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Giuseppe Ciampolillo infatti, nel suo blog, evidenzia testualmente che <<… la conferenza di servizi, si è tenuta in modo incomprensibile nel suo indirizzo, nella sua modalità e nella finalità... essa è stata trasformata in pura "formalità". La conferenza, da istruttoria, sembra essersi trasformata in decisoria (circostanza non prevista dalla legge). Il comitato cittadino Isola Pulita chiede di verificare la validità della conferenza dei servizi del 4 luglio 2007 nonché la legittimità dell'intervento del Servizio 3. Tutto ciò premesso,
il sottoscritto propone denuncia contro chiunque si sia reso a vario titolo responsabile dei fatti sopra narrati affinché vengano perseguiti penalmente in ordine alla fattispecie di reato che si ravviseranno.
I dubbi e le riserve sollevate dall'odierno convenuto appaiono conformi al diritto di manifestazione del pensiero (articolo 21 della costituzione) espresse nelle forme del diritto di critica, né mai giungono ad essere oltraggiose, offensive, denigratorie, infamanti, limitandosi a esprimere quei giudizi strettamente necessari, ma comprensibili a chi legge il blog, per fare intendere gli errori, le anomalie e gli elementi di contraddizione di chi ricoprendo un posto di alta responsabilità nell'amministrazione pubblica dovrebbe invece essere attento e preciso fino all'inverosimile, al fine di difendere l'interesse pubblico che, nel caso specifico, è il bene della salute degli abitanti di Isola delle Femmine.
Il convenuto Ciampolillo Giuseppe, mettendo a confronto fatti ed atti esprime il proprio parere di critica: quei fatti e quegli atti certamente non sono usciti dalle sue mani, ma in buona parte sono frutto della condotta del dr. Anzà. Egli si limita solo a giudicarli e giudicandoli li trova oltremodo teneri e permissivi, imperfetti nell’ osservanza delle procedure di legge e nessuno può negare che tutto ciò poteva ingenerare la convinzione che non venisse adeguatamente valutato il “principio di precauzione” per un impianto quale il colosso Italcementi S.P.A.
Con il quarto degli allegati al ricorso, il dr. Anzà riferisce in realtà non di un atto riconducibile a Pino Ciampolillo ma, in vero, della lettera dell'avvocato Antonio Canto che "su incarico del comitato isola Legambiente" egli indirizza all'assessore regionale al Territorio e Ambiente (all'epoca Rossana Interlandi) e per conoscenza alla commissione di garanzia per la trasparenza e l'imparzialità delle pubbliche amministrazioni alla verifica delle situazioni patrimoniali, al Dirigente generale del dipartimento territorio e ambiente; al Senatore Tommaso Sodano, presidente della 13ª commissione territorio, ambiente e beni culturali del Senato della Repubblica.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Giuseppe Ciampolillo infatti, nel suo blog, evidenzia testualmente che <<… la conferenza di servizi, si è tenuta in modo incomprensibile nel suo indirizzo, nella sua modalità e nella finalità... essa è stata trasformata in pura "formalità". La conferenza, da istruttoria, sembra essersi trasformata in decisoria (circostanza non prevista dalla legge). Il comitato cittadino Isola Pulita chiede di verificare la validità della conferenza dei servizi del 4 luglio 2007 nonché la legittimità dell'intervento del Servizio 3. Tutto ciò premesso,
il sottoscritto propone denuncia contro chiunque si sia reso a vario titolo responsabile dei fatti sopra narrati affinché vengano perseguiti penalmente in ordine alla fattispecie di reato che si ravviseranno.
I dubbi e le riserve sollevate dall'odierno convenuto appaiono conformi al diritto di manifestazione del pensiero (articolo 21 della costituzione) espresse nelle forme del diritto di critica, né mai giungono ad essere oltraggiose, offensive, denigratorie, infamanti, limitandosi a esprimere quei giudizi strettamente necessari, ma comprensibili a chi legge il blog, per fare intendere gli errori, le anomalie e gli elementi di contraddizione di chi ricoprendo un posto di alta responsabilità nell'amministrazione pubblica dovrebbe invece essere attento e preciso fino all'inverosimile, al fine di difendere l'interesse pubblico che, nel caso specifico, è il bene della salute degli abitanti di Isola delle Femmine.
