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Questo racconto dedicato a chi mi ha sopportato mentre lo scrivevo e a chi mi ha supportato nelle idee per scriverlo, specialmente mia

a sorella, che mi ha dato lo spunto iniziale. A chi vuole scrivere e non si ferma mai, a chi ha idee sempre in mente, e a chi mi ha cresciuto con le idee in testa.

;Introduzione;

Tempi oscuri trascorrono nelle terre conosciute di Kurillia. Una mortale piaga ha devastato molti regni. La chiamano febbre nera, poich appare come una febbre ed uccide pochi giorni dopo, trasformando le vittime in corpi morti invasi da un colore nero. Da nord a sud molti villaggi ne sono colpiti, e molti dei sopravvissuti non contagiati cercano rimedi in ogni dove, dalla preghiera, fino ai medici ed in casi estremi gli stregoni; ma nessuno ha la cura. Una speranza, seppur rischiosa, leggendaria e improbabile, risiede in un oggetto antichissimo e magico, un oggetto scolpito dalla roccia dagli dei della terra in tempi immemori. L'oggetto conosciuto col nome di !aghis "ur, cio pietra magica nella lingua antica #rull, parlata solo dai sacerdoti e i profeti di Tarall "oll e da chi riuscito ad impossessarsi di libri antichissimi. $i legge in una loro profezia, che un eroe apparir% e ritrover% la pietra magica, portandola dove gli dei la lasciarono all'uomo, per essere protetto; &uesto luogo ignoto. 'nni prima della febbre nera, molti hanno diviso regni una volta fratelli ed alleati, per il possesso di &uesta reli&uia mitica. $angue fu sparso per averla in mano. ( andata persa dopo che fu posseduta da molti sovrani. )ra gli ultimi il re T*r di Therell, detto il forte, che fu ucciso da una spia mandata dal sovrano di Dhell, il magnifico #erhethar. L'ultimo ad averla tenuta in mano fu +arthur il rosso, del regno di ,ub'urion, presa in battaglia uccidendo #erhethar. Di lui non si seppe pi- nulla, mor. in circostanze poco chiare. $i sussurra che siano coinvolti degli esseri spregevoli che non camminano sulla terra da moltissime ere, rinchiusi con una potente magia nelle terre proibite, sotto al monte Tupill "oll. !olti non credono che sia possibile un loro ritorno, dopo essere stati cacciati dagli Dei della Terra/ sono esseri dalle sembianze umane, dalla pelle s&uamosa, simili a lucertole, che avevano in odio gli uomini, tanto da &uasi eliminarli. !a gli dei intervennero, e con una potente magia il re di tutti gli dei, 'pa, li rinchiuse nei sotterranei, al di l% dei !onti $cudo, nelle Terre 0roibite. 1ella lingua antica #rull vengono chiamati $aufien, nella lingua di "radar sono chiamati $aurish. 2ome la magia potente li ha rinchiusi, per poterli liberare di nuovo serve una magia altrettanto potente, ed un solo stregone tanto potente e crudele da poterlo fare, uno stregone ricercato da tutti i regni delle terre del nord, il suo nome 3al4rall. !olti lo temono e lo conoscono/ vile, maligno, senza scrupoli, capace perfino di poter soggiogare regni e sovrani ai suoi scopi. 0oco si sa del suo passato, ma una cosa certa; ogni suo piano malvagio e sinistro. 2ose oscure stanno strisciando nelle notti buie delle Terre 2onosciute, cose oscure che devono essere sconfitte, riportando la pietra magica al suo dovere, &uello di proteggere gli uomini.

-Prologo$i nasce e si muore/ il naturale ciclo della vita, mai stanco, ininterrotto, come un torrente in piena. 5ppure &uel giorno &ualcuno voleva che &uesto torrente si fermasse un momento... "li dei scelsero una donna per portare in grembo colui che avrebbe potuto cambiare il percorso del torrente, ma ad un costo enorme. 6'ti ed 'pa sono con te, mia cara $ivella6 ed un fulmine si intravide nel cielo, rombando &ualche secondo dopo. Lobus teneva per mano la sua moglie, che stava partorendo. 6' tutti i costi... deve nascere... cos. io voglio... al costo di...6 la donna url7. 6&uesto...6 disse come ultimo disperato gesto 6 8uesto lo devi dare a nostro figlio...6 e si strinse un ciondolo intagliato nel legno, un corvo inciso nel palissandro, pregiato legno, sacro da millenni. 6Lo dovrai dare... in affidamento a Tugurius... voglio che impari dalla fratellanza... mentre tu sarai via...6 6no, lo guarder7 io, potrei lasciare tutto ci7 per lui, non importa cosa ci sar%' dall'altra parte del mare eterno...io...6 La donna url7 nuovamente, prese fiato con difficolt%' 63oglio che tu segua il tuo percorso... lui sapr%'...6 un gemito di neonato si propag7 per l'intero edificio. 5ra un maschio, dai capelli scuri, e gli occhi della madre, di un marrone autunnale, &uasi bronzeo. 6$ivella...6 chiam7 l'uomo, in lacrime. 6lo chiameremo come hai voluto tu... Denard, come tuo padre, 9cuore valoroso: 5d i corvi riuniti su un albero piansero, perch' avevano perso una sorella, ma allo stesso tempo si preparavano per accogliere il nuovo arrivato, un nuovo fratello, accolto in un nido di corvo...

Capitolo I: i sentieri si aprono


;< Una notte nebbiosa era calata sul paesino di Thirsia, a poca distanza da Kiplinia. Una notte nebbiosa come ogni notte in &uella regione, ma &uella notte portava &ualcosa di strano, ed il giovane Den lo sapeva, l'aveva odorato nell'aria umida delle stradine strette di Thirsia. Uscendo dalla porta di casa, ripassava nella mente cosa doveva fare, e &uali strade doveva prendere, mentre si metteva accuratamente la maschera beccuta al viso, incappucciandosi per bene con la mantella nera che gli diedero i sommi capi della fratellanza. ' destra per &uella strada, poi a sinistra per un vicolo, aggrapparsi alla scala, salire sul tetto e correre verso il luogo del ritrovo, segnalato da un comignolo fumante, l'unico in &uella notte di &uiete, dove tutti dormivano sotto le coperte. 1essuno lo avrebbe visto dun&ue a &uell'ora e nemmeno sentito, anche perch la nebbia lo nascondeva per bene. Le strade erano libere, nemmeno i gatti osavano uscire in una notte come &uella, senza stelle o luna da contemplare. Den lo sapeva benissimo che un lavoro del genere, in una situazione come &uella, era molto pericoloso. La febbre nera era ormai arrivata anche a #ilia, Turilia e fino alla grande Kiplinia, e l'unico modo per rallentare la diffusione di &uesta malattia oscura era spruzzare una pozione per le strade, durante la notte, con un macchinario particolare che si portava alle spalle, a mo' di zaino. Den non era un fifone, aveva coraggio da vendere &uando si trattava di compiere un compito, un dovere, ma &uando si trattava di &ualcosa che non conosceva bene, e che non riteneva suo, preferiva starne alla larga, oppure al massimo lo esaminava per bene, e ci rifletteva su per un po' di tempo, ma trovava sempre una soluzione intelligente e l'eseguiva. !a spesso imparava velocemente &ualcosa di nuovo, osservando gli altri che lo eseguivano. 9"lielo faccio vedere io chi il pollo: bisbigli7 da dentro alla maschera, mentre correva per i tetti. $altato l'ultimo, ecco che vide a due tetti pi- avanti il comignolo che gettava fumo. $altato i due tetti, Den scivol7 gi- per la grondaia di una casa, inumidita e scivolosa, e si diresse balzando verso la porta.

#uss7 tre colpi, come stabilito nel codice, e la porta gli fu aperta; un uomo tozzo e stempiato era ad aprirgli, e lo fece accomodare, gesticolando con le mani, poich il suo nome era )erto il muto, il proprietario del rifugio della fratellanza. 91on arrivato ancora nessuno=: chiese Den al muto, ed egli con la testa fece segno di no, e poi con la mano destra gesticol7 due orecchie di coniglio, lasciando intendere al giovane che il capo, cos. chiamato Lepre, era ad aspettarlo. Togliendosi la maschera, Den si diresse verso un corridoio buio, illuminato solo dalla luce di un camino, che proveniva dal salone in fondo,. Lepre era seduto sulla sedia, fumando la pipa con gli occhi verso il fuoco, caldo ed ipnotizzante. 9$ei da solo ragazzo=: chiese Lepre. 9$., non ho incontrato nessuno per la via:. Lepre gli fece segno di sedersi accanto a lui, cos. Den si tolse la mantella e si sedette, mettendo le mani in avanti verso il calore del fuoco, che lo riscaldava dal freddo umido dell'esterno. Lepre chiamato cos. dalla comunit%, come stabilisce il codice che vuole che ognuno abbia un nome di un animale. <l suo nome di nascita Tugurius #elfald/ un uomo alto, cupo, dalla barba scura ed incolta, dai capelli &uasi rasati e brizzolati, ed riconoscibile dal segno di una cicatrice sula guancia sinistra, che arriva fin sotto al mento, dove nascosta dalla barba. 3enne chiamato Lepre perch agile e veloce, seppur il pi- anziano, saggio e serio, nonch fondatore della )ratellanza, su ordine dei sommi capi delle fratellanze del regno. $pesso interviene soltanto lui in caso di segnalazioni di furti. Den invece viene chiamato 2orvo, poich veloce nell'apprendere cose nuove, ed silenzioso &uando corre, ed invisibile nella notte. 9Lo senti anche tu Den=: chiese Tugurius con voce bassa e preoccupata. Den si volt7 verso di lui e gli rispose 9 se intendi dire l'aria, s., lo sento anche io, si nasconde tra l'odore dell'umidit% e &uello di fieno del paese. 1on riesco a riconoscerlo per7, tu cosa pensi che sia=: 91ulla di buono... nulla di buono: rispose sospirando, con un tono basso, &uasi un bisbiglio. <l ragazzo cominci7 a pensare cosa fosse &uello strano odore. 1ella fratellanza ci sono dei severi addestramenti, e tra &uesti c' &uello del recepire odori, proprio come fanno i lupi. 8uesto serve per avvertire in anticipo il pericolo, oppure per trovare la strada anche nel buio. Tra i vari addestramenti ci sono le arti del difendersi senza armi, chiamata in lingua "radariana 9)istfen:, l'essere agili con il corpo e sopratutto essere agili con la mente; infatti tra gli addestramenti ci sono delle lezioni, dove i membri studiano testi antichi di pensiero, da ogni parte delle terre conosciute, leggere e scrivere in lingue diverse e saper produrre medicine con le erbe, proprio come nella tradizione degli antichi. >gnuno sceglie il suo percorso, chi si specializza in difesa, chi in medicina, chi invece preferisce essere di supporto morale e spirituale, compiendo percorsi di pellegrinaggio verso luoghi sacri; costoro vengono chiamati 9i saggi:, una volta arrivati al massimo livello. ( un'arte che esisteva da prima della fratellanza, inglobata da essa non appena fondata. La fratellanza, specialmente &uella di Den, molto attiva nell'aiutare il prossimo, e viene insegnato ai membri una frase in particolare che dice 9#isogna aiutare a difendere l'altro con gli occhi chiusi:. 1essun pregiudizio ammesso. <n &uesti tempi bui, molte persone hanno incominciato a nutrire disprezzo verso lo straniero, accusandolo di essere portatore della tremenda febbre nera. !a non nulla di cos. semplice, &ualcosa di pi- oscuro e sinistro, pi- di &uello che pu7 sembrare, e la fratellanza lo sa bene, l'ha fiutato. < pensieri di Den lo portarono verso luoghi oscuri, nulla di candido e sereno, sent. e vide cose che strisciano nei sotterranei, un odore &uasi di zolfo... un odore sudicio. Lo stomaco di Den riusciva a sopportare certi odori, e lo stesso valeva per gli altri della fratellanza. 'd interrompere i pensieri di Den, un gran boato che venne emesso dalla porta, dove due giovani ragazzi della fratellanza, avvolti dalla mantella e coperti dalla maschera, irruppero allarmati/ 9Dovete seguirci, &ualcosa fuori dal villaggio, nelle campagne?:

