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Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
Lo Bello e Capilli nelle due audizioni a giustificazione del Piano copiato? Che ha prodotto "effetti" (amministrativi). Purtroppo, devo darvi la brutta notizia che avevano ragione. Il Piano copiato ha prodotto "effetti", e... che "effetti": ECCOLI !!!
a) D.A. 168/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione metalli e IPA
b) D.A. 169/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione ozono
MA, C'E' SEMPRE UN MA. PER LA LO BELLO E CAPILLI LA BRUTTA SORPRESA E' PER LORO; SE LEGGIAMO LE ZONIZZAZIONI (per brevità allego le "conclusioni", che già bastano e assuvecchiano), SCOPRIAMO CHE:
a) per quanto riguarda la zonizzazione dei metalli sul territorio regionale, a guardare la carta tematica riassuntiva, niente paura, tutto a posto, eccetto per i Comuni
sorpresa che leggerete: altro che aree a rischio (p.e. nella valle del Mela ci si può fare l'aerosol !!! (come al solito lo studio, oltre ai 3/4 di capitoli e paragrafi
riempitivI sulle solite generalità, conclude rimandando all'effettuazione di un altro studio per individuare - udite, udite - le aree critiche; vuoi vedere che ancora non se
ne sono accorti dove sono ?)
b) purtroppo, c'è sempre un purtroppo, in un altro allegato del Piano si afferma tutto l'opposto, con tonnellate/anno di metalli emessi in atmosfera, salvo a non dire
dove queste tonnellate si vanno a depositare (di sicuro chi ha scritto l'uno ha dimenticato cosa ha scritto nell'altro, e nessuno dei "redattori" si è letto i due
documenti)
c) per quanto riguarda l'ozono, leggerete nelle conclusioni l'ammissione che lo studio è carente e che si rimanda alla...previsione di un altro studio per identificare -
le correlazioni tra danno fogliare e le concentrazioni di ozono (come dire, altro giro, altra corsa).
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Titolo originale
Italcementi 2009 7 Luglio Controllo in Continua Delle Emissioni e14 e21 e35 e38 e50 Aia 2008 Allegato 2 - Manuale Sistema Monitoraggio in Continuo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
Lo Bello e Capilli nelle due audizioni a giustificazione del Piano copiato? Che ha prodotto "effetti" (amministrativi). Purtroppo, devo darvi la brutta notizia che avevano ragione. Il Piano copiato ha prodotto "effetti", e... che "effetti": ECCOLI !!!
a) D.A. 168/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione metalli e IPA
b) D.A. 169/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione ozono
MA, C'E' SEMPRE UN MA. PER LA LO BELLO E CAPILLI LA BRUTTA SORPRESA E' PER LORO; SE LEGGIAMO LE ZONIZZAZIONI (per brevità allego le "conclusioni", che già bastano e assuvecchiano), SCOPRIAMO CHE:
a) per quanto riguarda la zonizzazione dei metalli sul territorio regionale, a guardare la carta tematica riassuntiva, niente paura, tutto a posto, eccetto per i Comuni
sorpresa che leggerete: altro che aree a rischio (p.e. nella valle del Mela ci si può fare l'aerosol !!! (come al solito lo studio, oltre ai 3/4 di capitoli e paragrafi
riempitivI sulle solite generalità, conclude rimandando all'effettuazione di un altro studio per individuare - udite, udite - le aree critiche; vuoi vedere che ancora non se
ne sono accorti dove sono ?)
b) purtroppo, c'è sempre un purtroppo, in un altro allegato del Piano si afferma tutto l'opposto, con tonnellate/anno di metalli emessi in atmosfera, salvo a non dire
dove queste tonnellate si vanno a depositare (di sicuro chi ha scritto l'uno ha dimenticato cosa ha scritto nell'altro, e nessuno dei "redattori" si è letto i due
documenti)
c) per quanto riguarda l'ozono, leggerete nelle conclusioni l'ammissione che lo studio è carente e che si rimanda alla...previsione di un altro studio per identificare -
le correlazioni tra danno fogliare e le concentrazioni di ozono (come dire, altro giro, altra corsa).
