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dalle Lezioni aperte del Prof.

Ivano Palmieri Incontri con gli autori nella storia del 900: Le due grandi guerre VASILIJ GROSSMAN, Vita e destino (15 marzo 2012) Vasilij Grossman (1964-1965) termin Vita e destino nel 1960; nel febbraio dellanno successivo due agenti del KGB confiscarono il manoscritto e cercarono di cancellarne ogni traccia. Ma, riprodotto su microfilm e fatto uscire clandestinamente dallURSS, il romanzo di Grossman fu pubblicato, in lingua originale, e sia pure in una redazione incompleta, a Losanna nel 1980. In Italia compare prima per Jaca Book nel 1983, poi presso Adelphi nel 2008. Lopera ha la dichiarata ambizione di costituire il Guerra e pace del Novecento. Come il romanzo di Tolstoj, rappresenta un grandioso affresco storico, costruito intorno allinvasione della terra russa da parte di un popolo e di una nazione straniera, la Francia di Napoleone in un caso, la Germania hitleriana nellaltro: in Guerra e pace linvasione francese raccontata in tutto il suo svolgimento, in Vita e destino quella tedesca si focalizza intorno al suo decisivo episodio di svolta, la battaglia di Stalingrado. Su questi sfondi corre la vicenda personale e privata di un gran numero di personaggi, per lo pi, ma non tutti, dinvenzione, e la cui esistenza si rifrange contro il grande evento storico raccontato, e ne viene modellata trasformata o comunque condizionata; entrambe le opere sono percorse da un intenso afflato etico, e non mancano ampie considerazioni da parte degli autori, nel caso di Tolstoj riflessioni sulle forze che muovono la storia e che si impongono alle volont dei singoli, anche grandi uomini come Napoleone- re sui concetti fondativi della storiografia, in quello di Grossman sul bene e sul male, sui totalitarismi e sui rapporti del potere con le masse, sullantisemitismo, sui sentimenti umani, quale lamicizia. Vita e destino dunque un romanzo storico, ma anche filosofico, dove si dibattono temi di filosofia della storia, di etica, di psicologia, di epistemologia. Per districarci nella complessa materia del libro e nei suoi tortuosi intrecci di vicende e di personaggi, ho deciso di compiere una selezione: seguir solo due personaggi, il funzionario del Komintern Nikolaj Grigorevic Krymov e il fisico Viktor Pavlovic Strum: intorno a loro si dipanano infatti tutte le principali tematiche del romanzo. Un cenno a parte poi alla narrazione della grande battaglia e ai due medaglioni riservati a Hitler e Stalin. Krymov entra in scena nelle prime pagine: arriva a Stalingrado per far luce su uno screzio fra il comandante di unarmata che opera nella citt e un commissario del reggimento fucilieri. Quando si presenta al comando il problema per gi risolto: la sera prima una bomba tedesca caduta sul comando e ha fatto fuori diciotto persone, compresi il comandante e il commissario Quanto al motivo dello screzio, gli viene detto, in fondo era questo: il comandante era figlio di contadini, il commissario portava i guanti e lanello al dito (37) Dunque, un contrasto di classe, annidato in una societ tra virgolette senza classi; un segnale, come ve ne sono moltissimi sparsi nel romanzo, di come il progetto di questa societ non si realizzi affatto. Krymov rimane comunque per tenere delle conferenze ai combattenti: un buon comunista, 1

fedele al partito, anche se non ha fatto molta strada, fuori dalla nomenklatura; ha una pena personale che lo tormenta: la sua compagna, Evgenja (Zenja) Nikolaevna lo ha lasciato, ed diventata lamante di un uomo importante, il colonnello Novikov. Krymov condivide la vita dei soldati: stato spostato alla fabbrica Barricate, uno dei luoghi della citt dove la battaglia infuria con pi asprezza, e combatte con loro, pi volte, ne ottiene la simpatia; tra laltro, in qunato commissario politico, ricade sotto il Kommissarbefehl di Hitler del 6 giugno 1941, e quindi se venisse catturato verrebbe fucilato immediatamente. Non riesce per a interessare i soldati alle sue conferenze, tenta inutilmente di indottrinarli. Dopo alcuni giorni riceve una missione: deve recarsi al civico sei barra uno, vicino alla fabbrica Trattori altro storico punto nevralgico della grande battaglia- e ricondurre a un sano ordine bolscevico un certo Grekov: il quale un libertario, critica senza mezzi termini i metodi dellNKVD, la collettivizzazione forzata, la spietata guerra mossa ai kulaki. Ma soprattutto ha assunto il comando del piccolo presidio che difende lormai celebre casa accerchiata, e resiste magnificamente ai tedeschi, ma vuole fare troppo di testa propria. Se ora non dovesse assoggettarsi alle direttive di Krymov, questultimo ha lordine di cacciarlo e di sostituirsi a lui nel comando del presidio. Krymov sa di avere un compito arduo: i combattenti di Stalingrado non accettano facilmente ordini da chi non si conquistato i gradi sul campo: tra loro fiorito un vivo senso di eguaglianza, che lantitesi del sistema burocratico e gerarchico in cui si risolto il socialismo sovietico. Ma in Krymov la percezione delluguaglianza -naturale, ovvia- che un tempo lo esaltava, ora suscitava solo rabbia e desiderio di reprimerla, di sradicarla (405); e lunico motivo di ci che lui, invece, una parte e un ingranaggio di quel sistema. Nella discussione che ha con Grekov, le differenze di mentalit e di ruolo si chiariscono anche meglio: Lei agli ordini del comandante del 176 reggimento fucilieri, ricorda a Grekov, che gli ribatte: Signors compagno commissario di battaglione Per quando siamo stati tagliati fuori e sono riuscito a radunare in questa casa uomini e armi, respingendo trenta attacchi tedeschi e facendo saltare otto carri armati, non cera nessuno a darmi ordini. (403) E quando gli dice: Sono un commissario militare mandato a fermare la vostra intollerabile anarchia, Grekov, anche a nome degli altri, risponde: Fermi, fermi pure. I tedeschi invece chi che li ferma? (406) E chiaro il contrasto fra una pratica di potere, quella di Krymov, imperniata sui gradi e sulla fedelt ideologica, e le concrete difficili situazioni degli uomini, che richiederebbero per essere risolte libert dazione e prontezza diniziativa personale. Krymov, che pure prova un certo rispetto e una certa ammirazione per Grekov, decide allora di rimuoverlo dal comando, ma quella notte mentre dorme viene ferito da una pallottola di striscio: lo portano via e lo ricoverano in un ospedale militare, e deve interrompere la missione. Pi tardi scoprir che, come gi sospetta, il colpo non glielhanno sparato i tedeschi, ma lo stesso Grekov, per sbarazzarsi di lui. Pi avanti incontriamo Krymov, guarito (mentre Grekov morto quando la sei barra uno stata bombardata da un aereo), che si interroga sulla purezza dei propri principi e dei propri comportamenti di bolscevico. E stato proprio il colloquio con Grekov a rinfocolare in lui degli antichi dubbi e rimorsi (502): e teme di essere un uomo con due coscienze. Ha 2