Il convenuto Ciampolillo Giuseppe, mettendo a confronto fatti ed atti esprime il proprio parere di critica: quei fatti e quegli atti certamente non sono usciti dalle sue mani, ma in buona parte sono frutto della condotta del dr. Anzà. Egli si limita solo a giudicarli e giudicandoli li trova oltremodo teneri e permissivi, imperfetti nell’ osservanza delle procedure di legge e nessuno può negare che tutto ciò poteva ingenerare la convinzione che non venisse adeguatamente valutato il “principio di precauzione” per un impianto quale il colosso Italcementi S.P.A.
Con il quarto degli allegati al ricorso, il dr. Anzà riferisce in realtà non di un atto riconducibile a Pino Ciampolillo ma, in vero, della lettera dell'avvocato Antonio Canto che "su incarico del comitato isola Legambiente" egli indirizza all'assessore regionale al Territorio e Ambiente (all'epoca Rossana Interlandi) e per conoscenza alla commissione di garanzia per la trasparenza e l'imparzialità delle pubbliche amministrazioni alla verifica delle situazioni patrimoniali, al Dirigente generale del dipartimento territorio e ambiente; al Senatore Tommaso Sodano, presidente della 13ª commissione territorio, ambiente e beni culturali del Senato della Repubblica.
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Giuseppe Ciampolillo infatti, nel suo blog, evidenzia testualmente che <<… la conferenza di servizi, si è tenuta in modo incomprensibile nel suo indirizzo, nella sua modalità e nella finalità... essa è stata trasformata in pura "formalità". La conferenza, da istruttoria, sembra essersi trasformata in decisoria (circostanza non prevista dalla legge). Il comitato cittadino Isola Pulita chiede di verificare la validità della conferenza dei servizi del 4 luglio 2007 nonché la legittimità dell'intervento del Servizio 3. Tutto ciò premesso,
il sottoscritto propone denuncia contro chiunque si sia reso a vario titolo responsabile dei fatti sopra narrati affinché vengano perseguiti penalmente in ordine alla fattispecie di reato che si ravviseranno.
I dubbi e le riserve sollevate dall'odierno convenuto appaiono conformi al diritto di manifestazione del pensiero (articolo 21 della costituzione) espresse nelle forme del diritto di critica, né mai giungono ad essere oltraggiose, offensive, denigratorie, infamanti, limitandosi a esprimere quei giudizi strettamente necessari, ma comprensibili a chi legge il blog, per fare intendere gli errori, le anomalie e gli elementi di contraddizione di chi ricoprendo un posto di alta responsabilità nell'amministrazione pubblica dovrebbe invece essere attento e preciso fino all'inverosimile, al fine di difendere l'interesse pubblico che, nel caso specifico, è il bene della salute degli abitanti di Isola delle Femmine.
Il convenuto Ciampolillo Giuseppe, mettendo a confronto fatti ed atti esprime il proprio parere di critica: quei fatti e quegli atti certamente non sono usciti dalle sue mani, ma in buona parte sono frutto della condotta del dr. Anzà. Egli si limita solo a giudicarli e giudicandoli li trova oltremodo teneri e permissivi, imperfetti nell’ osservanza delle procedure di legge e nessuno può negare che tutto ciò poteva ingenerare la convinzione che non venisse adeguatamente valutato il “principio di precauzione” per un impianto quale il colosso Italcementi S.P.A.