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Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
Lo Bello e Capilli nelle due audizioni a giustificazione del Piano copiato? Che ha prodotto "effetti" (amministrativi). Purtroppo, devo darvi la brutta notizia che avevano ragione. Il Piano copiato ha prodotto "effetti", e... che "effetti": ECCOLI !!!
a) D.A. 168/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione metalli e IPA
b) D.A. 169/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione ozono
MA, C'E' SEMPRE UN MA. PER LA LO BELLO E CAPILLI LA BRUTTA SORPRESA E' PER LORO; SE LEGGIAMO LE ZONIZZAZIONI (per brevità allego le "conclusioni", che già bastano e assuvecchiano), SCOPRIAMO CHE:
a) per quanto riguarda la zonizzazione dei metalli sul territorio regionale, a guardare la carta tematica riassuntiva, niente paura, tutto a posto, eccetto per i Comuni
sorpresa che leggerete: altro che aree a rischio (p.e. nella valle del Mela ci si può fare l'aerosol !!! (come al solito lo studio, oltre ai 3/4 di capitoli e paragrafi
riempitivI sulle solite generalità, conclude rimandando all'effettuazione di un altro studio per individuare - udite, udite - le aree critiche; vuoi vedere che ancora non se
ne sono accorti dove sono ?)
b) purtroppo, c'è sempre un purtroppo, in un altro allegato del Piano si afferma tutto l'opposto, con tonnellate/anno di metalli emessi in atmosfera, salvo a non dire
dove queste tonnellate si vanno a depositare (di sicuro chi ha scritto l'uno ha dimenticato cosa ha scritto nell'altro, e nessuno dei "redattori" si è letto i due
documenti)
c) per quanto riguarda l'ozono, leggerete nelle conclusioni l'ammissione che lo studio è carente e che si rimanda alla...previsione di un altro studio per identificare -
le correlazioni tra danno fogliare e le concentrazioni di ozono (come dire, altro giro, altra corsa).
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1. RESPONSABILIT. .................................................................................................................................. 3 2. INQUINANTI MISURATI. .......................................................................................................................... 3 3. PUNTI DI PRELIEVO. ............................................................................................................................... 4 4. SISTEMI DI MISURA................................................................................................................................. 5 5. CONFIGURAZIONE DEL SISTEMA DI MISURA. ............................................................................... 6 6. SOFTWARE DI GESTIONE. .................................................................................................................... 7 6.1 DEFINIZIONE BASE DATI. ......................................................................................................................... 7 6.2 ACQUISIZIONE DATI IN TEMPO REALE. .................................................................................................... 7 6.3 STAMPA DEI VALORI MEDI. ...................................................................................................................... 8 7. SEGNALI ACQUISITI. .............................................................................................................................. 8 8. VALORI CALCOLATI. ............................................................................................................................ 11 9. PROCEDURE DI VALIDAZIONE. ......................................................................................................... 13 9.1 VALIDAZIONE DEI DATI ELEMENTARI. .................................................................................................... 13 9.1.1 Validazioni comuni a tutti i segnali. .......................................................................................... 13 9.1.2 Validazione degli inquinanti. ...................................................................................................... 13 9.2 VALIDAZIONE DELLE MEDIE ORARIE. ..................................................................................................... 18 9.3 VALIDAZIONE DELLE MEDIE GIORNALIERE. ........................................................................................... 18 10. PROCEDURE DI CALIBRAZIONE, TARATURA E VERIFICA IN CAMPO. ............................... 19 10.1 ANALIZZATORI DI POLVERI (SICK RM 210 E SICK OMD 41). ......................................................... 19 10.1.1 Taratura. ..................................................................................................................................... 19 10.1.2 Calibrazione............................................................................................................................... 20 10.2 ANALIZZATORI DI GAS SICK MCS 100, SIEMENS FIDAMAT 6E E SIEMENS ULTRAMAT 23. 21 10.2.1 Indice di Accuratezza Relativo (I AR ). ...................................................................................... 21 10.2.2 Calibrazione............................................................................................................................... 21 11. PROCEDURE DI MANUTENZIONE................................................................................................... 21 12. PROCEDURE DI STIMA DELLE EMISSIONI IN CASO DI INDISPONIBILIT DEI DATI. ...... 22 12.1 POLVEROSIT. .................................................................................................................................... 22 12.2 INQUINANTI GASSOSI. ......................................................................................................................... 22
Pagina 3
ITALCEMENTI S.p.A. CEMENTERIA DI ISOLA DELLE FEMMINE CONTROLLO IN CONTINUO DELLE EMISSIONI
Con D.R.S. 693 del 18 luglio 2008 la Regione Sicilia ha prescritto il monitoraggio in continuo degli inquinanti alle emissioni E14 (molino crudo 3), E21 (molini combustibili 1 e 2), E35 (forno 3), E38 (raffreddo forno 3) ed E50 (molino cotto 3) della cementeria Italcementi di Isola delle Femmine. Nel seguito viene descritto il sistema di monitoraggio in continuo installato.
