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Una nota storica ed un bilancio politico

Rifondazione Comunista: ventanni di storia


art., artt. 19-11-2013 approfondimenti

Quello che segue un lungo articolo che criticamente ripercorre la storia del Partito della rifondazione co munista. Storia che si arresta alla data di pubblicazione, il 13 maggio del 2011, e alla quale si deve ovvia mente aggiungere ci che accaduto fino ad oggi. Al di l del fatto che si possa essere pi o meno daccor do con la ricostruzione e le considerazioni personali dellautore (e degli autori in bibliografia), si tratta di una lettura assolutamente degna di nota, motivo per il quale avvertiamo la necessit di ospitare una copia del testo anche su questo spazio. Ringraziamo Stefano Santarelli per aver messo a disposizione il proprio lavoro.

Stefano Santarelli - Rifondazione Comunista: ventanni di storia (1)


Nel dicembre del 1991 nasceva ufficialmente il Partito della rifondazione comunista. Un partito che ha co stituito in questi ventanni la forza politica pi importante e determinante della sinistra radicale e pratica mente quasi tutti i comunisti in questo arco temporale hanno transitato sia pure in tempi diversi in questa formazione provocando un enorme turn-over che ha visto centinaia di migliaia di militanti entrare in Rifon dazione per uscirne subito dopo. Ed i suoi stessi fondatori e dirigenti come Garavini, Cossutta, Bertinotti, Vendola lhanno poi abbandonata sia pure in tempi diversi. Dopo la durissima sconfitta elettorale del 2008, una sconfitta senza precedenti nella storia italiana e della sinistra in particolare, Rifondazione si avviata probabilmente alla sua scomparsa definitiva, ma gi oggi si pu tranquillamente affermare che costituisce ormai una forza marginale della societ italiana. Per ovvi motivi il testo che segue soltanto, e non vuole essere altro che una carrellata veloce sulla sua storia, una storia che comunque merita una pacata riflessio ne da parte dei rivoluzionari del nostro paese.

La nascita
Una delle conseguenze del crollo del muro di Berlino fu lannuncio a Bologna tre giorni dopo (12 novem bre 1989) da parte di Achille Occhetto , segretario del Partito comunista italiano, della decisione di aprire un nuovo corso politico che prevedeva il superamento del Pci e la nascita di un nuovo partito della sinistra italiana. Era un annuncio storico visto che riguardava il partito comunista pi forte del mondo occidentale, un partito che nel 1989 poteva vantare ben 1.421.230 iscritti e con una enorme influenza in tutta la societ italiana. Questo annuncio costitu un vero e proprio shock per tutti i militanti e simpatizzanti del Pci. Infatti nei due anni seguenti si assister ad un durissimo confronto interno, senza precedenti nella sua storia, tra i fautori della trasformazione del Pci in una forza socialdemocratica e i sostenitori invece della conservazione del patrimonio comunista rappresentato emblematicamente da un fiero stalinista come Armando Cossutta.
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Durante il XX ed ultimo Congresso del Pci il 3 febbraio del 1991 in una conferenza stampa alcuni dirigenti (Nichi Vendola, Lucio Libertini, Ersilia Salvato, Sergio Garavini, Armando Cossutta e lo scrittore Paolo Volponi) annunciano la decisione di non aderire al nuovo partito nato dalle ceneri del Pci, il Partito demo cratico della sinistra, costituendo invece il Movimento per la rifondazione comunista. Una settimana dopo al Teatro Brancaccio di Roma in una sala gremita viene presentato questo nuovo movi mento e il 5 maggio al PalaEur di Roma in un meeting ancora pi affollato questa nuova formazione pren de vita. Pu gi contare su un discreto numero di parlamentari (12 senatori e 4 deputati). A questi bisogna aggiungere i 4 deputati di Democrazia proletaria che nellVIII Congresso tenutosi a giugno decide di scio gliersi per aderire al Mrc. Il 12 dicembre del 1991 si apre il Congresso del Movimento per la rifondazione comunista che decide la sua costituzione in partito. Questo partito si dimostra profondamente diviso fin dalla sua nascita e possiamo distinguere almeno tre componenti: 1) larea cossuttiana che dispone di una buona rete organizzativa costituita in pi di dieci anni di attivit frazionista dentro il Pci e che costituisce la base organizzativa di questo nuovo partito: 2) la sinistra proveniente dallex PdUP e dalla corrente ingraiana del vecchio Pci, da sottolineare che Ingrao, lo storico punto di riferimento di questa area, rest invece dentro il Pds dimostrando la sua solita ambiguit che ha caratterizzato la vita politica di questo personaggio; 3) larea della nuova sinistra in cui ormai spiccano le due tendenze trotskiste di provenienza demo proletaria rappresentate rispettivamente da Livio Maitan e Marco Ferrando. Oltre a queste componenti certamente non va sottovalutata anche la questione anagrafica tra i vecchi mili tanti e dirigenti formatisi durante la Resistenza e la Guerra fredda e coloro che provengono dai movimenti giovanili del 68 e del 77. Un partito quindi che fin dalla sua nascita si caratterizza per la sua disomoge neit e dal suo assemblaggio di varie componenti profondamente diverse fra di loro. Ma nonostante que sta disomogeneit bisogna per anche riconoscere che la nascita di questo partito in quel momento storico caratterizzato dalla sconfitta storica del comunismo sovietico e dalla scomparsa del vecchio Pci rappresen tava comunque un fatto enormemente positivo incanalando in un processo unitario le speranze della sini stra radicale del nostro paese.

