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La concezione urbanistica della citt (Giovannoni)

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^o:u 1n nurg1n. uIIu I.z1on. jr...d.n:..
povtaveita e crii
Abbiamo isto che, seppur con dierenze, Sitte, i teorici della tipologia, e in qualche modo anche Choay, e
in modi ancora diersi e piu o meno espliciti molti altri autori, ritengono, nel pensare alla pratica
dell`ediicazione premoderna o dei periodi non di crisi ,se si uol seguire il ragionamento di Muratori e dei
suoi alliei, che si costruisse in modo spontaneo`, ossia che non osse necessario pensarci su`, che non
osse necessario ondare la concezione e l`attiita di costruzione su teorie e calcoli preentii. In qualche
modo,se si pensa questo, si presuppone che i siano nell`uomo delle capacita tecniche innate, cosi come per
gli animali. Perino il pianiicatore lriedmann, che pur non tratta gli argomenti degli altri autori da noi presi
in considerazione, usa a proposito la metaora degli animali che costruiscono il loro nido, con la sola
dierenza che noi non saremmo contenti di quel che costruiamo.
Covaiiove vvava, covaiiove avivae: pviovi evericle e orievtate
Vi segnalo poi che altri autori, in particolare ilosoi, arontano in maniera diersa il rapporto tra uomo, o
natura umana, e capacita tecnica, e che da queste rilessioni mi pare emergano spiegazioni e conigurazioni
dierenti di questo rapporto.
Un libro particolarmente interessante e quello del ilosoo Umberto Galimberti, Picle e teclve. `vovo ve`eta
aea tecvica. ,leltrinelli, Milano 1999,. L'autore i ricorda come lreud abbai messo in luce che l`uomo a
dierenza dell`animale non ha istinti, ma solo generiche pulsioni. In altri termini, mentre il primo sa per
natura quello che dee are, senza che questo, come ci insegnano gli etologi, escluda alcune possibilita di
apprendimento, questo non aiene per l'uomo: le sue pulsioni non sono gia orientate erso un
determinato are, sicch il ricorso alla tecnica, ossia all`ordinamento dei mezzi in ista di ini, e al calcolo
preentio, il pensarci su` per ar le cose, per agire, sarebbe una necessita originaria e non solo
espressione dei momenti di crisi.
L chiaro peraltro che se ci si rierisce a una determinata cultura, a una determinata epoca, a una determinata
area geograica, la consuetudine e la tradizione consolidate anno si che si possa agire in modi che appaiono
cosi proondamente acquisti da sembrare innati, o spontanei. Cosi come, quando per una qualche ragione
compaia un turbamento della tradizione, occorra rilettere, innoare, cambiare, recuperare certi saperi
tecnici la cui tradizione e entrata in crisi.
vito ai Proveteo: vovo cove eere iv crii
Ma, orse, che sia abbastanza conincente quella tesi di Galimberti prima sommariamente riportata, ce lo
dice anche il mito di Prometeo.
Come tutti i miti anche quello di Prometeo ha arie ersioni: tra di esse ogliamo qui analizzare quella di
Protagora che citiamo da Poi e ecovovia vea Crecia avtica. 1eti ai ioao, clio, Protaora,ofoce, Devocrito,
oove, Pevaoevofovte, evofovte, Patove, .riotee, a cura di Mario Vegetti, Zanichelli, Bologna 196:
p. 20-211empo i u in cui esisteano gli di, ma non le stirpi mortali. Poi che giunse anche per le stirpi
mortali il momento atale della loro nascita, gli di ne anno il calco in seno alla terra mescolando terra e
uoco e tutti gli elementi che si compongono di terra e uoco. Ma nell`atto in cui staano per trarre alla luce
quelle stirpi, ordinarono a Prometeo |il preidente`, n.d.a.[ e a Lpimeteo |l`impreidente`,n.d.a.[ di
distribuire a ciascuno acolta naturali in modo coneniente. Lpimeteo chiede a Prometeo che spetti a lui la
cura della distribuzione: L quando ara compiuto la mia distribuzione - dice - tu controllerai`. L cosi,
aendo persuaso, si pone a distribuire. Ora, nel compiere al sua distribuzione, ad alcuni assegna orza senza
