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Byung-Chul Han

La societ della trasparenza


Traduzione di Federica Buongiorno

nottetempo
Io vivo di ci che gli altri ignorano di me.
Peter Handke, Alla finestra sulla rupe, di mattina
La societ del positivo

Nessunaltra parola dordine oggi domina il discorso


pubblico quanto il termine trasparenza. Essa en-
faticamente invocata soprattutto in riferimento alla li-
bert dinformazione. Lonnipresente richiesta di tra-
sparenza, che si radicalizza nella sua feticizzazione e
totalizzazione, risale a un cambiamento di paradigma
che non pu essere circoscritto allambito della poli-
tica e delleconomia. La societ della negativit cede,
oggi, di fronte a una societ nella quale la negativit
costantemente soppressa a vantaggio della positivit.
Perci, la societ della trasparenza si manifesta in pri-
mo luogo come societ del positivo.

Le cose diventano trasparenti quando si liberano da


ogni negativit, quando sono spianate e livellate, im-
messe senza opporre alcuna resistenza nei piatti flussi
del capitale, della comunicazione e dellinformazione.
Le azioni diventano trasparenti quando si rendono
operazionali, quando si sottopongono a un processo di
misurazione, tassazione e controllo. Il tempo diventa
trasparente, quando ridotto alla successione di un
presente disponibile. Cos anche il futuro positiviz-

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zato nel presente ottimizzato. Il tempo trasparente
un tempo senza destino e senza eventi. Le immagini
diventano trasparenti quando liberate da ogni dram-
maturgia, da ogni coreografia e scenografia, da qualsia
si profondit ermeneutica, in definitiva da ogni senso
sono rese pornografiche. La pornografia il contatto
immediato tra immagine e occhio. Le cose diventano
trasparenti quando rinnegano la propria singolarit e si
esprimono interamente attraverso un prezzo. Il dena-
ro, che rende ogni cosa equiparabile allaltra, abolisce
ogni incommensurabilit, ogni singolarit delle cose.
La societ della trasparenza un inferno dellUguale.

Chi riconduce la trasparenza unicamente alla cor-


ruzione e alla libert dinformazione, ne misconosce
la portata. La trasparenza una coercizione sistemi-
ca che coinvolge tutti i processi sociali e li sottopone
a una profonda mutazione. Il sistema sociale espone
oggi tutti i suoi processi a un obbligo di trasparenza,
al fine di standardizzarli e di accelerarli. La pressione
dellaccelerazione va di pari passo con lo smantella-
mento della negativit. La comunicazione raggiunge la
sua massima velocit l dove lUguale risponde allU-
guale, dove ha luogo una reazione a catena dellUgua-
le. La negativit dellalterit e dellestraneit, o la resi-
stenza dellAltro, disturba e rallenta la piatta comuni-
cazione dellUguale. La trasparenza stabilizza e acce-
lera il sistema eliminando lAltro o lEstraneo. Questa

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coercizione sistemica rende la societ della trasparenza
una societ uniformata. In ci consiste il suo tratto to-
talitario: Nuovo nome delluniformit: trasparenza1.

Il linguaggio trasparente un linguaggio formale,


anzi puramente meccanico, operazionale, a cui man-
ca ogni ambivalenza. Gi Wilhelm von Humboldt ri-
chiama la fondamentale opacit che si trova in ogni
linguaggio umano:

Nessuno pensa, con una parola, precisamente ed esat-


tamente la stessa cosa che pensa un altro, e lancor pic-
cola diversit si trasmette, come un cerchio sullacqua,
in tutta la lingua. Ogni comprendere perci sempre,
al contempo, un non-comprendere, ogni consentire in
pensieri e sentimenti , al contempo, un dissentire2.

Un mondo che consistesse solo di informazioni e


che definisse comunicazione la loro circolazione indi-
sturbata, assomiglierebbe a una macchina. La societ
del positivo dominata dalla trasparenza e [dall]
oscenit dellinformazione in un universo privato di
avvenimenti3. Lobbligo di trasparenza riduce luo-
mo a un elemento funzionale di un sistema. In ci
consiste la violenza della trasparenza.