1. Responsabilit. Responsabile del sistema il Direttore della Cementeria Italcementi di Isola delle Femmine.
2. Inquinanti misurati. Gli inquinanti misurati oggetto del controllo in continuo delle emissioni sono riportati nella tabella seguente:
INQUINANTI MISURATI E14 (molino crudo 3) Polveri SO 2 NO x CO E21 (molini combustibili solido 1 e 2 ) Polveri E35 (forno 3) Polveri SO 2 NO x CO TOC HCl NH 3
Agli effluenti delle emissioni sono inoltre misurati in continuo i parametri di seguito riportato:
Pagina 4
PARAMETRI MISURATI E14 (molino crudo 3) Portata volumetrica Temperatura O 2
E35 (forno 3) Portata volumetrica Temperatura Vapore acqueo CO 2 O 2
E38 (raffreddo forno 3) Portata volumetrica ** Temperatura E50 (molino cotto 3) Temperatura
** la portata volumetrica dellemissione del forno di cottura calcolata in continuo
3. Punti di prelievo. Negli allegati disegni (allegati 1 5) si evidenzia la geometria delle bocche effluenti, riportate in pianta nellallegata planimetria (allegato 6), e le relative strutture di accesso e stazionamento; sugli stessi sono evidenziate le posizioni degli strumenti di misura delle polveri e delle sonde di prelievo gas per la misura degli inquinanti gassosi. Si tratta di condotti verticali a sezione circolare, gi predisposti per leffettuazione di campionamenti secondo quanto stabilito dalla norma UNI EN 13284 -1:2003. Pagina 5
4. Sistemi di misura. Per la determinazione del materiale particellare e degli inquinanti gassosi emessi negli effluenti dei punti di emissione oggetto del monitoraggio in continuo, sono stati installati gli strumenti di misura riportati nella tabella seguente:
Parametro Analizzatore Principio di misura Emissione E14 (molino crudo 3) Polveri Sick RM210 in situ - scattering di luce IR SO 2
Siemens ULTRAMAT 23 estrattivo ND-IR (non dispersive infra red) NO x
CO O 2 Cella elettrochimica Portata SICK Flowsic 100M In situ impusi ultrasuoni Emissione E35 (forno 3) Polveri Sick OMD41 in situ - assorbimento di luce IR SO 2
Sick MCS 100 estrattivo ND-IR (non dispersive infra red) NO NO 2
CO HCl NH 3
H 2 O CO 2
O 2
estrattivo - elettrochimico sonda allo ZrO2 TOC SIEMENS Fidamat 6E estrattivo FID Emissioni E21 (molino combustibile solido 1 e 2) e E50 (molino cotto 3) Polveri Sick RM210 in situ - scattering di luce IR Emissioni E38 (raffreddo forno 3) Portata SICK Flowsic 100 M In situ impusi ultrasuoni Polveri Sick RM210 in situ - scattering di luce IR
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I manuali che descrivono il principio di misura, luso e la manutenzione degli strumenti installati e larchitettura dellintero sistema di misura sono parte integranti di queste procedure. Tutti gli analizzatori installati sono certificati dallente tedesco TV.
Gli effluenti gassosi prelevati ai punti di emissione E14 ed E35 sono convogliati, ciascuno con una propria linea riscaldata, agli analizzatori installati in unapposita cabina posizionata sul tetto del fabbricato del molino crudo 3, la cui posizione riportata in pianta nella planimetria allegata ed il cui schema rappresentato nella figura seguente.
5. Configurazione del sistema di misura. I segnali analogici e digitali provenienti dalle strumentazioni di misura e dal processo sono raccolti in morsettiere intelligenti Siemens ET 200 per la conversione analogico/digitale; tali morsettiere sono poste in corrispondenza delle cabine quadri dei relativi reparti produttivi ed allinterno della cabina di analisi gas. Tramite una rete locale di tipo Profibus i segnali sono poi trasferiti ad una scheda di comunicazione installata in un computer che rende i segnali disponibili alla gestione da parte del software di acquisizione, elaborazione ed archiviazione.
Pagina 7
6. Software di gestione. Il software di gestione, elaborazione ed archiviazione dati, presiede alle seguenti funzioni:
6.1 Definizione base dati. Questa funzione consente di: configurare le misure analogiche e digitali da acquisire definire le formule per le validazione dei dati acquisiti e/o calcolati; definire le formule per il calcolo dei valori normalizzati di emissioni definire gli stati di impianto e i parametri necessari per il calcolo dei valori medi secondo normativa.
