e nellincertezza La capacit della mente umana di formulare e risolvere problemi complessi molto piccola, se confrontata con la dimensione dei problemi che dobbiamo risolvere. Herbert Simon Prof. Alberto Gandolfi SUPSI, Lugano, Svizzera 2 1 A clear-enough future - Un futuro abbastanza certo: possibile fare previsioni affidabili sui cui fondare le nostre decisioni. Esempio: sviluppo demografico della popolazione 1 2 3 2 Alternate futures - Diversi esiti alternativi: possibile definire alcuni scenari e stimare delle probabilit. Esempio: Esiti di un procedimento giudiziario 3 A range of futures possibile definire dei confini ai possibili esiti, ma non esistono scenari naturali. Esempio: entrare in un mercato emergente come lIndia ? 4 True ambiguity Ogni opzione aperta, anzi non conosciamo nemmeno tutte le opzioni. Non abbiamo indicazioni per prevedere il futuro. Esempi: sviluppi della tecnologia digitale; esiti del cambiamento climatico, crisi finanziaria globale Livello La sfida 3 The double challenge Complessit del mondo Capacit decisionali e gestionali dellUomo 4 1. UNA NUOVA LOGICA DI PENSIERO - (RI)CONOSCERE LA FRAGILIT DELLA MENTE UMANA 5 1. Un nuovo modo di pensare Essere consapevoli delle trappole della complessit, non essere arroganti, ingenui e sprovveduti Abbandonare lillusione del controllo, essere pi umili di fronte alla complessit del mondo. Accettare lincertezza Imparare a lavorare e vivere nellincertezza, senza dover cercare pseudo-sicurezze Conoscere gli errori mentali (bias) pi comuni 6 Deridere la complessit ... O accettarla? Sistema che determina il successo dellintervento in Afghanistan 7 1. Un nuovo modo di pensare Verificare costantemente e criticamente la validit dei propri schemi mentali e regole decisionali Pensiero sistemico Non combattere contro il sistema: sfruttare le energie e i meccanismi sistemici (logica del ju-jitzu) 8 2. Prepararsi allimprevisto (e allimprobabile) 9 Prepararsi allimprobabile In un mondo complesso, gli eventi estremi sono molto pi probabili di quanto valutato con i modelli tradizionali Esiste un valore medio Praticamente non esistono Hub Dinamica gaussiana (eventi estremi quasi impossibili) Non esiste valore medio Presenza di Hub Dinamica a legge di potenza (SOC): eventi estremi possibili 10 Cosa rende resiliente un sistema? Questo ci che fa la natura: sacrifica leleganza in cambio dellaffidabilit. Kevin Kelly Ridondanza Flessibilit / intercambiabilit Resilienza delle interazioni fra elementi del sistema (fiducia) Capacit di improvvisazione organizzativa Piani dazione per eventi estremi e imprevisti Es. National Incident Management System, NIMS 11 Imparare dai migliori: cosa fanno le HRO (High reliability Organization)? 12 Imparare dai migliori: cosa fanno le HRO (High reliability Organization)? preoccupazione per gli errori. Costante vigilanza verso le potenziali fonti di difetti e fallimenti. Non si sottovalutano gli errori mancati. riluttanza a semplificare le interpretazioni . Linterpretazione del sistema e dellambiente non viene mai banalizzata. Sono preparate a percepire eventi e situazioni sfumate, complesse, ambigue. Incoraggiano i propri membri ad avere visioni e prospettive eterogenee e variegate, se necessario controcorrente. sensibilit verso gli aspetti operativi . attenzione a quanto accade al fronte. I dirigenti non snobbano il personale operativo. Anche un addetto alle pulizie pu rivelarsi importante per segnalare un rischio latente di incidente. impegno per la resilienza. Le HRO sanno che nessun sistema perfetto e che quindi prima o poi si svilupper una situazione potenzialmente disastrosa. Lobiettivo diventa allora di riconoscere immediatamente il pericolo, di contenere i danni e di rimettere in piena funzionalit il sistema. rispetto dellexpertise. In situazioni pericolose e complesse, il potere decisionale pu migrare alla ricerca della persona pi competente per affrontarle. Nelle HRO lesperienza e la competenza specifica contano pi del rango gerarchico. 