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Leditoria quattrocentesca rappresent certamente il punto dincontro di tradizioni cartografiche precedenti, che anche grazie ad essa, e poco per

volta, iniziarono un processo di integrazione e di reciproca revisione critica sul quale pot trovare fondamento e formulazione la nuova immagine del mondo. Prima del secolo XV e, in particolare, prima della riscoperta del testo fondamentale della nuova geografia, la Cosmographia di Tolomeo, la rappresentazione del mondo era infatti venuta costruendosi per approssimazioni successive dal carattere disomogeneo, nel senso che non sempre facevano appello a tentativi di descrizione della realt spaziale vera e propria. !lla fine del "uattrocento, quellimmagine si era venuta precisando in maniera ormai pressoch definitiva grazie alla rinascita della scienza geografica da un lato, alle scoperte seguite alle grandi navigazioni oceaniche dallaltro. #a la nuova geografia non si regge soltanto sulla cartografia, giacch questa $ inannzitutto limmagine grafica delle nozioni precedentemente acquisite% lela&orazione della figura del mondo procede lentamente attraverso i secoli e le culture, definendosi pian piano grazie a idee, scoperte, suggestioni, leggende che si completano o si contraddicono, ma che comunque coesistono, generando poco per volta lidea di uno spazio fisico complessivo, nel quale fenomeni diversi e apparentemente irrelati ' da quelli cosmologici su grande scala fino alle pi( minute notazioni su popoli, usanze e luoghi ' tendono a contemperarsi, a giustificarsi lun laltro, a costituire, nel loro insieme, una realt che non pu essere sperimentalmente conosciuta, ma che pu esser restituita, in forma cartografica, come comune denominatore delle conoscenze universali. )os*, ad esempio, un li&ro fino ad allora poco noto e scarsamente considerato per il suo effettivo contri&uto, il Milione di #arco Polo, comincia a uscire dallam&ito del +meraviglioso, entro il quale era stato precedentemente costretto grazie alla grande diffusione che la stampa ne diede, a cominciare dalledizione in lingua tedesca del -.//, a quella in latino del -.01 e a quella veneta del -.23. La scoperta della via delle 4ndie intorno all!frica aveva dato nuova realt e nuova consistenza alla sfocatissima nozione degli immensi territori situati a oriente% il li&ro di #arco, grazie alla circolazione molto pi( allargata che la stampa poteva offrire, veniva in tal modo a suffragare leffettiva realt di quei luoghi, prestava loro una concreta evidenza che non avevano mai posseduto prima, e la loro rappresentazione in forma cartografica, che nei secoli precedenti si era affidata soprattutto a formulazioni leggendarie, poteva consistere ' anche senza il soccorso esplicito di Tolomeo ' in forme definite, finalmente rapprese dentro il contorno di unesperienza culturale messa per iscritto e finalmente pu&&licata. Limmagine cartografica del mondo $ infatti, innanzitutto, unimmagine sintetica, nella quale sono a volte inaspettatamente precipitate nozioni e conoscenze provenienti da am&iti in apparenza lontani o non pertinenti. Lo stesso principio di proiezione della sfera sul piano, che rappresenta il contenuto tecnico maggiormente innovativo del metodo tolemaico, partiva dalla supposizione che la terra avesse forma sferica, dato al quale Tolomeo non pot dare consistenza sperimentale, in quanto assunto teorico che traeva le proprie mosse dalla speculazione filosofica di !ristotele, materia quanto mai lontana dagli interrogativi del cartografo. Per quanto scontata sia laffermazione, occorrer perci ri&adirla ancora una volta5 mai come nel caso dellimmagine del mondo, ossia dellinvenzione di una forma universalmente riconosci&ile e riconosciuta, vale il principio dellaccreditarsi della stessa nel comune riconoscimento del suo profilo% e a tale raggiungimento la stampa ' e non soltanto quella delle carte geografiche ' ha dato un contri&uto decisivo. Lo stesso confronto delle teorie, delle idee e delle intuizioni degli autori del passato ' i filosofi greci, gli astronomi ara&i, i matematici e i tecnologi medievali ' con gli esiti di una cartografia ormai sta&ilizzata nel proprio metodo e nelle proprie risultanze, consentiva di commisurare quelle loro conoscenze con leffettivit della scienza geografica moderna. 6d ecco allora che nel gran ri&ollire delle iniziative editoriali avviate dallinvenzione della stampa la lettura collettiva di quegli stessi filosofi, astronomi, astrologhi e matematici poteva ridefinire il senso e il contorno della cultura scientifica, il suo antico e ricchissimo radicamento nel contri&uto molteplice di tanti autori. Cosmologie Prima della scienza moderna e sperimentale, le idee circa lassetto delluniverso e&&ero carattere eminentemente teorico e speculativo% queste si definirono nei loro tratti principali a partire dagli scritti di !ristotele e di Tolomeo, i quali fondarono una teoria cosmologica generale rimasta effettiva fino alla rivoluzione copernicana. Pensatori, commentatori, astronomi e matematici continuarono per molti secoli a confrontare le proprie idee allinterno di questa quanto mai sta&ile cornice teorica, alla quale molti altri diedero tuttavia contri&uti di notevole importanza e, in taluni casi, di portata innovativa, che grazie alla stampa poterono circolare fino a diventare riferimento comune per tutti coloro che a tale materia si applicarono.