Den e Tugurius si guardarono come per dire 9 arrivata la conferma di ci7 che stavamo pensando:, cos. presero i loro mantelli e le maschere, e seguirono i due ragazzi. < due membri erano la giovane Louise 9$parviero: e suo fratello "ardall 9"ufo:, entrambi coetanei di Den. )ra tutti i membri della fratellanza, Den si trovava molto bene assieme a Louise e "ardall, spesso si ritrovavano nel tempo libero alla taverna del Tasso infuriato. Louise abile nell'arte della falconeria, tramandata a lei da padre in figlio nella sua famiglia, e dun&ue per &uesto che venne chiamata sparviero. "ardall, alto dai capelli rossicci, invece, abile nell'osservare al buio, e spesso durante le esercitazioni, lo si vede sugli alberi... sempre se si riesce a vederlo; ha una buona tecnica di mimetizzazione, sia notturna che diurna. La loro famiglia di origini di "radar, la citt% pi- grande di tutti i regni del nord, ed anche la piimportante, nonch sede del centro delle fratellanze. < &uattro correvano per le strade larghe, e per le strade strette del paese, stando attenti alle loro spalle, ed ascoltando i dintorni. 0resero delle strade strette, fuori dal centro citt%, per poi prenderne un'altra che portava direttamente verso il confine del villaggio, dalle case di campagna; infatti si ritrovarono subito dopo il portone della strada principale, e si fermarono nel bel mezzo del nulla, avvolti nella nebbia notturna, gelida, cos. gelida da penetrare nelle ossa. Dietro ai due giovani, Den e Tugurius cominciarono ad ascoltare l'aria, &uali suoni riuscivano a percepire... 9rallentate il respiro ed ascoltate: disse Louise, &uasi bisbigliando e cercando di prendere nuovamente fiato. ,allentando il respiro, riuscivano a sentire in lontananza un eco gutturale, &uasi come dei rospi, ma si capiva benissimo che non erano semplici rospi... &uesti parlavano, ed allo stesso tempo camminavano. "ardall fece un passo in avanti, cercando di dirigersi verso l'origine dei suoni, ma Louise lo ferm7 con una mano sulla spalla, e gli disse sussurrando in "radariano/ 9Quaetteh, nut mek uin stef, fermo, non fare un passo. 1el momento in cui "ardall si ferm7 e fece un passo indietro, un urlo gelido si propag7 nell'umidit%; &uell'urlo, distorto, acuto, affilato, non era animale, e nemmeno umano. Lepre sbianc7, poich riconobbe &uell'urlo, che tradusse abilmente in una lingua, una lingua antichissima, che pochi riescono a capire o conoscere. 9Dobbiamo andare, nulla di &uesto buono, siamo impreparati per &uesto...: Tugurius Lepre fece per andarsene, &uando lo ferm7 Den. 92osa, cosa era &uello? 0er che cosa siamo impreparati Tugurius?=: L'uomo si volt7, e sussurr7 9Loro sono tornati, non possiamo combatterli da soli...: e poi aggiunse, richiamando l'attenzione su di se:>ra torniamo al rifugio, e chiamiamo il resto della fratellanza; chi era di turno per disinfettare il villaggio, lo faccia velocemente ed attentamente: cos. con le due ultime parole, guard7 fisso negli occhi Den, come per dire 9stai attento:, ed il ragazzo annu., saggiamente. Lo sguardo severo di Tugurius era uno sguardo &uasi paterno, uno sguardo che metteva sia soggezione ma soprattutto trasmetteva sicurezza. Tutti &uelli che conoscono Tugurius, lo ammirano e lo rispettano come se fosse l'unico uomo affidabile sulla terra. < ragazzi seguirono Lepre che cominci7 ad andarsene, svanendo dietro la nebbia, che ora si faceva sempre pi- fitta e gelida. 1el libro di @eperne si legge 92i sono cose che un membro della fratellanza non deve sapere/ dove va a morire e &uando la morte lo prender%:, pensava Den che forse &uesto era parte dell'insegnamento, che forse tutto &uello che aveva letto poi non era cos. inutile, &ualcosa dentro di lui gli faceva capire che aveva trovato una strada giusta. 5 mentre i ragazzi aumentarono il passo, Den rimase indietro, immerso nei pensieri, &uando all'improvviso, su un ramo di un albero a pochi passi dal ragazzo, vide un corvo, appollaiato, che lo osservava, e poi un altro, che gli stava affianco, che muoveva la testa per ascoltare. "li dei erano con Den, e &uesto lui lo sapeva bene.

;<< 8uella stessa notte, dopo essere tornati dalla disinfestazione, venne raggruppata la fratellanza presente nel paese di Thirsia al rifugio. 5ra per la maggior parte composta da numerosi giovani ragazzi, gli anziani erano pochi, e &uesti erano anche gli unici sopravvissuti alla febbre nera. Tugurius era al centro della sala del camino, dove era rimasto acceso per tutta la notte, ed attorno a lui c'erano i giovani ragazzi che bisbigliavano tra di loro, con sguardi meravigliati ed incuriositi. 9!embri della fratellanza: disse Tugurius, interrompendo il bisbiglio 9siamo riuniti &ui tutti in forma speciale ed improvvisata per allertarvi di certi avvenimenti accaduti stanotte, e che forse sono causa di &uello che sta accadendo da tempo nel nostro regno e nei regni a noi fratelli. 8uesta notte, grazie ai colleghi Louise e "ardall, ci stato segnalato un movimento sospetto di &ualcosa al di fuori del villaggio, proprio mentre stavano raggiungendo il nostro rifugio; grazie a loro, Den ed io, siamo riusciti a constatare che effettivamente &ualcosa c'era l% fuori. 8uello che c'era non nulla che possiamo fronteggiare: alle ultime parole il bisbiglio si trasform7 in mormorio sconcertato. 93i prego, tenete la calma, fatemi terminare...: ed il mormorio di dissolse 9$ono arrivato a conclusione, dopo aver capito che nulla di ci7 che era l. fuori alla nostra portata, che sia il caso di avvertire i supremi capi del consiglio delle fratellanze in occasione della riunione prevista tra pochi giorni; ci7 che per7 era l. fuori non siete tenuti a saperlo per ora, poich dovr7 interpellare i supremi capi per prima e sapere se sia il caso di mettervi a conoscenza di chi o di che cosa si trattava: 5d il mormorio ritorn7 padrone della sala. Tugurius riprese con voce profonda e forte 9Tornate alle vostre case e preparatevi per il viaggio verso "radar/ l. farete conoscenza con gli alti addestramenti delle fratellanze, e l. ci riuniremo con le altre fratellanze dei regni del nord.: Tutti i membri cominciarono ad agitarsi ed il mormorio divenne sempre pi- forte, Den e gli altri rimasero con Tugurius nella sala, anche dopo che si fu svuotata. L'uomo rimase fermo per un po' a contemplare il fuoco, per poi dirigersi subito verso le scale che portavano ad una stanza superiore, dove la fratellanza era solita tenere libri importanti. Den lo segu. con lo sguardo, &uando Tugurius si ferm7 e disse 9torno tra un attimo:. 8uando l'uomo spar. dalla vista, i tre ragazzi cominciarono a chiedersi l'un l'altro 9cosa era l% fuori:. 91on ho mai sentito in vita mia un suono del genere, un verso cos. agghiacciante: disse Louise, Den rispose 95d ora dove pensate che sia &uella cosa che ha emesso &uel suono= 0ensate che possa tornare= 2he cosa poteva essere=: ,imasero in silenzio per un po', poi decisero di tornare ognuno a casa propria per prepararsi al viaggio. $enza trovare una risposta, ma con la mente ancora fissa su &uel pensiero. <l sole era sorto nuovamente di colore arancione nelle pianure ad est, dove incontrano le rive del mare, e dove la citt% di Kiplinia si staglia nell'orizzonte. < membri della fratellanza erano tutti in fila dietro ai propri cavalli, e si erano ormai incamminati per il lungo viaggio verso "radar, poco pi- a nord; per evitare le 1ebbie 0erenni delle pianure ad ovest, che si formano sotto le !ontagne #rulle, basse, che si trasformano in colline andando verso ovest, presero la via del fiume; infatti, poco pi- in l% di Thirsia, si trova un villaggio sulle rive del fiume, nato principalmente come porto per il commercio fluviale. Da &uando la febbre nera colp. i regni, il fiume era poco fre&uentato, ma i trasporti esistevano ancora. <l fiume era tanto largo da poterci navigare con una barca grossa abbastanza da trasportare la fratellanza verso l'altro villaggio, alla fine del tragitto. 2os. si imbarcarono tutti e venticin&ue, con il sole ormai sorto ad est, che colorava il cielo di un colore rosastro, che si riverberava sulle nuvole che formarono nel cielo delle onde. >gnuno prese il proprio posto sulla nave/ chi sulle amache, chi invece non trovando spazio, si sedette a terra. La giornata trascorse tra cibo e chiacchiere, chi era preoccupato, chi invece era stanco e dormiva, chi leggeva per apprendere meglio le parole del codice, chi invece prese in mano strumenti a corda e flauti, e si mise a suonare per rompere il ghiaccio. 3erso sera, la musica si fece lenta, malinconica, ed i canti della fratellanza cominciarono a risuonare tra le foreste alle sponde del fiume, con i !onti $cudo tinti del colore del tramonto invernale, ad una distanza lontana a nord. 2ominciarono ad intonare 9la canzone del pellegrino:, cantata in lingua 0lenide;