13 3. TOLLERARE, SFRUTTARE ( ...E PROGETTARE?) GLI ERRORI 14 Sfruttare il valore degli errori Lerrore mi permette di sperimentare, di esplorare lo spazio delle decisioni possibili e di trovare la decisione migliore. Inoltre, la produzione di errori genera DIVERSIT e VARIET in un sistema. ladattabilit delle popolazioni umane pu essere connessa strettamente alla diversit delle loro culture e dei loro punti di vista, mentre lemergenza di una forma monolitica di consenso pu rendere pi fragile il sistema. Allen e McGlade Un errore un evento di cui non abbiamo ancora saputo sfruttare pienamente i vantaggi. Ed Land, fondatore e presidente della Polaroid 15 La fitness landscape 16 Successo efficacia Picco locale Situazione temporanea di ridotta efficacia 17 Commettere errori controllati? Situazioni nelle quali particolarmente importante commettere errori controllati: il profitto potenziale molto maggiore dei costi dellerrore decisioni devono essere prese con grande frequenza lambiente /il contesto sono cambiati o stanno cambiando drammaticamente il problema complesso e vi sono numerose soluzioni possibili la vostra esperienza con un problema scarsa. (Schoemaker P., Gunther R., The wisdom of deliberate mistakes, HBR, june 2006) durante tutta la nostra educazione, dallasilo infantile fino alluniversit, gli errori sono trattati come una cosa cattiva. Chi commette errori viene punito. Inoltre, a nessuno interessa se abbiamo imparato qualcosa da essi. Russell Ackoff: 18 Errori deliberati e controllati Esempio: Le autorit fiscali statunitensi (IRS), si sono rese conto che le regole per identificare soggetti a ri schio non sono mai perfette. Perci IRS verifica in dettaglio anche un campione di soggetti fiscali scelti a caso fra i soggetti normali . Es. assumere persone che secondo le attuali regole non sono ritenute adeguate al posto 19 4. IMPARARE AD IMPARARE - Learning Organization 20 Learning Organization la perdita della stabilit dei sistemi significa che la nostra societ e tutte le sue istituzioni sono in un continuo processo di trasformazione. [] Dobbiamo diventare adepti dellapprendimento. In altre parole, dobbiamo diventare capaci non solo di trasformare le nostre istituzioni, in risposta a situazioni e necessit in cambiamento; dobbiamo inventare e sviluppare istituzioni che siano sistemi capaci di apprendere, sistemi capaci di generare e gestire la loro stessa trasformazione. (D.Schn, 1994) 21 Learning Organization?? - esempio scorbuto 22 Learning Organization?? - esempio scorbuto Prima del 1600, scorbuto mieteva nei navigatori pi vittime di battaglie, incidenti, tempeste messe assieme. Nel 1601 Lancaster condusse un esperimento: distribuendo quotidianamente alla ciurma di tre navi tre cucchiai di succo di limone, mentre i marinai di altre tre navi non ricevettero nulla. Risultato: raggiunto Capo di Buona Speranza, dei 278 marinai non trattati ben 110 erano gi morti di scorbuto; i marinai che avevano ricevuto succo di limone erano invece in gran parte sani. Nel 1747 un altro esperimento dimostr che il succo di limone era lunico antidoto contro lo scorbuto, mentre una serie di altri esotici elisir testati non aveva nessun effetto protettivo. Nel 1795 la Royal Navy adott su base sistematica il succo di limone. Solo nel 1865 anche la marina mercantile decise di rendere obbligatorio luso di succo di limone e in poco tempo lo scorbuto fu completamente debellato. Tempo di apprendimento: circa 260 anni. 23 Apprendimento di primo e secondo livello azione Output, risultato Processi e regole decisionali single-loop learning determinano Valori, quadro concettuale (frame), modelli mentali Double-loop learning determinano Verifico e correggo Verifico e correggo 24 N u m e r o