Con il quarto degli allegati al ricorso, il dr. Anzà riferisce in realtà non di un atto riconducibile a Pino Ciampolillo ma, in vero, della lettera dell'avvocato Antonio Canto che "su incarico del comitato isola Legambiente" egli indirizza all'assessore regionale al Territorio e Ambiente (all'epoca Rossana Interlandi) e per conoscenza alla commissione di garanzia per la trasparenza e l'imparzialità delle pubbliche amministrazioni alla verifica delle situazioni patrimoniali, al Dirigente generale del dipartimento territorio e ambiente; al Senatore Tommaso Sodano, presidente della 13ª commissione territorio, ambiente e beni culturali del Senato della Repubblica.
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TRIBUNALE CIVILE DI PALERMO Sez. I Giudice d.ssa MAISANO MEMORIA ES ART. 183, 6 COMMA, N. 1 PER Il sig. CIAMPOLLILLO GIUSEPPE, rappresentato e difeso dall avv. Giacomo Cirincione [Cod. Fisc. CRNGCM54B24G273O, Partita I. V. A. 03300570821, giusto mandato a margine dell atto di costituzione e risposta, - convenuto, CONTRO Anza Salvatore, nata a Patti (ME) il 21 aprile 1955 residente a Palermo in via Umbria n. 6 [cod.fisc. NZASVT55D21G377B], rapp.to e difeso dall avv. Salvatore Ferrara e dall avv. Giuseppe Ugo Abate, - ricorrente, PREMESSO il ricorso ai sensi dell art. 702-Bis c.p.c. notificato l 08 novembre 2011 da Anz Salvatore il quale chiede al Tribunale di Palermo di condannare il convenuto Ciampolillo Giuseppe al << risarcimento del danno alla sua reputazione, personale e professionale>>, avendo premesso che il sig. Ciampolillo ha condotta nei suoi confronti una campagna denigratoria attraverso alcuni siti internet nei quali pubblica articoli diffamatori e denigratori contro di lui e l ufficio che egli stesso dirige; ritenuto impugnativamente quanto dedotto da parte avversa; il sig. Giuseppe Ciampolillo, ad integrazione e precisazione dellatto di costituzione e di risposta, eccepisce e deduce : Avv. Giacomo Cirincione Corso Calatafimi 487 90129 PALERMO Tel./fax 0916571800 - 3200332451 e-mail cirincionegiacomo@libero.it P.E.C.: giacomocirincione@pecavvpa.it 2 le dichiarazioni del sig. Ciampolillo, espresse attraverso la pubblicazione on- line sul blog da lui curato non integrano affatto gli estremi del reato di diffamazione ai sensi dell art. 595 c.p manifestandosi esse nell ambito del diritto di critica e di cronaca il quale agisce come esimente di una eventuale e tutta da accertare- responsabilit per danni derivanti dalla lesione del diritto personale all'onore ed alla reputazione. Nel caso de quo indubbio che ricorrano le condizioni tutte elaborate dalla costante e pi aggiornata giurisprudenza e dottrina, e cio : la verit oggettiva della notizia pubblicata; l'interesse pubblico alla conoscenza del fatto; la cd. pertinenza ed infine la correttezza formale dell'esposizione (la cd. continenza). I fatti oggetto dell asserito danno alla sua reputazione lamentati del dr. Anz riguardano la questione del pet-coke, materiale fortemente tossico se liberato in atmosfera, per l uso del quale la Italcementi SPA aveva chiesto lautorizzazione per il cui rilascio l Anz convoc il 4 luglio del 2007 una conferenza di servizi, e il Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualit dell aria della Sicilia. Non vi dubbio che per sono oggettivamente veri i fatti riportati dal sig. Ciampolillo nelle dichiarazioni contestate dal ricorrente, come gi si affermato in atto di costituzione: che cio si giunse alla malaugurata autorizzazione a favore dell Italcementi per l uso del pet-coke dopo che si svuot di sostanza la conferenza di servizio in cui tutti i soggetti interessati si riunirono ma nessuno disse niente, come se di fronte agli interessi in gioco, fosse ammissibile non dire niente, non porre a