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La Rivoluzione dei Gelsomini

Studente Alexandra-Ioana Dorin (Erasmus)



La Tunisia tra lidentit musulmana il sogno laico

In Tunisia il tentativo di elaborare una legislazione laica seppur in conformit con lislam
viene attuato, con un relativo successo, dal fondatore della Tunisia moderna Habib Bourguiba.
Nel 1956 fu promulgata la nuova costituzione in cui allarticolo 1 si dichiarava che la
Tunisia uno Stato libero, indipendente e sovrano: la sua religione lislam, la sua lingua
larabo e il suo regime la repubblica e allarticolo 5 che la Repubblica tunisina garantisce
le libert fondamentali e i diritti delluomo nella loro accezione globale, complementare e
interdipendente. La Repubblica tunisina ha per fondamento i principi dello Stato di diritto e
del pluralismo e opera per la dignit delluomo e lo sviluppo della sua personalit. [] La
Repubblica tunisina garantisce linviolabilit della persona umana e la libert di coscienza e
protegge il libero esercizio dei culti, a patto che non turbi lordine pubblico. Ciononostante
larticolo 38 prevede che la religione del Presidente della Repubblica tunisina debba essere
musulmano.

Forse lestrema laicit, imposta sia da Bourguiba che da Ben Ali, la ragione per cui la
Tunisia presenta una situazione apparentemente migliore rispetto ad altri paesi islamici, in
generale, e al Marocco, in particolare, sulla tematica della libert religiosa. Sebbene in linea di
principio, non sia possibile per un tunisino diventare cristiano cos come di fatto non lo
per nessun musulmano si assiste ultimamente ad alcune conversioni tra i tunisini non di
origine straniera. LInternational Religious Freedom Report. July-December 2010 del
Dipartimento di Stato americano riferisce comunque che mentre il governo non proibisce la
conversione dallislam a unaltra religione, n richiede la registrazione della conversione, gli
ufficiali occasionalmente discriminano i convertiti dallislam. Lo stesso Rapporto ricorda che
sebbene gli appartenenti alla setta Bahai siano considerati eretici in seno allislam e vengano
perseguitati in Iran e fortemente discriminati in Egitto, la Tunisia ne consente la pratica e
autorizza lorganizzazione di incontri privati tra i seguaci. Per quanto riguarda la comunit
ebraica, il governo tunisino pre-rivoluzionario non solo consentiva la libert di culto, ma ne
stipendiava il Rabbino capo.

A partire dal gennaio 2011, ovvero dalla fuga di Ben Ali a seguito della Rivoluzione dei
gelsomini, la situazione tunisina risulta critica. Il rientro nel paese dei principali esponenti
legati allestremismo islamico, banditi dal precedente regime, ha gi fatto sentire le proprie
conseguenze. Il 26 giugno scorso un centinaio di estremisti islamici ha tentato di bloccare la
proiezione del film-documentario sul radicalismo islamico Ni Allah ni maitre della regista
tunisina, dichiaratamente atea, Nadia El Fani presso il cinema AfricArt di Tunisi. Gli slogan
dei manifestanti erano inequivocabili: La Tunisia uno Stato islamico oppure Allahu
Akbar. Inoltre la trentina di salafiti arrestati durante i tumulti stata ben presto rilasciati.
Ironia della sorte, sar invece Nadia El Fani a dovere comparire davanti alla giustizia.

Lavvocato tunisino Monaem Turki, unitamente ad altri due colleghi, ha chiesto di avviare
uninchiesta contro la regista al fine di impedire la proiezione della pellicola in Tunisia in
quanto blasfema e contro i valori islamici. Il 13 luglio la procura della Repubblica presso il
tribunale di prima istanza di Tunisi ha purtroppo confermato lapertura di uninchiesta nei
confronti della El Fani.

In un comunicato reso pubblico l8 luglio scorso il Ministero della Cultura tunisino,
presieduto dallaccademico Ezzeddine Beschaouch, aveva tenuto a precisare che il film non
ha ricevuto alcuna sovvenzione statale n prima n dopo la rivoluzione del gelsomino. Il
documento ricorda altres alle persone preposte di verificare ogni informazione prima di
diffonderla per evitare qualsiasi provocazione e turbamento nellopinione pubblica.

