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GLI ANTENATI DEUROPA

Sommario:
1. Introduzione Chi sono gli antenati dEuropa 2. C i !ar"a de#"i antenati dEuro!a Cronologia degli autori Autori Opere $. Le %u"ture %e"ti% e La cultura di Golasecca La cultura di Halstatt La cultura di La Tne &. Ce"ti' Ita"i%i e Romani I Celti in Italia Cronologia dellinvasione celtica in Italia Livio Historiae: libro V Cronologia lunga Cronologia breve (. A#er Ga""i%u) e!ini"ione #opola"ioni celtiche nella penisola italica *. La !re)a di Roma ed i" +etu) Ga""i%u) $igni!icato del ter%ine %etus gallicus I protagonisti: &uis' La presa di (o%a: &uo%odo' )uando La testi%onian"e ,. La )o%iet- %e"ti%a Le abita"ioni Le classi sociali La societ* Gli uo%ini e le donne .. La re"i#ione dei Ce"ti I ruidi #rinc+pi della religioni $i%boli Caratteristiche dei ruidi La societ* Chi erano i ruidi allinterno della societ* celtica' Luoghi sacri ivinit* principali ivinit* gallo,ro%ane /. Le %ono)%enze )%ienti0i% e dei Ce"ti: "a)tronomia Testi%onian"e degli scrittori $iti archeologici Il calendario astrono%ico 11. I Ce"ti ne" 0umetto A)teri2 e O3e"i2 $toria del !u%etto

I personaggi La cronologia delle opere di -der"o

CHI SONO GLI ANTENATI D EUROPA?


Certamente i Greci, i Romani e i cosiddetti barbari. Barbari per eccellenza erano considerati i Celti, chiamati dai Greci Keltoi, poi Galati e dai romani Galli. A lungo i Celti sono stati dimenticati anche a causa del termine dispregiativo con cui furono definiti dal latino barbarum, greco barbaros, di origine onomatopeica, balbuziente, che parla in modo incomprensibile !uindi straniero" e rimangono, oltre che un popolo misterioso, anche un popolo sconosciuto# in realt$ rappresentano uno dei pi% grandi raggruppamenti etnici dell&'uropa antica. (nfatti tracciando la storia delle varie nazioni europee, (talia compresa, non ci ) difficile notare che molte di esse hanno una caratteristica comune* !uella di aver avuto tra i primi abitanti proprio i Celti. (l successivo prevalere dei Romani su !ueste popolazioni precedentemente insediatesi nel territorio italico ha determinato la loro cancellazione dalla memoria culturale collettiva in base ad una presunta inferiorit$ attribuita loro dai dominatori. +ertanto ci siamo posti seguenti !uesiti* ,a dove provenivano e !uali erano le origini di !ueste antichissime genti Come vivevano .uali furono le loro usanze Che religioni praticavano .uali erano le loro conoscenze scientifiche+er rispondere a !ueste domande abbiamo a disposizione due tipi d&informazioni* /esti scritti da autori stranieri greci e latini" venuti a contatto con !ueste popolazioni, che hanno combattuto contro di esse ed alla fine le hanno sottomesse. ,ocumenti e reperti archeologici. .uanto di vero c&), tuttavia, nelle testimonianze di popoli stranieri che parlano da dominatori- 0icuramente le descrizioni dei Celti non erano del tutto veritiere, poich1 fatte da popoli in conflitto con essi# e forse ) !uesta uno dei motivi che ci ha portato a pensare che i Celti siano stati un popolo di barbari solo per chi li ha cos2 definiti e che il concetto di barbaro sia del tutto relativo. +er !uesto abbiamo ritenuto importante esaminare le testimonianze degli scrittori latini su !uesti popoli e cercare di individuare attraverso !ueste e nonostante !ueste, gli elementi della cultura dei popoli cosiddetti barbari che hanno contribuito alla formazione della cultura europea. 3egli ultimi decenni Albert 4derzo ha proposto un&immagine dei celti in chiave comica, attraverso le pagine del celebre fumetto Asteri5 e 6beli5. .uanto ha attinto dalla storiografia latina-

CHI PARLA DEGLI ANTENATI DEUROPA

INTRODU4IONE:

.uesta presentazione raccoglie gli autori che descrivono popolazioni e insediamenti celtici nelle loro opere.

CRONOLOGIA: Autori greci 7 Autori latini 'cateo 'rodoto >ivio Andronico Giustino +olibio ,iodoro 0iculo /ito >ivio 0trabone ,ionigi di Alicarnasso Gaio +linio 0econdo +lutarco Gaio 0vetonio /ran!uillo Appiano >ucio Clavio Arriano 89:7;<: a.C. ca." ;<; 7 ;=8 a.C. ca." ((( sec. a.C." inizio (( secolo7?98 a.C." =:: 7 ??< a.C. ca." <: 7 =: a.C. ca." 8@ a.C. 7?A d.C" 9B a.C.7=: d.C. ca." Cine ( a.C." =B7=; d.C. 7 A@ d.C." 8: D ?=A d.C. ca." A: d.C. D ?;: d.C." @:7?98 ca." @8 7 ?B8 ca."

ERODOTO (484-425 a.C. ca):

'rodoto, il greco Epadre della storiaE, il fondatore della storiografia occidentale, ci parla, nel ((( libro delle sue 0torie, dei popoli dellF(ndia, lFultimo, a oriente, Edei paesi abitatiE. /alvolta le informazioni di 'rodoto sono inattendibili, spesso vanno interpretate le feroci formiche Edi dimensioni inferiori a !uelle dei cani ma superiori a !uelle delle volpiE, che aggrediscono i cercatori dForo, saranno probabilmente una specie di roditori che, come le formiche, scavano le loro gallerie nel sottosuolo", ma ) sempre presente un fondamentale rispetto, accanto alla curiosit$, nei confronti dei costumi dei popoli EbarbariE* un buon inizio per la geoantropologia

PLUTARCO, (5 - !2" D.C. CA):

>a fama di +lutarco ) affidata alla sua grande opera storica le vite parallele# tale trattato ) composto da =; coppie di biografie di illustri uomini greci e romani messi in parallelo fra loro per analogia d&indole ed avvenimenti. Cra le coppie pi% importanti troviamo /eseo e Romolo, Aristide e catone, ,emostene e Cicerone, Alessandro Gagno e Cesare. .uesti ritratti seguono lo schema delle biografie peripatetiche Hnascita, et$ giovanile, personalit$, imprese, morteI commentati da personali pensieri morali dello stesso +lutarco che preleva le informazioni da fonti storiche di detti e aneddoti che riguardano il profilo d el personaggio.

LI#IO ANDRONICO, (III SEC. A.C):

Andronico si puJ giudicare, a buon diritto, l&iniziatore della letteratura latina.

POLI$IO, (2

- !!8 A.C. CA.): Ci resta un terzo della sua opera maggiore le 0torie. Comprendenti ;: libri, le 0torie narravano gli avvenimenti dF6riente e dF6ccidente dal =9; inizio della prima guerra punica" al ?;; due anni dopo la distruzione di Cartagine e di Corinto". /uttavia i primi due libri trattano brevemente, per riallacciarsi a /imeo, il periodo =9;7==: e fanno da introduzione, cos2 che lFopera vera e propria inizia con la seconda guerra punica. Conserviamo per intero i primi cin!ue libri =9;7=?9"# degli altri abbiamo estratti libri da K( a LK(((" e frammenti. 'F ipotizzabile che siano state fatte fino a cin!ue edizioni dellFopera, o anche che essa sia stata pubblicata postuma, senza la revisione da parte dellFautore. ,a sottolineare come +olibio si interessa essenzialmente della storia a lui contemporanea

ECATEO, (5% - 48 A.C. CA.):

Autore della* +eriegesi della /erra* si trattava di una descrizione geo7 etnografica della terra, divisa in = libri, ossia 'uropa ed Asia. 'cateo si riallacciava alla tradizione marinara dei peripli, ossia !uelle descrizioni dei territori in uso tra i naviganti antichi e diffuse fin dal K(( secolo. 'cateo descriveva le coste a partire dallFestremo occidente, ossia la 0pagna, con

grande sistematicit$. (nfatti indicava distanze e punti cardinali, ma accennava anche ad usi e costumi dei popoli ed alla fondazione delle citt$, dando una summa delle conoscenze geografiche dellFepoca.

DIONIGI DI ALICARNASSO, (&INE I A.C.):

6ltre ad opere di retorica, scrisse unFimportante opera storica* Antichit romane, composta in =: libri, dei !uali possediamo i primi ?:, mentre il libro L( ci ) giunto lacunoso. (l lavoro arrivava fino allFinizio della prima guerra punica, partendo dalle fasi pi% antiche della preistoria e della storia romana.

STRA$ONE, (%' A.C.-2 D.C. CA.):

>a fama dellFautore ) affidataallFopera che egli dichiara di aver scritto a sussidio della sua opera storica. Ci ) pervenuta in ?A libri. >a descrizione dellFoiMoumene, il mondo conosciuto, in senso orario, seguendo la carta del mondo disegnata da 'ratostene* 0trabone parte da 0pagna, Gallia e Britannia (((7(K", a cui segue una dettagliata descrizione dellF(talia K7K(", ed in seguito da 'uropa del 3ord, (lliria, 'piro K((, mutilo" passa a Grecia ed isole ioniche ed egee K(((7L". (nfine 0trabone si rivolge allFAsia* partendo dal ,anubio e dalla zona armena L(", tocca lFAsia minore L((", per poi passare alla /roade, Cipro e la Cilicia L(((7L(K", sconfinando poi allF(ndia, con il Golfo +ersico LK", la zona arabo7mesopotamica LK(" ed infine chiudendo la trattazione nellFAfrica del 3ord, con 'gitto, >ibia, Gauritania LK((".

LUCIO &LA#IO ARRIANO, ((5 - !'5 CA.):

(ndiM) ) posto come complemento alla narrazione della spedizione in (ndia di Alessandro, narrata nei libri K e K( dellFAnabasi, !uesto Etrattato sullF(ndiaE !uesta la traduzione del titolo" si divide in due sezioni* la prima cap. ?7?9" descrive geografia, usi e costumi indiani basandosi sulle autorevoli testimonianze di 'ratostene e Gegastene, mentre nella seconda parte ?A7;B" Arriano descrive la navigazione compiuta dalla flotta macedone, comandata dallFammiraglio cretese 3earco, dallF(ndia allFArabia, con notazioni etnografiche sui popoli incontrati.

GIUSTINO, (INI)IO II SECOLO-!%5 A.C.):

,elle sue opere sono pervenute a noi il ,ialogo con il giudeo /rifone ca. ?8:, storia della propria conversione e difesa dei cristiani dalle calunnie mosse dagli 'brei, e due Apologie, indirizzate agli imperatori Antonino, Garco Aurelio e >ucio Kero per difendere i cristiani accusati di essere atei e ostili allo 0tato.

S#ETONIO, (" D.C. * !4 CA. D.C.):


>e opere sono* ,e regibus, sui re stranieri#

le due opere enciclopediche* Roma sulla vita pubblica e privata dei Romani e +rata, sul mondo umano e su !uello fisico.

DIODORO SICULO, (8 - 2 A.C. CA.):

,iodoro ) lFautore della Biblioteca 0torica, una storia universale in ;: libri dalle origini mitiche alla spedizione di Cesare in Gallia

GAIO PLINIO +IL #ECCHIO,, (2'-24 D.C. * "( D.C.):

+linio fu autore, come ci testimonia il nipote nel suo elenco, di saggi storici molto stimati, di cui perJ purtroppo nulla possediamo* =: libri su >e guerre di Germania ispirati alle sue campagne".

APPIANO, (( -!%5 CA.):

Autore di 0toria Romana, Guerre 'sterne >ibri (7L((

TITO LI#IO, (5( A.C. - !" D.C):

Ab 4rbe condita libri E>ibri dalla fondazione di RomaE, secondo la tradizione manoscritta, dallo stesso autore chiamati invece EannalesE Hcon riferimento alla divisione interna del materiale anno per annoI o semplicemente ElibriE", che prendeva appunto le mosse dalla fondazione di Roma fino al @ a. C. o, forse, al @ d. C., anno della morte di ,ruso, fratello di /iberio, in una spedizione militare. INDICE: ?. (3/R6,4N(63' =. G>( A4/6R( =.?. G>( A4/6R( GR'C( =.?.?. 'R6,6/6 =.?.=. +>4/ARC6 =.?.B. A3,R63(C6 ,( R6,( =.?.;. +6>(B(6 =.?.8. 'CA/'6 ,( G(>'/6 =.=. G>( A4/6R( >A/(3( =.=.?. 0/RAB63' =.=.=. ARR(A36 =.=.B. G(40/(36 =.=.;. GA(6 0K'/63(6 /RA3.4(>>6 =.=.8. ,(6,6R6 0(C4>6 =.=.9. GA(6 +>(3(6 (> K'CCO(6 =.=.A. A++(A36 =.=.<. /(/6 >(K(6 B. CR636>6G(A

LE CULTURE CELTICHE
La c-./-0a 12 G3.a45cca
,urante l&et$ del ferro circa nel ?::: D @:: a.C." vediamo nascere un&importante cultura nella >ombardia occidentale* la cultura di Golasecca nell&attuale regione (nsubre, territorio favorevole all&insediamento delle popolazioni e per il facile accesso ai corsi d&ac!ua e ai laghi e circondato dai valichi alpini. ( golasecchiani erano un popolo di stirpe celtica contemporanei dei cugini transalpini che diedero origine alla cultura di Oalstatt, che scrivevano gi$ dalla fine K(( sec. a.C. in una lingua chiamata >eponzio. Conosciamo i nomi d&alcuni ethnos che le componevano* ( >eponti delle Alpi, caratterizzati da una particolare pratica funebre# Gli 6robii della parte orientale delle Alpi"# Gli (nsubri della parte occidentale ed emergono come gruppo pi% importante a nord del +o.

La c-./-0a Ha.4/a//
(ntorno al A:: a.C. fino al ;8: a.C. si diffuse la cultura di Oalstatt, popolo abile nel commerciare sale. ,iffusa soprattutto nella zona fra la Crancia centrale e la Boemia. .uesta cultura caratterizzata da affinit$ culturali, forse anche linguistiche ed etniche# non aveva perJ un&unit$ d&ordine politico ma esistevano diversi clans guidati da una ristretta aristocrazia.

La c-./-0a 12 La T675
0ulle rive del lago 3euchPtel attorno al K sec a.C. iniziJ la cultura di >a /)ne, caratterizzata dall&arte espressionista e dalla valida rete di commercio di massa che furono in grado di fondare, e dalla conseguente nascita della borghesia. ( materiali lateniani spade, bracciali,corredi ecc." divennero una sorta di spia della presenza dei Celti in (talia che poi l&hanno invasa agli inizi del K a.C. Anche loro scrivevano nella lingua lepontica, sono stati ritrovati infatti alcuni testi che testimoniano la presenza dei gruppi celtici in (talia diversi da !uelli halstattiani. (n relazione alla nostra penisola possiamo sostenere che i Celti cosiddetti storici costituirono il gruppo di invasori pi% consistente. ,all&unione di !ueste ultime nella zona del basso Rodano e dell&alto ,anubio ha origine la cultura celtica che, di natura nomade, comincia a migrare verso l&(talia settentrionale, dove si stanzia intorno a Gediolanum, entrano in contatto con gli 'truschi nell&'uropa centrale, facendo scomparire la cultura di Oallstatt, nella Crancia, da cui hanno origine i Galli, nella Germania, dove si

integrano con un popolo proveniente dall&area del Baltico, differente da !uello dei Celti, i Germani, nella 0erbia, nella Gacedonia e nell&Anatolia, dove compaiono i Galati la parola celtico in greco si scrive g$latos".

