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Sistemi impiantistici e compatibilita

ambientale
mpianti di riscaldamento: considerazioni
generali e distribuzione
Mario Motta
Sez. Fisica Tecnica Ambientale - Dip. Energetica (retro Trifoglio)
mario.motta@polimi.it
Tel. 3818
Mario Motta - teI. 3818 - mario.motta@poIimi.it
2 Sottosistemi deII'impianto di riscaIdamento
e caIcoIi in termini di energia primaria
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Impianto di riscaIdamento
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Rendimento gIobaIe impianto
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Rendimento di emissione
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I radiatori
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Fenomeni che infIuenzano q
e
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Fenomeni che infIuenzano q
e
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Fenomeni che infIuenzano q
e
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Fenomeni che infIuenzano q
e
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Ottimizzazione rendimento di emissione
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Fenomeni che infIuenzano q
e
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Impianti radianti a pavimento
Da quaIche anno sta aumentando Ia penetrazione di mercato paneIIi radianti.
Superfici radianti a pavimento, a parete o soffitto. II meccanismo prevaIente di
scambio e' radiativo.
Primo dopoguerra due sono i principali motivi che portano al diffondersi del
riscaldamento a pannelli: la costante carenza di corpi scaldanti e la facilit
d'inserimento dei pannelli nelle solette prefabbricate.
No isolante annegano tubi in acciaio da 1/2 o da 3/4.
disturbi fisioIogici quali ad esempio cattiva circolazione innalzamento della
pressione arteriosa mal di testa eccessiva sudorazione: (1) la temperatura
superficiale del pavimento - non deve superare i 2829C (2) l'inerzia termica
delle solette - Calore accumulato nelle solette degli impianti realizzati comportava
un surriscaldamento dei locali oltre livelli fisiologicamente accettabili.
Oggi: mpianti a bassa temperatura superficiale e ad inerzia termica ridotta
un comfort termico sensibilmente superiore a quello ottenibile con gli impianti a
radiatori o a convettori.
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Impianti radianti a pavimento
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Impianti radianti
Vantaggi offerti dagli impianti a radianti
principali vantaggi che gli impianti a pannelli possono offrire riguardano: il benessere
termico la qualit dell'aria le condizioni igieniche l'impatto ambientale il calore
utilizzabile a bassa temperatura il risparmio energetico.
Benessere Termoigronometrico
per poter assicurare condizioni di benessere termico e' meglio: assicurare
equidistribuzione temperature radianti mantenere zone leggermente pi calde a
pavimento e pi fredde a soffitto evitare (o limitare) correnti convettive d'aria.
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Impianti radianti
Date elevata superficie di scambio basse temperature del fluido termovettore.
Questa caratteristica rende conveniente il loro uso con sorgenti di calore la cui
resa (termodinamica o economica) aumenta al diminuire della temperatura richiesta:
pompe di calore
caldaie a condensazione
pannelli solari
sistemi di recupero del calore o teleriscaldamento
Risparmio energetico
1. la maggior temperatura operante che consente (a pari temperatura ambiente)
risparmi medi variabili dal 5 al 10%;
2. il minor gradiente termico tra pavimento e soffitto che comporta risparmi
energetici tanto pi elevati quanto maggiore l'altezza dei locali.
noltre :
l'uso di basse temperature che riduce le dispersioni lungo le tubazioni
il non surriscaldamento delle pareti poste dietro i radiatori (soprattutto se esterne)
la mancanza di moti convettivi d'aria calda sulle superfici vetrate.
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La regoIazione