approvato la condanna a morte di Bucharin, eppure lo ha creduto innocente; quando il partito gli ha chiesto di denunciare dei conoscenti sospetti di scarsa fede bolscevica, non li ha difesi a dovere; gli amici vittime delle purghe staliniane non li va pi a trovare; pur sapendo con che spietatezza siano stati perseguitati i kulaki, e come spesso le denunce e gli arresti fossero montati ad arte, perch dietro vi era qualcuno che ne aveva adocchiato i terreni e le case, lui ha adottato la linea ufficiale del partito, e li ha definiti, senza eccezioni e senza attenuanti, traditori e sabotatori dellideale socialista; lo stesso Grekov, lha odiato e apprezzato insieme. Ma perch non ha saputo dare voce al suo intimo dissenso, perch non ha saputo dire e testimoniare quello che sentiva e che pensava? si convince che non stato solo per paura o per opportunismo, ma anche per sincera fede nella rivoluzione: e la rivoluzione ci insegna che un uomo pu spingere degli innocenti nella fossa in nome della felicit del popolo tutto, o che si possono voltare le spalle a figli di genitori finiti nei lager, o che una moglie che non denuncia il marito innocente pu essere strappata ai suoi figli e mandata a scontare la decina in un campo di concentramento. Dunque in nome della morale la rivoluzione ci ha resi immorali, in nome del futuro ha giustificato gli odierni farisei delatori e ipocriti. Ma la cosa peggiore questa: che mentre prima la rivoluzione ti chiedeva comportamenti eroici e coraggiosi, correre rischi sopportare fatiche affrontare persecuzioni, oggi la rivoluzione paga la fedelt allo scopo in razioni supplementari, in pasti al Cremlino, in pacchi di viveri, in automobili, viaggi a Barvicha e vagoni di prima classe (504) Ora per tocca proprio a lui, a Krymov, di patire quei metodi polizieschi e inquisitori che in passato, e sia pure con incertezze e inquietudini, aveva approvato e giustificato, quando erano diretti verso i cosiddetti nemici del popolo. Gli accade infatti di venire convocato, senza spiegazioni, allo Stato Maggiore dellunit combattente presso cui presta servizio, e si sente dire: Consegni armi e documenti Allora anche dalla sua bocca uscirono le parole che migliaia di persone avevano farfugliato prima di lui: assurdo, non capisco, deve esserci un errore Ma chi le pronunciava non era pi un uomo libero. (588) Viene interrogato da un tenente colonnello: Non fare lo gnorri. Chi che ti ha reclutato, durante lassedio? Rispondi! E poich tarda a rispondere, anzi non capisce nemmeno cosa laltro intenda dire, lufficiale gli d un pugno in faccia. E Krymov interdetto si passa una mano sulla bocca, vede il sangue sul palmo, sente la lingua immobile, le labbra intorpidite; una cosa inaudita, a cui non avrebbe mai pensato: il compagno commissario Krymov, con tutti i suoi titoli e i suoi meriti, comunista da sempre, stato interrogato e picchiato da un altro comunista! E quando lo portano via, per chiuderlo in un ricovero di fortuna fatto di tronchi, mentre a poca distanza infuria con grandi boati il bombardamento di Stalingrado, Krymov si sente avvampare di odio per lufficiale che lha percosso. Pensa di fargliela pagare, di rivolgersi a Scerbakov al Comitato Centrale, pensa che attraverso Scerbakov pu arrivare fino a Molotov, anzi a Stalin: Stalin non sapeva forse il suo nome, una volta non aveva chiesto di lui a Zdanov: quel Krymov, che lavorava al Komintern? Invece no, non pu arrivare proprio a nessuno, non pu fare nulla; se ne rende conto sempre meglio nei giorni successivi, quando viene spostato in una 3