C5./2, I/a.2c2 5 R38a72


I C5./2 27 I/a.2a
3onostante i Celti fossero presenti, seppur in modo parziale, nella societ$ golasecchiana, e !uindi nel tessuto etnico dellFarea occidentale dellF(talia settentrionale, attorno al K( secolo a. C., essi irruppero in modo assai pi% consistente nella penisola a partire dal (K secolo a. C.. /ale irruzione si realizzJ sostanzialmente attraverso due canali* !uello pi% massiccio dellFinvasione, che comportJ lo stanziamento di alcune centinaia di migliaia di individui nella valle +adana e lungo la riva dellFAdriatico fino ad Ancona sostituendosi al controllo del territorio agli 'truschi e agli 4mbri", e !uello secondario del mercenariato, ossia del mettersi a servizio, a pagamento, delle potenze che in !uel momento miravano allFegemonia nel Gediterraneo i Cartaginesi e i Greci di 0icilia". 0econdo la tradizione tramandata da alcune fonti letterarie, /ito >ivio K, BB, =7 ;" e +linio 3. O., ?=, 8", i Celti avrebbero abbandonato le sedi europee e avrebbero invaso le aree pi% settentrionali della penisola perch1 attratti inesorabilmente dal vino e dalla frutta, soprattutto dei fichi, di cui erano particolarmente ghiotti. 3ella fattispecie /ito >ivio, nel raccontare lFassedio posto dai Celti alla citt$ etrusca di Chiusi nel B@? a. C., preludio al sacco di Roma del B@: a. C., individua la causa scatenante lFarrivo dei Celti in (talia in una tresca amorosa fra un lucumone etrusco, di nobili origini, e la moglie di un certo Arrunte, cittadino di Chiusi. 0econdo la versione liviana dei fatti Arrunte, bramoso di vendetta e consapevole di non potere avere la meglio su un rivale tanto pi% potente di lui, si sarebbe recato oltralpe e, diffondendo in Gallia il vino, avrebbe convinto i Galli ad invadere lF(talia e a stringere dFassedio Chiusi. >a leggenda tramandata dallo storico patavino puJ celare un sostrato di informazioni autentiche, ossia il ricordo di contatti e di relazioni commerciali fra il mondo etrusco e la realt$ transalpina, in cui forse il vino giocJ un ruolo non certo secondario. A 9a0/205 1a. #I 45c3.3 a. C., a 371a/5 4-cc5442:5, 2 C5./2, 1a a055 12;;5057/2 15. c37/2757/5 5-03953 (&0a7c2a 730130257/a.5, $3582a, 05<2375 1a7-=2a7a), 27:a4503 .>I/a.2a. N5..a 858302a 4c3.a4/2ca, .a 905457?a c5./2ca 27 I/a.2a 42 c3775//5 a. sacco di Roma del 390 a. C. : $05773 a..a /54/a 12 /0-995 <a..2c@5 200-995 75..a c2//A 12 R38a, .a 4acc@5<<2B 5 .a 3cc-9B 950 a.c-72 8542, 43//39375713 a1 -7a c3c57/5 -82.2a?2375 2 R38a72 (L2:. #, 48, 8).

C0373.3<2a 15..>27:a42375 c5./2ca 15..>I/a.2a


/ito >ivio, storico romano vissuto nel ( secolo a. C., sostiene che i Celti sarebbero arrivati in (talia a partire dal K( secolo a. C. >o storico +atavino per ben tre volte ribadisce tale cronologia* !uando la connette al regno di /ar!uinio +risco 9?978A< a. C."# !uando la collega alla fondazione di Garsiglia 9::"# !uando precisa che i primi Galli sarebbero scesi in (talia duecento anni prima del sacco del B@: a. C. ,iversamente ,ionigi di Alicarnasso e Appiano riferiscono la con!uista di Roma del B@: a. C. ai primi Celti venuti in (talia. +i% vaghi risultano altri due autori greci, +olibio e +lutarco, che non danno indicazioni cronologiche precise* +olibio sostiene che Edopo !ualche tempoE dal loro arrivo in (talia i Galli si sarebbero impadroniti di Roma# +lutarco ("Vita di Camillo") afferma che avrebbero invaso la penisola Emolto tempo primaE dellFattacco di Brenno. 0ulla base di !ueste divergenze hanno preso le mosse due cronologie sulla calata dei Celti in (talia* la cronologia ElungaE liviana a partire dal K( secolo" e !uella EcortaE degli storici di lingua greca a partire dagli inizi del (K secolo". >o sbaglio di >ivio che, unico, anticipa di due secoli lFarrivo dei Celti in (talia# lFassenza di materiale archeologico EcelticoE riferibile al K( secolo favorirono lFaccettazione della cosiddetta cronologia corta* le invasioni celtiche in (talia dovevano ascriversi alla forcella cronologica compresa fra la fine del K e gli inizi del (K secolo a. C. Al contrario, attualmente si assiste ad una parziale inversione di tendenza* nuovi risultati emersi dalle indagini archeologiche e nuovi studi sembrano confermare la versione liviana dei fatti e hanno, dun!ue, riportato alla ribalta la cosiddetta cronologia lunga.

L2:23 +H24/302a5,: .2=03 #


( Galli 0enoni assediano Chiusi. ( 0enoni, irritati per il fatto che gli ambasciatori inviati da Roma a sollecitare la pace avessero parteggiato per i Chiusini, si dirigono verso Roma, sconfiggono lFesercito romano presso lFAllia e con!uistano la citt$ =<A7=<9 a.C.", ad eccezione del Campidoglio. Gli anziani, con le insegne delle cariche che avevano ricoperto, seduti su seggi eburnei allFinterno delle case, vengono uccisi. ( Galli si dirigono al Campidoglio# raggiunta la sommit$, traditi dal clamore delle oche, sono ricacciati, ad opera di Garco Ganlio. >a citt$ resta tuttavia assediata. ( Romani, costretti dalla fame, accettano di pagare ?::: libbre dForo ai Galli, purch1 tolgano lFassedio. +roprio mentre si patteggia la pace, sopraggiunge Curio Camillo con un esercito. ,opo sei mesi riesce a cacciare i Galli e ne fa strage.

#,'' Kuole la tradizione che !uesto popolo, 'am gentem traditur fama dulcedine attratto dalla dolcezza dei prodotti e frugum ma5ime!ue vini nova tum soprattutto del vino, che a !uel tempo voluptate captam Alpes transisse costituiva per loro un nuovo piacere, abbia agros!ue ab 'truscis ante cultos attraversato le Alpi e si sia impadronito possessisse# et inve5isse in Galliam delle terre precedentemente abitate dagli vinum inliciendae gentis causa 'truschi# chi poi avrebbe mandato il vino Arruntum Clusinum ira corruptae in Gallia sarebbe stato un tale Arrunte di u5oris ab >ucumone... Chiusi spinto dallFodio per un lucumone che gli aveva sedotto la moglie... #,'5 Clusini legatos Romam !ui au5ilium ab Gli abitanti di Chiusi mandarono senatu peterent misere. ,e au5ilio nihil ambasciatori a Roma per chiedere aiuto impetratum# legati tres G. Cabi Ambusti al 0enato. .uanto ad aiuto non filii missi, !ui senatus populi!ue ottennero nulla# furono invece mandati Romani nomine agerent cum Gallis ne a in !ualit$ di legati tre figli di Garco !uibus nullam iniuram accepissent Cabio Ambusto, i !uali, in nome del socios populi Romani at!ue amicos popolo romano, ammonissero i Galli di oppugnarent. astenersi da atti di ostilit$ contro alleati e amici del popolo romano che non li avevano in nessun modo provocati.

#,'%

Gessaggio mite, ma esso era affidato a Gitis legatio, ne praeferoces legatos legati arrogantissimi, pi% simili per Gallis!ue magis !uam Romanis similes temperamento a Galli che a Romani...... habuisset..... .uodnam id ius esset ' domandando i Romani !uale razza di agrum a possessoribus petere aut diritto fosse !uella di pretendere terre minari arma Romanis !uaerentibus et da chi le possedeva o di minacciare la !uid in 'truria rei Gallis esset, cum illi guerra, e che avessero a che fare i Galli se in armis ius ferre et omnia fortium nell&'truria, risposero brutalmente che virorum esse ferociter dicerent. essi riponevano il diritto nelle armi e che tutto apparteneva a chi aveva la forza. #,'" ,al canto loro, i Galli, !uando seppero (nterim Galli post!uam accepere ultro del provocatorio onore fatto ai violatori honorem habitum violatoribus iuris del diritto delle genti e del nessun conto humani elusam!ue legationem suam che si era avuto della loro ambasceria, esse, flagrantes ira cuius impotens est furenti di ira, che !uella gente non sa gens, confestim signis convolsis citato dominare, tosto levarono il campo e con agmine iter ingrediuntur.......... (am rapida marcia si incamminarono........ omnia contra circa!ue hostium plena /utto, davanti e all&intorno, era ormai erant et nata in vanos tumultus gens occupato dai nemici, e !uella gente per truci cantu clamoribus!ue variis istinto portata a inutili schiamazzi faceva horrendo cuncta compleverant sono. rintronare orrendamente la regione di canti selvaggi e di urli strani. #, '8 Adeo non fortuna modo sed ratio /anto non solo la fortuna, ma anche l&abilit$ etiam cum barbaris stabat. tattica stava dalla parte dei barbari. #, 44 .... .ui effuso agmine adventant gens parla Camillo" ...Codeste che ci est cui natura corpora animos!ue corrono addosso alla rinfusa sono genti a magna magis !uam firma dederit# eo cui natura diede un gran corpo e facili in certamen omne plus terroris !uam entusiasmi pi% che non fermezza virium ferunt... Cibo vino!ue raptim d&animo# perciJ nella lotta si hausto repleti, ubi no5 adpetit, prope avvantaggiano pi% del terrore che non rivos a!uarum sine munimento, sine della forza....0azi di cibo e di vino stationibus ac custodiis, passim ingordamente trangugiati, al ferarum ritu sternuntur, nunc ab sopraggiungere della notte si sdraiano a secundis rebus magis etiam solito dormire dove e come capita, lungo i corsi incauti... d&ac!ua, senza provvedere a difese, senza sentinelle, senza corpi di guardia, ora poi resi anche pi% incauti del solito dai successi....

#, 4% .... (n Campitolium ad suos rediit, .... Cabio" tornJ in Campidoglio ai suoi, seu attonitis Gallis miraculo audaciae lasciando stupefatti i Galli per la seu religione etiam motis cuius prodigiosa audacia, oppure perch1 presi haud!ua!uam neglegens gens est. da scrupolo religioso, tra !uelle popolazioni molto vivo. #, 48 ... cibo deficiente et cum stationes ... mancando il nutrimento 7 i servizi di procederent prope obruentibus guardia si susseguivano, e il corpo infirmum corpus armis, vel dedi vel indebolito !uasi cedeva sotto il peso redimi se !uacum!ue pactione possent delle armi 7, fu presa la decisione di iussit, iactantibus non obscure Gallis arrendersi o di riscattarsi, !uali che si haud magna mercede se adduci posse fossero le condizioni, tanto pi% che i Galli ut obsidionem relin!uant. /um senatus davano aperta assicurazione che habitus tribumnis!ue militum avrebbero tolto l&assedio dietro un negotium datum ut paciscerentur. (nde compenso non eccessivo. (l senato inter .. 0ulpicium tribunum militum et tenne seduta e affidJ ai tribuni militari Brennum, regulum Gallorum conlo!uio l&incarico di trattare. .uinto 0ulpicio e transacta res est, et mille pondo auri Brenno, capo dei Galli, vennero ad un pretium populi gentibus mo5 abboccamento e si accordarono per un imperaturi factum. Rei foedissimae per riscatto di mille libbre d&oro* a tanto si se adiecta indignitas est# pondera ab comprava il popolo che tra breve gallis allata ini!ua et tribuno recusante avrebbe avuto il dominio del mondo. (l additus ab insolente Gallo ponderi patto, di per se stesso umiliantissimo, fu gladius audita!ue intoleranda Romanis per di pi% aggravato da un&indegna vo5* Kae victis. prepotenza* i Galli apportarono pesi alterati, e poich1 il tribuno non li voleva accettare, il Gallo insolente vi aggiunse la propria spada, e fu udita allora !uella parola intollerabile per un Romano* Guai ai vinti. #, 4( Galli nova re trepidi arma /urbati dall&inaspettato intervento, i Galli capiunt ira!ue magis !uam corrono alle armi e, pi% guidati da furore che da consilio in Romanos incurrunt. accorgimento si gettano contro i Romani.

TITO LI#IO. C38857/3


/ito >ivio vuol fare emergere dalla sua 0toria di Roma un ritratto estremamente negativo dei nemici dei Romani, in !uesto caso i Galli. +i% volte, infatti, nel libro K delle Oistoriae, sottolinea ed enfatizza la loro ira e ferocia e l&incapacit$ di controllarsi vedi cap. L>(K, L>(L". Altri caratteri distintivi dei Celti, a parere dell&autore, sono lFaggressivit$ e lFimmotivata volont$ di provocazione vedi cap. LLLK"e la disonest$ vedi cap L>K((("# !uest&ultima ) particolarmente disdicevole per un nemico poich1 significa non rispettare il codice d&onore della guerra. ( Galli sono visti come dediti ai piaceri della gola vedi cap. LLL((( e L>(K", selvaggi vedi cap. LLLK((" che conoscono solo il linguaggio della violenza vedi cap. LLLK(", incapaci di capire il senso sacrale della vita e del proprio ruolo, prerogative proprie invece dei Romani vedi lFepisodio del sacco di Roma, cap. L>(". >&autore latino disprezza talmente i Galli da usarli come secondo termine di paragone !uando i legati romani si comportano scorrettamente vedi cap. LLLK(". >ivio tuttavia non disconosce le loro abilit$ in ambito militare vedi cap. LLLK(((" e sottolinea i loro forti sentimenti religiosi vedi cap. L>K(".