Il nuovo partito
Il partito che nasce in quel dicembre del 1991 non deve essere assolutamente confuso con il vecchio Partito comunista italiano. Il tanto discusso centralismo democratico che caratterizzava il partito di Togliatti e Ber linguer viene rifiutato proprio perch non corrispondeva alle caratteristiche della neonata Rifondazione, e se venivano proibite formalmente la costituzione di correnti organizzate si manteneva per il diritto di mantenere pubbliche le differenti posizioni politiche. E un partito dove non esiste pi una guida carismati ca ed un gruppo dirigente indiscusso e di cui i confini organizzativi sono molto elastici nulla quindi a che vedere con il vecchio Pci verticista ed autoreferenziale. Il primo banco di prova rappresentato dalle elezioni politiche del giugno 92 e se sommando i risultati elettorali del Pds e del Prc queste due formazioni perderanno un quarto dei voti del vecchio Pci di cui sono eredi (il Pci alle politiche del 1987 raccoglieva ancora il 26,6% e alle europee del 1989 il 27,6%.) neces sario fare un doveroso distinguo. Infatti il Pds che ha mantenuto quasi tutto lapparato del vecchio Pci raccoglier un risultato in fondo mise ro (16,1% alla Camera e 17% al Senato) entrando in una crisi di natura, ancora oggi non risolta, non riu scendo a trasformarsi definitivamente in un partito socialdemocratico. Mentre Rifondazione che non dispo ne certamente di un apparato come quello del Pds coglie indiscutibilmente un buon risultato: il 5,6% alla
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Camera prendendo 35 deputati e il 6,5% al senato con 20 senatori. Anche se questo consenso elettorale di massa non porta Rifondazione a diventare una forza organizzativa adatta alle gravi circostanze politiche in cui immerso il paese. Nel congresso del gennaio 94 dopo lincolore segreteria di Garavini viene eletto segretario Fausto Berti notti. La sua segreteria sar determinante per tutto il futuro di Rifondazione. Iscrittosi al Prc solo pochi mesi prima e famoso solo per essere il leader della minoranza sindacale della Cgil, Essere Sindacato, e proveniente pi che dalla tradizione comunista da quella socialista ed in partico lare quella diretta da Riccardo Lombardi, viene catapultato alla Segreteria per la sua unica dote: quella di essere completamente estraneo alle correnti presenti in Rifondazione e quindi con la speranza che la sua se greteria possa superare le divisioni interne. Con Cossutta presidente del partito si assiste ad una inedita e curiosa diarchia con il neo segretario Berti notti che avrebbe caratterizzato per molti anni la gestione del Prc. Intanto nel paese lo scandalo di Tangen topoli provoca il crollo di tutta una intera classe politica e dei suoi storici partiti. Si giunge quindi alle elezioni politiche del 94 con un nuovo sistema elettorale maggioritario che porta il Prc ad un patto di desistenza al Senato con lUlivo. I risultati elettorali per sono quasi identici a quelli di due anni prima e la sua rappresentanza parlamentare sar praticamente identica nonostante che la crisi della Prima repubblica offriva obiettivamente un terreno favorevole per una forza politica alternativa alla vec chia partitocrazia come Rifondazione. Ma se Rifondazione ha mantenuto la sua forza elettorale queste ele zioni vedranno invece il trionfo di Silvio Berlusconi e della sua coalizione elettorale, nasce cos quella che impropriamente viene chiamata Seconda repubblica. Ma la coalizione di Berlusconi ancora fragile e il suo governo ha una vita dura e breve. E quando la Lega Nord ritirer il suo sostegno, Berlusconi si trover costretto alle dimissioni. Si former cos un governo tec nico guidato dallex ministro del Tesoro Lamberto Dini. La nascita di questo governo porter Rifondazione alla sua prima gravissima crisi interna. Infatti il 24 gennaio del 95 ben 16 dei 39 deputati e 6 degli 11 sena tori del Prc rompendo la disciplina del partito diretto da Bertinotti e Cossutta, che si espresso contro la fi ducia al Governo Dini, voteranno invece a favore. Da notare che uno di questi deputati Nichi Vendola co lui che oggi si presenta come il nuovo messia della Sinistra italiana. E ormai evidente che la direzione di Rifondazione non riesce a controllare il suo gruppo parlamentare il quale a sua volta non riconosce pi lautorit della direzione del partito. La scissione ormai nellaria e buona parte di questi parlamentari che hanno votato la fiducia al governo Dini abbandoneranno Rifondazio ne insieme a tutta una serie di dirigenti storici e deputati, molti di questi di provenienza PdUP come lex segretario Garavini, Luciana Castellina, Lucio Magri, per raggiungere la federazione della sinistra lanciata da DAlema poco tempo prima. E una scissione puramente di vertice che non coinvolge n i militanti n il suo corpo elettorale anche se sintomatica di una debolezza programmatica e di una dimostrazione che il suo corpo dirigente non ha mai rotto con il riformismo che caratterizzava il vecchio Pci.

