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\
|
+ = + = =
}
} } } }
tr tr
tr tr
v sin cos v sin cos
2
cos v cos 0
u u u u
u
t
u v v' N N s N
Valutiamo il tempo At che il punto impiega per passare dalla cima alla base del piano inclinato, che sar lo stesso in
S ed in S. Laccelerazione lungo il piano inclinato in entrambi i casi a = a= g sinu mentre lo spostamento
complessivo As=h/sinu, quindi
2
sin
2
1
sin
t g
h
s A = = A u
u
da cui
u
2
sin
2
g
h
t = A
Che sostituito nella relazione precedente fornisce per il lavoro WN
u
u
u u cos 2 v
sin
2
v sin cos
tr
2
tr
gh m
g
h
mg W
N
= =
Quindi nel sistema S, come verificato, la legge di conservazione dellenergia rispettata, ma oltre alla variazione di
energia potenziale va considerato anche il lavoro fatto dalla reazione vincolare N, che non risulta in S ortogonale
allo spostamento del punto materiale.
5. Moti relativi rotatori.
In questa sezione verranno analizzate brevemente le situazioni cinematiche e dinamiche relative a sistemi di
riferimento in moto relativo rotatorio uniforme. Per semplicit consideriamo 2 sistemi di riferimento S{Oxyz} ed
S{Oxyz} che abbiano lorigine e lasse z in comune (vedi fig. 7), ovvero
OO, e z=z. Nella nostra analisi, sia S inerziale ed S ruoti con velocit
angolare e costante intorno allasse z, uscente dal foglio della pagina. La
velocit angolare viene rappresentata da un vettore diretto lungo lasse z, il
cui verso verifica la regola della mano destra, ovvero viene individuato dal
pollice della mano destra allorch le dita si avvolgano nel verso di rotazione:
e = e k
Esempi pratici di tale situazione si possono ottenere considerando:
x
x
y
y
Figura 7
S
S
e
14
i) il caso di una piattaforma rotante (S), che ruota rispetto ad un asse passante per il suo centro;
ii) il sistema di riferimento terrestre, che ruota intorno al proprio asse.
Il sistema Ssar evidentemente non inerziale: un corpo che si muova di moto rettilineo uniforme in S (al limite un
corpo in quiete), si muover in S di moto accelerato, infatti un osservatore in S vedr il corpo descrivere nel suo
moto una traiettoria curvilinea. Nel prosieguo illustreremo in maniera semplice le accelerazioni che si producono nel
sistema non-inerziale S e le relative forze di inerzia.
5.1 Accelerazione e forza centrifuga.
Discutiamo prima il caso di accelerazione e forza inerziale di trascinamento, esaminando alcune situazioni nelle
quali in punto materiale in equilibrio in S. Supponiamo, per esempio che il sistema S sia costituito da una
piattaforma perfettamente liscia e che il punto materiale sia fermo in S, cio v=0.
In S (inerziale) il punto materiale (di massa m) si muover di moto circolare con velocit angolare scalare e (nel
caso in figura, il vettore velocit angolare e diretto lungo lasse di rotazione z, e uscente dal foglio), ovvero la sua
velocit vettoriale
v = e r
Esso sar, pertanto, soggetto ad una accelerazione centripeta di modulo acp=e
2
r, r essendo la distanza dallasse di
rotazione (r = r),
3
diretta verso il centro di rotazione:
acp = e (e r)
Tale accelerazione sar dovuta allazione di una forza vera (per esempio,
4
una corda o unasta collegata allasse di
rotazione) di modulo Fcp=me
2
r e diretta verso il centro di rotazione, ovvero:
Fcp= m a
cp
= m e (e r).