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La regoIazione
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La regoIazione cIimatica
La sola regolazione climatica centrale non in grado di assicurare buoni rendimenti di
regolazione.
Scarti di T tra varie zone caratterizzate da diversa esposizione (piu' in generale diversi
apporti) e dispersioni diverse e variabili, nonch da posizione reciproca.
Assenza di controllo diretto Temperature ambienti. non garantisce uniformita
E' in grado di garantire la costanza ma non l'uniformita delle temperature ambiente
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La regoIazione di zona senza preregoIazione
cIimatica
Attraverso termostato interno
regolazione attuando strategia
ON/OFF o modulata:
- sulla distribuzione idraulica
dell'ambiente via valvola
motorizzata (2 o 3 vie in
ambiente)
- Sulla distribuzione ambiente
tramite valvola termostatica
- Su comandi elettrici di
ventilatori, batterie
termoventilanti.
Applicati negli ultimi anni. viene
introdotto un termostato ambiente
in un locale di riferimento in ogni
alloggio agente sulla relativa
valvola di zona.
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La regoIazione di zona senza preregoIzione
cIimatica
L'adozione della regolazione di
zona (alloggio per alloggio)
permette di uniformare le
temperature, con un notevole
aumento del rendimento di
regolazione rispetto alla
regolazione climatica centrale.
!l problema principale: La
distribuzione del fluido
termovettore a temperatura
costante durante tutta la stagione.
!l sistema non grado di garantire
una regolazione perfetta entro
l'intero campo di variazione di
carico 0 a 100
*Strategia ON/OFF
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La regoIazione di zona con preregoIazione
centraIe cIimatica
&n ulteriore miglioramento pu
essere conseguito adottando la
preregolazione delle temperatura
del fluido termovettore e vantaggio
di un migliore rendimento di
regolazione.
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Come migIiorare iI rendimento di regoIazione...
!er impianti esistenti con radiatori: l'applicazione delle valvole termostatiche
e della contabilizzazione del calore indiretta consente di ottenere i seguenti
vantaggi
- autonomia gestione (nel tempo e rispetto a condizioni di comfort) con un risparmio
medio di circa 10
- &tente paga solo quello che consuma, se dovesse implementare azioni di risparmio la
ricaduta sui costi di gestione sarebbe immediata
- aumento del rendimento di regolazione (fino a 1S). Risparmio energetico globale
conseguibile quindi nell'ordine del 2S.
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Come migIiorare iI rendimento di regoIazione...
!mpianti centralizzati con distribuzione a colonne montanti e regolazione
climatica centrale o manuale:
contabilizzazione indiretta e valvole termostatiche
!mpianti centralizzati con distribuzione orizzontale e regolazione climatica centrale:
contabilizzazione diretta e valvole termostatiche
!mpianti individuali con generatore autonomo con regolazione manuale o con
regolazione di zone a mezzo di cronotermostato ambiente:
valvole termostatiche e sostituzione cronotermostato con uno a banda proporzionale
10.SC. Risparmi conseguibili sono di norma pi elevati.
Nuova costruzione:
Sistemi di regolazione dei singoli ambienti con preregolazione climatica centrale e
regolatore modulante con banda proporzionale non superiore a 1C
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Rendimento di distribuzione
d
#0ndim0nto di distribuzion0 m0dio stagional0 caratterizza l'influenza che il sistema
di distribuzione ha sulle perdite di energia termica non direttamente cedute agli ambienti
da riscaldare.
Fabbisogno energetico utile reale delle zone
Q
dnr
energia termica scambiata dalla rete di distribuzione e
non recuperata (&N! 10347)
Energia termica richiesta da ciascuna zona (&N! EN 832,
&N! 10373 rev.)
Q
hvs
fabbisogno energetico utile di ciascuna zona, in regime
di funzionamento non continuo