Il simbolo del riformismo laico di Habib Bourguiba comunque senza dubbio il Codice dello
Statuto personale, varato anchesso nel 1956. Qui la sezione dedicata al matrimonio, non
prevede come impedimento il caso di un marito non musulmano quindi lo Stato tunisino non
dovrebbe richiedere la conversione allislam del futuro sposo. Tuttavia alcuni giuristi tunisini
sostengono che limpedimento esista e sia contenuta dallarticolo 5 in cui si afferma che i
due futuri sposi non si devono trovare in uno dei casi di impedimento previsti dalla legge.
Ebbene lespressione nel testo arabo che si riferisce agli impedimenti previsti dalla legge
mawani al-shariyya. Laggettivo shariyya pu essere interpretato sia come previsti dalla
legge, intesa come legge dello Stato, sia come legge divina, che in arabo per lappunto
sharia. Lultima interpretazione viene privilegiata poich tutte le scuole giuridiche islamiche,
sia sunnite che sciite, sono unanimi nel proibire questo tipo di unione poich il divieto
proviene da una prescrizione coranica esplicita: Non sposate donne idolatre finch non
abbiano creduto, meglio una schiava credente di una sposa idolatra, anche se vi piace, e non
date donne credenti in spose a degli idolatri finch essi non abbiano creduto, meglio lo
schiavo credente di uno sposo idolatra, anche se vi piace.

Nel 1962 una circolare del Segretario di Stato allInterno, ma soprattutto la circolare 660 del
19 ottobre1973 del Ministero della Giustizia ricordavano agli ufficiali dello stato civile il
divieto di matrimonio tra una musulmana e un non musulmano. Questultima circolare insiste
sulla nullit di questo tipo di matrimonio a meno che il futuro marito non si converta
allislam. Le due circolari hanno fatto s che non solo in Tunisia, ma anche allestero una
tunisina si veda negato il nullaosta al matrimonio civile dal proprio consolato, qualora il
futuro coniuge non si converta allislam.

La Revoluzione

Dietro il nome apparentemente rassicurante di Rivoluzione dei Gelsomini si cela uno degli
eventi pi importanti e significativi degli ultimi decenni, un evento che, senza retorica, pu
essere definito epocale, per i radicali mutamenti che ha comportato negli assetti geopolitici
nordafricani, se non mondiali .
Iniziata nel dicembre del 2010, in seguito alla morte di un giovane commerciante di frutta,
che si era dato fuoco per protestare contro il sequestro della propria merce da parte della
polizia corrotta del regime di Ben Ali, la rivoluzione si propaga, nel giro di pochi giorni, in
molte delle pi importanti citt tunisine.
Il 17 Dicembre 2010 iniziano in Tunisia le giornate della collera tradotte sui media
occidentali nel ben pi grazioso rivoluzione del Gelsomino (variante: dei Gelsomini)
che hanno sconvolto il Paese maghrebino e che sconvolgono ancora il mondo arabo, i suoi
regimi, le sue societ, e non solo. In una cittadina del centro della Tunisia, Sidi Bouzid, si
ripete un normale e ordinario episodio di sopraffazione poliziesca: la routine del gesto non
abrebbe fatto immaginare a nessuno le conseguenze che avrebbe prodotto. Insulti, minacce,
arresti e umiliazioni publiche da parte della polizia erano allordine del giorno per quei
ragazzi, disoccupati o laureati senza lavoro, che per sopravivere si trovavano costretti a
campare di espedienti, mgari vendendo, senza licenza, un po di frtutta e ortaggi al mercato
del quartiere. Succede che Mohamed Bouazizi, un giovane laureato disoccupato, viene
sorpreso a vendere ortaggi senza permesso dalla polizia, che dopo averlo umiliato
pubblicamente, gli sequestra la merce senza ascoltare le supliche di tolleranza per il piccolo
commercio.
Nel ristretto arco di tempo di un mese, il popolo tunisino, oppresso da un regime
venticinquennale, costringe il proprio a Presidente Ben Ali, al potere dal 1987, a dimettersi e
fuggire dal Paese per salvarsi.
La Rivolta, tuttavia, non si ferma alle frontiere tunisine, essa si diffonde in breve tempo in
molti altri paesi del Nord Africa e del Medio-Oriente, accendendo in tal modo una miccia gi
innescata da anni. Nel giro di qualche mese, le proteste popolari si propagano in Algeria,
Egitto , Libia , Siria, con un andamento tipico delle onde durto, ridisegnando gli assetti
sociali e istituzionali di unintera porzione di globo.
Il drammatico gesto del giovane Bouazizi rappresenta dunque solo la scintilla che fa detonare
la polveriera. Scavando nel complesso mondo della societ tunisina, per, si comprende a
pieno come questa Rivoluzione sia stata, in realt, covata per molti anni e alimentata da
unattivissima societ civile, che, nonostante il regime di Ben Ali, ha continuato a coltivare il
giardino segreto delle libert.
La definizione rivoluzione dei gelsomini, non molto amata dai protagonisti stessi della rivolta
che sottolineavano limpatto riduttivo e semplicistico dellespressione a fronte della
situazione drammatica nel paese, ha incontrato in un primo tempo il favore dei media
occidentali per la sua somiglianza con analoghe definizioni (rivoluzione delle rose in Georgia
nel 2003, rivoluzione dei tulipani in Kirghizistan nel 2005), ma lincalzare degli eventi, in
Egitto prima, in Libia e Siria poi, ha finito per lasciar cadere questa espressione che sembra lo
stesso Ben Al avesse scelto per descrivere il suo colpo di stato nel 1987.