d i
d i f e t t i
a l l e
g u a r n i z i o n i
( O - r i n g ) Temperatura della connessione (F) 1 0 2 3 50 55 60 65 70 75 80 Limportanza del feedback 25 N u m e r o
d i
d i f e t t i
a l l e
g u a r n i z i o n i
( O - r i n g ) Temperatura della connessione (F) 1 0 2 3 50 55 60 65 70 75 80 Tutti i voli senza problemi si erano svolti ad una temperatura superiore ai 66F (19C) Tutti i voli senza problemi si erano svolti ad una temperatura superiore ai 66F (19C) Limportanza del feedback 26 27 5. FARE EVOLVERE I SISTEMI 28 Progetti pilota Lunico modo per creare un nuovo grande sistema di farlo crescere poco alla volta. Kevin Kelly 29 Adattarsi Copiare dalla logica evolutiva The only way to make a complex system that works is to begin with a simple system that works (Kewin Kelly) Il modo migliore per creare un sistema complesso robusto ed efficace lasciare che questo evolva dal basso Il processo sar pi lento; Il sistema finale non sar elegante, ma vivo e pi capace di gestire la complessit del sistema organizzativo 30 6. AGIRE SUL CONTESTO LINTERVENTO INDIRETTO 31 Agire sul contesto interventi indiretti Management parametri di controllo, contesto, sistema gruppo collaboratori prestazione, qualit approccio diretto approccio indiretto 32 4.3 12 17.2 27.5 28 85.9 98 99.5 99.6 99.9 99.9 99.9 0 20 40 60 80 100 120 D a n i m a r c a G e r m a n i a I n g h i l t e r r a O l a n d a U S A S v e z i a B e l g i o P o l o n i a P o r t o g a l l o F r a n c i a U n g h e r i a A u s t r i a P e r c e n t u a l e
d e i
d o n a t o r i opt-in opt-out OPT-IN = se non sottoscrivi laccordo, lespianto vietato OPT-OUT = se non ti opponi, espianto possibile Agire sul contesto interventi indiretti - esempio 33 Agire sul contesto es. Guerra in Afghanistan La vittoria nelle nuove guerre diffuse e complesse (Afghanistan) non si raggiunge focalizzando sul nemico, bens sul contesto. La nuova strategia dovr quindi focalizzare gli sforzi sulla garanzia di sicurezza per la popolazione. Se gli alleati riusciranno a conquistare il rispetto e lappoggio della popolazione, la sconfitta dei Talebani ne deriver per effetto sistemico. non vinceremo distruggendo i Talebani, Non vinceremo contando i nemici morti. Vinceremo soltanto quando la gente vorr che noi vinciamo Gen. S. McChrystal, 2009 34 7. DELEGARE LE DECISIONI VERSO IL BASSO - ELIMINARE REGOLE FORMALI 35 Delegare le decisioni verso il basso Compromesso fra vantaggi della Centralizzazione e Decentralizzazione Team semi-autonomi (ricevono il COSA, decidono il COME) Ridurre le regole formali Leliminazione dei manuali di regole presenta un altro e meno evidente vantaggio: le persone cominciano a prendere per proprio conto le decisioni e di solito sono pi qualificate a farlo dei loro capi. (Ricardo Semler, CEO SEMCO) 36 - Lesempio di Drachten (NL) Nella citt olandese di Drachten (50000 abitanti) sono stati eliminati tutti i semafori e le demarcazioni stradali The idea is that this takes responsibility away from the traffic engineers and puts it on the individual. 