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07/01/14

CONTRADDIZIONI UCRAINE UN PAESE FRA DUE MONDI - Lettere al Corriere della Sera

SERGIO ROMANO
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Luned 23 dicembre 2014

CONTRADDIZIONI UCRAINE UN PAESE FRA DUE MONDI


Vedendo le centinaia di migliaia di persone in piazza a Kiev si capisce quanto questo popolo aspiri alla Libert, allOccidente, allEuropa; e la non adeguata presenza di McCain col suo discorsino mal letto non penso abbia rincuorato i presenti. Gi una volta, in tempi recenti, lAmerica ha dichiarato di essere dalla parte di Saakashvili, poi tutti abbiamo visto come andata a finire. Allora con chi dovrebbe stare lUcraina? Paolo Lombardo , lombagal@iol.it Caro Lombardo, Quando l a Georgia di Mikheil Saakashvili, nel 2008, cerc di riprendersi lOssezia del Sud con la forza, scoprimmo che il leader georgiano poteva contare, a Washington, sullappoggio di alcuni ambienti della Casa Bianca (fra cui il vice-presidente Dick Cheney) e soprattutto sullamicizia del senatore repubblicano John Mc- Cain. Saakashvili lo aveva conosciuto quando era studente alla Columbia University e sembra che i due, nel corso della crisi, avessero frequenti conversazioni telefoniche. Ma n Cheney n McCain volevano o potevano andare al di l delle manifestazioni di simpatia. A me sembr in quella circostanza che lAmerica di Bush avesse permesso a Saakashvili di provocare la Russia di Dmitrij Medvedev (Putin, allora, era Primo ministro) per saggiarne le reazioni, e lo avesse abbandonato a se stesso non appena aveva capito che la partita era diventata pericolosa. Quanto al ruolo di McCain nella recente crisi ucraina, ho limpressione che il senatore abbia obbedito ai tic anti-russi della sua personale politica estera e abbia rappresentato soltanto se stesso. Il presidente Obama e il suo segretario di Stato, fortunatamente, hanno una posizione molto pi guardinga. Ho scritto fortunatamente perch non credo che la vicenda possa essere giudicata con gli schemi semplicistici usati persino da certi ambienti dellUnione Europea. Non ho capito, ad esempio, perch lUe abbia perentoriamente chiesto al presidente ucraino la liberazione di Julija Timoshenko come pegno di democrazia. evidente che il presidente Michail Janukovic la voglia tenere in prigione per non averla di fronte a s nelle elezioni presidenziali dellanno prossimo. Ma la pasionaria ucraina non Giovanna dArco e la sua carriera politica non ha meno ombre di quelle dei suoi avversari. In un libro recente (Julija

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CONTRADDIZIONI UCRAINE UN PAESE FRA DUE MONDI - Lettere al Corriere della Sera

Timoshenko, la conquista dellUcraina, Sandro Teti editore), un buon conoscitore del mondo russo che si firma Ulderico Rinaldini (ma in realt leditore), ricorda che la protagonista del libro fu agli inizi della sua vita una spregiudicata oligarca, arricchita dal commercio del gas e del petrolio. Oggi una icona del nazionalismo ucraino, ma fino ai trentanni, secondo Rinaldini, parlava soltanto russo, aveva capelli corvini e non portava quella treccia bionda che proclama orgogliosamente la sua nuova identit nazionale. Non sarebbe molto diversa, in altre parole, dagli altri ambigui personaggi politici che hanno popolato negli ultimi due decenni lUcraina post- sovietica. I giovani che hanno occupato per parecchi giorni piazza Maidan sono in buona parte attratti dalla cultura dellEuropa centrooccidentale e appassionatamente convinti che saranno pi liberi nellambito dellUe di quanto sarebbero allombra della Russia. Ma in piazza Maidan, accanto ai giovani, ci sono anche i militanti di Svoboda, il partito di Oleg Tyagnibok che si chiamava sino al 2004 socialista nazionale e discende da quel movimento partigiano che negli anni della Seconda guerra mondiale fiancheggiava occasionalmente i tedeschi per meglio combattere contro lArmata Rossa. In Ucraina esiste oggi un nazionalismo filoeuropeo, ma anche un nazionalismo anti-russo, xenofobo e non privo di qualche inquietante coloritura antisemita. Nella societ ucraina esistono infine spinte economiche contraddittorie. Le simpatie europee delle regioni occidentali sono evidenti, ma le pi importanti zone industriali del Paese sono nei territori filorussi dellest. Il trattato di associazione con lUe priverebbe lUcraina del mercato russo e molte industrie e dei loro tradizionali clienti. Stretto fra le attrazioni dellovest e quelle dellest, Janukovic ha cercato di sfruttare al meglio la posizione strategica del suo Paese barcamenandosi fra i due campi. un acrobata opportunista. Ma anche un nazionalista prudente e pragmatico con cui lUnione Europea dovrebbe dare prova di maggiore pazienza.

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