O madre, o padre, non temete; quando a casa torner, i cieli e la terra saranno colmi di oro, le case calde in inverno, e fresche in estate: nei campi ermo lieran le spi he di rano, O madre, o padre, quanto tempo ancora vorreste aspettarmi! "asciate che io vada, ch#io vada per i sentieri che portano lontano, lasciate che poi torni a casa, lasciate che rinasca, ch#io rinasca ancora, colmo di ioia nel rivedervi. >rmai la notte era arrivata, e le teste assonnate si misero a riposo, mentre coloro che dovevano essere di guardia, cominciarono a mettersi la cotta di maglia, in caso di attacco da armi come spade o coltelli, e naturalmente l'elmo. 1on a tutti nella fratellanza era permesso avere delle spade, solo da una certa et% in poi era permesso, e la maggior parte dei ragazzi aveva con se' i loro bastoni da combattimento o delle lance. >gnuno aveva il suo bastone personale, creato appositamente per la persona, e protette dalla preghiera dei sacerdoti di Tarall "oll in caso che &ualcuno ci fosse andato in pellegrinaggio. Den non aveva sonno, e rimase per un po' di tempo ad osservare il buio circostante, mentre "ardall era ormai sprofondato nel sonno e Louise, accanto a lui, stava sfogliando 9"li studi della )ratellanza: di @eperne il saggio. Louise si alz7 e si diresse verso Den, ormai sommerso nei pensieri, mentre finalmente riusciva a scrutare il cielo stellato d'inverno. 98uanto ancora ci vorr% per arrivare=: chiese la ragazza. 90enso che domani notte saremo gi% al molo della fine del tragitto, arriveremo a "radar verso mezzogiorno del giorno dopo, a cavallo: 95' da &uando eravamo piccolissimi che io e "ardall non mettiamo piede a "radar, non sappiamo cosa ci possa aspettare l., in &uella enorme citt%...: Tugurius pass7 tra i due ragazzi, e li avvert. di tenere le orecchie aperte; i due ragazzi si guardarono attorno, e videro molti essersi alzati, che stavano all'erta. 8ualcosa era nuovamente in agguato nel buio, dietro agli alberi. 2osa era &uesta volta= La stessa creatura della notte precedente= 8uella creatura moltiplicata per altri e mille= 8ualcuno vide volare molti uccelli nel cielo, illuminato dalle stelle e dallo spicchio di luna che era ad osservarli. Den spalanc7 gli occhi e disse 9sono.. .sono corvi?: < corvi non volano la notte, cosa li ha spinti a volare &uella notte e la notte precedente= D'un tratto cominciarono a gracchiare, i corvi erano svaniti, ma due si precipitarono verso la nave, e si manifestarono d'inanzi a Den, come per salutarlo, e di fatti fecero come per inchinarsi. ,imasero tutti a bocca spalancata; i corvi non erano spaventati, ed uno di loro gracchi7, gracchi7 il nome 9Den:. <l ragazzo lo guard7 cos. intensamente negli occhi, che fece per svegliarsi. 5ra tutto un sogno. 1on c'era nessun corvo, e Den si ritrov7 appisolato su delle corde affianco al bordo della nave, cos. si alz7 e si mise a dormire accanto alla sua borsa e alla sua mantella. 8uella notte gli dei andarono da lui / 'pa ed 'ti, padre e madre di tutti gli dei, si manifestarono in forma di corvo in sogno, gli parlarono. Den sapeva benissimo che &uei corvi erano loro due, lo sentiva, e lo sent. dire da un saggio che fece l'eremita sui !onti $cudo, la casa sacra degli dei. L., disse il saggio, chi scala la montagna pi- alta, il monte Tular, si trover% dinanzi le rovine di 5mael, la dimora degli dei;

in &ueste rovine vi sono iscrizioni incise dove si narra della fuga di 'pa ed 'ti in forma di corvo, scappando dal tradimento dei loro figli, che impazziti li volevano mangiare. 2os. 'pa ed 'ti foggiarono degli esseri apparentemente simili a loro, in carne, ma con una sola eccezione/ si sarebbero trasformati in sassi una volta ingeriti dai furibondi figli, trasformando rocce sgretolate anche i divoratori. 2os. scapparono, ed i loro sostituti furono inghiottiti, uccidendo poco alla volta, con una lunga tortura i loro figli impazziti. $i narra che il deserto di rocce nel sud sia il cimitero dei figli di 'pa ed 'ti, spezzettati e trasformati in pietre. 'pa ed 'ti vagano da allora in giro per le terre conosciute e per le terre proibite. Den riflett per l'intero viaggio a cavallo sul perch gli dei si manifestarono a lui, ma subito si rispose dicendosi che forse era solo suggestione, ma da un alto, il lato pi- profondo e spirituale negava la razionalit% della cosa, e preferiva che gli dei lo cercassero per un motivo valido, come una specie di chiamata. "radar era all'orizzonte/ gi% gli alti palazzi bianchi si stagliavano verso il cielo azzurro del nord, sotto i !onti $cudo, ora pi- vicini e maestosi, ed il mare a pochi chilometri abbracciava le bianche spiagge, ed i porti in lontananza. Tra tutti i palazzi alti di "radar, &uello pi- bello, antico, e maestoso era &uello del 2onsiglio delle fratellanze, da dove tutto ebbe inizio tantissimi anni fa, ed affianco, &uasi ai piedi del 2onsiglio la immensa biblioteca, che raccoglie migliaia di documenti su tutte le terre che si conoscono, in tutte le lingue dei regni, antichi e non. $tudi sulle culture nomadi del sud est, studi sulla lingua #rull... ogni libro &ui a "radar, pens7 Den, poi, dando un'occhiata veloce in direzione di Tugurius, pens7 che era arrivato il momento di condurre ricerche su ci7 che Tugurius non voleva far sapere alla fratellanza, facendosi dare una mano da Louise e "ardall.

;<<< 5ntrando in "radar si sentiva la presenza della cultura, della storia dietro &uella citt% immensa, che si ergeva sotto i !onti $cudo, maestosi e perennemente innevati. La disinfestazione a "radar era l'esempio della cooperazione del popolo "radariano, dopo ci7 che era accaduto anni prima; ora sembrava essere rinata dalle ceneri, e &uasi faceva dimenticare ai giovani ragazzi della piaga che continuava a farsi viva in altri regni. "radar si illuminava al sole, e con il sole si colorava al tramonto e all'alba; i bianchi marmi si tingevano di rosso, arancio, rosa e giallo, ma anche nel bel mezzo della giornata lo spettacolo era mozzafiato, tanto che per osservare gli alti edifici, Den dovette socchiudere gli occhi per osservare meglio e non farsi accecare. 91on fissate troppo le alte torri: avvert. Tugurius, rivolgendosi ai tre ragazzi dietro di lui, Den, "ardall e Louise 9vi rovinerete la vista:. La fratellanza fu accolta da l'energia del mercato, fra venditori urlanti, aste di maiali, musici con ghironde, mandole e strumenti a fiato, predicatori e saltimbanchi. 2on i cavalli passarono per una strada stretta, lontano dal mercato, sotto degli edifici in pietra molto pi- antichi delle torri bianche in marmo, per poi ritrovarsi nuovamente sulla strada principale che porta al palazzo reale, per incontrare le autorit% di "radar per il benvenuto, dove l. si sarebbero incontrate le altre fratellanze del regno di Therell e degli altri regni del nord, che arrivavano un po' alla volta. 8uella di Tugurius era la pi- piccola; piccola s. ma non meno importante. "i% in lontananza Den intravedeva le alte cariche del regno, ed i saggi con le bianche tuniche ed il loro particolare copricapo a punta, che solo alcuni avevano in testa, avvicinarsi ai gradini, dietro alle alte colonne. 'vvicinandosi pian piano, si scorgevano anche le bandiere delle altre fratellanze, che stavano arrivando dalle strade laterali, anche loro a cavallo. 'rrivati sotto i gradini del palazzo reale, si fermarono tutti, facendo scendere i rappresentanti, invitandoli a salire sui gradini al cospetto del re e dei saggi dietro di lui. Tugurius, in particolare, fu invitato dentro al palazzo, seguito dagli altri rappresentanti, chiudendosi il

portone dietro, lasciando gli altri membri ad attendere fuori. <l comandante delle guardie ordin7 di accompagnare i membri alle stalle a posare i cavalli, ed infine di condurli nei loro alloggi, collocati dietro alla grande biblioteca. 9$pero che si diano una mossa: borbott7 &ualcuno. Den si volt7 da dove sent. arrivare la lamentela, riconoscendo la voce/ era un ragazzo della fratellanza di DAenia, del regno di ,ub'urion. $i chiamava Trissin Turu4. <l suo cognome faceva pensare subito alle sue origini nomadi del sudest, ma anche il suo aspetto era tipico di &uella zona; pelle olivastra e occhi &uasi a mandorla. Trissin era una persona molto amichevole, e non appena infatti Den lo vide, lo salut7 con grande gioia, non avendolo visto da parecchio tempo, per ben &uasi B anni. 9Trissin? #uon vecchio?: url7 il ragazzo. 91on ci posso credere, il messere Denard? $aranno anni che non ci vediamo? Dimmi un po', cosa avranno da dirsi &uesta volta=: 91on saprei: rispose Den, cercando di non dare dei sospetti. 0oi da dietro Trissin, si sent. un ragazzo rispondergli indietro/ 9so io cosa accade. 2i vogliono cancellare dalla faccia della terra?: $i riferiva alla probabile rottura delle fratellanze, notizia che correva tra i vari regni, da &uando la febbre nera divenne sempre pi- potente. 91on credo proprio: gli rispose Den, poi continu7 92redo invece che parleranno di cosa accaduto &ualche notte fa, fuori dalle mura di Thirsia...:. 9abbiamo sentito con le nostre orecchie cosa accaduto: ribatt Louise, facendosi notare tra tutti &uei maschi. ' dire il vero, c'erano poche ragazze &uel giorno tra le fratellanze, e Louise voleva far sentire la sua presenza molto chiaramente. 92osa avete sentito=: chiese incuriosito Trissin. 98ualcosa che nessuno di noi ha mai sentito in tutta la vita. Delle creature non di &uesto mondo, ne sono certa: "ardall la fiss7 dritto negli occhi, perch sapevano bene loro due cosa avevano sentito, pur non avendo visto. 9'llora attenderemo per saperne di pi-: ,ispose &ualcuno nella folla. Den fece per osservare chi avesse detto tale frase, e si contenne nel rispondergli, dicendogli che avrebbe investigato prima del tempo, ma preferiva tenerselo per se e dirlo solo a "ardall e Louise. < vari membri delle fratellanze cominciarono a chiacchierare tra di loro, facendo amicizie, e salutando vecchi amici, mentre Den chiam7 a se i due ragazzi. 9Dobbiamo scoprire di pi- prima che escano da &uel palazzo. $o per certo che non usciranno di l. prima di domani mattina, &uindi entro stanotte dobbiamo andare nella biblioteca, compresa &uella degli studi: 9!a cosa dobbiamo cercare esattamente=: chiese "ardall, con il suo distinguibile accento "radariano. 9Libri su creature viventi e creature che non vivono pi-, e magari &ualcosa su &ualche mito. Tugurius disse &ualcosa come loro sono tornati. 5' un indizio pi- che buono.: < tre non persero tempo, e si incamminarono verso l'entrata della biblioteca, dividendosi poi al suo interno. La biblioteca era enorme, come dovrebbe essere una grande biblioteca che conserva ogni documenti di &ualsiasi tipo e &ualsiasi studio svolto dalle fratellanze e dalle universit%, e antichi testi di ere remote. Den di ritrov7 da solo, nella sezione dei miti e delle credenze. $postava il dito indice su ogni dorso di libro di cui leggeva il titolo, finch non trovo &ualcosa di al&uanto singolare e affascinante, che non aveva mai sentito prima/ 9< mondi perduti degli anti;dei:. 2hi potranno mai essere gli anti;dei, si chiese mentalmente, ma sopratutto di &uali mondi perduti parler%= 2os., per togliersi la curiosit%, lo tir7 fuori, e se lo port7 su un tavolo a fianco a lui, e se lo sfogli7. Tra i vari nomi bizzarri, come #rut4ush, $herta4han e )rethashaa, ne vide uno molto familiare, che sent. chiacchierare da &ualcuno molti anni fa/ T'pel. T'pel il nome di una serie di rovine, che gli studiosi hanno ritenuto essere resti di una citt% molto antica, indatabile, e priva di prove di presenza umana. <l libro parlava di certi esseri che dimoravano a T'pel. 8uesti esseri vivevano, secondo il libro, molti anni prima della nascita dell'uomo, ma lo videro nascere per mano degli dei, e sempre per mano degli dei furono scacciati dalle terre di superficie, e portati a dimorare nelle viscere della terra, rinchiusi con