Il cambiamento dopo la Revoluzione

Arte e cultura in fermento, dunque, nella Tunisia post-rivoluzionaria questo quanto
emerge dal reportage anche se con un andamento disordinato, non organizzato, privo di
figure carismatiche di punta, ma con tanti segnali incoraggianti.
I giovani hanno aperto la pentola a pressione e le arti plastiche sono esplose. A Palais
Kerredine, nella Medina, si aperto un laboratorio di scambi tra il cinema tunisino ed
europeo. Molti artisti tra i quaranta e i cinquantanni hanno finalmente preso il coraggio di
uscire allo scoperto. Risorge la satira, un genere sopito da cos tanto tempo in Tunisia, da
essere quasi dimenticato.
I giornali sono sostanzialmente liberi e c un proliferare di radio private. Si assiste ad uno
sviluppo significativo dellopera lirica, unattenzione che certamente frutto del clima
liberato da un potere angusto e ottuso, e c stata la nascita del rap, pi propriamente legato ai
fermenti giovanili impegnati. Il balletto ha ripreso notevolmente e anche spettacoli come
Chrazade con il corpo mostrato nella sua nudit, non hanno creato nessun problema.
Allindomani della caduta di Bin Ali, la gente tornata a chiedere libri sulla Tunisia, con
preferenza per i temi di politica e storia. Dal 2011 si scrive e si pubblica anche di pi. La
scena artistica, insomma, in grande cambiamento, la creativit molto forte e la qualit
degli artisti elevata. Prima della rivoluzione spesso la fantasia e la libera espressione si erano
nascoste per paura o erano state represse, ora gli artisti hanno cominciato a produrre pi
liberamente.
Quella tunisina una rivolta compiuta, lunica del mondo arabo portata alle estreme
conseguenze e la prima del XXI secolo. Ora il momento della transizione verso la nuova
Costituzione.
La Tunisia sempre stata un mosaico di fedi e inclinazioni e non c da stupirsi se oggi
convivono in unapparente confusione, e nello stesso spazio fisico e temporale, la spinta laica-
europeista e quella religiosa tradizionalista, in un caleidoscopio di situazioni ed estremi: velo
e abbigliamento casual alluniversit; costume integrale e bikini sulle spiagge; programmi
televisivi religiosi e mostre darte provocatorie. Forse proprio questo mix laspetto
intellettualmente pi affascinante della Tunisia dei nostri giorni.
Anche se il cammino verso la democrazia tracciato, la tendenza verso una radicalizzazione
religiosa si fa per sentire, e disorienta, o spaventa addirittura, molti intellettuali. Basta
guardare la televisione, dove un uomo vestito con abiti tradizionali e una donna velata
leggono il Corano giornalmente. Questo tipo di impostazione nel modo di vestire lo si
comincia a vedere anche nei cartoni animati per bambini.


















Bibliografia

1.Tunisia: la rivoluzione dei gelsomini, o le giornate della collera, Fulvio Massarelli, 2011
2.Ilaria Guidantoni, Chiacchiere, Datteri e The , Tunisi, Viaggio in una societache cambia
Revolution, Albeggi Edizioni
3.http://kalimatunisie.com
4. http://www.internazionale.it/paesi/tunisia
5.http://www.ioamolitalia.it/blogs/islam-s-newsletter/la-liberta-religiosa-nel-mondo-
islamico-i-casi-di-marocco-e-tunisia.html
6. Mohammed Charfi, Islam et libert. Le malentendu historique, Casbah Editions, Algeri
2000,
7. http://www.ecfr.eu/page/-/ECFR%20Policy%20Memo%20Tunisia.pdf

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