Le elezioni del 96 e il primo Governo Prodi


Il Governo Dini aveva in fondo raggiunto il suo scopo ottenendo la riforma pensionistica con lavallo di Cgil, Cisl e Uil, la stessa riforma che era stata duramente contestata qualche mese prima quando era il Mi nistro del Tesoro nel Governo Berlusconi. Si arriva cos alle elezioni politiche del 96 che vedono Rifonda zione raggiungere il suo massimo risultato elettorale. Infatti alla Camera ottiene l8,5% dei voti superando per la prima ed ultima volta i tre milioni di votanti (3.215.960) ed ottenendo 35 deputati, mentre al Senato dove esiste il patto di desistenza in molti collegi con lUlivo ottiene 10 senatori. E un ottimo risultato a cui si abbina la vittoria elettorale dellUlivo. I voti del gruppo parlamentare di Rifondazione sono determinanti
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per la sorte del 1 Governo Prodi a cui offre il suo appoggio critico. Il 3 Congresso che si svolge a dicembre sancisce il trionfo della Diarchia Bertinotti-Cossutta con una ple biscitaria vittoria del documento di maggioranza (82,4%). Le uniche voci fuori dal coro sono quella delle due componenti trotskiste di Maitan e Ferrando che convergono in un documento unitario che ottiene il 15,2% le quali vogliono invece una rottura con il governo Prodi. Ma dietro questa situazione apparentemente positiva si iniziano ad intravedere le prime crepe organizzati ve. Gi nella 1 Conferenza organizzativa del giugno 97 si denuncia una situazione veramente allarmante: oltre 20.000 iscritti lasciano il partito ogni anno e circa altrettanti vi entrano (o rientrano). E un turn-over che caratterizzer tutta la vita di Rifondazione impedendo una sedimentazione dei suoi militanti e dei suoi dirigenti e la formazione di un pensiero politico omogeneo. Un fenomeno questo che non ha mai provocato nel gruppo dirigente la necessaria riflessione. E non si pu non sottolineare il fatto che nessuno dei soci fondatori da Cossutta fino al segretario storico Bertinotti e al suo delfino Vendola rimasto dentro il Prc. La prima crisi nel governo Prodi scoppia sulla politica estera e precisamente sulla missione militare in Al bania definita dal Prc un progetto neo-coloniale che viene per superato con lappoggio esterno del Cen tro-destra. Ma sulla politica finanziaria del governo e di fronte al rischio di una crisi provocata dallindi sponibilit del Prc a votare la legge finanziaria si intravede pubblicamente una frattura tra Cossutta favore vole ad una apertura pi impegnativa nei confronti del governo e Bertinotti che vede invece nel rimanere nella maggioranza di governo un appannamento nella percezione dellautonomia di Rifondazione renden dosi quindi simile alle altre forze politiche. Inizia cos uno duro scontro allinterno degli organismi di direzione che culminer con la rottura del Comi tato Politico Nazionale del 3 ottobre 98. Il documento di Bertinotti su 332 votanti prender 188 voti, 112 vanno a quello di Cossutta e 5 al documento dei pontieri. Il giorno dopo Cossutta si dimette dal suo ruolo di Presidente sancendo cos la fine della maggioranza che si era delineata al 3 Congresso. Le dimissioni di Cossutta precedono quella del gruppo parlamentare e 21 dei 34 deputati e 8 degli 11 senatori rompono la disciplina di partito e l8 ottobre votano la fiducia al Governo Prodi. Si verifica una rottura tra la delegazione parlamentare e la direzione del partito che ricorda quella avvenuta tre anni prima, ma rispetto alla frattura precedente questa volta una vera scissione. Il giorno dopo Cossut ta, Diliberto e Rizzo tra gli altri, proclamano la nascita del Partito dei comunisti italiani. Questa scissione comunque non riuscir a salvare il governo Prodi che non otterr la fiducia per un solo voto. Prender il suo posto un nuovo esecutivo guidato da DAlema ed di questo nuovo governo il Pdci sa r parte integrante con due ministri (di cui Diliberto alla Giustizia) e tre sottosegretari.

Il Governo DAlema e la guerra nel Kossovo


Lala cossuttiana che abbandona Rifondazione costituita da militanti e quadri che provengono dal Pci e che hanno un buon radicamento territoriale. Per la prima volta quindi Rifondazione si trova a competere con un rivale che si richiama anchesso allidentit comunista. Intanto il Governo DAlema, primo governo guidato da un ex comunista, si caratterizza subito per i tradimenti agli ideali pi elementari della sinistra. Nella met di ottobre Rifondazione si attiva in un modo obiettivamente ingenuo se non addirittura inco sciente portando in Italia Ocalan laeder del Partito comunista curdo. Il responsabile Esteri del Prc, Ramon Mantovani, vola a Mosca dove si trova Ocalan e accompagna a Roma il laeder curdo che chiede subito asi lo politico. Ma le pressioni turche e statunitensi porteranno il Governo DAlema a rifiutare lasilo politico e imbarcare in tutta fretta Ocalan per il Kenia dove reparti speciali turchi riusciranno a rapire il laeder curdo portandolo nel carcere di massima sicurezza di Imrali. Certo liniziativa di Rifondazione stata come minimo ingenua, ma la decisione del Governo DAlema stata vergognosa nella sua violazione dei diritti delluomo.
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Nel marzo del 99 viene convocato a Rimini un Congresso straordinario (il 4) per ridefinire i nuovi assetti interni. E il primo congresso del Prc senza Cossutta ed un congresso in fondo transitorio dopo questa scissione. Bertinotti viene rieletto alla Segreteria con l83% dei voti ed una maggioranza che include an che la componente di Bandiera Rossa diretta da Livio Maitan. La mozione alternativa dellaltra componen te trotskista guidata da Marco Ferrando avr poco pi del 16% dei voti che costituisce il miglior risultato ottenuto da questa corrente. Il Governo DAlema che vede la presenza del Pdci e dei Verdi riporta lItalia in guerra per la seconda volta dopo il 2 conflitto mondiale. Infatti nellaprile del 99 il nostro paese partecipa in prima persona ai bom bardamenti della Nato nellex Jugoslavia. Il Prc si mobiliter contro lintervento militare italiano una mo bilitazione che non ci sar nel 2002 per quello in Afghanistan, evidentemente pi facile fare i pacifisti quando non si sta al governo. Le elezioni europee del giugno 99 vedono un pesante ridimensionamento di Rifondazione che prende solo un 4,3% con 4 seggi. Un ridimensionamento che non tanto dovuto alla presenza della nuova formazione comunista di Cossutta, infatti il Pdci prender solo il 2,0% e 2 seggi, ma piuttosto ad un pesante astensioni smo del suo elettorato che raggiunge in alcune zone anche il 50%. Nellaprile del 2000 DAlema dar le dimissioni dopo la sconfitta del centro-sinistra nelle elezioni regiona li, elezioni che videro Rifondazione presentarsi in una logica tutta interna a questa coalizione con scelte che definire discutibili dire poco. Infatti in Lombardia il Prc sostiene la candidatura dellex segretario demo cristiano Martinazzoli o lalleanza in Sicilia con Tot Cuffaro, oggi ospite delle patrie galere per favoreg giamento mafioso, una alleanza voluta e difesa strenuamente da Bertinotti. Se i risultati delle Regionali videro una ripresa elettorale di Rifondazione come quarto partito italiano con il 5,1% queste scelte politiche molto controverse erano la dimostrazione di scelte politiche opportuniste e proprio per questo perdenti. Oltretutto ad una lettura pi attenta di questi dati elettorali dimostra che in realt lemorragia di un anno prima non si era fermata e continuer negli anni successivi.