elocita, mentre ornia di elocita i piu deboli, alcuni armaa, mentre per altri che rendea pera natura
inermi, escogitaa qualche altro mezzo di salezza. A quegli esseri che racchiudea in un piccolo corpo,
assegnaa ali per uggire o sotterranea dimora, quelli che, inece, dotaa di grande dimensione, proprio con
questo li salaguardaa. L cosi distribuia tutto il resto, si che tutto osse in equilibrio. Ld escogito tale
principio preoccupandosi che una qualche stirpe non doesse estinguersi. Dopo che li ebbe proisti di
mezzi per suggire le reciproche distruzioni, escogito anche ageoli modi per proteggerli dalle intemperie
delle stagioni di Zeus: li aolse, cosi di olti peli e di dure pelli, che bastaano a diendere dal reddo, ma
che sono anche capaci di diendere dal caldo e tali inoltre da essere adatti quali naturale e propria coperta a
ciascuno, quando aessero bisogno di dormire. L sotto i piedi ad alcuni dette zoccoli, ad altri unghie e pelli
dure prie di sangue, ad alcuni procuraa un tipo di alimento, ad altri un altro tipo, ad alcuni erba della
terra, ad altri rutti degli alberi, ad altri ancora radici, ad alcuni poi dette come cibo la carne di altri animali,
ma a questi concesse scarsa proliicita, mentre a quelli che ne erano preda abbondante proliicita, si che la
specie loro si conserasse. Solo che Lpimeteo, al quale mancaa compiuta sapienza, aea consumato,
senza accorgersene, tutte le acolta naturali in aore degli esseri prii di ragione: gli rimanea ancora di
dotare il genere umano e non sapea daero cosa are per trarsi di imbarazzo. Proprio mentre si troaa
in tale imbarazzo sopraggiunse Prometeo a controllare la distribuzione: ede che tutti gli altri esseri ienti
armoniosamente posseggono di tutto, e che inece l`uomo e nudo, scalzo, prio di giaciglio e di armi: era
ormai imminente il giorno atale, giorno in cui anche l`uomo doea uscire dalla terra alla luce. Prometeo
allora, troandosi appunto in grande imbarazzo per la salezza dell`uomo, ruba a Lesto e ad Atena il
sapere tecnico, insieme con il uoco - ch senza il uoco sarebbe stato impossibile acquistarlo e serirsene -
e cosi ne ece dono all`uomo. L`uomo dunque, ebbe in tal modo la scienza della ita, ma non aea ancora
la scienza politica: essa si troaa presso Zeus, n piu era concesso a Prometeo di andare nell`Acropoli,
o`era la dimora di Zeus , e daero temibili erano, per di piu, le guardie di Zeus,, riesce, inece, a
penetrare di nascosto nella comune casa di Atena e di Lesto doe essi laoraano insieme, e, rubata l`arte
del uoco e di Lesto e l`arte propria di Atena, le dona all`uomo, che con quelle si procuro le agiatezze della
ita. Solo che, come si narra, piu tardi Prometeo doette, a causa di Lpimeteo, pagare la pena del urto.
Come dunque l`uomo u partecipe di sorte diina, innanzitutto per la sua parentela con la diinita, unico tra
gli esseri ienti, credette negli di, e si mise ad erigere altari e sacre statue, poi, usando l`arte, articolo ben
presto la oce in parole e inento, case, esti, calzari, giacigli e il nutrimento che ci da la terra. Cosi
proeduti, da principio gli uomini iano sparsi, ch non `erano citta. L percio erano distrutti dalle iere,
perch in tutto e per tutto erano piu deboli di quelle, e la loro perizia pratica, pur essendo di adeguato aiuto
a procurare nutrimento, era assolutamente insuiciente nella lotta contro le iere: non possedeano ancora
l`arte politica, di cui quella bellica e parte. Cercarono, dunque, di radunarsi e di salarsi ondando citta: ma
ogni qualolta si radunaano, si recaano oese tra di loro, proprio perch mancanti dell`arte politica, onde
nuoamente si disperdeano e moriano. Allora Zeus, temendo per la nostra specie, minacciata di andar
tutta distrutta, inio Lrmes perch portasse agli uomini il pudore e la giustizia ainch serissero da
ordinamento della citta e da incoli costituenti unita di amicizia.
Gustavo Giovannoni, 1...h1. .1::u .d .d1I1z1u nuo+u, U1L1, 1orino J93J, ristampa anastatica a cura di I.
