenzione,
non procedete oltre, aspettate...
Una delle firme stato il miracolo
per la beatificazione, nel 1995 (,) e lal-
tra quella che lo porter alla canoniz-
zazione. Nei due casi, si tratta di fatti
straordinari a favore di due bambini.
AE Mons. Rafael Guzar si
distinse come modello di vescovo...
Esattamente, e per questo sar
proclamato Patrono dei Vescovi Mes-
sicani ed anche forse Patrono della
Formazione Sacerdotale.
Gli Araldi, per esempio, come re-
ligiosi, hanno una spiritualit che li
congrega attorno al loro fondatore,
hanno un patrimonio spirituale, un
carisma di fondazione. Noi, diocesa-
ni, non lo abbiamo. Dal momento in
cui un religioso comincia il postulan-
tato, si cerca in tutto e per tutto di in-
fondergli lo spirito del fondatore, af-
finch egli sia imbevuto del carisma
della fondazione.
Il clero diocesano non ha la figura di
un fondatore. Allora, mi azzardo a di-
re che Mons. Guzar pu essere consi-
derato un modello da seguire nella spi-
ritualit del clero diocesano. Perch?
Perch ha lavorato molto per unire i
suoi sacerdoti sotto lo spirito della dio-
Novembre 2006 Salvami Regina 33
cesi, in comunione col loro ve-
scovo. Per i sacerdoti diocesani,
questa spiritualit.
AE Che cosa ci dice a
proposito del temperamento
di Mons Guzar?
Aveva un temperamento
che non dico arrivasse ad es-
sere irascibile, ma era mol-
to impetuoso, sanguigno. Egli
stesso lo ammetteva. Nono-
stante ci, senza dubbio, si
dominava. Molte volte, pri-
ma di uscire per occuparsi di
qualche problema, si prostra-
va davanti ad un crocifisso per
pregare: Mio Dio, il mio ca-
rattere...Mio Dio, il mio ca-
rattere... Mio Dio, aiutami!
Aiutami a domare questa fie-
ra, il mio carattere! soltanto
dopo si dedicava al suo lavoro.
AE Si parla molto della
sagacit di Mons. Guzar. Pu
raccontarci qualche episodio?
C un fatto realmente accaduto,
che vi racconto soltanto per mostrar-
vi la scaltrezza di un santo. Le squa-
dre di polizia stavano perseguitando
Mons. Guzar, con lordine di ucci-
derlo. Un giorno, egli fu invitato ad
un banchetto in casa di una famiglia
benestante, a cui partecipavano altri
invitati di primordine. I padroni di
casa gli cedettero il posto a capotavo-
la e gli si sedettero accanto.
Allimprovviso irruppe la polizia,
messa sullavviso da qualche delatore.
Siamo venuti a prendere il Vescovo
Guzar, ci hanno detto che qui!
Tutti quanti rimasero sorpresi, al-
lorch uno disse: S, qui!
Mons. Guzar che non era in abi-
to talare, ma vestiva in abito civile si
alz con tutta la calma del mondo e
intervenne: Un momento! I signori
si ingannano, perch qui non c luo-
mo che cercate, questi signori sono
miei ospiti, chiedete ad ognuno di lo-
ro di identificarsi. E se uno di loro sa-
r il vescovo Guzar, portatelo via!
Allora, chiesero ad ognuno di
identificarsi, tranne a lui, in quanto
era il padrone di casa...
Tutti compresero lastuzia e rimase-
ro ad osservare quello che sarebbe suc-
cesso. Alla fine, i soldati chie-
sero scusa: Abbiamo commes-
so un grande errore... Scusa-
teci! In effetti qui non c. Ci
hanno informati male. E se
ne andarono via.
AE Potrebbe mettere
in evidenza qualche
aspetto della sua anima,
poco conosciuto?
Era un grande mistico ed
era profondamente unito a
Dio...quasi come Santa Tere-
sa, come San Francesco. Nel-
la sua vita, non si menzionava
molto questo aspetto, ma era
un vero mistico.
Per esempio, le lettere pa-
storali di Mons. Guzar sul-
la Carit, lEucaristia, Ma-
ria Santissima, lobbedienza,
lunione con Dio, sono di elevato con-
tenuto mistico. Ci sono testimonianze
che devono essere prese con riser-
va, ma non si hanno dubbi di perso-
ne che affermano di averlo visto levi-
tare in questa o in quella circostanza.
In unoccasione, ha fatto un esorcismo
con unOstia consacrata in mano fat-
to inusuale ed stata lunica manie-
ra vittoriosa di espellere il demonio.
AE Come era lorazione
di San Rafael Guzar?
Era lorazione di un uomo di Dio!
Un giorno, cadde un fortissimo
acquazzone e le mamme non permi-
sero ai loro figli di uscire per il cate-
chismo, per paura che si ammalasse-
San Raffaele Guzar y Valencia (1878-1938),
Vescovo di Veracruz, Messico
Diversi oggetti personali di San Raffaele Guzar. Nella foto a destra si distinguono la maschera mortuaria
e alcune insegne episcopali, come la croce pettorale e lo zucchetto
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34 Salvami Regina Novembre 2006
ro. Egli allora and a suonare il cam-
panello, dicendo: Venite a vedere,
bambini, come il vostro vescovo si ba-
gna e non gli succede nulla! Ma le
madri replicavano: Non vengono!
Riusc, infine, a mettere insieme
un gruppetto molto ristretto e lo por-
t davanti al Santissimo a pregare,
chiedendo che smettesse la pioggia e
tutti potessero andare al Catechismo.
Prese un bimbetto di 5 anni, lo fece
sedere vicino al Tabernacolo e dis-
se: Bussa alla porta di Ges Sacra-
mentato e chiedi che faccia cessare la
pioggia affinch i bambini di Espinal
vengano al Catechismo. Il bambino
batt alla porta.
Che cosa ti ha risposto? chiese il
vescovo.
-Niente!
Pieno di fede, Mons. Guzar gli
ordin di bussare unaltra volta, e il
bambino obbed, ma con la stessa ri-
sposta: Niente!
Bussa unaltra volta, con pi insi-
stenza!
Per la terza volta, il bambino buss
alla porta, il vescovo ripet la doman-
da e ud la risposta: Niente! ma in
quel momento oh! meraviglia! un
raggio di sole si riflett proprio sul
Tabernacolo. La pioggia era cessata!
Allora Mons. Guzar disse: Come
non ti ha risposto? Guarda!... Subi-
to dopo cominciarono ad arrivare i
bambini per il Catechismo...
Dopo la cerimonia di canonizzazione, il Papa si felicita col
vice-postulatore della causa, Don Rafael Gonzlez
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e feste di Natale sono un momento propizio
per riunire la famiglia. Difficile, per tro-
vare un manicaretto che piaccia sia agli adul-
ti che ai bambini. La ricetta che qui proponiamo, equi-
librando sapori dolci con frutta delicata, sicuramente
soddisfer anche i pi esigente palati.
Ingredienti
1 tazza (da t) di burro, o margarina
1 tazza (da t) di zucchero raffinato
4 tuorli duovo
1 barattolo di latte condensato o 2 tazze (da t) di lat-
te comune
2 tazze (da t) di farina bianca
1 cucchiaio da minestra di lievito in polvere
1 tazza (da t) di frutta candita
1 tazza (da t) di uvetta sultanina e prugne secche tritate
5 fichi sciroppati tritati
4 albumi montati a neve
tazza (date) di noci tritate
Preparazione
Sbattere bene il burro o la margarina con lo zucche-
ro, unire i tuorli e versare poco per volta il latte con-
densato (o latte comune), senza smettere di mescolare.
Aggiungere la farina, il lievito, la frutta candita, luvet-
ta, i fichi, le noci e le prugne. Aggiungere con delica-
tezza le chiare battute a neve. Mettere in una forma da
budini e far cuocere in forno gi caldo per 50 minuti.
Torta dei Re Magi

Santa Lucia: luce,


dolore e gloria
Luca Ordez
Dicembre 2006 Salvami Regina 35
Dio, a volte, manifesta il suo potere attraverso
i pi deboli. Lucia, una fragile giovinetta di
Siracusa, era forte danimo, per il fatto di essere
vergine. Dio le ha dato il dono di vincere non
soltanto con i suoi argomenti, ma anche con la
forza i suoi persecutori pagani.
stato dentro i confini del-
lImpero Romano che,
per disegno dellAltissi-
mo, nata la Santa Chie-
sa Cattolica. Cos que-
sto immenso potere temporale, veden-
do il potere spirituale nascere misterio-
samente e fiorire con rapidit sconcer-
tante, si mostrato allinizio incuriosito
e sospettoso e, alla fine, ostile al punto
da arrivare alle violenze pi estreme.
I sublimi insegnamenti cristiani
contraddicevano frontalmente i costu-
mi vigenti tra quegli uomini dal cuore
duro. Vittima di ogni sorta di calunnie,
la Chiesa nascente si vide bersaglio
di sanguinose persecuzioni scatenate
dalle autorit romane con lobiettivo
di soffocarla in maniera inesorabile.
Comunque, era lo stesso Dio che
permetteva che la sua Chiesa passas-
se per la lunga prova del dolore e del
sacrificio. Infatti, dopo ogni persecu-
zione, il Cristianesimo risorgeva pi
numeroso, brillante e pieno di fede!
Nel regno di Diocleziano (284-305),
questo clima di orrore giunse al culmi-
ne. Per un editto dellimperatore, tut-
te le chiese avrebbero dovuto essere
demolite e tutti i cristiani che esercita-
vano incarichi pubblici sarebbero stati
obbligati ad abiurare la fede in Cristo.
in questultima fase del periodo del-
le grandi persecuzioni che sorse unani-
ma di rara virt: la giovane Lucia.
Voto di verginit
Il nome Lucia trae origine dalla pa-
rola latina lux e risuona carico di
connotazioni eroiche, riportandoci alla
memoria una vita piena di luce e di glo-
ria, perch fatta di sangue e di dolore.
Nata a Siracusa e proveniente da
una famiglia nobile e cristiana, al-
lo sbocciare della sua adolescenza si
consacr a Ges, offrendoGli il fiore
della sua verginit.
Questa promessa di castit perfet-
ta non era insolita ai primordi del Cri-
stianesimo, poich lo stesso Salvatore
richiamava un gran numero di anime
alla pratica di questa evangelica virt.
Un giorno, rispondendo ad una do-
manda dei discepoli sui pesanti doveri
del matrimonio, disse loro il Maestro:
Non tutti possono capirlo, ma solo co-
loro ai quali stato concesso(Mt 19,
11). Ci sono uomini, Egli disse prose-
guendo, che sono inadatti alla vita co-
niugale e altri, al contrario, che per li-
bera e spontanea volont hanno ri-
nunciato al matrimonio per amore al
Regno dei Cieli (Mt 19, 12). Per la pri-
ma volta risuonava nella Storia il ri-
chiamo cristiano alla verginit e il suo
eco si sarebbe ripercosso in anime co-
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36 Salvami Regina Dicembre 2006
me quelle di Cecilia, Agata, Ines e tan-
te altre che, sovrapponendosi alle leg-
gi della carne e della materia, si sareb-
bero lanciate con gioia in voli mirabili
di perfezione spirituale.
Intercessione di SantAgata
Il padre di Lucia mor quando lei
era ancora molto piccola. Sua madre,
Euticia, sebbene cristiana, non si era
ancora spogliata del tutto delle glorie
ed attrazioni di questo mondo. Cos,
desiderosa di dare a sua figlia un fu-
turo pieno di fama e di onore, la esor-
tava a sposarsi con un giovane ricco e
altolocato, ma pagano.
La casta Lucia che conservava
in segreto il suo voto cercava sem-
pre di evitare questargomento. Con-
fidava pienamente in Dio e aspettava
unopportunit provvidenziale per ri-
velare a sua madre la risoluzione fer-
ma e decisa di appartenere solamen-
te a Cristo. Le ferventi orazioni da lei
fatte, con questa intenzione, furono
prontamente ascoltate: subito si pre-
sent una buona occasione.
Nonostante le atroci persecuzio-
ni contro i cristiani, ogni anno in Sici-
lia si celebrava la festa di SantAgata,
la vergine della citt di Catania, mar-
tirizzata verso lanno 250. I prodigi da
lei operati lavevano resa talmente fa-
mosa che la gente accorreva da ogni
dove ad implorare la sua intercessione.