6.2 Acquisizione dati in tempo reale. Questa funzione provvede alla lettura dei segnali elettrici provenienti dagli analizzatori e dal processo ed alla trasformazione in valori elementari espressi nelle opportune unit di misura. Inoltre provvede al rilievo dei segnali di stato delle apparecchiature principali ed ausiliarie necessari per la gestione del sistema di analisi. Il sistema provvede automaticamente a validare sia i valori elementari, cio i dati istantanei acquisiti con opportuna frequenza, sia i valori medi orari e giornalieri calcolati. Le procedure di validazione adottate si basano sia sulla elaborazione dei segnali di stato forniti dalle apparecchiature e dal processo sia sullanalisi numerica dei valori istantanei acquisiti. Le logiche di validazione dei dati elementari sono specifici per ciascun impianto e devono essere stabiliti in base al tipo di processo ed alla tipologia degli analizzatori; nel seguito sono descritte le procedure di validazione dei dati applicate. I dati acquisiti e/o calcolati sono visualizzati a video sia tramite tabelle personalizzabili sia tramite sinottici di impianto.
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6.3 Stampa dei valori medi. Questa funzione presiede alla stampa dei valori medi in conformit alle norme ed alle direttive dellAllegato VI alla parte V del D.Lgs. 152/06. Le stampe possono essere personalizzate e pianificate ad orari predefiniti o effettuate manualmente. I report stampati vengono archiviati e conservati per cinque anni. Con cadenza mensile sono trasmessi allautorit.
7. Segnali acquisiti. I segnali acquisiti aventi rilevanza ai fini del monitoraggio in continuo, sono riportati nelle tabelle seguenti con riferimento allimpianto relativo:
Crudo 3 Grandezza unit di misura RM210 luce diffusa s.i. SO 2 ppm NO ppm CO ppm O 2 % Velocit dellemissione m/s T fumi C Delta P filtro 1 mm c.a. Delta P filtro 2 mm c.a. alimentazione materie prime t/h
Raffreddo forno 3 Grandezza unit di misura RM210 luce diffusa s.i. Velocit dellemissione m/s T fumi C Delta P filtro 1 mm c.a. Delta P filtro 2 mm c.a. Delta P filtro 3 mm c.a. Delta P filtro 4 mm c.a. Pagina 9
Forno 3 Grandezza unit di misura OMD41 luce assorbita ad SO 2 ppm NO ppm NO 2 ppm CO ppm HCl ppm NH 3 ppm TOC mg/Nm 3 come C CO 2 % H 2 O % O 2 % T fumi C corrente sezione 1 camera 1 mA corrente sezione 2 camera 1 mA corrente sezione 3 camera 1 mA corrente sezione 1 camera 2 mA corrente sezione 2 camera 2 mA corrente sezione 3 camera 2 mA alimentazione farina t/h alimentazione coke principale t/h alimentazione coke ausiliario t/h
Cotto 3 Grandezza unit di misura RM210 luce diffusa s.i. T fumi C Delta P filtro mm c.a. Alimentazione materiale t/h
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Molini combustibile solido Grandezza unit di misura RM210 luce diffusa s.i. T fumi C Stato di marcia molino 1 ad Stato di marcia molino 2 ad
Sono inoltre acquisiti i segnali digitali di stato degli analizzatori e della rete Profibus di raccolta dati.
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8. Valori calcolati. Sulla base dei segnali acquisiti vengono determinati per calcolo i valori normalizzati degli inquinanti in mg/Nm 3 , ed in particolare considerando trascurabile la correzione per la pressione, per il crudo NO pari al 95 % degli NO x ed applicando il fattore di conversione NO/NO 2 , si ha:
Crudo 3 1. polverosit = ( luce diffusa x M + Q ) x (273 + temperatura fumi) / 273 / (1 - H 2 O/100) [M costante di correlazione] 2. SO2 norm. = SO2 x (PMSO2 / 22.414) 3. NO x norm. = NO / 0.95 x ( PM NO2 / 22.414 ) 4. CO norm. = CO x (PM CO / 22.414 ) 5. portata volumetrica = (velocit x sezione camino x 3600) x (273 / 273 + temperatura fumi) Il valore di tenore acqueo nei fumi stato assunto pari al 6% sulla base delle misure effettuate in occasione dei controlli periodici delle emissioni.
