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Estratto da Pocket Manual Terapia 2014 - www.pocketmanualterapia.com 37. Embolia polmonare e Trombosi venosa 416 su www.facebook.

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profonda

Tab. 37.0.2

Fattori di rischio (Goldhaber, JACC 56, 1; 2010) ospedalizzati: - chirurgia maggiore - tumori - scompenso cardiaco - COPD - sindrome nefrosica - patologie renali croniche altre: - obesit - fumo di sigarette - ipertensione - diabete - colesterolo LDL elevato - stress - fattore V Leiden - mutazioni del gene della protrombina - anticorpi anticardiolipina

in comunit: - et avanzata - tumori - anamnesi di trombosi venosa - insufficenza venosa - gravidanza - trauma - immobilit e fragilit

Il Fondaparinux, inibendo solo il fattore Xa ma non la trombina e non interferendo con le piastrine, pur essendo altrettanto efficace, presenta meno piastrinopenie ma maggiori complicanze emorragiche (Kearon, Current Therapy 2013). In associazione allEparina possono essere impiegati i dicumarolici, mantenendo lINR tra 2 e 3 (The Med. Letter 1298; 2008), sono utili ma difficili da gestire e necessitano di controlli laboratoristici pi frequenti (Kearon, Current Therapy 2013). In alternativa, se gli anticoagulanti sono controindicati, la compressione pneumatica intermittente pu ridurre il rischio di embolia (Kearon, Current Therapy 2013), anche se utile poco usata perch poco gradita ai pazienti. Utili le calze elastiche 15mmHg alla caviglia che possono essere associate agli anticoagulanti migliorando i risultati (Kearon, Current Therapy 2013). Sono sotto studio dei sistemi di compressione del plesso venoso plantare. Alcuni impiegano gli antiaggreganti tipo Aspirina ma i risultati non sono soddisfacenti (Kearon, Current Therapy 2013). Utili anche il Rivaroxaban (vedi cap 10 par 1) e lApixaban (vedi cap 10 par 1). Approvato dalla FDA il Dabigatran (vedi cap 10 par 2) (The Med. Letter 1351; 2011). La profilassi va protratta per 10 gg negli interventi ortopedici ma per 20-30 gg in caso di frattura di femore o fattori di rischio; resta comunque negli interventi sullanca e sul ginocchio un rischio dell0,5-1% (Januel, JAMA 307, 3; 2012).

Terapia acuta
1. Provvedere quanto prima a

inserire un catetere in una vena centrale preparare per uneventuale assistenza respiratoria monitorizzare lelettrocardiogramma ed eventualmente la pressione arteriosa inserire un catetere vescicale e seguire la diuresi oraria.

La terapia si basa sul rischio prognostico ( Goldhaber, Lancet 379, 1835; 2012) (vedi tab 37.2). Se ad alto rischio, con mortalit a breve termine del 15%, il trattamento deve essere aggressivo con trombolitici ed embolectomia chirurgica o transcatetere (Goldhaber, Lancet 379, 1835; 2012). Se a basso rischio, con mortalit a breve termine dell1%, possono avere un trattamento a domicilio con dimissione precoce (Goldhaber, Lancet 379, 1835; 2012). I rischi intermedi potreb-

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