cella vera e propria, una grande cella comune, poi una cella disolamento, e la sua vita, bruscamente e senza sapere perch, cambiata completamente: ora di sua volont non pu compiere neanche il gesto pi semplice e normale, non pu radersi, bere una tazza di t, fare una passeggiata, scrivere al fratello, restituire un libro, comprarsi un giornale. Nulla di nulla, dipende in tutto e per tutto dalla volont enigmatica e imprevedibile di qualcun altro. Certo, prima o poi potr chiarire, si sa innocente; innocente: ma ne proprio sicuro? E se una colpa ci fosse? ripassa ansiosamente, pi volte, i suoi comportamenti e le sue azioni degli ultimi tempi, dubita, sempre pi inquieto. Finalmente lo portano a Mosca, alla prigione della Lubianka, per essere meticolosamente interrogato; e si consola: adesso si renderanno conto della mia innocenza, presto finir questo incubo, potr uscire. Ma poi ricorda che qui era passato anche Abarciuk, un comunista vero, fedele, onesto; lo rilasceranno subito, aveva pensato chi lo conosceva, evidentemente stato un errore... Non subito, ma dopo otto mesi Abarciuk aveva sottoscritto una deposizione che cominciava cos: Lidea di uccidere il compagno Stalin mi venne instillata per la prima volta da una spia nazista con la quale mi aveva messo in contatto un capo dellopposizione clandestina Una confessione estorta, evidentemente, e falsa; ma qui ti fanno dire tutto quello che vogliono E possono arrivare fino a credere a quello che ti hanno estorto. Un compagno di cella di Krymov, un cekista, gli dice: Per noi cekisti a questo mondo nessuno innocente, nessuno esente da giudizio. Dicesi colpevole colui per il quale stato spiccato un mandato darresto; in pratica chiunque. Ogni uomo ha diritto ad averne uno. Perfino chi ha passato tutta la vita a scriverne a carico di altri. Krymov sempre pi angosciato. Quando arrestavano i menscevichi, i socialrivoluzionari, le guardie bianche, i pope, i capi dei kulaki, non aveva mai sprecato un solo minuto a domandarsi cosa provassero quanti avevano perduto la libert e attendevano una condanna quando per avevano cominciato ad arrestare amici, sovietici, iscritti al partito, e poi bolscevichi e leninisti veri, allora s aveva cominciato a farsi domande; ma Stalin ha diritto di fare questo? e a non dormirci di notte; finalmente era toccato a lui: adesso anche il bolscevico Krymov era in prigione. E non cerano alibi, spiegazioni o consolazioni possibili. Era successo Ora denti orecchie narici e inguine diventavano oggetto di perquisizione Una volta in cella diventavi una cavia, ti inducevano nuovi riflessi condizionati, parlavi bisbigliando, ti alzavi dalla branda, ti ci sdraiavi, facevi i tuoi bisogni, dormivi e sognavi sotto sorveglianza continua. Era crudele, aberrante, assurdo, disumano (601) Intanto per Zenja stata anchessa convocata e interrogata: E al corrente dellattivit controrivoluzionaria di Nikolaj Grigorevic Krymov? (646). Lei ha negato, ovviamente, ma cos ha saputo che lex compagno, di cui si sta rendendo conto di essere ancora innamorata, in prigione, con laccusa di trozkismo e di legami con la Gestapo. Lo cerca, e cerca di mettersi in contatto con lui. Finalmente Krymov viene interrogato (734). Linterrogatorio riproduce il metodo e landamento tipici degli organismi, come lNKVD, preposti nella Russia staliniana a controllare e terrorizzare la popolazione. Modalit e contenuti vengono ovviamente decisi e variati a piacere dellinquirente, che costringe linquisito a parlare di fatti della sua vita anche lontani, senza relazione apparente con le accuse che gli si muovono, 4

e penalmente insignificanti (ad esempio, della breve relazione che Krymov ha avuto, molto tempo fa, con la moglie di un amico). Ma gli stessi capi daccusa vengono rivelati a Krymov solo poco alla volta, per lasciarlo prima nellincertezza e indurlo a esporsi con rivelazioni di cui non sappia apprezzare la portata: solo dopo un certo tempo Krymov viene a sapere che le accuse sono di avere frequentato un comunista tedesco, tal Hacken, emigrato in URSS ma che poi interrogato dalla polizia ha ammesso di fare il doppio gioco a favore della Germania e ha fatto il nome di Krymov come di un complice della sua attivit criminosa; e inoltre di avere ingiustamente accusato leroe Grekov cercando di diminuirne lo spirito combattente e rivoluzionario (da notare che Krymov non faceva che eseguire le direttive ricevute!) e poi di avere abbandonato per due giorni le truppe a Stalingrado per conferire col Comando tedesco e trasmettere informazioni al nemico. Nel corso dellinterrogatorio, inoltre, il padrone del linguaggio, dei significati dei termini usati, sempre linquirente; potrebbe dire di s, come Humpty-Dumpty in Alice attraverso lo specchio: le parole significano quello che voglio io. E poich lui a stabilire i significati dei termini, pu descrivere o richiamare i comportamenti passati di Krymov in modo da metterli in cattiva luce, e prospettarli come colpe gravi: ad esempio, riserve che laccusato ha manifestato talvolta, in colloqui strettamente privati, sul partito o su Stalin, opportunamente interpretati dallinquirente appaiono come veri e propri tradimenti dellideale bolscevico: chiaro che allora, osserva sempre linquirente, lipotesi che Krymov abbia tradito anche nei fatti vendendosi ai tedeschi diventa assolutamente probabile, anzi quasi gi provata, anche se laccusato, disperatamente, continua a negare. Come poi linquirente possieda queste informazioni, chiaro: Krymov, come accaduto a milioni e milioni di cittadini sovietici, stato oggetto di un gran numero di delazioni, da parte di amici e conoscenti insospettabili. E la delazione larma principale di cui si servono le dittature per stringere nella loro morsa i cittadini e conoscerne i pi intimi pensieri e i comportamenti pi riservati. Oppure linquirente possiede vecchi atti formali dellimputato che ora gioca contro di lui: quando Krymov protesta di non credere che il Servizio di Sicurezza possieda una confessione di Hacken, linquirente gli mostra a sorpresa una dichiarazione di Krymov stesso, e di cui lui nemmeno pi si ricordava, datata a quasi cinque anni prima, dove Krymov, effettivamente, lasciava intendere di avere qualche dubbio che Hacken fosse un comunista puro e onesto. Dunque, conclude trionfante linquirente, come pu ora Krymov rifiutarsi di credere che Hacken fosse un traditore e abbia confessato? E linquirente a suo piacere alterna lusinghe e minacce per ottenere la confessione dellimputato; in ogni caso, lo fa sentire accerchiato e senza scampo. Qui, in questo ufficio, o in questo sotterraneo, gli fa capire che lunica legge la sua, per linterrogato non ci sono garanzie o diritti reali ed effettivi. E Krymov comincia a perdersi danimo, cade in confusione; i dubbi e le incertezze che gi aveva su di s e che lavevano portato a ritenere di avere due coscienze, adesso tornano a roderlo, ma in modo diverso: comincia a pensarsi come personalit non semplicemente duplice, ma addirittura colpevole. Prima il disagio di fronte alle proprie ambiguit, o contraddizioni, nasceva dal fatto che gli sembrava di concedere troppo poco alla propria coscienza, a vantaggio della 5