Partito e movimentismo
Il Governo Amato succeduto a DAlema ha solo lo scopo di portare il paese alle elezioni anticipate le cui regole impongono a Rifondazione la non belligeranza con il centro sinistra rappresentato delle liste dellUlivo. Le elezioni del giugno 2001 per consegnano il paese a Berlusconi con un centinaio di deputati di vantaggio alla Camera che consentiranno al centro-destra di avere un governo che sar il pi longevo della storia della Repubblica. La sconfitta del centro-sinistra favorita da una assurda legge elettorale co munque netta. Il Pds sempre pi in crisi mentre vi la sorpresa della lista della Margherita a cui il candi dato premier del centro sinistra ha fatto da traino. Ed in questo contesto Rifondazione riesce a superare co munque la sbarramento elettorale del 4% che gli permette la sopravvivenza del gruppo parlamentare pur perdendo una perdita secca di un milione e mezzo di voti che non sono giustificati dalla presenza della lista del Pdci. Ma il vero soggetto del dibattito che contraddistinguer lazione di Rifondazione in quegli anni il rapporto che deve esistere tra il partito ed i movimenti no-global. E la miccia proprio la grande mobili tazione contro il G8 del luglio 2001 a Genova, manifestazione culminata con la morte di Carlo Giuliani ed i vergognosi ed ingiustificati pestaggi che i manifestanti ricevettero dalle cosiddette forze dellordine. Il Prc lunica forza politica organizzata presente in questa grande manifestazione, ma non tutto il partito, come la tendenza degli ex cossuttiani dellErnesto, aderisce con entusiasmo a questa svolta movimentistica di cui comunque manca un vero e proprio progetto politico. Il 5 Congresso svoltosi nellaprile del 2002 risente dellinfluenza del movimento no-global che provoca un processo di innovazione culturale e organizzativa senza precedenti nella storia del Prc. Si decide for malmente il ripudio dellesperienza sovietica e dello stalinismo e viene finalmente legittimato nello statuto
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il diritto delle minoranza congressuali ad esprimere pubblicamente il loro dissenso con la formazione di tendenze pubbliche. Dietro la spinta di Bertinotti lelemento cardine del rinnovamento culturale per una nuova identit comunista diventa la dottrina della non-violenza abbandonando lidea leninista dellavan guardia rivoluzionaria organizzata in partito. La componente Progetto Comunista larea diretta da Marco Ferrando, accusa Bertinotti di aver introdotto la dottrina della non-violenza per preparare il partito allaccordo con il centro-sinistra preparandosi cos alleventuale entrata al governo. Come si vedr il timore di Progetto Comunista ben fondato, ma bisogna anche dire che il pensiero bertinottiano un vero e proprio guazzabuglio tra pensiero radicale e pacifismo con una ideologia comunista molto anacquata. In questo disordine teorico si conferma e si rafforza la leadership di Bertinotti mentre la componente tro tskista diretta da Maitan firma il documento programmatico di maggioranza permettendo cos di ricoprire a molti militanti di Bandiera Rossa di ricoprire incarichi importanti: dal quotidiano Liberazione ai Giovani comunisti. Luigi Malabarba diviene capogruppo del Prc al Senato. Il documento di minoranza presentato da Ferrando che raccoglier il 12.5% dei consensi denuncia invece profeticamente che la scelta movimentista della maggioranza non esclude assolutamente la prospettiva stra tegica della partecipazione ad una eventuale governo del centro-sinistra. Dopo il congresso la battaglia di Rifondazione si incentra nella campagna referendaria sullArticolo 18 del lo Statuto dei Lavoratori puntando ad estenderlo anche alle aziende con meno di 15 dipendenti. Rifondazio ne quindi si getta con tutte le sue forze in questo Referendum svoltosi nel giugno 2003 insieme a circoli no-global, Fiom e sindacati di base. Era per questa gi un battaglia persa in partenza: da una parte vi era la nota difficolt di superare il quorum e dal punto di vista strettamente politico i soggetti direttamente inte ressati erano una netta minoranza del mondo del lavoro e, cosa certamente non secondaria, la cosiddetta piccola impresa si caratterizza per un carattere il pi delle volte familiare quindi non direttamente interessa ta allabrogazione di questo articolo. Tutto questo non poteva che essere ben chiaro ad un vecchio dirigente sindacale come Bertinotti, ma que sto personaggio narcisista e come venne definito da un celebre giornalista il parolaio non si preoccup cer to di questa sconfitta annunciata. Limportante era lesposizione mediatica ed in fondo questa sconfitta nel rallentare la radicalizzazione della base apriva fatalmente la porta ad un accordo con le altre forze del cen tro-sinistra. Oltretutto bisogna anche affermare che proporre dei referendum sulle tematiche del mondo del lavoro ha una valenza in fondo antidemocratica proprio perch possono votare tutti e quindi anche i padro ni ed i nemici dei lavoratori. Solo Progetto Comunista comprese la strumentalit della battaglia referendaria proposta da Bertinotti ed solo questa corrente che contrast con coerenza laccordo e lapertura di un negoziato di governo tra il Prc e lUlivo per la nuova legislatura chiedendo quindi lo svolgimento di un congresso straordinario.