Per losservatore in S, il punto materiale fermo, quindi la sua accelerazione a=0, pertanto la forza
complessiva agente sul punto in tale sistema di riferimento nulla. Siccome sul punto agisce una forza vera F
responsabile del moto come osservato in S, ci comporta che a causa del movimento rotatorio del sistema S in esso
si genera una forza dinerzia uguale e contraria ad F e tale da bilanciarla. La forza di inerzia F sar tale che:
F+F=0
Siccome F = Fcp=me
2
r (diretta verso il centro di rotazione), risulter che F diretta radialmente verso lesterno
ed il suo modulo varr F= me
2
r. Tale forza (di trascinamento) prende il nome di forza centrifuga, e per tale
ragione la indichiamo con
r
2 '
= u F
' r m
cf
e
r
u essendo un versore radiale diretto verso lesterno che ruota con velocit angolare e nel sitema di riferimento
inerziale S. La forza centrifuga esiste solo per losservatore non-inerziale solidale al sistema S, mentre non esiste
affatto per losservatore inerziale solidale al sistema S. Vettorialmente possiamo scrivere
3
Nel caso in esame (OO), ed essendo il punto fermo in S abbiamo r = r, con r che gira in senso antiorario in S ed r fermo
rispetto a S. Per consistenza col sistema di riferimento cui si riferiscono le grandezze nelle formule usiamo r nel caso del sistema
inerziale S e r nel caso del sistema di riferimento non-inerziale S.
4
Nel caso di una piattaforma con attrito la forza pu anche essere fornita dallattrito statico fra il punto materiale e il piano di
appoggio, allorch la forza per fornire laccelerazione centripeta necessaria al moto sia inferiore alla massima forza di attrito
statico che si pu sviluppare fra il corpo ed il piano.
15
acf = - e (e r)
r
2 '
= u F
' r m
cf
e = m acf = - m e (e r).
Consideriamo, per esempio, una massa m appesa ad una fune che sia
vincolata ad unasse in rotazione, solidale alla piattaforma che ruota
con velocit angolare e. Nel sistema S ruotante, la massa avr una
configurazione di equilibrio come in figura 8, e la fune former un
angolo o con la verticale tale che le forze agenti sulla massa si
equilibrano, ovvero:
r m T
2
sin e o = ; mg T = o cos
ovvero
g
r
tg
2
e
o =
2 2 4
g r m T + = e
Nel sistema S, vista dallalto la massa m si muover su una
circonferenza di raggio R = L sino, se L la lunghezza della fune
(figura 9a). La componente orizzontale della tensione della fune
fornisce la forza centripeta che permette il moto sulla traiettoria
circolare. Se esistesse una forza centrifuga anche in S, inerziale, nel momento in cui la fune fosse tagliata la massa m
dovrebbe essere soggetta ad una forza (centrifuga) diretta radialmente e verso lesterno, quindi si dovrebbe muovere
lungo una direzione radiale uscente dal centro della circonferenza. Cosa che non si verifica, infatti, al momento del
taglio della fune, la massa m non essendo pi soggetta alla forza centripeta si muover lungo la tangente alla
circonferenza (figura 9b). La descrizione del moto della particella di massa m per losservatore in S (non-inerziale)
in questa nuova situazione corrisponde al caso di moto a velocit v=0, che tratteremo nel prossimo paragrafo.
5.2 Accelerazione e forza di Coriolis.
Lanalisi precedente considerava un punto materiale fermo nel sistema di riferimento non inerziale S (in
rotazione) dove la sola forza di inerzia presente (dovuta al trascinamento) la forza centrifuga. Consideriamo ora, in
maniera semplice, cosa succede se il corpo si muove in S con una velocit v=0. A tale scopo analizziamo la
descrizione del moto di un punto materiale di massa m rispetto ad un sistema S costituito da una piattaforma
rotante a velocit angolare e intorno ad unasse uscente dal foglio (vedi figura 10).
5
Immaginiamo che una palla di massa m venga
lanciata con una certa velocit iniziale diretta lungo un
raggio della piattaforma circolare, priva di attrito, dal
centro della piattaforma verso lesterno. Quale moto
vedranno negli istanti successivi al lancio due
osservatori, uno solidale al sistema inerziale S (Fig.