Lanima umana ha palesemente bisogno di sfere nel-


le quali possa sostare in s, senza lo sguardo dellAl-

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tro: dotata di impermeabilit. Unilluminazione to-
tale la incendierebbe e provocherebbe una particolare
forma di burnout spirituale. Solo la macchina tra-
sparente. Spontaneit, evenemenzialit e libert, che
caratterizzano generalmente la vita, non ammettono
trasparenza. Cos scrive ancora Humboldt a proposi-
to del linguaggio:

Giacch nelluomo pu insorgere qualcosa, di cui nes-


suna intelligenza in grado di rinvenire la causa negli
stati precedenti; e si misconoscerebbe [] proprio la
verit storica della sua nascita e della sua trasformazio-
ne, se si volesse escludere la possibilit in essa di tali
inspiegabili fenomeni4.

Anche lideologia della post-privacy ingenua.


In nome della trasparenza, esige una completa ri-
nuncia alla sfera privata, che dovrebbe condurre a
una comunicazione cristallina. Anchessa incorre in
molteplici errori. Luomo non mai trasparente a se
stesso. Secondo Freud, lIo nega proprio ci che lin-
conscio afferma e desidera illimitatamente. LEs
rimane largamente nascosto allIo. Nella psiche uma-
na si apre cos una crepa, che non consente allIo di
coincidere con s. Questa crepa fondamentale impe-
disce lautotrasparenza. Anche tra le persone si apre
una crepa: impossibile, in questo modo, realizzare
una trasparenza intersoggettiva, che non neppure

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auspicabile. Proprio la mancanza di trasparenza
dellAltro, ci che mantiene in vita la relazione.
Scrive Georg Simmel:

Il semplice fatto della conoscenza assoluta, dellaver


esaurito psicologicamente il contenuto della personali-
t, ci disinganna anche senza unebbrezza precedente,
paralizza la vitalit delle relazioni []. La profondit
feconda delle relazioni che dietro a ogni elemento ulti-
mo rilevato intravvede e onora ancora un altro elemento
pi ultimo [] soltanto la ricompensa di quella deli-
catezza e di quel dominio di s che anche nel rapporto
pi stretto, che coinvolge tutta la persona, rispetta anco-
ra la propriet privata interiore, la quale limita il diritto
alla domanda con il diritto al segreto5.

Allobbligo di trasparenza manca proprio questa


delicatezza, che non altro che la delicatezza del
rispetto per quellalterit che non pu essere comple-
tamente eliminata. Di fronte al pathos della trasparen-
za che lega la societ odierna, bisognerebbe esercitar-
si nel pathos della distanza. Distanza e pudore non si
lasciano integrare nei circuiti accelerati del capitale,
dellinformazione e della comunicazione. Cos, tutti
gli spazi riservati in cui ritirarsi sono eliminati in nome
della trasparenza. Vengono illuminati e sfruttati. Il
mondo diviene, in questo modo, nudo e senza pudore.

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Anche lautonomia delluno presuppone la libert
di non-comprendere dellaltro. Osserva Sennett: An-
zich unuguaglianza di comprensione, unuguaglian-
za trasparente; autonomia significa accettare dellaltro
quello che tu non capisci, unuguaglianza opaca6. Un
rapporto trasparente, inoltre, una relazione morta,
priva di ogni attrattiva, di ogni vitalit. Solo ci che
morto completamente trasparente. Un nuovo illumi-
nismo consisterebbe nel riconoscere che esistono sfere
positive, produttive dellesserci umano e dellesserci-
insieme, che regolarmente lobbligo di trasparenza
annienta. Cos scrive anche Nietzsche:

Il nuovo illuminismo. [] Non basta che tu ti renda


conto dellignoranza nella quale vivono luomo e lani-
male; necessario che tu abbia oltre a ci la volont di
ignorare e tu la apprenda accanto a quella conoscenza.
Ti necessario sapere che senza questo tipo di igno-
ranza la vita stessa sarebbe impossibile, che essa una
delle condizioni grazie a cui il vivente si conserva e
cresce bene7.