Lucia aveva una grande devozione per
questa vergine martire, sua conterra-
nea, perci persuase la madre che gi
da alcuni anni soffriva enormemente
per una emorragia, ad andare in pel-
legrinaggio fino alla sua tomba ad im-
plorare la guarigione da tale infermit.
Quando entrarono in chiesa, rima-
sero sbalordite. Era in corso una so-
lenne Celebrazione e in quellesat-
to momento si proclamava la Paro-
la del Santo Vangelo: Or una donna,
che da dodici anni era affetta da emor-
ragia e aveva molto sofferto per opera
di molti medici, spendendo tutti i suoi
averi senza nessun vantaggio, anzi peg-
giorando, udito parlare di Ges, ven-
ne tra la folla, alle sue spalle, e gli toc-
c il mantello. Diceva infatti: Se riu-
scir anche solo a toccare il suo man-
tello, sar guarita. E subito le si ferm
il flusso di sangue, e sent nel suo cor-
po che era stata guarita da quel male.
Ma subito Ges, avvertita la potenza
che era uscita da lui, si volt alla folla
dicendo: Chi mi ha toccato il mantel-
lo?. I discepoli gli dissero: Tu vedi la
folla che ti si stringe attorno e dici: Chi
mi ha toccato?. Egli intanto guardava
intorno, per vedere colei che aveva fat-
to questo. E la donna impaurita e tre-
mante, sapendo ci che le era accadu-
to, venne, gli si gett davanti e gli disse
tutta la verit. Ges rispose: Figlia, la
tua fede ti ha salvata. V in pace e sii
guarita dal tuo male (Mc 5, 25-34).
Stupefatte ed estremamente com-
mosse nelludire questo passo del
Vangelo, entrambe caddero in ginoc-
chio e cominciarono a pregare. Cos
rimasero per lungo tempo. Terminata
la cerimonia, tutti se ne andarono ed
esse, quando si resero conto di essere
rimaste sole, si prostrarono davanti al
sepolcro di SantAgata ad implorare
la bont di Dio, su intercessione della
tanto potente avvocatessa.
Il Signore, tuttavia, volle manife-
starSi a Lucia per mezzo di un sogno
profetico. Stanca per la fatica del viag-
gio, la giovinetta fin per cadere in un
sonno profondo. Mentre dormiva, le
apparve SantAgata, attorniata da un
coro di angeli. Il suo vestito era di una
bellezza senza pari, adornato di zaffi-
ri e perle raffinate. Il suo volto, gioio-
so e sereno, risplendeva come il sole
mentre diceva: Mia carissima sorel-
la e vergine consacrata a Dio, perch
chiedi per intercessione di altri quel-
lo che tu stessa puoi ottenere per tua
madre? Ecco, lei gi guarita grazie
alla fede che tu hai in Ges Cristo!
Come Lui ha reso celebre la citt di
Catania per causa mia, render ugual-
mente gloriosa la citt di Siracusa con
la tua mediazione, poich hai saputo
preparare nel tuo cuore puro una gra-
devole dimora per il tuo Creatore.
Nelludire queste parole, Lucia
si alz ancora pi convinta della sua
consacrazione a Dio. Raccont allora
a sua madre la confortante visione
ed aggiunse che, con la grazia di Dio,
lei era completamente guarita dalla
sua infermit. La giovinetta approfitt
di questoccasione per dirle fiduciosa:
Ora, madre mia, una cosa sola ti
chiedo in nome di Colui che ti ha ri-
dato la salute, lasciami conservare la
mia verginit, che appartiene sola-
mente al nostro Creatore. Dividiamo
con i poveri i beni che avevi prepara-
to per il mio matrimonio e otterremo
un grande tesoro in Cielo!
Euticia si lasci convincere e, torna-
te a Siracusa, ambedue distribuirono
le loro ricchezze tra quelli pi bisogno-
si, seguendo le indicazioni della comu-
nit cristiana a cui appartenevano.
Tutto questo per, questo giunse
alle orecchie del giovane pretenden-
te, che infuriato si rec da Euticia e
vide, con i propri occhi, madre e fi-
glia che davano ai poveri i loro gioiel-
li e oggetti preziosi. Fuori di s, corse
da Pascasio, in quel tempo prefetto
della citt, per accusare Lucia di pra-
ticare la religione cristiana. Cos eb-
be inizio il processo che avrebbe por-
tato questa Santa a brillare nel pi al-
to dei Cieli, insieme alla nobile molti-
tudine dei gloriosi martiri!
Davanti al tribunale
Edificante ed entusiasmante fu il
processo alla coraggiosa giovane. Ri-
batt a tutti gli argomenti e minacce
di Pascasio ed il suo semplice sguar-
do imponeva il rispetto. Il giudice,
vedendo la serena sicurezza della pri-
gioniera, tent in un primo momento
di persuaderla con soavi parole ad of-
frire sacrifici agli dei pagani. Poi, da-
vanti allirreducibile fede di Lucia,
pass dalle adulazioni alla pi terri-
bile ferocia. Impavida, lei gli rispose
senza esitazione:
Tu ti preoccupi di seguire le leg-
gi dei principi di questa terra, men-
tre io cerco di meditare giorno e not-
te sui comandamenti del Signore. Tu
ti preoccupi di compiacere limpera-
tore, io faccio di tutto per piacere al
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mio Dio, a cui ho consacrato la mia
stessa verginit.
Benissimo disse Pascasio io
ti far condurre in un luogo di perdi-
zione dove perderai la tua castit, co-
s lo Spirito Santo ti abbandoner e
smetterai di essere il suo tempio!
La violenza fatta al corpo non
estirpa la purezza dellanima, se la mia
volont non lo permette. Al contra-
rio, questa violenza mi far guadagna-
re due corone: quella della verginit e
quella del martirio rispose la vergine.
Immediatamente Pascasio die-
de ai carnefici lordine di incatenare
linnocente vittima e di trascinarla in
una casa dinfamia, affinch lei per-
desse lonore della verginit, prima di
essere decapitata.
Ora, che cosa possono le forze
umane contro lonnipotenza di Dio?
Gli occhi del Buon Pastore erano ri-
posti sulla sua serva fedele e per que-
sto imped che i carnefici riuscissero
a toglierla dal luogo dove si trovava.
Tentarono invano di spingerla. Lucia
rimaneva immobile, trattenuta da una
mano invisibile. Neppure varie cop-
pie di buoi, ai quali venne incatenata,
riuscirono a smuoverla.
Ostinato nel male, Pa-
scasio ordin di innalzare
intorno alla Santa unenor-
me pira. Lei fissava senza
paura il tirannico giudice,
dicendo: Chieder al Si-
gnore che questo fuoco non
mi raggiunga, affinch i fe-
deli riconoscano il potere di
Dio e gli infedeli rimanga-
no ancora pi confusi. Ef-
fettivamente anche le fiam-
me fallirono nel loro inten-
to: la giovane rimase inco-
lume in mezzo alle vampe.
Sconfitto, Pascasio or-
din alla fine che la testa
della vergine fosse tagliata
con la spada. Una celestiale
gioia trapel dal suo sem-
biante, nel vedere che era
arrivata lora del supremo
incontro col suo Redento-
re. Nonostante ci, non mor in quel-
listante. Cadendo in ginocchio, fu
accolta tra le braccia di alcuni cristia-
ni che assistevano al suo martirio.
Prima di morire, la vergine marti-
re predisse la fine delle persecuzioni
di Diocleziano e Massimiano e linizio
di unera di grande pace per la Santa
Chiesa. Questa profezia non tard a
divenire realt: soltanto due anni do-
po la sua morte, sal al trono Costan-
tino il Grande, che promulg nel 313
lEditto di Milano, concedendo liber-
t al culto Cristiano in tutta la vastit
dellImpero. Erano, cos, spalancate le
porte affinch la Chiesa si sviluppasse
trionfante, lungo il corso dei secoli.
* * *
La gloriosa Santa Lucia conse-
gn la sua anima a Dio nellanno 304
dellera del Signore. Un raggio del-
la Grazia si era posato su di lei. Nel-
la Chiesa di Cristo risplendeva una
nuova martire, nel Cielo una nuova
santa!
Tu vincis inter martyres! tu vince-
rai, o Cristo, con le testimonianze dei
martiri!
Altare nella Chiesa di Santa Lucia, a Venezia, dove sono
venerate le reliquie della vergine martire di Siracusa
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Vol. 1, No. 1
Sep-Oct 2006
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RUX,
SPES U
NICA!
Vol. 1, No. 2 Nov-Dec 2006
The Irresistible
and Gentle Power
of Sanctity
38 Salvami Regina Dicembre 2006
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Fondo di Aiuto Misericordia
Nuova edizione, in inglese
ostruire una chiesa in aree po-
vere di una grande citt come
San Paolo (Brasile) una bel-
la sfida per un parroco. Don Jos Ra-
dici, della Comunit San Marco, nel-
la regione episcopale di Santana , sta
terminando la costruzione della nuo-
va Chiesa di San Marco e Madonna
del Rosario di Fatima, avente una su-
perficie di mille metri quadrati. Per la
posa del pavimento in granito, Mi-
sericordia ha concesso un contribu-
to di 10mila reali.
Anche per la Parrocchia San Bene-
detto, nella Diocesi di Braganza Pau-
lista, sono stati concessi 27mila reali
per la ristrutturazione del presbiterio
della chiesa. Allatto di consegna della
donazione, fatta da Don Caio de Assis
Fonseca, era presente Mons. Jos Ma-
ria Pinheiro, Vescovo Diocesano.
a rivista Araldi del Vangelo ha lanciato ledizione
in lingua inglese, trovando una grande ricettivit
nel clero e nei fedeli. Le parole di felicitazione del
Direttore della Catholic Agency to Support Evangelisation
sono un prezioso stimolo:
Moltissime grazie per la sua lettera, allegata al primo nume-
ro delledizione in inglese della rivista Araldi del Vangelo. Sono
rimasto molto impressionato, non solo per gli articoli, ma an-
che per le bellissime illustrazioni e limpaginazione. una co-
sa di cui potete essere realmente orgogliosi. La qualit degli ar-
ticoli aiuter molte persone a crescere nella comprensione del-
la nostra fede cattolica.
Augurandovi ogni benedizione in Cristo
Mons. Keith Barltrop
Mons. Jos Maria Pinheiro (al centro) assiste
alla consegna della donazione per la parrocchia
di San Benedetto
La nuova Chiesa di San Marco
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Nicaragua, una nazione
che ha optato per la vita
Dicembre 2006 Salvami Regina 39
Non solo a Roma si
parla in latino
La Finlandia lunico paese al
mondo che trasmette notizie in latino.
Nella sua pagina internet della pre-
sidenza dellUnione Europea (www.
eu2006.fi) possibile persino trovare
rendiconti di riunioni in questa lingua.
La pagina in questione possiede
versioni in inglese e francese, il che
usuale, ma in essa si pu anche trova-
re il Conspectus rerum Latinus, ossia,
il riassunto delle Notizie in Latino.
Secondo le statistiche, ci sono pi
persone che si abbonano alla newslet-
ter in latino che in francese.
Il bollettino di notizie in latino,
divulgato dalla radio nazionale del-
la Finlandia, attira 75mila ascoltato-
ri di vari paesi del mondo, per i quali
il latino pi conosciuto dello stes-
so finlandese, spiega il Prof. Tuomo
Pekannen, che cura le traduzioni.
Matrimonio reale in Vaticano
Momento storico nelle relazioni
tra la Chiesa Cattolica e la Monar-
chia Inglese. Lord Nicholas Wind-
sor, figlio dei Duchi di Kent, ha con-
tratto matrimonio con Paola Doimi
di Frankopan, nella Chiesa di San-
to Stefano degli Abissini, nei giardini
del Vaticano, il giorno 4 novembre.
Secondo l Indipendent Catholic
News Agency, Lord Windsor il pri-
mo membro della Famiglia Reale a
sposarsi in Vaticano ed il primo a far-
lo secondo il rito della Chiesa Catto-
lica, dopo la Riforma. In una recente
riunione, il Consiglio Privato ha con-
fermato lapprovazione della Regi-
na al matrimonio, secondo quanto ri-
chiesto dalla legge inglese.