11) ed uno solidale al sistema inerziale S(Fig. 12)?
In S la palla sar soggetta ad una forza risultante
nulla (figura 11), in quanto in direzione verticale
(ortogonale al piano della piattaforma) la forza peso
sar bilanciata dalla forza di reazione normale, mentre in orizzontale (lungo la piastra) non agiscono forze. Pertanto,
5
Il vettore velocit angolare e diretto lungo lasse di rotazione ed il suo verso scelto in maniera che per osservatore che
guardi il moto di rotazione stando con in piedi lungo lasse nel verso di e la rotazione in senso antiorario.
mg
me
2
r
T
Figura 8
Figura 10:vista dallalto (a) e vista frontale(b)
(b).
e b)
e
a)
R
a)
R
b)
Figura 9
16
la palla si muover di moto rettilineo uniforme dal punto A, al centro della piattaforma, al punto B, al bordo della
piattaforma. Durante questo moto della palla la piattaforma scivoler sotto di essa senza avere alcun effetto sul suo
moto.
Un osservatore in S, che essendo solidale con la
piattaforma ruota con velocit angolare e in senso
antiorario, che abbia i piedi sulla piattaforma e la testa
in direzione del vettore e, vedr la palla seguire una
traiettoria curva deviando verso la sua destra (figura
12).
6
Ci indica che la palla fa un moto pi complicato
nel sistema S con unaccelerazione che in ogni punto
sar perpendicolare alla velocit della palla e diretta
verso destra rispetto alla direzione della velocit vista
dallosservatore non-inerziale sulla piattaforma. Tale
accelerazione ha la sua origine nel moto rotatorio del
sistema di riferimento non-inerziale, pertanto sar
presente una forza dinerzia detta forza di Coriolis
Fco, cui associata laccelerazione di Coriolis aco.
Lanalisi vettoriale completa della forza di Coriolis
alquanto complicata, pertanto, nel seguito useremo
unanalisi semplice per determinare la sua dipendenza
dalla velocit della particella vsu cui agisce e dalla
velocit angolare e del sistema di riferimento S. A
tale scopo consideriamo sempre una situazione del tipo
discusso nelle figure 11 e 12 e analizziamo il moto in un tempo infinitesimo At
(vedi figura 13). In tale intervallo di tempo la particella subir uno spostamento
infinitesimo Ar lungo il raggio:
t ' ' r A = A v
A causa della rotazione del sistema, la particella subir anche uno spostamento As
su un arco di circonferenza di raggio Ar:
2
v' t ' r ' s A = A A = A e u
essendo Au = eAt.
Questo spostamento sar dovuto allaccelerazione di Coriolis aco, che nellintervallo infinitesimo possiamo
considerare costante e diretta ortogonalmente alla direzione della velocit v, verso destra. Il tratto As sar, pertanto,
approssimabile al segmento rettilineo percorso con un moto uniformemente accelerato, ovvero
2
2
1
t ' a ' s
co
A = A .
Confrontando le ultime due relazioni, otteniamo infine per il modulo dellaccelerazione di Coriolis:
v' 2 ' e =
co
a
diretta verso la destra dellosservatore che stando in piedi nella direzione vettoriale di e guardi il moto della
particella in direzione e verso della velocit v. La corrispondente forza di Coriolis :
6
Si osservi, che contrariamente al caso precedente trattato nel paragrafo 5.1, adesso i vettori r ed r sono diversi, sebbene OO.
Figura 11: osservazione nel sistema inerziale S
e b)
e
a)
A
A
B
B
A
A
B
B
Figura 12: osservazione nel sistema non-inerziale S
e b) e a)
Ar
As
Au
Figura 13
17
v' 2 e m ' a m F
co
'
co
= = .