Il Congresso di Venezia
Nellautunno del 2003 inizia un dibattito precongressuale che sancir la svolta pi importante e con effetti che alla lunga saranno catastrofici per il futuro di Rifondazione. Il primo vero scontro avviene con la deci sione Bertinottiana di promuovere la nascita del Partito della sinistra europea. Un accordo che vede la par tecipazione di vari partiti comunisti tra gli altri il Pcf, lIzquierda Unida spagnola e il Pds tedesco. Nel gennaio del 2004 la direzione nazionale si divide sul progetto di nascita di questo partito europeo (21 voti a favore contro 17). Contrari sono le tendenze dellErnesto, di Progetto Comunista e di Bandiera Ros sa. Diverse sono le motivazioni di queste tendenze: lErnesto si preoccupa di non rompere con i Pc pi tra dizionalisti come quello greco o portoghese, mentre il gruppo di Bandiera Rossa che non a caso la se zione italiana della Quarta internazionale punta a mantenere i contatti con la sinistra anticapitalista euro
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pea che vede nella Lcr francese la sua espressione pi interessante mentre Ferrando denuncia il carattere esclusivamente riformista di questa operazione. Nel maggio del 2004 a Roma nasce formalmente questo partito con Bertinotti presidente che risulter in tutta la sua storia nientaltro che una associazione di partiti costituitisi solo per ricevere il finanziamento che spetta a quelle forze che hanno almeno un parlamentare in 6 paesi. A giugno del 2004 le elezioni europee vedono Rifondazione superare il 6% di voti mentre le liste del Pdci e quella dei Verdi prendono entrambe il 2,4%. Un buon risultato della sinistra radicale a cui va aggiunto il 2% della lista Di Pietro-Occhetto. Con lUlivo che arriva al 31% la speranza di potere sconfiggere alla poli tiche il centro-destra di Berlusconi si fa sempre pi concreto. Bertinotti ormai lancia apertamente la neces sit di un accordo politico con lUlivo aprendo alla possibilit di una partecipazione diretta di Rifondazione dentro il futuro governo con propri ministri. Nel marzo del 2005 a Venezia si svolge il 6 Congresso, il congresso sicuramente pi duro e traumatico di questo partito. Bertinotti si presenta con il 59% dei consensi pari a 409 delegati. Mentre le varie opposizio ni arrivano al congresso con la tendenza dellErnesto diretta da Claudio Grassi, che prender poi il nome di Essere comunisti, con 181delegati, e le tre minoranze trotskiste con: Progetto Comunista 45- Bandiera Rossa, diretta da Malabarba anchessa con 45 e che prender poi il nome di Sinistra critica- e quella di FalceMartello, uscita da Progetto Comunista e diretta da Claudio Bellotti con 11. Latteggiamento di Bertinotti con le opposizioni durissimo: Io non sono un segretario di sintesi, Il congresso decide con il 51%. Gli iscritti vengono considerati solo dei numeri e vengono molte volte por tati a votare senza la piena comprensione della posta in gioco. Bertinotti si fa forte anche dellinaspettato successo di Nichi Vendola come candidato dellUlivo nelle primarie per le regionali pugliesi, il quale un mese dopo ancora pi sorprendentemente diventer il Presidente della regione Puglia. In questo clima, che vede tra laltro anche liscrizione di Pietro Ingrao al Partito, non si fa nessuno sconto alle minoranze incapaci oltretutto tra di loro di unirsi e quindi anche se il congresso vedr le opposizioni nel loro complesso giungere al 41% non vi sar nessuna apertura o riconoscimento da parte della maggio ranza bertinottiana ormai pienamente lanciata nellalleanza con lUlivo. Il suo ruolo carismatico contribui sce a ridurre ai minimi termini il carattere collettivo degli organismi dirigenti. Ed in questa ottica Bertinotti partecipa a ottobre alle primarie dellUlivo che vedranno una ottima partecipazione con 4,3 milioni di elet tori. Bertinotti si dovr accontentare di un modesto 14,7 corrispondente al 7% dellelettorato. Come affer ma giustamente Cannav questo congresso segna la fine di Rifondazione comunista immaginata come partito radicale, alternativo al centrosinistra, plurale e rispettoso nella sua vita interna.