Lord Windsor si convertito al
Cattolicesimo nel 2001, avendo di
conseguenza perso i suoi diritti alla
successione al trono, in virt di una
legge del 1701, la quale proibisce ai
cattolici di ascendere al trono ingle-
se. Sua madre, la Duchessa di Kent,
si era convertita nel 1994.
La vitalit delle Chiese Lusofone
La vitalit delle Chiese Lusofo-
ne il titolo del comunicato finale
del VII Incontro delle Chiese di lin-
gua portoghese, che si celebrato a
Fatima, Portogallo, lo scorso otto-
bre. Hanno partecipato rappresen-
tanti dellAngola, Brasile, Capo Ver-
de, Mozambico, Guinea Bissau, Ma-
cao, San Tom e Prncipe, Timor Est
e, naturalmente Portogallo.
Nella prima parte dellIncontro, so-
no stati evidenziati alcuni degli aspet-
ti pi importanti della realt ecclesiale
e sociale di questi paesi, in particolare
lurgenza della rievangelizzazione dei
fedeli, che incida soprattutto nella for-
mazione di famiglie catechiste.
Esposizione di immagini
mariane nelle Filippine
Illustrare la profonda devozione
del popolo filippino alla Vergine Ma-
ria, questo lobiettivo dellesposi-
zione mariana organizzata dalla Ra-
dio Veritas, nella citt di Manila.
Lesposizione ha riunito pi di 100
immagini e statue provenienti da tut-
te le regioni delle Filippine, tra le qua-
li la preziosa immagine della Medaglia
Miracolosa appartenente al Cardinale
Jaime Sin, la Vergine dei Rimedi (Arci-
diocesi di San Fernando) e licona della
Madonna della Merc di Candaba.
Definita pellegrinaggio mariano
radiofonico, la mostra ha avuto an-
che come finalit quella di diffonde-
re ancor pi la pratica della preghiera
del rosario, secondo la richiesta fatta
dalla Madonna.
Don Antonio Pascual, presidente
della Radio Veritas e Direttore ese-
cutivo della Caritas di Manila, ha di-
chiarato che le offerte raccolte, do-
nate dai visitatori, saranno destinate
alle vittime del tifone abbattutosi re-
centemente nelle Filippine.
Museo dedicato a Suor Lucia
Lettere, ricordi e oggetti appartenu-
ti a Suor Lucia, a cui la Madonna ap-
Assemblea Nazionale del Nicaragua, interpretando la vo-
lont della maggioranza della popolazione, ha approva-
to una riforma del Codice Penale che elimina la possibili-
t dellaborto terapeutico, unica forma di aborto finora permessa
in questo Paese. Qualche tempo fa, circa centomila persone, secon-
do la Voce Cattolica del Nicaragua hanno manifestato davanti al-
lAssemblea Nazionale, dove stata consegnata una petizione con
290mila firme, la quale chiedeva la proibizione totale dellaborto.
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40 Salvami Regina Dicembre 2006
parsa a Fatima, saranno esposti in un
museo, nel Carmelo di Santa Teresa,
a Coimbra, dove vissuta dal 1948 fi-
no alla sua scomparsa, a 97 anni. Il ca-
nonico Joo Lavrador, cappellano del
Carmelo, ha sottolineato, in dichiara-
zioni al Correio de Coimbra, che ci
si propone soltanto di fare un percor-
so religioso della vita di Suor Lucia.
Attualmente, il corpo della religio-
sa carmelitana si trova sepolto nel-
la basilica del Santuario di Fatima, a
fianco degli altri due pastorelli: i Bea-
ti Francesco e Giacinta.
Fatima: luogo di scoperta
della bellezza della fede
Ogni anno, Fatima riceve circa cin-
que milioni di pellegrini provenienti
da tutto il mondo. Come nota domi-
nante della pastorale, per questo san-
tuario mariano, Mons. Antonio Mar-
to, vescovo di Leiria-Fatima, sottoli-
nea il suo desiderio che sia un luogo
di scoperta della bellezza della fede.
Beatificazione di 500
martiri spagnoli
Il prossimo anno, la Spagna conter
500 nuovi martiri beatificati, tutti mor-
ti per odio alla fede durante la sangui-
nosa persecuzione religiosa scatena-
ta in questo paese, nel 1936. Tra i nuo-
vi beati occupa un posto di spicco il Ve-
scovo di Cuenca, Mons. Cruz Laplana
y Laguna. Si calcola che, in questo pe-
riodo di persecuzione, hanno dato te-
stimonianza di Cristo, col sacrificio del-
la propria vita, pi di 6mila sacerdoti e
religiosi, oltre a innumerevoli laici.
Riferendosi alle nuove beatifica-
zioni, lattuale Vescovo di Cuenca,
Mons. Jos Maria Yenguas, ha mes-
so in risalto quanto segue: Tutti desi-
dereremmo che fosse una celebrazione
nella quale fosse evidente, soprattutto,
lo spirito particolare con il quale i mar-
tiri hanno affrontato la morte: di com-
prensione e di perdono.
Mistica e musica
Le Carmelitane Scalze, in Spagna,
programmano varie attivit al fine
di commemorare il centenario della
morte della Beata Isabel da Trindade.
Tra queste iniziative si segnala il lan-
cio, in internet, di una biografia, della
dottrina e degli scritti della celebre mi-
stica carmelitana francese, scomparsa
nel 1906 e beatificata nel 1984.
prevista anche una presentazio-
ne di Carlos Eymar autore del libro
Isabel da Trindade, un canto di silen-
zio nella quale si fa una lettura del-
la vita e della spiritualit della Beata,
a partire dalla sua sensibilit musicale,
che la port, tra laltro, a vincere il pri-
mo premio di pianoforte nel Conser-
vatorio Musicale di Digione, Francia,
quando aveva appena 13 anni di et.
becca S. Jackson. stata organizza-
ta anche, nel campus dellUniversit
Andrs Bello, unesposizione compo-
sta da 30 pannelli esplicativi, nei quali
sono state presentate le prove scienti-
fiche presenti nel Santo Sudario.
Nellanno 2005, lesposizione del-
la Sacra Sindone di Torino fu pre-
sentata a Lima e ad Arequipa, in Pe-
r, ove stata visitata da pi di 25mi-
la persone. In seguito, ha continuato
il suo cammino a Quito e Guayaquil,
in Equador, ove ha avuto un impat-
to simile. (Per maggiori informazioni:
www.sabanasanta.info)
Il Dolce di Tutti i Santi, un
iniziativa evangelizzatrice
Le migliori ricette della pasticce-
ria europea sono nate nei conventi.
Quella che a prima vista sembra una
contraddizione, poich sembrerebbe
favorire la gola, in realt una forma
di evangelizzare attraverso la culina-
ria, visto che si deve tendere alla per-
fezione in tutto.
Questa tradizione stata ripresa
da una pasticceria parigina, in colla-
borazione con una parrocchia, alcuni
anni fa. Con lintuito di riscoprire il
senso della festa di Tutti i Santi, che
la commemorazione pagana di Hal-
loween tentava di sostituire in Fran-
cia, questa pasticceria ha lanciato il
Dolce di Tutti i Santi.
Decorato con immagini di santi e
accompagnato da un foglietto espli-
cativo del senso della festa, liniziativa
si sparsa in numerose parrocchie di
tutto il Paese. (Maggiori informazioni
in www.gateaudelatoussaint.com)
La croce: motivo di scandalo
Per il fatto di ostentare un simbo-
lo religioso una croce al collo una
funzionaria della British Airways sta-
ta sospesa dalle sue funzioni, in Inghil-
terra. Nadia Eweida ha preferito esse-
re punita che perdere il diritto di ma-
nifestare pubblicamente la sua fede.
Non si pu che definire singola-
re il concetto di libert religiosa che
questa nota compagnia aerea applica
Congresso sulla Sacra
Sindone, in Cile
Il mistero che avvolge lorigine del-
la Sacra Sindone attira sempre di pi
luomo contemporaneo. Su questo te-
ma, stato realizzato alla fine di otto-
bre, a Santiago del Cile, un congresso
organizzato dal Centro di Studi Catto-
lici e dallUniversit Andrs Bello.
Levento ha contato sulla presen-
za di prestigiosi relatori e si propo-
sto di sollecitare un dialogo sul valo-
re storico e limpatto sociale del favo-
loso tessuto. Oltre a questo, ha reso
pubbliche le ultime ricerche fatte in-
torno al sudario sul quale riprodot-
ta limmagine frontale e dorsale di un
uomo che stato torturato e crocifis-
so alla stessa maniera di Cristo.
Tra coloro che hanno presentato i
loro studi, si sono distinti, il fondato-
re del Centro di Investigazione sulla
Sindone di Torino del Colorado, ne-
gli Stati Uniti, John P. Jackson, e la
direttrice associata dello stesso, Re-
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Gioved, 26 ottobre 2006
Anno XXXIX
N. 248
1,00
Opportunit di acquisto in edicola: AVVENIRE + Luoghi dellInfinito 2.00 S. Evaristo Papa www.avvenire.it
PARLARE E OFFENDERE
GIANFRANCO RAVASI
arlare e offendere , per certe
persone, precisamente la stessa
cosa.
Un lettore mi invia una serie di
aforismi facendomi capire che si
tratta di testi da lui elaborati. Di
solito non prendo in considerazione
scritti privati e personali. Ma questa
volta mi viene un dubbio, leggendo
soprattutto la frase che sopra
propongo; infatti, scopro, dopo una
breve ricerca, che si tratta di una
citazione desunta dallopera I
caratteri del famoso scrittore
moralista secentesco Jean de la
Bruyre, una manna per chi vuole
avere a disposizione detti e battute
illuminanti. Dato, allora, a Bruyre
quello che di Bruyre, non mi resta
che fare due considerazioni.
La prima, ahim, riguarda il lettore e
il suo piccolo imbroglio, consumato a
fin di bene. La esprimo attraverso
una citazione incerta, da molti
attribuita ad Abraham Lincoln, il
famoso presidente americano:
Potete ingannare tutti per qualche
tempo o in qualche caso, ma non si
pu prendere per il naso tutti in ogni
caso. La fiaba delle penne del
pavone e della cornacchia vale per
tutti ed esige cautela. La seconda
riflessione sul merito della frase
citata. S, ci sono persone
perennemente corrucciate, che non
sanno far valere il loro parere senza
attaccare linterlocutore (ho in mente
certi uomini politici, esemplari in
questo). Tuttavia ciascuno di noi
deve sempre essere sorvegliato perch
in agguato c spesso la bestia dellira
che esplode ed incontrollabile.
Aveva ragione il drammaturgo
Ionesco quando faceva dire a un suo
personaggio: O parole, quanti delitti
si compiono in vostro nome!.
P
nore alla fiction religiosa, ma alcune
puntualizzazioni si impongono.
Va da s che non abbiamo alcuna remora
anzi nel riconoscere alla Rai il grande ri-
sultato produttivo raggiunto con la fiction
dedicata a Giovanni Paolo I. QuellAlbino
Luciani che, come una cometa, ha attra-
versato lorizzonte della Chiesa universale
lasciando impresso, nello sfarfallio dei ri-
flessi, il ricordo indelebile del suo sorriso,
un sorriso che tanti hanno accomunato al-
la benevolenza della Chiesa quale comu-
nit accogliente, generosa e disinteressata.
La fiction dedicata a personaggi religiosi
peraltro da tempo un fenomeno che nel
nostro Paese si fatto interessante perch
d grandi soddisfazioni sul versante del-
laudience. Evidentemente "cade" su un
terreno fertile, quello di un popolo che sa
mettersi in ascolto ed spontaneamente
sensibile alla rivisitazione di figure positi-
ve che hanno lasciato una forte testimo-
nianzadi benenel segnocristiano. Elostru-
mento dellaudience, per quanto vitupe-
rato e meritevole di sollecite riforme, sem-
bra per una volta incrociare in pieno il co-
mune sentire di un popolo.
Neppure abbiamo difficolt a riconoscere
lo sforzo interpreta-
tivo messo in campo
da Neri Marcor, la
sua capacit di resti-
tuire, dietro un sorri-
so mai ostentato o
forzato, il candore
dellanima di un Pa-
pa che in tanti sento-
no gi santo.