la magia potentissima delle divinit%. <l libro accennava &ualcosa a proposito della identit% di &ueste creature, non umane. Den sobbalz7, e sgran7 gli occhi, come faceva solitamente &uando era sorpreso. Un indizio, pens7, devo assolutamente trascriverlo e portarlo agli altri. 2os. prese un foglio e trascrisse tutto. 0oi scapp7 con passo veloce verso le miriadi di scaffali, cercando gli altri due. Li trov7 sparsi, e li condusse fuori dalla biblioteca, in un posto dove nessuno li potesse origliare, dietro un vicolo a pochi passi di l.. 98uesto un indizio che potrebbe portarci all'identit% di &uello che abbiamo sentito, dobbiamo solo cercare altri libri che ci diano una descrizione di &uello che facevano e di come parlavano/ sono fermamente convinto che &uello che abbiamo sentito non sia altro che...: Louise lo interruppe 90otrebbe essere vero &uello che dici, ma cerca di contenerti/ dobbiamo veramente esserne certi, ma come dici tu, dobbiamo cercare ancora, ma ti consiglio di tenere la mente limpida:. Louise sapeva che Den, conoscendolo bene, se avesse avuto ragione, avrebbe perso un po' il controllo, ed il suo animo si sarebbe impigrito, e sarebbe diventato anche troppo voglioso di vittorie. "ardall ridacchi7, guardando la scena, che per lui evidentemente era molto buffa, poi, sempre sorridendo, li prese entrambe per le spalle 9'ndiamo, che ora di cena. $tasera si prospetta una serata senza fine?: < tre risero assieme, tenendosi a braccetto, dirigendosi allegramente verso i loro alloggi.

Capitolo II: la furia del destino


;< Den ebbe ancora &uel tipo di sogni la stessa notte; i due corvi erano appollaiati su un albero spoglio, in un campo, al calar del sole. ,iconobbe il paesaggio, &uello di casa sua. 'ti ed 'pa gracchiavano, ma in sottofondo udiva delle voci; cercando di concentrarsi sulle voci, il gracchiare si intensific7, e cos. si svegli7 di colpo, senza capire nulla di &uello che stava ascoltando nel sogno. Den decise dun&ue di risolvere il problema in &ualche modo. 'veva sentito parlare molte volte dei sogni come &uesto, sogni che vengono chiamati 9di messaggio:, perch se si riesce a decifrare il codice del sogno, si pu7 svelare un messaggio, nascosto in &ualche modo. !a per Den era nascosto in modo particolare. Doveva parlare con &ualcuno, magari con un saggio. 2os. pens7 bene di lasciare all'alba l'alloggio e dirigersi verso il tempio dei saggi/ l. si riuniscono uomini anziani e meno anziani, che vagano per le terre alla ricerca delle risposte della vita, raccogliendo informazioni di &ualsiasi genere. Tra i saggi, il pi- anziano e rispettato era un certo <assu, ma chiedendo in giro e pi- specificatamente, trov7 &ualcuno con cui parlare dei sogni. $i faceva chiamare #arann, un uomo di una certa et%, gradariano di origini. La bianca sala dei saggi era gremita di personaggi da tuniche altrettanto bianche, e tra &uesti Den era l'unico ad essere vestito di colore scuro, con la sua mantella grigistra. Tra la folla, intravide &uesto #arann, un signore alto, dalla barba non tropo lunga, ma folta, e con occhi bianchi/ era cieco, e si faceva accompagnare da un assistente. 9Lasciami pure Tri44e, ce la faccio da solo: disse l'uomo, rivolgendosi al suo assistente, che si inchin7 e spar. tra la folla. Den si inchin7, ma l'uomo lo ferm7. 91on sono un re, giovane ragazzo. Dimmi un po' &ual' il tuo nome e perch sei &u.: 9<l mio nome Denard, da Thirsia, e sto cercando delle risposte sui miei sogni, vostra saggezza:. L'uomo allora gli prese la spalla e gli chiese 9conducimi a sedere su una panca nella sala &ui affianco,

ragazzo, e ne parliamo: . 2os. Den lo accompagn7 nella sala affianco, sparendo dalla folla di persone che salivano e scendevano dalle scale del Tempio, sedendosi su una panchina di pietra anch'essa bianca. 9,accontami cosa vedi in &uesti sogni: 9vedo due corvi, che volano, e che poi si appoggiano su dei rami, o a terra: rispose Den, cercando di ricordare meglio ogni sogno che ebbe con i corvi come soggetto. 9< corvi sono un segno divino di 'pa ed 'ti...: rispose #arann, poi prosegu., prendendo un grande respiro prima di ripartire 9...loro sono i corvi che appaiono nei sogni non solo tuoi. <n pochi hanno avuto 'ti ed 'pa in sogno, e &uesti pochi ora non esistono pi-; da millenni nessuno ha mai pi- avuto sogni del genere. Dimmi ragazzo, gracchiavano=: 9$., gracchiano e coprono delle voci che sento, ma pi- mi concentro sulle voci, pi- il gracchiare diventa forte, &uasi come se...: 98uasi come se volessero coprire ci7 che dicono le voci: interruppe #arann. 9$., esatto... cosa vuol dire: chiese a bassa voce Den, vedendo il volto di #arann cambiato. 92i7 che sogni un messaggio degli dei... loro vogliono dirti &ualcosa, ma per scoprire cosa dicono dovrai percorrere un lungo viaggio verso le terre senza regno, dagli sciamani dei nomadi Curru4. $i fanno chiamare 2ra4;attan, coloro che parlano con i corvi. Lo sciamano che incontrerai si chiama K*u4, solo lui pu7 aiutarti in &uesto; entrer% nei tuoi sogni, e parler% con i corvi, e lui ricever% il messaggio degli dei...: 9!a io non posso lasciare... io devo...: 9Tu devi seguire la strada degli dei, loro ti hanno scelto/ Tugurius capir%...: Den vide che sul volto di #arann usc. un sorriso, &uasi come un conforto, ma pi- che altro si chiedeva come facesse a conoscere Tugurius. 92ome fa a conoscere...: 9Tugurius mi un caro amico, e mi ha parlato di te spesso; per lui sei come un figlio, Den, ti terr% al sicuro da ogni male.: Den cap., e rispose con un fievole s....non sapeva come rispondere. Doveva lasciare la fratellanza, doveva lasciare tutti, e pens7 che forse nessuno lo avrebbe seguito. 1el frattempo, Den pens7 che i capi delle fratellanze ancora non avevano avvertito i loro rispettivi membri; infatti nella sala delle riunioni del palazzo reale, ancora si discuteva, dopo una notte di pausa, su cosa minacciava la sicurezza dei regni del 1ord, o di tutti i regni. 91oi dobbiamo difenderci da &ueste creature: disse Tugurius, alzandosi dalla sua sedia, osservando la indifferenza di molti al tavolo. 91oi sapevamo: rispose il capo della fratellanza di Dhell 9che &ueste creature sarebbero tornate, ma non siamo preparati; dimmi, o Tugurius, come possiamo difenderci se non siamo preparati=: Tugurius rimase per due secondi senza dire una parola, poi trov7 una risposta.. che fece rimanere tutti nella sala impietriti/ 91oi abbiamo lui... Denard. Denard la chiave di &uesta lotta, seppure un ragazzo ancora non pronto per &ueste sfide, lui ha ricevuto il messaggio dagli dei, in sogno/ gli dei in forma di corvo.: 1essuno apr. bocca. Tutti nella fratellanza, e chi fre&uenta certi ambienti culturali, sanno che avere in sogno gli dei in forma di corvi, sono un presagio, portano un messaggio/ l'ultimo uomo che ebbe il messaggio, era chiamato "rinnich, colui che ferm7 la pi- grande guerra che potesse capitare nei regni del nord, causata dallo spargimento di sangue della pietra, la !aghis "ur. 9<o credo che &uesta volta gli dei vogliano far trovare la !aghis "ur da Denard per sconfiggere &ueste creature, senza onore; da &uando era piccolo che l'ho tenuto sotto la mia protezione, da &uando i genitori lo lasciarono a me, dopo la morte di sua madre, e la scomparsa misteriosa del padre. 0er me come un figlio, e l'ho cresciuto facendogli seguire la retta via, per essere un uomo capace di sopportare un peso tanto grande, cos. come volle la madre:. <l capo della fratellanza di )elsia si alz7, dicendo 9<o sono con voi, Tugurius: e lo stesso fecero gli altri capi. Tugurius rimase sorpreso, e per un attimo si sent. anche commosso, ma si trattenne, e dalle labbra scatur. un sorriso di ringraziamento. 90ensi di dirlo al ragazzo=: chiese il sovrano di "radar 9Lo ha gi% scoperto da solo, era mia intenzione portarlo &ui, e sapevo benissimo che sarebbe andato da #arann, il mio vecchio e saggio amico. 2i7 che non sa che avr% un peso incredibile da dover portare addosso. Dovr% incontrare molti pericoli, ma io sar7 con lui, come lo sarete anche voi durante il suo