7i Platone aveva anticipato temi che !ristotele riprese pi( tardi in modo sistematico, quali la sfericit della terra, di tutti i corpi celesti e dellintero universo, al cui centro si trovava appunto il mondo degli uomini. Le sue concezioni geografiche e cosmografiche sono trattate in dialoghi diversi, primo fra tutti il Crizia, nel quale viene discussa anche la famosa questione di !tlantide, cenno precoce alla possi&ile esistenza di terre a&ita&ili oltre l8estensione dell8oceano% i contenuti di questo dialogo, insieme a quelli del Timeo, della Repubblica e delle Leggi, non contengono elementi sufficienti a costituire una cosmologia vera e propria, ma si limitano ad anticipare temi di speculazione che saranno indagati nei secoli successivi% tali dialoghi poterono esser letti nelledizione delle Opere pu&&licata nel -.0.901 a :irenze da Lorenzo di !lopa, con la traduzione di #arsilio :icino.:u comunque soltanto con !ristotele che si configur un pensiero cosmologico sistematicamente formato, nel quale l8universo intero veniva esaminato e interrogato con approccio scientifico% cardine principali della cosmologia aristotelica $ la teoria omocentrica, che riprendeva il pensiero platonico, secondo la quale la terra $ centro di gravit del cosmo, e intorno ad essa ruotano sfere concentriche all8interno delle quali sono insediati i pianeti e le stelle fisse. Tali idee e tali opinioni sono trattate soprattutto in due opere, il De caelo e la Metaphysica, pu&&licati a Padova nel -./;%< numerose furono le edizioni quattrocentesche di questi scritti, pu&&licati sia separatamente che all8interno di raccolte di testi aristotelici, ma l8edizione di maggior valore culturale fu senza du&&io quella aldina del -.2192/, in cinque tomi in caratteri greci. ; 6ccentrico rispetto al quadro complessivo del pensiero cosmologico antico fu !ristarco di =amo >444 sec. !. ).?, il quale sem&r orientato all8opinione quanto mai innovativa di un universo eliocentrico, con la terra e gli altri pianeti in rivoluzione intorno al sole% egli effettu inoltre osservazioni quanto mai accurate sulla luna, e appront un metodo rigorosamente matematico per il calcolo della distanza della luna e del sole dalla terra. Le teorie di !ristarco ci sono pervenute nel suo De magnitudinibus et distantiis solis et lunae , pu&&licato a Venezia nel -.20.. Tolomeo e i geografi latini La riscoperta della Cosmographia di Tolomeo e la diffusione dapprima manoscritta e poi a stampa di questo testo costituirono l8atto di nascita della moderna scienza geografica. L8assoluta novit del metodo tolemaico consisteva nella riduzione della realt fisico9fenomenica a insieme di rapporti geometrico9 matematici, che potevano essere perci trattati sperimentalmente in fase di ela&orazione teorica e di applicazione pratica. L8esito di maggiore utilit e di pi( grande impatto sulla cultura dei secoli successivi fu su&ito individuato nell8applicazione cartografica del metodo, ovvero nel sistema della rappresentazione @sensi&ile@ dello spazio fisico della Terra, che si avvalse di almeno due soluzioni proiettive. Le conseguenze di questa conquista culturale furono di formida&ile portata5 per la prima volta il mondo poteva infatti essere rappresentato facendo appello a un principio descrittivo universalmente riconosci&ile e replica&ile, la qual cosa comport un nuovo pensiero positivo sulla realt geografica del mondo, fortemente avvalorata dalla sua rinnovata conosci&ilit . La Geographia fu riscoperta nell8occidente cristiano soltanto alla fine del X4V secolo e diverse copie di quel testo cominciarono &en presto a circolare in 4talia grazie alla traduzione latina che ne aveva condotto nel -.A2 Bacopo d8!ngelo. Tale traduzione fu impiegata anche per le prime edizioni a stampa, a cominciare dalla pi( antica, ancora priva di apparato cartografico, stampata a Vicenza da Cermann Liechtenstein nel -./1, alla quale fecero seguito l8edizione &olognese corredata di carte di Domenico de8 Lapi, del -.