Detto questo, e con-
cesso tutto ci che
merita riconoscere
sul piano artistico
per lunghi segmenti
infatti la storia go-
dibilissima , nessuno tuttavia pu illu-
dersi di accreditare nelloccasione il vec-
chio clich del Papa davvero buono per
contrasto ad una Curia infida e cattiva.
Questa una caricatura che neppure me-
riterebbe di essere smentita se non fosse
stata rappresentata in uno sceneggiato di
cos grande appeal. E dunque con la forza
di lasciar depositare nella fantasia della
gente limmagine di una Chiesa complot-
tarda. Pi che una minuziosa e documen-
tata ricostruzione, la messa in scena di
una storia fin troppo circolata in pamph-
let di bassa lega e dubbio gusto.
unoffesa allintelligenza di chi conosce
le dinamiche ecclesiali, e sa come una di-
mensione dialettica possa tranquilla-
mente esprimersi anche dentro le ovattate
stanze del Vaticano, e finanche nelle ore
decisive di un pontificato nascente. Ma
sa altrettanto bene come la composizio-
ne delle vedute sia persino inevitabile e
che la comunione dei cuori il passo im-
mediatamente successivo allelezione di
un nuovo Papa.
E come avrebbe potuto essere diversa-
mente, in quei primi giorni di un pontifi-
cato che da subito si rivel allaltezza del-
le attese del popolo cristiano? Giorni in cui
lamore generoso, totale, incondizionato
che traspariva dal nuovo Papa sovrastava
ogni altra impressione. E come poteva un
simile candore non essere compreso e ser-
vito dai primi collaboratori del Papa? Chi
ha scritto il testo di questa fiction, perch
non si dato la briga, oltre che di compie-
re una serie di opportune verifiche presso
i parenti di Luciani, di indagare a fondo le
figure spirituali dei co-protagonisti? Citia-
mo per tutti il cardinale francese Jean-Ma-
rie Villot, o il genovese Giuseppe Siri. Dav-
vero si pensa di liquidare questi e altri per-
sonaggi alla stregua di microcefali incapa-
ci di sguardo lungo e profondo? O si ritie-
ne di avvicinarsi necessariamente al vero
raffigurando la Curia romana di oggi come
sentina di ogni intrigo? Troppo facile, non
si esplica genio artistico qui, n senso di ri-
spetto e di responsabilit.
Giovanni Paolo I fu un grande Papa, e un
Papa necessario alla Chiesa: questa sua
grandezza non autorizza alcuna leggerez-
za storica, n alcuna disinvoltura nella ri-
costruzione di quel momento. La Chiesa
una bellezza sinfonica, riconoscerlo il pri-
mo requisito per raccontarla.
O
UNA FICTION E LE SUE FORZATURE
PAPA LUCIANI IN TV
GRANDE S
MA TROPPO SOLO
DOMENICO DELLE FOGLIE
LUMBRIA FA FINTA DI SCANDALIZZARSI
REGIONE TURBATA
AL SUONO DI REGIME
MARCOTARQUINIO
proprio la reattivit alle parole
del vescovo Chiaretti quasi si
fosse davanti a un reato di lesa
maest a dimostrare il rischio
ALLARIBALTACOPPIAPORTATRICE DITALASSEMIA
IL CASO PIETOSO
METODO SPUNTATO
LUCETTA SCARAFFIA
In alcuni casi bisogna avere il coraggio
di sentirsi considerati cattivi
per non diventare complici di tragici
esiti culturali per la nostra societ
Finanziaria. Pi detrazioni e assegni familiari, niente
aliquota al 45%. Prodi: non sono uomo per tutte le stagioni
Il governo sconfessa
lUlivo: non c
nessuna aliquota al 45
per cento per i redditi
sopra i 150 mila euro
Prodi sbotta con ds e
dl: se non vi va bene il
mio lavoro cercatevi
un altro premier. E a
DAlema: lo spirito del
96 non si esaurito
Questa sera il voto
sulla blindatura del
testo che accompagna
la Finanziaria. Chiti:
Costretti
dallostruzionismo
della Lega
Ma la CdL annuncia
battaglia. Tremonti
(Fi): demonizzata la
normale dialettica
parlamentare
Al Senato affonda il
decreto
sullemergenza
abitativa. Solo
distrazione, un
incidente di
percorso, spiega il
Professore
Ma le opposizioni
esultano: Governo al
capolinea, il premier
non ha pi
maggioranza
Fiducia sulla manovra
Irpef,nuovi ritocchi
SERVIZI ALLE PAGINE
6/7/9
NEL GIORNALE
Audizione
Sequestro
di Abu Omar
Il governo:
segreto di Stato
ma Roma estranea
PAGINA 10
Calcio
Campionato:
Palermo e Inter
in fuga
E il Milan torna
a vincere
PAGINE 32 E 33
Milano
Addio a Lauzi
cantautore poeta
Da anni lottava
ed era testimonial
contro il Parkinson
PAGINA 31
BRICCHI LEE A PAGINA
15
Il presidente Usa
preoccupato. Rinnova
la fiducia a Rumsfeld,
che non appare
per pi intoccabile
Il premier Maliki deve
continuare con
decisioni forti. Varata
la strategia flessibile
VITTORIA ESSENZIALE PER LA REGIONE IN MADAGASCAR
Quattro tra imprenditori e
operatori del settore marmo,
tre italiani ed uno svizzero,
sono morti, assieme ai due
piloti in un incidente aereo in
Madagascar, dove si
trovavano per acquistare
granito. Si tratta di Gianluca
Marcolini, Angelo Corvini e
Carlo Pozzi. Tra le vittime,
anche un cittadino svizzero:
Elvezio Domeniconi, 56 anni.
Gi in luglio vi era stato un
analogo incidente.
Tasse e riforma pensioni, tensioni nella maggioranza
Governo battuto in Senato sulla proroga degli sfratti
Bush: in Iraq si cambia
la sicurezza a rischio
Precipita aereo
Morti 3 italiani
George W. Bush (Ap)
SERVIZIO A PAGINA
13
IL DOSSIER CARITAS SULLIMMIGRAZIONE
LIVERANI A PAGINA 8
POPOTUS
FESTEGGIA
LEDIZIONE
NUMERO MILLE
CON AVVENIRE
SENTENZA
Sei mesi di reclusione, pena
sospesa, 100mila euro di multa
e 92mila 500 da versare alla
Consob come risarcimento:
questa la pena inflitta ieri dal
giudice monocratico di Milano
a Giovanni Consorte, ex
numero uno di Unipol, al suo
ex braccio destro, Ivano
Sacchetti, e allimprenditore
bresciano Emilio Gnutti. Erano
accusati di insider trading, ma
si sono sempre proclamati
innocenti.
Unipol: 6 mesi
per Consorte
RANDACIO A PAGINA
12
INTERVISTA
Bertone:
racconto
parziale
PRIMOPIANO
4/5
Italia straniera:
cresce lintegrazione
Italia straniera:
cresce lintegrazione
I DATI
Tutte le monache
dietro la grata:
dallAmerica
allEuropa
di nuovo boom
umentano le claustrali nel
mondo: se nel 2004 se ne
contavano 46.479, lo scorso
anno erano
complessivamente 47.626 (1.147 in
pi) in 3.529 monasteri, senza
contare le 8.107 giovani in
formazione tra professe di voti
temporanei, novizie e postulanti.
Dati che sorprendono se si pensa al
calo di vocazioni negli istituti di vita
attiva e se si osserva soprattutto il
dettaglio dei continenti, scoprendo
che il trend positivo si sta
verificando soprattutto in Europa,
dove nel 2005 i monasteri censiti
dalla Congregazione per gli Istituti di
vita consacrata e le Societ di vita
apostolica risultavano essere 2.252
con 29.788 professe solenni, contro i
2.239 monasteri dellanno
precedente, come riporta per il 2004
lAnnuario statistico della Chiesa
cattolica. Sempre secondo
questultima fonte, la vita monastica
femminile risulta particolarmente
fiorente, per quanto riguarda il
Vecchio Continente, in Spagna, dove
vivono oltre diecimila monache in
854 monasteri; al terzo posto figura
la Francia, con 260 monasteri e oltre
quattromila monache, preceduta
dallItalia. Guardando al resto del
pianeta, nelle Americhe erano aperti
lo scorso anno 904 monasteri con
13.268 professe solenni e 3.062
giovani che stanno compiendo liter
formativo iniziale. In Asia la
presenza della vita contemplativa
risulta invece pi contenuta: 227
monasteri con 2.900 monache di voti
perpetui e quasi un migliaio in
formazione, mentre lAfrica annovera
123 monasteri con 1.446 professe
solenni e 844 ragazze che percorrono
le tappe verso la consacrazione
definitiva. Contenuta la presenza in
Oceania: 23 monasteri, 224 professe
solenni e 35 in formazione. Nel
nostro Paese, i monasteri censiti nel
2004 erano 524, passati a 533 nel
2005, anno in cui le professe solenni
erano 6.672, oltre 300 in pi
rispetto allanno precedente.
Osservando il territorio, 220
monasteri sorgono al Nord, 198 al
Centro, 67 al Sud e 48 nelle isole. Il
primato spetta al Lazio, con 76
monasteri (senza contare il Mater
Ecclesiae, voluto da Giovanni Paolo
II nella Citt del Vaticano); seguono
le Marche, in cui sono sparsi 61
monasteri, la Toscana, che ne conta
58, e lUmbria (49). Tra le regioni
settentrionali, lEmilia Romagna
annovera 41 conventi e la Lombardia
37, mentre passando al Sud ci sono
35 monasteri femminili in Sicilia, 31
in Campania e 30 in Puglia. Tra gli
ordini monastici femminili pi
consistenti e fiorenti nella Penisola,
compaiono le clarisse (che contano
ben 114 monasteri), seguite dalle
benedettine (78 monasteri con oltre
1.100 contemplative) e dalle
carmelitane scalze (61, in cui vivono
743 claustrali); significativo anche il
numero dei monasteri di cappuccine
(34), domenicane (32, con 353
professe e 26 giovani in formazione),
agostiniane (25, che raccolgono 304
monache di professione perpetua e
26 di voti temporanei o novizie).
Laura Badaracchi
A
ncontrare Dio, la sua bellezza, nel
cuore della citt e allo stesso tempo
nel richiamo del silenzio, nella
preghiera con le sorelle. Attrazione
claustrale? Fascino della vita
contemplativa? Lesperienza di una vita
trascorsa nel nascondimento sembra in
crescita negli ultimi anni, in Italia e in
Europa. Ma anche in terra di missione. Lo
dicono i numeri, lo raccontano in prima
persona alcune giovani consacrate che
hanno avvertito una chiamata particolare:
quella di optare per unevangelizzazione
silenziosa, per una testimonianza celata,
anzi quasi invisibile nel fragore delle
piazze mediatiche e nei processi di
accelerazione che guidano un pianeta
ormai globalizzato. Non ho mai pensato
di farmi suora. Tanto meno monaca di
clausura. Sono nata a Rimini e ho vissuto
per 19 anni a Cattolica, perci non
mancava il modo di divertirsi, racconta
suor Maria Eliana del Carmelo SantAnna, a
Carpineto Romano, inaugurato nellaprile
1979 nel rione San Giovanni, in un centro
storico spopolato fatto di vicoli e gradini.
Grazie alla comunit delle carmelitane, la
chiesa di San Giovanni evangelista stata
riaperta (dopo anni di dismissione) e la
vecchia canonica ristrutturata a
monastero. Qui vive la sua vocazione
contemplativa suor Eliana, che annota sul
sito del monastero: La mia vita era come
quella di tanti giovani: mare, discoteca,
uscite con gli amici... Non pensavo al
Signore. Ma Lui, nel suo amore, ha pensato
a me e si fatto presente. Come?
Interiormente. Avvertivo che non era pi
"qualcosa" di astratto, ma Qualcuno molto
vicino a me, dentro di me, che permeava e
avvolgeva la mia vita e che nulla di quanto
speravo o soffrivo o desideravo gli era
sconosciuto. Mi sono sentita amata da Lui
e questo amore mi ha toccato il cuore.