z
1 i
dnr i , hr
z
1 i
i , hr
d
Q Q
Q

c e
i , hvs
i , hr
Q
Q
c

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Rendimento di distribuzione
d
Tipologia di struttura in cui e' collocata la rete di distribuzione
&N! 10347 elaborazioni molto dettagliate, giustificate per nuove costruzioni
!n assenza di dati caratteristici del sistema si possono usare dati &N! 10348, anche se
discutibili. valide per cat. specificate e generatore interno all'edificio.
a) Colonne montanti e raccordi interni ad ambienti riscaldati e tubazioni orizzontali collegano
centrale termica in scantinato
b) Colonne montanti e raccordi non isolati, inseriti in traccia su tamponamenti esterni,
tubazioni orizzontali in scantinato
c) Colonne montanti in traccia o in intercapedini sono isolati spessori previsti da normativa, e
all'interno di isolante termico delle pareti
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Rendimento di distribuzione
d
!ndicazioni tecniche per fase di progetto o ristrutturazione per ottimizzare
d
Adottare basse temperature medie di progetto
riduzione Q
dnr
attraverso riduzione T. Dimensionare i terminali di conseguenza. !er
ristrutturazioni pu essere necessario aumento di potenza nominale installata, aggiunta
elementi.
!revedere in fase di dimensionamento terminale, a parita di T media, T elevato tra
mandata e ritorno
asse portate, e ridotti diametri rete di distribuzione ridotto Q
dnr
Fase di progettazione sono da preferire schemi che prevedono l'installazione della rete
di distribuzione all'interno del fabbricato e fra questi quelli che permettono massimo
recupero dell'energia termica. Casi in cui non possibile, prevedere opportuno
isolamento spessori minimi vedi Allegato dpr 412/33
Reti di distribuzione il brevi possibile, struttura compatta, e minor lunghezza tubazioni.
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Rendimento di produzione
p
Rendimento di produzione medio, caratterizza fenomeni di trasformazione di energia potenziale
contenuta nel combustibile, e' riferito al periodo di tempo prefissato, e dipende da conduzione
dell'impianto (continuio, intermittente, attenuato) e dal sistema di combustione
Energia termica fornita dal sistema di produzione nel periodo considerato
Fabbisogno di energia primaria nel periodo considerato (incluso ausiliari)
Energia termica richiesta da ciascuna zona
Rendimento di distribuzione
Q
p
tiene conto del contributo energetico dato al fluido termovettore dagli ausiliari che con esso
intergaiscono energia termica richiesta ad apparato di generazione Q
tu
= Q
p
Q
aux
Q
Q
p
p

d
z
1 i
i , hr
p
Q
Q

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Rendimento di produzione
p
Tipologie di perdite per sistemi di generazione:
!0rdit0 p0r trasmission0 attrav0rso l'involucro d0l g0n0rator0
sono presenti quando la caldaia attiva(attraversata da acqua calda),
indipendentemente che il bruciatore sia accesso o spento.
Dato normalmente indicato dal produtore. Altrimenti &N! 10348, in funzione della
capacita variano con legge logaritmica (diverse in funzione dello stato del generatore).
Capacita nominale espressa in W, e A>>0
log A !
cn
d