confronto le proprie posizioni, non chiedere informazioni ed assicurazioni. L interesse pubblico in quella 3 seduta necessitava certamente di comportamenti attivi mentre il silenzio e l astensione non possono essere lespediente cui si ricorre per trarsi d'impaccio: chi doveva tutelare i cittadini siciliani massimamente proprio l Anz- non poteva nascondersi dietro il silenzio e il non intervento. Quello che contava non era risultare presenti alla seduta e poi guardarsi attorno, ma curare gli interessi rappresentati operando affinch quelli privati della societ commerciale non soverchiassero il diritto alla salute dei cittadini di Isola delle Femine e dei comuni limitrofi. Pur non avendo titolo a presenziare a quell incontro, Giuseppe Ciampolillo, animato da forte senso civico, si poi mosso a tutela di questi interessi sollevando dubbi, denunce, interrogativi contro cui l Anz non ha mai voluto rispondere, chiarendo, per esempio, che senso avesse la conferenza di servizi del 4 luglio 2007 da lui convocata quando indubbio e dimostrato (doc. n. 12 prodotto agli atti di causa) che egli stesso era a conoscenza che sulla richiesta della Italcementi SPA per l uso del pet-coke era stata gi avviata da circa sei mesi la procedura A.I.A., prevista dal Dlgt 592005, art. 5 n. 14, che per legge assorbe e supera ogni altra conferenza di servizi ? Il comitato Isola Pulita, di cui il Ciampolillo stato sempre uno dei pi attivi componenti, aveva o no di ch sentirsi allarmato di fronte al modo in cui era (anzi non era) stata tutelata la salute degli abitanti di Isola delle Femine, pubblicando infine la narrazione dei fatti, insieme ai commenti critici all operato di alcuni protagonisti della vicenda, fra cui l Anz, di modo che ognuno dei lettori potesse conoscere il rischio per la salute a cui andava incontro, rafforzando cos anche larea del dissenso e la speranza di una migliore salvaguardia ? Interesse pubblico alla conoscenza dei fatti e diritto di critica che 4 ritroviamo in una dimensione ancora pi allargata anche nella seconda vicenda su cui verte il ricorso dell Anz: quella che ha posto in gioco la qualit dell aria di tutti i siciliani. Se sol si considera che notoriamente in Sicilia si concentrano le industrie pi inquinanti e pericolose dalle raffinerie di petrolio, ai gasdotti ed altre produzioni chimjiche che infestano l aria di citt come Gela, Augusta, Priolo, Milazzo, per includere anche lo stesso cementificio di Isola delle Femmine dove si fa uso, come detto, del pet-coke, ben si comprenda come fondamentale sia poter misurare lo stato chimico-fisico dellatmosfera, cos come viene accertato per legge da un ente al di sopra di ogni altro interesse com quello istituzionalmente il governo della regione. Ed di nuovo l Anz pagato o non pagato per lopera realizzata, ha poca importanza- a condurre una delle pi spregiudicate operazioni nella storia della Regione Sicilia. La copiatura, per altro grossolana e a tratti paradossale, dell importante documento da altro analogo proveniente dalla regione Veneto. Documento neppure sottoposto a correzioni prima di essere pubblicato talch ripetutamente in esso si parla della regione veneta anzich di quella siciliana (per esempio a pag. 207 si legge << bacino aerologico padano>>). Non a caso la stampa locale e nazionale ne hanno tratto motivo di meraviglia e di preoccupazione. Cos stato per la trasmissione satirica Striscia la notizia.con un servizio della giornalista Stefania Petix. A lei, che lo intervistava in televisione sull incredibile copiatura dei due documenti, lo stesso dr. Anz non d alcuna risposta esauriente e lui, che responsabile del progetto, tende a lavarsene le mani cos: <<Il piano stato fatto da molte persone. E alcune lavorano all universit: probabilmente