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LAPPRENDIMENTO MOTORIO Prof.

Roberto Biella
Apprendere un gesto complesso significa controllarlo e cio poter iniziare, continuare o arrestare un'azione del corpo
secondo una certa intenzione. Comunemente si pensa che il controllo si debba esercitare solo quando compiamo
gesti difficili per cui sono necessarie attenzione e concentrazione. Ma una persona esercita un controllo sul corpo
anche quando pensa ad altro come ad esempio quando camminiamo, corriamo o guidiamo l'automobile e anche
quando reagiamo d'istinto ad un grosso rumore, sussultando. !n questi gesti non la coscienza che controlla il
mo"imento ma strutture ner"ose che sfuggono apparentemente allo stato di "igilanza ma che comunque coordinano i
mo"imenti dei segmenti che nell'insieme costituiscono il gesto motorio. #i parla infatti di coordinazione motoria come
la funzione che ordina e collega tutti gli elementi che costituiscono il gesto. $a coordinazione una funzione
dell'organismo, mentre quando si parla di capacit% &intesa come abilit% generale del soggetto' si parla di destrezza o
comunemente agilit%.
(na persona si dice che possiede destrezza quando ha in senso generale queste tre capacit%)
*. controlla finemente il proprio corpo in mo"imenti complessi &capacit di controllo'
+. apprende rapidamente cose nuo"e &capacit di apprendimento'
,. sa modificare o applicare a situazioni nuo"e gesti gi% conosciuti &capacit di adattamento'.
Possiamo distinguere tre tipi di mo"imento corrispondenti a tre li"elli di controllo.
! movimenti riflessi che si hanno quando qualcosa ci punge, ci scotta o ci urta o quando ci appare qualcosa di
impro""iso e reagiamo istinti"amente senza che ce ne rendiamo conto. ! mo"imenti di questo tipo, che sono rapidi
ma piuttosto semplici e grezzi, sfuggono dunque al controllo della coscienza la quale non fa altro che constatare gli
effetti di ci- che gi% a""enuto. !l controllo di questo tipo di coordinazione a""iene a li"ello sub encefalico &midollo
spinale' e ha il "antaggio di essere estremamente rapido proprio perch. ai riflessi deputata una certa parte della
difesa immediata dell'organismo. $a rapidit% del riflesso do"uta al fatto che l'impulso ner"oso sensiti"o non sale
sino al cer"ello ma scatena subito una serie di impulsi ner"osi motori &diretti cio ai muscoli' che determinano, senza
elaborazione alcuna, il mo"imento. ! riflessi non sono mo"imenti appresi ma sono gi% inscritti geneticamente nel
sistema ner"oso della persona. $a coscienza pu- esercitare un certo controllo inibitore sui riflessi ad esempio il
pugile che mantiene la guardia nonostante il colpo subito, il palla"olista che cerca comunque di colpire in bagher la
palla schiacciatagli contro dall'a""ersario.
! movimenti automatici detti anche automatismi sono quei mo"imenti che una "olta appresi hanno bisogno di
uno scarso controllo da parte della coscienza per continuare ad essere eseguiti. #cri"ere, usare le posate,
allacciarsi le scarpe, andare in bicicletta sono tutti gesti complessi che richiedono una note"ole coordinazione &basta
"edere le difficolt% che hanno i bambini nell'apprendimento di questi mo"imenti' ma che normalmente un adulto
compie con una certa facilit% liberando la coscienza dal controllo minuto, dedicando la sua attenzione ad altro. $o
sport fatto principalmente di automatismi) il palleggiare del bas/et, il salto fosbur0 dell'atletica, il tiro nel calcio, la
schiacciata nella palla"olo, una piroetta nella ginnastica artistica, un passo nella danza o un esercizio dell'aerobica
sono tutti automatismi. Al pari del numero di "ocaboli che si sanno per una lingua straniera, pi1 automatismi una
persona possiede, pi1 essa disporr% di un bagaglio motorio "asto che gli permetter% di a"ere una maggior destrezza.