Ventura, Citt Studi, Milano J99S
u. 51gn111.u:o o:or1.o
Cioravvovi e a vacita aea aicipiva vrbavitica iv taia
L il primo testo italiano di urbanistica che tratti in generale la materia. Pubblicato nel 1931, arebbe douto
essere il primo olume di una collana, che non ebbe seguito, patrocinata dal neonato Istituto Nazionale di
Urbanistica. Da allora, nel corso di due decenni, si assistera ad una certa ioritura di testi, ma, diersamente
da quello di Gioannoni, la maggior parte di essi ara carattere manualistico. latta eccezione per i manuali,
che orniscono regole pratiche e non principi, cioe si ocalizzano prealentemente sulla tecnica ,della
composizione, dell`ingegneria o del diritto,, nessuno ha mai piu auto l`ardire di trattare globalmente, in
orma sistematica e con intenti ondatii questa disciplina allora agli esordi in Italia.
In 1ecclie citta ea eaiiia vvora si possono riconoscere alcuni tratti e orientamenti essenziali della
pianiicazione urbanistica che hanno operato nei primi tre o quattro decenni della grande crescita
demograica ed edilizia del dopoguerra. L i si troano anticipati molti dei temi e problemi che dal
dopoguerra hanno impegnato culturalmente e politicamente l`Istituto Nazionale di Urbanistica, di cui
Gioannoni u uno tra i piu autoreoli ondatori.
Choay ha recentemente posto in eidenza l`originalita delle sue idee, nel contesto della moderna cultura
occidentale della citta ,edi a esempio il gia citato `aeoria ae patrivovio,. Originali anzitutto per quanto
riguarda la conserazione del patrimonio urbano, che non iene coninato alla sola memoria, ma legato
all`attualita, anticipando la politica di conserazione che in Luropa si siluppera dal 1960. Originali inoltre
per quanto riguarda la concezione dell`organismo urbano moderno, articolato su due lielli, due scale di
gestione e interento: quella delle grandi reti di trasporto e comunicazione, attraerso le quali
l`urbanizzazione contemporanea si dionde nel territorio, e quella dello spazio urbano nucleare, di
quartiere`, dell`abitare, della quiete e del contatto, doe anche le ecchie citta` ritroano il proprio ruolo
nell`ivterae citta moderna.
|va ettvra a aoppio ireo: ivveto ae vvoro e cotrviove aea citta voaerva
Il testo in erita non ha propriamente la struttura di un trattato. Lo stesso Gioannoni dichiara che e
incompleto per esserlo. D`altra parte i e priilegiata una speciica tematica, espressa nel titolo. Ma il
problema dell`innesto del nuoo sul ecchio - non esistono citta interamente ecchie, come non
esistono citta interamente nuoe egli scrie ,p. 8, - e a tal punto centrale, che l`urbanistica, non solo
contemporanea, ma delle arie epoche di ogni citta, inisce per identiicarisi, e quindi per esaurirsi in esso.
L un testo ricco di trattazioni speciiche e insieme capace di tracciare le grandi linee strategiche per la citta
moderna`. Si presta cosi ad una lettura a doppio liello. Il primo riguarda i numerosi argomenti particolari.
Varie di queste trattazioni sono relatie alla scala di quartiere`, delle strade e delle piazze, dei rapporti tra
edilizia cittadina` e spazi aperti, interessano percio quella che oggi chiameremmo la progettazione
urbana`, cosi come i piani di recupero` negli odierni centri storici.
Il secondo liello e quello delle strategie per la realizzazione dell`integrale citta nuoa, dei principi che
regolano, o dorebbero regolare, la costruzione e lo siluppo della citta moderna. Una dimensione questa
non ampiamente presente nel testo di Sitte, come negli scritti di altri autori contemporanei. Ma e proprio
questa dimensione dell`urbanistica, e questo problema della citta contemporanea considerata nella sua
globalita, l`aspetto piu interessante del pensiero di Gioannoni. Molte sue idee, o comunque da lui
rigorosamente rielaborate e sistemate, sono entrate nel bagaglio culturale del pianiicatore italiano.
.ppicaiove aei privcipi ioravvoviavi: pariaita ea errori
Lgli u inatti tra i massimi ispiratori della legge urbanistica approata nel 1942, tuttora in igore. L cio
anche se dopo la seconda guerra mondiale le tumultuose icende della crescita delle citta italiane e una piu
incisia diusione delle idee del Moimento moderno, hanno contribuito a separare le due scale
gioannoniane d`interentoe quindi a disintegrarle. L`attenzione si e prealentemente concentrata su quella
territoriale dell`espansione urbana in ciascun Comune, trascurando, o praticando in maniera scollegata,
quella di quartiere e quella della citta ecchia`, dienuta nel rattempo centro storico`. Ha dominato -
come s`e gia detto - il Piano Regolatore Generale, attuato direttamente, o quasi, senza il tramite dei Piani
Particolareggiati.