non apprezzano la differenza fra consiglio regionale e assemblea regionale >>. Ma stava 5 proprio all Anz la competenza di indirizzare prima, e rivedere poi, quanto scritto dai vari collaboratori ed emendarlo fino a farne un documento veramente utile per la collettivit e specificamente per i soggetti pubblici e privati che possono farne strumento di consultazione. Dire allora che egli non ha vigilato, non ha visto, non ha curato dire, in buona sostanza, che non ha fatto quel che la sua posizione di responsabile del progetto richiedeva. Sintetizzare questo concetto con la parola inettitudine -riferito ovviamente a questa vicenda-, ha reso controparte ancora pi agguerrito fin a chiedere al G.I. di censurare il vocabolo dalla pag. 9 della comparsa di costituzione e di risposta del sig. Giuseppe Ciampolillo. Istanza alla quale ovviamente il convenuto ribadisce la sua opposizione. E per maggiore conoscenza dei fatti, si riporta anche la fedele trascrizione del servizio della giornalista Alessandra Pinella del TG3 della R.A.I. andato in onda il 27 novembre 2007. [ CONDUTTORE IN STUDIO ] : <<... La regione aveva approvato il piano della qualit dell'aria: una buona notizia ma ora c' il sospetto che quel piano sia stato copiato dalla regione Veneto e per di pi con sviste gravi ed evidenti come vedremo nel servizio di Alessandra Pinella [ ALESSANDRA PINELLA, autrice del servizio radio-giornalistico ] << Una descrizione paesaggistica che con la Sicilia non c'entra nulla. Eppure, a leggere il piano regionale di coordinamento per la tutela della qualit dell'aria adottato il 9 agosto scorso in Sicilia, si scopre l'isola come una regione del Nord d'Italia. Tra le citazioni del piano, il sistema aerologico padano della regione siciliana; le piste ciclabili lungo gli argini dei fiumi presenti nei centri storici dei comuni siciliani; l'inquinamento per l'eccessivo uso del riscaldamento dovuto al clima rigido 6 dell'isola; la Sicilia trasformata in una regione a statuto ordinario; e per ultimo un link che richiama la regione Veneto. Sembrerebbe dunque un piano interamente copiato da quello della regione Veneto e peraltro bocciato dall' Unione Europea. L'appello di Legambiente: <<noi chiediamo all'assessore regionale, che riteniamo persona assolutamente responsabile, di revocare immediatamente questo piano, che ha adottato con un decreto il 9 agosto scorso, per passare immediatamente alla redazione di un piano di risanamento vero. E chiediamo all'assessore di individuare le gravi responsabilit.>> Per l'assessore regionale al territorio ambiente si tratta di un errore dovuto all'urgenza: <<Errori dovuti alla fretta, senza altro: perch il piano della qualit dell'aria ha fatto... la mancanza del piano ha fatto s che la Sicilia incorresse in procedura di infrazione. Per cui il piano sar verificato. Nomineremo se il caso una commissione - chiamiamola d inchiesta interna- per verificare questi errori. Poi, magari chi sa, potremo scoprirne qualche altro: magari di avere, non lo so, preso come riferimento i ghiacciai dell'Antartide.>>
Come si vede l assessore dell epoca tenta di minimizzare, con grave imbarazzo, la responsabilit del team di esperti guidato dall Anz e anticipa l avvio di una indagine interna. Certo non era il caso di chiudere l intervista con una battuta sull Antartide, ben sapendo che quel documento appena pubblicato diventa uno strumento di misurazione e di riferimento per enti come le Aziende sanitarie locali, gli ospedali, le scuole, i cantieri per le opere pubbliche. Appare evidente la anche la preoccupazione del comitato Isola Pulita, da tempo in attesa di conoscere anche le indagini sull aria in quella 7 zona in cui gi si utilizzava il pet-coke. In conclusione risulta ampiamente dimostrato come sul blog