CR636>6G(A della formazione, dello sviluppo e della romanizzazione delle popolazioni celtiche, per i latini i cosiddetti barbari luoghi popoli personaggi

?:::7<:: a.C. 7 +rimi insediamenti protoceltici di Golasecca Como". Contemporaneamente si sviluppa in Austria la Cultura di Hallstatt. 8=: a. C. 7 >o scoppio di lotte tribali nel tratto superiore del Danubio porta alla devastazione degli insediamenti della valle del Rodano. >Finterruzione dei commerci e lo 0tato di Guerra permanente portano, verso il ;8: avanti Cristo, alla fine della cultura di Hallstatt. ;:: a.C. 7 (nizia la seconda grande invasione celtica in Italia settentrionale. Insubri, Boi, enoni, invadono la pianura !adana sovrapponendosi a popolazioni celtiche gi$ insediate da tempo e si scontrano con gli "truschi. B<< a.C. 7 >a nazione dei enoni compie una spedizione contro Chiusi. >a citt etrusca di #elpun viene distrutta. B<9 a.C. 7 ( Romani subiscono una pesante disfatta alla confluenza del $evere con l%Allia, Roma viene saccheggiata dai &alli. B<8 a.C. 7 ( enoni si installano nel !iceno colonizzandolo nel B== avanti Cristo. !olibio ci riferisce di un trattato di pace dei enoni con Roma. anniti si ribella a Roma e viene

=@8 a.C. 7 4na coalizione di enoni, "truschi e distrutta a entinum.

=@; a.C. 7 Arretium (Are''o) viene presa e distrutta dai Celti. =A< a.C. 7 Brenno ferito a Del(i, si suicida a "raclea. 4na parte dei Celti, i &alati, proseguono le loro scorrerie oltre i Dardanelli stanziandosi al fine nel territorio che da loro prese il nome di &ali'ia. (l resto dellForda celtica di Brenno viene sconfitta da un%armata macedone. =AA a.C. 7 4na parte delle trib) celtiche dellFesercito di Brenno in ritirata, i Bastarni, occupa una zona dellFattuale Bul*aria formando il re*no di $+lis.

=A<7=A: a.C. 7 ( &alati servono prima come mercenari presso ,icomede, poi si danno ai saccheggi sino alla loro sconfitta finale da parte del elucide Antioco I-, imperatore di iria, che li sottomette confinandoli nel territorio che ancor oggi porta il loro nome. =9< a.C. 7 Con la fondazione della colonia di Ariminum (Rimini), inizia da parte romana lFesecuzione di un vasto piano di con!uista dei territori Celtici in Italia. ( primi a pagarne le conseguenze furono i Boi, stanziati da Bolo*na a Rimini. =9<7=9A a.C. 7 >a fondazione di ena &allica segna la romanizzazione dei enoni che scompaiono come trib) celtica. =B: a.C. 7 Attalo, reggente di !er*amo, dopo aver debellato totalmente un attacco dei &alati, fa realizzare una serie di grandi gruppi marmorei per eternare la sua vittoria. 6ggi ne rimangono solo alcune copie romane tra cui il famoso EGalata morenteE esposto a Roma presso il #useo Capitolino. ==8 a.C. 7 Cin!uantamila fanti e venticin!uemila cavalieri Celti varcano le Alpi e vengono sconfitti e massacrati dalle armate romane nella batta*lia di $alamone a nord di .rbetello" descrittaci dettagliatamente settanta anni dopo da +olibio 0torie, ((7=A" === a.C. 7 &li Insubri vengono debellati a Clastidium sulla riva del !o. >a loro capitale, #ediolanum (#ilano), diviene colonia Romana. 0tessa sorte seguono, nel =?< avanti Cristo, !lacentia (!iacen'a), roccaforte dei Boi, e Cremona sempre degli Insubri. =?A a.C. 7 Corti contingenti celtici aiutano l%armata di Annibale a sterminare le le*ioni romane presso il la*o $rasimeno e nel =?9 a Canne. ?@A 7?@9 a.C. 7 I Cenomani vengono sottomessi da Roma. ?@? a.C. 7 Cadono le ultime resistenze sul campo dei Boi. 3el ?<@ la loro roccaforte di Bolo*na diviene colonia Romana. 3el ?<@ lo diviene !uella di #odena e nel ?<B ) la volta di !arma, segnando cos2 la fine del grande ramo italico del popolo dei Boi. ?B9 a.C. 7 I Celtiberi respingono l%assedio di !allantia e braccano i Romani in fuga. ?B8 a.C. 7 (l console $ito Didio per rappresaglia massacra i capi Celtiberi e le loro famiglie che aveva convocato a un banchetto con la scusa di firmare un trattato di pace con Roma. ?BB a.C. 7 Cade ,uman'ia capitale dei Celtiberi, i Celti di pa*na che si erano alleati con Asdrubale fratello di Annibale contro Roma. !ublio Cornelio cipione, nipote dell%A(ricano, con 9:.::: romani riusc2,

dopo due mesi dFassedio, a prendere per fame gli <.::: celtiberi ribelli. >a pa*na era Romana. ?=B a.C. 7 (l console Caio estio Calvino distrugge la capitale dei alluvi, lFoppidum di "ntremont, e fonda nei pressi la colonia Romana di A/uae estiae alluviorum (Ai0 "n !rovence) . ?== e ?=? a.C. 7 Domi'io Adenobardo e 1uinto 2abio #assimo risalgono la valle del Rodano. ,ai territori con!uistati nascer$ la !rovincia ,arbonnense. ??B a.C. 7 ( Boi di Baviera e Boemia orientale respingono le trib) *ermaniche in migrazione, che si riversano sul ,orico Romano. ?:A a.C. 7 Gli "lve'i e alcune trib) &ermaniche, al comando di Divicus, sconfiggono presso A*en, in &allia, un esercito romano agli ordini del console 3ucio Cassio 3on*ino. ?:8 a.C. 7 4nFarmata mista di &ermani e di Celti tra cui compaiono "lve'i e Ambroni" attacca di nuovo la !rovincia ,arbonnense distruggendo, a Arausio presso .ran*e", un esercito legionario forte di <:.::: uomini. ?:B a.C. 7 Riunitasi per la terza volta, !uesta orda mista di &alli e di &ermani, cerca di passare in Italia, ma viene fermata e distrutta dal console Gario prima nel ?:= a Ai0 en !rovence e poi definitivamente nel ?:? nella pianura di Vercelli. 9: a.C. 7 Cade lFoppidum principale dei Boi a Bratislava, dando inizio alla cacciata dei popoli celtici dallF"uropoa .rientale ad opera di Daci e $raci. 8A78; a.C. 7 Cesare con!uista la &allia. 88 e 8; a.C. 7 Cesare sbarca due volte in &ran Breta*na, vince tutte le battaglie contro i carri dei *uerrieri celti, ma non riesce a con!uistare lFisola. 8B a.C. 7 Vercin*etori*e organizza la rivolta prima presso la sua trib%, gli Arverni, poi, dopo aver sconfitto Cesare a &er*ovia, riesce a legare a s1 anche la potente confederazione degli "dui e con essi anche altre trib% minori. 8= a.C. 7 >a citt$ di Avaricum (Bour*es) si ribella, nel suo oppidum si rifugiano pi% di ;:.::: persone. Cesare la espugna e le legioni passano a fil di spada tutti i superstiti.

8= a.C. 7 ,opo essersi rifugiato ad Alesia (Alise ainte Reine 4 C5te D%or) con pi% di <:.::: uomini, Vercin*etori*e viene assediato da Cesare e alla fine costretto alla resa. ?9 a.C. 7 4n forte contingente di #arcomanni devasta gli oppida celtici in Boemia. ;B d.C. 7 3%Imperatore Claudio riavvia la con!uista dell%isola di Britannia. .uesta volta !uattro 3e*ioni al comando di Aulo !lau'io riescono a creare una testa di ponte che porter$ alla colonizzazione dellFisola e alla sua creazione in !rovincia Romana. ;A78= d.C. 7 .storio capula, >egato di Britannia, annette al dominio di Roma i territori sino al &alles. 9: d.C. 7 vetonio !lautino combatte la battaglia di #ona Insula (Isola An*lese+) distruggendo il sacro centro dei Druidi di Britannia e massacrandone tutti i sacerdoti e le sacerdotesse riuniti sullFisola.

A?7A< d.C. 7 2rontino, su incarico di Vespasiano, sconfigge e sottomette le ancor potenti trib% dei Briganti e dei 0iluri. <; d.C. 7 (l >egato Agricola, terminata la con!uista del &alles, sconfigge definitivamente le selvagge trib% del ,ord della co'ia, guidate dal Ri0 dei !itti Calgaco, nellFultima grande battaglia campale di Gonte Graupius. ?;: d.C. 7 >F(mperatore Antonino +io, ripresa attivamente la lotta contro i razziatori celti del 3ord della 0cozia, sposta nuovamente il confine e fa costruire un secondo vallo detto appunto EAntoninoE" pi% a 3ord. ?997?9A d.C. 7 ( Romani in Britannia abbandonano il vallo Antonino e si ritirano definitivamente a 0ud del vallo di Adriano. =:<7=?? d.C. 7 >F(mperatore 0ettimo 0evero si reca in Britannia per combattervi le trib% celtiche in rivolta. Guore a 'buracum QorM" nel =??. =?= d.C. 7 >F(mperatore Garco Aurelio Antonino, detto Caracalla, ritira tutte le guarnigioni romane dal Kallo di Adriano, sostituendole con truppe irregolari locali. =@9 d.C. 7 Clavio Kalerio Costanzio invade la Britannia per riprendere il governo dellFisola ad Alletto succeduto a Carausio. dal B:: d.C. 7 (niziano le incursioni di pirati 0assoni sulle coste del 3ord7'st dellF(nghilterra.

B9A d.C. 7 (l generale romano Gagno Gassimo che i gallesi chiamano Ga5en Rledig", a capo di una coalizione di trib% celtiche, debella totalmente un attacco congiunto di +itti, 0coti e 0assoni, entrando nella leggenda celtica di Britannia. ;?: d.C. 7 >F(mperatore 6norio ritira le ultime truppe romane dallFisola, comunicando agli abitanti che per il futuro dovranno provvedere da soli alla propria sicurezza. ;?A d.C. 7 0econdo la leggenda, lF(mperatore Costanzio invia una legione in Britannia a sconfiggere i 0assoni. ;;: d.C. 7 >e ultime truppe romane vengono ritirate dalla Britannia e prende il potere Ambrogio Aureliano, in alcune leggende supposto padre di Gerlino e zio di Re Art%.

CRONOLOGIA $RE#E
/ra la fine dell&ultima glaciazione ?8::: a. C." e l&inizio dell&et$ del Cerro B=:: a. C." tutta l&'uropa /ransalpina vedeva pochi e sperduti insediamenti umani. Cu dall&inizio dell&et$ del Cerro che alle rade popolazioni aborigene vennero gradatamente a sovrapporsene altre di cultura indoeuropea giunte in 'uropa dallFAsia Centrale. ( Greci li chiamavano SKeltoi& ed i Romani SGalli& dal termine FgalataeF ovvero Fbianchi come il latteF in riferimento alla carnagione chiara di !uesti popoli. ( Celti si insediarono nella regione comprendente le sorgenti del Reno, del Rodano e del ,anubio. ,al punto di vista linguistico =<:: anni fa !uesti proto7Celti si estesero all&attuale Crancia e poi alla penisola (berica dando origine ai Celtiberi. =A:: anni fa si espansero nell&attuale Belgio, (nghilterra, (rlanda, Cecoslovacchia. 3el primo millennio a.C. si assiste al periodo di massima fioritura della civilt$ dei Celti in ?8 milioni di abitanti. >a nascita della cultura celtica propriamente detta va cercata !uindi non nellFAsia Centrale, ipotetica patria delle genti indoeuropee, ma nellF'uropa Centrale. 3el ;:: a.c. Belloveso, nipote di Ambigato re dei Celti Biturigi, a causa della densa popolazione che viveva nella Crancia centro7settentrionale, si mise a capo di una emigrazione composta da genti delle trib% dei Biturigi, 0enoni, 'dui, Ambarri, Carnuti e Aulerci, e le condusse attraverso le Alpi nella pianura del +o. >e genti che vivevano gi$ in !uesto territorio non erano n1 numerose n1 diffuse, ma gi$ in >ombardia nel K((( sec si era affermata la cultura di Golasecca, innegabilmente celtica ed i cui esponenti, i >eponzi, avranno un ruolo fondamentale nella nascita della nazione (nsubre. ( >iguri, che vivevano sull&Appennino e nella pianura fino al +o sono descritti come fortissimi nel fisico e del tutto selvaggi. Gli 6robi vivevano sulle Alpi, dal lago di Como al lago di Garda. ( Keneti che si erano stabiliti sulla costa del mare Adriatico sin da epoche remote, hanno origini incerte, sebbene Giulio Cesare, che li incontrJ anche sulle coste dell&Atlantico alle foci della >oira li annovera tra i popoli Celtici # e +olibio li descriveva come del tutto simili ai Celti, tranne che nella lingua. Archeologicamente tra !uesti due popoli omonimi non sembrerebbe intercorrere perJ alcun legame o relazione. ( dialetti neoceltici che si parlano oggi nella Kalle +adana hanno caratteristiche cos2 nette e distinte dall&italiano che, seguendo i limiti dell&area in cui sono parlati, si puJ delimitare esattamente il territorio abitato, oggi come allora, da genti Celtiche. 'sso va dalla catena delle Alpi al Gar >igure fino a +ontremoli e da !ui a 0enigallia seguendo la dorsale dell&Appennino. >a civilt$ celtica ha dominato per pi% di mille anni un vasto mercato comune europeo e la sua influenza sulla cultura europea 7 sia culturale, linguistica o

artistica 7 si scopre di nuovo. Gli antichi dialetti celtici sono gli antenati delle lingue gallesi e gaeliche di oggi. ( Celti si godevano la vita. (l cibo e le feste erano importanti e si considerava l&ospitalit$ un segno di nobilt$. .uesta stessa ospitalit$ si trova anche oggi nelle Oighlands della 0cozia. >a cultura celtica veniva trasmessa a voce# la storia e gli avvenimenti non erano scritti ma ricordati sotto forma di versi. >a cultura d&istruzione dei Celti comprendeva sia la religione che la geografia, sia la filosofia che l&astronomia. ( loro oratori erano famosi in tutta l&'uropa e servirono anche da insegnanti per i figli dei Romani. >a societ$ celtica era molto egualitaria, anche le donne partecipavano nelle guerre, nel commercio e nella politica. ( tagliapietre e gli orefici celtici non avevano rivali e l&arte celtica ) ormai riconosciuta dappertutto per la sua originalit$ e per la sua !ualit$ straordinaria. >a mancanza d&unit$ al centro della loro comunit$ causJ la caduta dei Celti, !uando la macchina della guerra cominciJ ad invadere il loro territorio. >a Gallia cadde, seguita subito dalle isole britanniche. (n 0cozia, perJ, i +itti un popolo celtizzato, ma di origine autoctona e pre7indoeuropea" resistettero ai Romani e la 0cozia rimase libera. ( Romani non con!uistarono i Celti irlandesi e da !uesta terra arrivarono i Gaelici in 0cozia. ( Bretoni giunsero in Armorica detta Bretagna in seguito alla loro penetrazione" dalla Cornovaglia, a seguito delle pressioni degli Anglosassoni. /anto gli spostamenti degli 0coti irlandesi verso la Caledonia poi detta 0cozia" e dei Bretoni verso l&Armorica avvennero tra il 8:: e il 9:: d.C. K( sec.".

(3,(C'

?7 =7 B7 ;7 87

( celti in (talia Cronologia dell&invasione celtica in (talia >ivio Oistoriae* libro K Cronologia lunga Cronologia breve

AGER GALLICUS L5 9393.a?2375 c5./2c@5 75..a 957243.a


SENONI
6ccuparono il territorio compreso tra i fiumi 4tens Getauro" e Aesis 'sino", area corrispondente all&attuale Romagna e alle Garche settentrionali.