!nfatti con l'acquisizione di tanti gesti a"r% certamente imparato a controllare meglio il suo corpo &capacit% di
controllo', a"r% compreso meglio quali sono i meccanismi generali che sottendono al conseguimento dell'abilit%
motoria &capacit% di apprendimento' e certamente cercher% di sfruttare al meglio quello che sa gi% per imparare cose
nuo"e &capacit% di adattamento'.
! movimenti volontari sono quei mo"imenti che necessitano di un controllo stretto dell'esecuzione del gesto,
controllo necessario o perch. occorre una precisione fine ele"atissima o perch. la situazione completamente
nuo"a. #ono dunque i mo"imenti che si compiono in situazione di apprendimento come quando abbiamo imparato
per la prima "olta a sciare do"e si cerca"a ad esempio di far con"ergere le punte e spigolare le lamine interne con un
note"ole sforzo di concentrazione e attenzione per fare quel benedetto spazzane"e. 2ppure quando cerca"amo di
inclinare correttamente la racchetta da tennis per far andare la pallina nella direzione giusta &in entrambi questi
esempi il controllo centrato sull'attrezzo ma a sua "olta questo controllato da un segmento del corpo'. Altri
esempi di situazioni di apprendimento che un adulto pu- incontrare sono) imparare un nuo"o passo di danza o
pattinare su ghiaccio. !l controllo "olontario crea le condizioni per l'apprendimento di nuo"i automatismi una "olta che
si sono innescati quei meccanismi neuronali di facilitazione del passaggio di impulsi ner"osi nel cer"ello. Prima di
di"entare automatico un mo"imento de"e infatti essere seguito, con note"ole sforzo di attenzione e concentrazione,
dalla coscienza che utilizza tutti i dati sensiti"i possibili per "erificare l'esecuzione del gesto che dapprima sar%
grezzo e impreciso e con l'esercizio di"err% sempre pi1 conforme al modello che si "uole eseguire. 3 solo dopo una
certa mole di esercizio che il mo"imento si trasforma "ia "ia in mo"imento automatico lasciando alla coscienza il
solo compito di "erificare il raggiungimento del risultato esterno finale.
Risulta dunque fondamentale il passaggio dal mo"imento "olontario a quello automatico e ci- determina il processo
di apprendimento motorio. Come a""iene tutto cio4 5li impulsi ner"osi che circolano nel nostro cer"ello quando
"i"iamo una esperienza motoria &ma non solo motoria' determinano una sorta di traccia del percorso tra le cellule
cerebrali che ne facilitano un successi"o passaggio determinando quello che chiamiamo apprendimento. !l
meccanismo il seguente. 6uando un segnale passa attra"erso delle connessioni &sinapsi' tra un particolare gruppo
di cellule ner"ose, esso lascia in qualche modo una traccia in tali connessioni in modo che il passaggio in tempi
successi"i attra"erso le stesse sinapsi sia facilitato. Pertanto, quando nel cer"ello prende il "ia un certo programma
d'azione &o anche un pensiero' questo crea della facilitazioni nelle sinapsi utilizzate e ci- rende pi1 facile il richiamo
dello stesso programma &o pensiero' in un momento successi"o. 6uesta traccia nelle connessioni tra cellule ner"ose
sembra essere influenzata dalla quantit% di passaggi dello stimolo ner"oso. 6uindi questo fa comprendere la funzione
dell'esercizio e della ripetizione nell'apprendimento in genere.
Analizziamo dunque i fattori di riuscita dellapprendimento motorio. A titolo di esempio utilizzeremo il tiro in corsa
della pallacanestro &detto anche terzo tempo'.
!" capire cosa si deve ese#uire. #embra scontato ma non sempre "ero. 6uando stiamo apprendendo dobbiamo
a"er ben chiaro quali sono le componenti del gesto. 7ell'esempio) dalla corsa con palleggio, afferrare il pallone fra le
mani, continuare la corsa per due passi, saltare in "icinanza al canestro e in "olo tirare. $8attenzione e la
concentrazione in questa prima fase de"e essere ele"atissima.