curato da Giuseppe Ciampolillo ricorrano proprio quelle condizioni (la verit oggettiva della notizia pubblicata; l'interesse pubblico alla conoscenza del fatto; la cd. pertinenza ed infine la correttezza formale dell'esposizione, cd. continenza) che ben consentono di dire che egli ha esercitato il suo diritto di cronaca e di critica e non ha assolutamente sconfinato nell asserita, e gratuita, diffamazione del dr. Anz. Il quale, per altro, per l insistenza che fa sulla esistenza del reato consumato, sembrerebbe altalenare, in alcuni momenti, fra la domanda di risarcimento del danno e la richiesta di condanna per il reato di diffamazione. Ora, poich cosa ben diversa essere condannato al risarcimento del danno in sede civile e l essere condannato per aver commesso un reato, cogliendo lo spirito della ricercata precisione delle parole fatto proprio dall Anz, non possiamo non sottolineare che al massimo egli poteva dire che i fatti da lui narrati astrattamente avrebbero potuto intergare gli estremi del reato di diffamazione ai sensi dell art. 595 c.p.; giammai concludere che << di tutta evidenza che le suddette dichiarazioni [quelle riportate nel blog Isola Pulita, n.d.r.] erano del tutto gratuite ed infondate ed integrano gli estremi del reato di diffamazione ai sensi dell art. 595 c.cp. sia per la presenza dell elemento oggettivo che di quello soggettivo. Gli articoli per cui causa presentano, infatti, gli elementi strutturali del reato di diffamazione on line >> L affermazione dell Anz ingiusta ed avventata poich nel nostro ordinamento giuridico il reato tale soltanto in esito all accertamento giudiziale confermativo di fatti e circostanze che fino a quel momento sono 8 notizie di reato (e di fatti con sentenza il Giudice pu dichiarare che il reato non sussiste). A partire da queste ultime, si procede con indagini finch il processo dichiarer se reato veramente vi fu. Ma nel caso della diffamazione, l avvio delle indagini sottoposto alla condizione che vi sia querela della persona offesa: senza di essa n si svolgono indagini, n prende avvio l azione penale. E l Anz non ha mai sporto querela alcuna contro il Ciampolillo. Dunque se manca la querela, se non c azione penale, come pu egli affermare nel suo scritto difensivo, alle pagg. 10 e 11, che i fatti riferibili a Giuseppe Ciampolillo << di tutta evidenza [che] integrano gli estremi del reato >> ? Tale precipitosa e ingiusta affermazione supera per gravit il lamentato uso delle parole che l Anz ha rilevato come da verbale di causa del 28.12.2011- nell atto di costituzione in giudizio del Ciampolillo. E per tale motivo Giuseppe Ciampolillo chiede sin dora che siano censurate le ingiuste affermazioni di controparte contenute alle pagg. 10 e 11 del suo ricorso introduttivo. E affinch, infine, appaia all Anz che non sussiste, neppure in astratto, l elemento soggettivo del reato di diffamazione anche in riferimento a quanto si afferma alla pag. 9, dal rigo 10 in poi, della comparsa di costituzione e risposta, si ribadisce che il convenuto Ciampolillo Giuseppe rivolge dal suo blog le sue battaglie civili anche contro uomini di poco spessore morale, <<interessati unicamente ai successi personali, non di rado economici>>, i quali in tal modo <<gettano ignominia sulle pubbliche amministrazioni e generano sfiducia ed abbandono nei cittadini>>. L' affermazione, astratta e non ritagliata sulla persona dell Anz, potrebbe addirittura essere da lui condivisa tanto di portata generale; essa non dovrebbe nuocere ad alcuno 9 che sia consapevole di appartenere a categorie di uomini ben lontane da tali deviazioni dal senso del dovere pubblico. Per il convenuto gli avversari sono quelli che oggettivamente non realizzano il bene pubblico; peggio se mirano in modo