$OI

6ccuparono la pianura emiliana, dall&area circostante Bologna fino a Godena ad ovest e parte della Romagna ad est.

CENOCANI

0i insediarono nell&area dove poi sorsero le citt$ di Brescia e di Kerona, tra i fiumi 6glio e Adige.

INSU$RI

Avrebbero occupato il territorio corrispondente all&odierna >ombardia centro7occidentale, il cui unico confine sicuro sembra essere il fiume +o. +er Gallia Cisalpina Gallia al di !ua delle Alpi" i Romani intendevano la zona dell&(talia centro7settentrionale occupata dai Celti.

>A +R'0A ,( R6GA ', (> G'/40 GA>>(C40

CO$A $IG.I/ICA' CHI' CO0E' )-A. O'

La Presa di Roma ed il Metus Gallicus

LE TE$TI0O.IA.1E

COSA SIGNI&ICA?
.uesto termine si puJ tradurre come S !aura dei &alli6 e si riferisce al clima creatosi in seguito alla presa dell&4rbe da parte dei Barbari provenienti dal 3ord. .uesto episodio fu !uasi fatale per la storia di Roma* infatti i Romani dovettero stipulare un accordo con i Galli per la restituzione di Roma, pagando una !uota di denaro, l&Aurum &allicum.

.4(07CO(-7
Roma viene invasa da una trib% di galli 0enoni, guidata dal valente e spietato condottiero Brenno che, prima di invadere la Citt$, saccheggia l&'truria e assedia la citt$ di Chiusi.

.46G6,67C6G'-7

Brenno giunge alla citt$ di Chiusi. ( chiusini chiesero aiuto ai romani che mandarono in citt$ alcuni ambasciatori della stirpe dei Cabi. ( galli non presero bene la cosa, lasciarono Chiusi e decisero di marciare direttamente su Roma. ( romani tentarono di fermarli sul fiume Allia, ma la sola cosa che ottennero fu una sonora sconfitta che gettJ lF4rbe nel terrore. A !uesto punto si consumJ lFonta* Roma si era gi$ svuotata, la sua popolazione si era dispersa nelle citt$ vicine nella sicurezza che nulla avrebbe fermato la marcia dei barbari invasori.

.4A3,67.4A3,6-7
>a data dell&invasione dell&4rbe si presume sia attorno al B@: a.C.# !uesta incursione viene anche denominata dagli storici come uno degli episodi pi% traumatici della storia di Roma.

LE TESTICONIAN)E
/ra gli autori che danno testimonianze sul Getus Gallicus possiamo ricordare i principali, tra i !uali*

/ito >ivio ,iodoro 0iculo +olibio +lutarco Giustino

$ito 3ivio
H24/302a5, #,4! D A7a.242 (n !uesto capitolo >ivio pone a confronto, in termini antitetici, lFatteggiamento dei Galli e !uello dei Romani nel corso dellFassedio di Roma. (l principale intento dell&autore ) di sottolineare la superiorit$ dei Romani. ( due campi semantici contrapposti sono !uello dell&immobilit$, simbolo anche nell&arte figurativa di perfezione divina, dei Romani e !uello del movimento frenetico e disarticolato dei Galli, che rappresenta infatti l&imperfezione e l&incivilt$. Gentre i dignitari romani sono connotati da parole che ne esaltano il senso della dignit$ del ruolo e la solenne sacrale immobilit$ Eaugustissima vestisE, Epraeter ornatum habitum!ue humano angustioremE, Evelut ad simulacra versiE, EmaiestateE, Evultus gravitas!ue orisE" che li rendono simili a dei Esimillimos disE" nella loro perfezione, i Galli vengono descritti stupefatti, incapaci di capire, privi di intenti precisi Esine ira, sine ardoreE", oppure sparpagliati, in disordine EdilapsiETdispersi", preda dellFira Eiram movisseE" ed impegnati a saccheggiare Ead praedamE".

Diodoro

iculo

#, 2%, '! : "777 essi hanno corpi immani, carne soda e bianca, ed una capi*liatura rossiccia, il cui colore 8 aumentato ad arte, poich9 la so*liono lavare con lisciva di calce e poi ritorcela dalla (ronte alla sommit del capo e di l alla nuca7 :;< Appendono ai colli dei cavalli le teste mo''e dei nemici e mentre i servi ne prendono le spo*lie insan*uinate, innal'ano il loro *rido di vittoria7 :;< =bbidiscono anche in *uerra ai (iloso(i e ai poeti che, entrando tra le schiere dei combattenti, dirimono i con(litti, come se placassero delle belve con incantesimi7"

LA SOCIETA CELTICA
LA SOCIETA> >&unit$ della societ$ celtica era la trib%, al cui interno erano diversi gruppi sociali* i nobili, le famiglie dominanti# i cavalieri# gli agricoltori# gli artigiani e coloro che svolgevano lavori manuali come gli schiavi. A una classe colta appartenevano i druidi, sacerdoti intermediari tra l&uomo e le divinit$. 3ell&antichit$ le trib% erano comandate da un re, mentre nelle regioni celtiche pi% influenzate dal mondo classico vennero eletti magistrati. >a societ$ celtica era basata sull& agricoltura e sulla pastorizia. ,ove la competizione per le risorse era forte nell&attuale Galles", gli insediamenti erano dotati di fortificazioni posti in una zona elevata, circondata da fossati e da bastioni# l&interno era occupato da capanne e da aree adibite a lavori manuali. (l grano veniva conservato in pozzi scavati nel terreno. +oco prima di Cristo si svilupparono vere e proprie citt$ fortificate, che Cesare chiamJ oppida7

.ueste erano formate da Cucinavano il pane in forni o su graticole e scavavano buche nel terreno per arrostire animali interi. Bevevano latte, birra, idromele e vino !uando riuscivano a procurarselo mediante importazioni. Ricorrevano a colori vegetali per tingere le stoffe e pitturarsi il corpo. ( Celti erano biondi e possenti, e il loro aspetto spesso incuteva timore ai nemici. Golto vanesi, si schiarivano i capelli con l&argilla e gli ornavano con gioielli dF oro.

( Galli preferivano i calzoni , gli (rlandesi le tuniche, ma tutti indossavano mantelli la cui lunghezza indicava del rango sociale. >e attivit$ preferite erano la caccia, l&allevamento del bestiame, la guerra, i banchetti, il gioco della dama e degli scacchi, l&ascolto dei poemi tramandati oralmente. (nfatti i Celti avevano una lunga tradizione orale che i loro sapienti coltivavano, e le storie dei loro dei ed eroi sono il riflesso di un modo di vivere antico che doveva essere diffuso un tempo in tutta l&'uropa. >avoravano ottimamente i metalli e impiegavano la loro perizia per realizzare armature e bardature dei cavalli. (l commercio era una attivit$ molto importante* ac!uistavano oggetti di lusso e vino in cambio di cani, cavalli, pelli, sale e schiavi.

LE A$ITA)IONI
>a maggior parte delle fondamenta di case celtiche, ritrovate nellF'uropa centrale, sono parzialmente incassate nel terreno. Alcuni gradini in pietra conducevano allFinterno, ove sui lati si allungava una specie di profonda panca che di notte diveniva un letto. >e case erano a pianta circolare in Britannia e in (rlanda" con un diametro di ?B metri o ovale e !uadrata in 'uropa continentale". /utte avevano un focolare centrale, fonte di luce e calore e tetti alti coperti di paglia con un foro centrale per il fumo a < metri d&altezza. 0olitamente le tipiche capanne celtiche presentavano due pali portanti verticali, eretti lungo lFasse principale della casa a ;79 metri lFuno dallFaltro. .uesti dovevano sostenere il trave di colmo principale, su cui veniva costruita tutta la struttura del tetto. (nizialmente le abitazioni dei Celti furono realizzate con le pareti in canniccio e fango# nellFultimo periodo di >a /)ne divennero invece abituali le pareti in pietra a secco o a palizzata di tronchi, uniti da chiodi o da graffe in ferro, e poi imbiancate a calce. 3elle zone paludose dellF(rlanda le fattorie rotonde venivano erette su isole artificiali o palafitte dette crannogs dallFirlandese crann T albero" mentre nelle praterie sorgevano un poF ovun!ue dei caratteristici fortini circolari, con spesse mura in pietra a secco, chiamati raths.

CLASSI SOCIALI
(l tessuto sociale celtico si articolava su tre livelli* ?. (l druida, sommo sacerdote che presso i Galli aveva il nome di virgobrete in realt$ !uesto era pi% un magistrato", uomo di legge, di scienze esoteriche, indovino, conoscitore degli astri e della natura, medico, interprete dei sogni. =. (l cavaliere, uomo di potere economico, politico e militare, la cui fonte di ricchezza era il bestiame e l&artigianato ed il commercio. B. (l popolo, composto da servitori. (n realt$ le decisioni pi% importanti spettavano al druida.(l re della trib% era chi possedeva pi% bestiame e gestiva pi% attivit$ commerciali. /ra il bestiame i cavalli avevano un ruolo molto importante e di grande aiuto, si pensa che i celti abbiano ac!uisito l&uso del cavallo dagli 0citi che avevano anche la stessa struttura sociale. 6gni comunit$ celtica si identificava in un gruppo economico* tutti vivevano per !uella o !uelle attivit$ che gestiva un signore locale. +er !uesto motivo le decisioni del cavaliere venivano seguite da tutto il popolo. 3el corso degli anni i diversi gruppi economici si sono unificati, per esigenze commerciali, dando vita cos2 a trib% pi% estese e complesse. ( clan scozzesi sono un&espressione di !uesti antichi raggruppamenti sociali.>a contrapposizione maggiore tra la cultura greco7romana e !uella celtica consisteva nel fatto che mentre la prima si proponeva di con!uistare la natura e di dominarla, conoscendo le sue leggi, la seconda preferiva conviverci, sentirsi parte integrante, conoscere il proprio destino per abbandonarsi ad esso.

GLI UOCINI E LE DONNE


3ella societ$ celtica il maschio era espressione di vigore e forza e viveva assieme ad altri maschi, fino a che non era tempo di avere figli, per cui si avvicinava alle donne, con cui avrebbe vissuto assieme, continuando comun!ue a fre!uentare comunit$ maschili. >e donne, a loro volta, vivevano in gruppi, separati dagli uomini dove allevavano i figli. 'sse esprimevano il coraggio e la tenacia. Gli uomini avevano grande rispetto per loro e ad esse erano molto legate. >a prova di ciJ ci ) data dalle regine della Britannia che

hanno combattuto i Romani. Addirittura si dice che in battaglia esse trasmettevano il coraggio ai guerrieri. /uttavia, alcune di esse, di rango basso, potevano essere barattate con dei cavalli.

Al largo della Bretagna esisteva un&isola abitata solo da donne che vi vivevano in comunit$ ed assunse un ruolo di sacralit$. Gli uomini celtici amavano le feste, dove si raccoglievano assieme e raccontavano saghe e favole, i riti comunitari, dove, alle volte, compivano dei duelli mortali, prediligevano bere vino, birra, UhisMV" e mangiare in particolare il maiale arrosto il cavallo ed il toro erano impiegati per riti sacri". 0econdo la tradizione, un buon celtico, oltre che un valente guerriero, doveva essere elo!uente.

LATINITA O EUROPA: 1a. 905457/5 a. 9a44a/3, 1a. 9a44a/3 a. 905457/5

LA RELIGIONE DEI CELTI.

I DRUIDI
W.uali analogie con le religioni greca , romana e cristianaW>a tradizione narra che 'racle, eroe ellenico, giunto in Gallia, fondJ Alesia. ,all&unione con una principessa locale, nac!ue Galates, che salito al trono diede il nome al suo popolo* Galati o Galli. .uesto dimostra il forte legame tra 6riente e 6ccidente Gallia e (ndia".

PRINCIPI DELLA RELIGIONE


W>a religione celtica si basa su concetti molto semplici* la reincarnazione della vita, la resurrezione, la rigenerazione, l&amore per la natura e la sacralit$ di alcune piante. Gli alberi erano il tramite con il firmamento, attorno ad ogni villaggio c&erano dei boschi sacri drVnemeton" dove si eseguivano i riti dai druidi. (l santuario Celtico, afferma la tradizione, puJ essere dappertutto e in nessun luogo, perch1 il centro del mondo ) ovun!ue lFuomo sappia entrare in relazione con il tutto. WR'(3CAR3AN(63' per !uesto si amava la natura, perch1 si poteva rinascere in altre forme di vita WR'04RR'N(63' indica una continuit$ della vita ai danni della limitatezza della morte WR(G'3'RAN(63' il celtico non si preoccupava di morire in battaglia, tanto poi risorgeva. A simboleggiare !uesto concetto c&era la Croce Celtica.

SIC$OLI
W,i croci Celtiche ne esistono diverse varianti, ma tutte simboleggiano il mistero del centro, sono costituite da un cerchio e da una croce. (l cerchio contiene, non ha inizio n1 una fine e non ha direzione, mentre la croce ha un moto che si espande verso lFesterno a partire da un singolo punto centrale. 'ssa ) diffusione, emanazione, ma anche riunione e sintesi, ) forse il pi% completo simbolo, il pi% universale, che praticamente tutte le civilt$ hanno adottato nel proprio patrimonio simbolico. 4na leggenda narra di come 0an +atrizio creJ la prima Croce Celtica. W'gli stava predicando di Cronte ad una +ietra 0acra delimitata da un cerchio, durante la sua opera di conversione, !uando tracciJ allFinterno del cerchio sacro una croce latina e bened2 la pietra, creando cos2 la prima Croce celtica. 6vviamente !uesta leggenda non deve essere interpretata letteralmente ma piuttosto va inserita nellFopera del Cristianesimo celtico di utilizzare simboli e idee gi$ presenti nella cultura locale. /uttavia va ricordato che la Croce Celtica non divenne un simbolo comunemente usato da cristiani fino almeno al (K secolo. 'sistono dei simboli che possono essere considerati i predecessori di !uesto tipo di croce. 4no di !uesti ) il EChi7RhoE cos2 chiamato perch1 formato dalle due lettere dellFalfabeto greco che compongono il monogramma del nome di Cristo", un simbolo comune nella cristianit$ dellF(mpero Romano del (K secolo.

W(l crisma fu utilizzato anche come emblema da Costantino, oltre che come insegna militare e simbolo di vittoria di conseguenza interpretato come vittoria di Cristo". >a croce latina compare in senso al crisma stesso ma conserva in alto lFanello che ricorda la + rho" e costringe a rilevare nellFincrocio lFantica L chi" raddrizzata.

WAttorno ad ogni villaggio c&erano zone ritenute sacre per svolgere cerimonie, presiedute da druidi, e sacrificare alberi e animali* agli dei si sacrificava tutto, sia il simbolo della fertilit$ che la vita stessa. W( Celti non credevano nel peccato, !uindi la loro morale era molto semplice. WCollezionavano le teste dei nemici e il loro cervello per accrescere la loro fama, sia perch1 !uando il nemico fosse rinato lo avrebbe fatto senza testa, !uindi pi% debole.