// , l8edizione romana di !rnold EucFincF, del -./0, l8edizione fiorentina di Gicol Todescho, apparsa verso il -.0<, le due edizioni di Hlm, -.0< e -.03, stampate rispettivamente da Leonard Colle e Bohann Ieger, e l8edizione romana del -.2A, per i torchi di Pietro de Torre.1 4l pro&lema della proiezione della sfera terrestre sul piano, per il quale Tolomeo propose due diverse soluzioni, rientrava altres* nell8am&ito della geometria, il cui testo fondamentale, l8opera euclidea, aveva continuato a circolare per tutto il #edio 6vo. 4n particolare, i li&ri X49X44 degli Elementa geometriae trattano della geometria dei solidi, e tali nozioni costituiranno il fondamento del sapere geometrico fino alla svolta
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Plato, Opera. :irenze, Laurentius de !lopa, -.0.9-.01. !ristoteles, Metaphysica libri X !, Padova, Lorenzo )anozio per 7iovanni :ilippo !ureliano e fratelli, ;A gennaio -./;% 4d., De caelo et mundo, Padova, Lorenzo )anozio per 7iovanni :ilippo !ureliano e fratelli, 1 marzo -./;. ; !ristoteles, Opera, Venezia, !ldo, -.21 >t. 4?, -.2/ >t. 44,4V?, -.20 >t. V?. . !ristarchos, De magnitudinibus et distantiis solis et lunae, Venezia, =imon Eevilacqua, -.20. 1 Per le edizioni a stampa della Geographia dal "uattrocento al -/;A cfr5 C. G. =tevens, "tolemy#s Geography$ % &rief %ccount of %ll the "rinted Editions Do'n To ()*+, London, C. =tevens, =ons and =tiles, -2A0.

della geometria non9euclidea del secolo X4X. 4l primo esemplare a stampa dell8opera, dato a Venezia nel -.0<,3 $ il capostipite di una famiglia editoriale che pu contare pi( di mille edizioni attraverso i secoli. Per quel che riguarda invece la geografia storica e descrittiva, i riferimenti di gran lunga pi( importanti sono di necessit a =tra&one e a Plinio il Vecchio. =tra&one diede con la sua opera intitolata De situ orbis il primo grande trattato generale di geografia non9matematica, una vera e prorpia enciclopedia geografica che comprende, nei primi due li&ri, una discussione sui principi generali della geografia e sulla validit del sapere geografico di Jmero% gli altri quindici li&ri, dedicati alla descrizione del mondo antico, costituirono con la loro immensa mole di notizie la fonte geografica forse pi( importante per i lettori dell8et medioevale. L8edizione a stampa, del -.32,/ $ &asata sulla traduzione latina di 7uarino da Verona e 7regorio Tifernas, e si caratterizza per la grande qualit tipografica. Dello stesso anno, ma stampata a Venezia, $ la prima edizione della ,istoria naturalis libri XXX! di Plinio il Vecchio,0 una grande rassegna del sapere @naturale@ del tempo, che comprende, al li&ro 44, la trattazione del sapere cosmologico a astronomico e, ai li&ri 4449V4, la geografia fisica e storica del mondo, per quanto esso era conosciuto a quel tempo. L8autorit di Plinio rest lungamente indiscussa, e il #edioevo ne fece uno degli autori pi( letti e studiati% il declino della sua influenza culturale e&&e em&lematicamente inizio nell8anno stesso della scoperta dell8!merica, quando Gicol da Lonigo pu&&lic un trattato di revisione critica al sapere medico9&otanico degli antichi, e in particolare a quello di Plinio. 