In forma vettoriale, si avr, nel sistema S la presenza di
unaccelerazione di Coriolis aco e di una forza di
Coriolis Fco espressi come:
aco= - 2 e v ; Fco = m aco = - 2 m e v
Per ottenere la relazione che lega la velocit v nel
sistema S e quella v nel sistema S possiamo
considerare che, in ogni intervallo infinitesimo di
tempo, il moto in S pu essere pensato come la
sovrapposizione di un moto a velocit v in S e di un
moto circolare verso la destra dellosservatore non-
inerziale su una traiettoria circolare di raggio r a
velocit angolare e (vedi figura 14). Allora sarebbe v =
v - er. Quindi, la relazione fra le velocit misurate in
S ed S sar:
v = v + e r
Nel seguito analizziamo ancora 2 casi
relativi alla piattaforma rotante.
Caso 1 Immaginiamo di avere un
punto materiale di massa m appoggiato
alla piattaforma priva di attrito, ad una
distanza r dallasse di rotazione (figura
15). In un sistema inerziale S tale corpo
rimarr fermo perch le forze dirette
lungo la verticale (forza peso e reazione
vincolare normale) si bilanciano e non ci
sono forze vere agenti che abbiano direzione nel piano della piattaforma. Per un osservatore solidale alla piattaforma
nel sistema non inerziale S, che ruota in senso antiorario, il punto materiale si muover di moto circolare uniforme
in verso orario con velocit angolare e. Come si spiega la dinamica di tale punto materiale losservatore in S? Per
questo osservatore, il punto materiale si muove con velocit v=e r, sar pertanto soggetto alla forza centrifuga
Fcf=me
2
r diretta radialmente verso lesterno e alla forza di Coriolis Fco= 2mev= 2me
2
r diretta verso il centro
della circonferenza descritta dal punto materiale. La forza risultante , quindi, una forza diretta radialmente, verso il
centro della circonferenza, di modulo Fris= me
2
r= mv
2
/r che appunto la forza centripeta che permette al punto
materiale di muoversi lungo la circonferenza con velocit v=er.
Caso 2 Consideriamo un punto materiale di massa m che cada verticalmente nel sistema di riferimento inerziale
S, da unaltezza h. Losservatore in S vedr un corpo in caduta libera sottoposto alla forza peso (Fp = mg), che si
muove di moto uniformemente accelerato con accelerazione a e velocit v date rispettivamente da (j il versore
diretto verticalmente verso lalto):
a = -gj v(t)= - gt j
La posizione verticale del punto materiale sar descritta dalla relazione:
y(t) = h -
1
/2 a t
2
.
a) b)
Figura 15: a) moto visto rispetto a S; b) moto visto rispetto a S.
r v=0
r
v
A
Figura 14
O
r
e
v v
er
18
Ed il tempo di caduta del punto materiale sar g h t
c
2 = .
Per losservatore in S, il moto complessivo del punto materiale sar la sovrapposizione di un moto verticale,
analogo al caso precedente, cui si sovrappone leffetto di rotazione della piattaforma. Le equazioni per il moto
verticale saranno (con jj):
a = -gj v(t)= - gt j y(t) = h -
1
/2 a t
2
.
La rotazione comporter un moto del punto lungo un arco di circonferenza di raggio r (distanza iniziale dallasse),
in senso orario, similmente a quanto visto nel caso 1. Lo spostamento angolare Au del punto lungo la circonferenza
di raggio r nel piano della piattaforma sar dato da g h t
c
2 e e u = = A .
Lanalisi di questo caso fa vedere che leffetto congiunto della forza centrifuga e di Coriolis simile al caso 1.
Pertanto, possiamo osservare che sebbene il corpo abbia una velocit v=0 nel sistema S, la componente di
questultima parallela allasse di rotazione della piattaforma, ovvero al vettore e, non contribuisce alla forza di
Coriolis. Quindi, nei casi pi complessi (v con direzione qualsiasi), conviene scomporre la velocit v in due
componenti v|| e v, rispettivamente parallela e ortogonale a e. Lunica componente che dar contributo alla forza
di Coriolis la componente v, ed il modulo della forza sar
Fco=2me v.