Il caso Ferrando
Le elezioni politiche sono ormai vicine. LUlivo presenta nel febbraio del 2006 il suo programma elettorale con un documento di ben 281 pagine che senza tema di smentita gli elettori della colazione del centro-sini stra non hanno certamente letto. Ma se gli elettori giustamente non hanno letto le 281 pagine del program ma questo stato ovviamente letto dai membri della Direzione nazionale di Rifondazione i quali approva no tale programma, ma con una maggioranza veramente risicata: 10 a 9. Una spaccatura come facile comprendere gravissima a cui risponde come al solito la consueta arroganza di Bertinotti. Una arroganza che non pu nascondere comunque la divisione ed il travaglio dentro Rifondazione. Un travaglio che ben rappresentato dal caso Ferrando che diventa la prima avvisaglia del cambio di vita interna dentro Rifonda zione. E giusto ricordare questo episodio in tutta la sua integrit. Marco Ferrando come abbiamo visto stato il fondatore ed il massimo esponente della tendenza del Pro getto Comunista la quale stata sicuramente lopposizione pi coerente e pi conseguente dentro Rifon dazione. Durante la formazione delle liste elettorali queste vengono finalmente aperte per la prima volta in
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modo formale anche alle minoranze congressuali. Ma i membri del Comitato politico nazionale facenti ri ferimento a Progetto Comunista, ben 10 su 17, ritengono che Ferrando non debba essere candidato proprio per avere un ricambio politico. Una tesi francamente risibile visto che Ferrando non ha mai ricoperto inca richi pubblici dentro Rifondazione. Rimane comunque il fatto che Progetto Comunista si spacca intorno sulla candidatura di Ferrando. La maggioranza dei componenti del Cpn aderenti a Progetto Comunista sono per la sua esclusione. Mentre lo stesso Ferrando insieme a Franco Grisolia cio coloro che sono tra i fondatori di questa corrente rivendi cano invece che hanno dalla loro lappoggio del 70% dei delegati del congresso di Venezia e della maggio ranza dei membri dei Comitati federali e regionali del Prc. Ci troviamo di fronte ad una spaccatura incomprensibile addirittura al resto del partito, dirigenti compresi. Infatti se era pacifico dare a Progetto Comunista un collegio sicuro in lista, altrettanto pacifico era darlo al dirigente storico pi rappresentativo di questa corrente. E la segreteria nazionale decide proprio in questo senso. La conseguenza pi immediata la scissione dentro Progetto Comunista: si costituisce infatti per iniziativa di Francesco Ricci Progetto Comunista Rifondare lOpposizione dei Lavoratori (PC-ROL) che uscir poi da Rifondazione e nel gennaio 2007 prender il nome di Partito di Alternativa Comunista. Nel febbraio del 2006 il Corriere della Sera pubblica unintervista a Marco Ferrando che rilascia delle di chiarazioni molto chiare in merito allattentato di Nassyria del 2003. Ne riportiamo alcuni stralci abbastan za interessanti:
E la resistenza irachena? Questione pi complessa. C un diritto sacrosanto allautodeterminazione e a resistere a forze doccupazione militare che stanno l per interessi colonialistici. Poi ci sono diverse concezioni, tra movimenti di resistenza popolare e fondamentalisti. E la resistenza popolare armata cosa diversa dal terrorismo contro la popolazione civile. Il terrorismo contro i civili. Ma contro i militari? La lotta armata contro loccupazione militare giusta. Noi siamo per la fusione della rivolta contro loccupazione straniera imperialistica e le lotte sociali dei lavoratori iracheni. Quindi giusto sparare anche sui soldati italiani? Noi siamo per la rivendicazione del diritto alla sollevazione popolare irachena contro le nostre truppe. Tutti gli episodi in cui ci sono stati nostri caduti, rientrano in tutto e per tutto nelle responsabilit duna missione militare al servizio dellEni . Lei sta dicendo che i nostri soldati morti a Nassiriya erano servi dellEni. Questo lha detto un documento riservato prodotto dal ministero delle Autorit produttive di Antonio Marzano, sei mesi prima della guerra, in cui si sosteneva un interesse attivo dellEni ad andare a Nassiriya perch l cera la partita del petro lio. E questa la posizione del 41% di Rifondazione, che non soddisfatto del programma dellUnione: dallIraq ci si deve ritirare e basta, senza condizioni. Io sono contro qualsiasi missione militare allestero, nei Balcani come in Afghanistan, con o senza Onu. Ma a Gaza o in Bosnia, i nostri vigilano su accordi di pace Non esistono interventi militari umanitari o sopra le parti. Sono sempre funzionali a interessi di parte. Su Israele, non teme dessere paragonato a uno come liraniano Ahmadinejad? Ma che cosa dice? Io sto agli antipodi! Non civetto con posizioni antisemite. La rivolta del Ghetto di Varsavia fu fatta an che da trotzkisti. In Israele ci sono amici ebrei che sostengono le nostre posizioni. Molti compagni hanno subto in Iran ga lera e torture. Io difendo il diritto degli ebrei allautodeterminazione. E Hamas una seria ragione di preoccupazione per i palestinesi. Questo per non toglie che Israele sia uno Stato artificiale. E le mie critiche sono alla sua forma profondamente

confessionale, al primato aggressivo del suo apparato militare, al fattore propulsivo del suo espansionismo, alla negazione dei diritti di ritorno e perfino di voto della maggioranza araba.

Questa intervista come si pu ben vedere non dice nulla di scandaloso e oltretutto afferma cose che questo dirigente ha sempre detto. Anche i suoi avversari politici devono riconoscere la coerenza di Ferrando. Ma apriti cielo! Il parolaio Bertinotti scopre improvvisamente le posizioni rivoluzionarie di Ferrando e si affretta immediatamente a bollare come incompatibile la sua presenza nelle liste del Prc. Si convoca una riunione della segreteria dopo aver sentito telefonicamente i membri del Cpn. A onor del vero bisogna dire che i rappresentanti delle altre minoranze di Rifondazione da Grassi per Essere comunisti a Malabarba e Cannav per Sinistra Critica sono assolutamente contrarie alla sua esclusione. Favorevoli invece proprio i rappresentanti di Progetto Comunista che daranno poi vita al Pdac. La segreteria comunque toglie Ferran do dalle liste per mettere la pacifista Lidia Menapace al suo posto la quale verr poi eletta e da buona paci fista voter in parlamento tutte le missioni ed i crediti di guerra. Il gruppo di Ferrando uscir quindi da Ri fondazione per formare il Partito comunista dei lavoratori.

Rifondazione al governo
Le elezioni politiche dellaprile del 2006 consegnano un paese sempre pi ingovernabile grazie anche alla nuova legge elettorale approvata nel dicembre del 2005 il cosiddetto porcellum di Calderoli. Formalmente vince lUnione che raggruppa tutte le forze del centro-sinistra (da Rifondazione allUdeur di Mastella), ma con uno scarto alla Camera di soli 24.755 voti rispetto al centro-destra (Unione 19.002.598 Casa delle li bert 18.997.843). Il centro-destra praticamente riconferma i voti presi cinque anni prima a dimostrazione che il berlusconismo continua ad avere unottima presa sociale. Rifondazione ottiene un buon numero di parlamentari, ma soltanto grazie ai meccanismi della nuova legge elettorale. Infatti il risultato, nel leggere bene le cifre abbastanza deludente. Alla Camera prende 2.229.604 voti corrispondenti al 5,8% e 41 seggi. Al Senato invece 2.518.624 voti corrispondenti al 7,2% e 27 seggi. Come si pu vedere immediatamente Rifondazione non riesce a prendere il voto giovanile che in teoria la doveva vedere favorita in questo terreno. Rispetto alle elezioni del 2001 aumenta solo dello 0,7% e sotto quel 6% preso invece alle Europee del 2004. Anche le altre formazioni della sinistra radicale presenti nellUnione non aumentano i loro voti riconfermando i risultati precedenti. Insomma una situazione di stal lo che conferma un paese diviso a met ed una Rifondazione che non riesce a fare presa su quello che do vrebbe essere il suo elettorato: i giovani, i lavoratori, i disoccupati insomma i ceti sfruttati di questa societ. Questa situazione di stallo era rappresentata in modo evidente dai differenti rapporti di forza tra la Camera ed il Senato. Infatti mentre nella Camera il governo Prodi disponeva di una maggioranza sufficiente, al Se nato invece si reggeva solo con pochi voti di scarto garantiti addirittura dai senatori a vita e ricordiamo la grande scienziata Rita Levi Montalcini, oggi centenaria, che era obbligata a recarsi a votare reggendosi sul le stampelle proprio per garantire la sopravvivenza del governo. Il processo di burocratizzazione del Prc era ormai giunto al suo massimo livello con uno strato di profes sionisti che iniziava solo a vivere per se stesso e con un ceto dirigente che occupava questi posti per coop tazione e non come espressione delle lotte sociali. A riprova di questo si inizia la legislatura con lelezione di Bertinotti alla Presidenza della Camera. Ricoprire questa carica certamente soddisfaceva levidente narcisismo di Bertinotti, ma non corrispondeva certo agli interessi del suo partito. Infatti secondo qualsiasi manuale Cencelli un partito come quello di Ri fondazione che era diventato la quinta forza politica del paese ed un alleato fondamentale per lUlivo aveva diritto ad una rappresentanza ministeriale adeguata. Invece il Prc per aver preso la Presidenza della Camera si deve accontentare di un solo ministero per giunta poco rappresentativo come quello della Solidariet So