W>a donna rappresentava il coraggio e la fertilit$ che si ricollega alla rigenerazione della vita* esisteva una forte venerazione per la madre. 3on ) escluso che esistessero druidesse. Ci ) tramandato dalle fonti classiche che nell&(sola di GXn AngleseV" si sono trovati resti di druidi anche di sesso femminile. W'& molto difficile al giorno dFoggi ricostruire con un certo rigore scientifico il corpus dottrinale, mistico, magico e lFinsieme di conoscenze scientifiche e tradizionali possedute dagli antichi ,ruidi.

W'ssi, infatti, non ci hanno trasmesso nulla di codificato, e la !uasi totalit$ della loro dottrina ) andata perduta con la morte dellFultimo di essi. /uttavia, attraverso una cauta analisi di un certo numero di fonti indirette romane e

greche" o tardive che si riducono a !ualche cenno nei manoscritti di et$ cristiana", aiutandosi anche con elementi del folMlore nordeuropeo sopravvissuti nei secoli, si ) riusciti, negli ultimi due secoli, a dipingere un !uadro generale, a dire il vero piuttosto vago, ma comun!ue estremamente interessante. .uello che la maggior parte delle persone conoscono sui druidi si ricava dalle fonti degli storici greci, latini o da Giulio Cesare. 'sistono perJ degli scritti gallesi come il Brut, scritto in gaelo antico che forniscono informazioni preziose. >e altre varie fonti che trattano lFantica religione celtica sono a volte imprecise, !uesto ) dovuto al fatto che per molti secoli gli stessi ,ruidi non hanno lasciato nulla di scritto per un divieto religioso assoluto di farlo.

SOCIETA

3ella societ$ celtica il potere politico, detenuto saldamente dal Re, aveva origine sacrale* il sovrano era anche l&incarnazione di un simbolo solare, la cui forza e virt% dovevano procurare alla /uath il favore degli dei, la vittoria in battaglia e l&abbondanza dei raccolti. +roprio per !uesto motivo era compito della classe druidica insignire il nuovo Re, allorch1 il precedente moriva o non poteva pi% guidare la trib% si noti che !uesto avveniva anche in seguito ad una mutilazione o menomazione di !ualsiasi tipo* il Re, in !uanto simbolo vivente del suo popolo, doveva essere perfetto nel corpo e nello spirito, in caso contrario avrebbe attirato sul suo popolo lo sfavore dell&AnnUVn".

W6ltre a !uesta determinante funzione di nomina del Re, la classe druidica esercitava un controllo politico forte, bench1 velato* in primo luogo deteneva il potere legislativo e giudiziario# in secondo luogo era la depositaria ufficiale di tutto il sapere e provvedeva essa stessa all&educazione dei giovani e di !uanti volessero entrare nel sacerdozio# ma soprattutto aveva nella persona del Capo ,ruido" fondamentali funzioni consultive. WRiassumendo, si potrebbe schematicamente dire che il ,ruido era tenuto a consigliare il Re per il meglio aveva la prerogativa di parlare prima del Re", ed il 0ovrano aveva il dovere di tenerne in grande considerazione i pronunciamenti, onde non perdere il favore dell&AnnUVn parola che designa genericamente l&Aldil$, includendo gli spiriti, le anime dei defunti, le forze magiche e naturali, le entit$ divine o semidivine...in poche parole, l&6cculto". /ale favore sussisteva proprio in virt% di un giusto e!uilibrio fra l&uomo e la

natura, fra la /erra e l&Aldil$, che era compito dei druidi mantenere, anche attraverso l&esercizio di rituali e cerimonie particolari.

CHI ERANO CELTICA?

DRUIDI

ALLINTERNO

DELLA

SOCIETA

W'ssi erano sacerdoti, guaritori, veggenti, giudici, consiglieri del re, medici e molto altro ancora. 4n re non dichiarava mai guerra ad un altro re se non dopo il beneplacito del ,ruida anziano. 6fficianti, sacrificatori, e aruspici durante le cerimonie sacre, maghi, poeti, rappresentando la vera memoria storica di un popolo che non utilizzava di fatto la scrittura. ( ,ruidi erano unFespressione viva e vitale della societ$ celtica primitiva, legati a filo doppio con !uella particolare struttura sociale, e con lo spegnersi degli stati celtici indipendenti furono condannati a scomparire. W>a parola celtica era probabilmente dru7vis druTmolto e UisTsapiente".( druidi erano perciJ i custodi del sapere, e attorno a loro ruotava l&intera vita del popolo. 'sistevano vari tipi di druidi specializzati* WC(>(,O* si occupava di profezie e riti divinatori WBR(/O'G* spettava a loro il potere giuridico, erano cio) magistrati che interpretano e applicano la complessa legislatura trasmessa oralmente. W0'3COA* druido specializzato che svolge la funzione di storico ed ) incaricato a tramandare la memoria collettiva di una societ$ che si basava sull&oralit$. WG4/4A/'R* l&invocatore, colui al !uale spettava il compito di lanciare maledizioni e benedizioni e di evocare gli spiriti attraverso il canto magico. W0C'>A(G'* esperto matematico W,6GBA(R'* grande conoscitore di erbe inebrianti e allucinogene. W>(A(G* preparato medico in grado di combinare i rimedi magici a !uelli scientifici, come la chirurgia e alle piante curative. WA/O'B'R/* si occupava dei sacrifici e delle divinazioni ad essi connessi ,iversi druidi avevano anche doti di KA/(, come dimostrano anche molti testi mitologici in cui essi compiono predizioni a volte ottenute con il sacrificio rituale degli animali e a volte derivate da una sorta di conoscenza superiore. WCos2 come il ,ruido era il depositario della 0apienza, della >egge e della Gagia, il Bardo era il custode delle /radizioni, della 0toria, delle >eggende, in una parola dellFidentit$ culturale del suo popolo# tutto ciJ veniva affidato alla sua memoria attraverso canti e ballate in metrica e in rima, che nel complesso formavano un corpus poetico di dimensioni impressionanti, monumentali# oltre a ciJ il Bardo era lFautorit$ inappellabile nel risolvere le !uestioni dinastiche, e si ritiene che fosse in grado di recitare lFintera genealogia di !ualun!ue guerriero fino almeno alla nona generazione. W( druidi spesso si recavano in guerra di loro volont$. ,urante uno scontro, ogni druida e bardo cantore di gesta" godeva di totale immunit$, tanto da potersi aggirare per il campo di battaglia liberamente senza che nessuno

potesse fargli del male, in parte anche per il suo compito di storico. .uesto speciale salvacondotto non veniva a cadere nemmeno nel caso che un druida decidesse di schierarsi con una delle sue parti, o esasperasse un guerriero in modo eccessivo* Cu Chulainn trova la morte per aver ucciso un druido, infrangendo cos2 un divieto. Cu Culainn era figlio di una fanciulla mortale, ,ectera, scomparsa nel nulla per B anni insieme con le sue 8: ancelle, e del dio del cielo >ugh.

LUOGHI SACRI
" C%era un bosco sacro, mai pro(anato da tempo immemorabile, che sotto la volta dei suoi rami racchiudeva un%aria tenebrosa e *elide ombre, (acendo schermo in alto ai ra**i del sole7 ,on !ani a*resti e ilvani, si*nori delle selve, e ,in(e lo abitavano, ma vi erano celebrate cerimonie di barbari riti> vi si er*evano sinistri altari e durante i sacri(ici il san*ue umano spri''ava su o*ni pianta7 e un po% di (ede merita l%antichit, che ha provato lo stupore per il divino, persino *li uccelli avevano paura di posarsi su /uei rami e le (iere di sdraiarsi in /uella selva? neppure il vento o la (ol*ore che piombava dalle (osche nubi si abbattevano su di essa e le (ronde de*li alberi avevano un brivido tutto loro, sen'a che il vento le scuotesse7 Ac/ue abbondanti cadevano da cupe sor*enti e le lu*ubri statue de*li d8i erano prive d%arte, ricavate ro''amente da tronchi inta*liati 7 " si narrava che spesso mu**ivano per i terremoti le pro(ondit delle caverne, si risollevavano i tassi abbattuti e si vedevano ba*liori nelle selve, sen'a che vi (ossero incendi, e che dra*hi striscianti si avviticchiavano ai tronchi7 3e *enti non si radunavano in /uel luo*o per celebrarvi il culto, ma lo avevano lasciato a*li d8i7 1uando 2ebo 8 a met del suo corso o in cielo si stendono le tenebre della notte, neppure il sacerdote osa addentrarvisi per paura di vedersi improvvisamente davanti il si*nore del bosco7" (III, @AA4@BC)7 .uesto ) !uanto scrisse >ucano a proposito dei luoghi sacri. ( Celti avevano dei santuari, chiamati nemeton indica il sacro derivante dal nome di un personaggio epico* 3emed" ed erano radure nelle foreste, spiazzi di erba nei !uerceti sacri ma mai templi o statue come >ucano ci descrisse# probabilmente si trattava solo ceppi lignei. (n genere, perJ, i druidi potevano officiare ovun!ue, non solo nei santuari, poich1 la loro magia era !uella della terra e si trovava in !ualsiasi luogo. '& importante specificare che i dolmen, i menhir non furono opera dei celti. (nfatti le imponenti strutture sono state attribuite alla precedente societ$ megalitica, che si sviluppJ circa B::: anni prima dei Gaeli. Kennero adottati dai celti come luoghi di culto, per rappresentare la continuit$ tra l&uomo ed il firmamento.

CITOLOGIA
3ella mitologia celtica non vi ) una netta distinzione tra divinit$ ed esseri umani infatti molti eroi hanno caratteristiche umane e spesso alcuni dei sono trasformazioni di figure umane. (l processo di divinizzazione degli eroi ) molto comune, basti pensare al mito dei /uath$ ,e ,an$nn, ,an$nn abitanti dell&isola che, con l&arrivo dei Gaeli,, scomparirono, diventando un popolo fatato e semidivino. 3aturalmente l&ipotesi che siano svaniti non ) da scartare, ma esistono molte altre credenze. 0econdo alcuni i /uath$ ,e ,an$nn indicano in realt$ un unico dio dalle mille caratteristiche , che presiedeva ogni aspetto della vita,altri insistono sulle loro origini umane e sulla loro trasformazioni in esseri appartenenti ad un livello superiore, aventi !uindi privilegi maggiori dei nostri.

L5 12:272/A 9027c29a.2 4373:

AraUn* AraUn Re dellFAnnUn il mondo inferiore" e guardiano dei luoghi pericolosi. /ramite !uesto dio potrete avere accesso alla saggezza degli antenati. Arianrhod* +er i celti il Caer Arianrhod castello di Arianrhod" era la Corona Borealis, e il suo nome significa ruota dFargento. 'F connessa al cielo, al mondo superiore dove vive nel suo castello a spirale. Gaga, iniziatrice e signora del destino. ,ea della luna piena, eF la potente figlia della ,ea Gadre ,anu. 0imbolo di ispirazione e divinazione. Badb* Badb Cornacchia. (n !uesta forma appare durante le battaglie. Con Gacha e 3emain forma la triade chiamata Gorrigan. 0imbolo di morte e rinascita. Balor* Balor Cigura mitologica (rlandese, veniva usato come spauracchio per i bambini ed era raffigurato con un occhio sulla fronte ed uno sulla nuca. Belatucadro* Belatucadro Antica divinit$ della Gran Bretagna. Belatucadro* Belatucadro Antica divinit$ della Gran Bretagna. Belenos* Belenos 0plendente, luminoso. ,io della medicina. >a festa di Beltane primo maggio" si teneva in suo onore. BlodeuUedd* 3ata dai fiori. Cu creata da GUVddVon e Gath per essere la sposa di >leU >laU GVffes. 3el suo aspetto di gufo protegge il mondo naturale . Bran* Bran Corvo. ,io dellFispirazione e protettore dei bardi. +ossiede la saggezza ancestrale Brighid* Brighid +i% alta. ,ea della cultura, dellFinspirazione e della guarigione. (mbolc primo febbraio" era la sua festa. CerridUen* CerridUen +orta divina, il passaggio attraverso il !uale raggiungere lF6(R o il ,io supremo". 'F la ,ea del calderone della saggezza da cui lo sciamano dovr$ bere. 0imbolo della natura, vita, morte, energia, iniziazione e ispirazione. Cernunnos* Cernunnos (l dio cornuto, signore degli animali. 0imbolo di forza, potere e trasformazione. Kiene rappresentato seduto a gambe incrociate con una serpente nella mano sinistra la terra" e un tor!ue in !uella destra il cielo, lo spirito". (ndossa anche corna di cervo lFilluminazione". 0i pensa che rappresenti lo sciamano al lavoro. ,agda* ,agda detto anche 'ochaid 6llathir o grande padre, padre di tutti. 'F il ,io druido dellFabbondanza, della scienza. della guerra, dellFeternitaF, del tempo cronologico e atmosferico, della magia e dei !uattro elementi. +ossiede il calderone dellFabbondanza, che puJ nutrire chiun!ue senza mai esaurirsi. ,anu* ,anu Gadre dei /uatha de ,anaan. (l suo nome significa conoscenza, ac!ua dei cieli. Comori* Comori ,ivinit$ Celtiche dellF(rlanda, le principali sono Balor, 'latha, (ndech e 3et. Kenivano considerati come i primi abitatori dellF(rlanda. Glain* Glain Con !uesto nome i Celti chiamavano un uovo vermiglio, frutto di un serpente marino divino. 6gni primavera si celebrava un rito consistente nella ricerca dellFuovo sulla spiaggia. GUVddVon* 0aggezza divina. ,io della magia.

Oesus* ,io della guerra CelticoYBritannico, conosciuto anche dai Germani. Aveva la forma di cane. >ugh *Anche detto 0almidanach o dalle molte arti. ,io della luce e del cielo, della conoscenza e dellFispirazione, protegge i poeti e le persone di talento. Gacha* Gacha ,ea della guerra, trasporta le anime dei morti. Con 3emain e Badb forma la triade Gorrigan. Ganannan * ,io del mare. 0imbolo di saggezza, rinascita, e visione interiore. Oa il potere di creare illusioni ed eF collegato al mondo inferiore. 3uada* 3uada Re dei /uatha de ,anaan e possessore della spada di 3uada. +erse una mano durante una battaglia, ma il ,io artigiano gliene costru2 una in argento. +er !uesto eF anche conosciuto come mano dFargento. 6gma* 6gma (nventore dellFalfabeto 6gham. 0imbolo di saggezza, conoscenza e della scrittura. Cu lFeroe che lottJ contro i Comori e veniva spesso identificato ad 'rcole in !uanto munito di clava e vestito di pelle di fiera. Rhiannon* 'F la regina del mondo inferiore, ma viaggia anche sulla terra in groppa al suo cavallo. (l suo nome pi% antico, Rigantona, significa grande regina. 'F la ,ea della terra sacra, dei cavalli e degli uccelli messaggeri degli altri mondi". /igernonos* /igernonos 'F il ,io celtico originario. (l suo nome significa Grande Re. 'F unFottima guida nei mondi ultraterreni. Golto importante era anche la ,ea Gadre, Gadre simbolo della fecondit$ e dell&abbondanza, che occupa un ruolo centrale nella societ$ antica. >&idea della figura madre7provvidenza ) espressa in fre!uenti miti e leggende# la dea ) spesso raffigurata in gruppi di tre circondati da frutta, pane o grano e una delle figure ha in braccio un bambino.