tragitto, e lo stesso i sui compagni. 'lmeno ha degli alleati dalla sua parte.: ,ispose Tugurius, mettendosi la grigia mantella addosso, uscendo dalla sala, per dirigersi verso l'alloggio. ;<< <l mercato era un luogo frenetico, pieno di gente che andava avanti e indietro, pescivendoli che trasportano casse enormi con pesci di ogni tipo in testa, fruttivendoli che urlavano per vendere la loro merce assieme agli uomini delle aste, che vendevano &ualsiasi oggetto, dai maiali, agli oggetti rubati/ di tanto in tanto &ualcuno veniva preso, perch in "radar e nel suo regno, &uello di Therell, illegale fare ci7, come illegale commerciare schiavi in molti regni del nord. $olitamente chi commercia ancora schiavi sono i minatori del sud di "uillia, che scavano sotto i !onti del 2ielo. Denard ed i suoi due compagni cercavano oggetti particolari, provenienti da luoghi lontani ed esotici, spesso libri, e Tugurius era dietro di loro, che li teneva d'occhio. 2amminando tra una bancarella ed un'altra, Den intravide degli uomini bizzarri, da una lunga tunica nera, incappucciati. 2ertamente tra tutta &uella folla era difficile vederli come si deve, insospettito, Den li osserv7 senza farsi vedere; si gir7 verso Tugurius che lo stava guardando, e gli fece segno di osservarli/ li vide, e non gli piac&ue molto cosa stava guardando. 2os. Tugurius lasci7 il libro che stava spulciando al venditore, e cominci7 a seguire Den, per un tratto lo segu., poi lo ferm7. 9Denard, ragazzo, cosa credi di fare= Dai idea di chi siano=: 92erto che lo so: rispose con un certo orgoglio il ragazzo, poi continu7/ 9$ono gli assassini di Tupill "oll, cosa credi che ci facciano &ui a "radar=: Tugurius li intravide, stavano immobili tra la folla, attendendo &ualcosa, o &ualcuno. 91on ne sono certo, ma non voglio rischiare la mia vita per saperlo. Den... stanno accadendo cose strane, che non puoi immaginare. Tu, i tuoi amici ed io siamo in mezzo a &uesta situazione, come un cavallo sprofondato nelle sabbie mobili...: continu7 Tugurius. Den, lo guard7 attentamente negli occhi, capiva che &uello che diceva era &ualcosa di molto serio. 9<n che tipo disituazione siamo, Tugurius=: chiese con obbedienza Den. Tugurius si alz7, e lo prese per il braccio, poi riun. gli altri due ragazzi, intrufolandosi in un posto sicuro, in un piccolo tempio della meditazione dietro ad un angolo. 9L. fuori, &uei assassini di Tupill "oll,s tanno cercando ci7 che dovrebbero tenere a bada...dovrei forse cominciare con l'inizio della storia... che pochi conoscono e che non si tramanda alle fratellanze: Tugurius si sedette su una panca di legno che trov7 dietro di s. 9!oltissime ere fa, &uando ancora l'uomo era sotto il regno degli dei, esistevano delle creature per met% lucertole e per met% umane, divise in trib-; c'erano i KesAo'u e gli $hi4i'u, alleati con i regni delle stirpi degli dei, con gli umani; &uesti erano dotati di saggezza, ed erano altamente longevi, infatti erano raccoglitori di dati di &ualsiasi genere, e per &uesto si allearono con l'uomo, per dare a loro le informazioni, temendo di essere prima o poi uccisi in massa dai feroci 0hushiv, carnivori, a volte cannibali, e violenti, spesso lottavano tra di loro per la supremazia della trib-. < 0hushiv, guidati dal re 0haAor, cos. raccontano i testi antichi, temevano che l'uomo diventasse il nuovo avversario, ed infatti cos. fu; gli dei 'pa ed 'ti furono minacciati da &uesti esseri, cos. dovettero difendere gli uomini, rinchiudendo &uesti esseri sotto il monte Tupill "oll/ gli esseri si chiamano $aurish in lingua gradariana, ma in #rull i saggi li chiamavano $aufien; gli assassini di Tupill "oll fanno la guardia alla porta sigillata da 'pa, ma evidentemente...stanno cercando &ualcosa che gli scappato...: si ripos7 due secondi, poi torn7 a raccontare, rivolgendo lo sguardo a "ardall e Louise/ 9,agazzi, ci7 che abbiamo sentito &uella sera, non era altro che un urlo emesso da un sauriano, e se sono arrivati fino a Thirsia, significa che da molto tempo che &ualcuno li ha liberati, e che forse sono vere le storie che si dicono, che sono stati loro a portare la febbre nera, per vendetta, aiutati da &ualcuno... &ualcuno con le abilit% tanto forti da averli fatti liberare. 1on a caso siamo venuti &ui a "radar, per riunire l'alto consiglio reale e i maestri delle fratellanze... e tu Den...: lo guard7 attentamente, e Den dentro di lui sent. &ualcosa di inusuale, mai sentito prima, un peso enorme e poi Tugurius disse &uelle parole/ 9Tu Den sei colui che ci pu7 salvare da &ueste creature.: 9<o=: rispose il ragazzo; 9e come=: 9< tuoi sogni, non sono banali sogni... e &uesto lo sai, non vero=: Den si sentiva come se &ualcuno fosse entrato nella sua testa, e non si sentiva al sicuro per niente, aveva timore di pensare, ma lo fece... rispose 9<o so cos' &uel sogno, ma ho bisogno che voi mi aiutate a comprenderlo meglio, devo parlarne con

uno sciamano dei nomadi, nel sud est, cos. mi ha detto un saggio. 3oi verreste con me=: < due ragazzi misero le loro mani sulle spalle di Den e dissero 9$aremo sempre con te Den, siamo una fratellanza: 9Tugurius= $enza di te siamo persi...: disse il ragazzo, poi, sorpreso, vide l'uomo porgergli la mano, la strinse 9 $ar7 con voi per guidarvi.: D'un tratto Tugurius si volt7 di scatto verso una colonna, dove vide una sagoma nera scappare, con la coda dell'occhio. 9,agazzi, prendetelo?: si gettarono tutti e &uattro verso una corsa per prendere &uella sagoma nera, che per un attimo pareva uno degli assassini di Tupill "oll. Usciti nella folla, &uasi si persero, e man mano che il tempo passava, e pi- rimanevano immobili, la folla aumentava, e si divisero. Den si guard7 attorno 9Tugurius, "ardall, Louise?: poi sent. una strattonata all'addome, e poi una mano che gli copr. la bocca, per zittirlo. Den non vide bene chi fosse, ma vide che fu trascinato nei condotti sotterranei, e sbattuto al muro, e poi &uella voce/ 9$ian#ta ni %ur& Den non capiva che lingua fosse, non l'aveva mai sentita, ma per un attimo ebbe la strana impressione che fosse #rull... impossibile. 90arla ragazzo? Dove la pietra?: ribatt &uella figura. 5ra uno degli assassini, &uesta volta a viso scoperto, un viso marcato, un uomo dalla forza da non sottovalutare. 9<o non ce l'ho?: rispose Den, non sapendo di cosa stesse parlando L'uomo lo butt7 a terra, e gli sput7 accanto. 5videntemente sapevano &ualcosa che Den non sapeva; l'uomo per un attimo per7 sembrava essere &uasi preso da &ualche forma di indecisione, poi il ragazzo, alzandosi, si vide arrivare un pugno dritto in faccia, e perse i sensi. <<<; Tugurius ed i due ragazzi erano disperati, non trovavano pi- Den. 9!agari sar% tornato agli alloggi, non credete=: ipotizz7 "ardall, i due annuirono, e si incamminarono agli alloggi, ma arrivati l., non videro alcun segno di Den, ne la sua mantella, e nemmeno la sua ombra. L'avevano perso, e Tugurius era in ansia per &uesto, e temeva anche il peggio, che gli assassini lo avessero catturato, per &ualche loro losco scopo, dopo aver sentito il discorso che fecero i &uattro nel tempio di meditazione. 95' solo colpa mia: disse mortificato Tugurius. 9!e ne prendo la responsabilit%, e dun&ue per &uesto che ora dobbiamo cercarlo, dobbiamo inseguire gli assassini, sono certo che lo hanno catturato loro, dopo aver sentito il nostro discorso, e non saranno tanto lontani da &u.: $pieg7, controllando il nervosismo. 9!entre dico agli altri di tornare tutti nei loro rispettivi regni, voi preparate i cavalli per il viaggio e la vostra roba, torner7 tra un po':. 2os. i due ragazzi prepararono la loro roba, e anche i tre cavalli. Tugurius nel frattempo aveva radunato le altre fratellanze, e le aveva avvertite della scomparsa di Den, che forse era stato preso dagli assassini di Tupill "oll. >gnuna delle fratellanze torn7 ai loro &uartier generali, con lo scopo di cercare eventuali sospetti, dividendosi in s&uadre di cercatori. 9$periamo che almeno cos. funzioni, non possono essere lontani ora...: disse Tugurius tra s ad alta voce. "ardall e Louise lo attesero, e partirono con rapidit% verso i cancelli ad est non appena Tugurius sal. in groppa al cavallo. 9Dove siamo diretti ora=: 2hiese Louise 93i porto da &ualcuno che ci pu7 dare una mano a cercare Den, forse l'unico che pu7 farlo: < cavalli erano diretti verso le colline sotto i monti $cudo, alti e maestosi e perennemente innevati, l% avrebbero incontrato sentieri tra i boschi, e paesini di capanne di legno, dai tetti muschiati/ uomini barbuti, una volta guerrieri, ora mercenari, altri rinnegati o soltanto vecchi soldati ormai troppo anziani per combattere, che trascorrono la pace con le loro famiglie tra i boschi. 0oi salendo sempre pi- su, rocce &uasi nere, pini altissimi, e le case meno fre&uenti, arrivati sino all'ultimo picco di collina, una casetta sotto delle rocce. 95' &uesto il posto, venite, scendiamo e vediamo se c' ...: ordin7 Tugurius, toccandosi il viso per il freddo che iniziava a farsi sentire. $cesi dai cavalli, avanzarono davanti alla porta della capanna, e bussarono... Tugurius dovette bussare un paio di volte per farsi aprire, ed ecco che la porta si spalanc7, e ad accoglierli era un uomo alto, dalla folta barba molto anziano che prima di chiedere chi fosse, strizz7 gli

occhi, li socchiuse per mettere bene a fuoco, poi capendo che non riusciva a capire chi fosse, si mise gli occhiali. 9'h, salve, cosa vi porta &ui in &uesto remoto posto=: chiese l'anziano uomo. 9$ono Tugurius, non mi riconosci, buon vecchio=: <l signore si avvicin7 alla faccia di Tugurius, e &uando cap. chi fosse, il volto espresse tanta gioia nel rivederlo; nel frattempo Louise e "ardall non capivano bene la situazione, e ancora peggio non capivano chi fosse &uell'anziano uomo. 9'h Tugurius, da &uanti anni sono che non ci vediamo, prego entrate pure? Do appena acceso il fuoco per la notte e messo in pentola &ualcosa...: l'uomo li fece entrare, con tanta eccitazione, chiudendosi la porta dietro. 9Louise, "ardall, lui Tro44et Dhin ... mio suocero: < due ragazzi rimasero sorpresi, perch non sapevano che Tugurius fosse sposato, e che avesse un suocero. <ncominciarono a capire chi veramente fosse Tugurius solo in &uel momento, anche se ebbero il sospetto gi% &ualche giorno prima, proprio il giorno dell'avvistamento di &uelle creature a Thirsia. Louise si chiedeva se sapevano veramente tutto di Tugurius 9Lepre:, un uomo che rpeferisce tenere le cose in segreto se sono troppo pericolose come hanno potuto costatare a "radar... il segreto che tutti i capi delle fratellanze dovevano tenere, un segreto troppo grande, &ualcosa che avrebbe potuto far male a molti, &ualcosa che avrebbe potuto scombussolare gli e&uilibri tra i regni del nord, e persino i regni del sud. 8uali altri segreti si celano, si chiese Louise. Tugurius li fece sedere a tavola, offrendogli del succo di mela in una giara di vetro, che il buon vecchio amava preparare. 9 5' il succo di mela pi- buono che abbiate mai assaggiato, ve lo posso garantire?: 0oi si sistem7 anche lui su una panca davanti ai due ragazzi, mentre Tro44et era indaffarato nel tagliare &ualche carota per il brodo. 98uesto signore, Tro44et, ci aiuter% a cercare Den/ ai tempi che furono era un guerriero a servizio del sovrano di "radar, che all'epoca era il padre di )illan, #erotren. 2onosce ogni luogo in cui possono nascondersi gli assassini, possiede centinaia di mappe e non solo, conosce molte cose, che presto verranno svelate anche a voi: Louise e "ardall speravano veramente che &ualcosa venisse chiarito al pi- presto, speravano che almeno &ualche informazione in pi- poteva darla Tugurius. Tro44et si avvicin7 a loro, portando con se un rotolo di carta, che apr. sul tavolo/ era la mappa di Kurillia, le terre conosciute, chiamate cos. dalla lingua #rull. >gni regno del nord e del sud era segnato, ogni fiume e montagna era disegnata, fino ad arrivare nelle terre senza regni, dove le trib- di nomadi vagavano nelle praterie e nei deserti, al canto degli sciamani, che richiamavano i corvi nei cieli, segno delle divinit%. 9< vostri assassini vengono da &ui: Tro44et punt7 con il dito indice una montagna grandissima, con sopra scritto Tupill "oll, in un territorio denominato 9Terre proibite: 90erch si chiamano Terre 0roibite=: chiese "ardall 92he cosa c' l. di cos. tanto proibito=: Tro44et guard7 per un attimo Tugurius, che fece un cenno con la testa. 9$i chiamano cos. perch l. sono rinchiusi i $aurish, &uelle orribili creature...&uegli esseri che cercarono di spazzare via l'uomo. "li dei 'pa ed 'ti vollero che &ueste terre fossero proibite e sorvegliate, cosicch nessuno potesse entrarvi... ma &ualcosa andato storto, molti anni fa. 8ualcuno li ha liberati, non si sa chi sia stato.: Tugurius aggiunse 98uesta storia la conoscono gi% Tro44et, dicci dove potrebbero andare gli assassini: Tro44et cercava con il dito indice il luogo, mentre con la mano sinistra manteneva gli occhiali 9vediamo un po', dovrebbero trovarsi non molto lontani da "radar, l., seguendo le vie sotterranee, dovreste sbucare da &ualche parte in una vallata, proprio sotto "radar/ &uel luogo un pozzo enorme, dove vengono scaricate le ac&ue piovane dai canaletti, e l. da &ualche parte dovrebbe trovarsi una base segreta degli assassini. Da l. loro riescono ad uscire dall'altro lato, verso nord, sbucando fuori sotto ad una piccola foresta...: si ferm7 un attimo, allontanandosi dal tavolo, per prendere un altro rotolo, &uesta volta un po' pi- piccolo; srotolandolo i tre videro sotto i loro occhi una bellissima pianta della citt% di "radar. L'anziano signore punt7 nuovamente il dito sulla mappa, proprio sul punto dove credeva che gli assassini sarebbero sbucati fuori di nascosto, sotto un piccolo boschetto. 9Dovrebbe essere per l'esattezza &ui. ,icordo che anni fa, &uando ero ancora giovane, dovetti imparare &uesti luoghi, in caso di attacchi alla citt%. 5ravamo stati noi ad insegnare agli assassini i luoghi sicuri dove potevano nascondersi, all'epoca erano nostri aiutanti, una specie di forza d'lite ,ma non so cosa sia accaduto ora, non so perch cercassero Den... Tugurius, sai &ualcosa=:

Tugurius per un attimo sembr7 infastidito, &uasi come se la domanda fosse scomoda...troppo... ma un attimo dopo dovette sfogarsi. 9$o perch lo vogliono... credono che lui abbia la pietra, credono che sappia dove si trova... ma non cos... Deve ancora decifrare i suoi sogni: 98uale pietra=: domand7 stupito "ardall, ma Louise sapeva di cosa stesse parlando... 90arla della pietra della leggenda, la !aghis "ur, che nelle mani di colui che porter% la luce, far% scomparire le piaghe di &ueste terre...: rispose Louise. 5 poi aggiunse, con la sua tipica aria da saputella 6non credete mica che la leggenda sia v era=6 !a "ardall la ribatte' 6dopo tutto &uello che abbiamo sentito e vissuto, come puoi non crederci=6 0er un attimo ci fu un intenso silenzio nella stanza, Tugurius con un suo tipico sguardo compiaciuto fissava i due ragazzi. 9>ra cosa ne dite se cominciamo ad avviarci verso "radar=: chiese Tugurius per ristabilire l'e&uilibrio. !a Tro44et lo ferm7 9Dove credete di andare, &uasi il tramonto. ,imanete da me per la notte, domani mattina potrete partire presto ed avere pi- tempo nella ricerca... sono sicuro che per ora il vostro amico Den se la stia cavando...: 2os. i tre decisero di rimanere la notte, su &uel colle brullo, sotto lo sguardo maestoso di &uei monti innevati e &uegli abeti, che sussurravano tra di loro nel vento. Louise per7 non faceva che riflettere su &uanti segreti ancora aveva Tugurius, su &uanti segreti aveva che loro ancora non sapevano. !a Den, pi- di ogni altra cosa, era nel pensiero di tutti.

Capitolo III: salde speranze


ILa nebbia era fittissima, cos. fitta che nemmeno il sole del pomeriggio, alto nel cielo, si poteva scorgere. <l terreno era umido, e Den lo sentiva con le proprie mani e le ginocchia, mentre cadeva a terra. 9'lzati sciocco, non morirmi proprio ora: disse il suo rapitore, un assassino di Tupill "oll. Den non capiva pi- nulla, vedeva solo il terreno sotto di lui, composto da erbe giallastre e licheni, e nel frattempo si domandava dove erano diretti. 'ffianco ai due, altri assassini a cavallo per7, disposti in fila indiana, in silenzio. $i fermarono all'alt di uno di loro, forse un capo, che scese dal cavallo, e si inoltr7 nella nebbia, con passo deciso. L'uomo disse &ualcosa in #rull, ed il resto del gruppo and7 verso di lui. 5rano forse in sette compresi Den ed il suo rapitore. $i inoltrarono anche loro nella nebbia, scomparendo, raggiungendo il capo che era ad aspettarli davanti ad un edificio di pietra, grigia e muschiata, forse una torre di osservazione. L'uomo apr. un grosso portone borchiato, che cigol7 nel silenzio assoluto, e all'interno si spalanc7 alla loro vista un cunicolo che mandava sotto terra, illuminato da torce. 9'vanti ragazzo, entra: disse il rapitore a Den con tono sgarbato e di superiorit%. Den &uasi inciamp7 su un gradino, rischiando di ruzzolare gi- per le scale. L'odore di vecchio e di muffa era fortissimo, &uasi da fargli perdere i sensi. "li assassini non avevano problemi, evidentemente conoscevano bene il posto, e ci si erano abituati. $embrava interminabile la discesa in &uel cunicolo dalle scale a chiocciola. Den si chiedeva cosa stessero cercando da lui, perch proprio lui... &uale pietra... non aveva nessuna pietra con se'. 2os'era forse una pietra preziosa= Lo hanno scambiato per un ladro= 2os. Den pens7 che lo avessero scambiato per &ualche ladro... ed apr. bocca/ 9<o non ho rubato nessuna pietra: disse Den rivolgendosi al suo rapitore, che lo teneva stretto ad una fune.

9Taci ragazzo, ora vedremo se menti o meno...: gli rispose l'assassino. Le scale terminarono in una piccola stanza che si apriva in una ancora pi- grande e a prima vista a Den gli sembr7 di v edere un tempio dedito a &ualche divinit%, magari un tempo funzionante. 2'erano un paio di figure nella sala, che accolsero il gruppo con dei segni. 9'i sannera ita villiu! Disse una figura. 0er forza di cose, disse fra se' e se' Den, deve essere #rull. 9(ta villiu ein acna ica ur rispose il rapitore. 9'h, cos. dice= 1on ha la pietra eh= >ra vedremo, lo faremo parlare...: Den fu gettato a terra poco pi- avanti, proprio dinanzi alla figura, un uomo anziano, pelato, dai baffi lunghi e grigi dal viso cupo, e le sopracciglia grigie come i baffi e folte. 9Lo4or, signore, non era da solo. Lo abbiamo visto in compagnia... credo che gli altri lo stiano cercando:. Disse il rapitore 9potremmo avere compagnia da...: 91on ci troveranno mai?: ribatt Lo4or 9&u. siamo al sicuro da chiun&ue..tranne che da...: Lo4or si ferm7, non continu7 a parlare. 9Dimmi ragazzo, dov' la pietra=: 9$mettetela, non so di cosa state parlando? <o non ho rubato nulla?: Den era ancora convinto che lo avessero portato l. perch lo avevano scambiato per un ladro. 91on fare finta di nulla... noi sappiamo che tu sei Lui...: Den non capiva... poi si ricord7 del discorso che stava facendo Tugurius &ualche mattina precedente... e pens7 che si era ficcato in una brutta faccenda; ora era pi- preoccupato di prima, delle immagini cupe gli passavano davanti agli occhi. Un'ansia incredibile lo stava investendo, un'aria gelida partiva da dietro la schiena, perch sapeva che la &uestione era veramente seria... e forse anche pericolosa. Lo4or lo prese per una spalla, e lo tir7 su, e con una mano lo teneva per la mascella, con le sue mani gelide 9,agazzo, parla se sai &ualcosa, perch farai una brutta fine, tu e i tuoi amici. Ti potremmo torturare fino alla morte, noi siamo gli assassini di Tupill "oll, ricordatelo... ora, dimmi dov' la pietra: <l ragazzo fissava dritto negli occhi di Lo4or, con un'aria di sfida, e rispose con tutto il coraggio che aveva, mentre incominciava a sentire le gambe tremare dalla paura. 9$o che la vostra pietra non ce l'ho io... ma so anche che io sono colui che cercate.: La frase colp. Lo4or, tanto che cambi7 atteggiamento, lasciando la presa dal mento del giovane. 9Dimmi, cosa sai in proposito=: domand7 incuriosito il vecchio. 9$o che devo andare verso sud dai nomadi, e parlare con uno sciamano...: Lo4or scatt7 indietro 9allora vero, sono vere le storie, la profezia &uasi compiuta...: poi voltandosi verso gli altri del gruppo sbrait7 93oglio che &uesto ragazzo venga trattato come si deve, che nessuno lo tocchi: 1on appena il vecchio termin7 la frase, un grande calpestare di piedi venne dalle scale a chiocciola della torre 9Lo4or, signore... abbiamo compagnia? 2' &ualcuno a cavallo che arriva dritto verso di noi?: url7 un uomo, cercando di prendere fiato. 92atturateli, e portate il ragazzo in un posto sicuro, lontano da &ui?: rispose il vecchio. Den fu preso con meno violenza dal rapitore, che ora lo teneva d'occhio, mentre gli legava una fune attorno ai polsi. $alirono tutti per la scalinata, con gran velocit%, ed uscirono dalla torre, dove ad attenderli c'era la sempre pi- fitta nebbia, che entrava nei polmoni, con il suo forte odore. <n lontananza si sentiva galoppare, ma gli assassini si trovarono in difficolt%, non capendo da dove potessero arrivare. Uno di loro, &uello che scese di corsa dalle scale, punt7 il dito verso destra 9stanno arrivando da nord, li ho intravisti poco pi- avanti nella valle, al di fuori del muro di nebbia... sono diretti verso di noi.: <l rapitore di Den rimase un attimo in silenzio, poi invit7 una parte del gruppo a salire sui propri cavalli, e l'altra parte di rimanere nelle vicinanze della torre per catturare &uei passanti 92i dirigeremo verso est, poco prima del fiume ,ub'urion, al confine con la regione. L. troveremo un posto sicuro: ed il gruppo part. di gran fretta. 2orsero per un bel po' di chilometri, finch la nebbia divent7 sempre meno fitta. Den conosceva il posto, erano a pochi chilometri da Kiplinia, ed infatti si fermarono proprio sul fiume Deresia. L. la nebbia non c'era pi-, ma il sole era &uasi sul punto di tramontare. 92redo che li abbiamo seminati, per ora dovrebbero essere gi% catturati, &uindi ci accamperemo &ui per la notte, domani arriveremo oltre &uesto fiume, e forse anche al ,ub'urion: spieg7 il rapitore,