sotterraneo a fini personalistici e privati. Ma egli non fa tautologia delle due affermazione. L Anz non dovrebbe stare all erta per scorgere ogni pi piccolo errore di linguaggio anche in corso di causa. Dovrebbe invece dimostrare. A sostegno delle sue domande, che il Ciampolillo si ingiustamente accanito contro di lui, arrecando danno alla sua reputazione, al suo onore, alla sua immagine discendente dalla sua posizione di alto funzionario della Regione Sicilia. Ma quantunque egli si adoperi, la verit reale dei fatti riportati negli scritti del Ciampolillo e il diritto di critica che discende direttamente dall art. 21 Cost. << pu essere esercitato [perfino] utilizzando espressioni di qualsiasi tipo anche lesive della reputazione altrui, purch siano strumentalmente collegate alla manifestazione di un dissenso ragionato dall'opinione o comportamento preso di mira e non si risolvano in un'aggressione gratuita e distruttiva dell'onore e della reputazione del soggetto interessato>>. Tanto chiarisce la Suprema Corte di Cassazione in tale sua recente decisione : Cass. civ. Sez. III, 08/05/2012, n. 6902. Ci perch interviene un altra recente decisine della Corte- <<in tema di diffamazione a mezzo stampa, non sussiste una generica prevalenza del diritto all'onore sul diritto di critica, in quanto ogni critica alla persona pu incidere sulla sua reputazione, e del resto negare il diritto di critica solo perch lesivo della reputazione di taluno significherebbe negare il diritto di libera manifestazione del pensiero; pertanto, il diritto di critica pu essere esercitato anche mediante espressioni lesive 10 della reputazione altrui, purch esse siano strumento di manifestazione di un ragionato dissenso e non si risolvano in una gratuita aggressione distruttiva dell'onore. >> [Cass. civ. Sez. III, 22-03-2012, n. 4545 (rv. 621644] Giuseppe Ciampolillo ha agito contemporaneamente nell ambito del diritto di cronaca e del diritto di critica, come gi stato ribadito in comparsa di costituzione e risposta. Non esercizio di mera dichiarazione di opinione, ma pieno esercizio di esprimere la propria idea oltre alla puntuale cronaca dei fatti in cui intervenuto l Anz- su una questione oggettivamente di grande interesse pubblico e condiviso qual il bene della salute, anch esso costituzionalmente tutelato. E sebbene il giudizio, come critica, pu andare oltre la rappresentazione dei soli fatti (cronaca) esso meritevole della tutela dell art. 21 Cost. << poich il diritto di cronaca non deriva solo da una libert, ma anche dal dovere di informare la collettivit su fatti di interesse pubblico sarebbe controproducente se si vincolasse il diritto di critica alla verit o alla continenza formale che si esige nella cronaca, perch non stimolerebbe alcun dibattito. Il diritto di critica non informazione, ma legittimo attacco>> [ in Il Diritto di Critica, sito web didefa dell informazione curato da avv. Antonello Tomanelli del Foro di Bologna : http://www.difesadellinformazione.com/72/il-diritto-di-critica/ ] Palermo 15 ottobre 2012 avv. Giacomo Cirincione
2014 2 Aprile Giunta 45 2014 26 Marzo Giunta 45 Avv Pellegrino Tar Pa 831 833 1045 2014 Spatola Rosa Dangelo Giovanni CL Ed de Ricorso Al Tar Di Palermo
2014 25 Luglio CL Ed de Sas D'amgelo Sent 412 2014 Ric 613 14 29 04 14 Rosa Spatola Sent 373 14 Ric 1045 14 2014 2 Maggio Spatola Rosa Sent 368 14 Ric 833 14 CL Ed de
2015 12 OTTOBRE DELIBERAZIONE CONSILIARE 43 12 OTTOBRE 2016 BRICOMAN CENTER NELL'AEX SITO SICAR SASSARI 68 SAS MONTICCIOLO GASPARED CC 43 12 OTTOBRE 2015 CC 3 15 02 18 CC 16 19 06 18-ilovepdf-compressed
2017 20 Settembre Bologna Sindaco Commissione Esaminatrice Del Concorso Alta Professionalita' 1 Partecipante 1 Vincitore Maggiore Croce Antonino Balistreri Pietro Parente Croce