Naturalmente prosegue la carmelitana
nelle pagine web ci sono stati anche
degli avvenimenti concreti che mi hanno
spinta a compiere una scelta del genere: il
Signore, durante quegli anni, mi ha messo
dinanzi persone e cose che certamente era
Lui a "muovere". A 15 anni un amico della
parrocchia mi diede da leggere Storia di
unanima, scritto da santa Teresa di
Lisieux; da qui partita la mia
"avventura". Se vero che Internet
raggiunge diversi monasteri, e che posta
elettronica piuttosto che blog o forum on
line diventano luoghi di ascolto e di
"raccolta" di preghiere dintercessione,
forse bisogna fare un passo indietro per
riconoscere il messaggio pi profondo della
scelta contemplativa: ribadire il primato di
Dio e la centralit della sua Parola, che d
senso alle altre e fa ritrovare alla persona il
suo baricentro. Altrimenti vivere attorno a
un chiostro non ha senso, dice
lagostiniana suor Fulvia, 33 anni e un
sorriso che disarma: Il monastero come
un grande contenitore chiamato a
raccogliere e a non disperdere i desideri
profondi del nostro cuore e quelli dei
fratelli, portandoli di fronte a Dio. La
clausura un limite scelto per una libert
pi grande: vuol dire affacciarsi da un
angolino di mondo per poterlo vedere
tutto. Pensa a un liquido che senza
contenitore si disperdeInvece gli argini
lo aiutano a prendere forma. Lesempio
dellacqua particolarmente calzante per
suor Fulvia, entrata nel 2002 nel
monastero agostiniano dei Santi Quattro
Coronati (a pochi passi dalla Basilica
Lateranense, nel cuore di Roma): nata e
cresciuta a Ostia, sul mare, amante della
barca a vela, si era laureata in sociologia e
sognava di fare la giornalista specializzata
in finanza etica ed economia solidale, con
un marito e dei figli. Voleva cambiare il
mondo comunicando, ora cerca di farlo
dalla grata. Angelismo masochistico o
sublimazione di un attivismo vissuto nel
gruppo scout? Ho semplicemente
incontrato alcuni consacrati felici di
esserlo, ho visto in loro la bellezza che
cercavo: non una sterilit, anzi, la
consapevolezza di aver donato la loro vita
li arricchiva e li trasfigurava. E ho capito
che cercavo tutto questo da tempo, senza
sapere dove trovarlo. Poi sono iniziate le
paure, attenuate durante lesperienza di
due mesi in monastero: Volevo litigare
con le sorelle, annoiarmi, fugare ogni
parvenza di slancio o di entusiasmo
superficiale. Ed stato cos: un
innamoramento feriale!, scherza, gli occhi
incorniciati dalla cuffia bianca e dal velo
nero. Dalle sue parole emerge un altro
"segreto" che la clausura invita a
riscoprire: vivere insieme possibile. La
comunione, quindi, non una parola
astratta ma una conquista faticosa. Eppure
alla portata di tutti: delle coppie, dei
bambini, delle comunit parrocchiali.
Penso che oggi il mistero della vita
comunitaria, tra persone che non si sono
scelte, rappresenti la sfida pi alta
riferisce la giovane monaca , perch dice
che le relazioni non vanno sfuggite, che si
pu dialogare: un messaggio che stride
con linfelicit provocata dalla solitudine e
dalla dispersione, dallinafferrabile senso di
vuotoLe nuove povert. Nessun
spiritualismo disincarnato, dunque. Perch
clausura significa anche accoglienza della
comunit, ricorda la 44enne suor Chiara
Damiana, della provincia di Milano, clarissa
al monastero Santa Lucia di Foligno, dove
entrata ventanni fa. Il carisma della
fraternit molto forte per noi e non
mai stato facile incarnarlo sottolinea la
monaca, dal 2000 maestra delle novizie ,
ma vedo che le giovani fanno fatica ad
imparare nuovamente labc del vivere
insieme, del comunicare con laltro. Oggi
risulta molto pi facile concepirsi da soli,
non percepire laltro come qualcuno che ti
aiuta a conoscerti e a crescere ma come
una minaccia. I media, i computer, i
cellulari moltiplicano i contatti ma non
aiutano ad andare in profondit, a giocarsi
e coinvolgersi nelle relazioni personali.
Sembrerebbe paradossale, dallesterno, che
in un luogo di silenzio e di isolamento dal
mondo si vada a scuola di autentica
comunicazione e di fraternit. Ma
ovunque, e forse ancor di pi in
monastero, per incontrare davvero il
Signore non possiamo prescindere da chi
abbiamo accanto, mentre prima come se
ognuna fosse vissuta in solitudine, in un
contesto che non ci ha aiutato a crescere
nella comunione.
I
di Laura Badaracchi
AGORDOMENICA
DOMENICA
15 OTTOBRE 2006 3
INCHIESTA
Calo di vocazioni? C un settore
della vita religiosa che, nonostante
la crisi generale degli Istituti,
non teme ribassi: si tratta delle
claustrali, in aumento in tutto
il Vecchio Continente e persino
in Italia, dove si sono registrate
9 nuove fondazioni e oltre 300
vocazioni in pi nellultimo anno
Le ragazze
che cercano
una cella
Clausura
I
Giovani ricercano vita religiosa
Dicembre 2006 Salvami Regina 41
n un articolo di Laura Bara-
dacchi, sul quotidiano Avve-
nire, della Conferenza Epi-
scopale Italiana, stata data noti-
zia del crescente aumento di interes-
se per le vocazioni contemplative, no-
nostante la crisi generale di vocazioni
con cui si confrontano gli istituti reli-
giosi. Dio continua a chiamare anche
nel Vecchio continente e soprattutto
in Italia. Qui molte ragazze abbando-
nano tutto per andare alla ricerca di
una cella, o meglio, di una persona:
Cristo Nostro Signore. Egli le ha in-
vitate, affascinate, ed esse, per amo-
re Gli rispondono con un s generoso.
Maria Eliana del Carmelo SantAn-
na, a Carpineto Romano, racconta
che a 15 anni di et, un amico le ha
dato la Storia di unAnima, da leg-
gere. Ha cominciato allora la sua av-
ventura religiosa.
Solamente in Italia sono sorte 9
fondazioni religiose nuove e si so-
no registrate 300 vocazioni in pi ri-
spetto allanno passato.
ai suoi funzionari, proibendo loro di
usare simboli religiosi.
Congresso di bioetica
proclama il rispetto assoluto
della persona umana
Non possibile favorire, e tanto
meno rispettare, il bene comune senza
collocare al centro dellinteresse, delle
preoccupazioni e delle decisioni di tutti,
specialmente delle autorit pubbliche, il
valore e la dignit sublime di ogni per-
sona umana. Questa affermazione fa
parte delle conclusioni del IV Con-
gresso Internazionale di Bioetica, Di-
gnit Umana e Bene Comune, che si
realizzato alla fine di Ottobre nel-
la citt di Cordova, Spagna, organiz-
zato dalla Federazione Internaziona-
le di Bioetica Personalista.
Come si legge nel testo delle di-
chiarazioni conclusive, permango-
no ancora molti compiti pendenti ed
urgenti per il riconoscimento del be-
ne comune, soprattutto perch nel-
la nostra cultura sembra sempre pi
difficile sapere ci che il bene e sem-
pre pi arduo compromettersi affin-
ch questo sia comune. A parte que-
sto, il relativismo morale, lincertezza
attuale sui fondamenti della dignit
umana, lindividualismo e ledonismo
regnanti rendono difficile la ricerca
generosa degli interessi comuni.
La persona umana degna del ri-
spetto assoluto continua il messag-
gio finale del Congresso per il sem-
plice fatto di essere una persona, ossia,
per il fatto di essere membro della fa-
miglia umana. La dignit della perso-
na non si attribuisce, si riconosce; non
si concede, si rispetta. Sta scritta nel-
lintimo stesso di ogni essere umano.
In tal senso, uno dei compiti anco-
ra da affrontare quello di smetterla
con la distinzione discriminatoria tra
gli esseri umani gi nati e quelli che de-
vono ancora nascere.
(Testo integrale in http://www.fi-
des.org/spa/vita_chiesa/)
La Colombia riceve le
reliquie di Santa Margherita
Maria Alacoque
Le reliquie di Santa Margheri-
ta Maria hanno peregrinato per al-
cune regioni della Colombia per cir-
ca un mese, per ravvivare nei fede-
li la devozione al Sacro Cuore di Ge-
s. Una delle promesse fatte da No-
stro Signore a coloro che abbraccia-
no questa devozione il consolida-
mento della pace nelle famiglie.
La Colombia stata consacrata
al Sacro Cuore di Ges il 22 giugno
1902.
Un Cardinale armonizzatore
Padre Antonio Guerra
T
42 Salvami Regina Dicembre 2006
IL CARDINALE CLAUDIO HUMMES
Lopera pastorale di S. Em.za il Card. Claudio Hummes,
nellArcidiocesi di San Paolo, ha rivelato qualit insigni che hanno
indotto il Santo Padre a chiamarlo ad occupare un alto incarico,
a Roma. A titolo di omaggio, uno sguardo
retrospettivo del suo operato.
utti a San Paolo sono
stati colti di sorpresa
per la notizia della no-
mina del loro Cardina-
le Arcivescovo a pre-
fetto della Congregazione per il Cle-
ro. Sorpresa s, ma neanche tanto. Per
chi ha la statura del Cardinale Clau-
dio Hummes, forte candidato al trono
pontificio, nellultimo conclave, Roma
sembra una destinazione naturale. Nel
cuore di tutti si mescolano sentimen-
ti di tristezza, per la partenza del por-
porato e di gioia, per limportanza del-
la sua nomina.
Una funzione esercitata
con maestria e fede
Il Cardinale va a supervisionare
le attivit di circa 300.000 sacerdoti e
diaconi diocesani del mondo, come
pure quelle dei sacerdoti religiosi (ap-
partenenti agli Ordini e alle Congre-
gazioni), esercitanti funzioni pastorali,
per un totale di 440.000 ecclesiastici.
Oltre alle sue qualit naturali e alla
grande esperienza, il Cardinale porte-
r con s questo prezioso tesoro: una
grande fede, sulla quale si fonda la
certezza che la Chiesa superer i suoi
problemi attuali. Oltre a questo, una
visione chiara delle priorit del mo-
mento presente. Egli difende una pre-
parazione pi rigorosa dei futuri sa-
cerdoti, come ha dichiarato alla stam-
pa: Che nei seminari ci sia una sele-
zione pi inflessibile, una formazione
pi esigente, per avere la certezza mora-
le che essi [i futuri sacerdoti] avranno
condizioni per vivere il celibato cos co-
me la Chiesa richiede.
stata questa la formula da lui ap-
plicata, subito dopo aver assunto lAr-
cidiocesi paulopolitana, nel 1998, ini-
ziando la ristrutturazione del semina-
rio, i cui buoni frutti si stanno gi co-
gliendo. Nel dicembre 2005, egli ha
avuto la gioia di ordinare in un sol col-
po 36 diaconi 12 in cammino verso
il sacerdozio e 24 permanenti: Credo
che mai nella storia dellArcidiocesi sia-
no stati ordinati cos tanti diaconi in una
sola volta. E chiediamo a Dio che que-
sto si ripeta, sono state le sue parole.
La sua prossima opera sarebbe
stata la costruzione di un seminario
propedeutico (corso medio). Il com-
pito affidato al suo successore.
Impulso missionario
Il Cardinale Hummes anche auto-
re di vari libri. Uno di questi (Sempre
Discepoli di Cristo Ritiro Spiritua-
le del Papa e della Curia Romana)
composto dai suoi sermoni per il Papa
Giovanni Paolo II come pure per i car-
dinali e arcivescovi della Curia Roma-
na, durante il ritiro spirituale del feb-
braio 2002 una dimostrazione, inol-
tre, dellalta considerazione di cui go-
deva presso lo scomparso Pontefice.
Uomo dal lavoro ben pianificato e
perseverante, S. Em.za ha orientato e
ha condotto a termine lopera di re-
stauro della Cattedrale di San Paolo,
riaperta al culto nel 2002.