Molini combustibile solido 1. polverosit = ( luce diffusa x M) x (273 + temperatura fumi) / 273/ (1 - H 2 O/100) [M costante di correlazione] Il valore di tenore acqueo nei fumi stato assunto pari al 5% sulla base delle misure effettuate in occasione dei controlli periodici delle emissioni.
Forno 3 1. polverosit = ( estinzione x M ) x (273 + temperatura fumi) / 273 / (1 - H 2 O/100) x (21- O 2 rif.) / (21- O 2
misurato ) [M costante di correlazione] 2. SO 2 norm. = SO 2 x (PM SO2 / 22.414) x (21- O 2 rif.) / (21- O 2
misurato ) 3. NO x norm. = (NO + NO 2 ) x (PM NO2 / 22.414 ) x (21- O 2 rif.) / (21- O 2
misurato ) 4. CO norm. = CO x (PM CO / 22.414 ) x (21- O 2 rif.) / (21- O 2
misurato ) 5. HCl norm. = HCl x (PM HCl / 22.414 ) x (21- O 2 rif.) / (21- O 2
misurato ) 6. NH 3 norm. = NH 3 x (PM NH3 / 22.414 ) x (21- O 2 rif.) / (21- O 2
misurato ) 7. TOC norm. come c = TOC / (1 - H 2 O/100) x (21- O 2 rif.) / (21- O 2
misurato ) Pagina 12
8. portata volumetrica = (Q combustibili X Fattore specifico volume gas ) + (Q farina forno X Fattore farina/clinker X Fattore CO2 ) x 21 / (21-O 2
misurato ) Il valore dei fattori di calcolo utilizzati derivano da: Fattore specifico volume gas: calcolato dallanalisi elementare del combustibile Fattore farina/clinker = calcolato da Capo Processo Fattore CO 2 = calcolato ai sensi dellallegato VII della Decisione della Commissione del 29/12/04 per lapplicazione del protocollo di Kyoto.
Raffreddo Forno 3 1. polverosit = ( luce diffusa x M + Q ) x (273 + temperatura fumi) / 273 / (1 - H 2 O/100) [M costante di correlazione] 2. portata volumetrica = (velocit x sezione camino x 3600) x (273 / 273 + temperatura fumi) Il valore di tenore acqueo nei fumi stato assunto pari al 1% sulla base delle misure effettuate in occasione dei controlli periodici delle emissioni.
Cotto 3 1. polverosit = ( luce diffusa x M) x (273 + temperatura fumi) / 273/ (1 - H 2 O/100) [M costante di correlazione] Il valore di tenore acqueo nei fumi stato assunto pari al 1% sulla base delle misure effettuate in occasione dei controlli periodici delle emissioni.
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9. Procedure di validazione. Il sistema di acquisizione ed elaborazione dei dati provvede automaticamente alla validazione dei dati elementari, dei dati medi orari calcolati e dei dati medi giornalieri.
9.1 Validazione dei dati elementari. Le procedure di validazione adottate possono essere distinte in validazioni comuni a tutti i segnali acquisiti e validazioni specifiche per ogni inquinante
9.1.1 Validazioni comuni a tutti i segnali. Tutti i segnali acquisiti sono validati secondo i seguenti criteri:
assenza di anomalia della rete profibus; assenza di anomalie della relativa stazione ET 200 di concentrazione dei segnali; assenza di overflow e underflow segnale; il valore del segnale ingegnerizzato interno al range di accettabilit logica definito.
La validazione del segnale acquisito si riflette logicamente a catena sui segnali calcolati o acquisiti in cui concorre come fattore di calcolo od elemento di validazione.
9.1.2 Validazione degli inquinanti. Le procedure di validazione riguardano i segnali degli inquinanti acquisiti dagli analizzatori installati; tali validazioni si riflettono logicamente sui relativi valori normalizzati calcolati. La validazione avviene mediante il confronto con condizioni relative allo stato di funzionamento dellanalizzatore e almeno una condizione relativa allo stato di funzionamento dellimpianto a cui lemissione monitorata riferisce.
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Emissione E14 (molino crudo 3) Condizione di funzionamento dellimpianto Limpianto in oggetto considerato in marcia a regime al di sopra del suo minimo tecnico quando lalimentazione complessiva di materie prime superiore a 100 t/h. Pertanto i dati relativi agli inquinanti monitorati sono considerati validi con limpianto al di sopra della citata soglia.
polveri I dati rilevati dallanalizzatore RM 210 sono validi se: i segnali di diagnostica dello strumento non evidenziano anomalie; lanalizzatore non in autocalibrazione; non sono in corso campagne gravimetriche di correlazione; non sono in corso manutenzioni dellanalizzatore.