Nello stesso tempo si e consumato un certo allimento della pianiicazione urbanistica, proprio e
soprattutto nel suo obiettio di controllo globale dello siluppo urbano. Di qui un calo di interesse per la
citta nel suo insieme e la riscoperta della citta per parti: l`attenzione alla dimensione dei singoli luoghi
urbani, al riuso e al recupero del patrimonio, alla riprogettazione e alle sostituzioni edilizie nelle perierie,
ino al ritorno a interenti di tipo ottocentesco nei modi e nelle orme.
Cosi si e passati da una scala all`altra, di nuoo perdendone le relazioni. Mentre e eidente che il problema
della citta nella sua globalita e, e resta cruciale ancora oggi, nonostante i allimenti della pianiicazione. Se
non altro perch l`urbanizzazione continua a diondersi per la campagna, a dispetto del regresso
demograico nei grandi centri, e nonostante che i ari rivi e ricuperi di parti urbane perieriche e centrali
abbiano riacceso speranze, che potrebbero rielarsi illusorie, di far bea a citta, di riqualiicare` l`urbano
ino ad oggi costruito.
o. Con:.nu:1
Riravtaiove aea citta recclia
Il titolo del libro Vecchie citta ed edilizia nuoa` ha un recondito senso insieme polemico e propositio.
La prima cultura modernista dell`Ottocento e la pratica urbanistica di quel secolo hanno atto dientare
ecchie` le citta ereditate. Hanno loro attribuito un connotato negatio tale da giustiicarne la brutale
sostituzione con la nuoa edilizia, oppure l`abbandono o la proonda trasigurazione. Gioannoni
riconduce il concetto di citta ecchia alla dignita di citta esistente, e non lo trasmuta, come si e atto
successiamente, in quello di centro storico`. Anche se l`espressione citta esistente` compare nel testo
pochissime olte, essa ha l`inequiocabile signiicato di presenza attuale e ia. L pur continuando a usare
l`aggettio ecchie`, lo connota di enerando rispetto e amoreole apprensione erso il destino delle citta.
Lsse sono opere d`arte collettie, preziose e insostituibili, nel loro insieme e non solo nei monumenti che
racchiudono. Il alore di questi ultimi, come ormai andaa chiarendo la parte piu aertita della cultura
europea, non puo essere separato da quello dell`ambiente con il quale sono in simbiosi e si sono ormati,
pena il loro irrimediabile deturpamento.
Di ronte alle esigenze del progresso, che Gioannoni abbraccia con coninto positiismo, le citta esistenti
sono certo dientate avcle ecchie, essendo state graate di nuoi ruoli e unzioni ad esse impropri. Il loro
originario spazio, liberato da questi graami, e perettamente idoneo, e orse migliore di quelli oggi
costruibili, a soddisare tutte le esigenze dell`abitare e dello stare, del riposo e della quiete, che continuano
ad essere bisogni anche della cinematica` ita contemporanea.
Rvoo aeeaiiia vvora: aitava aa Morivevto Moaervo
L' edilizia nuoa`, ino a ora, non e stata in grado di costruire la citta moderna`: di rispondere con
lungimiranza e rigore scientiico allo siluppo della ciilta, di utilizzare appieno le possibilita che il
progresso tecnico ore.
D`altro canto il Moimento Moderno a elaborando idee e modelli di citta che intendono superare quella
ottocentesca: essi conigurano uno spazio urbano totalmente nuoo, esploso, doe il contatto si realizza
all`interno di grandi strutture edilizie e zone unzionali, collegate tra loro da grandi inrastrutture di
trasporto e comunicazione. Quelle del Moimento moderno sono idee ortemente utopistiche nelle loro
ormulazioni estreme, di radicale rottura della continuita, che condurrebbero ineitabilmente alla
cancellazione delle citta esistenti.