7
Infatti, nel caso 1, v la velocit tangenziale di
rotazione (in senso orario) del punto materiale, mentre nel caso
analizzato qui v la velocit della palla nel piano della
piattaforma.
6. Complementi - Il sistema di riferimento terrestre.
Un sistema di riferimento solidale con la Terra un tipico
esempio di sistema non-inerziale in moto roto-traslatorio rispetto
ad uno inerziale (per esempio, un sistema centrato nel sole e con
assi rivolti verso le stelle lontane). Trascuriamo gli effetti non
inerziali dovuti alla traslazione associata al moto di rivoluzione
intorno al sole, e consideriamo qui alcuni effetti dovuti al moto di
rotazione diurno attorno allasse terrestre. Siccome la Terra gira
introno al proprio asse in 24 ore, possiamo valutare la velocit di
rotazione eT:
rad/s 10 27 . 7 s
) 60 60 24 (
2
5 1
=
=
t
e
T
.
Consideriamo prima il caso di un corpo fermo sulla Terra, per esempio attaccato ad un pendolo, e valutiamo
leffetto della forza centrifuga. Alla latitudine , la forza peso e la forza centrifuga saranno dirette come in figura 16,
e la loro composizione dar una forza risultante diretta lungo la verticale (locale) del luogo considerato.
8
La
presenza della forza centrifuga comporta quindi uno spostamento della verticale da una direzione
(approssimativamente) radiale a una direzione pi spostata verso sud (nellemisfero boreale).
9
Il modulo della forza
e dellaccelerazione centrifuga valgono:
e e cos '
2 2
T T T cf
R m r m F = =
7
Questa propriet deriva dal carattere vettoriale della relazione fra e e v che conduce alla forza di Coriolis, ' 2 ' v = m F
co
,
ove il prodotto vettoriale.
8
In assenza della forza centrifuga la verticale del luogo sarebbe diretta verso il centro della Terra, per una Terra considerata
sferica ed omogenea.
9
Naturalmente, nellemisfero australe tale direzione sar pi spostata verso nord.
eT
Fcf
Fp
Figura 16
Equatore
19
) (m/s cos 10 38 . 3 cos '
2 2 2
e
~ =
T T cf
R a
ove r la distanza dallasse di rotazione ed RT il raggio terrestre (RT~6400 km). Leffetto molto piccolo in quanto
forza ed accelerazione centrifuga vanno confrontate con la forza peso e laccelerazione gravitazionale. Il loro
rapporto, infatti, vale:
e
cos 10 4 . 3
cos
' '
3
2
~ = =
g
R
g
a
F
F
T T
cf
p
cf
.
Naturalmente, la verticale del luogo coincide con la direzione radiale ai poli (dove la forza centrifuga nulla) e
allequatore.
Consideriamo adesso gli effetti dovuti alla rotazione terrestre sui corpi in movimento nel sistema di riferimento
terrestre. In questanalisi trascuriamo il dettaglio delleffetto della forza centrifuga, evidenziando solo le
conseguenza della forza di Coriolis.
Un corpo in caduta libera, si muoverebbe lungo la verticale locale
nel caso lunica forza di inerzia fosse la forza centrifuga. In realt,
essendo il corpo in moto nel sistema di riferimento terrestre, su di
esso agir anche la forza di Coriolis. Con riferimento alla figura 17,
possiamo considerare, sulla base di quanto visto precedentemente,
leffetto (qualitativo) della forza di Coriolis sul moto della particella.
Se la velocit della particella v in un dato istante diretta lungo la
verticale al luogo, possiamo scomporla nelle 2 componenti v|| e v,
rispettivamente parallela e ortogonale a e. La componente della
velocit del corpo v||, parallela a e, non dar contributo alla forza di
Coriolis, mentre la componente v comporter una forza di Coriolis
che sar ortogonale a v e diretta alla destra di un osservatore che
guardi il moto del corpo nel verso di v. Pertanto, leffetto della
forza di Coriolis quello di deviare progressivamente verso Est il
corpo in caduta.