SO 2, NO, CO I dati rilevati dallanalizzatore Siemens Ultramat 23 sono validi se: i segnali di diagnostica dello strumento non evidenziano anomalie; lanalizzatore non in autocalibrazione; non sono in corso manutenzioni dellanalizzatore.
portata volumetrica I dati rilevati dallanalizzatore Flowsic sono validi se: i segnali di diagnostica dello strumento non evidenziano anomalie; non sono in corso manutenzioni dellanalizzatore.
Emissione E21 (molini combustibile solido) Condizione di funzionamento degli impianti Gli impianti in oggetto sono considerati in marcia a regime al di sopra del proprio minimo tecnico quando vi alimentazione di combustibile. Pertanto i dati relativi alla polverosit sono considerati validi con uno dei due impianti al di sopra della citata soglia.
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polveri I dati rilevati dallanalizzatore RM 210 sono validi se: i segnali di diagnostica dello strumento non evidenziano anomalie; lanalizzatore non in autocalibrazione; non sono in corso campagne gravimetriche di correlazione; non sono in corso manutenzioni dellanalizzatore.
Emissione E35 (forno 3) Condizione di funzionamento dellimpianto Limpianto in oggetto considerato in marcia a regime al di sopra del suo minimo tecnico quando lalimentazione complessiva di farina superiore a 100 t/h. Pertanto i dati relativi agli inquinanti monitorati sono considerati validi con limpianto al di sopra della citata soglia.
polveri I dati rilevati dallanalizzatore RM 210 sono validi se: i segnali di diagnostica dello strumento non evidenziano anomalie; lanalizzatore non in autocalibrazione; non sono in corso campagne gravimetriche di correlazione; non sono in corso manutenzioni dellanalizzatore.
SO 2 , NO, NO 2 , CO, HCl, NH 3
I dati rilevati dallanalizzatore MCS 100 sono validi se: i segnali di diagnostica dello strumento non evidenziano anomalie; lanalizzatore MCS 100 non in ciclo di stand by ed autocalibrazione di zero; lanalizzatore non in calibrazione; non sono in corso manutenzioni dellanalizzatore.
TOC I dati rilevati dallanalizzatore FIDAMAT 6E sono validi se: il delta tra due letture consecutive inferiore ad una soglia prefissata; i segnali di diagnostica dello strumento non evidenziano anomalie; lanalizzatore non in calibrazione; Pagina 16
non sono in corso manutenzioni dellanalizzatore; valido il dato relativo al tenore di ossigeno; i segnali di diagnostica del MCS 100 non evidenziano anomalie; lanalizzatore MCS 100 non in ciclo di stand by ed autocalibrazione di zero; lanalizzatore MCS 100 non in calibrazione; non sono in corso manutenzioni dellanalizzatore MCS 100. Le ultime quattro condizioni sono necessarie per le caratteristiche del circuito pneumatico della cabina di analisi.
O 2
E fissata al 15% volume la soglia di invalidazione dellossigeno secco al camino, in quanto non compatibile con lo stato di normale funzionamento dellimpianto e costituendo indice di ingressi anomali di aria esterna allinterno del condotto fumi.
Emissione E38 (raffreddo forno 3) Condizione di funzionamento dellimpianto Limpianto in oggetto considerato in marcia a regime al di sopra del suo minimo tecnico quando lalimentazione complessiva di farina al forno 3 superiore a 100 t/h. Pertanto i dati relativi alla polverosit sono considerati validi con limpianto al di sopra della citata soglia.
polveri I dati rilevati dallanalizzatore RM 210 sono validi se: i segnali di diagnostica dello strumento non evidenziano anomalie; lanalizzatore non in autocalibrazione; non sono in corso campagne gravimetriche di correlazione; non sono in corso manutenzioni dellanalizzatore.
portata volumetrica I dati rilevati dallanalizzatore Flowsic sono validi se: i segnali di diagnostica dello strumento non evidenziano anomalie; non sono in corso manutenzioni dellanalizzatore.
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Emissione E50 (molino cotto 3) Condizione di funzionamento dellimpianto Limpianto in oggetto considerato in marcia a regime al di sopra del suo minimo tecnico quando lalimentazione complessiva al mulino superiore a 10 t/h. Pertanto i dati relativi alla polverosit sono considerati validi con limpianto al di sopra della citata soglia.
polveri I dati rilevati dallanalizzatore RM 210 sono validi se: i segnali di diagnostica dello strumento non evidenziano anomalie; lanalizzatore non in autocalibrazione; non sono in corso campagne gravimetriche di correlazione; non sono in corso manutenzioni dellanalizzatore.