disciplina verso il partito; ora consiste, allopposto, nella convinzione di avere troppo alimentato nella propria coscienza sentimenti o umori contrari alla disciplina verso il partito, e quindi colpevoli. Non colpevole precisamente di aver fatto la spia per i tedeschi, questo sa bene di non averlo fatto, ma colpevole di tiepidezza ideologica, di ambiguit nelle relazioni personali, di non esser stato un buon funzionario, di indebolimento forse non volontario ma oggettivo del sistema dordine che deve realizzare e perfezionare il socialismo in URSS (739-741). Ecco che linterrogatorio ha scavato il colpevole che in lui come in ogni uomo- che quello che diceva il cekistaal punto di convincerne lui stesso. Krymov fa dunque alcune ammissioni. Ma linquirente vuole di pi: vuole esattamente la confessione di spionaggio e di sabotaggio volontario. Questo troppo, e provoca leffetto opposto: limputato questa volta esplode, afferra linquirente per la cravatta, gli d dello stronzo e del figlio di puttana, grida i meriti della sua carriera nel partito. Allora diventa esplicito quello che gli era gi stato fatto capire, che il potere che lo interroga pu fare quello che vuole e lui ne completamente alla merc, perch lo picchiano, a lungo, scientificamente, e dopo averlo martellato, pieno di sangue lo rimettono sulla sua sedia ad ascoltare di nuovo linquirente: Possiamo tirare avanti cos anche una settimana, un anno ma proviamo a semplificare: lei innocente, ma mi firma lo stesso tutto quello che le dico. E quelli smettono di picchiarla. E chiaro? Sarebbe gi un successo, non le pare? E poi la lasceremo pure dormire (749) E poich Krymov non confessa, lo picchiano ancora; poi lo rimandano in cella. Ma ci che ne mina pi di ogni altra cosa la resistenza lessere stato abbandonato da Zenja (non sa che invece lei vorrebbe ritornare con lui): gli manca il coraggio che pu darti, anche nella pi terribile delle situazioni, la certezza che c una donna che ti pensa e ti ama. Anzi, per un istante ha pure il dubbio che una delle delazioni provenisse da Zenja, che fosse stata lei a denunciarlo. E decide di firmare la confessione. Ma poi ci ripensa, si convince che Zenja non pu averlo tradito, decide di nuovo di non firmare. Viene interrogato ancora, ma tiene duro, pi che mai quando riceve un pacco di cipolla, aglio, pane bianco secco, zucchero, e firmato Tua, Zenja, e capisce che lei ha abbandonato Novikov ed ritornata con lui. Resistere non gli servir, verr comunque condannato e deportato in lager siberiano; Zenja medita di seguirlo fin l ma il romanzo non dice se poi lo fa veramente. Ci che importante ai fini narrativi la terribile presa di coscienza che Krymov ha dovuto attraversare, e il sogno che ora coltiva di un socialismo mite e umanitario, antitetico allo spietato ordine staliniano, e forse irrealizzabile. Viktor Strum marito di Ljudmila Nikolaevna sorella di Zenja, e quindi imparentato con Krymov, che conosce benissimo- un fisico che lavora allIstituto di Fisica di Mosca. E un fisico teorico, rivolto a scoprire le leggi di comportamento delle particelle subatomiche; nel progetto di Stalin la sua ricerca e quella delleccellente quipe che lavora con lui dovrebbe portare alla costruzione di una bomba, o di unarma, di straordinaria potenza. Il romanzo dedica molte pagine al lavoro di Strum, ai suoi principi, al suo metodo, alle difficolt che incontra. Inizialmente le cose vanno male. Gli esperimenti iniziati molto prima della guerra non davano i risultati previsti. Leterogeneit dei dati sperimentali e lostinazione con cui contraddicevano la teoria 6

generavano una confusione assurda e scoraggiante. E la colpa non stava nella scarsa perfezione degli esperimenti o nella mancanza di apparecchiature moderne. N una maggior precisione negli esperimenti n la continua taratura degli apparecchi avevano migliorato la situazione. La teoria, del resto, non era di Strum: era una teoria nota e veneranda, sviluppata nei gloriosi laboratori di Germania e Inghilterra, e dotata di un impeccabile apparato matematico. Era la teoria classica. Un esperimento compiuto in Inghilterra qualche anno prima sembrava averla definitivamente confermata. Invece ora qui a Mosca gli esperimenti di Strum non vi si accordavano. Una soluzione laveva trovata con laiuto di un collega, leccellente matematico Sokolov: integrare la teoria con due ipotesi arbitrarie (quelle che nel linguaggio di Popper si direbbero ad hoc) e di conseguenza potenziare, o meglio appesantire lapparato matematico. Adesso teoria e dati sperimentali diventavano reciprocamente compatibili. Ma linsoddisfazione restava. E Strum lo dice a Sokolov: Oggi vedendo Ljudmila rattoppare un calza mi sono convinto che noi abbiamo fatto la stessa cosa: la nostra teoria labbiamo rattoppata in qualche modo, giusto per poter continuare a credervi, ma stato un lavoro grossolano, che ha usato fili di un altro colore. (252) E decide di cominciare il lavoro da capo. Finch una notte, per strada, non lo folgora unidea che diventa la base di una nuova teoria tutta sua. Ora la teoria classica diventava niente pi che un caso particolare della nuova e pi ampia variante da lui elaborata. (326) E quando si chiede come questa nuova teoria gli sia venuta in mente, scopre che non centravano affatto le contraddizioni sperimentali (del resto in qualche modo risolte attraverso lipotesi ad hoc). No, la nuova teoria gli si era affacciata come un libero parto del proprio cervello (328). In effetti, Grossman si rivela ben ferrato nellepistemologia novecentesca, che rifiuta lidea baconiana e positivista per la quale le teorie scientifiche nascerebbero naturalmente attraverso laccumulo delle esperienze (appunto quel che aveva sempre pensato Strum: che la teoria scaturisse dallesperienza, che ne fosse figlia). Invece la logica della teoria, i suoi nessi causali parevano nati da soli, da un guizzo del pensiero ed era stato quel guizzo a far s che il ricco materiale di laboratorio ricevesse una spiegazione Era dal groviglio dei suoi pensieri che era uscita la teoria, emergendo da recessi dove non cerano n la matematica n la fisica, dove non cera coscienza, ma la torba infiammabile del subcosciente. (329). Come se quel guizzo del pensiero avesse anche una sua eleganza: Le sue deduzioni sono perfette anche dal punto di vista estetico dice a Strum Sokolov (333). Ma insorgono nuovi problemi. Un botanico, Cetverikov, viene arrestato, non si capisce bene perch; si teme che ritorni il Trentasette, quando Stalin fece arrestare molti scienziati, giudicati politicamente infidi. E Cepyzin, il direttore dellistituto di Strum, si dimette, sapendosi inviso al potere perch difende la ricerca scientifica dalle intromissioni della politica; ricerca che, per motivi morali, non vorrebbe indirizzare alla fissione nucleare e quindi alla costruzione della bomba.(660661) Non lo sostituisce Strum, come pure ci si poteva aspettare, dato che la sua teoria era la scoperta pi importante della fisica teorica sovietica degli ultimi dieci anni; ma il pi modesto Sisakov. Forse perch il suo nome, diversamente da quello di Strum, non ne denuncia lorigine ebraica; forse perch pi Stalin-allineato. In effetti, la teoria 7