Tra le sue molte realizzazioni, tut-
tavia, nessuna eguaglia la sua dedi-
zione al lavoro missionario. Per lui,
la perdita di fedeli, nelle ultime deca-
di, ha come una delle cause principali
linsufficienza di unopera di evange-
lizzazione. quello che ha affermato
durante il Sinodo dei Vescovi, nellot-
tobre 2005, quando ha allertato sul-
la crisi della Chiesa latino-americana
e ha indicato una soluzione: La ri-
sposta della Chiesa in Brasile consiste,
Un Cardinale armonizzatore
Dicembre 2006 Salvami Regina 43
in primo luogo, nelle missio-
ni, includendo le visite mis-
sionarie permanenti alle ca-
se. Le parrocchie hanno bi-
sogno di organizzare i loro fe-
deli e di prepararli ad essere
missionari.
Il Cardinale Hummes sa-
peva quello di cui stava par-
lando. Egli stesso aveva or-
ganizzato a San Paolo le vi-
site missionarie domicilia-
ri permanenti, seguendo
questo lavoro con prezio-
se direttive: Non basta, tut-
tavia, metodologia [nelle vi-
site]. Lo stesso visitatore de-
ve aderire personalmente a
questi contenuti e rigenerarli
sempre continuamente in rin-
novati incontri personali con
Ges Cristo, ha scritto sul
giornale arcidiocesano San
Paolo, mostrando che il
successo nellapostolato di-
pende dallintensit della vi-
ta spirituale dellapostolo.
Grande carisma di
armonizzazione
Il Cardinale Hummes ha man-
tenuto un eccellente rapporto con i
movimenti ecclesiali, approfittando
di loro in questo sforzo missionario.
Ai rappresentanti di 38 di questi(no)
movimenti, nel 2004, egli ha palesato
lobiettivo di creare e sviluppare tra
noi, cattolici, una cultura missiona-
ria che permei le celebrazioni, la for-
mazione dei sacerdoti, degli agenti pa-
storali e dei fedeli.
In unArcidiocesi di grandi dimen-
sioni, come quella di San Paolo, con
gruppi e correnti di diversi orienta-
menti, egli ha avuto il dono di stabili-
re laccordo tra tutti, di unirli in vista
dellideale maggiore della Chiesa. Il
motto iscritto nel blasone cardinalizio,
Voi siete tutti fratelli, riflette bene il
suo grande carisma di armonizzazio-
ne, grazie al quale riesce a collocare
sotto la sua direttiva e conciliare forze
difficili da essere coordinate.
Questarmonia il maggior lascito
che resta di lui allArcidiocesi.
Gratitudine filiale degli
Araldi del Vangelo
stato provvidenziale che la Casa
Madre degli Araldi del Vangelo e il lo-
ro centro vitale si trovassero nellArci-
diocesi di San Paolo e che la loro mag-
giore espansione avvenisse dopo il 1998
precisamente negli anni della guida
spirituale del Cardinale Hummes.
Sentendosi appoggiati da lui, gli
Araldi hanno potuto sperimentare,
diverse volte, la sua paterna e acco-
gliente presenza, udendo da lui paro-
le di incoraggiamento.
Tre momenti spiccano tra tutti.
Nel febbraio 2005, il Cardinale
Hummes ha presieduto alla cerimo-
nia di inaugurazione del Collegio de-
gli Araldi del Vangelo Internazionale.
Credo che molta gente si stesse aspet-
tando qualcosa in questo senso, affer-
m nellomelia della Messa concele-
brata con Mons. Emilio Pignoli, Ve-
scovo di Campo Limpo e ha conclu-
so: Ho la certezza che non
rimarranno delusi del lavoro
che qui si sta svolgendo: un
lavoro di educazione cattoli-
ca, di cui tanti padri di fami-
glia sono alla ricerca. Sco-
prendo la targa di inaugu-
razione del Collegio, il Car-
dinale ha detto: il lavoro
che gli Araldi del Vangelo qui
si propongono di realizzare
possa dare molti frutti.
Meno di un mese dopo,
S. Em.za il Cardinale Clau-
dio Hummes ha celebrato
la Messa inaugurale del IV
Congresso Internazionale
dei Cooperatori degli Aral-
di del Vangelo, con 2500
partecipanti provenien-
ti da 30 paesi. Nellomelia,
si felicitato con loro per-
ch portano(portino) dentro
la Chiesa questo nuovo ca-
risma che stanno vivendo,
questa forma nuova di vivere
il Vangelo nella Chiesa di Ges Cristo.
Infine, il 15 giugno 2005, al tem-
po dellordinazione dei primi 15 sa-
cerdoti degli Araldi del Vangelo da
parte di Mons. Lucio Angelo Ren-
na, Vescovo di Avezzano, il Cardina-
le Hummes ha voluto essere presente
allinizio della celebrazione, sebbene
avesse impegni improrogabili, per di-
re: Desidero complimentarmi con voi
e ringraziare Dio per questa grazia cos
grande che oggi sar concessa oltre che
a voi, alla Chiesa in Brasile, alla Chie-
sa nel mondo. (...) Per questo io ho vo-
luto venire qui a manifestarvi la mia
gioia, la mia soddisfazione, a dare tut-
ta la mia benedizione, tutto il mio ap-
poggio, a voi, gli Araldi del Vangelo.
Questi momenti di convivenza con
S. Em.za il Cardinale Claudio Hum-
mes sono rimasti impressi per sempre
nei cuori degli Araldi del Vangelo, i
quali, nel ricordarlo con profonda gra-
titudine, elevano preghiere a Dio affin-
ch il nostro amato Cardinale Arcive-
scovo ottenga pieno successo nella sua
alta missione presso il Santo Padre.
Il Cardinale Claudio Hummes durante lEucaristia
da lui presieduta nel IV Congresso Internazionale
degli Araldi del Vangelo
C
Una canzone per il Sig. Petterson
Tammie Bonyun
44 Salvami Regina Dicembre 2006
STORIA PER BAMBINI...O PER ADULTI PIENI DI FEDE?
Come avrebbe potuto il coro dei bambini orfani di Northampton
cantare nella Messa mattutina di Natale, senza la presenza
del maestro, il Sig. Petterson? Ma una canzone di Natale
ha fatto un miracolo...
on i piedi affondati nel-
la neve, il piccolo Daniel
batteva i denti dal fred-
do e cercava di proteg-
gere le mani nelle tasche
della sua giacca consunta. Subito vi-
de i suoi amici e, dopo un rapido sa-
luto, si avvi con loro verso la meta:
le case facoltose del ricco quartiere di
Northampton.
Cominceremo da qui disse
Francis, il pi vecchio tra loro.
Bussarono alla porta della prima
casa e quando questa si apr, comin-
ciarono a cantare:
Unelegante signora li accolse sor-
ridente, incantata dalla musica. Quan-
do Daniel tese verso di lei il suo cap-
pello, gli porse due monete dargento.
I bambini ringraziarono contenti, e si
avviarono verso la casa successiva.
Abbiamo cominciato bene! Se
tutti quanti ci daranno cos tanto, la
cena di Natale per i bambini orfani
gi garantita!
Con queste parole,Francis tentava
di incoraggiare gli altri, ma i sorri-
si erano deboli. Su loro aleggia-
va un velo di tristezza: era il pri-
mo anno che il Sig. Pette non
sarebbe stato presente.
* * *
Chi era il Sig. Pette?
Decadi addietro, allinizio
del regno della regina Vittoria,
la famiglia Petterson era emigrata
dallAustria in Inghilterra. Eduard,
il loro unico figlio, eredit dai suoi
genitori lamore per la musica, tan-
to caratteristico degli austriaci e pre-
sto divenne il miglior maestro di can-
to della regione. Persino le famiglie dei
contadi vicini mandavano i loro figli a
perfezionare la voce dal Prof. Eduard
Petterson, o, come lo chiamavano af-
fettuosamente i bambini, il Sig. Pette.
S, egli era una persona molto ama-
ta. Soprattutto dopo aver formato un
coro con i bambini orfani del conta-
do. Per quei piccini, la musica del Sig.
Petterson aveva aperto una porta al-
la gioia. Le persone si commuoveva-
no quando li ascoltavano. Nel perio-
do di Natale essi cantavano in varie
chiese, ma il momento culminante
era la Messa mattutina di Natale, in
cattedrale. Col denaro cos raccolto,
preparavano una cena per gli orfani
della citt, alla quale il Sig. Pette non
mancava mai.
Trascorsero gli anni e a poco a po-
co i capelli bianchi cominciarono ad
incorniciare il volto del buon mae-
stro. Alcuni dei suoi alunni giunse-
ro a cantare in cori importanti, addi-
rittura a Londra. Inoltre, quellanno
egli era particolarmente soddisfatto,
poich il piccolo Daniel, il suo alun-
no pi giovane, possedeva la pi bella
voce che egli avesse mai udito.
un angelo! Fra un po andr a
cantare per la regina! soleva dire.
Cos aveva preparato con cura Da-
niel in modo che potesse presentare
degli assolo. Siccome le notizie corro-
no veloci nelle piccole citt, molti era-
no venuti a conoscenza della rivela-
zione che il Sig. Petterson stava pre-
parando per quellanno. Pertanto, gli
abitanti di Northampton gi erano in
attesa, tra le gioie del Natale, di sentir
cantare il bambino a cui la Provviden-
za aveva concesso una voce angelica.
O holy night!
The stars are
brightly shining;
It is the night
of the dear Sav-
iours birth
( O notte san-
ta! Le stelle bril-
lano radiose;
la notte del-
la nascita del ca-
ro Salvatore...)
Dicembre 2006 Salvami Regina 45
Tutto sembrava perfetto, quando,
nei primi giorni di dicembre, accadde
una catastrofe...Una mattina, uscen-
do da casa, il Sig. Petterson cadde al
suolo, colpito da apoplessia. Portato
immediatamente allospedale pi vi-
cino, fu possibile salvargli la vita, ma,
da quel giorno, egli rimase immobi-
le in una profonda letargia. Il medico
non nascose la gravit della situazione:
Se nei prossimi giorni egli non reagi-
r, non torner mai pi alla normalit.
Andr lentamente consumandosi, fino
a... e non os completare la frase.
* * *
A ragione, dunque, i bambini era-
no rattristati, a causa del drammatico
incidente capitato al loro caro mae-
stro. A parte questo, come avrebbero
trovato il coraggio di cantare in pub-
blico, senza la guida del maestro che
trasmetteva loro tanta sicurezza?
Si riunirono nel salone della cat-
tedrale, allora della prova consueta.
Contrariamente agli incontri abitua-
li, caratterizzati da risate e conversa-
zioni a voce alta, lambiente era triste
e silenzioso. Ad un certo punto, arri-
varono alcuni del coro che erano stati
allospedale a far visita al sig. Petter-
son, portando notizie per nulla con-
fortanti: egli riusciva a mala pena a
muovere gli occhi, non si capiva nep-
pure se li avesse riconosciuti o meno.
Alla fine, uno di loro disse:
Dobbiamo affrontare il problema.
Pu darsi che il sig. Pette non migliori
per Natale. Pu darsi che... che...
Ma allora come facciamo a can-
tare nella Messa mattutina di Nata-
le? E se succede il peggio, il coro ver-
r sciolto? chiese, con voce treman-
te uno dei piccoli.
No! Noi questo Natale dobbiamo
cantare! Se non ci sar il sig. Pette, for-
se... forse...Francis! S, lui ha gi 19 anni
e ha gi diretto il coro una volta, quando
il sig. Pette dovuto andare a Londra!
Tutti gli sguardi si indirizzarono
verso Francis, ma egli si tir indietro.
Dirigere il coro, io? Nella cat-
tedrale, davanti alla citt intera?
Non... non ce la faccio...
Le opinioni si divisero. Erano pro-
blemi troppo grandi per teste cos
giovani. In un angolo, il piccolo Da-
niel ascoltava tutto, in silenzio e con
gli occhi lucidi per le lacrime che non
riusciva a trattenere. Senza che gli al-
tri se ne accorgessero, usc con discre-
zione dal salone e si diresse allinterno
della chiesa per fare quello che aveva
appreso dalla sua compianta mamma:
pregare davanti al presepio.
Mentre pregava, la sua attenzione
si pos sulle statue del coro degli an-
geli e pens: Essi suonano e cantano
felici perch stanno aspettando qual-
cuno di molto amato che arriver. Noi
invece siamo tristi perch colui che
tanto amiamo se ne sta andando...Ad
un certo punto, gli venne unidea e
torn in fretta al salone.