DI#INITA GALLO-ROCANE
Gercurius (l dio che i Galli venerano sopra ogni altro ) Gercurius. .uesta notizia potr$ apparire strana a un cittadino romano, il !uale ben sa che ) a (uppiter, il re degli d)i, che va tributato il culto supremo. 'videntemente non la pensano cos2 i Galli, come testimoniJ Cesare nei commentari delle sue campagne . >Fimmagine che !uesti barbari si fanno di Gercurius non differisce molto dalla nostra. Anche in Gallia, Gercurius ) il dio che indica il cammino ai viandanti, che li guida e li protegge lungo le strade, che si occupa dei commerci e delle attivit$

finanziarie, il pi% abile ad assicurare buoni guadagni. (noltre, ) a Gercurius che i Galli attribuiscono lFinvenzione di tutte le arti e le tecniche. A Gercurius i Galli innalzano il maggior numero di monumenti, tale ) la devozione che gli portano. .uesto fatto fu notato da Cesare ai tempi delle sue campagne, ma ancora ai nostri giorni, il viaggiatore che attraversa la Gallia puJ vedere, lungo le strade, le molte statue e iscrizioni dedicate al dio dei viandanti e degli artigiani. ,a !uando furono romanizzati, i Galli hanno preso a rappresentare Gercuris secondo lFimmagine classica* un giovane nudo e sbarbato, con il caduceo in pugno e in mano la borsa per il denaro. Ga allFoccorrenza si possono incontrare le immagini, assai diverse, di un Gercurius vestito secondo la foggia gallica, dal mento barbuto. /alvolta lo accompagnano degli animali* un gallo, una capra, una lucertola o una testuggine. 4n greco potr$ forse riconoscere nella testuggine !uella da cui il giovanissimo Oermes ricavJ la prima lira, ma il gallo e la capra rimangono simboli del tutto estranei alle figurazioni classiche del dio. Altre volte accanto a Gercurius troviamo un 0erpente Criocefalo, dalle corna dFariete. (uppiter 3on conosciamo con esattezza il nome dello (uppiter gallico, ma molti pensano che sia /aranis, il /onante./aranis ) il signore del tuono, il cui rimbombo ) evocato dal suo stesso nome, e come tale gli ha potere tra le potenze del cielo. ,a lui derivano le tempeste e il maltempo. ,a lui viene la pioggia,apportatrice di fertilit$ e di abbondanza.( Galli considerano /aranis un dio simile a (uppiter, signore delle guerre e massimo degli d)i, ma pure simile ad un dio dellFoscurit$ e della morte. .uando /aranis ha lFaspetto di (uppiter, viene placato sacrificandogli vite umane con riti sanguinosi. .uando invece ha il secondo aspetto , le sue vittime sono bruciate vive dentro grandi tini di legno. Ga con la cristianizzazione delle Gallie, !uesti usi barbari sono in parte cessati, e i Galli hanno cominciato a sostituire, nei sacrifici, gli uomini con gli animali . Gars Col nome di Gars, dio classico della guerra, vennero identificate numerose divinit$ galliche, legate alla guerra, alla protezione delle trib% e dei singoli uomini, ma anche deputate alla guarigione e alle ac!ue termali. >e pi% note delle divinit$ celtiche assimilate ad Gars furono 'sus, /outanis, Gedros, 3odons. Apollo >e fonti letterarie, prima di tutte Cesare, trattano di unFimportante divinit$ gallica,che identificano con Apollo. (l suo compito ) di cacciare la malattie. Ga anche !ui, come nel caso di Gars, le fonti epigrafiche ed iconografiche non sembrano corrispondere a una grande divinit$ specifica, bens2 con una serie di d)i minori, legati alla luce e alle ac!ue termali, e identificati via via con Apollo.

Cesare fu colpito dal vasto culto che i Galli avevano di !uesto dio, che invece non spicca particolarmente tra le divinit$ romane Apollo infatti non ) un dio che non appartiene al pantheon romano originario* i Romani lo avevano desunto dallFAplu etrusco, e solo dallFepoca di Augusto il dio romano aveva assunto lFaspetto dellFApollZn greco* una figura legata alla luce e alle arti, soprattutto musicali, ma allo stesso tempo un dio armato di frecce, feroce apportatore di pestilenze ed epidemie. >FApollo che in Gallia i Romani identificarono in varie figure divine locali ) !uindi un personaggio !uanto mai ambiguo. 'sisteva infatti un ampio spettro di divinit$ diffuse in tutta la Gallia che gli autori classici non esitarono ad associare ad Apollo. Cigure legate da un lato alla luce solare e al fuoco, e dallFaltro alla cura delle malattie, soprattutto a opera delle ac!ue delle sorgenti termali. (n Germania sono state rinvenute le fondamenta di un tempio dedicato ad Apollo e risalente al (( sec. . (l tempio consisteva in un ambulacro !uasi !uadrato con una fonte in una cella. (ntorno sono state trovate iscrizioni votive ad Apollo e 0irona.(n !uesto tempio cF) anche una figura di Apollo, rappresentato perJ secondo lo schema classico, con la lira ed i grifoni.

LASTRONOCIA DEI CELTI

C34a 4a992a83 dalle testimonianze degli scrittori greci e latini

Gli studiosi attuali ancora oggi utilizzano le affermazioni che avevano fatto i Celti per !uanto riguarda l&astronomia, affermazioni che risalgono al =8:: a.C. Golti documenti e reperti ritrovati non vengono !uasi mai analizzati sotto l&aspetto archeoastronomico. Abbiamo molte testimonianze da parte di autori latini e non che affermano che la conoscenza dei Celti era superiore a !ualsiasi altra conoscenza nel mondo conosciuto. Cos2 afferma D231303 S2c-.3* "777/uest%isola situata nel nord, dove abitano *li Iperborei777 777si adora Apollo sopra tutti *li altri dei e i suoi abitanti si considerano sacerdoti di Apollo e adorano /uesto dio tutti i *iorni7 In /uesta isola esiste un ma*ni(ico recinto e un tempio di (orma s(erica adornato con molti e04voto7 "ssi :*li abitanti< dicono che la 3una vista da /uesta isola pare rimanere molto prossima alla terra e che mostra monta*ne che si possono osservare con semplice vista7 i dice che il dio visita l%isola o*ni DE anni periodo nel /uale si reali''a la stessa volta celeste e la medesima situa'ione in cielo e per /uesto il periodo di DE anni 8 chiamato dai &reci anno di #etone7 ,el momento della appari'ione del dio tocca l%ori''onte e dan'a tutta la notte dall%e/uino'io di primavera alla salita delle !leFadi777"7 (l testo risale al B:: a.C. e l&isola di cui si parla potrebbe essere la Britannia. .ualcuno ha proposto 0tonehenge per il tempio e !ualcunFaltro Gavrinis in Bretagna, situato sullFomonima isola. 3el B:: a.C. i ,ruidi Celti insulari conoscevano il Ciclo di Getone che visse in Grecia circa ?8: anni prima del resoconto di 'cateo di Abdera".

0uccessivamente abbiamo le citazioni di P3893723 C5.a*E777I Druidi pretendono di conoscere le dimensioni e la (orma della terra e del mondo, i movimenti del cielo e de*li astri e il volere de*li dei7" Ka ricordato che il periodo di addestramento necessario per diventare ,ruidi durava =: anni e durante tutto !uesto tempo gli allievi dovevano memorizzare tutta la scienza druidica. 4nFaltra citazione ) la seguente, riportata da 0trabone nella sua EGeografiaE* E( ,ruidi affermano e altri con loro, che le anime e lFuniverso sono indistruttibili, ma che un giorno il fuoco e lFac!ua prenderanno il sopravvento su di essi.E Anche O0a?23 ci tramanda !ualche notizia* "I Celti avevano, parimenti, i cosiddetti Druidi, essere esperti nella divina'ione e in o*ni altra scien'a777"7 4nFaltra testimonianza ci viene da D23<575 La50?23 il !uale scrive* "A((ermano alcuni che la ricerca (iloso(ica abbia avuto ini'io dai barbari7 " in(atti Aristotele nel libro #a*ico e o'ione nel libro ventitreesimo della uccessione dei (iloso(i dicono che *li ini'iatori (urono i #a*i presso i !ersiani, i Caldei presso i Babilonesi e *li Assiri, e i &imnoso(isti presso *li Indiani, i cosG detti Druidi e emnotei presso i Celti e i &alli"7

0ia P.2723 2. #5cc@23 sia i ritrovamenti archeologici venuti alla luce nel ?<@A a ColignV, testimoniano che i Celti possedevano un calendario tanto complicato !uanto efficiente e di !ualit$ molto superiore a !uello in uso presso i Romani prima della riforma Giuliana. 'sistono altri documenti che attestano fitti scambi di idee tra i pitagorici della scuola siracusana e ,ruidi celti che si incontravano nelle varie colonie greche della costa meridionale della Crancia. (noltre T28a<575 B: d.C." afferma testualmente* "777 si sono s(or'ati con le loro ricerche di penetrare *li accadimenti e i se*reti pi) sublimi della natura? tra costoro preval*ono, per il loro *enio, i Druidi, cosG come ha stabilito l%autorit di !ita*ora"7 3el ((( secolo I993.2/3 R38a73 scrive * "I Druidi dei Celti hanno studiato assiduamente la (iloso(ia pita*orica777 " i Celti ripon*ono (iducia nei loro Druidi come ve**enti e come pro(eti poich9 costoro possono predire certi avvenimenti *ra'ie al calcolo e all%aritmetica dei !ita*orici7 ,on tralasceremo la loro dottrina, dal momento che certuni hanno creduto di poter ravvisare diverse scuole (iloso(iche presso costoro"7

(n !uesto passo (ppolito mette chiaramente in evidenza che i ,ruidi conoscessero la filosofia pitagorica, ma esprime anche la conoscenza dell&uso del calcolo aritmetico. (l testo originale )* E... FeM psephon Mai Farithmon +ithagoriMe techne,E Anche C.5857/5 A.544a710273 si pronuncia riaffermando !uanto detto da Alessandro +olistoro nel ((7( secolo a.C.* ",el suo libro sui simboli pita*orici Alessandro sostiene che !ita*ora era stato allievo di ,a'arato l%Assiro e pretende, inoltre, che !ita*ora avesse ascoltato &alati :cio8 i &alli< e Brahmani7 ,ell%antichit la (iloso(ia, scien'a di somma utilit, 8 (iorita presso i barbari, di((ondendo la sua luce sulle na'ioni7 In se*uito essa arrivH in &recia7 Al primo posto stanno i pro(eti de*li "*i'iani, i Caldei presso *li Assiri e i Druidi presso i &alli, i amanei presso i Battriani, i (iloso(i dei Celti e i ma*i dei !ersiani"7 >e scuole druidiche ebbero molte rassomiglianze con !uelle pitagoriche e anche le donne potevano essere ammesse allo studio dei sacri precetti. Al di la delle pure e semplici citazioni classiche di tipo generale esistono anche almeno due casi di citazioni relative a ,ruidi realmente e storicamente esistiti. (l primo caso si riferisce a ,ivitiacus, ,ruido a Bibracte, amico di C54a05 e da lui citato molte volte nel ,e Bello Gallico. ,i lui ) documentata lFesistenza durante la guerra di Gallia !uindi dal 9? al 89 a.C. C2c50375 (D5 12:. !,4!,( ) lo descrive come un uomo di grande sapere dedito allo studio della natura e capace di discutere di !uesti temi con gli intellettuali romani. /ra lFaltro lFepoca in cui ,iviziaco visse e operJ coincide bene con lFepoca durante la !uale lo stagno di Bibracte fu costruito. (l secondo caso si riferisce a ,eceneo vissuto secondo (ordanes durante in ( secolo a.C. presso i Geti, in territorio balcanico, pressappoco lFattuale Romania. S/0a=375 riferisce di lui che* "777era capace di compiere previsioni in accordo con i se*ni celesti" 0econdo la lunga citazione latina, ,eceneo dimostrava di conoscere il corso dei ?= segni celesti, cio) le costellazioni zodiacali, e tutta lFAstronomia nota a !uellFepoca. Ka messo bene in evidenza che lFuso che i ,ruidi facevano del cielo e soprattutto delle dodici costellazioni zodiacali non era astrologico. (nfatti lFastrologia si diffonder$ solamente pi% tardi come abitudine di provenienza orientale introdotta in Gallia dai Romani. >e previsioni che ,eceneo era in grado di fare si riferiscono alla cadenza dei fenomeni celesti, e non agli eventi futuri secondo il malcostume astrologico oggi tristemente ben noto e largamente diffuso.

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Abbiamo inoltre notizia di siti sepolcrali, in relazione con le conoscenze astronomiche celtiche, poich1 risulterebbero collocati secondo costellazioni o secondo l&orientazione del 0ole e della >una. >&altezza che si individua osservando tre cromlech, individua una direzione che interseca la sfera celeste in corrispondenza del punto di levata eliaca delle +leiadi, in corrispondenza del punto di tramonto della grande costellazione di 6rione durante l& K(((7K(( secolo a.C. 3el sito eF possibile rilevare anche la presenza di allineamenti verso il punto di levata del 0ole nel giorno del solstizio dFinverno. Altri allineamenti stellari avevano per oggetto le costellazioni di Cassiopeia, verso 3ord, e la Croce del 0ud, a meridione, che durante i secoli K((( e K(( a.C. era visibile bassa sullForizzonte alla latitudine del Gonsorino. +er !uanto riguarda lFasse del corridoio, della tomba ritrovata, sprovvisto del circolo di pietre, si rileva che eF allineato in direzione sud verso il punto di tramonto della costellazione dello 0corpione. 0empre nei boschi che coprono le colline prospicienti la sponda lombarda del /icino esiste un secondo complesso formato da altri !uattro recinti tombali, risalenti anche loro al periodo che si stende dal K((( al K(( secolo a.C., di cui uno munito di un corridoio di monoliti orientato verso sud. Anche in !uesto sito eF possibile rilevare lFesistenza di numerosi allineamenti astronomicamente significativi. ( centri geometrici di !uesti recinti erano allineati con i centri degli altri recinti e orientati verso la posizione di levata del 0ole nei giorni corrispondenti ai due e!uinozi i !uali avvenivano, nel K(( secolo a.C., rispettivamente il =< Garzo e il B: 0ettembre del calendario giuliano. (noltre era possibile osservare il tramonto del 0ole al solstizio dFestate B: Giugno" e al solstizio d&inverno =< ,icembre" . Anche nel caso del presente sito eF possibile rilevare una notevole cura nella disposizione geometrica dei recinti tombali, la !uale risulta essere ben lontana dallFessere casuale. 'saurite le orientazioni solari, possiamo mettere in evidenza che dei recinti definivano una linea che intersecava lForizzonte fisico locale in due punti di rilevanza lunare. Ad oriente tale direzione permetteva lFosservazione del sorgere della >una. ,al punto di vista stellare dobbiamo rilevare che lFinsieme dei !uattro recinti presenti in sito eF tale da realizzare alcuni allineamenti rivolti verso i punti di prima visibilit$ di alcune stelle brillanti e importanti dal punto di vista agricolo, nel giorno della loro levata eliaca. 'ra inoltre possibile osservare la levata della stella Arcturus, nella costellazione del Boote, allFalba del 8 0ettembre, durante il K(((7K(( secolo a.C. e la levata di ben !uattro stelle luminose.