di Strum riceve ben presto duri attacchi politici. Se ne fa portavoce proprio Sisakov, che cos gli parla: Lei dovrebbe riflettere meglio su scoperte che contraddicono le teorie materialistiche sulla natura della materia Qualcuno ha interesse a elevare teorie discutibili a direttive generali della scienza in un momento in cui tutte le nostre forze dovrebbero esser dirette a risolvere i problemi che la guerra ci pone Strum ribatte che non la scienza a doversi inchinare di fronte alla filosofia, cio al materialismo dialettico di Engels e Lenin, ma la filosofia di fronte alla scienza. Leccesso di pragmatismo uccide la scienza, mentre solo una grande teoria pu generare una grande pratica. E solo grazie alla teoria dei processi atomici il XX secolo avrebbe potuto risolvere i maggiori problemi tecnici-anche, evidentemente, la costruzione della bomba, ma questo Strum non lo dice e presumibilmente nemmeno lo vuole- e non solo quelli. (555-556) E va rilevato, per mostrare con che coerenza Grossman costruisca il personaggio, come il falsificazionismo spinto del popperiano Strum, che lo porta a respingere lipotesi ad hoc e accettare il verdetto falsificante dellesperimento, ben si accorda con la sua battaglia per la libert della scienza, e col suo rifiuto di ogni dipendenza da un ordine metafisico o meglio ancora politico. Cruciale poi un dialogo che Strum ha con Cepyzin: questultimo dopo aver chiarito che per lui la scienza deve mirare alla felicit delluomo, non inchinarsi alla pratica politica, osserva che levoluzione della vita si orienta alla libert: la specie suprema, quella umana, quella che possiede il maggior grado di libert ed la pi vicina a farsi Dio, e sostituirsi a Lui: realizzer allora anche la libert pi difficile, perch annienter il baratro spazio-temporale e gli uomini saranno ubiquali, viaggeranno nel passato e nel futuro, stabiliranno contatti e legami consapevoli con il microcosmo e con gli altri esseri razionali che popolano luniverso, su pianeti a immensa distanza dal nostro. Ma, obbietta Strum, luomo non si far anche Diavolo? Attualmente i tedeschi ammazzano vecchi e bambini ebrei come cani rabbiosi, e noi abbiamo alle spalle il Trentasette, la collettivizzazione forzata e la deportazione di milioni di poveri contadini, la fame, il cannibalismo Lei dice che la vita libert e dovunque si sostituir alla materia inerte, che invece priva di libert ed soggetta a leggi meccaniche deterministiche. Ma cosa ne pensa al riguardo chi nei lager? Una volta confluita nellUniverso, la vita non user la propria forza per instaurare una schiavit ancora pi tremenda della sua materia inerte? che cosa dar al mondo la potenza di un essere ubiquo e onnisciente, se quellessere manterr la nostra attuale presunzione e il nostro attuale egoismo, prerogative fisiologiche, di razza, di classe, di Stato, e anche individuali? Quelluomo non trasformer il mondo in un immenso campo di concentramento? (662) Il timore di Strum trova conferma nella teoria esposta da Katsenelenbogen, uno dei detenuti che condivide la cella con Krymov: Se il sistema dei lager fosse sviluppato con coraggio e coerenza, fino in fondo, rimuovendo freni e difetti, la sua evoluzione porterebbe a far cadere la barriera fra i due mondi, dentro e fuori del lager. Il lager sarebbe scomparso come unit separata e distinta, la sua vita si sarebbe fusa con la vita normale, che sarebbe diventata quella di un lager dolce, quasi inavvertibile, e di cui il lager attuale apparirebbe come un riflesso ingrandito, iperbolico. E questo universo concentrazionario ovviamente perderebbe la libert, ma avrebbe un 8

vantaggio decisivo: la ragione. Tutto vi sarebbe programmato e diretto nel modo pi razionale ed efficiente. Anche la scienza, invece di disperdersi anarchicamente in tante direzioni di ricerca spesso inutili e vane, verrebbe indirizzata a sviluppare il pi alto livello tecnico. Gli uomini godrebbero di un grande benessere, non vi sarebbe pi dissenso e conflitto, niente pi arresti processi e la necessit di instaurare nuovamente dei lager come quelli attuali. (805). E chiaro che qui Grossman sta alludendo allutopia, anzi alla distopia, di un totalitarismo pienamente realizzato, e ne fa intravedere i pericoli. Hegel o Croce pensavano che il progresso della storia verso la libert fosse tuttuno con quello verso la ragione; Katsenelenbogen la vede diversamente, libert o ragione sono due direzioni opposte, e se lumanit si orientasse ad una razionalit totale essa sarebbe appunto totalitaria, a scapito della libert. Ma la vicenda di Strum prosegue: il suo lavoro viene boicottato, i suoi collaboratori ebrei vengono licenziati, o trasferiti, o non vengono assunti allistituto malgrado la sua calda raccomandazione. Appare in bacheca dellIstituto un articolo anonimo (quasi un dazebao maoista, anche nel titolo) Sempre col popolo che lamenta come, mentre il collettivo degli scienziati dellIstituto patriottico e lavora disciplinatamente per il successo nella guerra contro linvasore, qualcuno invece (chiara allusione a Strum) rincorrendo obiettivi e interessi personali segua una linea di ricerca antisovietica e antinazionale, e andrebbe ripreso (687). Eppure Strum aveva pensato che lavere in famiglia un commissario politico quale Krymov potesse costituire per lui una garanzia di non subire persecuzioni politiche. Ma proprio Krymov stato afferrato dai tentacoli del potere e si trova detenuto: cosa pu toccare allora allo stesso Strum? Che dunque ha paura, ed tentato di fare ci che gli consigliano i colleghi, che si stanno tutti dissociando dalla sua teoria: scriva una lettera di scuse, dichiarandosi pentito dei suoi atteggiamenti di insubordinazione e metta in discussione la sua teoria, troppo astratta (astrazione talmudica lha definita con amara ironia lui stesso), troppo matematica, di impossibile applicazione immediata. Tanto pi che la battaglia di Stalingrado si sta risolvendo a favore dei russi, la Sesta Armata tedesca stata accerchiata e bloccata dentro la citt: e poich nel cuore di Strum Einstein e Stalingrado stanno luno accanto allaltra, il prestigio e la grandezza di Stalin ai suoi occhi crescono immensamente: forse davvero il caso di stringersi intorno al padre della patria russa invece di negargli obbedienza Del resto quando, tempo prima, un uomo uscito dai gulag (si era preso sette anni perch, da correttore di bozze, non aveva visto un refuso in un editoriale, dove il proto aveva invertito due lettere del cognome del compagno Stalin) gli aveva riferito degli orrori che vi avvenivano, pene prolungate allinfinito, interi popoli deportati, i suicidi di massa della Kolyma, i condannati comuni che sulle tradotte si giocano a carte la vita dei politici che poi sgozzeranno col coltello, era rimasto angosciato, gi allora non aveva criticato Stalin, e si era rifiutato di credere che Stalin ne fosse a conoscenza. Stalin non si tocca perch il comandante supremo delle truppe che combattono il nazismo, quello a cui dobbiamo di essere vivi e respirare ancora, quello che ha sbarrato la strada ai nazisti a Stalingrado (347-348). Ma infine Strum decide che quella lettera non la spedisce, e, correndo ogni rischio, si far orgogliosamente testimone della verit. Da quel momento 9