Leffetto combinato delle 2 forze di inerzia (centrifuga e di
Coriolis) sar quindi quello di deviare un corpo in caduta lungo la
direzione radiale (diretta verso il centro della Terra), sotto lazione della forza peso, verso Sud-Est nellemisfero
boreale e verso Nord-Est nellemisfero australe.
Andiamo a valutare lentit degli effetti della forza di Coriolis su un corpo che viene lasciato cadere da unaltezza
h (assumiamo trascurabile leffetto dellaria). Il corpo lasciato inizialmente a velocit nulla si metter in moto lungo
la verticale locale, e la forza di Coriolis lo far deviare verso Est. Ci comporta che la velocit del corpo assumer
un componente orizzontale (verso Est) dovuta alla forza di Coriolis Fco=2 m eT v= 2 m eT vcos, ovvero
allaccelerazione di Coriolis aco=2 m eT vcos, che cresce progressivamente al crescere del modulo della velocit
di caduta v. Trascurando leffetto dovuto allulteriore componente della forza di Coriolis prodotto dalla presenza di
questa componente orizzontale della velocit (che risulta essere di ordini di grandezza inferiore a quello che stiamo
considerando), possiamo pensare al moto complessivo come alla composione della caduta verticale della particella
con accelerazione g con la deviazione, in un piano orizzontale, dovuta allaccelerazione di Coriolis. Allora, il corpo
scender in verticale con una velocit v(t) e raggiunger il suolo dopo un tempo di caduta tc, dati da:
( ) gt t ~ v'
g
h
t
c
2
~ .
Durante questo tempo il corpo avr subito un moto orizzontale in seguito allaccelerazione di Coriolis (variabile nel
tempo):
( ) gt t a
co
e e cos 2 v' cos 2 '
T T
~ =
Pertanto, la velocit e lo spostamento orizzontale, che indichiamo con uo e As saranno dati da:
Equatore
Figura 17
eT
v
v||
v
20
( )
2
T
0
T
0
0
cos cos 2 ' ' gt dt t g dt a t u
t t
co
e e = ~ =
} }
( )
3
T
0
2
T
0
cos
3
1
cos ' ' gt dt t g dt u t s
t t
o
e e = ~ = A
} }
La deviazione Asc quando il corpo colpisce il suolo, rispetto al piede della perpendicolare diretta lungo la verticale
locale, sar quindi:
2
3
5
2
3
5 3
T
10 2 . 2 cos 10 2 . 2 cos
3
1
' h h gt s
c c
s = ~ A e .
ove h e Asc sono espressi in metri. Otteniamo, quindi, che lo spostamento massimo Asc,max~210
-5
m per h~1 m,
Asc,max~710
-4
m per h~10 m, Asc,max~210
-2
m per h~100 m. Laltezza di lancio deve essere, allora, dellordine di
svariate decine di metri per avere spostamenti massimi orizzontali apprezzabili (dellordine del mm). Tali
spostamenti sono facilmente alterabili anche da deboli correnti daria, pertanto verifiche sperimentali di questo
effetto non sono facilmente realizzabili facendo cadere un oggetto da un palazzo. Alcune verifiche sono state
eseguite, infatti, allinterno di pozzi di miniera (in modo da ridurre al minimo gli effetti dovuti alle correnti daria)
confrontando il punto di impatto con la traccia di un filo a piombo lungo la verticale del luogo.
Consideriamo ora gli effetti su un corpo che si muova in un piano orizzontale t, ovvero (con riferimento alla
figura 18) la sua velocit v si trovi nel piano t. In tal caso la forza di Coriolis Fco diretta a destra della velocit
v ed ortogonalmente alla stessa (e alla velocit angolare di rotazione terrestre eT). Possiamo allora scomporre Fco
in una componente Fco|| e Fco rispettivamente
parallela ed ortogonale al piano t. La
componente Fco ortogonale al piano t tende a
influire sullaccelerazione del corpo in direzione
verticale, componendosi con la forza peso.