Gioannoni inece propone lo sdoppiamento dello spazio della circolazione: una rete territoriale di
trasporti e comunicazioni, e un tessuto aovetico di ie tradizionali a liello locale ad essa collegato. La
docongestione dei citta esistenti, attraerso il decentramento, e un`equilibrata e ordinata distribuzione
delle unzioni per nuclei e centri ,quartieri o borgate, dimensionati e distinti, ciascuno aente una
relatia autonomia e bilanciata integrazione di unzioni. 1ra questi troano il loro ruolo contemporaneo
anche le ecchie citta, attraerso opportune e misurate operazioni di innesto al nuoo organismo e,
oe occorra, di ripristino e restauro della unzionalita dei loro spazi edilizi e urbani.
a aicipiva vrbavitica: aiveviove cievtifica, etetica e vorvatira
Gioannoni aspira inoltre a raggiungere l`integrazione della scienza e della tecnica all`Arte e all`economia
moderna nella costruzione dell`urbanistica, che ancora - egli aerma - da moltissimi si ignora perino che
|...[ e sorta ed e una scienza,p. 5,. Dai suoi scritti emerge una concezione complessa di questa disciplina in
ia di ormazione. Da un lato essa puo, e dee, aalersi delle scienze ,determinate branche della medicina,
delle arie scienze socio-umane e di quelle economiche,, e delle arie applicazioni tecniche dell`ingegneria
,edile, impiantistica, trasporti e telecomunicazioni,, acquistando cosi un sua dimensione scientiica, che la
tolga dal limbo della improisazione empiristica, che egli considera dannosa, senza sbocchi positii e di
corto respiro. Dall`altro occorre silupparne, quanto piu unitariamente possibile, e la dimensione artistica, e
l`apparato normatio, perch si possano porre in essere strategie, politiche e strumenti legali, atti a
realizzare un organismo urbano rispondente alle dierse, ma interrelate esigenze dell`igiene e dell`ordine
sociale, dell`economia, del moimento cittadino, dell`estetica.
Covtivvita tra citta avtica e citta voaerva
Neppure Gioannoni si discosta dalla metaora organicistica, la piu diusa e comune metaora nella
rappresentazione della citta, delineando nel suo trattato la citta moderna come organismo
pluridimensionale: sociale, cinematico, estetico. Questa, certo, non e esattamente la triade itruiana,
n quella albertiana, ma ne rispetta il numero. L per come engono presentati possiamo considerarli i tre
principi generatori dell`urbanizzazione moderna. L soprattutto importante sottolineare che in questo modo
egli stabilisce concettualmente una ondamentale continuita storica tra citta moderna e citta antica. Perch
sulla ita e l`eoluzione di quest`ultima l`unica legge - dice Gioannoni - che e stata accertata e quella
espressa da Laedan della permanenza dello schema planimetrico ,p. 15, la cui immagine metaorica e la
riproduzione e crescita dell`organismo arboreo.
.. oo1.::1+1
a toria vrbava: ivportava ai vva coviiove airetta
Gli obbiettii che animano tutto il pensiero di Gioannoni sono essenzialmente tre: il superamento
dell`antinomia tra l`approccio de noatori` e quello dei conseratori` alle moderne trasormazioni
urbane, la conserazione dei alori tradizionali nel progresso della ciilta, la tutela e il rispetto del
patrimonio urbano e paesistico della Nazione, attraerso lo siluppo della scienza e della tecnica, e in
armonia con la crescita economica.
La ecchia citta` gioannoniana e innanzi tutto un oggetto di studio, in una duplice alenza, in quanto
eiove ai vrbavitica e in quanto patrimonio urbano da rispettare nei suoi caratteri e - come si usa dire oggi -
da rivare.
La conoscenza della storia urbana ed urbanistica e di ondamentale importanza per l`indiiduazione dei
caratteri delle ecchie citta`. Anche in questo il tratto caratteristico dell`atteggiamento culturale di
Gioannoni e la presa di distanza dalle teorizzazioni nel duplice senso di teorie della storiograia della citta
e teorie urbanistiche nella storia. Atteggiamento perettamente coerente con l`assunto che non esistono
citta interamente ecchie, come non esistono citta interamente nuoe. Anche quando una citta ha auta
una originaria mente ordinatrice, e stata cioe pianiicata nella sua ondazione, qualsiasi schema le sia stato
conerito, non e rutto di una teoria a-priori, di un`estetica predeterminata, ma risponde sempre a
condizioni positie, pratiche, dettate dalla esperienza.
Le teorie sorgono dopo la pratica a giustiicarla e a darle orma rigida e apparentemente scientiica ,pp.