2 !lcuni importanti elementi di ela&orazione geografica si ritrovano ancora negli scritti di alcuni autori classici, a cominciare dallo stesso !ristotele, il quale fu il primo a fornire una dimostrazione sperimentale della sfericit della terra che diede luogo alla teoria degli antipodi, dalla quale derivarono anche in epoca molto pi( tarda diverse suggestioni sull8esistenza di terre a&ita&ili situate nella regione australi. 4mportante fu inoltre il suo tentativo di misurazione del meridiano terrestre, per quanto questo non portasse a risultati certi, mentre molto credito trovarono fino al #edio 6vo inoltrato alcune sue concezioni geografiche, quali ad esempio la supposizione di un grande sistema montuoso settentrionale 9 i monti Iifei 9 dal quale prendevano origine i principali fiumi del mondo. Di poco posteriore ad !ristotele fu !rato di =oli, il quale nei suoi "haenomena(+ tratt in forma poetica, riprendendo il pensiero di 6udosso, questioni relative al movimento delle stelle e dei pianeti, alla forma della terra e alle sue dimensioni, da lui calcolate in circa <A.AAA chilometri di circonferenza. "uesto testo aveva goduto di notevole fortuna in epoca romana, e sia )icerone che l8imperatore 7ermanico lo avevano tradotto% l8edizione &olognese presenta la traduzione di quest8ultimo, mentre alcuni &rani dell8opera in lingua greca furono inseriti da #anuzio nella raccolta degli scriptores astronomici -eteres, pu&&licata a Venezia nel -.22. #a il pi( importante geografo greco fu senza du&&io 6ratostene >444 sec. a. ).?, il quale effettu un calcolo assai preciso della circonferenza terreste% i suoi scritti non sono pervenuti, ma il metodo da lui seguito e gli elementi fondamentali del suo pensiero geografico ci sono tuttavia stati tramandati da )leomede, filosofo del 4 sec. a. )., la cui opera principale, intitolata De contemplatione orbium e.celsorum, fu stampata a Erescia nel -.2/%-- questa riporta anche le osservazioni ai calcoli di 6ratostene fatte da Posidonio di !pamea, astronomo del 44 sec. a. ). %stronomie/ misurazioni/ osser-azioni Lo studio e losservazione astronomici furono del tutto dipendenti dalla cosmologia geocentrica, per effetto della quale lintero universo si disponeva intorno alla terra in sfere concentriche. #a fu proprio in seguito allosservazione dei movimenti celesti che si defin* in modo sempre pi( preciso quel sistema di riferimenti e di coordinate che Tolomeo trasfer* poi alla geografia terrestre. Di qui una stretta connessione nel sistema cosmologico aristotelico9tolemaico fra le questioni geografiche e quelle astronomiche

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6uclides, Elementa geometriae, Venezia, 6rgard Iatdolt, -.0<. =tra&o, De situ orbis libri X! , Ioma, )onrad =KeLnheim e !rnold Pananrtz, -.32. 0 7. Plinius, ,istoria naturalis libri XXX! , Venezia, 7iovanni da =pira, -.32. 2 Gicol da Lonigo >Leonicenus?, De "linii et aliorum in medicina erroribus, :erarra, Lorenzo de Iossi e !ndrea de 7rassi, -.2<. -A !ratos di =oli/ "haenomena/ Eologna, Hgo Iugerius e Doninus Eertochus, -./. >pu&&licato con l8%stronomicon di #arco #anilio?. -)leomedes, De contemplatione orbium e.celsorum disputatio si-e De motu circulari corporum caelestium , Erescia, Eernardino #isintis per !ngelus Eritannicus, -.2/.

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