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D E L L U N I T A PASTORALE DI
N 628
27 OTTOBRE 2013
DUE UOMINI SALIRONO AL TEMPIO A PREGARE O Dio, ti ringrazio perch non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri
Il fariseo, fonda la sua relazione con Dio confrontandosi con gli altri che secondo lui sono tutti peccatori. Eccetto lui! Come facile cadere in questo tipo di ragionamento: io sono giusto perch non vivo, non agisco come gli altri, anzi io faccio tutto ci che la legge richiede. Il fariseo del vangelo di oggi, incomincia la preghiera ringraziando Dio, poi continua in un monologo autocompiacente; sembra quasi che preghi a se stesso. Non entra in dialogo con l'Altro. Ges fa vedere attraverso il comportamento del fariseo e del pubblicano che ci che conta per Dio la purezza del cuore, la sincerit che porta ad una relazione vera di comunione con Lui. Infatti, il pubblicano si svela come uomo retto, riconoscendo la realt della sua situazione di peccatore ed esprimendo con umilt, la sua dipendenza da Dio: "O Dio, abbi piet di me, peccatore". E Dio esaudisce la sua preghiera umile ed egli torna a casa sua giustificato. Signore, tu vedi il mio cuore, tu sai che ti amo. Aiutami a comprendere sempre di pi che sono bisognoso della tua misericordia: Signore Ges abbi piet di me, peccatore!
"Beati" la prima parola Di Ges nel suo discorso dal monte. E' la prima parola del ribaltamento dei poteri e delle gerarchie. Ges si schierato, i beati sono loro. In questa sovversione sta la radice della santit che oggi celebriamo. Ognuno di noi chiamato a far sua questa logica nuova, a fare piazza pulita delle presunte e illusorie beatitudini che ci circondano. Beh, diciamocelo onestamente, quando ci vien da pensare "Beato te" la prima immagine che scorre per la testa non certo quella di un povero in spirito o un perseguitato per la giustizia. Per noi i "beati" sono quelli che hanno un posto di lavoro sicuro; quelli che riescono a fare la settimana bianca; quelle che hanno un marito che si ricorda sempre le date degli anniversari, dei compleanni ed pure bravo a stendere i panni; quelli che prendono trenta agli esami e nel frattempo riescono pure a lavorare, fare gli allenamenti di calcio e portare la fidanzata in vacanza. Questi per noi sono i beati! Ma Ges - per fortuna! - sembra di un altro parere. La sua logica sovversiva rispetto ai criteri di cui siamo imbevuti. Nelle sue parole c' una carica profetica, una promessa che spoglia le felicit promesse dai nuovi idoli del nostro tempo e che svela ci che sono per davvero: menzogne e illusioni. I beati del Regno di Dio sono i poveri in spirito, gli afflitti, gli affamati di giustizia, i perseguitati... Questo il Vangelo! Questa la buona notizia! Se Ges avesse detto che beati sono i ricchi, i sani, i belli, i forti,... che novit ci sarebbe stata? Se Ges avesse detto che i beati sono quelli realizzati, felici e pasciuti, che carica profetica ci sarebbe stata nel suo annuncio? Nuovamente la Parola ci chiama ad una scelta da rinnovare ogni giorno, ci mette nel cuore il coraggio per credere alla promessa di Ges e percorrere i sentieri della santit. Se la logica corrente ti impone di procedere a spallate per conquistare ci che desideri? Costruisci pace. Se sei provocato dall'aggressivit che ti circonda? Rimani mite. Se ti senti l'unico fesso del pianeta che fa tutte le cose in regola senza evadere da nessuna parte? Cerca la giustizia. Se ti senti guardato come un marziano perch tutte le settimane vai alla Messa? Regala un sorriso. Se ti senti pronto a seguire le tracce del risorto, se ti rendi davvero conto che con Lui o senza di Lui non la stessa cosa, se senti il desiderio di
portare tutto nelle mani del Padre e lasciare che lo Spirito guidi di i tuoi passi? Se cos, allora auguri, caro amico, oggi la tua festa!
SONO TORNATI ALLA CASA DEL PADRE: Bicicchi Lina e Pardini Angelo
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RITIRO SPIRITUALE P E R
T U T T I
Nei giorni 3 - 4 5 - 6 Novembre, ci recheremo presso le Figlie di Nostra Signora, a Marina di Massa, per un tempo di riflessione e di preghiera. Vi invito ad essere presenti numerosi.