Tipicamente lintensit di questa componente
alquanto inferiore alla forza peso, quindi non si
osservano effetti significativi in direzione
verticale. La componente Fco|| devia il corpo
verso destra nellemisfero settentrionale, caso
considerato in figura 17 (e verso sinistra
nellemisfero australe). Il modulo di tale
componente della forza di Coriolis Fco|| = Fco sin: la deviazione allora zero allequatore e, incrementando
progressivamente al crescere della latitudine, diventa massima ai poli.
Effetti osservabili dellazione della forza di Coriolis nel sistema di riferimento terrestre sono i maggiori consumi
delle sponde destre dei fiumi, delle rotaie destre dei treni, etc., nellemisfero boreale (e di quelle sinistre
nellemisfero australe). Altri effetti significativi sono quelli sui moti orizzontali delle grandi masse daria nella libera
atmosfera o delle correnti oceaniche.
Per esempio, nel caso di presenza di un centro di bassa pressione (figura
19) le masse daria tenderanno a muoversi, orizzontalmente, dalle zone di
alta pressione verso il centro di bassa pressione. Leffetto della forza di
Coriolis sar quello di deviare le masse durante il loro moto verso la destra
della direzione della velocit, provocando una circolazione antioraria
nellemisfero boreale, indicata dalla freccia rossa (oraria in quello australe).
In casi particolari, linsorgenza di forti condizioni di instabilit verticale, pu generare la formazione di moti
vorticosi delle masse daria che acquistando una propria individualit danno luogo a formazione di fenomeni come
le trombe marine, i tornado e i cicloni (vedi alcuni esempi in figura 20).
La forza di Coriolis permette di spiegare anche perch le grandi correnti di tali masse daria vanno da occidente ad
oriente: la grande differenza di temperatura fra lequatore ed i poli induce flussi daria dallequatore verso i poli. A
causa della rotazione terrestre, questi movimenti vengono deviati verso destra nellemisfero boreale e verso sinistra
in quello australe stabilendo una grande circolazione da Ovest verso Est in entrambi gli emisferi.
Figura 18
eT
Equat
ore
t
t
eT
Fco
Fco||
Fco
v
z
x y
B
B
Figura 19
21
(a) (b)
Figura 20: (a) Circolazione ciclonica sullIslanda; (b) Il ciclone Katrina, visto dalla stazione spaziale
internazionale il 26 Marzo 2004. (Fonte immagini: Wikipedia). La freccia indica la circolazione antioraria delle
masse daria dovuta alleffetto della forza di Coriolis.
Un altro effetto molto noto della forza di Coriolis sulla Terra la rotazione del piano di oscillazione di un pendolo.
In un sistema inerziale il pendolo si muove nel piano verticale contenente il filo e la forza peso. Il fatto che il
sistema terrestre non inerziale porta ad un effetto di deviazione verso la destra del moto ad ogni mezza
oscillazione, in seguito allazione della forza di Coriolis, che produce una rotazione del piano di oscillazione. Questo
effetto fu messo in evidenza sperimentalmente da Foucalt nel 1851 utilizzando un pendolo di 67 m di lunghezza. La
rotazione del piano di un pendolo pu essere un utile metodo per verificare se il sistema di riferimento inerziale
oppure no. Lesperienza di Foucalt mostra che il sistema terrestre non inerziale. Lanalisi del moto di un pendolo
eseguita rispetto a un sistema di riferimento con origine nel Sole e assi orientati verso altre galassie lontane mostra
che questo effetto a praticamente trascurabile, indicando che un tale sistema costituisce, con ottima
approssimazione, un sistema di riferimento inerziale. Un pendolo di Foucalt installato presso il Dipartimento di
Fisica.