Pagina 18
9.2 Validazione delle medie orarie. Le medie orarie calcolate automaticamente dal sistema di elaborazione tenendo conto solo dei dati elementari validati, sono valide se: sono costituite da almeno il 70% dei dati elementari teoricamente acquisibili in unora; si riferiscono ad ore di normale funzionamento degli impianti, cio ore in cui non si siano verificati avviamenti, guasti o arresti degli impianti stessi. Le ore di normale funzionamento, per ciascun impianto, sono definite come segue:
Emissione E14 Sono ore di normale funzionamento le ore in cui lalimentazione di materie prime al crudo 3 resta per almeno il 95 % del tempo al di sopra di 5 t/h.
Emissione E21 Sono ore di normale funzionamento le ore in cui vi lalimentazione di combustibile solido.
Emissioni E35 - E38 Sono ore di normale funzionamento le ore in cui lalimentazione totale di farina al forno 3 resta per almeno il 95 % del tempo al di sopra di 5 t/h.
Emissione E50 Sono ore di normale funzionamento le ore in cui lalimentazione di clinker e correttivi al cotto 3 resta per almeno il 95 % del tempo al di sopra di 2 t/h.
9.3 Validazione delle medie giornaliere. Le medie giornaliere calcolate automaticamente dal sistema di elaborazione, tenendo conto solo delle medie orarie validate, sono valide se: si riferiscono a pi di 6 ore di normale funzionamento sono costituite da almeno il 70% delle medie orarie teoricamente disponibili
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10. Procedure di calibrazione, taratura e verifica in campo. Gli apparecchi di misura da installare sono di due tipi: analizzatori di polveri in situ a misura indiretta (SICK RM 210 e SICK OMD 41); analizzatori ND-IR di gas in cabina a metodo estrattivo (SICK MCS 100, SIEMENS FIDAMAT 6E e SIEMENS ULTRAMAT 23). Secondo quanto stabilito dallAllegato VI alla parte V del D.Lgs. 152/06 per i misuratori in situ a misura indiretta la verifica in campo coincide con la taratura; per i misuratori in situ a misura diretta, la verifica in campo coincide con la valutazione dellIndice di Accuratezza Relativo (I AR ) mentre la taratura coincide con la calibrazione.
10.1 Analizzatori di polveri (SICK RM 210 e SICK OMD 41).
10.1.1 Taratura. La taratura, da eseguirsi annualmente da parte dellEnte di controllo o comunque sotto la sua supervisione, avviene mediante correlazione della risposta strumentale dellanalizzatore con la polverosit misurata secondo il metodo UNICHIM 402. Considerato che la legge suggerisce di effettuare 3 misure isocinetiche per 3 differenti livelli emissivi, si devono prevedere due metodi distinti, uno per lanalizzatore di polvere installato sul punto di emissione presidiato dallelettrofiltro (emissione E35), il cui rendimento pu essere artificialmente ridotto alterando le prestazioni di una o pi sezioni, e laltro per gli analizzatori installati sui punti di emissione presidiati da filtri a tessuto (emissioni E14, E21, E38 e E50), in quanto caratterizzati da un unico livello emissivo piuttosto costante e non alterabile manualmente. Al termine delle operazioni di taratura saranno prodotti dei report contenenti le operazioni effettuate ed i risultati ottenuti. Tali report saranno editi dallAutorit di controllo o con essa concordati e verranno archiviati e conservati.
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Emissione E35 (elettrofiltro) Si prevede leffettuazione di 3 prelievi isocinetici su 3 differenti livelli emissivi. Per una maggiore rappresentativit della curva di taratura sarebbe opportuno esplorare valori di emissione pari a circa 2 volte il limite di legge, previa autorizzazione temporanea al superamento del limite concessa da parte degli organi competenti. In alternativa si effettuano 9 prelievi al livello emissivo di normale funzionamento. Le polverosit misurate con prelievi isocinetici vengono correlate con i corrispondenti valori medi di risposta dello strumento e, tramite un calcolo di regressione lineare, vengono determinati il coefficiente angolare e lintercetta della retta di taratura, i cui valori vengono poi utilizzati per stimare la polverosit effettiva a partire dalla risposta strumentale dello strumento.