37 Lesempio di Drachten (NL) 38 Lesempio di Drachten (NL) 39 Complicato e complesso: solo una sottigliezza accademica? Nella gestione aziendale: Sta emergendo limportanza di distinguere i processi COMPLICATI (con molte attivit), dai processi COMPLESSI Processi complicati: Gestibili in modo diretto Formalizzabili con liste, diagrammi di flusso, ecc. Processi complessi: Gestione indiretta, attraverso il contesto di lavoro, la qualifica, la motivazione, ecc. Nuove forme di formalizzazione 40 8. La legge di Ashby (Law of requisite variety) 41 La Law of requisite Variety di W.Ross Ashby Complessit, diversit Sistema di gestione/ controllo Sistema gestito / controllato Only variety can destroy variety (1956) 42 Un esempio: La lotta biologica integrata in agricoltura Livello di Complessit/ variet Organismi nocivi Possibilit di Controllo! Pesticidi chimici 43 Esempio: I sistemi di monitoraggio Un sistema di indicatori deve possedere una complessit paragonabile alla complessit del sistema che intende misurare Esempio: Vietnam: Il segretario alla Difesa McNamara adott un sistema di indicatori che considerava puramente i dati militari Possibilit di Controllo! 44 Lipotesi Homer-Dixon (2002) Tempo Complessit dei sistemi da gestire Complessit dei decisori =capacit di gestione GAP Livello di complessit 45 Legge di Ashby - Le quattro leve Leva strategica Approccio operativo Prima leva: capire la complessit (pensiero sistemico) 1.1.Visualizzare la complessit, identificare gli elementi 1.2 Identificare le interazioni critiche fra gli elementi (system map) 1.3 Capire la dinamica del sistema (system dynamics) Seconda leva: ridurre la complessit del sistema da gestire 2.1 Trasferimento della complessit 2.2 Semplificazione degli elementi del sistema 2.3 Semplificazione delle interazioni fra gli elementi 46 Le quattro leve Leva strategica Approccio operativo Terza leva: gestire in modo efficace la complessit rimanente 3.1 Applicativi informatici per la simulazione di sistemi complessi 3.2 Segmentazione della complessit nei processi aziendali 3.3 Adozione di regole e strategie decisionali (euristiche) 3.4 Agire sul contesto Quarta leva: aumentare la complessit del decisore 4.1 Aumentare la diversit degli enti decisionali 4.2 Migliorare la complessit decisionale di dirigenti, quadri e collaboratori 4.3 Migliorare la gestione della conoscenza nellorganizzazione 4.4 Creare reti e lavorare in rete 47 9. SIMULARE I SISTEMI COMPLESSI Esempio: creazione di Unit amministrative autonome UAA, nellAmministrazione Pubblica del Cantone Ticino (Svizzera) Strumento: Modellazione basata sulla Systems Dynamics e sulla cibernetica (System Tool Prof. Vester, S.Gallo) 48 Simulazione: definire le variabili del sistema 49 Valutazione sistemica delle variabili (1) 50 Valutazione sistemica delle variabili (2) 51 Simulazione: il ruolo sistemico delle variabili 52 Simulazione: il ruolo sistemico delle variabili Competenza Direzioni UAA Risultati finanziario UAA 53 Simulazione: mappa delle relazioni causa-effetto 54 Identificare i cicli di feedback 55 Simulazione: valori iniziali e relazioni 56 Simulazione: sviluppo del sistema 57 Esplorazione di un nuovo scenario... ...e se non fosse possibile riportare gli utili nel fondo di riserva? 58 Nuova simulazione, con lo scenario modificato 59 Riassumendo.... Nuove logiche di pensiero (ri)conoscere fragilit della mente Prepararsi allimprobabile e allimprevisto Tollerare e sfruttare gli errori Imparare ad imparare : la learning organization Fare evolvere i sistemi Agire sul contesto interventi indiretti Delegare verso il basso ridurre le regole formali Legge di Ashby le quattro leve Simulare la dinamica dei sistemi 60 Bibliografia A.Gandolfi, Formicai, IMperi Cervlli, Bollati Boringhieri, Torino - Casagrande, Bellinzona, 2. ed. 2008 A.Gandolfi, Vincere la sfida della complessit, Franco Angeli, Milano, 2008 P.Senge, La quinta disciplina. Sperling & Kupfer, Milano 1990 Page S.E, The Difference, Princeton University Press, Princeton, 2007