6uesta parte corrisponde alla !$ fase dellapprendimento) acquisizione visiva del modello tecnico da apprendere
mediante dimostrazione di un atleta o "isione di un filmato. !n questa fase il canale "isi"o esterno a condurre
l8apprendimento per l8acquisizione dello schema globale e dell8obietti"o.
%" sensi&ilizzare. $a differenza tra un soggetto abile e uno meno abile sta proprio nella sensibilit% cio la capacit% di
discriminare piccole "ariazioni di una certa percezione. 7el campo sporti"o9motorio i canali percetti"i maggiormente
interessati sono) tatto delle mani e dei piedi, cinestesi &posizione delle articolazioni, grado di forza applicata',
equilibrio, senso del ritmo, orientamento spaziale, percezione delle traiettorie. 7ell'esempio occorre, con appositi
esercizi di discriminazione, sensibilizzare i polpastrelli, direzione e grado di spinta delle gambe, direzione e grado di
spinta del pallone, il senso del ritmo degli appoggi, cosa mirare nel tiro.
'" ric(iamare #li automatismi o #li sc(emi motori coinvolti. 7on si pu- apprendere da zero un gesto nuo"o,
specie se complesso. 2ccorre partire sempre da qualcosa di simile che gi% si possiede. Ad esempio nel caso
dell8apprendimento del salto in alto secondo la tecnica :osbur0 occorre saper correre, staccare "erticalmente, ruotare
sull8asse longitudinale del corpo, assumere l8atteggiamento ad arco dorsale. Ritornando al terzo tempo di
pallacanestro, molto difficile imparare il tiro in corsa senza essere in possesso dei singoli automatismi del
palleggiare a terra, del saltare in ele"azione "erticale e del tiro della pallacanestro. !n mancanza di questi automatismi
occorre richiamare gli schemi motori del battere a terra la palla, del saltare in genere, e del tirare in genere. (no
sc(ema motorio infatti un automatismo allo stato grezzo nel quale le condizioni di esecuzioni non sono ben definite
e per questo si conser"a solo la struttura generica del mo"imento che essendo tale pu- essere applicata ad una ben
pi1 ampia gamma di situazioni. #altare in alto secondo la tecnica dorsale &:osbur0' un automatismo, saper saltare in
senso generale, senza specifiche spazio9temporali definite e con tutte le sue "arianti &a un piede, due piedi, in lungo,
in alto, lateralmente ecc.' uno schema motorio. $'acquisizione dei principali schemi motori di base, corrispondenti ai
gesti naturali del camminare, correre, saltare, lanciare, rotolare, arrampicarsi, "olteggiare, palleggiare, battere con un
attrezzo, garanzia della possibilit% di apprendere pi1 facilmente molte tecniche sporti"e. Apprendere solo e
unicamente tecniche specifiche, cio automatismi in condizioni precise, oltre a essere molto faticoso determina una
certa rigidit% e uno scarsa possibilit% di transfert dell'abilit% a situazioni di"erse. ;' il caso di colui che ad esempio ha
sempre e unicamente giocato a palla"olo che ha acquisito il salto per la schiacciata sempre nello stesso modo &cio a
piedi pari' per cui tro"a note"ole difficolt% ad apprendere il salto in alto dell'atletica do"e occorre staccare a un piede
soltanto. 6uindi prima di apprendere un gesto nuo"o occorre assicurarsi che si siano acquisiti gli elementi costituenti o
almeno gli schemi motori a cui fa capo.