ciale diretto da Paolo Ferrero, sei sottosegretari ed un viceministro agli esteri (Patrizia Sentinelli). Si apre con la partecipazione diretta al secondo Governo Prodi la pagina pi drammatica nella storia di Ri fondazione e che provocher neanche due anni dopo la scomparsa della sinistra nel parlamento italiano. Nel luglio del 2006 dopo la manovra del ministro dellEconomia Padoa Schioppa che colpisce duramente gli interessi delle fasce sociali che dovevano essere difese proprio da Rifondazione il problema dellinter vento militare in Afghanistan fa scoppiare tutte le contraddizioni del Prc. Si deve votare infatti il rinnovo della missione in Afghanistan ed in altri paesi esteri. La posizione di Prodi era in fondo coerente con le risoluzioni votate in passato dalla sua maggioranza. Ri cordiamo che di nuovo che nel Marzo del 1999 il governo DAlema (composto anche dal Pdci e Verdi) par tecip attivamente ai bombardamenti su Belgrado mentre Rifondazione,come abbiamo visto, si mobilit at tivamente contro lintervento militare italiano. Adesso la posizione di Rifondazione cambia proprio per garantire la sopravvivenza del governo, ma quello che pi grave cambia anche la posizione della componente di Sinistra Critica la quale dopo la morte di Maitan diretta da Turigliatto e Cannav. Infatti mentre alla Camera dove come abbiamo visto la maggio ranza era comunque garantita, il deputato Cannav insieme ai deputati Burgio e Pegolo di Essere comunisti e a Paolo Cacciari e Francesco Caruso eletti come indipendenti nel Prc potevano permettersi di votare con tro il finanziamento militare in Afghanistan. Al Senato dove ogni voto era indispensabile per la vita del go verno i senatori Turigliatto e Malabarba esordirono votando tutte le missioni militari compresa ovviamente quella afgana. Qui Sinistra Critica offre il massimo del centrismo: con il suo unico deputato vota NO alle missioni milita ri mentre con i suoi due senatori vota SI. Da notare che sul Libano Sinistra Critica non si differenzia dal re sto di Rifondazione votando la missione militare contro gli Hezbollah. Quando per tutte queste contraddizioni iniziano ad essere insostenibili nel febbraio del 2007 il senatore Turigliatto insieme a Fernando Rossi del Pdci si astiene dal voto sulla relazione del ministro degli Esteri DAlema e ricordiamo che per i regolamenti del Senato lastensione equivale ad un voto contro. Questo fatto provoca limmediata espulsione dal Prc di Turigliatto. Questo non-voto di Turigliatto verr poi presentato da Sinistra Critica come un voto contro la missione mi litare in Afghanistan a cui invece lo stesso Turigliatto e Sinistra Critica avevano dato e avrebbero continua to a dare il proprio sostegno. Nonostante questa espulsione Sinistra Critica non esce da Rifondazione anzi lo stesso Turigliatto voter ancora la fiducia al governo Prodi. Un voto di fiducia non giustificato pi nem meno da una presunta disciplina di partito visto che Turigliatto ne era stato appena espulso. Solo nel dicembre dello stesso anno Sinistra Critica uscir definitivamente dal Prc. Si consolidava cos il fallimento storico del progetto politico di Sinistra Critica che dopo 15 anni di entrismo nel Pci, lentrismo in Democrazia Proletaria e gli altri 15 anni di entrismo dentro Rifondazione si ritrova oggi con un piccolo gruppo centrista senza alcun seguito di massa e totalmente ininfluente nella politica italiana. In ogni caso lespulsione di Turigliatto preceduta dallesclusione dalle liste elettorali di Ferrando sono la dimostrazione di un clima interno che non permette pi nessuna reale discussione. Come abbiamo gi ri cordato quando nel 1995 pi della met del gruppo parlamentare di Rifondazione ruppe la disciplina del partito non venne preso nessun provvedimento disciplinare. Il primo vero schiaffo che Rifondazione prende e che anticipa il futuro fallimento elettorale giunge il 9 Giu gno del 2007 in occasione della visita del presidente Bush in Italia. Infatti il Prc organizza, insieme allArci e alla Fiom una manifestazione a Piazza del popolo che vede soltanto la presenza di poche centinaia di ma nifestanti mentre circa 30.000 persone parteciperanno invece al corteo indetto da un fronte composto da sindacati di base, pacifisti, sinistra Cgil, centri sociali, Pcl, Sinistra critica. E ormai la prova visibile della spaccatura tra lapparato di Rifondazione che difende la sua permanenza al