Un aumento di informazioni non porta necessaria-


mente a scelte migliori8. Lintuizione, per esempio,
trascende le informazioni disponibili e segue una
propria logica. A causa della crescente, e anzi esor-
bitante massa di informazioni, si atrofizza la capacit
superiore di giudizio. Spesso un meno di sapere e di

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informazione implica un pi. Non di rado la negativit
dellomissione e della dimenticanza agisce in maniera
produttiva. La societ della trasparenza non tollera
lacune n nellinformazione, n nella visione. Comun-
que, tanto il pensiero quanto lispirazione hanno bi-
sogno di un vuoto. Del resto, la parola felicit [Glck]
deriva da lacuna [Lck]9. Nellalto-tedesco medio si
dice ancora gelcke. Dunque, la societ che non am-
mette pi alcuna negativit della lacuna una societ
senza felicit. Lamore senza una lacuna nella visione
pornografia. E senza lacune nella conoscenza, il pen-
siero si riduce a calcolo.

La societ del positivo si congeda sia dalla dialettica


che dallermeneutica. La dialettica si fonda sulla nega-
tivit, infatti lo spirito hegeliano non volta le spalle
al negativo, ma lo sopporta e si trattiene in esso. La
negativit alimenta la vita dello spirito. LAltro nel
Medesimo, che produce una tensione negativa, man-
tiene vivo lo spirito. Per Hegel, lo spirito potenza
soltanto quando guarda in faccia il negativo e sog-
giorna presso di esso. Questo soggiornare il po-
tere magico, che converte il negativo nellessere10.
Chi, invece, si aggira soltanto nel positivo, privo di
spirito. Lo spirito lento, perch soggiorna presso il
negativo e lo adatta a s. Il sistema della trasparen-
za abolisce ogni negativit per rendersi pi veloce. Il
soggiornare nel negativo abdica alla corsa nel positivo.

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La societ del positivo non tollera neppure alcun
sentimento negativo. Si disimpara, cos, a rappor-
tarsi a sofferenza e dolore, a dar loro una forma. Per
Nietzsche, lanima umana deve la sua profondit, la
sua grandezza e la sua forza proprio al soggiornare
presso il negativo. Anche lo spirito umano una na-
scita dolorosa:

Quel tendersi dellanima nella sventura, per cui si educa


la sua forza [], la sua ingegnosit e valentia nel sop-
portare, nel perseverare, nellinterpretare, nellutilizzare
la sventura, e tutto quanto in profondit, mistero, ma-
schera, spirito, astuzia, grandezza a essa tocc in dono
non lo ricevette forse in mezzo ai dolori e alla disciplina
plasmatrice del grande dolore?11

La societ del positivo consiste nellorganizzare


in modo completamente nuovo lanima umana. Nel
corso della sua positivizzazione, anche lamore si ri-
duce a un accordo tra sentimenti piacevoli e stati di
eccitazione privi di complessit e di conseguenze.
Cos Alain Badiou, nellElogio dellamore, ricorda gli
slogan del sito dincontri per single Meetic: Si pu
essere innamorati, senza innamorarsi! (sans tomber
amoureux). Oppure: facilissimo essere innamo-
rati, senza soffrire!12. Lamore addomesticato e
positivizzato come forma di consumo e di comfort.

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Ogni ferita devessere evitata. Sofferenza e passione
sono figure della negativit. Lasciano il posto, da un
lato, al piacere privo di negativit; dallaltro, vengono
rimpiazzate da disturbi psichici come lesaurimento,
la stanchezza e la depressione, che vanno addebitati
alleccesso di positivit.

Anche la teoria , in senso enfatico, una manifesta-


zione della negativit. una decisione, che stabilisce
che cosa rientra in essa e cosa no. Come narrazione
altamente selettiva, segue il sentiero della distinzione.
A causa di questa negativit, la teoria violenta. Essa
fatta [] per impedire alle cose [] di toccarsi,
e per distinguere di nuovo ci che stato confuso13.
Senza la negativit della distinzione si arriverebbe
inevitabilmente alla proliferazione generalizzata e alla
promiscuit delle cose. Sotto questo aspetto, la teoria
vicina alla cerimonia, che separa liniziato dal non-
iniziato. un errore ritenere che la massa positiva di
dati e di informazioni, oggi in mostruosa crescita, ren-
da superflua la teoria e che il pareggio dei dati sosti-
tuisca i modelli. Come negativit, la teoria stabilita
prima dei dati e delle informazioni, prima ancora dei
modelli. La scienza positiva basata sui dati non la
causa, bens leffetto dellimminente fine della teoria
in senso proprio. La teoria non si fa sostituire facil-
mente dalla scienza positiva. A questa manca la nega-
tivit della decisione, che stabilisce fin dallinizio cosa

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o deve essere. La teoria come negativit fa s che la
realt stessa appaia sempre e repentinamente in modo
diverso, sotto unaltra luce.