mentre stava slegando la fune attorno ai polsi di Den. 2os. il gruppo si accamp7, ma ci7 non era di conforto per il ragazzo, anche se sperava che &uei cavalieri, chiun&ue fossero, lo avrebbero salvato, scappando dalle grinfie degli assassini. <<; 8uella notte Den la pass7 tra un risveglio ed un altro, tra pensieri che parlavano nella sua testa, e che gli ostacolavano il sonno. 1ella notte il cielo si era schiarito, la nebbia era sparita tanto da lasciar intravedere le foreste di &uerce sotto la luce della luna che sarebbe diventata piena la notte successiva. Le stelle tremolavano nel cielo con una tale energia da far incantare lo sguardo del ragazzo per un po' di minuti, finch non ud. dei rumori provenire da dietro dei cespugli poco in l% dalle tende. <n &uel momenti il ragazzo si spavent7 abbastanza, e vedendo che il cespuglio continuava a muoversi, a bassa voce domand7 9c' &ualcuno l% dietro=:. <l rumore continu7, finch una figura usc. dal cespuglio, Den dovette guardare per bene per capire cosa fosse &uella figura e vedendola alta, dedusse che fosse una persona. <nfatti non appena si avvicin7, la sagoma apr. bocca. 9Denard, sei tu= Tugurius ci ha divisi in s&uadre di ricerca. <l nostro cane ti ha fiutato fin &ui?: Disse la sagoma. Den cerc7 di ricordare la voce di chi fosse... poi appena vide una figura a terra, vide il cane; era ,o4, il cane di un ragazzo di Thirsia, che faceva parte della fratellanza, di nome "ostan, che lui conosceva bene. 95hi ,o4, che bravo che sei stato... presto andiamo. 1on sei da solo vero=: chiese il giovane 91o, c' )idrin dietro a degli alberi laggi-/ vi stavamo tenendo d'occhio tutta la sera sui nostri cavalli. 0resto seguimi?: bisbigli7 velocemente "ostan. Den annu., richiamando l'attenzione su ,o4, che nel frattempo si era voltato verso le tende. 9Dai ,o4, vieni piccolo...: "ostan nel frattempo tir7 fuori una salsiccia dal suo borsone, e ne spezz7 un pezzo da far annusare al cane. <n men che non si dica il cane lo fiss7, mentre "ostan incominci7 a correre verso il bosco. < tre dovettero attraversare un bel pezzo di bosco per arrivare fino ai due cavalli , dove li attendeva )idrin, della fratellanza di "radar. 9$ali su, presto, dobbiamo dirigerci verso DAenia, arriveremo domani sera se partiamo ora e andiamo ad una buona velocit%: )idrin prese su ,o4 e lo mise dietro di se' sul cavallo, mentre Den sal. sul cavallo di "ostan. Dovettero uscire dal bosco e dirigersi verso i grandi prati, sotto la luce della luna crescente, dirigendosi verso est. !a &ualcosa li stava osservando, &ualcuno li inseguiva. Denard riconobbe una voce e la sagoma che vedeva avanzare verso di loro 92i stano inseguendo, ci hanno scoperti?: 9Dannazione?: url7 )idrin. 2os. il gradariano salt7 gi- dal cavallo, e tir7 fuori la sua spada. 9'ndate voi, vi raggiunger7. <ntanto cerco di fermarli: "ostan e Den annuirono, portandosi con loro il cane, che salt7 sul loro cavallo non appena partirono. L'assassino era arrivato con grande furia addosso al gradariano, che si difendeva bene, avendo anche lui una costituzione massiccia abbastanza da poter sfidare l'assassino. !a gli assassini sono sia agili che forzuti, ed utilizzano tecniche di combattimento particolari e segrete, che solo loro possono e sanno utilizzare. )idrin, che teneva ben salda la spada in mano si liber7 dell'assassino, che cadde a terra, dando il tempo a )idrin di poterlo colpire a calci, ma l'agilit% dell'assassino era tale da schivare il secondo calcio, e sguainare la spada, tipica degli assassini; la chiamano la lama del lupo, una spada corta tanto da poterla utilizzare con agilit%. $olitamente la si usa assieme ad una sua gemella, ma &uesto assassino non ce l'aveva. $i sentiva il clangore delle spade sotto la luce pallida della luna, che subito si color7 di rosso. L'assassino aveva ferito gravemente )edrin, che si inginocchi7 a terra, dopo essere stato trafitto al fianco sinistro. 9Dove sono diretti, gradariano=: 91on te lo dir7... bastardo: al suono di &uella parola, l'assassino diede un pugno al viso di )edrin 93uoi che ti faccia soffrire=: per un attimo il gradariano stette in silenzio, fissando dal basso &uella feccia assassina. 9$e te lo dico...voglio che mi uccidi dignitosamente...: 2os. l'assassino sguain7 la spada che aveva poco fa rimesso nella corta guaina.

)edrin chiuse gli occhi, e astutamente non pronunci7 il nome di DAenia, ma bens. Dian Trull, mentre si preparava alla sua sorte; tra i gradariani chi muore senza soffrire muore con onore; un detto gradariano dice 9)i perde solo se non si accetta la propria sconfitta :. <n &uesto caso, il gradariano accett7 la sconfitta, non protest7 e mor. con onore, secondo la sua usanza. 1el frattempo Den e "ostan cavalcavano a gran velocit%, su per i prati scoscesi, prima di imbattersi nella gran palude. Di notte non luogo dove rimanere, specialmente sotto &uella luce pallida della luna, che rifletteva nell'ac&ua di &uelle pozze che vomitavano fango e chi sa &uali altre cose immonde. $trane ombre si slanciavano davanti a loro, cose proibite da vedere. 91on penserai mica di passare attraverso la gran palude=: chiese il giovane Denard, fissando l'ac&ua del fiume $otoget che riempiva costantemente &uelle terre, colme di pozzanghere e pozze, tana di chi sa &uali creature. 9$e proprio dobbiamo andare a DAenia, per non allungare, dobbiamo farlo. $e passassimo verso la costa del mar basso e poi diretti al monte $tinia, passiamo per dei territori poco sicuri di notte. L. si nascondono i contrabbandieri, i reietti, i mercenari. 'ltra scelta=: Den cap. la situazione, e si fece coraggio, accettando il fatto che avrebbe attraversato &uel luogo maledetto sotto &uella luna tenebrosa. ,o4 rimase accucciato nel suo borsone, che pendeva da un fianco posteriore del cavallo, cercando di nascondersi. 5videntemente anche lui odorava, oltre al fetore di &uel posto lugubre, &ualcosa di minaccioso. 9Lo senti anche tu Den= 2' &ualcosa di tenebroso oltre alla palude, si muove da &ualche parte: Den sentiva &uel fetore, &uell'odore che aveva gi% sentito &uella sera a Thirsia... sapeva che avrebbero visto &ualcosa di non umano. La nebbiolina che si formava ogni tanto sulle ac&ue faceva venire i brividi ad entrambe. <l cavallo in certi punti faticava a camminare, ma continuava imperterrito, senza lamentarsi. 98uanto ancora credi che manchi=: chiese Den. $ubito dopo "ostan gli rispose tra un sorriso ed un altro 9secondo te perch si chiama gran palude= 2redo che abbiamo un'altra oretta di camminata, andando a &uesta velocit%...: termin7 la frase, pur non sapendo veramente &uanto tempo gli rimanesse da una sponda ad un'altra della gran palude. <l tempo trascorreva, la notte &uasi terminava, e Den non sentiva pi- &uella presenza opprimente che temeva potesse uscire da un momento all'altro da &ualche pozza o dalla nebbiolina sottostante. 0ens7 che senza dubbio fosse suggestione, solo la fantasia che lo metteva in guardia naturalmente. !a la palude ancora non terminava/ 9dai, forza bello, ce la possiamo fare: "ostan incit7 il cavallo, che nel frattempo stava ac&uistando velocit%, si stava riprendendo, vedendo la luce del giorno che sbucava da &ualche colle lontano. Le nuvole si tinsero di arancione, ed il giorno fece capolino. 92e l'abbiamo &uasi fatta, l. termina la palude, Den: "ostan era entusiasta, mentre Den era ormai appisolato in bilico, tra un risveglio ed un altro. "ostan, arrivato al fiume $alget, fece bere e riposare il cavallo, per un altro po' di viaggio verso DAenia, che era ormai ad un giorno solo di distanza. <<<; $vegliato dal scoppiettare del fuoco e da una leccata al viso di ,o4, Den si ritrov7 su un prato, accampato per la notte. "ostan era intento a preparare una zuppa di &ualcosa. 92he cos' =: domand7 dun&ue Denard incuriosito dall'odore. 9#he sai, avevo con me una fionda, e non appena ho visto &uella &uaglia, ho deciso di prenderla. ,o4 ha fatto tutto il resto: gli rispose "ostan, accarezzando il collo al cane, che scodinzolava dalla felicit%, poi si calm7 e si sedette affianco al padrone. 9< cani da caccia gradariani sono tra i migliori/ piccoli, agili e velocissimi, e sopratutto bravi a fiutare. Dovresti ringraziare lui se ti abbiamo trovato. 0er fortuna hai lasciato la tua roba nell'alloggio... non ti preoccupare che ci hanno pensato i tuoi amici a prenderla su:. "ostan aveva circa trenta anni. Den si ricordava che aveva una famiglia, ma purtroppo morirono uno alla volta durante l'epidemia di febbre nera pi- pericolosa. 'nche "ostan rischi7 la vita, prendendo su i corpi dei morti e seppellendoli uno ad uno. 8uante lapidi che si vedono per i campi di Thirsia, ormai luoghi di sepoltura. 92redi che )edrin ce l'abbia fatta=: chiese Den. "ostan sapeva bene che il gradariano era forte e robusto, ma purtroppo dovette dubitare che l'avesse