per entra nella sindrome del potenziale arrestato, e vive in uno stato di continua agitazione, quando squilla il telefono, quando suonano alla porta. Finch un giorno non gli telefona Stalin in persona: un colloquio di un paio di minuti, ma rassicurante. Ritengo che stia lavorando in una direzione interessante, compagno Strum gli dice Stalin; e poi: non che la guerra la privi di qualche libro che le serve? Ha tutti gli strumenti necessari? Lavoro in condizioni soddisfacenti risponde Strum Auguri di buon lavoro e arrivederci, compagno Strum lo saluta Stalin. La vita di Strum cambia di nuovo: ora si sa protetto da Stalin, ora sa di non avere nulla da temere. Qualche giorno dopo infatti i colleghi si felicitano con lui, i suoi assistenti vengono confermati. Eppure unombra di paura gli rimane: una paura da signori e non da plebei, che viaggiava in macchina e usava la linea telefonica diretta col Cremlino. Ma cera ancora: la paura di chi sa che la propria sicurezza dovuta al favore del potente, che rimane pur sempre padrone della tua vita, e pu anche tollerare che tu faccia una fisica teorica talmudica e diversa da quella istituzionale, ma si aspetta comunque qualcosa in cambio, un gesto di fedelt e di sottomissione. E loccasione non manca: i colleghi gli chiedono di firmare lui pure una lettera collettiva di protesta per una presa di posizione dei fisici inglesi, che sostengono che il regime sovietico perseguita arresta condanna e uccide scienziati e scrittori. Cio, che sostengono la verit. Strum quella protesta non la firmerebbe; sa che gli inglesi hanno ragione. Ma dopo molti tentennamenti, dopo avere provato schifo e nausea, firma la lettera. Non osa schierarsi contro il regime, anzi lo asseconda. Ormai ha capito: il prezzo da pagare per ottenere un po di libert accettare unaltra forma di servit. E la scienza si pu imprigionare in molti modi: condizionandone i presupposti teorici, ma anche vincolando la coscienza morale dei suoi esponenti. Ma non nemmeno per questo, per una sorta di do ut des, che firma. E nemmeno per semplice, ferina paura (dopotutto nessuno lo minacciava). Ma per torbida, disgustosa, prona obbedienza. Perch nel suo cuore era cresciuta una forza che lo aveva reso schiavo (796-798). Vi hanno contribuito la sincera ammirazione per la vittoria militare (adesso sentiva di avere un esercito potente, un grande Stato, una luce che li guidava), un po di vanagloria per avere ottenuto lautorizzazione alla propria ricerca scientifica, forse anche lo sbandamento perch il suo rapporto con Ljudmila entrato in crisi, mentre ha scoperto di amare Marja, moglie dellamico Sokolov, ma si tratta di un amore irrealizzabile. Certo che firmando quella lettera ha tradito tutti gli innocenti che il sistema staliniano ha colpito, internato, straziato, ucciso. Del sistema diventato complice. Eppure non ha subito violenze importanti, non stato sottoposto al terrore. Con lui stata usata piuttosto la carota che il bastone, ma il risultato stato identico. Adesso se ne rende conto, se ne addolora, si ripromette che ogni giorno e ogni ora di ogni anno a venire avrebbe lottato per conquistarsi il diritto a essere uomo, a essere buono e onesto con umilt. E quindi almeno per quanto riguarda la sua disposizione interiore, la vicenda si conclude positivamente, con una volont e unaffermazione di riscatto morale. La battaglia raccontata in presa diretta, attraverso tanti episodi di combattenti, da una parte e dallaltra, condotti a cercarsi, inseguirsi, spararsi addosso, in un 10