10-11,, applicate alla pianiicazione danno luogo a un`estetica astratta e ormale, che toglie all`urbanistica
ero carattere d`Arte, reale rispondenza alla condizioni utili ,p. 10,. Le teorie non hanno mai auto
noteoli eetti operatii, e sono state piu dannose che altro, tentando di rendere semplice e uniorme cio
che e complesso e ario. Percio solo la cognizione diretta potra darci il concetto sicuro - aerma
Gioannoni - di quello che sono state le citta dei ari periodi passati nelle loro condizioni pratiche, sociali,
di estetica monumentale e ambientale ,p. 14,, mentre le teorie sono tutt`al piu utili a arci conoscere, delle
dierse epoche, un concetto diuso nell`Arte e nella tecnica ,p. 11,.
a qvaita artitica aea citta recclia vee rarie epocle toricle
Le qualita estetiche, o meglio artistiche, delle citta storiche costituiscono una ragione ondante della loro
conserazione, della loro italita in atto e utura e del loro essere una lezione. Grandi meriti Gioannoni
tributa, in piu occasioni, agli studi di Sitte, soprattutto sulle citta medieali, anche se ritiene che esageri nel
olerne issare i canoni come deriati da teorie naturalistiche e simboliche. Piuttosto le orme urbane,
certamente olute, anno attribuite alla tradizione diusa tra architetti, costruttori, amministratori,
ecclesiastici e soprattutto tra i cittadini che, data la piccola dimensione delle comunita urbane, erano
direttamente partecipi delle disposizioni che eniano prese con tipica intuizione del sentimento d`arte ,p.
26,.
Gioannoni, piu che l`estetica della citta nella sua dimensione metaisica, da rilieo e dignita esclusii alle
poetiche delle dierse epoche, alla produzione delle speciiche estetiche, e considera l`arte soprattutto nella
sua accezione tecnica: L`arte, come sempre aiene nelle maniestazioni architettoniche - egli dice - non ha
atto altro che adattarsi ed esprimere il complesso di cause positie che ha presieduto le citta, stilizzando,
ad esempio, le irregolarita in quelle medieali e le regolarita in quelle antiche, orme dierse ma entrambe
rispondenti a pratiche utilita e comodita. Questa chiae di lettura, questa interpretazione della storia urbana
come eoluzione artistica legata al complesso delle circostanze positie, che da luogo a una successione di
stili caratterizzanti le arie epoche, e ancora una olta determinante per stabilire la continuita tra ecchio
e nuoo.
acraita avtica e vtiitarivo voaervo veapprocio ai .vvto
L`epoca attuale, cosi dominata dall`utilitarismo, e solo in questa dimensione che puo riallacciarsi al passato
senza opporisi. L`incompatibilita assoluta dichiarata da Gioannoni tra i ecchi centri urbani e le esigenze
della ita moderna e in prima istanza unzionale e quantitatia. I ecchi centri possono ancora rispondere
alle unzioni piu elementari e uniersali dell`abitare e di modeste attiita economiche, spesso anche meglio
della nuoa edilizia. Ma la crescita urbana e i nuoi bisogni unzionali richiedono citta iv aivvta, ma
policentricamente ordinata, dotata di diersi spazi, degli aari, dei serizi, che la ita moderna richiede, e
segnatamente gli spazi della circolazione.
Per meglio comprendere e circoscriere la particolare natura dell`incompatibilita dichiarata da Gioannoni
e utile porla a conronto con quella che, attraerso approccio estetico-ilosoico, indiidua ad esempio
Rosario Assunto, per il quale - come abbiamo gia isto - c`e una contraddizione logica che si tramuta in
una incompatibilita ontologica: ra i monumenti e gli ediici monumentali di quello che gli urbanisti
chiamano cevtro torico |...[ e i itreometallici abbricati unzionali del cosiddetto cevtro aireiovae. La doe la
bellezza, nell`ediicazione delle citta pre-moderne, - dice Assunto - troaa ragion suiciente nella
morale vvirerae che a s subordinaa l`economia particoare. L la citta sacrale che Assunto, riacendosi
a molti altri autori e citando loustel de Coulange, assume come citta etetica, in cui la bellezza,
rappresentatia dell`ininito e del diino, era sopreminente nei conronti dell`utilita.