7. Complementi Relazioni vettoriali fra le variabili cinematiche.
Lanalisi svolta ha portato alla determinazione di relazioni fra le variabili cinematiche nei sue sistemi di
riferimento S (inerziale) ed S (non-inerziale) in vari casi, mentre lanalisi dinamica nel sistema S viene svolta
considerando oltre alle forze vere anche le forze di inerzia che si generano nel sistema non-inerziale a causa del suo
moto. Le relazioni fra le variabili cinematiche possono essere riassunte nel caso pi generale di moto rototraslarotio
nelle seguenti relazioni vettoriali valide istante per istante:
r = r + R
v =vO +v+e r
a =aO + a + e (e r) +2 e v
ove R=OO, mentre v
O
e a
O
sono le velocit dellorigine del sistema S rispetto al sistema S. La complessa
struttura delle equazioni precedenti fa comprendere quanto possa essere diversa la descrizione del moto di uno
stesso punto materiale analizzato da due diversi sistemi di riferimento (osservatori) in moto relativo.
22
Alcuni esercizi di dinamica in sistemi non inerziali
1. Un punto materiale posto in contatto con una parete ruvida (s=0.1) che si muove con accelerazione A.
Determinare la minima accelerazione che deve avere la parete affinch il blocchetto rimanga in quiete rispetto al
piano.
2. Un punto materiale poggiato su di un piano orizzontale scabro (d=0.1) di un carrello che si muove con
accelerazione A=2 m/s
2
. Si imprime al punto materiale una velocit rispetto al carrello pari a v0=1 m/s, mantenendo
costante laccelerazione A. Determinare il tempo di arresto del blocchetto rispetto al carrello.
3. Un punto materiale viene lanciato dalla sommit di un piano inclinato (h=1, u=30) che si muove con
accelerazione A=1 m/s
2
in verso opposto al moto del punto materiale. Determinare la velocit del punto rispetto al
piano inclinato quando raggiunge i piedi del piano inclinato.
4. Un punto materiale di massa m poggia sulla sommit di un piano inclinato di angolo u=30 ed altezza h=1 m. Al
piano inclinato viene impressa unaccelerazione nel verso crescente dellasse x pari ad A=2 m/s
2
. Determinare il
tempo impiegato dal blocchetto ad arrivare ai piedi del piano inclinato e la sua velocit.
5. Nellesercizio precedente determinare laccelerazione A di trascinamento del piano inclinato affinch il punto
materiale resti in quiete rispetto al piano inclinato.
6. Un punto materiale poggiato sul piano orizzontale di un carrello lungo L=1 m, alla sua estremit, in quiete
rispetto al carrello. Tra il carrello ed il punto materiale lattrito trascurabile. Il carrello accelerato con
accelerazione A=2 m/s
2
. Determinare il tempo impiegato dal punto materiale a cadere dal carrello.
7. Un punto materiale di massa m=300 g poggiato sullestremit di un carrello, in quiete rispetto al carrello. Tra il
carrello ed il punto materiale lattrito trascurabile. Sullaltro estremo del carrello posta una molla di costante
elastica k=10 N/m il cui estremo libero dista d=0.5 m dal punto materiale. Il carrello accelerato con accelerazione
A=1 m/s
2
. Determinare la massima compressione della molla.
8. Risolvere lesercizio precedente assumendo un coefficiente dattrito dinamico pari a 0.1 fra il punto materiale e la
superficie del carrello.
9. Un cilindro cavo ruota con velocit angolare e, intorno al proprio asse. Un punto materiale viene posto allinterno
del cilindro, a contatto con la parete. Assumendo un coefficiente dattrito statico s=0.1, determinare la minima
velocit angolare affinch il punto materiale rimanga in quiete rispetto al cilindro.
10. Nellesercizio precedente, assumendo il doppio della velocit angolare minima, determinare il modulo della
forza apparente a cui soggetto il punto materiale.