continuo rischio di morte e versando ogni giorno il loro tributo di sofferenza. Grossman si compiace di sbozzare qualche figura: il tiratore scelto Vasilj Zaicev, con la faccia del bravo ragazzo di campagna, cortese e tranquillo, ma che quando racconta del suo duello con un altro infallibile cecchino tedesco e di come lha ucciso, negli occhi pieni della luce tremenda della vittoria fa balenare un che di possente, di leonino, di sinistro (214-217; alla storia di questo duello ispirato il film Il nemico alle porte), Grekov, il bravo comandante della resistenza al civico sei barra uno, e che abbiamo visto scontrarsi duramente con Krymov; la marconista Katja Vergrova (226228), di famiglia poverissima, coraggiosa, sensibile, che nella casa del sei barra uno si fidanza con Saposnikov (394 sgg) e Grekov con grande umanit, lui che pure aveva desiderato Katja, li fa allontanare dalla casa, salvandone le vite e lamore (397); un tedesco, il tenente Bach, ferito (350): da sempre ostile al nazionalsocialismo, e convinto che esso non sia che una bolla, che presto scoppier, ora invece a Stalingrado ha preso la tessera del partito, e ha cominciato a pensarla da nazista: gli ebrei hanno unanima incompatibile con quella della nazione tedesca, e vanno allontanati; Marx ha fallito, perch ha ben analizzato i conflitti di classe, ma la sua fisica sociale conosce solo la forza di repulsione, e non ha visto che vi sono forze attrattive potentissime capaci di unire tutto un popolo al di sopra delle classi, e che si manifestano nella forma dello Stato nazionale, a sua volta causa, e non effetto, delle vicende storiche (357-358). Poi Bach guarisce e viene restituito alla battaglia, e davanti alle sofferenze dei suoi commilitoni e soprattutto allamore che sboccia in lui per la sua giovane amante russa, Zina, cambia di nuovo idea e rifiuta i muri eretti dagli Stati, il furore razziale, la cortina di fuoco dellartiglieria: vorrebbe solo vivere in pace accanto a lei, la ragazza di un popolo nemico (709) E tanti altri: appaiono anche i due generalissimi, Vasilij Ciuikov, comandante la Sessantaduesima armata sovietica che difendeva la citt, e Friedrich von Paulus, comandante la Sesta armata tedesca che cercava di conquistarla. Ciuikov, che i libri di storia descrivono come un duro, capace di colpire col suo bastone gli ufficiali del cui operato non era soddisfatto, rappresentato in un surreale dialogo col comandante dellintero fronte, Eremenko, che a rischio della vita venuto a visitarlo. Cupo e riservato, non coglie nemmeno loccasione per chiedere rinforzi o parlare degli enormi problemi della difesa della citt: probabilmente non si illude di poter ricevere un aiuto significativo e sa di dover contare innanzitutto sulle sue forze (50-54). Quanto a von Paulus, parlando con suo capo di stato maggiore che gli illustra i piani per una formidabile offensiva, se ne esce a dire: Non ha senso combattere per questa citt, non serve a nulla. Non osa dirlo, ma ha capito che lostinazione di Hitler nel voler mantenere loffensiva su Stalingrado strategicamente sbagliata e porter a un disastro (363) e quando costretto alla resa, che pure il Fuehrer gli aveva proibito (quando gli aveva chiesto di potersi arrendere, giorni prima, Hitler gli aveva fatto avere il titolo di feldmaresciallo e la Croce di cavaliere: onoranze quasi sempre riservate ai defunti), avr la soddisfazione strana e straziante di aver avuto ragione (754). Detto di passaggio, per, qualche ragione ce laveva anche Hitler: Se cediamo adesso, non potremo mai rimpiazzare tutte le attrezzature

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che abbiamo l dentro aveva detto. Ritirarsi o arrendersi sarebbe stato uno spreco paralizzante, che avrebbe compromesso lintera campagna. Come fu. Come noto, la battaglia si avvi a soluzione quando lesercito russo riusc a compiere una vasta manovra di accerchiamento, che chiuse la Sesta armata di Paulus dentro la citt, e con essa molte altre truppe tedesche e alleate che operavano nellarea circostante. Si tratt delloperazione Urano, inizia il 19 novembre 1942 alle sette e mezza con un violento fuoco dartiglieria come copertura e investendo per prima la Terza Armata romena di Dumitrescu (GA 614-615, VA 609-611): il primo braccio della tenaglia. Il giorno dopo attaccano le truppe concentrate nella steppa calmucca a sud di Stalingrado, che costituiscono il secondo braccio, e vanno a colpire la Quarta Armata romena di Constantinescu-Klaps, sfondandola: nella breccia che si aperta entrano il IV corpo di cavalleria da nord e il IV corpo meccanizzato da sud. Il 22 novembre i russi scendendo da nord con la XIX brigata del XXVI Corpo carristi prendono il ponte sul Don di Kalac consentendo ai due bracci della tenaglia di incontrarsi nel villaggio di Sovietskij. Ora i tedeschi che ancora premono su Stalingrado e ne occupano una parte (sono calati da nord entrando poi da ovest, ma senza arrivare mai a eliminare definitivamente la testa di ponte sovietica sulla riva ovest del fiume, che consentiva ai sovietici di far arrivare rinforzi per traghetto da est) sono accerchiati (GA 618: la pi grandiosa manovra di accerchiamento della storia; VA 621-623). E laccerchiamento stato raccontato da Vita e destino con rigoroso scrupolo storico, alla Tolstoj: vedi il confronto con un rigoroso libro di storia quale Guerra assoluta di Bellamy. E vero che, come ricorda Grossman, i veri strateghi della controffensiva di Stalin Zukov e Vasilevskij furono quegli eroici soldati russi che resistettero anche quando le loro formazioni erano ridotte spesso a non pi di un decimo della loro forza regolamentare, e stavano esaurendo munizioni e viveri: resistettero anche al tremendo attacco tedesco dell11 novembre, il 17 la loro condizione era disperata e il Volga cominciava a gelare. Stalingrado non era pi una citt (oltre il 90% degli edifici vennero pressoch distrutti), ma, come ricorda un tenente della XXIV divisione Panzer, di giorno era unenorme nube di fumo accecante degli incendi: una vasta fornace illuminata dal riverbero delle fiamme. E quando scende la notte, una di queste notti infuocate spaventose maledette, i cani si gettano nel Volga e cercano disperatamente di raggiungere laltra riva Le strade non si misurano pi a metri, ma a cadaveri. Forse la pi compiuta rappresentazione dellinferno cui la specie umana sia riuscita a dar vita. Ma gi prima del 17 era cominciato il grande dispiegamento di truppe sovietiche a nord del Don, che preparava la manovra di accerchiamento. Alla Urano, perch i tedeschi venissero definitivamente sconfitti, si succedettero le operazioni Piccolo Saturno, Marte e finalmente Anello: un anello che il 10 dicembre cominci a chiudersi sulla Sesta armata, e il 10 gennaio inizi lultimo attacco. Il 31 von Paulus fu preso prigioniero, il 2 febbraio si arrese lultimo segmento dellarmata, fra lo stabilimento Barricate e la fabbrica Trattori; lo stesso giorno un ricognitore che sorvol la citt annunci che non vi erano pi segni di combattimento. Oltre alle centinaia di migliaia di caduti in combattimento, i tedeschi ebbero anche un numero non trascurabile di morti per fame o freddo; ne furono catturati 91000. 12