vinta... 9non saprei...gli assassini sono molto forti, sopratutto agili in arti di combattimento che noi non conosciamo. 8uei bastardi... ancora non capisco cosa ci facevano gli assassini a "radar... dovevano essere espulsi da ormai...secoli:. Den sapeva che non era cos.; gli assassini, pur essendo stati espulsi dagli ordini della corte gradariana, continuavano a vivere lontani da "radar, in giro per le terre proibite, guidati da personaggi corrotti, solitamente oppositori dei regni; persone che vorrebbero vedere Kurillia cadere nel caos, solo per il loro piacere personale e per approfittarsene della corruzione che si dilaga in ogni angolo, per poter arricchirsi, ingiustamente con i dolori altrui... Den ha sentito storie orribili, che vorrebbe dimenticare. <ncominci7 a farsi buio, e i due passarono la serata a parlare, sotto la luna piena, che illuminava i prati circostanti di un colore pallido mai visto. 0ur essendo inverno, da &uelle parti il freddo non era cos. pungente come su a "radar, siccome i venti del sud continuavano a riscaldare &uelle terre. Den, mentre cercava di addormentarsi, stava pensando ai suoi amici, "ardall, Louise e Tugurius. 0ens7 che lo stavano cercando di sicuro, e che da un momento all'altro li avrebbe incontrati. Tra un sussurro di vento ed un altro, Den sentiva uno svolazzare di ali. $i alz7 e si diresse verso un albero, spoglio, dove due corvi lo attendevano. Denard tentava di ascoltare i corvi cosa gli stessero dicendo, ma &uesti continuavano a gracchiare coprendo le voci, ogni volta ancora di pi- finch il gracchiare si fece insopportabile e Den dovette svegliarsi. 5ra nuovamente un sogno, e forse gli dei lo stavano mettendo in guardia. 1on faceva sogni di corvi da &uando lo rapirono, e inspiegabilmente, &uasi irrazionalmente credeva che ci fosse una connessione tra i sogni che faceva e ci7 che gli accadeva in seguito, &uasi come fossero dei presagi. 5ra ormai gi% mattino, ed i due, con ,o4, lasciarono &uel luogo in direzione di DAenia, al sicuro da &ualsiasi assassino, almeno cos. si sperava. 'vanti a gran velocit%, verso il sole che era sorto il cavallo galoppava , a sud il grande monte $tinia raggiungeva il cielo, circondato dalle nuvole. 5d in men che non si dica i due ragazzi ed il loro cane arrivarono a DAenia nel tardo pomeriggio, giusto in tempo prima che il sole tramontasse. DAenia li accolse con i suoi profumi di cibo che uscivano dalle locande colme di gente che festeggiava, tracannava birra in gran &uantit%, birra di DAenia, la pi- buona dei regni del nord. Di tanto in tanto &ualche ubriacone in strada si faceva portare via da &ualche guardia che era nei paraggi. DAenia era circa la met% di "radar, forse anche un &uarto, non tanto grande e nemmeno tanto piccola, per gli occhi di Den era comun&ue abbastanza grande, e doveva esserlo per avere delle mura cos. maestose che circondavano la citt% e la accompagnavano su per la collina dove si ergeva, e a capo di tutto un palazzo, il palazzo del duca di DAenia, il sempre nobile >dereich. <l duca, saputa la notizia dell'arrivo dei giovani, chiese loro di presentarsi al palazzo. Dopo aver sentito la storia dei due, promise loro che li avrebbe protetti. 9DAenia potete considerarla come una vostra seconda roccaforte. <o ed il re di "radar, essendo anche consanguinei, abbiamo un rispetto reciproco. 'l mattino mander7 &ualcuno dei miei messaggeri a cercare messer Tugurius ed i vostri compagni. 1el frattempo vi prego di partecipare al mio maestoso banchetto; stiamo festeggiando il compleanno di una delle mie figlie, Leonilda:. < due, compreso il cane, festeggiarono come dei folli in &uel banchetto, enorme, che riempiva una sala intera di &uel palazzo immenso che si ergeva sopra tutta la citt%/ birra, costolette di maiale, cinghiali colmi di spezie, un enorme cervo, tacchini a volont% e &uanta verdura, &uanta frutta?<l vino a DAenia non esisteva, c'era solo la birra, cos. dorata, cos. dissetante. 5 &uanta gente? 2ortigiane, saltimbanchi, parenti del duca, parenti della moglie del duca, #runilda, i figli, ma sopratutto lei, la festeggiata, Leonilda, la pi- bella tra le figlie del duca, e Den non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, con &uel viso cos. dolce, &uei capelli dorati che cascavano in boccoli sulla veste verde smeraldo, e gli occhi... non smetteva di guardare &uei occhi cos.... azzurri, come il ghiaccio. 3i fu un gioco di sguardi e di sorrisi tra i due, ma nulla di pi-, nessuna parole usc. dalla bocca del giovane, e nemmeno dalla bocca della giovane duchessa. 5d i giullari continuavano a saltare di &ua e di l%, tra pifferai che strombazzavano le loro pive e ciaramelle, un chiasso incredibile che si dileguava nella notte, che circondava &uel palazzo, sprofondato ora in un sonno silenzioso.

La festa era terminata, il banchetto era stato ingurgitato. 8ualcuno si era addormentato sull'enorme tavolo della sala dei banchetti, &ualcuno a terra con l'ultimo boccale di birra in mano. ,o4 era a terra, che ronfava beato, dopo aver rosicchiato tanti ossi, che pareva fosse in un paradiso per cani. Denard rimase sveglio per un bel po' &uella notte, riflettendo su cosa poteva accadere, su cosa gli dei lo stavano allertando. 8uali altri pericoli, pensava tra se' e se', incontrer7 &uesta volta= ,ifletteva sul peso che gli stato dato, ma da chi= 5ra forse predestinato= <n che modo per7= 5 di &uale pietra doveva essere in possesso. 8uante cose ancora non sapeva Den, &uante cose ancora voleva scoprire, e prima o poi le avrebbe scoperte, in un modo o nell'altro.

Capitolo IV: Ostacoli


<; Tra i boschi degli alti colli sotto i monti $cudo, Tugurius, Louise e "ardall lasciarono la casa del vecchio Troc44et per dirigersi alle porte di "radar, alla ricerca delle gallerie segrete degli assassini di Tupill "oll, ormai inutilizzate, forse, da secoli. "allerie che si snodavano sotto la citt% di "radar come labirinti, che poi finivano per uscire da &ualche parte al di fuori delle mura della citt%, come una delle entrate in cui i tre si addentrarono; il piccolo cunicolo li port7 verso un pozzo dove il sole stava illuminando il grande baratro che sotto ai loro piedi si protendeva infinitamente, o cos. pareva. 8uel pozzo era uno di &uelli che portavano l'ac&ua di scolo fuori dalla citt%, ed era fornito di scale, che i tre videro ben presto e che utilizzarono per raggiungere una delle tante bocche che si aprivano verso il vuoto del pozzo. 9$econdo la mappa dobbiamo scendere fino al secondo livello: disse Tugurius, che un piano preciso non ce l'aveva, ma secondo il suo istinto, &ualcosa si celava dietro al scritta che vide sulla piantina, una scritta che diceva 9segrete:. )orse era la curiosit% che lo spingeva ad andarci o forse era veramente convinto che &ualcosa avrebbero trovato, e che li avrebbe condotti a Den se veramente gli assassini erano ancora in circolazione e se veramente utilizzavano ancora le vie sotterranee. !a in realt% il buon vecchio Tugurius aveva un piano, un piano inconscio, un piano che faceva ritornare in vita vecchi fantasmi di un passato ormai scomparso, e non lo avrebbe detto a nessuno... almeno fino ad ora non era stato il momento. 'ppena si avvicinarono al secondo livello, Tugurius credette di sentire con il fiuto l'odore di torce accese, &uell'odore del combustibile che si utilizza per le torce... infatti anche i ragazzi lo sentivano, &uasi come se tra tutti gli odori l. dentro, &uello della torcia fosse un odore inappropriato. 2os. fu, arrivarono al secondo livello e trovarono delle torce accese, che illuminavano una galleria larga, che subito seguirono. Louise era irre&uieta, doveva fare una domanda a Tugurius, &uasi come se sentisse che stavano andando alla ricerca di &ualcosa che non era Den. 9Tugurius, credi che Den si trovi &ui sotto=: domand7 lei. 92redo che da &ualche parte l'abbiano portato, ma credo anche che prima di averlo rapito avevano un piano specifico in mente, e di certo a "radar l'unico posto dove gli assassini si nascondono proprio &ui sotto: le rispose Tugurius; Louise non fece altro che accettare la situazione che alla fine comprese ben presto, vedendo che &ualcosa l% sotto c'era. 'gli occhi dei tre si apr. una sala ampia, arredata da grandi scaffali antichi colmi di libri e pergamene, anch'esse molto antiche e altre risalenti ad un'epoca recente, prova che gli assassini di Tupill "oll erano ancora in circolazione e non sono mai morti. < tre si trovarono disorientati alla vista di cos. tante cose da guardare, cos. tante cose da cercare, prove che magari erano nascoste. "ardall trov7 un paio di mappe, alcune in gradariano, altre in brull, antichissime. 'ltre invece in lingue straniere non appartenenti alle terre del nord, forse antiche anche loro. ,imasero l. per un po' a sfogliare libri, manuali, pergamene, mappe, ma non trovarono nulla di

particolare. 8ualche mappa Tugurius se la mise nella piccola tracolla che si portava dietro, spiegazzandole un po'per farcele stare. Louise e "ardall, mentre erano indaffarati, avvertirono uno strano tanfo; un misto tra erba umida e carne putrida. 1el concentrarsi, i due avvertirono un respiro affannato, un respiro non umano, ma di bestia. $enza fare troppo rumore i due ragazzi avvertirono silenziosamente Tugurius a gesti. La lepre che era in Tugurius lo fece scattare non appena una figura nera apparve dal corridoio dietro ad un portone che si ruppe in mille pezzi, facendo un gran baccano. 5ra una bestia enorme, un !atuili, una bestia met% orso e met% lupo che abita nelle foreste attorno a "radar. 5ra veramente strano che fosse l. in &uei cunicoli, in &uelle gallerie, e &uesta stranezza fece pensare ai tre che &uesta creatura fosse stata addomesticata dagli assassini, come animale da guardia. La bestia si era scaraventata su Tugurius ed i due ragazzi intervennero subito non appena l'uomo url7 aiuto. $guainarono le loro lame corte, armi che vengono date appena raggiunti i venti anni di et% ai membri delle fratellanze per difendersi, e solo per difendersi; &uello era il caso. $altarono sul dorso del !atuili, che reag. sbraitando e grugnendo, si mosse velocemente cercando di togliersi i due ragazzi. Tugurius nel frattempo si era rialzato, e si precipit7 verso la bestia, cercando di prenderla per il collo, impugnando la sua lama corta. <l !atuili ringhi7, guardando in faccia all'uomo con aria di sfida/ &uelle bestie non sono da sottovalutare, specialmente se sono addestrate per fare la guardia, ma in natura sono solite essere docili &uando entrano in contatto con l'uomo, pur essendo bestie che si nutrono di cerbiatti e di pesci. La creatura si scaravent7 verso Tugurius, che fece in tempo per spostarsi, facendola dirigere verso il corridoio che affacciava sul pozzo; la creatura si trov7 bloccata &uando i tre le corsero incontro con le lame impugnate saldamente, ma resistette e lanci7 un'ultima aria di sfida, ringhiando. 92erchiamo di spingerla verso il bordo, cos. potr% cadere gi- nel pozzo, senza ucciderla/ una volta che entra in ac&ua, si calmer%, e se ne torner% verso i boschi: Tugurius conosceva &ueste creature, le aveva studiate &uando era giovane, le aveva addestrate; e riecco che riaffioravano eventi del passato proprio davanti ai suoi occhi. ,ivedeva una immagine che da tempo non vedeva, una immagine di una ragazza che camminava tra gli alberi in una foresta, e lui che cercava di rincorrerla. Un urlo e poi il vuoto. < suoi ricordi erano frammentari e mai chiari, e lo facevano ritornare alla realt%, con pi- coraggio di prima. 2os. l'uomo caric7 contro la creatura, urlando con la lama impugnata sopra alla testa, e facendo cadere la bestia gi- per il pozzo/ seppure era stata addestrata per fare la guardia, chi meglio di un uomo che ha passato anni ad addestrarle poteva conoscere i suoi punti deboli= <n fondo i !atuili sono degli animali docili, seppure dall'aspetto feroce e bestiale. Tugurius rimase a guardare la creatura cadere nel baratro per aspettare il suono dell'ac&ua, che si ud. poco dopo con un tonfo che rimbomb7 per il pozzo e le gallerie.

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