Soluzioni per la riduzione delle perdite al


mantello:
con un efficace isolamento termico del
mantello
mantenendo bassa la temperatura media
dell'acqua nel generatore (ci comporta
l'adozione di impianti a bassa temperatura)
Se la caldaia montata nell'ambiente
riscaldata le perdite al mantello concorrono
al riscaldamento del locale per il 8030,
evitare installazione esterno
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Rendimento di produzione
p
!0rdit0 al camino: a bruciatore funzionante: le perdite
di combustione si realizzano durante i periodi in cui il
bruciatore accesso e sono costituite dalla differenza di
entalpia dei fumi e quella dell'aria comburente.
Sono funzione crescente della temperatura dei fumi di
scarico e dell'eccesso d'aria di combustione
!
f
e' calcolabile attraverso la relazione &N! 10348, per
nuove costruzioni e' indicato dal produttore
!nterventi di riduzione delle perdite al camino a bruciatre
funzionante:
Scelta dei bruciatori opportuni (in grado di
funzionare con valori bassi di eccesso d'aria e
assenza di incombusti)
Adozione bruciatori con sistemi di scarico in grado
di abbassare temperatura dei fumi. !er generatori
tradizionali il limite necessita di assicurare il
funzionamento del camino.
!rediligere progettazione sistemi a bassa
temperatura
bassa temperatura acqua generatore
contribuisce a riduzione salto entalpico tra ingresso
e uscita dal generatore
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Rendimento di produzione
p
!0rdit0 al camino: a bruciatore spento: le perdite di
combustione originate dal tiraggio caminocaldaia a
causa della presenza di zone ancora calde
aspirata portata d'aria ambiente.
!l flusso cosi aspirato, passando attraverso il generatore
asporta calore dalle strutture interne e lo convoglia al
camino
Sono normalmente dichiarte dal costruttore, &N! 10348
(valori sempre inferiori all'1)
!nterventi di riduzione delle perdite al camino a
bruciatre funzionante:
adottando bruciatori muniti di serranda
sull'aspirazione in grado di chiudere canale aria
comburente durante i periodi di fermata del
bruciatore
sigillando ingresso indesiderato d'aria nel
generatore
abbassando la temperatura dei fumi in modo da
limitare il tiraggio
Adottando regolatori di tiraggio
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Rendimento di produzione
p
!0rdit0 di pr0lavaggio: sono dovute al flusso
d'aria generato dai bruciatori prima di ogni
accensione allo scopo di assicurare l'assenza in
camera di combustione di possibili miscele
esplosive.
La durata del prelavaggio fissato dalla
normativa in funzione della potenza termica e
del tipo di combustibile.
Fenomeno oneroso se fasi frequenti
spegnimento/accensione. Casi di
sovradimensionamento del bruciatore o di scarsa
inerzia dello stesso.
Funzione della strategia di regolazione (ON/OFF,
modulante)
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Generatori di caIore
$tandard: Caldai0 a gas
A temperatura costante
A temperatura scorrevole
A condensazione
!ompe di calore
Elettriche
Adas sorbimento
!mpianti solari termici
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Generatori di caIore - CaIdaie a Gas
Di gran lunga tecnologia pi installata nell'ultimo decennio. Tipologie:
A temperatura costante
A temperatura scorrevole
A condensazione
#0golazion0: bruciatori modulanti
La potenza di una caldaia scelta per potere soddisfare la richiesta nei giorni pi freddi
dell'anno. Es. per un appartamento di 100m
2
, riscaldato con un impianto autonomo,
installata una caldaia con un potenza nominale di circa 24 kW. Na la potenza richiesta
all'impianto per il reintegro delle dispersioni per maggiore parte del tempo, molto limitata.
!er coprire questo fabisogno la normale caldaia (a temperatura fissa) si accende alla
massima potenza per spegnersi subito dopo, data l'erogazione esuberante rispetto al
fabbisogno reale. !er una normale caldaia a pendolazione (ON/OFF), per impianti autonomi
l'intermittenza pu raggiungere fino a cicli arco di una stagione di riscaldamento.
aumentano le perdite sia di prelavaggio sia per il tiraggio del camino a bruciatore
spento. !n pi la temperatura oscilla intorno alla temperatura fissata.
!er evitare ci, consigliata l'adozione di:
bruciatori a stadi multipli
bruciatori modulanti
Con i bruciatori modulanti la potenza della caldaia pu essere variata fra il 10 e il
100 della potenza nominale secondo l'effettivo fabbisogno definito dalle condizioni
climatiche. La modulazione lineare continua, offre i seguenti vantaggi: riduzione cicli
accensione/spegnimento a circa 23 per stagione, riduzione delle perdite, riduzione
dell'usura dovuta alle sollecitazioni meccaniche, una temperatura stabile nell'ambiente.
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Generatori di caIore a temperatura costante
Tradizionalmente in uso da molti anni.
Funzionamento: circuito primario a temperatura costante (7S80C). La valvola
miscelatrice mantiene la temperatura sul secondario (es. 40C). Termostato regola
cicli accensione/spegnimento.
Temperatura costante (durante anno al variare di condizioni climatiche e carico).
Limite minimo temperatura per assicurare che non ci sia condensa in caldaia di
prodotti di combustione.
La temperatura elevata causa di: dispersioni