Emissioni E14, E21, E38, E50 (filtri a tessuto) Si prevede leffettuazione di 9 prelievi isocinetici nelle condizioni di normale funzionamento. Le polverosit misurate con i prelievi isocinetici vengono correlate con i corrispondenti valori medi di risposta dello strumento e, tramite un calcolo di regressione lineare con retta vincolata allorigine, viene determinato il coefficiente angolare. Tale valore verr poi utilizzato per stimare la polverosit effettiva a partire dalla risposta strumentale dello strumento.
10.1.2 Calibrazione. Entrambi gli analizzatori di polvere installati sono in grado di effettuare periodicamente unautocalibrazione della risposta strumentale dello zero (zero) e di un prefissato punto intermedio della scala (span). Se nel corso delle autocalibrazioni, impostate con cadenza di quattro ore, si registrano deviazioni dai valori prefissati che lo strumento non in grado di autocompensare viene segnalata anomalia.
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10.2 Analizzatori di gas SICK MCS 100, SIEMENS FIDAMAT 6E e SIEMENS ULTRAMAT 23.
10.2.1 Indice di Accuratezza Relativo (I AR ). La determinazione dellIndice di Accuratezza Relativo (I AR ), da eseguirsi annualmente da parte dellEnte di controllo o comunque sotto la sua supervisione, si effettua confrontando le misure rilevate dal sistema in esame con le misure rilevate nello stesso punto di campionamento da un altro sistema di misura assunto come riferimento. Al termine delle operazioni di determinazione dellI AR saranno prodotti dei report contenenti le operazioni effettuate ed i risultati ottenuti. Tali report saranno editi dallAutorit di controllo o con essa concordati e verranno archiviati e conservati.
10.2.2 Calibrazione. Gli analizzatori installati effetuano periodicamente unautocalibrazione della risposta strumentale dello zero (zero). Se nel corso delle autocalibrazione si registrano delle derive del punto di zero superiore ad un valore massimo prefissato viene segnalata anomalia. Con cadenza periodica si effettua la taratura di span con bombole campione certificate. Se nel corso delle calibrazioni si registrano delle derive del punto di span superiore ad un valore massimo prefissato viene segnalata anomalia.
11. Procedure di manutenzione. Tutti i dispositivi installati sono dotati di sistemi di diagnostica automatica, in grado di avvisare gli operatori in caso di malfunzionamento. Le procedure di manutenzione, effettuate in accordo con le specifiche tecniche riportate nei manuali dei singoli apparecchi di misura, saranno riportate su un apposito registro, indicante la data e ora, la tipologia dellintervento ed il nome delloperatore
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12. Procedure di stima delle emissioni in caso di indisponibilit dei dati. In caso di indisponibilit delle misure in continuo superiore alle 48 ore, dovuta a malfunzionamento, anomalie o manutenzioni prolungate degli analizzatori, si avvisa tempestivamente lorgano competente. Si propongono le seguenti forme alternative di controllo.
12.1 Polverosit. Emissione E35 In caso di indisponibilit di misure in continuo si procede ad una misura giornaliera secondo il metodo UNI EN 13284 -1:2003: in questo caso il risultato della misura verr archiviato come media oraria e giornaliera. In aggiunta si ricorda che detto punto di emissione presidiato da un elettrofiltro. Si pu ragionevolmente valutare il buon rendimento dellimpianto di abbattimento in funzione degli assorbimenti elettrici delle sezioni dellelettrofiltro. In particolare si tratta di un elettrofiltro a due camere, ciascuna suddivisa in tre sezioni. In questo caso gi il riscontro di un assorbimento complessivo superiore a 300 mA buon indice del rispetto del limite imposto.
Emissioni E14, E21, E38 ed E50 In caso di indisponibilit di misure in continuo si procede ad una misura giornaliera secondo il metodo UNI EN 13284 -1:2003: in questo caso il risultato della misura verr archiviato come media oraria e giornaliera. In aggiunta si ricorda che detti punti di emissione sono presidiati da filtri a tessuto. Si pu ragionevolmente valutare il buon rendimento degli impianti di abbattimento in funzione delle perdite di carico del filtro. In questo caso gi il riscontro di un P superiore a 50 mmH 2 O buon indice del rispetto del limite imposto.
12.2 Inquinanti gassosi. In caso di indisponibilit delle misure in continuo si procede, quando possibile, ad una misura con analizzatori strumentali sostitutivi o a campionamenti discontinui secondo metodiche UNICHIM. In questo caso il risultato della misure verr archiviato come media oraria e giornaliera.
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