* * *
Una debole luce illuminava la ca-
mera dospedale dove linfermiera
guardava senza molta speranza la fi-
sionomia pallida del sig. Pette. Po-
veretto pensava- che cosa potr mai
tirarlo fuori da questo letargo?
In quel mentre, le note armoniose di
una musica riempirono lambiente. Apr
la finestra e, con sorpresa, vide un grup-
po di bambini che cantavano l, a meno
di due metri dal capezzale del malato:
imporre il silenzio a quei piccoli canto-
ri. Nel momento in cui si accingeva a
farlo con un gesto energico, un gemito
dellinfermo attir la sua attenzione. Il
sig. Petterson si era svegliato! Era co-
sciente! Il misterioso incanto della me-
lodia era riuscito a togliere dalla letar-
gia quelluomo che aveva dedicato lin-
tera vita alla musica e ai poveri orfani.
Dallesterno, Daniel e i suoi amici
cantavano a squarciagola e col massi-
mo della perfezione. Dalla reazione fa-
vorevole dellinfermiera, Daniel com-
prese che il suo piano aveva funzionato
e sent le lacrime sgorgargli dagli occhi.
* * *
Nella cattedrale di Northampton,
alla Messa mattutina di Natale, non
cera spazio, neanche per un ago. Fran-
cis dirigeva con disinvoltura il coro, che
cantava raggiante. Seduto su una sedia
a rotelle in prima fila, il sig. Petterson
approvava, accennando con il capo.
Quando Daniel inton lassolo pre-
visto nel pezzo, pareva che i fedeli trat-
tenessero il respiro, tanto erano atten-
ti ad ascoltare la sua voce cristallina ed
innocente che echeggiava tra le volte:
A thrill of
hope the weary
world rejoices,
For yonder
breaks a new and
glorious morn
( Unemozio-
ne di speranza
rallegra laffati-
cato mondo, un
nuovo e glorioso
mattino...)
O night divine,
the night when
Christ was born,
O night, O
holy night, O ni-
ght divine!
(Oh notte di-
vina, notte della
nascita di Cri-
sto. Oh notte,
notte santa, not-
te divina!)
Il suo amato maestro sorrideva,
estasiato. Ma il piccolo solista guardava
soprattutto il Bambin Ges nel prese-
pio, il coro degli angeli, e pensava: S,
gli angeli... La musica pu far miracoli,
ma chiaro che non li fa da sola!
Che melodia meravigliosa! Ma quel-
lo era un ospedale ed era suo dovere
Affresco di Santa Agnese,
Abazzia di Subiaco
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1. Solennit della Santa Maria
Madre di Dio
San Vincenzo Maria Strambi, ve-
scovo (+1824). Religioso passionista.
Ha retto santamente la Diocesi di Ma-
cerata e Tolentino, fu esiliato a causa
della sua fedelt al Romano Pontefice.
2. San Basilio Magno (+379) e
San Gregorio Nazianzeno (+389),
vescovi e dottori della Chiesa. Me-
moria obbligatoria.
Beati Guglielmo Repin e Lorenzo
Batard, sacerdoti e martiri (+1794).
Decapitati durante la Rivoluzione
Francese, per la loro fedelt alla
Chiesa.
3. Santissimo Nome di Ges
San Gordio di Cesarea, mar-
tire (+304). Centurione romano,
ucciso per aver confessato la sua
fede in Ges, Figlio di Dio.
4. Beata Angela di Foligno,
vedova (+1309). Dopo la mor-
te del marito e dei figli, diede ai
poveri tutti i suoi beni e si dedi-
c interamente a Dio, nel Terzo
Ordine Francescano.
5. Santa Emiliana, vergine (+
sec. VI). Zia del Papa San Gregorio
Magno.
6. Epifania del Signore
Santa Raffaella Maria del Sacro
Cuore, vergine (+1925). Fond a Cor-
dova, Spagna, la Congregazione del-
le Serve del Sacro Cuore di Ges. In-
compresa dalle sue stesse ausiliari, fu
destituita dalle funzioni di priora e ter-
min la sua vita santamente in mezzo
a grandi tribolazioni e penitenze.
7. Battesimo del Signore
San Raimondo de Peafort, sacer-
dote (1275).
Beata Maria Teresa Haze, vergine
(+1876). Fondatrice, in Belgio, della
Congregazione delle Figlie della Croce
per il servizio dei poveri e dei bisognosi.
8. San Severino, sacerdote e mo-
naco (+482). In unepoca di caos so-
ciale e di violenze, protesse gli indi-
fesi, plac gli odi, convert infedeli,
Fond monasteri e insegn la religio-
ne agli ignoranti.
9. SantAdriano, abate (+710). Mol-
to istruito tanto nelle Sacre Scritture co-
me nelle questioni secolari, diresse nel
Kent, Inghilterra, una fiorente scuola.
10. Beato Gonzalo di Amaran-
te (+1259). Sacerdote diocesano di
Braga, Portogallo, entr nellOrdine
Domenicano e si dedic con buoni ri-
sultati alla predicazione, confermata
da portentosi miracoli.
11. SantIgino, papa (+142). Fu
lottavo successore di San Pietro.
Combatt leresia gnostica e lott per
la preservazione dellintegrit del ge-
nuino insegnamento dei Vangeli.
12. San Martino della Santa Cro-
ce, sacerdote (+1203). Canonico re-
golare a Leon, Spagna, grande cono-
scitore delle Sacre Scritture.
13. SantIlario, vescovo e dottore
della Chiesa (367). Memoria facolta-
tiva.
SantErmilio e San Stratonico,
martiri (+310). Dopo aver subi-
to molti tormenti, furono anne-
gati nel Danubio, vicino a Bel-
grado.
14. II Domenica del Tempo
Ordinario.
Beato Pietro Donders, sa-
cerdote (+1887). Religioso
redentorista, nato in Olanda.
Nel corso di 45 anni, esercit
un intenso apostolato presso i
lebbrosi, nella Guiana Olan-
dese (Suriname).
15. Beato Pietro di Castel-
nau, sacerdote e martire (+1208).
Monaco cistercense nominato legato
papale di Innocenzo III per predicare
contro leresia albigense, nel sud della
Francia, fu assassinato dagli eretici.
16. Santi Berardo, Ottone e Pie-
tro, sacerdoti, Acurcio e Adiuto, re-
ligiosi (+1226). Proto-martiri del-
lOrdine Francescano. Inviati da
San Francesco per evangelizza-
re i musulmani della Spagna, furo-
no catturati, deportati in Marocco e
decapitati.
17. SantAntonio, abate (356). Me-
moria obbligatoria.
San Sulpizio il Pio, vescovo (+647).
Si prese cura soprattutto dei poveri e
San Francesco di Sales, Vescovo e dottore della Chesa,
Principe di Ginevra, Patrono dei giornalisti
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dei malati nella sua dio-
cesi di Bourges, Francia.
18. Santa Margherita,
vergine (+1270). Figlia
del re Bela IV di Unghe-
ria, fin dalla sua infanzia
fu offerta a Dio dai suoi
genitori. Consegnata al-
le monache domenica-
ne, fece professione reli-
giosa a dodici anni e visse
cercando di somigliare in
tutto a Cristo Crocifisso
19. San Macario il
Grande, sacerdote e abate
(+390). Visse come ere-
mita nel deserto per oltre
50 anni. Insieme ad alcuni
discepoli, fond il mona-
stero di Scete, in Egitto.
20. San Fabiano, pa-
pa e martire (+250) e
San Sebastiano, martire
(+sec. IV). Memoria fa-
coltativa.
SantEnrico, vescovo e martire
(1157). Inglese di origine, fu nomina-
to Vescovo di Upsala, Svezia, si inca-
ric dellevangelizzazione del popolo
finlandese. Mor assassinato da un con-
vertito che egli aveva cercato di correg-
gere secondo la disciplina ecclesiastica.
21. III Domenica del Tempo Ordi-
nario.
Santa Ines, vergine e martire
(+sec. IV).
Beato Giovanni Battista Turpin
du Cormier e tredici compagni, sa-
cerdoti e martiri (+1794). Ghigliotti-
nati durante la Rivoluzione Francese
per la loro fedelt alla fede cattolica.
22. San Vincenzo, diacono e marti-
re (+304). Memoria facoltativa.
San Vincenzo Pallotti, sacerdo-
te (+1850). Fondatore della Societ
dellApostolato Cattolico. Con i suoi
scritti e le sue opere, insegn che ogni
cattolico deve essere missionario.
23. San Clemente, vescovo, e Aga-
tangelo, martiri (+sec. IV). Uccisi
durante la persecuzione dellimpera-
tore Diocleziano.
24. San Francesco di Sales, vesco-
vo e dottore della Chiesa (+1622).
Memoria obbligatoria.
Beata Paola Gambara Costa, vedo-
va (+1515). Terziaria francescana. Sop-
port con pazienza eroica le violenze
del marito, portandolo alla conversione.
Pratic uninsigne carit verso i poveri.
25. Festa della Conversione di San
Paolo Apostolo
Beato Antonio Swiadek, sacerdote e
martire (+1945). Uccisi nel campo di
concentramento di Dachau, Germania.
26. San Timoteo e San Tito, vesco-
vi, discepoli di San Paolo Apostolo.
Memoria obbligatoria.
SantAlberico, abate (+1109).
Compagno di San Roberto di Mole-
sme nella fondazione
dellOrdine Cistercense,
fu il secondo abate del
monastero di Cister.
27. SantAngela Me-
rici, vergine (+1540).
Memoria facoltativa.
Beato Giorgio Matu-
laitis, vescovo (+1927).
Vescovo di Vilnius, Li-
tuania. Fond la Con-
gregazione dei Chieri-
ci Mariani e la Congre-
gazione delle Suore dei
Poveri dellImmacolata
Concezione.
28. IV Domenica del
Tempo Ordinario.
San Tommaso
dAquino, sacerdote e
dottore della Chiesa
(+1274).
Beata Olimpia Bi-
d, vergine e martire
(+1952). Religiosa della
Congregazione delle Suore di San Giu-
seppe, sopport per amore a Cristo ogni
sorta di sofferenze nel campo di concen-
tramento di Kharsk, in Siberia, Russia.
29. San Gilda, il Saggio, abate
(+570). Di nobile famiglia scozzese, en-
tr nel celebre monastero di Llanilltud
Fawr. Fond il monastero di Rhuys, nel-
la Bretagna francese, del quale fu abate.
30. Santa Batildis, regina (+680).
Sposa di Clotario II, re dei franchi.
Morto costui, govern il regno fino
alla maggiore et del figlio, Clotario
III, e in seguito si rifugi nel mona-
stero di Chelles.
31. San Giovanni Bosco, sacerdote
(+1888). Memoria obbligatoria.
Santa Marcella, vedova (+410).
Di lei dice San Geronimo che, aven-
do disprezzato la nobilt e la ricchez-
za, divent pi nobile di prima, per la
pratica della povert e dellumilt.
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48 Salvami Regina Dicembre 2006
Lincanto del Natale
in Germania
Il Natale della nostra infanzia era molto pi natalizio di quello della
nostra et di adulti. Ci sar mai un luogo a questo mondo dove il
Natale di chi non pi bambino altrettanto accattivante?
atale in Germania!
molto difficile di-
re se in qualche al-
tro luogo si saputo
rivestire la data pi
importante della Cristianit con tan-
to incanto e affetto, direi anche, con
tanta poesia.
Infatti, la caratteristica atmosfera
del Natale o spirito natalizio, pro-
fondamente radicata nella cultura te-
desca, al punto che questo popolo ha
nella sua lingua una parola propria
per esprimerla: Weihnachtsstimmung.
Tentare di spiegare questo termi-
ne impresa non certo facile. Il Na-
tale, come lo vivono i tedeschi, pos-
siede troppo calore per poter esse-
re espresso pienamente nelle fred-
de righe della carta. Un tentativo,
per quanto timido, certamente porte-
r giovamento alle nostre anime cri-
stiane, perch mai si parler riguar-
do alla dolce nascita del nostro Divi-
no Salvatore, senza che i nostri cuori
siano toccati da qualche grazia.