L, sebbene con un dierso approccio, la Choay sottolinea come oggi dimentichiamo che il sacro e la
religione, sono stati per tradizione i grandi ordinatori dello spazio umano, attraerso il gioco della parola o
quello della scrittura che nei tempi antichi dispiegaa, sui monumenti, i precetti degli dei. Una tradizione
che per Assunto, pur nel succedersi delle dierse poetiche, ha mantenuto la sua identita estetica almeno
ino agli inizi del nostro secolo. Quando il ondamento dell`ediicazione e dienuto i far aavaro cov i aavaro,
che nella attispecie urbana e la ragione suiciente della speculazione immobiliare, con il correlato dominio
della scienza e della tecnica, che diengono quindi cievtivo e tecvicivo, l`estetica perde il suo ondamento
morale, l`urbanizzazione moderna si oppone ,esteticamente, alla citta antica.
La tradizione e il diuso sentimento artistico non sembrano aere per Gioannoni un ondamento
metaisico. La possibilita di compiere interenti, prudenti e misurati, che si rendessero necessari nelle
ecchie citta ,risanamento, diradamento, attraersamenti,, poggia piu che altro sulla sensibilita artistica e
sul senso di responsabilita nei conronti del prezioso patrimonio monumentale e urbano che l`architetto
dee aere: Il criterio guida dee essere l`ambientismo.
.vbievtivo, coerraiove e i probeva aei vvori ivveti
Gioannoni combatte, come Sitte, Buls e molti altri all`epoca, contro la deastante pratica dell`isolamento
dei monumenti dal loro ambiente edilizio considerato a torto minore` e quindi sostituibile con nuoa
edilizia e piu ampi e regolari tracciati iari. Il alore di opera d`arte collettia delle ecchie citta, inece,
risiede proprio nel loro essere una unita delle molteplici e arie bellezze costruite nel tempo, e nello
speciico rapporto instauratosi tra gli ediici cospicui e l`edilizia comune. Il tema, in ondo, - dice allora
Gioannoni - non e molto dierso da quello del restauro dei monumenti, che non esclude laori di
completamento o di liberazione, ma strettamente controllati, non lasciati all`arbitrio del nostro desiderio di
aggiungere o di togliere e di lasciare anche noi la nostra impronta d`Arte ,p. 19,.
La nostra Arte e ormai, da un lato rantumata dalle mode, non c`e piu uno stile collettio di alore
uniersale come nel passato, dall`altro il suo internazionalismo e antilocalistico ,materiali industriali e
tecnologia standardizzata, e quindi in disarmonia con lo speciico stile di ciascuna citta. Cosi Gioannoni
giunge comunque a cogliere l`incompatibilita estetica tra l`ediicazione premoderna e quella attuale,
aermando pure che un ediicio speculatio e inambientabile anche quando progettato da architetti di
alore. 1uttaia, con il consueto atteggiamento positio, ritiene che sia in atto un embrionale processo di
uniicazione stilistica della nostra Arte, ma inch questo non sara compiuto i tentatii - oero le
nostre sperimentazioni architettoniche - andranno limitate alle nuoe citta, ad eitare di compromettere il
patrimonio di secoli ,p. 180,. Ma con il suo senso pratico si spinge oltre, ammettendo interenti di nuoa
ediicazione nelle ecchie citta quando lo sdoppiamento e l`innesto del nuoo sul ecchio risultassero
impraticabili, suggerendo la ia della non inadenza, dell`ambientamento della nuoa edilizia:
subordinazione, riserbo, sobrieta, modestia, ino a dichiarare che e minor danno un also che uno
stile alla moda, come ad esempio il ibert, ,p. 180,. L`ambientismo gioannoniano ha quindi una duplice
alenza: conserazione del ecchio ambiente urbano e ambientamento dei nuoi eentuali inserimenti.
ivterae citta vvora cove ivtei riovtira
Gioannoni imputa a Le Corbusier la ormulazione di proposte contraddittorie, pretendendo egli
decongestionare i centri per ar posto alla circolazione e accrescere gli spazi a giardino e nel contempo
olerne aumentare la densita per realizzare il contatto necessario alla trattazione degli aari attraerso
l`ediicazione degli ,craper ,grattacieli,. In questo modo il superamento della contraddizione porterebbe
ineitabilmente - egli conclude - al criterio, barbaro ma logico, |...[ di distruggere tutto cio che esiste per
creare l`ordine nuoo ,p. 155,. Mentre occorre abbandonare il monocentrismo, anche quando si pensi
ad una citta teorica, e procedere erso il decentramento o la creazione di piu centri ,p. 155,.