dall'involucro e incremento perdite a bruciatore
spento. Se elevato numero cicli
accensione/spegnimento, aumentano le perdite
al camino per tiraggio e le perdite di prelavaggio
Se il fattore di carico basso, es. !taia
meridionale, (o generatore sovradimensionato),
il ciclo di accensione/spegnimento pu avere
frequenza elevata. !n questi casi il rendimento
stagionale pu risultare quindi molto basso pur
in presenza di buon rendimento del processo di
combustione.
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Generatori di caIore a temperatura
scorrevoIe
Evoluzione delle macchine a temperatura
costante.
Funzionamento caratterizzato da variabilita
della T di alimentaione in funzione di richiesta
di carico e condizioni climatiche. Si pu evitare
di avere circuito caldaiavalvola tre vie ad alta
temperatura
minori dispersioni, minor numero di cicli
accensione/spegnimento, maggior vita media
!rogetti per funzionamento a bassa
temperatura, scambiatore anche tra fumi e
acqua a bassa T impedendo formarsi di
condensa.
bruciatore a pi stadi di funzionamento con
regolazione
automatica dell'aria combustibile
o bruciatore modulanti con regolazione dell'aria
comburente,
regolazione ariacombustibile in continuo
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Generatori di caIore a condensazione
li elevati valori del rendimento medio
stagionale superiori a tipologie precedenti:
Funzionamento caratterizzato da:
variabilita T di alimentazione, in funzione del
carico e condizioni climatiche
capacita di recuperare calore sensibile e
latente derivante dalla combustione.
E' un generatore a bassa temperatura come
precedente, dotato di scambiatore fumiacqua,
in grado di ridurre T fumi fino a valori prossimi a
T ritorno. eneficio utilizzare il calore latente di
vaporizzazione contenuto nei fumi.
Fattori che influenzano la prestazione:
T ritorno, piu bassa e maggiore calore latente
trsferito dai gas all'acqua. Deve essere < T
rugiada dei fumi.
Eccesso d'aria: inversamente proporzionale
alla possibilita di sfrutare condensa fumi, Ea <
T rugiada fumi >
Generatore a bassa temperatura Generatore a condensazione
Condensato
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Generatori di caIore a condensazione
Nei sistemi tradizionali di generatori di calore esistono
due limiti all'aumento del rendimento medio
stagionale:
1) la temperatura non pu scendere sotto determinati
valori, se deve essere garantito il corretto
funzionamento del camino.
2) la temperatura dell'acqua non pu scendere sotto
determinati valori indicati dal costruttore per evitare
pericoli di condensazione. Nei normali generatori la
condensazione sarebbe causa di gravi inconvenienti,
quali incrostazione ne circuito dei fumi e corrosione dei
materiali dovuti all'acidita della condensa stessa.
! generatori di calore a condensazione sono progettati
per superare questi limiti, grazie alle seguenti
particolarita:
un scambiatore di calore fumiacqua molto abbondante
abbassa la temperatura dei fumi fino a valori poco
superiori a quelli della temperatura di ritorno
il vapore d'acqua contenuto dei fumi condensa
abbondantemente, se in misura variabile con l'eccesso
d'aria e con la temperatura di acqua di ritorno,
cedendo del generatore il suo calore latente.
Come conseguenza la temperatura dei fumi
tipicamente S060C invece di 120C 180C per una
caldaia standard.
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Generatori di caIore a condensazione
!l rendimento utile di una caldaia dato da
dove : Q
u
= il calore trasmesso dal generatore
Q
c
= l'energia potenziale del combustibile
!oteri calorifico: la quantita di calore resa disponibile dalla combustione completa di un volume definito
di gas secco, a pressione costante. Si definisce !otere Calorifico Superiore (!CS) il parametro che
comprende il calore di condensazione del vapore d'acqua formatosi a seguito della combustione, e
!otere Calorifico !nferiore (!C!) il parametro che non lo comprende e viene utilizzato pi correntemente
nelle valutazioni.
!er il gas naturale in !talia, differenza media !CS e !CS circa 11.
Consuetudine misurare il rendimento utile di un generatore facendo
riferimento al !C!. Normativa:
!u > 100 nel caso generatori a condensazione
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Generatori di caIore a condensazione
Sempre maggiore efficienza rispetto a generatori tradizionali. !articolarmente vantaggiosi per sistemi a
bassa temperatura e in condizioni di carico parziale
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Sommario
Riduzione del fabbisogno energetico stagionale attraverso il miglioramento del
rendimento globale d'impianto
g
Rendimento di emissione: sistemi che massimizzino la componente radiativa, involucri
isolati, riduzione dispersioni, e posizione terminali. assa temperatura.
Rendimento di regolazione: !rediligere regolazione di zona con preregolazione climatica.
!mpianti esistenti - valvole termostatiche e contabilzzazione
Rendimento di distibuzione: asse temperature, basse portate elevati T, predoligere
reti di distribuzione interne al fabbricato e compatte
Rendimento di produzione: &tilizzo di caldaie a temperatura scorrevole, meglio a
condensazione.

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