Alcuni Santi preparano
il cammino
Lambiente natalizio non erompe
allimprovviso. Esso sorge a poco a po-
co, e comincia a farsi sentire alla fine
di Novembre quando, nelle citt gran-
di e piccole, i negozi allestiscono le lo-
ro decorazioni di fine anno, mettendo
in mostra tutti gli articoli che possono
Padre Giulio Ubbelohde
da Regensburg
Dicembre 2006 Salvami Regina 49
Lincanto del Natale
in Germania
servire da regalo per amici e familiari,
in occasione del grande giorno.
La Liturgia e le feste popolari gui-
dano i cuori verso il Natale. In prossi-
mit dellAvvento, si commemorano i
Santi le cui feste aiutano a preparare
il cammino alla venuta di Ges Bam-
bino. Ad esempio, San Martino di
Tours, l11 Novembre, molto festeg-
giato nella linke Niederrheinufer (riva
sinistra del fiume Reno), una regione
che si estende fino alla frontiera con
lOlanda, dove si eleva il grande san-
tuario mariano di Kevelaer. Questa
loccasione per il Martinsgans (Gran-
de Banchetto dellOca), in memoria
dellinsigne Santo che, quando era
soldato romano, ha tagliato con la
sua spada a met il suo mantello con
la spada, per condividerlo con un po-
vero, che in realt era Ges stesso.
A Kavelaer i bambini realizzano una
processione con la statua di questo
Santo, portata su un cavallo. Tenendo
in mano delle candele, essi cantano:
Da oben beleuchten die Sternen, hie-
runter beleuchten wir uns St. Martin,
St. Martin- In cielo, le stelle ci illu-
minano, quaggi ci illumina San Mar-
tino, San Martino
Di seguito, il 6 Dicembre, il gior-
no del grande amico dei bambini, San
Nicola, il caritatevole vescovo che
circa 1500 anni fa aiutava i bisognosi,
nella regione dove oggi si trova Ba-
ri, il consumismo lo ha trasformato
in San Nick, o Santa Klaus, o Papai
Noel del Brasile, o nel Weihnacht-
smann della Germania. Questanno,
tuttavia, alcuni cristiani preoccupati
di mantenere il senso originale della
carit praticata dal venerabile Santo,
hanno diffuso adesivi col messaggio:
Per me, solamente loriginale! Il lo-
ro scopo, con questiniziativa, quel-
lo di riscoprire colui che da molti
stato dimenticato: San Nicola.
Il 13 dicembre si festeggia sempre
di pi il giorno di Santa Lucia, nota
nel Nord dellEuropa come la Regi-
na della Luce. In Svezia, per esem-
pio, questo il giorno della famiglia.
Secondo una consolidata tradizione,
in ogni famiglia la figlia pi vecchia
prepara al mattino un caff speciale
e lo porta a tutta la famiglia, quando
tutti sono ancora a letto. La giovane
inoltre indossa un abito bianco, or-
nato da una larga cintura rossa e sul-
la fronte sostiene una corona fatta di
candele accese. Come Regina della
Luce, essa porta gioia in una scura
mattina di Dicembre.
Questo costume ricorda un fatto
della vita di Santa Lucia, lintrepida
bambina di Siracusa che portava ci-
bo ai cristiani perseguitati. Secondo
una plurisecolare tradizione, lei cam-
minava per le tenebrose catacombe
del IV secolo, con candele accese fis-
sate sulla testa, il solo modo per po-
ter disporre delle mani libere per ca-
ricarsi di vive-
ri. Secondo il
costume del-
lepoca, usa-
va un vestito
bianco. Inve-
ce la cintura
di tessuto ros-
so simboliz-
za la sua mor-
te come mar-
tire.
Musica, mercati, pini
Le domeniche dellAvvento sono
ricordate nelle chiese e nelle famiglie
con la Adventskranz (ghirlanda del-
lAvvento), con le candele rosse, acce-
se man mano che passano le quattro
domeniche che precedono il Natale.
Ma lo spirito di Natale fa sentire
realmente il suo incanto, in Germa-
nia, nei Weihnachtsmrkte o Christkin-
dlmarkt (mercati di Natale, o merca-
to di Ges Bambino), che comincia-
no nellultima settimana di Novem-
bre, in tutte le citt, grandi e piccole.
I pi famosi e frequentati sono quelli
di Norimberga, Francoforte e Mona-
co. Per visitare quello di Norimberga,
la Deutsche Bundesbahn (Ferrovia te-
desca) organizza corse di treni spe-
Mercato di Natale: dove il candore dello spirito natalizio predomina
sul pragmatismo di tutti i giorni
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50 Salvami Regina Dicembre 2006
ciali. Questi mercati natalizi sono fre-
quentati soprattutto nei fine settima-
na, da gruppi interi di parrocchie e
famiglie dei dintorni. In questi giorni
si realizzano dei programmi musica-
li intorno allalbero di Natale. Piccoli
complessi musicali di strumenti a fia-
to suonano brani natalizi nelle piazze
o nelle vie daccesso, e sono premia-
ti con offerte di monete da parte dei
passanti, che danno di pi o di meno,
a seconda della qualit della musica.
A Francoforte, per esempio, tut-
ti gli anni, lorchestra di una scuo-
la della citt si esibisce in una delle
principali stazioni della metropolita-
na. Nella loro totalit, i fondi raccol-
ti sono destinati allOspedale Infanti-
le per il Cancro. Conoscendo la no-
bile e caritatevole intenzione dei mu-
sicisti studenti, tutti i passanti lascia-
no molte monete. Alcune persone ar-
rivano persino a commuoversi...
Questi mercati sono ubicati nel-
la parte vecchia di ogni citt, come la
Rmerplatz di Francoforte, o la piazza
medievale del centro antico di Norim-
berga. Uno dei pi famosi realizzato
a Monaco, nella Marienplatz, la piazza
della Madonna, dove in cima ad una
colonna c la Patrona Bavariae (Patro-
na dei Bavaresi), che recentemente
stata visitata dal Papa Benedetto XVI.
In un giorno previamente stabili-
to, si colloca in questo luogo un pi-
no di gigantesche dimensioni. Per
accordarsi alle proporzioni del-
la piazza, questo deve avere per lo
meno centanni! Generalmente,
un regalo del Tirolo austriaco, sul-
le cui montagne
si possono tro-
vare ancora Tan-
nenbume (pini)
di questa porta-
ta. I giornali del-
la regione forni-
scono tutti i dati
circa la sua pro-
venienza: quale
citt lo ha offer-
to in regalo, fo-
to dellinstalla-
zione, il prefetto
che lo ha ricevu-
to, ed altri detta-
gli. Ben presto,
vengono predi-
sposte intorno a
questo magnifi-
co albero di Na-
tale delle caset-
te in legno arti-
sticamente deco-
rate, nelle quali
si vendono ogni
tipo di addobbi
natalizi: statuet-
te di angeli, palle
di vetro colorato,
caramelle, cam-
panelle, soldati-
ni di piombo...
Ci si prende cura anche
del benessere corporale
Ma non finisce qui. Come in ogni
festa popolare tedesca, qui si appli-
ca una regola infallibile: Fr das lei-
bliche Wohl wird besorgt. Una fra-
se consacrata, il cui significato : bi-
sogna far fronte alle necessit del be-
nessere corporale. O, in altre paro-
le, mangia e bevi a saziet...
Non sar una perdita di tempo co-
noscere un breve elenco di quanto si
pu assaporare mentre cadono i fioc-
chi di neve: rum caldo, Glhwein (vi-
no rosso caldo, con spezie, il nostro vi-
no brul), Heie Mandel (caldarroste),
Lebkuchen und Spekulatius (biscotti e
pasticcini, con spezie), deliziose salsic-
ce o Leberkse (tortini di carne), ac-
compagnate da Kartoffelsalat (insalata
di patate), Kartoffelpuffer (medaglioni
di patate serviti con pur di mela), oltre
ai famosi e da tutti apprezzati popcorn.
La Rmerplatz di Francoforte vanta
unattrazione speciale, incanto di tutti
i bambini: unenorme e ben decorata
giostra, con cavallini, cigni e barchette
che, a suon di musica, salgono e scen-
dono senza sosta. Non soltanto i bam-
bini sono attirati da questo gioco mul-
ticolore: sono stati gi visti compun-
ti uomini daffari, con la loro cartella
in mano, andare in groppa ai cavalli-
ni come dei bambini qualsiasi. Attrat-
ti dallatmosfera di Natale, lasciano da
parte per un momento le loro preoc-
cupazioni, per rievocare i giorni felici
dellinnocenza infantile...
Lapoteosi delle campane
Due o tre giorni prima del Natale, la
Rmerplatz deve essere totalmente li-
bera e pulita. A partire dal giorno 23 ha
luogo il Glockengelut: il rintocco delle
campane di tutte le chiese del centro di
Francoforte, che si prolunga per mez-
zora, al termine dellimbrunire.
In queste serate, fa la sua compar-
sa nelle strade un genere molto ca-
ratteristico e genuino del popolo te-
desco, che non si fa notare, o meglio
non d tanto nellocchio, in altre epo-
che dellanno: lamante delle buone
Tannenbaum: la meravigliosa illuminazione
dellalbero di Natale simbolizza il giubilo della
natura per la nascita di Ges Bambino
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tradizioni e della metafisica, il quale
sa apprezzare quello che la persona
non vede, ma sente in fondo al cuore.
Mai dimenticher lo sguardo inten-
so di un uomo alto, in unora di Gloc-
kengelut. Mi ha incrociato, mentre
camminavo per la piazza, mi ha sorri-
so, estasiato, durante il grande rintoc-
co. Non ha pronunciato nessuna paro-
la, ma il suo sguardo sembrava dirmi:
Non la conosco di nome, ma so che il
suo cuore in questo momento batte al-
lunisono con il mio...e sono felice di
sentire la stessa gioia insieme a lei e a
tutte le persone che si trovano qui, in
questo ambiente meraviglioso.
La campana della Paulskirche (Chie-
sa di San Paolo) d lavvio col suo rin-
tocco allemozionante concerto del
Glockengelut; a seguire, come in una
grande reazione a catena, si fanno udi-
re le altre campane. Alcune evocano la
storia della rispettiva chiesa, come, per
esempio, quella della Liebfrauenkir-
che, dove si venera una statua dellIm-
macolata Concezione miracolosamen-
te mantenutasi intatta dopo che i bom-
bardamenti aerei nella II Guerra Mon-
diale, hanno ridotto il centro di Fran-
coforte ad un triste cumulo di rovine.
O quella del campanile della Catte-
drale di San Bartolomeo, anchessa so-
pravvissuta alla stessa catastrofe.
Ad un determinato momento,
quando i rintocchi si vanno propagan-
do per la citt, si sente distintamente
il suono della Gloriosa, come viene
chiamata la campana principale della
Cattedrale, dotata di proporzioni ger-
maniche, pesa n pi n meno di 25
tonnellate e la sua potente voce su-
pera quella di tutte le altre.
Davanti alla Cattedrale, unenor-
me moltitudine assiste, incantata ed
in silenzio, a questa apoteosi di cam-
pane. Il sole nel frattempo ormai
tramontato, sta sopraggiungendo la
notte. un altro Natale che tutti van-
no a vivere insieme: Ser die Gloc-
ken nicht klingen, als zu der Weihna-
chtszeit... Le campane non suo-
nano mai tanto dolcemente quanto
nel tempo di Natale...
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n Maria, madre
di tutti gli esse-
ri umani, la mater-
nit, libera dal pec-
cato e dalla morte, si
apre ad una nuova
vita. Se grande era
la nostra colpa, ben
pi grande si pre-
senta la divina mi-
sericordia in Ges
Cristo, nostro Salva-
tore.
(Messale Romano, Prefa-
zione dellAvvento II-A)
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(Messale Romano, Prefa-
zione dellAvvento II-A)
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vita. Se grande era
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sericordia in Ges
Cristo, nostro Salva-
tore.
(Messale Romano, Prefa-
zione dellAvvento II-A)
Affresco della Mater
Misericordiae, davanti
al quale San Benedetto
pregava, durante la
sua giovinezza (Chiesa
di San Benedetto in
Piscinula, affidata dal
Vicario di Roma agli
Araldi del Vangelo)

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