In quelle strade si erano decise le sorti della guerra. E lesito della guerra avrebbe ridisegnato la carta del mondo Per novanta giorni il Cremlino eBerchtesgaden avevano vissuto respirato sognato una parola sola: Stalingrado (816). E a Stalin e Hitler Grossman offre un breve schizzo: Hitler rappresentato in un momento di solitudine, nellora della sconfitta, inquietato da una paura infantile, il lupo delle fiabe, e preso per la prima volta da umano terrore al pensiero di un forno crematorio; Stalin rappresentato nellora del trionfo, quando gli riferiscono che la manovra di accerchiamento riuscita: Non era solo lora della vittoria su di un nemico in carne ed ossa. Era lora della vittoria sul passato. Nelle campagne, lerba sulle tombe del 1930 sarebbe cresciuta pi fitta. Il ghiaccio e le montagne di neve del Polo avrebbero serbato un placido silenzio e Stalin pensa ai figli e alla nipotina malaticcia, e li vorrebbe avere vicini con s. Canticchia anzi una canzoncina singolarmente ambigua: Tho acchiappato catturato ora non mi sfuggirai. Starai qui sempre con me non ci lasceremo mai! Il suo segretario lo guarda, i capelli bianchi, la stempiatura, il viso butterato, gli occhi semichiusi, e sente un brivido gelato fra le dita; e il lettore si domanda: ma Stalin sta parlando della nipotina o del suo avversario, tanto diverso e tanto simile allo stesso tempo?(626) In effetti a Stalingrado si sono avvinghiati in un abbraccio mortale e decisivo due totalitarismi che muovono da principi opposti a proposito del mondo e degli uomini, assolutamente incompatibili (e non a caso la guerra sul fronte orientale, complice il senso tedesco della superiorit di razza, fu la pi assoluta, senza regole e senza quartiere). Ma che sono anche due facce della stessa medaglia, perch portano con s unuguale negazione della libert e della dignit umana. Due ipostasi della stessa sostanza (382) E infatti, lucidamente, Liss, un ufficiale tedesco delle SS che interroga Mostovskoj, comunista preso prigioniero e finito in un lager tedesco, gli dipinge le vicende del Terzo Reich e dellURSS rilevando importanti affinit: in entrambi i casi, un grande leader carismatico ( era stato gi Alan Bullock, del resto, a scrivere una biografia dei due dittatori in parallelo); a un Roehm si pu affiancare un Bucharin; i tedeschi massacratori di ebrei possono capire i bolscevichi massacratori di kulaki: noi abbiamo rinchiuso nei lager i nostri comunisti, ma lo avete fatto anche voi, nel Trentasettenon c nessun abisso tra noi come se ci guardassimo allo specchio. Come potete non riconoscervi in noi, non vedere in noi la vostra stessa volont? Voi credete di odiarci, ma solo unimpressione: odiando noi, odiate voi stessi) e Mostovskoj che pure vorrebbe dargli torto, sente invece dentro di s unangoscia profonda, come quando uno, raccontandoti di un proprio terribile male, ti esponga dei sintomi che sono anche i tuoi, rivelando in te un tumore analogo. Anche lo storico Nolte dagli anni Ottanta esporr una tesi simile, sostenendo anzi che tra i due regimi non solo vi sono importanti affinit, ma che addirittura quello bolscevico, pi antico, avrebbe avuto un ruolo, ponendosi come modello in parte positivo in parte negativo, comunque sempre un modello ispiratore, nella nascita dellaltro. Ma se il nazismo il male, e il bolscevismo partito per essere il bene si risolto nel male, se le democrazie e i sistemi liberali con le loro ingiustizie e il loro classismo non possono certo ambire a essere il bene, dove pu trovarsi il bene? 13

Nel testo di Grossman la coppia vita e destino (che nel titolo, come gi Guerra e pace, possiamo intendere come unantitesi: il fluire sempre diverso e imprevedibile della vita da una parte, ma dallaltra il destino, come ordine rigidamente prefissato, soprattutto nei regimi totalitari, che quindi spegne la vita) ricorre una volta sola, l dove si riferisce il gesto di bont della vecchia ucraina Christja Cuniak nei confronti del prigioniero russo Semenov, detenuto in un lager tedesco del fronte e a cui il comandante del lager consente di recarsi al villaggio vicino per essere curato: quel giorno non furono le forze spietate di nazioni potenti a decidere della sua vita e del suo destino, ma un essere umano. (532) Christja lo nutre, lo lava, lo cura, senza conoscerlo, senza dovergli nulla, e per di pi in un tempo e un luogo di guerra spietata e di violenza generalizzata, quando un atto di bont risulta ancor pi gratuito e imprevedibile. Lepisodio emblematico di una delle tesi del libro (384 sgg): il bene assoluto non esiste, quando anzi lo si proclama e lo si attua si rovescia nel suo opposto (come accaduto per lideale comunista, che da generoso e radicale progetto di giustizia e di eguaglianza, nutrito delle migliori intenzioni, ha poi invece dato luogo a spaventose, disumane catastrofi); lunico bene alla portata degli uomini la bont istintiva cieca senza voce e senza senso illogica di tanti singoli atti rivolti da un individuo ad un altro, per soccorrere a un bisogno, riparare a un danno, tutelare un diritto. Bont spicciola, che Cristo e la Chiesa hanno predicata ma anche diminuita, perch ne hanno fatto un precetto e lhanno istituzionalizzata, e invece essa deve riposare nel silenzio dellinteriorit di ciascuno, per destarsi al momento e a richiesta. Come il gesto di Christja, o come quello della vecchia russa a cui da poco stata uccisa la figlia dai tedeschi e che pure si cava di tasca un tozzo di pane per dare da mangiare a un prigioniero tedesco (764). Insomma, il male assume nel libro di Grossman proporzioni massicce, istituzionali, universali, mentre il bene si nasconde nel dettaglio, costituisce leccezione, si affida precariamente a iniziative dei singoli; ma si tratta in compenso di una bont eterna, che sempre si data e sempre si dar, e in grado di sconfiggere il male. La storia delluomo storia del male che cerca di macinare il piccolo seme dellumanit; ma se anche in momenti come questi luomo serba qualcosa di umano, il male destinato a soccombere (390)

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