>e stelle in !uestione erano 0irio, nel Cane Gaggiore, il =9 >uglio giuliano", Antares, nella costellazione dello 0corpione, il ?= 3ovembre e Rigel, nella costellazione di 6rione, allFalba del 9 >uglio. >a levata eliaca avveniva una sola volta per ciascuna stella durante lFanno rappresentando essa il primo giorno di visibilit$ dellFastro, ma per !uanto riguarda la levata e il tramonto ordinario delle stelle, cio) !uello che avveniva ogni notte, vanno rilevate Arcturus, nel Boote, e Capella, nellFAuriga e nella direzione opposta era visibile il tramonto della costellazione dello 0corpione. >a costellazione dello 0corpione era vista sorgere mentre dalla parte opposta tramontava la stella ,elta CVgni. >ungo la direzione che andava dal centro di un recinto tombale ad un altro , potevano essere viste sorgere le stelle 0irio, nel Cane Gaggiore, Antares nello 0corpione e Gira Ceti, la !uale variando la sua luminosit$ apparente era visibile solamente nei periodi in cui la sua luminosit$ era superiore alla sesta grandezza.

I. 42/3 15..a $0-<@250a 15..a Ga0?3750a


(l sito della Garzonera mostra lFesistenza di alcuni allineamenti posti lungo direzioni astronomicamente significative date dalla posizione di !uattro tumuli sepolcrali. +rendendo in esame la linea congiungente i centri dei circoli di pietre si rileva che in direzione ovest era possibile osservare il tramonto del 0ole in vicinanza del giorno dellFe!uinozio di primavera che durante il K(((7K(( secolo a.C. cadeva il =< Garzo Calendario Giuliano". (l punto di levata del 0ole ripassava dallo stesso punto il B: 0ettembre, giorno dellFe!uinozio di autunno e il tramonto del 0ole ad entrambi i solstizi. Altri allineamenti presenti in sito riguardano Aldebaran, la stella pi% luminosa della costellazione del /oro e nuovamente le +leiadi, la coda della costellazione dello 0corpione, il Cigno ed anche le costellazione della Kergine, dellFAuriga e di 6rione. (l fatto che sembrino esistere criteri comuni di orientazione nei vari gruppi di recinti litici presenti nei due differenti siti depone a favore del fatto che i Golasecchiani avessero stabilito alcuni criteri astronomici correlati con il culto dei morti e a cui doveva essere fatto riferimento nella costruzione dei luoghi sacri.

I. 42/3 15. P054-a.13 a S54/3 Ca.5715


>a necropoli in !uestione eF situata a sud del Comune di 0esto Calende nei pressi della cascina +resualdo, da cui il nome. >a necropoli del +resualdo si sviluppoF in corrispondenza del primo terrazzamento fluvio7 glaciale presso il /icino, ed eF posta a breve distanza dalle necropoli del Gonsorino e di Golasecca, al di la dalla valle del Galvai. >a necropoli eF una delle pi% estese tra !uelle del periodo golasecchiano ed eF !uella che eF stata meglio studiata e documentata in assoluto. 0ostanzialmente eF possibile rilevare che dallFK((( al K secolo, la distribuzione delle tombe si eF spostata da nord7est verso sud7ovest seguendo grosso modo la direzione che congiunge il punto di levata del 0ole solstiziale estivo con !uello di tramonto dellFastro diurno nel giorno del solstizio invernale con una maggior concentrazione di sepolture pi% antiche nella zona orientale dellFarea occupata dal sepolcreto, e un progressivo sviluppo delle deposizioni lungo la direzione sud7occidentale. >a retta congiungente due sepolture, oppure tra i centri geometrici dei due circoli individua una direzione orientata verso il punto in cui nel K( secolo a.C. poteva essere osservata alta nel cielo la stella Beta dellF6rsa Ginore, Kochab che a !uellFepoca era la stella luminosa, visibile ad occhio nudo, pi% prossima al polo nord celeste. A livello del profilo dellForizzonte fisico settentrionale era possibile, osservare anche in !uesto caso la parziale discesa della costellazione di Cassiopeia sotto lForizzonte fisico locale e la sua successiva risalita verso la parte alta del cielo proprio lungo la direzione su cui sono situati i centri dei due recinti tombali della necropoli del +resualdo. +ossiamo !uindi affermare che i due circoli in !uestione erano posti lungo una direzione polare che era possibile determinare osservando ad occhio nudo la stella luminosa pi% prossima al polo boreale, cio) Kochab. 3ella direzione opposta, cio) verso sud, la congiungente tra i centri dei due recinti intersecava lForizzonte fisico locale il tramonto della costellazione della Croce del 0ud che nel K( secolo a.C. in virt% della precessione degli e!uinozi saliva, alla latitudine del +resualdo, sopra lForizzonte astronomico locale in concomitanza con il solstizio dFinverno che a !uellFepoca cadeva il =A ,icembre del calendario giuliano. >a stessa direzione poteva marcare anche il punto di tramonto di Comalhaut, la stella pi% brillante della costellazione del +esce Australe.

I. c389.5443 a..5 C3075..2a75 (S54/3 Ca.5715)


(l sito, analogamente agli altri recinti presenti nella zona, eF stato collocato cronologicamente, dagli archeologi, al K(( secolo a.C. >Fanalisi degli allineamenti presenti in sito, rilevati dalla documentazione esistente in !uanto attualmente il sito non esiste piuF, ha permesso di mettere

in evidenza che il sito Ealle CornellianeE era posto in accordo con alcune direzioni astronomiche interessanti. (niziando dalla congiungente i due monoliti posti ai lati del complesso, eF stato possibile mettere in evidenza la loro accurata disposizione lungo la direzione e!uinoziale, cio) la linea che congiunge gli estremi dellForizzonte astronomico locale in corrispondenza dei !uali il 0ole sorge ad est e tramonta ad ovest nei giorni in cui taglia lFe!uatore celeste. ,urante il K(( secolo a.C. lFe!uinozio di primavera avveniva il =< Garzo del calendario giuliano, mentre lFe!uinozio di autunno accadeva il B: settembre. >ungo la linea passante per i due monoliti non solo poteva essere osservato il sorgere e il tramonto del 0ole e!uinoziale, ma anche la levata eliaca di alcune stelle, per la precisione* Altair, nella costellazione dellFA!uila, 0pica nella Kergine, Betelgeuse in 6rione, GarMab in +egaso e Oamal nella costellazione dellFAriete. >e date pertinenti alle varie levate eliache furono, durante il K(( secolo e alla latitudine del sito in esame, l&< Cebbraio nel caso di GarMab, il ?; Aprile per Oamal, il =A Giugno nel caso di Betelgeuse, il ?= >uglio per +rocione, il =; settembre per 0pica e il 9 dicembre nel caso di Altair. >a costellazione di 6rione sorgeva ad est e tramontava ad ovest, lungo la direzione individuata dai due monoliti da fine Giugno in poi e lo stesso faceva la costellazione della Kergine dalla fine di 0ettembre in avanti, sorgendo circa !uattro minuti prima ogni notte. (l sito Ealle CornellianeE sembra sia stato costruito utilizzando un criterio basato su due costellazioni poste !uasi agli estremi nord e sud della 0fera Celeste* Cassiopeia e la Croce del 0ud. .uestFultima durante il K(( secolo a.C. era visibile dal luogo occupato dal sito delle Cornelliane a causa del fenomeno della +recessione degli '!uinozi e della differente orientazione dellFasse della /erra nello spazio. Attualmente, =A:: anni dopo, !uesto non eF pi% possibile. >a linea congiungente i centri dei due recinti tombali, i !uali corrispondevano anche alla posizione delle due sepolture pertinenti a due circoli di pietre, erano allineati lungo la direzione lungo la !uale era possibile osservare verso nord7 ovest il tramonto della costellazione di Cassiopeia, pi% specificamente la stella Caph, di magnitudine =.;=, e verso sud7est la levata della stella Gacru5, di magnitudine ?.9? posta nella costellazione della Croce del 0ud. >Fasse della struttura litica a corridoio posta tangente al circolo tombale meridionale era allineato verso nord7est lungo la direzione di levata di Cassiopeia e verso sud7ovest verso il punto di tramonto delle stelle della Croce del 0ud allForizzonte fisico locale. (n prossimit$ dello stesso punto dellForizzonte fisico locale poteva essere osservato il tramonto di Comalhaut, stella bianca la pi% luminosa della costellazione del +esce Australe.

I. 05c27/3 /38=a.5 12 #2a #5cc@2a a S54/3 Ca.5715


>a struttura funeraria posta a 0esto Calende venne scoperta casualmente nel ?@AA.

>Fanalisi del sito condotta con sofisticate tecniche di analisi archeoastronomica ha permesso recentemente di mettere in evidenza che con grande probabilit$ !uesto breve corridoio fu posto in opera secondo un criterio astronomico ben preciso. >a direzione scelta per collocare il corridoio coincide molto bene con !uella lungo la !uale era possibile osservare il sorgere del 0ole al solstizio dFestate, che durante il K(( secolo a.C. avveniva il B: Giugno del calendario giuliano, mentre dalla parte opposta era possibile osservare il tramonto del 0ole alla data del solstizio dFinverno durante il K(( secolo a.C. >a linea congiungente i due punti solstiziali attraversa il recinto tombale passando praticamente per le due tombe poste presso il centro del recinto. .uesta particolare direzione peroF, non ha rilevanza solamente dal punto di vista solare. 3ella direzione orientale il punto di intersezione tra la direzione considerata e lForizzonte fisico locale eF posto molto vicino ai punti di levata delle stelle della costellazione del >eone, e della costellazione della Kergine. 'ntrambe le due stelle avevano sia presso i Greci che presso i Celti notevole rilevanza dal punto di vista della pianificazione agricola. Anche le stelle della costellazione dello 0corpione erano oggetto di allineamento. Appare comun!ue ovvio che lFallineamento del corridoio con il punto di levata di !ueste due stelle rivestiF con molta probabilit$ un significato simbolico legato alla sfera culturale piuttosto che un significato importante ai fini agricoli. +resso il recinto tombale erano codificati anche alcuni allineamenti che avevano per oggetto alcune particolari posizioni assunte dalla >una.

I /-8-.2 12 $5.c30a a S388a L38=a013


>a posizione reciproca dei due tumuli ritrovati definisce una direzione che puJ essere studiata dal punto di vista archeoastronomico. >a congiungente i centri geometrici dei due tumuli corre grosso modo da sud7 est a nord7ovest e interseca lForizzonte in punto molto prossimo al punto di tramonto della stella Kega la pi% brillante facente parte della costellazione della >Vra. '& possibile azzardare lFipotesi che i due tumuli furono posti in !uella precisa posizione reciproca in modo da realizzare proprio !uel determinato allineamento verso il punto di tramonto delle stella Kega. AllFinfuori dell&allineamento con il tramonto di Kega non si rilevano altre direzioni astronomicamente significative associate ai due tumuli. Recentemente peroF ?@@A" eF stato rinvenuto un altro grande tumulo. >a cosa interessante eF che il tumulo scoperto nei pressi della Galpensa eF posto con rilevante accuratezza sulla linea congiungente i centri geometrici due tumuli di Belcora in modo tale da realizzare una terna di oggetti allineati con notevole accuratezza. ( tre tumuli sono allineati tra di loro lungo una direzione astronomicamente importante, la !uale eF in accordo verso occidente, come abbiamo visto, con il

punto di tramonto di Kega e verso oriente con il punto di levata della stella Comalhaut, la pi% luminosa della costellazione del +esce Australe. >a conclusione eF !uindi che gi$ nel L secolo a.C., durante la fase di +rotogolasecca, gli abitanti della zona considerata ebbero una certa attenzione per il cielo stellato tanto da allineare dei tumuli sepolcrali lungo una direzione che risulta in accordo contemporaneamente con i punti notevoli di due stelle abbastanza simili tra di loro per luminosit$ e !uindi per aspetto rilevabile ad occhio nudo. 'F particolarmente significativa lFassenza di correlazione con i punti notevoli della traiettoria dei punti di levata o di tramonto del 0ole e della >una. /ale dato sperimentale potrebbe giocare a favore dellFidea che durante una delle fasi pi% antiche della cultura di Golasecca lFidea della morte e forse il rito funebre potesse essere collegato in !ualche modo alle stelle pi% che alla >una o al 0ole.

I ca.571a02 152 C5./2


lFAstronomia dei Celti ) poco nota# ciJ che si conosce in !uesto campo ) !uel poco che hanno riportato gli scrittori latini Cesare, +linio ecc." e ciJ che ) stato ricavato dallo studio di scarsi reperti specifici. Riguardo ai calendari utilizzati da !uesto popolo, che si espanse per !uasi tutta lF'uropa e persino in Asia Ginore nellF't$ del Cerro, dobbiamo distinguere due categorie# il calendario antico, di cui si conosce molto poco, e il calendario dFepoca romana che ) stato rinvenuto a ColignV. (nnanzitutto bisogna ricordare che il sapere dei Celti o Galli" era detenuto dai saggi druidi, che formavano una casta di sacerdoti, di sapienti e di bardi, che nel campo culturale avevano probabilmente attinto molte idee dai pitagorici. A loro va attribuita la compilazione del calendario e la sua successiva elaborazione, specialmente !uando i Celti, venuti a contatto con la cultura greca e romana, utilizzarono molte conoscenze di !uesti popoli. (l calendario antico risale probabilmente allF't$ del Bronzo, e le poche notizie che oggi abbiamo derivano dagli studi di carattere archeoastronomico . >e date fondamentali dellFanno erano i solstizi e gli e!uinozi che venivano determinati dalle osservazioni fatte sulla levata del 0ole. +oi, pare che gi$ dallF't$ del Bronzo vi fossero delle ulteriori divisioni che corrispondono alle date in cui il 0ole assume le declinazioni [ ?9\ o 7?9\# !ueste date cadono attorno al = febbraio 7?9\", 8 maggio [?9\", 9 agosto [?9\", = novembre 7?8\". >e feste associate a !ueste !uattro date vennero celebrate fino al Gedioevo, specialmente in (rlanda, dove la tradizione celtica si. tramanda, !uasi intatta, per molti secoli Ricordiamo che a /ara, in (rlanda, paese che non fu mai con!uistato dai romani, sorgeva la capitale pi% prestigiosa dei re celtici. >a prima festa era !uella del EBeltaneE che oggi si celebra il primo maggio ma che un tempo cadeva il 8 di !uesto mese. (n (talia !uesta festa si chiamava ECalendimaggioE. ( Celti chiamavano !uesta festa anche col nome di Cetsamain, cio) lFinizio della stagione della caccia. ,urante !uesta festa, dedicata a Beltane, dio della luce, si accendevano dei