1uttaia Gioannoni ha in comune con Le Corbusier, e con gran parte della cultura urbanistica moderna,
l`obbiettio ,o il modello, di un organismo urbano nuoo, doe cio che e opposto e contraddittorio si
risole in una totaita. Lgli sembra adottare una sorta di materialismo dialettico: ecchie citta` ,tesi,,
`edilizia nuoa` ,antitesi,, integrale citta nuoa` ,sintesi,. Seguendo questo moto materiale della storia
urbana, la contraddizione iene tolta, e gli opposti, spazialmente sdoppiati, troano ciascuno le loro
proprie, ivte e organiche collocazione e unzione. L`obbiettio della salezza isica del patrimonio urbano
erra comunque raggiunto.
Cevtro torico e periferia
Non c`e dubbio che in questo i atti - soprattutto in Italia, ma successiamente anche in Luropa e oltre -
hanno dato ragione a Gioannoni. Possiamo dire che egli ha un atteggiamento, e un approccio alla realta,
senz`altro piu cievtifico di quello che pretendea aere l`ideologo del Moimento Moderno.
Ma la realta urbana odierna e piuttosto caratterizzata da un avaivo, che da una ivtei. Sebbene la situazione
concreta presenti una gamma noteolmente dierenziata di caratteri particolari, le citta italiane cresciute in
retta ed abbondanza, a esempio, sono essenzialmente un aggregato urbano suddiiso in due entita spaziali
distinte e piu o meno separate nello spazio e nella unzionalita, e nello stesso tempo problematicamente
interdipendenti: cevtrotorico, la ecchia citta` isicamente salata, e periferia, l`edilizia nuoa` aggiunta. Ld
e anche questa l`idea che se ne ha, al di la e oltre le speciiche realta locali, cosi diusa ormai in tutta la
popolazione da essere un ero luogo comune. Del centro storico si continua a lamentare - a torto o a
ragione - la congestione e arie orme di degrado isico e,o di ruolo, della perieria le carenze unzionali, la
dequaliicazione sociale e, con il tramonto nel gusto del modernismo, la bruttezza.
a aevvvcia covtro pecvaiove ea epropriaiove
L`argomentazione in aore della salezza isica delle ecchie citta` ede Gioannoni impegnato a
contestare, non senza ondamento, la alidita economica delle grandi operazioni immobiliari di
sentramento e sostituzione. Queste sono ai suoi occhi dannose sia alla inanza pubblica, che, in certe
situazioni, anche per gli inestitori priati. Lgli denuncia anche l`ingiustizia dell`espropriazione a bassa
indennita con la quale engono realizzate, che si presenta come una era spogliazione` dei proprietari
torici, i cui antaggi economici alla ine non anno a beneicio dei Comuni, ma delle societa immobiliari
concessionarie, che accrescono cosi i loro proenti speculatii ,p. 12,. Riconosce pero la indubitabile
conenienza economica delle operazioni immobiliari priate su singoli ediici o isolati in parti antiche della
citta, che sono quasi sempre cevtrai e percio si prestano ad essere trasormate nel quartiere degli aari, dei
negozi, delle abitazioni signorili ,p. 10,.
rvoo ae cevtro: pecvaiove coverratira
Gioannoni anche qui legge con esattezza la realta, ma eita di considerarla testimonianza del destino dei
ecchi centri. L`attiita immobiliare moderna - che coniene ripetere e essenzialmente speculatia - dopo
gli sentramenti potra orientarsi, senza piu bisogno di interento pubblico, n inanziario, n di piani, n di
espropri, erso quest`opera progressia, strisciante, di trasormazione unzionale delle ecchie citta`,
conermandone e raorzandone la cevtraita. Una centralita ben diersa nel signiicato e nella struttura da
quella tradizionale, ma certamente opposta a quella sua riduzione ad un modesto quartiere misto di case di
aari e di semplici, non troppo ricche, abitazioni, che Gioannoni, gia dal 1913, ipotizzaa ,p. 160,.
L`attiita speculatia negli antichi centri operera, sempre piu diusamente, lucrose trasormazioni
unzionali, abbandonando progressiamente gli interenti di sostituzione edilizia, ino ad accogliere le piu
radicali istanze di conserazione isica del patrimonio storico. Di queste ultime, in particolare in Italia,
saranno tempestii propugnatori proprio gli architetti voaervitiproreiti, i quali giungeranno a respingere
anche le teorie gioannoniane del diradamento e dell`avbievtavevto, quasi ossero assimilabili agli
sentramenti` .

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