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governo e la sua politica imperialista ed unarea di sinistra certamente eterogenea, ma che sia pure confusa mente ne vuole prendere le distanze. I due anni che Rifondazione trascorre dentro il governo Prodi la porteranno fatalmente ad una crisi senza precedenti nella sua storia. Oltre a votare tutte le missioni militari allestero nonostante i suoi proclami pa cifisti il Prc voter tutte le misure antisociali proposte da Prodi. Ed giusto ricordare che oltre a votare a favore delle guerre imperialiste Rifondazione non present nessuna legge che potesse rappresentare un avanzamento sociale del nostro paese. Per esempio non avere fatto emanare una legge di riforma della cit tadinanza basata ancora oggi, unico paese occidentale, sullo ius sanguinis e che non prevede lo ius soli vale a dire concedere la cittadinanza a chi nasce in territorio italiano come tutti i paesi occidentali, Stati Uniti in testa, la dimostrazione di un tradimento dei pi elementari ideali socialisti. A cui si deve abbinare visto che cerano anche i Verdi al governo, la legge del divieto di caccia che nel referendum del 1995 raccolse, nonostante non avesse raggiunto il quorum,l81% dei consensi. Sono solo due esempi tra i tanti che potremmo citare di leggi che avrebbero, se promulgate, costituito un avanzamento della nostra societ. Leggi certamente non rivoluzionarie, ma anzi completamente riformiste. Leggi che non avevano neanche bisogno di nessuna copertura finanziaria. Insomma questa sinistra radicale costituita dal Pdci, Verdi e di cui Rifondazione stata sicuramente la forza pi caratteristica stata anche incapace di compiere delle riforme elementari che avrebbero trovato lappoggio di grandi settori popolari per non dire della stessa Chiesa cattolica. Come non stupirsi quindi che caduto dopo solo due anni il governo Prodi, caduto non per lopposizione di Rifondazione, ma solo perch il Ministro della giustizia Mastella usc dalla maggioranza dopo aver ricevu to un avviso di garanzia; ebbene come non stupirsi che nelle elezioni svoltesi nellaprile del 2008 questa si nistra radicale (Pdci-Prc-Verdi) che si present unita sotto il simbolo della Lista Arcobaleno sub la pi gra ve sconfitta della storia della sinistra italiana prendendo alla Camera solo 1.124.418 voti pari al 3,1% non superando quindi la soglia dello sbarramento elettorale del 4%. Queste tre forze da sole, senza Sinistra Democratica, avevano preso due anni prima 3.898.460 pari al 6.9% , perdendo quindi pi di 2.770.000 voti una dbacle elettorale senza precedenti e che ha provocato la scom parsa delle sinistra nel parlamento. Una sconfitta come abbiamo visto dovuta ad una politica filo imperiali sta la quale ha tradito gli interessi dei lavoratori e degli strati pi sfruttati che a parole diceva di rappresen tare.

Il Congresso di Chianciano e la Federazione della Sinistra


Il congresso che Rifondazione tiene a Chianciano nel luglio del 2008, il settimo della sua storia, vede per la prima volta questo partito senza rappresentanza parlamentare. E un congresso confuso, disordinato, inca pace di trarre un bilancio serio ed approfondito sui due anni di permanenza nel governo Prodi. Un congres so che non riesce a fare una seria autocritica e trarre delle conseguenti lezioni. Gli applausi calorosi ed il saluto trionfale che vengono riservati allingresso di Fausto Bertinotti nel congresso costituiscono elementi da vera psicopatologia politica. Infatti questi onori dati al massimo responsabile del disastro politico ed elettorale di Rifondazione comunista sono al di fuori di qualsiasi logica politica. In questo congresso si scontrano due uomini del suo apparato e che pi di ogni altro, dopo Bertinotti, han no rappresentato le istituzioni borghesi: lex ministro Paolo Ferrero e il Presidente della regione Puglia Ni chi Vendola. La mozione di Ferrero appoggiata dalla componente di Essere comunisti di Grassi vincer contro quella vendoliana, la quale disponeva della maggioranza relativa dei delegati, grazie allappoggio delle minoranze dellErnesto di Fosco Dinucci e di FalceMartello. Ma questa vittoria congressuale di mi sura il 53% dei voti (342 delegati su 646) e che elegge segretario Ferrero con solo il 51% dei voti (142 su 280) la classica vittoria di Pirro. Infatti la componente vendoliana, che ha preso intanto il nome di Rifon
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dazione per la sinistra, uscir da Rifondazione per costituire poi Sinistra, ecologia e libert a cui tra laltro aderiranno Bertinotti e il precedente segretario del Prc Giordano. Oggi Vendola viene visto come il nuovo profeta della sinistra ed una singolare situazione questa poich stiamo parlando di un dirigente che ha contribuito in prima persona a tutte le scelte nefaste che hanno ca ratterizzato la storia di Rifondazione. Ma non possiamo sottovalutare che di fronte alla mancanza di una ve ra alternativa rivoluzionaria la Sel pu diventare il punto di riferimento della sinistra radicale. Per quanto riguarda ci che resta di Rifondazione ed il suo recente patto federativo con il Pdci che hanno fatto nascere la cosiddetta Federazione della sinistra ci sembra, al contrario che questa unificazione di ap parati con lo scopo di fare sopravvivere il proprio ceto di burocratico non abbia di fronte a s un grande fu turo. Infatti le elezioni europee del giugno 2009 che vedevano questi due partiti unificati hanno portato il 3,4%, dei voti non raggiungendo quindi il quorum del 4%. Ma cosa pi importante i voti sono stati vera mente pochi (1.038.247) e siamo facili profeti nellaffermare che questa Federazione nata da un accordo burocratico di ci che resta di questi due partiti non riuscir a invertire la rotta del loro ormai inarrestabile declino. Note:
1. Santarelli, Stefano. Rifondazione Comunista: Ventanni Di Storia. Bandiera Rossa in Movimento. N.p., 13 May 2011. Web. 19 Nov. 2013. <http://bentornatabandierarossa.blogspot.it/2011/05/rifondazione-comunistaventanni-di.html>.

Note dellautore (bibliografia):


L. MAITAN - La strada percorsa Massari Editore 2002 S.BERTOLINO- Rifondazione comunista Il mulino 2004 S.CANNAVO- La rifondazione mancata Edizioni Alegre 2009

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