<. interiorizzare il modello da ese#uire )allenamento ideomotorio*. =!l cer"ello non fa differenza tra una
situazione realmente "issuta e una immaginata molto "i"idamente>. Ci- che rende la "isualizzazione molto
sintetica e legata in un tutt'uno dinamico e realistico il ritmo. $a struttura ritmica del gesto da apprendere infatti
funge da trama e conduce la mente nella temporizzazione &timing' delle singole azioni degli arti &appoggi, slanci,
tiri ecc'. $a capacit% di percepire e sentire su se stessi il ritmo delle azioni fondamentale per la riuscita
dell'apprendimento &%$ fase) acquisizione della struttura ritmica del mo"imento'. Chi ha difficolt% a percepire il
ritmo in generale ha maggior difficolt% a imparare gesti complessi. !l caso pi1 eclatante si ha nel ballo liscio do"e
anche gesti semplici come fare dei passi possono costituire una cosa difficile per chi non ha senso del ritmo. !l tiro
in corsa della pallacanestro pu- essere appreso con maggiore facilit% se prima ci si esercita sul ritmo dei
mo"imenti. $a struttura ritmica del tiro in corsa, partendo da fermi ed eseguendo un palleggio prima dei due passi9
salto e tiro, la seguente)
tam9tatam9ciuf? 2 2 2 2 tam corrisponde al primo passo in contemporanea al palleggio &piede
sinsitro9mano destra', tatam ai due appoggi dei piedi &destro9sinistro quest'ultimo con salto "erticale' e ciuf al tiro.
#aper interiorizzare questo ritmo significa essere in grado di eseguirlo battendo le mani e@o i piedi.
!nteriorizzare un modello significa farlo proprio, sentirlo calzato sul proprio corpo. 7on si tratta di memorizzare delle
immagini e basta? significa "edersi dal di dentro &e non dal di fuori' con tutte quelle sensazioni &tattili, cinestesiche,
uditi"e' che si "i"rebbero proprio come se si stesse eseguendo il mo"imento &'$ fase) cenestesi + visio interno
dellallenamento ideomotorio'. $a facilitazione neuronale di cui si parlato all'inizio a""iene allo stesso modo
proprio perch. si attua all'interno del cer"ello e non dalle parti inferiori del sistema ner"oso centrale. Ripassarsi
mentalmente il gesto nei momenti di pausa, di riposo anche lontano dall'allenamento e pi1 "olte al giorno comunque
allenante quasi quanto la pratica "era e propria.
A. esercitarsi. #enza esercizio, si sa, non si apprende. 2ccorre esercitarsi molte "olte per imparare un gesto.
2ccorre per- anche porsi dei limiti nell'esercizio. Ad esempio mai insistere se non si riesce? si rischia di
apprendere l'insuccesso o l'errore anzich. il gesto corretto. ;' meglio concedersi qualche giorno di pausa. Capita
spesso che poi in un sol colpo l'esecuzione arri"i correttamente. #embra che ci- sia do"uto al fatto che quelle
facilitazioni neuronali non si instaurano immediatamente ma necessitano di una certa quantit% di giorni per
attuarsi forse perch. necessitano di una sintesi proteica a li"ello sinaptico e@o di cellula ner"osa. #e anche dopo
qualche giorno di pausa non si riesce a migliorare occorre pensare alla mancanza di requisiti cio alla mancanza
di quegli schemi motori che stanno alla base del gesto da apprendere. 2ccorre quindi ridimensionare il proprio
obietti"o e fare un passo indietro) fare una cosa pi1 semplice, che potrebbe anche sembrare banale, ed
esercitarsi con circostanze molto "ariabili. 7el nostro esempio sarebbe utile)
- per il palleggio) palleggiare alto 9 basso, da fermo, camminando, correndo a"anti, indietro, lateralmente,
guardando il soffitto, a occhi chiusi?
- per il salto) con rincorsa e senza palla, andare a toccare la rete del canestro partendo da posizioni di"erse?
- per il tiro) tirare da fermo da posizioni di"erse e poi con salto sul posto.
Ponendo attenzione dunque a questi A fattori di riuscita dell'apprendimento possiamo dunque di"entare pi1 abili ad
apprendere gesti nuo"i o complessi e quindi a essere pi1 destri &anche per i manciniBB..'.
Riferimenti utili) dispensine =$8allenamento ideomotorio>, =$a concentrazione e Allenamento ideomotorio>, =!l controllo
del mo"imento>

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