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CITTA’ DI VENEZIA

Municipalità di Mestre - Carpenedo

EMENDAMENTO (il PAT e la nuova residenza) AL PARERE EX ART. 23 STATUTO


COMUNALE SU PROPOSTA DI DELIBERA DELLA GIUNTA N. 1775 DEL 13.05.2009

 premesso che nella Relazione di Progetto del PAT (pag. 17) si afferma, in merito al tema
della residenza e del suo dimensionamento, che “resta prioritario l’obiettivo del
contenimento degli interventi di nuova urbanizzazione del territorio, privilegiando quelle di
recupero e riqualificazione di aree già urbanizzate” e successivamente (pag. 18) che “in
merito alla residenza il PAT…ha il compito di dimensionare un’offerta residenziale
aggiuntiva proporzionata alla dimensione demografica che si ritiene ottimale per il Comune
di Venezia, compatibilmente con la sua sostenibilità. Tale sostenibilità è determinata dalla
necessità di contenere lo spreco di suolo agricolo e dalle condizioni di dissesto
idrogeologico del territorio”;
 premesso che sul tema della impermeabilizzazione dei suoli (pag. 25) si dice che “la
pressione antropica sulle risorse naturali ha comportato spesso ipotesi di sviluppo
urbanistico anche in aree a forte rischio idrogeologico, costringendo dunque ad assumere
rischi sempre più elevati” (rischi assunti inizialmente, forse, da progettisti, tecnici comunali,
assessori all’Urbanistica e Regione Veneto che non ha redatto il PAI “Piano di assetto
idrogeologico” ma prontamente scaricati sui cittadini in occasione dei frequenti allagamenti
che hanno colpito la terraferma veneziana);
 premesso che si ritiene più che lodevole, ma non ancora sufficiente, la “sforbiciata”
effettuata dall’assessorato all’Urbanistica sullo sperato incremento demografico, da qui al
2017, che è stato portato da 59 mila a 34 mila nuovi abitanti teorici per la terraferma
veneziana;
 premesso che l’aggettivo “teorico” riferito ai nuovi residenti sta a significare che ad ognuno
viene riferita una superficie utile di 45 metri quadri anche se in realtà, come accade di solito,
gli abitanti potenziali possono essere di più, circa il 25 – 35% in più;
 premesso che, a proposito del dimensionamento residenziale, si afferma (pag. 46) che
bisogna “sottoporre a indispensabile verifica gli scenari demografici e di sviluppo della
domanda abitativa assunti all’epoca del PRG vigente e che ora è possibile valutare a
consuntivo ed aggiornare per il futuro…Nel garantire l’offerta residenziale…andrà
considerato l’insieme delle risultanze derivanti da una più articolata lettura dei fenomeni
demografici in atto a scala comunale, provinciale e regionale”;
 considerato che le previsioni insediative future di un territorio debbono essere legate in
modo esclusivo al reale andamento demografico della popolazione e non a quello che si
ritiene possa essere una stima ottimale per la lobby del settore (costruttori, progettisti,
speculatori edilizi, immobiliaristi);
 considerato che, nel 2001, in base ai dati del censimento, il numero delle abitazioni
occupate era pari a quello delle famiglie e, tralasciando i Comuni a vocazione turistica, v’era
un 10% di case libere (vuote) e che, quindi, la domanda di residenza era pienamente
soddisfatta. Ciò nonostante, negli anni dal 2001 al 2006, non si è seguito l’andamento
demografico ma si è avuto un boom edilizio selvaggio: la popolazione è infatti aumentata di
243 mila unità ma si è costruito per circa 788 mila persone soddisfacendo la domanda di
abitazioni per ulteriori 13 anni;
 considerato che l’incremento demografico attuale è legato soprattutto al fenomeno
immigratorio il quale non potrà, secondo alcuni studi, proseguire con i ritmi del passato in
considerazione del fatto che la maggior parte dei nuovi posti di lavoro, il 65%, creati dal
2001 al 2006, ha riguardato proprio l’edilizia e che il tasso di natalità tra gli stranieri è più
alto di quello degli italiani ma si sta ridimensionando (2,40 figli per famiglia contro 1,28
degli italiani secondo i dati del rapporto ISTAT 2008);
 considerato che le previsioni attuali di nuovi insediamenti, inserite nel PAT, risultano
totalmente esagerate rispetto all’incremento demografico del Comune di Venezia che è stato
pressoché negativo o pari a zero negli ultimi anni (persi negli ultimi 15 anni circa 10 mila
abitanti e realizzate nuove case per altri 30 mila) salvo quanto successo nell’ultimo anno che
vede un incremento di circa 700 unità rispetto al 31.12.2008 (da 270.098 a 270.772: dato
aggiornato al 03.06.2009). Basti vedere, a titolo esemplificativo, la previsione dell’ATO 10
“Isole di San Erasmo e Vignole” che ipotizza, inverosimilmente, un incremento da 815
abitanti a 1044 o ancora quella dell’ATO 8 “Isola di Murano” dove si passerebbe da 4.725 a
5.375 abitanti;

IL CONSIGLIO DELLA MUNICIPALITA’ DI MESTRE – CARPENEDO

esprime pieno sostegno agli sforzi intrapresi dall’Assessorato all’Urbanistica per la riduzione
delle previsioni insediative, vigenti col PRG, e che hanno portato già ad una riduzione
importante di “presunti” abitanti teorici.
Chiede, tuttavia, di porre in essere un’ulteriore restringimento del carico di nuova residenza
previsto in terraferma e di legare l’espansione urbanistica al reale incremento della
popolazione che si può assumere in circa 1.500 unità all’anno (in base al dato più recente) e
che, nell’arco di tempo considerato (fino al 2017), comporterebbe un incremento di circa
12.000 nuovi abitanti (un numero ben inferiore rispetto ai 34 mila previsti nel PAT) senza
considerare le numerosissime abitazioni, attualmente, già “vuote”.
Evidenzia in particolare l’incongruità, con le varie premesse fatte in tema di difesa delle aree
agricole e tutela delle aree di pregio ambientale, della nuova residenza collocata nelle fasce
più esterne della città a discapito proprio di aree coltivabili oppure in aree di pregio
naturalistico per la presenza di biotopi rari (si vedano ad esempio le aree destinate a R
“residenza” o S “servizi alla residenza” disseminate nella Tavola 4a “Carta della
Trasformabilità” al foglio 2 relativamente agli abitati di Favaro e Tessera oppure l’area del
paleoalveo dell’Osellino).

Venezia, 13.07.2009
Relatore del parere:
Davide Scano
Gruppo consiliare Verdi – Città Nuova

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