falJ e attorno ad un albero adorno di fiori i giovani danzavano felici per la primavera che era al suo culmine. >a seconda festa in ordine di data ) !uella di 3ammas che cade va ai primi di agosto, e che si chiamava 3u*hmasa o 3u*nasad nella antica tradizione britannica. ,a noi !uesta festa cade a Cerragosto. (l 0amhain che gli inglesi oggi chiamano anche #artinmas, cio) 0an Gartino, cade il = novembre ed era lFinizio dellFinverno nordico. 'ra anche !uesta una festa del fuoco che perJ, come accade oggi, aveva stretti rapporti con il culto dei defunti. (nfine attorno al = febbraio ca deva la festa di Imbolic chiamata pi% tardi anche andlemas, cio) la nostra ECandeloraE. .uesto calendario di tipo naturale sF) probabilmente raffinato e modificato !uando la cultura celtica sent2 lFinfluenza del mondo ellenico7romano. 3el ?<:= a >ac dFAntre nel ]ura francese e poi nel ?<@A a ColignV nellFAin, furono trovate due serie di frammenti in totale ?8:" di un calendario gallo7romano in bronzo. .uesto calendario, fondamentalmente di tipo lunare, ) composto da 8 anni contenenti 9= mesi di =@ e B: giorni, per un totale di ?<B8 giorni. >Faccordo tra il calendario lunare e !uello solare viene stabilito intercalando due mesi supplementari di B: giorni# uno allFinizio del primo anno, lFaltro in mezzo al terzo anno. 3el calendario, i 9= mesi 9: normali pi% = intercalari" sono disposti in ?9 colonne, ognuna contenente B o ; mesi. >a tavola di bronzo si legge dallFalto in basso e da sinistra a destra. ( mesi di ogni anno sono numerati da ? a ?= ed i giorni entro il mese sono numerati per !uindicine, dal ( al L(K o LK, e sono preceduti da piccoli fori nei !uali venivano appesi dei segnacoli. 6gni giorno ) preceduto da , T dies, oppure da G, che vuoi dire EfaustoE, o da AGB che significa EinfaustoE. 0tando a !uanto dice +linio, i druidi iniziavano lFanno e il mese in corrispondenza del sesto giorno della >una, cio) !uando !uesta era al primo !uarto, e lFanno iniziava al primo !uarto di >una che cadeva prima del solstizio invernale. >a lunghezza dellFanno nel calendario di ColignV ) di B88 giorni perch1 era composto di A mesi di B: giorni e 8 di =@ giorni# un sistema !uesto, che, non si sa perch1, ) differente da !uello solito in cui vi sono 9 mesi di B: giorni e 9 di =@ per un totale di B8; giorni. (l ciclo di 8 anni fu adottato per conciliare il calendario lunare con lFanno tropico. 'sso ) concepito in !uesto modo* inizia con il primo mese intercalare di B: giorni# alla fine del primo anno vi sono B:[?=5=@,8TB<; giorni, con un disaccordo di [?@ giorni con il solare. Alla fine del secondo anno vi sono B<;[?=5=@,8 T AB< giorni con una differenza di soli [< giorni. .uindi alla fine del terzo anno vi sono AB<[?=5=@,8T?:@= giorni con una differenza di 7B giorni. >Faggiunta dellFintercalare porta a ??== giorni cosicch1 alla fine del !uarto anno vi sono ??==[?=5=@,8 T ?;A9 con una differenza di [?8 giorni# ed infine al !uinto anno ?;A9 [ ?=5=@,8 T ?<B: con una differenza di [; giorni. ( nomi dei mesi ed il numero dei loro giorni sono* 0amon B:", ,umann =@", Riurcs B:", Anagant =@", 6gron B:", Cutios B:", Giamon =@", 0imivisonna B:", '!uos B:", 'lembiu =@", 'drin B:", Cantilos =@". Come si vede, il calendario di ColignV non raggiunge grandi livelli di precisione tuttavia lo si puJ ritenere abbastanza utile per scopi pratici.

ASTERIE E O$ELIE
S/302a 15. ;-85//3
(n una torrida estate del ?@8@ Ren1 GoscinnV sceneggiature" e Albert 4derzo disegni" creavano Asteri5 per la rivista per ragazzi !ilote. /ra i personaggi della B, francofona ) il fumetto pi% famoso di sempre, diffuso in tutto il mondo, dallF(talia alla 3uova Nelanda, lFunico in grado di competere !uasi alla pari con i giganti della ,isneV. 4n successo grande !uanto inaspettato, !uello di Asteri5* gli autori non si sarebbero mai aspettati un successo cos2 travolgente per la loro creazione che ) diventata ben presto uno dei simboli di tutta la Crancia. .uesta marcia trionfale sembrava dover essere prematuramente troncata con la morte di GoscinnV nel ?@AA# non fu cos2 poich1 4derzo si industriJ e da allora scrisse anche i testi delle avventure. 6ggi 4derzo ha settantasei anni e forse non scriver$ pi% album di Asteri5, ma il suo cammino non rifermer$ cos2* sono stati prodotti due film 7 EAsteri5 e 6beli5 contro CesareE ed EAsteri5 e 6beli5 Gissione CleopatraE 7 e pare che sia in cantiere un terzo episodio con Asteri5 in terra iberica.

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ASTERIE Asteri5, protagonista del fumetto a lui intitolato, ) un guerriero di taglia piccola, ma di grande presenza di spirito, dotato di una mente vulcanica e di brillante ingegno. Astuto e ardimentoso, egli si incarica di tutte le missioni pi% rischiose. Oa sempre a portata di mano una boccetta della magica pozione di +anorami5, che gli conferisce forza sovrumana. (l suo migliore amico ) 6beli5, con il !uale vive la maggior parte delle avventure.

O$ELIE 6beli5 ) lF inseparabile amico di Asteri5. .uesto personaggio ingenuo e permaloso, ma anche molto allegro e simpatico, ) un energumeno dotato di forza sovrumana e non ha bisogno di bere la pozione magica, essendo da piccolo caduto nel paiolo che la conteneva. 6beli5 di professione fabbrica e consegna menhir# ) sempre pronto a mollare tutto per seguire Asteri5 nelle sue imprese, purch) ci sia una gran !uantit$ di cinghiali da mangiare e la possibilit$ di menar le mani. 'gli ) lF esatto contrario dellF amico, e !uesto ne fa una formidabile e simpaticissima coppia. Come per Asteri5, in EAsteri5 e >atraviataE incontriamo i genitori di 6beli5* lFaffettuosa madre Gelatina e 6bellodali5, che gestisce insieme al padre di Asteri5 un negozio di souvenir gallici a Condate. PANORACIE +anorami5 ) il venerabile druido del villaggio, dalla sapienza incomparabile. Raccoglie il vischio e prepara filtri magici dagli strabilianti poteri tra i !uali, suo capolavoro assoluto, una pozione capace di donare a chi la beve una forza sovrumana* non ) lF unica, tuttavia, che lui conosca. 'F il consigliere di Abraracourci5 e con lui prende le pi% importanti decisioni. Ripone tutta la sua fiducia in Asteri5, cui affida le missioni pi% rischiose. IDE&IE (defi5 compare per la prima volta in Asteri5 e il gro di Gallia, !uando i due amici lo incontrano, randagio, su una strada di >utezia, davanti a un negozio di alimentari, e il piccolo cane prende a seguirli per tutto il loro tour. ,a allora (defi5 e 6beli5 diverranno inseparabili, e il cagnolino seguir$ lui ed Asteri5 in molte delle loro avventure. 'F lFunico cane ecologista al mondo !uando viene abbattuto un albero guaisce disperatamente, vedi EAsteri5 e il Regno degli ,eiE". (defi5 ) un cane di taglia piccola ma molto intelligente * la sua unica pecca ) non aver ancora imparato a riportare i menhir che 6beli5 gli lancia tentando di insegnargli il suo mestiere .(nfine, il suo nome ) stato scelto dai lettori della rivista +ilote, che aveva bandito un concorso. GIULIO CESARE 0icuro di s1 e arrogante, Cesare ) lo stratega dellFesercito, nonch1 lFunico detentore del copVright delle citazioni latine. 3onostante circoli perennemente cinto dFalloro, Cesare viene impietosamente ridicolizzato dai Galli, che si rifanno della bruciante sconfitta di Alesia sbeffeggiando lui, lFesercito romano e tutti i suoi legati. (nsieme formano una delle

coppie dForo della storia del fumetto* Cesare e Cleopatra vivono su !ueste strisce una storia dFamore mai legalizzata in un matrimonio, ma allietata, come si dice, dalla nascita di un figlio. ORDINAL&A$ETIE 6rdinalfabeti5 ) il titolare della pescheria del villaggio. 0i ostina a vendere solo pesce proveniente da >utezia, che !uindi arriva vecchio e spesso maleodorante. >a moglie (elosubmarine lo aiuta nel negozio, soprattutto a ritirare i pesci !uando scoppiano le zuffe. Classico commerciante, ) un ottimo speculatore, sa mercanteggiare e farsi pagare bene i suoi prodotti, 6rdinalfabeti5 sa anche menar le mani, spesso contro il fabbro Automati5 che non apprezza la fragranza dei suoi pesci. ASSURANCENTURIE Assurancetouri5 ) il bardo, e come tale svolge anche la funzione di insegnante per i bambini del villaggio vedi Asteri5 la rosa e il gladio". Oa la capacit$ di attirare con le sue stonatissime note la pioggia vedi EAsteri5 le mille e unF oraE". >e opinioni sulla sua arte sono discordi* da una parte cF) lui, che crede di essere un genio* e dallF altra tutti i compagni che trovano abominevoli le sue composizioni. +er !uesto viene interrato a martellate !uando tenta di cantare unF ode, e viene legato durante il classico banchetto di fine avventura. (n fondo, perJ, ) un allegro compagnone, apprezzato per il suo spirito !uando tace". A$RARACOURCIE Abraracourci5 ) il capo del villaggio. Gaestoso, coraggiosissimo, ma anche piuttosto presuntuoso e dotato di un caratterino al!uanto pepato, ) amato dai suoi e temuto dai nemici. Oa paura di una sola cosa* che il cielo gli possa cadere sulla testa. Cos2 almeno dice* ma poi aggiunge* EChe cada ) certo, ma domani no di sicuroE. +i% volte la sua autorit$ ) stata messa in discussione, ma con la sua grande forza di volont$ e i consigli del saggio druido +anorami5 e del furbo Asteri5 riafferma sempre il suo potere* alla fine lFunica che riesce ad assoggettarlo ) la dispotica moglie Beniamina. CATUSALECATIE Gatusalemmi5 ) il decano del villaggio, e ha unFet$ piuttosto veneranda @B anni". ^ molto seccato !uando, nelle zuffe, i compagni non alzano le mani su di lui temendo di fargli male, perch1 si sente ancora forte e vigoroso. Ka fiero di aver combattuto a Gergovia battaglia nella !uale Kercingetorige

sconfisse Giulio Cesare". Gatusalemmi5 si arrabbia spesso , pianta grane, si assesta su posizioni tradizionaliste dalle !uali non vuol recedere# pur con tutti !uesti difetti e !ueste fissazioni, resta sempre un allegro e fiero vecchietto, che anima, con il suo carattere forte, tutto il villaggio. AUTOCATIE Automati5 ) il fabbro. 'F il personaggio che ama meno, o meglio, che odia di pi%, le odi composte da Assurancetouri5, che malmena sempre. Gran criticone, osserva spesso la poca freschezza dei pesci di 6rdinalfabeti5, che emettono un pessimo odore* in risposta il pescivendolo gli getta violentemente un pesce in faccia e puntualmente colpisce un altro, ) cos2 che iniziano le gazzarre alle !uali partecipa tutto il villaggio. $ENIACINA Beniamina ) la Efirst ladVE del villaggio, essendo la moglie del capo, Abraracourci5. 'F una gran pettegola ed ama riunirsi con le amiche per spettegolare su ciJ che accade nel villaggio e magari ingigantirli. 0i occupa anche dellFemancipazione delle donne. Con tutti i suoi difetti, ) una brava moglie e soprattutto un personaggio simpatico e divertente. CAIUS $ONUS Caius Bonus ) il centurione dellF accampamento fortificato romano di +etibonum. ,opo aver scoperto che cFera la pozione di +anorami5 dietro la forza sovrumana degli abitanti del villaggio gallico, fa rapire il druido per carpirgli il segreto della pozione magica pensando di utilizzare il portentoso filtro di +anorami5 per prendere il posto di Giulio Cesare come dittatore di Roma. +anorami5, con lFaiuto di Asteri5, ne combina delle belle ai Romani, propinando a lui e ai suoi uomini , al posto della pozione magica richiestagli, una lozione per la crescita rapida dei capelli. Giulio Cesare scoprir$ i suoi inganni e lo spedir$ in Gongolia (nferiore. I CINGHIALI ( cinghiali sono il cibo preferito dei Galli. ' il loro passatempo preferito ) oltre a menare i Romani" andare nella foresta nellF intento di catturarne !ualcuno da arrostire. (n media ognuno mangia due cinghiali al giorno, ma 6beli5 non riesce a dormire senza averne mangiati almeno !uattro. +er non parlare dei banchetti con i !uali si conclude ogni avventura* se ne consuma una cin!uantina. (nsomma, i cinghiali hanno una paura matta dei Galli e fuggono solo a vederli.

CURIOSITF O$ELIE 6 ESISTITO #ERACENTE 6beli5, il noto personaggio dei fumetti di Asteri5 il gallo, ) esistito veramente. Alcuni ricercatori tedeschi, appassionati di Asteri5, hanno effettuato ricerche per verificare gli eventuali fondamenti storici di !uel personaggio. 4na vera rivelazione ) stata la scoperta nel +alatinato, ad opera dellFarcheologo Kai Brodersen, di una stele votiva di origine gallica, ma scritta in latino, che parla di un certo Andossus, figlio di O=5.5GG-4 , di chiara stirpe celtica. 4na vera chicca ) stato lo scoprire che, invece di rivolgersi a divinit$ dellFolimpo gallico, come /outatis, Andossus invochi per suo padre la protezione di un dio romano, Garte. Altro che pozione magica, per sopravvivere, almeno nellFaldil$, forse era meglio rivolgersi agli dei dei vincitori, che, perlomeno avevano dato prova della loro influenza, permettendo la disfatta dei Galli ad opera dei Romani.

CR636>6G(A ,'>>' 6+'R' ,( 4,'RN6 Asteri5 il gallico Asteri5 e il falcetto dForo Asteri5 e i goti Asteri5 gladiatore Asteri5 e il giro di Gallia Asteri5 e Cleopatra Asteri5 e il duello dei capi Asteri5 e i britanni Asteri5 e i normanni Asteri5 legionario Asteri5 e lo scudo degli arverni Asteri5 alle olimpiadi Asteri5 e il paiolo Asteri5 in (beria Asteriz e la zizzania Asteri5 e gli elvezi Asteri5 e il regno degli dei Asteri5 e gli allori di Cesare Asteri5 e lFindovino Asteri5 in Corsica Asteri5 e il regalo di Cesare Asteri5 in America Asteri5 e la 6beli5 0pa Asteri5 e i belgi Asteri5 e il grande fossato >Fodissea di Asteri5 (l figlio di Asteri5 >e mille e unFora di Asteri5 Asteri5 la rosa e il gladio

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