La politica unazione strategica. Gi per questo


motivo le appartiene una sfera segreta. Una traspa-
renza totale paralizza la politica. Il postulato della
pubblicit, sostiene Carl Schmitt,

ha il suo oppositore specifico nella rappresentazione


secondo cui a ogni politica appartengono degli arcana,
dei segreti politico-tecnici, che in effetti sono altrettanto
necessari allassolutismo quanto i segreti negli affari e
nellimpresa per una vita economica fondata sulla pro-
priet privata e la concorrenza14.

Solo la politica come teatrocrazia pu sopravvivere


senza segreti. Qui, lazione politica cede il passo alla
pura messa in scena. La platea di Papageni, secon-
do Schmitt, porta alla scomparsa dellarcano:

Il XVIII secolo era ancora ben sicuro di s, e aveva an-


cora il coraggio di far valere un concetto aristocratico di
segreto. In una societ che non ha pi questo corag-
gio non ci saranno pi arcana, n gerarchia, n diploma-
zia segreta: soprattutto, non ci sar pi politica, poich
ogni grande politica implica larcanum. Tutto si svolger
davanti alle quinte (davanti a una platea di Papageni)15.

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La fine del segreto sarebbe, perci, la fine della po-
litica. Cos, Schmitt chiede alla politica pi coraggio
per il segreto16.

Il Partito-Pirata, come partito della trasparenza,


continua levoluzione verso la post-politica, che equi-
vale a una de-politicizzazione. Si tratta di un anti-par-
tito, anzi del primo partito senza colore. La trasparenza
non ha colore, i colori sono ammessi non in qualit di
ideologie, ma soltanto come opinioni libere da ideo
logie. Le opinioni non comportano conseguenze.
Non sono radicali e penetranti come le ideologie.
Alle opinioni manca una negativit che sia efficace.
Cos, lodierna societ dellopinione lascia intatto il
gi-esistente. La flessibilit della liquid democracy
consiste in questo: nel cambiare colore a seconda del-
la situazione. Il Partito-Pirata un partito dopinione
senza colore. La politica cede il passo allamministra-
zione dei bisogni sociali che lascia immutata la corni-
ce dei rapporti socio-economici esistenti e in essi resta
ferma. Come anti-partito, il Partito-Pirata non nella
posizione di articolare una volont politica e di pro-
durre nuove coordinate sociali.

Lobbligo di trasparenza stabilizza il sistema esi-


stente in modo estremamente efficace. La trasparen-
za in s positiva, in essa non alberga quella negati-
vit, che potrebbe mettere in discussione il sistema

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politico-economico esistente. cieca verso ci che
esterno al sistema: conferma e ottimizza solo il gi-
esistente. Perci, la societ della trasparenza va di pari
passo con la post-politica: completamente trasparente
solo lo spazio depoliticizzato. La politica senza refe-
rente degenera in referendum.

Il giudizio comune della societ del positivo dice


mi piace. indicativo che Facebook si sia rifiu-
tato, conseguentemente, di introdurre un pulsante
per il dislike. La societ positiva evita ogni forma
di negativit, poich provocherebbe larresto della
comunicazione. Il suo valore si misura unicamente
dalla quantit e dalla velocit dello scambio dinfor-
mazioni. La massa di comunicazione ne incrementa
anche il valore economico. I giudizi negativi limitano
la comunicazione. Linformazione in rete segue pi
velocemente il like che il dislike. Soprattutto, la
negativit del rifiuto non pu essere valorizzata eco-
nomicamente.

Trasparenza e verit non sono identiche. Finch si


pone e si impone, svelando tutto laltro come falso, la
verit una negativit. Pi informazione o soltanto
un accumulo di informazioni non producono di per
s una verit. Manca loro la direzione, vale a dire il
senso. Proprio a causa della mancanza di negativit
del vero, si arriva alla proliferazione e alla massifica-

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zione del positivo. Liper-informazione e liper-comu-
nicazione dimostrano proprio la mancanza di verit,
anzi la mancanza dessere. Pi informazione, pi co-
municazione non eliminano la fondamentale opacit
del tutto. Piuttosto, la accrescono.

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